Bio on - azionisti attuali 5

dbtrad

Piovono OPE
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gianni.mello non sa niente, come tutti.
La sua è solo un'opinione personale.
Che vale come tale e niente di più.
E il buon senso è soggettivo
Qualsiasi intervento qui è un opinione personale, da chi diceva dall'inizio che 90mln era una follia e che qualcuno si sarebbe interessato dopo una mezza dozzina di aste deserte a una cifra prossima al valore delle immobilizzazioni materiali, fino a chi immaginava rilanci da centinaia di mln con i big in fila per Bio On... :o

Lo stabilimento a Bio-ON è costato una 40ina di mln... MAIP ne pagherebbe 17... ognuno tragga le conclusioni che vuole.
 
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alberto71

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Qualsiasi intervento qui è un opinione personale, da chi diceva dall'inizio che 90mln era una follia e che qualcuno si sarebbe interessato dopo una mezza dozzina di aste deserte a una cifra prossima al valore delle immobilizzazioni materiali, fino a chi immaginava rilanci da centinaia di mln con i big in fila per Bio On... :o

Lo stabilimento a Bio-ON è costato una 40ina di mln... MAIP ne pagherebbe 17... ognuno tragga le conclusioni che vuole.
No, per niente
C'è chi parla a ragion veduta e i chiacchieroni.
La valutazione peritale lo sanno tutti è stata fatta da periti giurati nominati da un tribunale della repubblica.
Se ritieni che abbiano cannato la valutazione, ti suggerisco di presentarti in procura e denunciare perchè sei in possesso di notizia di reato.
Lì avrai sicuramente modo di presentare i tuoi conteggi a dimostrazione di quello che dici.
Se invece vuoi fare la cosa più intelligente, vai su un sito di aste, prendi dei beni qualsiasi e verifica quante volte il valore peritale coincide con il prezzo di aggiudicazione.
Ti accorgerai che non c'è nulla di strano che il prezzo non coincida ma anzi che possa discostarsi molto dal valore di vendita, come accade nella stragrande maggioranza dei casi.
Ma questo non significa che i beni in asta non valgano niente o che le perizie siano errate.
Poi mi fai una cortesia e lo spieghi a tutti i fenomeni che fanno discorsi come il tuo, una volta per tutte.
Perchè vedi amico mio, qua c'è gente che a causa dei chiacchieroni ha perso risparmi.
Chiacchieroni che vendevano qualcosa che non esisteva o che hanno calunniato una società fino a farla fallire, o entrambe le cose.
Qui le uniche cose certe sono due: un tribunale che è chiamato a giudicare chi deve rispondere del danno causato e una marea di risparmiatori che vuole giustizia.
In attesa che chi è deputato a parlare per sentenza lo faccia, ti suggerisco un decoroso silenzio, rende giustizia alla tua intelligenza ...
 

Implacabile

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Maire Tecnimont si espande, attraverso la propria controllata NextChem Holding, nei mercati delle tecnologie per derivati ad alto valore aggiunto e per intermedi di plastiche biodegradabili con l’acquisizione di una quota dell’83,5% di Conser, società di tecnologie proprietarie e di ingegneria di processo con sede a Roma.

Il closing, soggetto alle condizioni tipiche per questo tipo di operazioni, è previsto entro il 15 aprile 2023. NextChem Holding detiene inoltre l’opzione di acquisire la restante quota del 16,5% entro i prossimi tre anni. L’acquisizione di Conser, che nel 2022 ha sviluppato ricavi totali attesi per circa €25 milioni, ha una valenza strategica in quanto permette al Gruppo di entrare in nuovi mercati.

Con questa acquisizione strategica, Maire Tecnimont rafforza ulteriormente la propria leadership nel settore dei polimeri aggiungendo al proprio portafoglio tecnologico le tecnologie per gli intermedi delle plastiche biodegradabili e per le specialità chimiche a valore aggiunto, con l’obiettivo di combinarle con la propria capacità integrata di esecuzione di progetti, facendo leva al contempo sulla propria rete commerciale internazionale.
 

