Al momento su mempool ci stanno 48 blocchi in coda, ma la commissione mediana e' molto bassa (ca 15 S/Vb).
Probabilmente e' segno che la maggior parte della coda e' costituita da grosse scimmie NFT, che si possono permettere di pagare al massimo 2 o 3 S/Vb.
E quindi si accodano pazientemente a tempo indefinito, senza influenzare il mercato delle fees.
La cosa pero' fa emergere un side effect tecnico sulla dimensione media del mempool, il quale, a causa degli NFT, raggiungera' prima o poi dimensioni di picco mai testate prima.
Certamente il mempool, essendo una struttura dinamica, e' di dimensione indefinita.
Ma indefinito in informatica non significa infinito.
Chissa' dunque se esiste un limite fisico del mempool di cui bisogna preoccuparsi.
E se c'e' un problema in quel senso.
No, fortunatamente non esiste un problema di questo genere.
L'equivoco nasce dal presupposto che esista
la mempool, intesa come
una.
Invece ogni full node mantiene
una propria distinta mempool.
Essa ha una dimensione massima
finita, che per default è fissata in 300Mb.
Fermo restando che tale limite può essere variato, a discrezione dell'operatore del singolo nodo.
Essa assolve a varie funzioni di valenza sistemica, non ultimo fornire materiale grezzo per i blocchi (caso nodo miner) ed evitare polluzione nel
broadcasting delle transazioni pendenti.
Ad ogni modo, raggiunto il limite di memoria impostato essa non cresce oltre.
Comincia invece a scartare (
pruning) le transazioni pendenti meno remunerative (e/o le meno recenti oltre un certo limite).
Qualora le mempool di tutti i nodi si riempiano e scartino ad un certo punto una medesima transazione, questa verrà semplicemente "dimenticata" dalla rete. A meno che il wallet ne faccia ulteriore broadcasting in tempo utile, o ne esegua un replace-by-fee (RBF).
L'incremento dei fee tendenzialmente è innescato da un
eccesso protratto di richiesta dello spazio di blocco, che è finito nell'unità di tempo. Il che può essere causato tanto da un incremento protratto nel backlog di transazioni, quanto da un incremento nella dimensione media di queste. Come nel caso delle scimmie in questione.
Il che tenderebbe ad
incentivare l'applicazione di fee più alti per
contenere i tempi di conferma.
In Bitcoin infatti i fee sono fissati a discrezione da chi transa, non da un algoritmo di qualche genere.
Evidentemente una volta avvicinato il limite di memoria (mediamente) allocato per la mempool i fee tendono di per sè ad esplodere, già solo in ragione del pruning.
PS: Quanto sopra fermo restando che quanto a nodi basati sul client Bitcoin-core le transazioni che eccedano complessivamente circa 400kb non sarebbero neppure relayed. Quindi tendenzialmente non arriverebbero a nodi/mempool terzi. Il che resta però aggirabile da parte di miner motivati che abbiano una capacità computazionale
significativa e che attraverso client custom si facciano
promotori in proprio dell'inclusione di certe transazioni in un blocco. Come nel caso di Luxor, che ho citato in precedenza.