sonyk70
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COMUNICATO STAMPA - DIREZIONE NAZIONALE
Boldrin ai politici: basta con l’economia farlocca
e con le discussioni sul nulla. All’Italia serve concretezza!
e con le discussioni sul nulla. All’Italia serve concretezza!
Il Coordinatore Nazionale di Fare, contro la “melina” dei politici di finta destra e finta sinistra, denuncia l’assurdità di provvedimenti come il posticipo di una tassa con l’anticipo di un'altra e annuncia un’iniziativa nazionale per l’8 luglio a sostegno di imprese, famiglie e lavoratori.
Milano, 28 giugno: Michele Boldrin, coordinatore nazionale di Fare per fermare il declino, appena uscito da Agorà (RAI 3) ha dichiarato “Sono esterrefatto: il paese è sull’orlo del baratro, ogni giorno decine di aziende chiudono i battenti, ogni ora centinaia di persone perdono il lavoro e i politici italiani cosa fanno? Si inventano temi inutili, parlano di olgettine, di giustizia e di riforme senza arrivare mai nulla di concreto, di folli utopie economiche che non stanno né in cielo né in terra, e di qualsiasi altro argomento che li aiuti a sviare la discussione dai temi reali che veramente dovrebbero affrontare.”
Dal problema alle persone: secondo Boldrin “la classe politica italiana è guidata da gente di finta destra e finta sinistra, come Cicchitto, che ha lavorato con Craxi prima e Berlusconi poi alla distruzione del paese, ed oggi si permette di pontificare, o come Epifani che sostiene il governo in parlamento e poi lo critica in televisione facendo il sindacalista dei privilegiati, o come Brunetta che alla camera vota la fiducia al governo e poi lo affonda nelle interviste con teorizzazioni economiche farlocche. Tutti insieme si inventano provvedimenti demenziali come il decreto lavoro o il posticipo dell'aumento di una tassa in cambio dell'aumento immediato di un'altra! E nessuno di loro che, in qualche momento, tenti anche solo lontanamente di avanzare qualche proposta concreta che risolva i problemi degli italiani e su cui si possa discutere.”!
Secondo Boldrin, il merito e le capacità in politica sono del tutto assenti: “Il fatto paradossale è che un qualsiasi dirigente che assumesse simili atteggiamenti, inerti e ostruzionistici, verrebbe immediatamente cacciato a furor di popolo non da una qualsiasi azienda, ma perfino dal consiglio della bocciofila del quartiere. E invece questi signori, complici anche le leggi elettorali che si sono ritagliati su misura, continuano a sedere sui più altri scranni della Repubblica, spesso facendosi pagare persino più dello stesso capo dello Stato.”
E riprende: “E’ sconcertante: mi chiedo se i partiti al governo siano veramente incapaci a capire ciò di cui il paese ha bisogno o se invece lo abbiano capito ma, per tutelare il proprio potere, facciano esattamente tutto il possibile per mantenere quello status quo che assicura a loro e al loro entourage una posizione di privilegio che in nessun altro modo avrebbero potuto avere. “ Boldrin conclude annunciando per l’8 luglio manifestazioni in tutta Italia, a sostegno del lavoro, contro la politica della pressione fiscale finalizzata a finanziare la spesa pubblica improduttiva e per una politica concreta di tagli mirati a liberare risorse da destinare a imprese, lavoratori e famiglie.
Fare per Fermare il Declino è il partito politico scaturito dal movimento nato lo scorso agosto per iniziava di sette personalità di primissimo piano a livello italiano e internazionale, indipendenti e libere da legami politici con i vecchi partiti. Il loro manifesto di appello agli italiani, pubblicato su sei quotidiani e intitolato “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato su 10 punti programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una immediata e forte risposta da parte degli italiani, che ha permesso di partecipare alle elezioni politiche già dopo pochi mesi dalla costituzione. Oggi il movimento conta oltre 70mila adesioni. Fare per Fermare il Declino | Dobbiamo fermare il declino italiano, di cui la crisi finanziaria è solo un - Fare per Fermare il Declino | Dobbiamo fermare il declino italiano, di cui la crisi finanziaria è solo un