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Segnalo un'opera di Niele Toroni dal notevole "pedigree" che va all'incanto presso la casa d'aste belga De Vuyst il 4 marzo. Realizzata su carta di giornale, l'opera è stata esposta al Centre Pompidou nel 1991 e a documenta IX l'anno successivo.

Lotto 492
 
Segnalo un'opera di Niele Toroni dal notevole "pedigree" che va all'incanto presso la casa d'aste belga De Vuyst il 4 marzo. Realizzata su carta di giornale, l'opera è stata esposta al Centre Pompidou nel 1991 e a documenta IX l'anno successivo.

Lotto 492
Ne sono abbastanza stupito, ma l'opera, stimata 28k - 36k euro, è rimasta invenduta ed è disponibile nel dopo-asta.
 
Segnalo un’opera di Olivier Mosset (lotto 1) e una di Niele Toroni (lotto 60) nel catalogo online di Sotheby’s qui a Zurigo, con offerte aperte dal 21 al 28 marzo.
 
Segnalo un’opera di Olivier Mosset (lotto 1) e una di Niele Toroni (lotto 60) nel catalogo online di Sotheby’s qui a Zurigo, con offerte aperte dal 21 al 28 marzo.
Sono finalmente riuscito a verificare la pubblicazione riportata da Sotheby’s per l’opera di Mosset. In effetti, l’opera era esposta al MAMCO di Ginevra nella grande personale del 2020. Nel catalogo, l’opera occupa ben cinque pagine: due particolari pubblicati a doppia pagina e una pubblicazione a piena pagina dell’opera per intero. Qui sotto le immagini per esemplificare:
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L’opera appartiene al periodo dell’artista che viene spesso associato, anche in modo un po’ grossolano, al Neo-Geo o alla Radical Painting. Anche confrontando i risultati di opere dello stesso periodo, a me personalmente la stima sembra prudente, ma è sempre difficile azzeccare quale sarà il risultato di un lotto e le case d’aste hanno certo più informazioni di noi (o magari, perché no, una loro strategia). So benissimo, e non voglio certo tacerlo qui, che Sotheby’s risulta tra i partner della Fondazione che sovrintende al MAMCO (la cosa non è tenuta nascosta e viene menzionata, magari un po' in piccolo, al fondo del catalogo). Quindi, qualcuno potrebbe obiettare che una pubblicazione così sontuosa dell’opera sul catalogo del museo sia viziata ab origine dal fatto di sapere già che l’opera sarebbe stata poi venduta all’asta. Se fosse così, non sembrerebbe cosa molto dissimile dal gallerista che paga il critico e si fa la pubblicazione da solo. Tuttavia, alla fin fine, per il collezionista i veri motivi che stanno dietro a certe scelte non sono poi così rilevanti (soprattutto quando si tratta di un grande museo e di un’importante mostra): quest’opera sarà, d’ora in poi, sempre considerata un’opera importante di Mosset, indipendentemente dalla “purezza” delle motivazioni iniziali che hanno portato i curatori a considerarla come tale.
 
Segnalo un’opera di Olivier Mosset (lotto 1) e una di Niele Toroni (lotto 60) nel catalogo online di Sotheby’s qui a Zurigo, con offerte aperte dal 21 al 28 marzo.
Questa volta l’impressione che la stima sul Mosset fosse troppo conservativa è stata confermata anche nei fatti: l’opera, stimata solo 20k-30k CHF, ha fatto al martello CHF 65.000, per un esborso teorico del compratore di € 82.798, cioè 2 volte e tre quarti la stima massima.

Nonostante le dimensioni “scomode”, è andata molto bene anche l’opera di Toroni: stimata 10k-15k, ha raddoppiato la stima massima con CHF 30.000 di martello, che vogliono dire € 38.214 finali.
 
Sono finalmente riuscito a verificare la pubblicazione riportata da Sotheby’s per l’opera di Mosset. In effetti, l’opera era esposta al MAMCO di Ginevra nella grande personale del 2020. Nel catalogo, l’opera occupa ben cinque pagine: due particolari pubblicati a doppia pagina e una pubblicazione a piena pagina dell’opera per intero. Qui sotto le immagini per esemplificare:
Vedi l'allegato 2888848
Vedi l'allegato 2888849
Vedi l'allegato 2888850

