BMPS 2028 sub Tier II 7,708% XS1752894292

B.Mps: Casini (Fabi), ha le carte per restare autonoma (Mi.Fi.)
Oggi 08:40 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--"Se il Montepaschi non restera'' autonomo, anche se noi speriamo comunque che sia cosi'', nessuno si illuda di poter arrivare in questa banca e fare carne da macello. Questo aumento di capitale deve rappresentare un nuovo punto di partenza e, se dal prossimo gennaio la banca avra'' una struttura di costi alleggerita, mantenendo gli impegni con la Vigilanza Bce, lo si deve soprattutto alla vera responsabilita'' sociale delle lavoratrici e dei lavoratori bancari che hanno scelto di lasciare, volontariamente, Mps". Lo ha detto Franco Casini, segretario nazionale amministrativo Fabi e coordinatore nel gruppo Mps, in un''intervista a MF-Milano Finanza, facendo un primo bilancio a pochi giorni dal completamento del piano industriale da 2,5 miliardi e a 48 ore dal via libera, da parte del cda della banca, all''uscita di tutti i 4.125 dipendenti che avevano presentato domanda di accesso al Fondo di Solidarieta''. Domanda. Partiamo dal cda di Mps che giovedi'' 10 ha approvato i conti trimestrali e ha mostrato il semaforo verde a tutte le domande di esodo del personale. Se lo aspettava? Risposta. La banca ha mantenuto l''impegno assunto con i sindacati, accogliendo tutte le richieste di uscita, 625 in piu'' rispetto alle 3.500 concordate ad agosto. Non era scontato e ne do atto al cda. Vado oltre: l''amministratore delegato Luigi Lovaglio e tutto il cda hanno operato bene e agito al meglio, guardando all''interesse dei dipendenti della banca, della clientela e dei territori. Un compito non affatto facile. D. Facciamo i conti: col totale di 4.125 uscite l''organico del Mps scende e restano circa 17.000 persone. Che futuro c''e'' per tutti loro? R. Anzitutto mi lasci fare un ringraziamento non formale alle colleghe e ai colleghi che si apprestano, volontariamente, a lasciare la banca: e'' una scelta difficile, me ne rendo conto, ma soprattutto e'' un gesto di vera responsabilita'' sociale. Mps e'' stata la loro vita e continuera'' a rappresentare il futuro per chi resta: il mio grazie a tutti loro che rimarranno e sappiano che questo nuovo inizio non lo percorreranno mai da soli, ma come Fabi, per chi lo vorra'', noi ci saremo sempre. D. I dipendenti hanno fatto sacrifici? R. Si''. Ci sono stati importanti sacrifici da parte dei lavoratori che ora giustamente pretendono chiarezza sul presente e sul prossimo futuro. Chi lavora in Mps ha pagato per gli errori di altri, di chi, al vertice della banca nelle precedenti gestioni, ci ha portato a essere, oggi, in questa situazione. D. Il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, ha detto pochi giorni fa che potrebbe esserci un cavaliere bianco pronto a intervenire per rilevare il Montepaschi. R. Il segretario generale e'' sempre ben informato. La nostra linea, come Fabi, non cambia e Sileoni l''ha espressa molte volte: auspichiamo che Mps resti autonoma e che la sua autonomia venga salvaguardata nel tempo. Sileoni tra l''altro e'' stato il primo a puntare decisamente e pubblicamente sull''autonomia della banca per i prossimi anni. La decisione e'' politica ed e'' frutto di un accordo tra governo italiano e Bce: nessuno comunque si illuda di poter arrivare in questa banca e fare carne da macello. D. Mps quindi puo'' restare autonoma? Quali margini ci sono, considerando che il Tesoro, secondo le indicazioni della Banca Centrale Europea, deve cedere il suo 64% dell''istituto toscano entro il 2024? R. Credo fortemente nell''autonomia del Monte dei Paschi di Siena. Ci crediamo fortemente, vorremmo che ci credessero anche governo e Bce. Noi siamo convinti che la banca, soprattutto grazie alla gestione Lovaglio e alla dedizione di chi lavora ogni giorno, sia nelle filiali sia nelle direzioni e negli altri uffici, possa ancora dire la sua nell''industria bancaria del nostro Paese. Il valore della rete, del marchio e della clientela sono riconosciuti da tutti gli addetti ai lavori. Gli spazi esistono, ma la decisione e'' tutta politica. Noi attendiamo le determinazioni del governo e poi vigileremo sugli sviluppi, come abbiamo sempre fatto. red fine

