Vedi l'allegato 2754398
La stagnazione della top line growth caratterizza tutto il settore, non è una novità. E riguarda altrettanto, se non in particolare, P&G. L'unica a fare eccezione è Nestlè, ma direi che questo è già ben riflesso nei prezzi. Nulla di originale da dire da questo punto di vista.
Senza entrare nel merito delle valutazioni su Unilever, anche perché l'ho fatto qualche tempo fa nel volume precedente, nota come tutte le grandezze che hai molto opportunamente messo in rilievo, sono tutte prove che vanno in un'unica direzione: identificano un'azienda che sta maturando, anche piuttosto velocemente, in una cash cow. Penso che tu ne abbia incontrate parecchie e Unilever in questo non fa eccezione.
E' piuttosto chiaro che, in mancanza di grandi opportunità di crescita, abbiano deciso di ridurre il Capex e di aumentare il dividendo, accettando pure un incremento della leva, che è qualcosa di desiderabile, per quanto mi riguarda, per un business che matura e consolida un vantaggio competitivo, ben riflesso nel miglioramento dei margini (nota in ogni caso comunque come la copertura del dividendo sia soddisfacente e così anche D/EBITDA). Coerentemente, dato che il potenziale da cost cutting ha dei limiti naturali, hanno iniziato a dismettere i business sottoperformanti, con margini più contenuti. Questo è ciò che fa una cash cow: massimizza il valore per gli azionisti via debito, buybacks, dividendi, concentrandosi sui business a più alto margine/vantaggio competitivo, i.e. focalizzando l'attenzione sulla generazione
immediata di FCF.
La domanda, semmai, è fino a quando una mucca si possa mungere. Le aziende che 'negano'/rifiutano la propria condizione di azienda matura, tipicamente si imbarcano in acquisizioni il cui premio non giustifica le sinergie. AT&T, che pure è un interessante deep value play di breve/medio periodo e che pure qualche tentativo di valorizzazione delle proprie divisioni lo sta facendo, è un case study in tal senso (e mi pare tu lo conosca bene).
Ognuno, in base alla composizione del proprio portafoglio, fa le dovute valutazioni, ben sapendo che Unilever e Nestlè sono cose un pò diverse, con prezzi diversi. Mi limito a sottolineare che se la crescita fosse l'unico target di questo thread, KO e PEP dovrebbero sparire, tra le altre. Invece hanno estratto al meglio quanto avevano a loro disposizione.
Penso tu debba scrivere di piu'... comunque ti scrivo come la penso... vai di feedback...
La diminuzione del 2% di revenue e' dovuta alla disposal dei brand meno performanti (aggregati vendi di meno sicurmamente) pero' le vendite sono cresciute per PG al contrario di UL... (2020)
Ebitida Griwth e' 12%
mentre UL EBTIDA Growth 4.2%
Questo la dice lunga sui margini...
Mentre per i Buy backs di P&G.
-7.405B -5.003B -7.004B -5.204B -5.734B -4.604B -6.005B -5.986B -4.024B -7.039B...
ha fatto 12.5b di media net income, 3b di Capex +4b di Debiti -14b di Dividendi e Buybacks..
MENTRE UL:
-1.166B -1.708B -1.809B -1.888B -2.253B -2.442B -2.995B -2.879B -3.060B -2.927B
scende il suo Capex... qil pattern e' che il Capex scende... ma il Net Income e' sempre uguale
6.936B 6.746B 11.56B 7.311B 6.139B 5.836B 7.334B 6.990B 6.217B 6.446B (net income)
intono ai 6.3 B?
Togliendosi i brand quindi vendendo i brand ha una diminuzione di Revenue fisiologica, pero' la diminuzione e' giustificata perche' i Margini crescono.
Margin Growth e' basso
Ha pompato il Cash flow con le vendite dei brand e ne ha comprato altri che di fatto non hanno aumentato i margini in questi ultimi 10 anni.
Unilever Buy Backs:
2020 -225.02M (2019)-7.412B (2018)-5.909B -284.44M -306.28M -621.03M 31.87M 61.71M 41.83M
Lista di buy backs nel 2018 ha venduto 6.8 billion in CAPEX (disinvestendo) e ha incassato 11 billion (cash flow) per fare sto buy backs di 7 billion (che se non erro era perche' Buffett voleva comprare Unilever.
mentre il Buy backs di 6 billion deriva da un aumento di Long Term liabilities.
In oltre la serie di dati e' la seguente:
Cash Flow from operating (al netto di ammortamenti e debiti)
UL: 6.5B average
P&G: 12.5 average
CAPEX e' Questa divisa per anno per UL:
Ogni anno gli tolgono 200 milioni... (in teoria le acquisizioni contano come Capital Expediture ma sono segnate in Acquisition)
-1.166B -1.708B -1.809B -1.888B -2.253B -2.442B -2.995B -2.879B -3.060B
7b di cash in meno 1.2b di CAPEX = 5.8b (che ne fanno di questi soldi ?) Pagano 4.5b in dividendi...
Io penso che come cash cow non e' molto sostenibile... questo si riflette nella valutazione a mercato...
In conclusione... a me sembra che gli sforzi che han fatto erano giusto per "far vedere" ma in realta' hanno finanziato "debiti e disinvestiture" per premiare gli Shareholders...
E' un conglomerato Consumer Staples e mi sta bene che la crescita non sia alta... (che poi deve essere alemno tale da recuperare l'inflazione) ...
Pero' puoi creare nuovi brand, puoi inventare nuovi prodotti... cioe' le cose le puoi fare non puoi essere un conglomerato di 200 brand che per pagare i dividendi e non far comprare le quote a Buffet deve vendersi la Findus...
cmq... non lo so... quando metto i numeri nel table ci sta.
Per il buy allo stesso EPS/ PE/ EV/EDIBITA etc etc... ovviamente e' meglio PG. (almeno per come la vedo io)
la cosa e' ancora piu' scialba perche' unilever e' pesantemente legata agli Emerging Market mentre PG agli USA... quindi non saprei.