D'anton

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Class action contro Bio-On: oltre 1.600 azionisti nell'aula bunker della Dozza. Al via il processo

Bio-on, i curatori accettano l’offerta Fenice Spa. Ora la parola ai creditori


"PROGETTO FENICE" di MAIP Compounding

La Maip Compounding (che arriva dopo sette aste andate a vuoto ma anche dopo 50 interessamenti e 10 aziende che hanno consultato i documenti della curatela) ha chiamato il suo piano "Progetto Fenice" perché la società che rileverà Bio-on si chiamerà appunto "Fenice Spa" e sarà controllata dal gruppo piemontese. Maip è convinta che Bio-on possieda "tecnologie e know-how ad oggi ancora unici al mondo", scrive nella proposta.

"Il Gruppo Maip - continua - è convinto cheil confluire delle capacità gestionali dei manager, con l'indirizzo, le aperture commerciali ed il supporto finanziario dell'azienda possano far rifiorire in tempi brevi Bio-on portandola a essere leader globale in moltissimi ambiti ad alto valore aggiunto", dalla cosmesi all'industria, passando per salute e nano tecnologie".

Da 30 a 50 lavoratori
Fenice Spa sarà amministrata dall'ingegner Eligio Martini (ad del gruppo Maip), avrà sede a Torino e un capitale sociale di 15 milioni. Grazie agli investimenti promessi, Maip conta di riavviare Bio-on in 5 mesi e tornare all'utile già dal terzo anno, con ricavi in crescita da 5,8 a 28 milioni e un grado di saturazione dell'impianto che passa dal 17 al 70% nei cinque anni. Al capitolo dipendenti, che sono scesi dai 100 dei tempi d'oro ai 20 attuali, oggi per lo più in cassa integrazione, Maip prevede di passare dai 30 lavoratori del primo anno a oltre 50 del quinto, con una produzione che si concentrerà verso prodotti di alto valore, superiore ai 65 euro al chilo.
Qui sopra è riportato il post 1567 del 16 Novembre , sono le dichiarazioni della Maip riguardo l'evoluzione industriale del Progetto Fenice/Bioon
Una volta letto, e inteso oltre ogni ragionevole dubbio, quanto già asserito dalla nuova proprietaria MAIP ..... qualsiasi post scritto dopo tali dichiarazioni non può essere in aperta contraddizione con quanto esposto dalla stessa MAIP.
Questo è l'unico buon senso, se di buon senso si vuole parlare , in questo frangente !
Ma se qualcuno vuole per forza di cose esprimere un'opinione contraria ai piani e alle dichiarazioni della nuova Proprietà , dato che trattasi in questo caso solo di opinioni senza l'apporto di alcun ragionamento costruttivo , ne logica , ne conoscenza e competenza diretta di quanto asserito ..... forse dovrebbe rimediare spiegandoci perchè la MAip dice cose non vere! Oppure , dovrebbe semplicemente essere capace di provare un pochino di sana "vergogna" per se stesso.
Ma vedo che per alcuni questo proprio non è possibile e si continua da mesi .... (...anni) a pontificare e a difendere quelli che pontificano a sproposito, nonostante ogni riscontro ed evidenza della validità di brevetti e tecnologie proprietarie definite ancora oggi "uniche al mondo" , nonostante qulacuno abbia deciso di sborsare 17 milioni di euro per quello che avevate bollato in senso spregiativo come ferro vecchio nemmeno buono da regalare. COSI' COME NIENTE FOSSE, SENZA ALCUN SENSO DELLA DECENZA, ANCORA QUI A GIRONZOLARE INTORNO AD UNA VICENDA CHE NON VI VEDE NEMMENO COINVOLTI. MA PER FAVORE! UN BRICIOLO DI CONTEGNO DATEVELO! VI PIACE PROPRIO MOSTRARE A CUOR LEGGERO TUTTA LA VOSTRA SPREGIUDICATEZZA?
METTETEVI IL CUORE IN PACE , ORMAI I GIOCHI SONO FATTI , LA TECNOLOGIA BIO.ON VERRA' PORTATA NUOVAMENTE ALLA RIBALTA , COME GIUSTAMENTE MERITA. CHE PIACCIA O NO.
 