MF-DJ NEWS
 
B.Mps: dietrofront di Allspring (MF)
Oggi 08:55 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Per Mps e'' un periodo di forti e rapidi cambiamenti negli assetti azionari. Dopo essere spuntato nel capitale con il 6,8%, nel giro di pochi giorni il fondo americano Allspring Global Investment ha tolto il disturbo, portando la partecipazione allo 0,06%. Lo segnala la Consob nelle ultime comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti. L''ex Wells Fargo asset management, scrive MF-Milano Finanza, e'' stato terzo azionista di Mps solo per brevissimo tempo, per l''esattezza dal 10 al 15 novembre, proprio mentre il titolo Montepaschi si portava sui massimi post aumento di capitale a quota 1,82 euro. Alla luce dei corsi di borsa, tra le due date il fondo avrebbe incassato una plusvalenza di circa 3 milioni di euro, ma non si puo'' escludere che la costruzione della quota sia iniziata in precedenza. Nel frattempo Consob ha annunciato anche la quota in mano al secondo azionista del Monte, la compagnia assicuratrice francese Axa, che come previsto si e'' attestata al 7,94%, dopo un investimento di 200 milioni nel corso dell''aumento di capitale. Se il primo azionista resta stabilmente il Tesoro, con in mano sempre il 64% del capitale, a una certa distanza da Axa si e'' posizionato il fronte delle fondazioni che nelle scorse settimane ha risposto alla chiamata del Tesoro, versando poco meno di un centinaio di milioni. Complessivamente questo blocco avra'' circa il 3% della banca, una quota vicina a quella che sara'' detenuta da Pimco. L''asset manager americano e'' intervenuto nell''aumento di capitale soprattutto a tutela del pacchetto di obbligazioni subordinate acquistato negli anni scorsi e messo a rischio da un eventuale burden sharing. La Algebris di Davide Serra e Ion Group di Andrea Pignataro hanno entrambe il 2% a fronte dei 100 milioni versati complessivamente. I soci che si posizioneranno sotto questa soglia non avranno obbligo di comunicazione a Consob, anche se i loro investimenti sono stati significativi. Le casse di previdenza per esempio (Enpam e Inarcassa) hanno in pugno circa l''1,2% a fronte della trentina di milioni versati. Anima invece possiede l''1%. Un primo test importante per questa nuova compagine azionaria sara'' la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della banca senese previsto per la primavera prossima. In quell''occasione il Tesoro esprimera'' la maggioranza del board, ma non e'' escluso che uno o piu'' gruppi di soci privati chiedano una propria rappresentanza. Nel frattempo la trimestrale della banca segnala un''evoluzione della controversia che riguarda la maxi cartolarizzazione Valentine da 25 miliardi, realizzata a fine 2017 con Atlante2 (oggi facente capo al gruppo Dea Capital). Al centro della vertenza ci sono le garanzie che in quell''occasione Siena offri'' ai compratori dei crediti deteriorati e che negli anni scorsi hanno dato luogo a richieste di indennizzo: "Permane un''alea su tale operazione in quanto vi e'' una notevole divergenza tra le pretese della controparte e i risultati dell''analisi di fondatezza condotta dal gruppo", si legge nella trimestrale. red fine

MF-DJ NEWS
 
ANALISI-Meloni e i tecnocrati: un equilibrio difficile
Oggi 11:40 - RSF
di Giuseppe Fonte e Gavin Jones
ROMA, 24 novembre (Reuters) - Giorgia Meloni ha passato gran parte della sua storia politica a inveire contro burocrati ed élite della finanza, ma da presidente del consiglio dovrà trovare il modo di conviverci e non sarà una impresa facile.

Lo si è visto già all'indomani delle elezioni politiche di fine settembre, quando Meloni cercava un tecnico di peso che, da ministro dell'Economia, facesse da garante del governo verso mercati e interlocutori europei.

In lizza erano Fabio Panetta, membro del consiglio direttivo della Bce, e Daniele Franco, titolare del dicastero di Via XX Settembre nell'esecutivo guidato da Mario Draghi.

Ma entrambi hanno declinato l'offerta secondo tre fonti politiche e la scelta, come noto, è quindi caduta sul leghista Giancarlo Giorgetti. Panetta e Franco l'anno prossimo correranno per l'ambito ruolo di governatore della Banca d'Italia, una nomina in cui il governo gioca tra l'altro un ruolo chiave.

Panetta non ha voluto commentare, secondo un portavoce della Bce, mentre non è stato possibile raggiungere Franco e l'ufficio stampa di Meloni non ha risposto a diverse richieste di commento.

Chiusa la compagine di governo, ad essere nel mirino della cerchia ristretta di Meloni è ora l'influente direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, ma al momento non sembrano esservi alternative valide, riferiscono diversi esponenti dell'esecutivo.

UN TECNICO DI PESO
La normativa sullo spoil system permette ai nuovi governi di rimpiazzare i titolari di incarichi di alta e media dirigenza.

Ma i tecnici più importanti vengono spesso riconfermati. Rivera è direttore generale dall'estate del 2018, ed è rimasto in carica con tre diverse amministrazioni.

Sconosciuto al grande pubblico ma punto di riferimento per la comunità finanziaria e i dirigenti europei, Rivera è considerato troppo indipendente dagli stretti collaboratori della Meloni.

"Rivera ha sostenitori importanti, soprattutto tra i banchieri, ma sembra avere anche nemici potenti dentro Fratelli d'Italia", dice Francesco Galietti, fondatore dell'osservatorio sul rischio politico Policy Sonar.

Un portavoce del Tesoro ha detto che il futuro di Rivera sarà deciso "al momento opportuno". Non è stato possibile avere un commento dal diretto interessato.

A Rivera viene contestata in particolare la gestione di due dossier: la privatizzazione di Ita Airways - la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia - e gli sforzi per rilanciare il Monte dei Paschi di Siena (MPS) (BMPS.MI), controllato al 64% dal Tesoro.

Durante la campagna elettorale estiva Meloni ha chiesto invano a Draghi di congelare la vendita di una quota di maggioranza di Ita.

Meno di un mese prima delle elezioni, il Tesoro ha avviato un negoziato in esclusiva con un consorzio guidato dal fondo Usa Certares, ma a distanza di quasi tre mesi nessun accordo è stato raggiunto. La tedesca Lufthansa (LHA.EQ) ha quindi rinnovato il proprio interesse per Ita, ponendo potenzialmente le basi per invertire il percorso tracciato dal dipartimento di Rivera nelle ultime settimane del governo Draghi.