L’opera appartiene al periodo dell’artista che viene spesso associato, anche in modo un po’ grossolano, al Neo-Geo o alla Radical Painting. Anche confrontando i risultati di opere dello stesso periodo, a me personalmente la stima sembra prudente, ma è sempre difficile azzeccare quale sarà il risultato di un lotto e le case d’aste hanno certo più informazioni di noi (o magari, perché no, una loro strategia). So benissimo, e non voglio certo tacerlo qui, che Sotheby’s risulta tra i partner della Fondazione che sovrintende al MAMCO (la cosa non è tenuta nascosta e viene menzionata, magari un po' in piccolo, al fondo del catalogo). Quindi, qualcuno potrebbe obiettare che una pubblicazione così sontuosa dell’opera sul catalogo del museo sia viziata ab origine dal fatto di sapere già che l’opera sarebbe stata poi venduta all’asta. Se fosse così, non sembrerebbe cosa molto dissimile dal gallerista che paga il critico e si fa la pubblicazione da solo. Tuttavia, alla fin fine, per il collezionista i veri motivi che stanno dietro a certe scelte non sono poi così rilevanti (soprattutto quando si tratta di un grande museo e di un’importante mostra): quest’opera sarà, d’ora in poi, sempre considerata un’opera importante di Mosset, indipendentemente dalla “purezza” delle motivazioni iniziali che hanno portato i curatori a considerarla come tale.
Grazie per il bel contributo Stefano!
L'opera a mio modestissimo parere era molto bella, e alla fine l'aggiudicazione mi pare sia andata decisamente bene :-)
 
Nel già segnalato catalogo Christie’s Parigi per l’asta online che si chiude il 4 maggio è presente una carta di Toroni del 1983, stimata € 18k-25k.

Lotto 15
 
Nel catalogo Sotheby’s Parigi online, con chiusura il 7 giugno, da segnalare una carta di Toroni:

Lotto 172
 
Nel catalogo Bonhams Cornette de Saint-Cyr, Parigi, per l’asta del 7 giugno, da segnalare un rotolo di carta lungo cinque metri di Toroni del 1978:

Lotto 40
 
Nell’asta online di Sotheby’s Zurigo con chiusura il 9 giugno, si segnalano 3 opere di Olivier Mosset:

Lotto 6
Lotto 9
Lotto 34
Vale la pena spendere qualche parola di commento sui risultati di Mosset da Sotheby’s.

La prima opera (lotto 6) ha chiuso al martello a CHF 28.000, vicino alla stima massima (CHF 30k), per una spesa complessiva, tutto compreso, di € 36.631.

Il lotto 9 è stato aggiudicato a “soli” CHF 5.500, a fronte di una stima indicata in CHF 20k – 30k (incluse spese, si arriva a € 7.195). Si trattava di una scultura in alluminio realizzata in sei esemplari, in una misura di impossibile collocazione per un’abitazione normale. Anche se non specificato in catalogo, era un elemento che era stato utilizzato come parte della scenografia del balletto Sous apparence, realizzato nel 2012 dall’Opéra de Paris su musiche di Anton Bruckner, Morton Feldman e György Ligeti, con la coreografia di Marie-Agnès Gillot. Se queste informazioni sono state omesse scientemente da Sotheby’s, può darsi che abbiano pensato che un’opera già difficile sarebbe stata percepita più come un elemento scenografico che come un’opera d’arte. D’altra parte, mi sembra che potesse attrarre qualche istituzione museale.

L’ultimo lotto, il numero 34, è andato sorprendentemente bene: € 15.698 finali. Non male, per una delle quattro prove d’artista di un’edizione, con una stima massima di CHF 7.000.
 
Come già scritto anche nell'altra discussione su Supports/Surfaces, sono in corso a Nîmes le celebrazioni per i 30 anni dall’inaugurazione del Carré d’Art, l’edificio progettato da Sir Norman Foster che ospita la raccolta d’arte contemporanea.
Nell’attuale allestimento, una sala è interamente dedicata ai due gruppi Supports/Surfaces e BMPT.

Nel seguito, alcune foto che ho scattato delle opere di BMPT.
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Il Centre Pompidou presenta presso la sede di Metz fino al 27 gennaio del 2025 una parte della propria collezione permanente, con una selezione di opere scelte dal curatore Éric de Chassey per declinare il tema della “ripetizione”. Tra le opere proposte:
  • Un cartone di Toroni del 1981 dipinto al recto e al verso:
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  • Un polittico in sei pannelli del 2006 di Mosset. L’artista è contrario alla definizione di monocromo; in ogni caso, qui ripete lo stesso processo creativo per sei volte, ma le irregolarità delle superfici, le variazioni di spessore e la disomogeneità del colore danno luogo a risultati che contengono minime differenze:
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Segnalo due ottime proposte, entrambe qui da Zurigo, ma provenienti da due case d’aste diverse:

Il 27 novembre da germann un dittico di Toroni di ottima datazione (1968), benché non vengano forniti dettagli sulla documentazione (Lotto 83).

Il 30 novembre da Koller un’opera del 1996 con mostre e pubblicazione di Mosset (Lotto 3448).
 
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