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gianni.mello

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D’Anton ammesso che i numeri del piano industriale promesso siano veri - il che è tutto da verificare - se fra 5 anni fattureranno 28 milioni (è scritto in maniera ambigua ma io lo interpreto che se in 5 anni passano dal 17% di saturazione al 70% e il primo anno contano di fatturare 5,8 milioni allora i 28 milioni se li aspettano il 5’ anno) vuole semplicemente dire che i soldi che hanno sborsato per l’acquisizione sono congrui. Quindi che se gli impianti erano a bilancio della vecchia società- cioè erano costati - una quarantina di milioni li hanno presi con il 50% di sconto e i famosi brevetti gli sono venuti per soprammercato ergo non valgono niente!

La controprova è semplicissima: con i miliardi - miliardi - di fondi in cerca di investimenti nei famigerati ESG perché non è saltato fuori nessuno dei grandi a comperarsela a peso d’oro?

A si vero: Bill Gates stava divorziando e l’affare gli è sfuggito ed è ancora lì che si mangia le mani…

Ma andiamo… siamo seri!
 
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D'anton

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ecco appunto, l'ultimo rigo è l'unica frase ragionevole all'interno di un costrutto di sue personalissime opinioni; però quell'invito deve rivolgerlo in primis verso se stesso.
Le avevo chiesto di dare PROVE CONCRETE a sostegno della sua tesi che quanto dichiarato dalla MAIP fosse FALSO (in relazione all'impianto, le tecnologie proprietarie e i brevetti) ... e lei risponde dicendo "un piano industriale tutto da verificare ...., ammeso qui e ammesso là ..... e ancora con tutti i fondi che esistono perchè nessuno se l'è comprata ..... etc. etc. MA le sembra che con questi argomenti lei possa invalidare quanto affermato dalla MAIP?
Lei potrà anche crederlo (e sarebbe quanto meno 'limitato') ; ma da qui a pensare di poter imporre ad altri un ragionamento basato su sui costrutti , sui SE e sui MA , pare francamente fuori luogo........ ,
Lei così continua a costruire tesi sul nulla e a millantare.
Lei non lavora alla MAIP, non ha avuto accesso privilegiato alla consultazione dei Brevetti e delle tecnologie proprietarie .... E allora cosa ne può sapere?
Ma poi guardi questa sua tesi non risponde alla domanda più importante, come vorrebbero logica e buon senso, e cioè :
ma per quale motivo la MAip avrebbe dovuto esprimersi e sbilanciarsi con affermazioni così esaltanti sul 'pacchetto BIO-ON' se alla fine (come lei afferma) aveva semplicemente ritenuto congruo e vantaggioso per se stessa l'acquisto (per 17 milioni) di un impianto utile solo ad essere riconvertito su vecchie tecnologie e vecchi coumpound?
Scusi , mi può spiegare il senso di ciò?
Il consiglio che mi sento di dare, a tutti, è cominciare per primi a dare buon esempio di serietà e provare a NON PROFERIRE ad ogni costo su COSE DI CUI NON SI HA CONTEZZA E CHE NON SI PUO' SAPERE, sempre che si sia in buona fede . Sopratutto se consideriamo che in questa vicenda, che sembra finalmente volgere (ci auguriamo tutti) verso una possibilità di riscatto , sono coinvolti molti piccoli azionisti che hanno subito anche perdite consistenti sul proprio bilancio familiare.
In buona fede ci si può sbagliare, si può eccedere, però ci si può anche correggere; di norma la 'buona fede' non sceglie sempre e comunque di fare il passo più lungo della gamba ....
Oppure, ribadisco, portare veramente elementi concreti e utili a sostegno e riprova di ciò che si scrive e si pensa.
Le ho risposto piccato ma forse non avrei dovuto dare alcuna risposta.
 