I più stretti collaboratori di Meloni contestano anche l'insistenza con cui il Tesoro ha portato avanti il rischioso aumento di capitale di Mps. L'operazione, del valore di 2,5 miliardi, è comunque andata in porto e le prospettive della banca sembrano meno fosche.

RESISTENZA
Il vice di Giorgetti al ministero dell'Economia è Maurizio Leo, un fedelissimo di Meloni. Proprio Leo aveva proposto di dividere il ministero in due, scorporando il dipartimento delle Finanze.

Il progetto, annunciato in un'intervista a Reuters, è stato accantonato anche per via delle comprensibili resistenze dei tecnici del ministero. Nel frattempo il direttore del Dipartimento Finanze, Fabrizia Lapecorella, è in procinto di spostarsi al ministero di Raffaele Fitto, titolare degli Affari europei e del Pnrr, secondo le fonti.

Lapecorella non ha risposto a una richiesta di commento.

Nel mirino è anche Pasquale Tridico, che dirige l'Inps. Il ministro della Difesa Guido Crosetto lo ha accusato di aver svolto il suo mandato in modo "superficiale ed approssimativo", dopo che Tridico ha criticato la scelta del governo di ridimensionare il reddito di cittadinanza.

Uno dei più stretti consiglieri di Meloni ha detto a Reuters che molti alti funzionari nei ministeri e nelle società a controllo pubblico sono stati nominati dal Pd e la destra vede nel "sistema di potere della sinistra" un ostacolo al suo governo.

Antonino Turicchi, ex dirigente del Tesoro e vicepresidente di Mps oltre che storicamente vicino alla destra, era stato indicato da fonti governative come il principale candidato a sostituire Rivera.

La scorsa settimana tuttavia Giorgetti ha nominato Turicchi presidente di Ita, un incarico che in diversi dicono gli precluda la corsa per il Tesoro, almeno nell'immediato.

Un dirigente con un incarico di peso nel precedente governo Draghi dice che Rivera, forte della sua rete di contatti internazionali, è probabilmente l'unica figura al vertice del Tesoro qualificata ad affiancare il ministro all'estero.

Giorgetti ha tempo fino a fine gennaio per confermare o rimuovere Rivera, che nel mentre continua ad accompagnare il ministro nei summit internazionali e ha contribuito alla stesura della legge di Bilancio per il 2023.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)
((Chiara.Scarciglia@thomsonreuters.com))
 
B.Mps: Furlan (Uilca), deve programmare suo destino in autonomia
23/11/2022 12:31 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--"Monte dei Paschi di Siena deve avere una prospettiva di sviluppo e poter programmare in modo autonomo il proprio destino. Credo che questo debba essere il punto di partenza per valutare qualsiasi ipotesi per il futuro". Lo ha detto Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, oggi al consiglio del sindacato del gruppo Mps. Per Furlan, scelte future sul Monte devono essere coerenti con una visione del credito a favore di famiglie, imprese e territori. "Se si parla di aggregazioni, se ne deve parlare nella stessa misura con cui se ne parlerebbe per altre realta'', per cui hanno un senso solo se rispettano l''integrita'' dell''azienda e i sacrifici fatti dai dipendenti e hanno una prospettiva industriale concreta, di lungo periodo e coerente con la strutturazione di un settore del credito che svolga in pieno il suo compito, anche sociale, al servizio dello sviluppo del Paese e dei territori, garantendo adeguata presenza sugli stessi, come presidio in termini di servizio e di legalita''", ha concluso. vs fine

MF-DJ NEWS
 
Fitch Upgrades Banca Monte dei Paschi di Siena to 'B+'; Outlook Stable
Thu 24 Nov, 2022 - 11:54 ET

Fitch Ratings - Milan - 24 Nov 2022: Fitch Ratings has upgraded Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.'s (MPS) Long-Term Issuer Default Rating (IDR) to 'B+' from 'B' and its Viability Rating (VR) to 'b+' from 'b'. The Outlook on the Long-Term IDR is Stable. A full list of rating actions is detailed below.

The upgrade reflects the bank's strengthened capitalisation following an EUR2.5 billion capital injection completed in November 2022, which restored adequate capital buffers over regulatory requirements and gives the bank the necessary resources to complete its restructuring plan, including crucial cost cuts and investments.

The upgrade also considers a reduced stock of impaired loans and lower capital encumbrance by their unreserved portion since MPS completed its asset-quality clean-up. We expect the cost reductions in combination with rising interest rates to lead to higher and more sustainable profitability and more than offset the impact from expected deterioration in the operating environment in Italy in 2023.
 
Imho ad 82 la 2028 e' mal prezzata dal mercato che non tiene mimimamente in considerazione quelli che sono gli scenari che si aprono da qui alla befana (la finestra di richiamo e' gia' aperta)

1) La possibilita' di call e cmq il reset della cedola che ad oggi si alzerebbe in area 7,7%
2) Una probabile offerta da parte del monte per uno scambio con una nuova emissione con cedola immagino in area 9/10%.

