Sono finalmente riuscito a verificare la pubblicazione riportata da Sotheby’s per l’opera di Mosset. In effetti, l’opera era esposta al MAMCO di Ginevra nella grande personale del 2020. Nel catalogo, l’opera occupa ben cinque pagine: due particolari pubblicati a doppia pagina e una pubblicazione a piena pagina dell’opera per intero. Qui sotto le immagini per esemplificare:
Vedi l'allegato 2888848
Vedi l'allegato 2888849
Vedi l'allegato 2888850
L’opera appartiene al periodo dell’artista che viene spesso associato, anche in modo un po’ grossolano, al
Neo-Geo o alla
Radical Painting. Anche confrontando i risultati di opere dello stesso periodo, a me personalmente la stima sembra prudente, ma è sempre difficile azzeccare quale sarà il risultato di un lotto e le case d’aste hanno certo più informazioni di noi (o magari, perché no, una loro strategia). So benissimo, e non voglio certo tacerlo qui, che Sotheby’s risulta tra i partner della Fondazione che sovrintende al MAMCO (la cosa non è tenuta nascosta e viene menzionata, magari un po' in piccolo, al fondo del catalogo). Quindi, qualcuno potrebbe obiettare che una pubblicazione così sontuosa dell’opera sul catalogo del museo sia viziata
ab origine dal fatto di sapere già che l’opera sarebbe stata poi venduta all’asta. Se fosse così, non sembrerebbe cosa molto dissimile dal gallerista che paga il critico e si fa la pubblicazione da solo. Tuttavia, alla fin fine, per il collezionista i veri motivi che stanno dietro a certe scelte non sono poi così rilevanti (soprattutto quando si tratta di un grande museo e di un’importante mostra): quest’opera sarà, d’ora in poi, sempre considerata un’opera importante di Mosset, indipendentemente dalla “purezza” delle motivazioni iniziali che hanno portato i curatori a considerarla come tale.