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D'anton

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Bio On, gli imputati chiedono di annullare il processo


Una richiesta che potrebbe ribaltare tutte le carte in tavola. Ieri mattina le difese dei nove imputati del processo sulla bancarotta di Bio-On, la ex start up "unicorno" delle bioplastiche di Castel San Pietro, hanno discusso le questioni preliminari davanti al giudice Domenico Pasquariello, eccependo la nullità del decreto che dispone il giudizio.
Tradotto, hanno chiesto l’annullamento del processo, quantomeno in riferimento alle ipotesi di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito.
Gli imputati sono accusati di bancarotta fraudolenta, tentato ricorso abusivo al credito e manipolazione del mercato.
La tesi sostenuta dai difensori degli imputati, tra cui il professor Tommaso Guerini che rappresenta il fondatore ed ex presidente del Cda di Bio-On, Marco Astorri, si fonda sul problema della modifica dell’imputazione.
Tesi in realtà già sostenute in sede di udienza preliminare, ma che all’epoca furono rigettate dalla gup Maria Cristina Sarli.
La quale, accogliendo la richiesta avanzata dal procuratore aggiunto Francesco Caleca e dal sostituto procuratore Michele Martorelli, cambiò uno dei capi d’imputazione da falso in bilancio a bancarotta fraudolenta impropria, aggiungendo le ulteriori contestazioni di bancarotta fraudolenta per distrazione e tentato ricorso abusivo al credito.
Se la questione verrà accolta dal giudice, il processo potrebbe ripartire da zero, annullando tutto quanto fatto finora, con rinvio degli atti ai pm.
 

wild-truck69

Somewhere in time
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...... spero che i titolari vincano e si riprendano il loro giocattolo.....
Gli avvoltoi devono morire.... e sarebbe ora....
Arrivano sempre come dei messia a prendersi cio' che era di altri, ma che alla fine agli azionisti non porta nulla.... solo mosche in mano...!

Finche' Cip & Ciop combattono posso sperare di ripartire da dove ero rimasto.......
Altresi nel caso di loro sconfitta..... sara' tutto perduto..........

Snia.... son passati 11 anni... e sembra ieri.... Bonne chances
 

Cucciafans

men in black
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No, per niente
C'è chi parla a ragion veduta e i chiacchieroni.
La valutazione peritale lo sanno tutti è stata fatta da periti giurati nominati da un tribunale della repubblica.
Se ritieni che abbiano cannato la valutazione, ti suggerisco di presentarti in procura e denunciare perchè sei in possesso di notizia di reato.
Lì avrai sicuramente modo di presentare i tuoi conteggi a dimostrazione di quello che dici.
Se invece vuoi fare la cosa più intelligente, vai su un sito di aste, prendi dei beni qualsiasi e verifica quante volte il valore peritale coincide con il prezzo di aggiudicazione.
Ti accorgerai che non c'è nulla di strano che il prezzo non coincida ma anzi che possa discostarsi molto dal valore di vendita, come accade nella stragrande maggioranza dei casi.
Ma questo non significa che i beni in asta non valgano niente o che le perizie siano errate.
Poi mi fai una cortesia e lo spieghi a tutti i fenomeni che fanno discorsi come il tuo, una volta per tutte.
Perchè vedi amico mio, qua c'è gente che a causa dei chiacchieroni ha perso risparmi.
Chiacchieroni che vendevano qualcosa che non esisteva o che hanno calunniato una società fino a farla fallire, o entrambe le cose.
Qui le uniche cose certe sono due: un tribunale che è chiamato a giudicare chi deve rispondere del danno causato e una marea di risparmiatori che vuole giustizia.
In attesa che chi è deputato a parlare per sentenza lo faccia, ti suggerisco un decoroso silenzio, rende giustizia alla tua intelligenza ...
Visto che parli di aste/perizie/valutazioni e relativa somma con cui si acquisisce il bene all asta.......

In questo caso si sta parlando di 1/5 dal primo prezzo...come se una casa in vendita a 300k euro va DESERTA fino a 60k euro.....credimi che non esiste al mondo un asta immobiliare di quel genere......
Per quanto riguarda MAIP e il futuro nessuno può saperlo....quello che è certo che a valori superiori non si è presentato NESSUNO.......quindi la stessa MAIP ha ritenuto non conveniente spendere 1 euro in più per acquistare dal curatore.....