Ritengo remota la probabilita' che Lovaglio non richiami ne' offra uno scambio vantaggioso agli attuali bh molti dei quali hanno contribuito direttamente e indirettamente al successo dell' aumento di capitale. Se non succedono cataclismi , diciamo se il mercato rimane nelle attuali condizioni , la storia del monte da qui a 12 mesi e' gia' scritta, almeno 700 milioni di utili nel 2023 con un cet1 in continua crescita e un patrimonio che ad occhio si attestera' ad 8 miliardi .Le trimestrali che a mano a mano verranno svelate confermeranno che Luigi Lovaglio mantiene cio' che promette

Ritenendo ragionevole e molto probabile quanto sopra, anche in caso di mancata call a gennaio il rendimento della 2028 scambiata ,ad un anno sarebbe area minimo 20%, cioe' prezzo da 82 oggi a sopra 90+cedola in 12 mesi

Se il mercato italiano (btp) regge, tenendo conto dei risultati previsti 2024 (1 miliardo utile netto e patrimonio vicino a 9 miliardi ) la performance della 2028 a 2 anni dovrebbe essere +40% , sempre tenendo conto di mancata call e cedola piu' alta, prezzo da 82 a 100+24 mesi di cedole .
Ripeto, se il mercato non fa scherzi, mi sembra ci sia una buona visibilita' predittiva
Ci vediamo a fine 2024
 
Ultima modifica:
B.Mps: stipulato atto di fusione per incorporazione del consorzio operativo
02/12/2022 18:25 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Banca Monte dei Paschi di Siena e COG Spa (ex Consorzio Operativo Gruppo Montepaschi) hanno stipulato l''atto di fusione relativo alla fusione per incorporazione in B.Mps di COG, societa'' interamente controllata dalla banca, che e'' stato depositato, sempre oggi, presso il Registro delle Imprese di Arezzo-Siena. Gli effetti civilistici della fusione, si legge in una nota, decorreranno dal 5 dicembre e gli effetti contabili e fiscali dal 1* gennaio. com/cce

MF-DJ NEWS
 
Italy prosecutors seek trial for ex-MPS top execs in bad loan probe

2 minute readDecember 16, 20227:31 PM GMT+1Last Updated 3 days ago

Italy prosecutors seek trial for ex-MPS top execs in bad loan probe

Reuters



People are seen inside a Monte dei Paschi di Siena bank in Rome, Italy August 16, 2018. REUTERS/Max Rossi

MILAN, Dec 16 (Reuters) - Prosecutors in Milan have requested that four people being investigated in a probe over the classing of impaired loans at Monte dei Paschi di Siena (BMPS.MI) be sent to trial, the prosecutors' office said in a statement on Friday.

A copy of the investigation's file seen by Reuters showed those under investigation include current Leonardo Chief Executive Alessandro Profumo and the current Chairman of Banco BPM Massimo Tononi.

Both Profumo and Tononi in the past chaired Monte dei Paschi's board of directors.

The prosecutors in the statement said they were not requesting a trial for Monte dei Paschi. This is expected to lead to charges against the Tuscan bank being dropped.

Prosecutors have been looking into allegations of false accounting and market manipulation in relation to the classing of loans as impaired at Monte dei Paschi up to 2017.

Lawyers for Profumo, Tononi and the other two people did not immediately reply to a request for comment from Reuters.

Profumo in a statement said he had always acted "in full compliance with the changing regulatory landscape and always in a useful cooperation with supervisory authorities."

A judge will decide on the request for trial at a hearing in the near future. Normally such requests lead to a trial.

reporting by Emilio Parodi, writing by Valentina Za, editing by Gavin Jones
 
PDATE 1-Italy to cap Monte dei Paschi CEO's annual pay at 240,000 euros
21/12/2022 20:23 - RSF
(Adds CEO's current pay, comparison)
MILAN, Dec 21 (Reuters) - Italy is preparing to cap at 240,000 euros ($254,496) the yearly pay of top executives hired from 2023 in banks rescued by the state, a move that has bearings for the reappointment of Monte dei Paschi's (MPS) (BMPS.MI) chief executive.

Rome owns 64% of the Tuscan bank after rescuing it in 2017.

A Chamber of Deputies committee passed the measure early on Wednesday as part of last-minute changes to the 2023 budget.

After failing to clinch a sale of Monte dei Paschi to UniCredit last year, the Treasury in February hired veteran banker Luigi Lovaglio to lead the Siena-based lender.

Lovaglio, a well-respected executive who built his career at UniCredit to eventually head the group's Polish arm, in November pulled off a 2.5 billion euro capital raise in stormy markets.

Lovaglio personally invested 200,000 euros in Monte dei Paschi's new share issue, which risked failing given investors' reluctance to put money into a bank tainted by scandals on the backdrop of Ukraine's war, rampant inflation and an expected recession in Europe.

He runs for reappointment in April when Monte dei Paschi's current board expires.

As a bailed out bank, Monte dei Paschi already applies curbs to executives' pay and Lovaglio's fixed pay amounts to 466,000 euros a year with no variable compensation.

As a comparison the head of another mid-sized Italian bank, Banco BPM , last year earned 2.3 million euros.

Under terms Italy agreed with European Union authorities, MPS executives cannot earn more than 10 times the average employee salary.

