le conclusioni
In particolare, se nel 2012 si sono effettivamente manifestati dei cambiamenti di comportamento fiscale, e in particolare un aumento della propensione all’evasione dell’Iva dopo molti anni di variazioni di segno contrario, andrà verificato se si tratta di un’inversione di tendenza o di un fatto episodico. Se poi le preoccupazioni sul ciclo per il 2013 dovessero essere confermate, la prossima legislatura potrebbe aprirsi con la necessità di realizzare in tempi rapidi una manovra di rientro dal disavanzo eccessivo e/o di correzione del sentiero di evoluzione del rapporto debito/Pil.
Quest’ultimo aspetto è particolarmente preoccupante. Nella Nda si si prevede che il rapporto debito/Pil si stabilizzi nel 2013 e inizi sostanzialmente a ridursi a partire dal 2014, scendendo nuovamente sotto il 120% a partire dal 2015 (se si include il debito generato dai sostegni ai Paesi dell’area Euro). Poiché il tasso di crescita del Pil è tendenzialmente inferiore a quello di incidenza degli interessi, l’operazione di riduzione del debito è affidata interamente all’accumulo di avanzi primari. Nel caso, per le ragioni strutturali e per quelle congiunturali qui esposte, tale accumulo non risultasse sufficiente, una manovra aggiuntiva si renderebbe necessaria non solo per rientrare
dalla procedura di infrazione per disavanzo eccessivo ma anche per rispettare il programma di riduzione del rapporto debito/Pil