In un qualche articolo si parlava di DIECI potenziali interessati che sono andati a fondo a vedere le carte
 

D'anton

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Visto che parli di aste/perizie/valutazioni e relativa somma con cui si acquisisce il bene all asta.......

In questo caso si sta parlando di 1/5 dal primo prezzo...come se una casa in vendita a 300k euro va DESERTA fino a 60k euro.....credimi che non esiste al mondo un asta immobiliare di quel genere......
Per quanto riguarda MAIP e il futuro nessuno può saperlo....quello che è certo che a valori superiori non si è presentato NESSUNO.......quindi la stessa MAIP ha ritenuto non conveniente spendere 1 euro in più per acquistare dal curatore.....

In un qualche articolo si parlava di DIECI potenziali interessati che sono andati a fondo a vedere le carte

Perchè rigirare sempre la frittata .....
Ciò che conta , meglio sottolinearlo nuovamente, è perchè MAIP abbia ritenuto conveniente l'acquisto in blocco della Bio-On ..... , ed il motivo è il Progetto Fenice.

"PROGETTO FENICE" di MAIP Compounding

La Maip Compounding (che arriva dopo sette aste andate a vuoto ma anche dopo 50 interessamenti e 10 aziende che hanno consultato i documenti della curatela) ha chiamato il suo piano "Progetto Fenice" perché la società che rileverà Bio-on si chiamerà appunto "Fenice Spa" e sarà controllata dal gruppo piemontese. Maip è convinta che Bio-on possieda "tecnologie e know-how ad oggi ancora unici al mondo", scrive nella proposta.

"Il Gruppo Maip - continua - è convinto cheil confluire delle capacità gestionali dei manager, con l'indirizzo, le aperture commerciali ed il supporto finanziario dell'azienda possano far rifiorire in tempi brevi Bio-on portandola a essere leader globale in moltissimi ambiti ad alto valore aggiunto", dalla cosmesi all'industria, passando per salute e nano tecnologie".

Da 30 a 50 lavoratori
Fenice Spa sarà amministrata dall'ingegner Eligio Martini (ad del gruppo Maip), avrà sede a Torino e un capitale sociale di 15 milioni. Grazie agli investimenti promessi, Maip conta di riavviare Bio-on in 5 mesi e tornare all'utile già dal terzo anno, con ricavi in crescita da 5,8 a 28 milioni e un grado di saturazione dell'impianto che passa dal 17 al 70% nei cinque anni. Al capitolo dipendenti, che sono scesi dai 100 dei tempi d'oro ai 20 attuali, oggi per lo più in cassa integrazione, Maip prevede di passare dai 30 lavoratori del primo anno a oltre 50 del quinto, con una produzione che si concentrerà verso prodotti di alto valore, superiore ai 65 euro al chilo.

Se MAip avesse veramente ritenuto conveniente fare un'offerta solo per accaparrarsi della ferraglia (l'impianto) ad un prezzo ritenuto conveniente per poi riconventire la fabbrica ad un processo industriale vecchio e conosciuto...., se così fosse non ci sarebbero motivi per non confermare ciò.
Evidentemente però ognuno fa i propri conti, in gergo quelli "della serva", in coerenza ai propri piani, competenze e finalità.
Forse a qualcuno darà anche fastidio ammetterlo, ma meglio ricordare a tutti che la MAIP non ha dichiarato di voler portare avanti il Progetto Fenice per un atto di bontà ...., e far felici i vecchi azionisti Bio-On , ma banalmente per attuare un progetto industriale che ritengono vincente nel futuro della materie plastiche e che porterà valore nel corso dei prossimi anni.
 