($1 = 0.9430 euro)
(Reporting by Valentina Za in Milan and Giuseppe Fonte in Rome; Editing by Louise Heavens and Jonathan Oatis)
((valentina.za@thomsonreuters.com; +39 02 6612 9526;))
 
B.Mps: Standard Ethics conferma Rating
20/12/2022 08:35 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Standard Ethics conferma il Corporate Rating "EE" ("Strong") e il Long Term Expected rating EE+ ("Very Strong") a Banca Monte dei Paschi di Siena (Banca MPS). La conferma del rating di sostenibilita'', che era gia'' stato rivisto al rialzo lo scorso febbraio, testimonia il costante impegno di Banca MPS nel proseguire il percorso di integrazione dei fattori ESG (Environmental, Social, Governance) nel proprio modello di business, nei processi decisionali, nella strategia di sviluppo e nel framework di gestione dei rischi e di allineamento alle indicazioni internazionali e alla Net Zero Banking Alliance. Per Standard Ethics: "Banca MPS ha realizzato ulteriori implementazioni in tema di governance della Sostenibilita'' e risk management in relazione ai temi ESG (Environmental, Social, Governance) a cui si e'' aggiunta l''approvazione del nuovo Piano Industriale 2022-2026, e relativi obiettivi ESG, accompagnata dal buon esito del recente aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro. L''allineamento strategico e di lungo periodo della Banca alle indicazioni internazionali di Sostenibilita'' viene ulteriormente rafforzato, a confermare il recente upgrade (del febbraio scorso) che ha innalzato la valutazione della Banca a livello EE. I temi ESG sono adeguatamente rendicontati e le policy collegate appaiono in linea con i migliori standard. Vengono indicati obbiettivi di medio e lungo periodo. attesa la finalizzazione del Piano di Sostenibilita''. Il Consiglio di Amministrazione mantiene un alto grado di indipendenza a garanzia del mercato in presenza di un azionista pubblico". Il rating positivo ottenuto da Standard Ethics e'' una ulteriore conferma della vocazione sostenibile di Banca MPS che si sta evolvendo in coerenza con il contesto in cui opera. I valori ESG guidano l''attivita'' e le strategie della Banca supportando lo sviluppo di modelli di business e di politiche sostenibili della propria clientela, con iniziative concrete a sostegno dei territori di riferimento e degli stakeholder per creare valore nel lungo periodo. La Banca e'' una costituente dello SE Italian Banks Index e dello SE European Banks Index.
glm
 

Le azioni Monte dei Paschi salgono sopra il prezzo di vendita delle azioni​

Reuters

MILANO, 22 dicembre (Reuters) - Le azioni del Monte dei Paschi di Siena (BMPS.MI) giovedì sono salite decisamente sopra il prezzo di 2 euro (2,13 dollari) ciascuna al quale la banca statale italiana ha venduto le azioni in un make-or- interrompere l'aumento di capitale.
Alle 0942 GMT le azioni del Monte dei Paschi guadagnavano il 3,5% a 2,04 euro ciascuna.
Un trader milanese, parlando a condizione di anonimato, ha affermato che il settore bancario nel suo complesso è ben posizionato per il 2023 e il Monte dei Paschi in particolare è un titolo che "è uscito dal bosco" e ha spazio per salire ulteriormente fino a 2,2-2,3 euro.

($ 1 = 0,9398 euro)
Segnalazione di Giancarlo Navach; Scritto da Valentina Za; Montaggio di Alvise Armellini
 
Imho ad 82 la 2028 e' mal prezzata dal mercato che non tiene mimimamente in considerazione quelli che sono gli scenari che si aprono da qui alla befana (la finestra di richiamo e' gia' aperta)

1) La possibilita' di call e cmq il reset della cedola che ad oggi si alzerebbe in area 7,7%
2) Una probabile offerta da parte del monte per uno scambio con una nuova emissione con cedola immagino in area 9/10%.

Ritengo remota la probabilita' che Lovaglio non richiami ne' offra uno scambio vantaggioso agli attuali bh molti dei quali hanno contribuito direttamente e indirettamente al successo dell' aumento di capitale. Se non succedono cataclismi , diciamo se il mercato rimane nelle attuali condizioni , la storia del monte da qui a 12 mesi e' gia' scritta, almeno 700 milioni di utili nel 2023 con un cet1 in continua crescita e un patrimonio che ad occhio si attestera' ad 8 miliardi .Le trimestrali che a mano a mano verranno svelate confermeranno che Luigi Lovaglio mantiene cio' che promette

Ritenendo ragionevole e molto probabile quanto sopra, anche in caso di mancata call a gennaio il rendimento della 2028 scambiata ,ad un anno sarebbe area minimo 20%, cioe' prezzo da 82 oggi a sopra 90+cedola in 12 mesi

Se il mercato italiano (btp) regge, tenendo conto dei risultati previsti 2024 (1 miliardo utile netto e patrimonio vicino a 9 miliardi ) la performance della 2028 a 2 anni dovrebbe essere +40% , sempre tenendo conto di mancata call e cedola piu' alta, prezzo da 82 a 100+24 mesi di cedole .
Ripeto, se il mercato non fa scherzi, mi sembra ci sia una buona visibilita' predittiva
Ci vediamo a fine 2024
Piccolo aggiornamento

i requisiti srep appena usciti confermano che mps avrebbe la potenzialita' per un richiamo della 2028, nonostante sia un' emissione "pesante" da 750 milioni conta circa 150 bp sul total capital ratio. Significa che da 19,5% indicato a settembre si attesterebbe in caso di richiamo a > 18% ( tenendo conto che nel 4q mps ha sicuramente messo a segno un utile) .
A questo punto Lovaglio, in caso abbia ricevuto anche risposta affermativa dal regolatore sul richiamo diretto della 2028, ha piu' alternative, la piu' aggressiva e' quella di un richiamo diretto, quella che penso sia piu' probabile e' un 'offerta di scambio, con un altra t2 oseni, oppure guardando i numeri e tenendo conto di un eccesso di capitale di secondo livello, un' offerta di scambio con un una senior non pref. potrebbe essere la strada migliore, quella che garantisce il mantenimento di alti livelli di liquidita' e un riequilibrio tra tier2(adesso molto alto) e tier3.
I numeri e le strategie li vede compiutamente solamente Lovaglio, potrebbe anche decidere di lasciare a mercato la 2028 con una cedola che ad oggi sarebbe fissata in area 8,2%, vediamo che succede.