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D'anton

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Così la chimica verde italiana è schiacciata tra i colossi di Cina e Usa

La filiera italiana ed europea della bio-economia circolare - che mette insieme materie prime agricole, scarti organici, chimica verde, materiali bio-based - rischia di venire schiacciata dallo sviluppo impetuoso della Cina e dalla spinta degli Usa. La preoccupazione è di Catia Bastioli, amministratrice delegata di Novamont: «È importante considerare strategico questo settore». Novamont, erede della scuola di Scienza dei materiali di Montedison, oggi ha sede a Novara, stabilimenti produttivi a Terni..........

22 febbraio 2023

(per chi è abbonato e può leggere l'articolo ....., io non lo sono)
 
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Ricky Bull

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E quindi cosa può succedere....si accende una fiammella di speranza per vecchi azionisti? Un warrant o niente di niente
 

D'anton

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D'anton

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La seconda vita di Bio-on, l’ex unicorno della bioplastica

Arriva l’omologa del tribunale di Bologna al progetto della piemontese Maip.Sul piatto 20 milioni e un piano quinquennale di rilancio.
Ritorna in pista anche il fondatore Astorri.


Al timone c’è Haruki spa,
società controllata al 75% da Maip Compounding srl e al 25% da Plastotecnica srl (entrambe società appartenenti al Gruppo Maip). Si tratta quindi di un veicolo nato ad hoc per l’acquisizione di Bio-on. Haruki (nome giapponese che sta per rinascita ma è anche un omaggio allo scrittore Hakuri Murakami, amato dal fondatore di Maip, Eligio Martini) in pancia ha una dote di 20 milioni, che servono a realizzare le promesse del progetto concordatario. Ossia ripristinare gli impianti di Castel San Pietro e farli ripartire. Ora serviranno dei tempi tecnici per concludere le operazioni di acquisto e passaggio delle chiavi dal team dei curatori fallimentari Luca Mandrioli e Antonio Gaiani, a Maip. Tra questi, la notifica alla presidenza del Consiglio per l'esercizio del golden power (la disciplina sul controllo delle operazioni di acquisto di aziende ritenute critiche) dato che i biodigestori di Bio-on ne fanno un impianto strategico a livello nazionale.


Il gruppo MAIP, con sede a Settimo Torinese, ha chiuso il 2021 con un giro d'affari di 11,8 milioni e un utile di 877.858 euro, in aumento rispetto ai 706.648 euro del 2020, e questo nonostante un periodo nero a causa del lockdown e dei riflessi sull'industria dell'auto, principale cliente della società.
Tra le ragioni della crescita, i “prodotti speciali ad alto valore aggiunto, che meno risentono della competizione sul prezzo”, si legge a bilancio. I due bracci operativi sono Maip compounding srl e Plastotecnica srl (le due dietro la Hakuri che gestirà Bio-on), mentre sotto l'ombrello del gruppo ricade anche la Ciceri de Mondel, specializzata in lastre termoplastiche. In totale,
il giro d'affari di queste tre società è di 60 milioni.


Per Maip l'operazione dovrebbe chiudere il cerchio dell'offerta di progetti più sostenibili. A dirlo è il presidente Martini: “Grazie a questa operazione e alla evidente sinergia ilGruppo Maip, con il riavvio di Bio-on, amplia la propria catena del valore implementando la produzione di prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico”. E aggiunge: “Il nostro obiettivo è di offrire al mercato un eccellente portafoglio di materiali unici e innovativi con pochi eguali a livello mondiale che conterà oltre 500 formulazioni a base di poliidrossialcanoati (Pha), in polvere e in granuli”.

Il ritorno di Marco Astorri

Torna in pista anche l'ex fondatore Marco Astorri.
A dirlo è Martini: “Per il successo dell’operazione abbiamo chiesto a Marco Astorri di collaborare con noi in quanto riteniamo che la sua esperienza e le sue competenze siano assolutamente necessarie per il rilancio di Bio-on”. Astorri, finito al centro dell'indagine su Bio-on, è accusato con altri ex vertici e manager dell'azienda a vario titolo di bancarotta fraudolenta, tentato ricorso abusivo al credito e manipolazione del mercato. Nell'ultima udienza del processo a fine gennaio i difensori hanno chiesto di annullarlo in riferimento alle ipotesi di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito, a causa della modifica dell'imputazione. Un'ipotesi che, se fosse accolte, farebbe ripartire il processo da zero.