Dopo aver subito un circolo vizioso per quanto riguarda i dta, adesso quel genio di lovaglio ha innescato un circolo virtuoso che mi pare pochi analisti hanno compreso appieno.Imho i numeri finora dichiarati sono molto conservativi, se il btp non ci si mette di mezzo la sopresa positiva e' assicurata, sia come efficienza che come patrimonio.

Banca ifis e bcp nell' ultimo trimestre non hanno richiamato e hanno preferito offrire una cedola piu' alta.


P.s. i cavalieri bianchi non esistono se non nelle favole, nella realta' tocca lavorare e fare risultati per essere apprezzati dal mercato.
 
Ultima modifica:
Piccolo aggiornamento

i requisiti srep appena usciti confermano che mps avrebbe la potenzialita' per un richiamo della 2028, nonostante sia un' emissione "pesante" da 750 milioni conta circa 150 bp sul total capital ratio. Significa che da 19,5% indicato a settembre si attesterebbe in caso di richiamo a > 18% ( tenendo conto che nel 4q mps ha sicuramente messo a segno un utile) .
A questo punto Lovaglio, in caso abbia ricevuto anche risposta affermativa dal regolatore sul richiamo diretto della 2028, ha piu' alternative, la piu' aggressiva e' quella di un richiamo diretto, quella che penso sia piu' probabile e' un 'offerta di scambio, con un altra t2 oseni, oppure guardando i numeri e tenendo conto di un eccesso di capitale di secondo livello, un' offerta di scambio con un una senior non pref. potrebbe essere la strada migliore, quella che garantisce il mantenimento di alti livelli di liquidita' e un riequilibrio tra tier2(adesso molto alto) e tier3.
I numeri e le strategie li vede compiutamente solamente Lovaglio, potrebbe anche decidere di lasciare a mercato la 2028 con una cedola che ad oggi sarebbe fissata in area 8,2%, vediamo che succede.

Dopo aver subito un circolo vizioso per quanto riguarda i dta, adesso quel genio di lovaglio ha innescato un circolo virtuoso che mi pare pochi analisti hanno compreso appieno.Imho i numeri finora dichiarati sono molto conservativi, se il btp non ci si mette di mezzo la sopresa positiva e' assicurata, sia come efficienza che come patrimonio.

Banca ifis e bcp nell' ultimo trimestre non hanno richiamato e hanno preferito offrire una cedola piu' alta.


P.s. i cavalieri bianchi non esistono se non nelle favole, nella realta' tocca lavorare e fare risultati per essere apprezzati dal mercato.

Come non concordare con te!
Per il subordinato del thread si avvicinano sorprese positive in un senso o nell'altro.

https://www.gruppomps.it/static/upload/sre/srep-decision-2022_ita.pdf
 
Mps riparte, ma serve un acquirente

Mps riparte, ma serve un acquirente​

28 Dicembre 2022 - 06:00
Via libera della Bce al ritorno al dividendo. Il salvataggio è già costato7,2 miliardi
Avatar di Marcello AstorriMarcello Astorri


Nell'attesa che si materializzi all'orizzonte il cavaliere bianco, Monte dei Paschi di Siena incassa una doppia buona notizia. Infatti, la Banca centrale europea ha rimosso il divieto di distribuire dividendi, mitigandolo con l'obbligo di ottenere prima l'autorizzazione della Vigilanza. Inoltre, la Bce ha disposto per Mps requisiti patrimoniali Srep (revisione e valutazione prudenziale sul capitale) in linea con quelli del 2022: vale a dire, un requisito minimo complessivo in termini di Cet 1 ratio (l'indice di solidità patrimoniale delle banche) pari al 8,80% e già rispettato con margine allo scorso 30 settembre. La necessità di non dover accantonare maggiore capitale, infatti, libera più risorse per Mps, che a novembre ha concluso un aumento di capitale da 2,5 miliardi per finanziare il piano di rilancio dell'amministratore delegato, Luigi Lovaglio. Il titolo in Borsa, dopo uno scatto iniziale, ha chiuso ieri in flessione dell'1,03% a 1,94 euro, anche se nell'ultimo mese ha guadagnato il 9,6 per cento.
Rocca Salimbeni, che vede il ministero dell'Economia primo azionista con il 64,2%, ora può applicare il suo piano che ha tra le prime voci l'abbattimento dei costi: circa 800 milioni dell'aumento sono andati a finanziare le uscite incentivate, in tutto 4.125, che dal 30 novembre hanno portato i dipendenti del gruppo a poco meno di 17mila (erano 25.566 nel 2016). Lovaglio, nel suo piano al 2026, prevede un utile ante imposte di 705 milioni nel 2024 e di 909 milioni nel 2026. La cedola nei programmi è prevista per il 2025, ma l'ad ha detto che potrebbe anche anticiparla al 2024. Il governo ora è chiamato a trovare un compratore: la Commissione ha concesso più tempo allo Stato per uscire dal capitale: la nuova deadline dovrebbe coincidere con il 2024, anche se restano possibili altre proroghe. L'Italia però deve iniziare a muoversi per costruirsi un'uscita accettabile dopo i molti esborsi del passato. Nel 2017 il Tesoro ha iniettato 5,4 miliardi nell'aumento di capitale che ha salvato il Monte, a cui si sono aggiunti gli 1,6 miliardi per partecipare all'aumento di capitale del mese scorso. Il totale dei soldi pubblici investiti nella banca senese, quindi, arriva a poco più di 7,2 miliardi se si contano anche la parte di interessi dei Monti bond convertiti nel 2015 in capitale, per un valore di 240 milioni. Un investimento che, almeno per ora, ha reso poco se si considera che il 64,2% del Mef vale circa 1,57 miliardi al prezzo di Borsa di ieri sera. La strada maestra dunque è trovare un compratore, meglio se tra le grandi banche italiane, dopo che durante il governo Draghi è naufragata la trattativa con l'Unicredit di Andrea Orcel. In ambienti finanziari, tuttavia, circola almeno un'altra ipotesi: una sorta di accordo non scritto tra Unione europea e governo italiano affinchè, in mancanza di un compratore, Mps vada verso una cura dimagrante lunga qualche anno. Questo la condurrebbe, senza choc occupazionali, a una dimensione più contenuta e di facile integrazione in un gruppo bancario strutturato.
 
Ultima modifica:
(*) MONTE DEI PASCHI DI SIENA (MPS) (BMPS.MI), UNICREDIT (UCG.MI), BANCO BPM (BAMI.MI), UNIPOL (UNI.MI)
Il Tesoro ha preso contatti nelle scorse settimane con alcune grandi banche -- UniCredit e Banco BPM -- e con la holding Unipol per un potenziale investimento in MPS ma nessuna delle due è interessata a queste condizioni, ha riferito Il Messaggero, aggiungendo che una potenziale soluzione potrebbe comportare il vendita di circa 500-800 sportelli sugli attuali 1.368 in modo da ridurre i propri asset ponderati per il rischio (rwa) per rendere l'affare più attraente.
 
AGGIORNAMENTO 2-L'Italia afferma che l'obiettivo dell'uscita da MPS è avere diverse grandi banche
29/12/2022 18:31 - RSF
(Riformulazioni con commento dalla fonte)
A cura di Valentina Za e Giuseppe Fonte
MILANO, 29 dicembre (Reuters) - L'Italia si adopererà per uscire dal capitale dell'istituto di credito salvato Monte dei Paschi di Siena (BMPS.MI) con l'obiettivo di avere diversi grandi gruppi bancari nel Paese, ha detto giovedì il primo ministro Giorgia Meloni .

Il Monte dei Paschi (MPS), di cui il governo detiene il 64% dopo il piano di salvataggio del 2017, svolge un ruolo fondamentale nel consolidamento previsto tra i prestatori di medie dimensioni in Italia.

Dopo aver fallito lo scorso anno nel concludere una vendita di MPS a UniCredit (UCG.MI), il governo dovrebbe cercare un'altra fusione per tagliare la sua partecipazione.

"Stiamo lavorando per garantire che lo Stato possa uscire in modo ordinato e, dal mio punto di vista, per creare le condizioni affinché l'Italia abbia diversi grandi gruppi bancari", ha detto in conferenza stampa il premier Giorgia Meloni, senza approfondire.

Con l'acquisizione di MPS, UniCredit avrebbe potuto colmare in parte il divario con il campione nazionale Intesa Sanpaolo (ISP.MI), che l'ha superata come principale istituto di credito in Italia nel 2020 acquistando UBI.

Un simile accordo avrebbe ulteriormente allargato la distanza tra le prime due banche e Banco BPM (BAMI.MI), che si posiziona al terzo posto con circa un quinto del proprio patrimonio.

Fonti a conoscenza della vicenda hanno riferito a Reuters che Banco Bpm e UniCredit restano potenziali acquirenti di MPS.

Tuttavia, giovedì un funzionario dell'ufficio di gabinetto di Meloni ha detto a Reuters in condizione di anonimato che l'inversione di marcia dell'amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, sul possibile accordo con MPS aveva reso il governo diffidente nei confronti del banchiere d'affari.

I colloqui tra il Tesoro e UniCredit sono falliti dopo mesi di trattative quando Orcel ha chiesto 6,3 miliardi di euro (6,7 miliardi di dollari) di capitale, hanno detto fonti in precedenza.

Ciò avrebbe più che raddoppiato il conto per l'Italia, che ha speso 5,4 miliardi di euro nel salvataggio del 2017.

Lo stato a novembre ha pompato altri 1,6 miliardi di euro in MPS come parte di una ricapitalizzazione di 2,5 miliardi di euro.

La Meloni ha affermato che MPS è stata "gestita molto male" finora con grandi spese per i contribuenti, anche se ha ammesso che la ristrutturazione dell'istituto di credito "sembra piuttosto solida".

Fonti hanno detto che il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera, che ha supervisionato i colloqui con UniCredit, è nel mirino della cerchia ristretta di Meloni.