Nel frattempo si pensa al futuro dell'azienda.
 

alberto71

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La seconda vita di Bio-on, l’ex unicorno della bioplastica

Arriva l’omologa del tribunale di Bologna al progetto della piemontese Maip.Sul piatto 20 milioni e un piano quinquennale di rilancio.
Ritorna in pista anche il fondatore Astorri.


Al timone c’è Haruki spa,
società controllata al 75% da Maip Compounding srl e al 25% da Plastotecnica srl (entrambe società appartenenti al Gruppo Maip). Si tratta quindi di un veicolo nato ad hoc per l’acquisizione di Bio-on. Haruki (nome giapponese che sta per rinascita ma è anche un omaggio allo scrittore Hakuri Murakami, amato dal fondatore di Maip, Eligio Martini) in pancia ha una dote di 20 milioni, che servono a realizzare le promesse del progetto concordatario. Ossia ripristinare gli impianti di Castel San Pietro e farli ripartire. Ora serviranno dei tempi tecnici per concludere le operazioni di acquisto e passaggio delle chiavi dal team dei curatori fallimentari Luca Mandrioli e Antonio Gaiani, a Maip. Tra questi, la notifica alla presidenza del Consiglio per l'esercizio del golden power (la disciplina sul controllo delle operazioni di acquisto di aziende ritenute critiche) dato che i biodigestori di Bio-on ne fanno un impianto strategico a livello nazionale.


Il gruppo MAIP, con sede a Settimo Torinese, ha chiuso il 2021 con un giro d'affari di 11,8 milioni e un utile di 877.858 euro, in aumento rispetto ai 706.648 euro del 2020, e questo nonostante un periodo nero a causa del lockdown e dei riflessi sull'industria dell'auto, principale cliente della società.
Tra le ragioni della crescita, i “prodotti speciali ad alto valore aggiunto, che meno risentono della competizione sul prezzo”, si legge a bilancio. I due bracci operativi sono Maip compounding srl e Plastotecnica srl (le due dietro la Hakuri che gestirà Bio-on), mentre sotto l'ombrello del gruppo ricade anche la Ciceri de Mondel, specializzata in lastre termoplastiche. In totale,
il giro d'affari di queste tre società è di 60 milioni.


Per Maip l'operazione dovrebbe chiudere il cerchio dell'offerta di progetti più sostenibili. A dirlo è il presidente Martini: “Grazie a questa operazione e alla evidente sinergia ilGruppo Maip, con il riavvio di Bio-on, amplia la propria catena del valore implementando la produzione di prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico”. E aggiunge: “Il nostro obiettivo è di offrire al mercato un eccellente portafoglio di materiali unici e innovativi con pochi eguali a livello mondiale che conterà oltre 500 formulazioni a base di poliidrossialcanoati (Pha), in polvere e in granuli”.

Il ritorno di Marco Astorri

Torna in pista anche l'ex fondatore Marco Astorri.
A dirlo è Martini: “Per il successo dell’operazione abbiamo chiesto a Marco Astorri di collaborare con noi in quanto riteniamo che la sua esperienza e le sue competenze siano assolutamente necessarie per il rilancio di Bio-on”. Astorri, finito al centro dell'indagine su Bio-on, è accusato con altri ex vertici e manager dell'azienda a vario titolo di bancarotta fraudolenta, tentato ricorso abusivo al credito e manipolazione del mercato. Nell'ultima udienza del processo a fine gennaio i difensori hanno chiesto di annullarlo in riferimento alle ipotesi di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito, a causa della modifica dell'imputazione. Un'ipotesi che, se fosse accolte, farebbe ripartire il processo da zero.

Nel frattempo si pensa al futuro dell'azienda.
Investono in un ammasso di ferraglia ?
Richiamano a collaborare un presunto truffatore ?
Riavviano un castello di carte ?
Il processo in corso si fa sempre più interessante.
Pronti a saltare addosso a quelli che saranno giudicati responsabili del danno provocato, chiunque essi siano