Con il ruolo di vertice del Tesoro di Rivera in dubbio, al momento non ci sono discussioni in corso con potenziali corteggiatori di MPS, ha detto una persona informata sulla questione.

Giovedì, l'amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, avrebbe affermato che MPS era "un boccone troppo grande" per essere ingoiato dalla sua banca.

Castagna è pronto per essere riconfermato ad aprile e si prevede che aspetterà il suo tempo su qualsiasi mossa di fusione e acquisizione fino a quando non otterrà un nuovo mandato.

Ha più volte affermato di voler costruire un terzo grande gruppo bancario intorno a Banco Bpm, ma gli mancava il partner giusto.

I banchieri affermano che un accordo con MPS potrebbe aiutare Banco BPM ad allentare la morsa di Credit Agricole (ACA.EQ), la banca francese che quest'anno è diventata il più grande investitore singolo di Banco BPM.

($ 1 = 0,9374 euro)
(Montaggio di Gavin Jones e Emelia Sithole-Matarise)
((valentina.za@thomsonceiving.com; +39 02 6612 9526;))
 
BANCHE
L'Italia lavorerà per uscire dal capitale dell'istituto di credito salvato Monte dei Paschi di Siena (MPS) (BMPS.MI) al fine di creare un panorama bancario con diversi grandi gruppi, ha dichiarato giovedì il primo ministro Giorgia Meloni.
 
Attenzione ai conti e taglio delle tasse. Ecco la ricetta della "Melonomics"

30 Dicembre 2022 - 06:00

Scostamento? "Sarebbe una scelta sofferta". Riforma fiscale con nuovo taglio del cuneo e quoziente familiare. Critiche al Tesoro per la "pessima" gestione del dossier Mps

Gian Maria De Francesco

«Lavoreremo tendenzialmente sempre dando priorità ai saldi di bilancio e facendo scelte politiche, è chiaro che dove mettiamo risorse le prendiamo da un'altra parte». Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri, durante la conferenza stampa di fine anno, ha ribadito che la tenuta dei conti pubblici resterà la stella polare dell'esecutivo. Una sorta di fil rouge che lega il premier al suo predecessore Mario Draghi. «Siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano in media 5 miliardi di euro al mese. Se il quadro dovesse confermarsi cambiato, una parte delle risorse potrebbe liberarsi», ha aggiunto. Insomma, la priorità è il contrasto al caro-energia per le fasce più deboli della popolazione, tenendo presente che tutta la manovra 2023 è stata costruita dopo aver «tamponato la situazione» negativa rappresentata dall'aumento dei tassi che fanno salire il costo del debito. Proprio come aveva fatto chi occupava il suo posto prima di lei. «Misurarmi con persone capaci e autorevoli è stata la sfida di tutta la mia vita e Draghi lo è a livello nazionale e internazionale. Mi rendo conto dell'eredità», ha sottolineato sottolineando come «la staffetta» per l'esecuzione del Pnrr abbia funzionato.

Non a caso l'understatement è stata la cifra delle dichiarazioni del premier su un eventuale scostamento di bilancio. «Una scelta sofferta», ha chiosato confinando tale casistica nel novero delle remote possibilità. Il profilo politico di Meloni è emerso quando le è stato chiesto del Mes: l'Italia non ha intenzione di accedervi per via delle condizionalità applicate a chi richiede prestiti, ma il dialogo con Bruxelles per riformare in positivo tanto il Mes (sulla cui ratifica dovrà esprimersi il Parlamento) quanto sul Patto di Stabilità. Sul reddito di cittadinanza, invece, nessun passo indietro. «Il lavoro lo creano le aziende, lo Stato non può abbattere la povertà per decreto», la stoccata ai Cinque stelle.

E anche se l'orizzonte del governo è di 5 anni, il 2023 ha già un'agenda economica di tutto rispetto. «Sul tema della riforma fiscale noi intendiamo andare avanti», ha detto. In primis «il taglio del costo del lavoro: bisogna fare molto di più, l'obiettivo è il taglio di cinque punti». Il secondo è una tassazione che tenga conto dei componenti del nucleo familiare. «Il tema del sostegno alla natalità è una nostra priorità e il tema della tassazione deve andare in questa direzione», ha aggiunto. «E poi c'è il tema «più assumi e meno paghi», ha concluso riferendosi alla decontribuzione. La riforma del catasto? «Si può tranquillamente fare una mappatura per migliorare la conoscenza che abbiamo delle costruzioni italiane ma sicuramente da questo governo non arriverà mai un aumento della tassazione», ha assicurato rivendicando che «la casa è un bene sacro non pignorabile, non tassabile».

Ma non c'è stata solo la politica economica all'interno di quello che si può definire un compendio della Melonomics. Il premier ha toccato pure temi industriali e finanziari: dalla futura rete unica Tim-Open Fiber a controllo pubblico allo stop ai motori termici dal 2035, una scelta «non ragionevole» e «profondamente lesiva del nostro sistema produttivo». Un'annotazione, infine, pure sul dossier Monte dei Paschi. «Una situazione gestita fin qui abbastanza pessimamente, decine di miliardi spesi a carico dei contribuenti», ha affermato rimarcando, però, che l'ultimo aumento di capitale da 2,5 miliardi ha consentito «una ristrutturazione solida» e che ora si lavora «per un'uscita ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia ci siano più poli bancari italiani». È probabile, tuttavia, che il destinatario delle critiche sia il direttore generale del Tesoro Rivera che da anni si occupa della vicenda.
 
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