Bolzoni opvs

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Stracchino

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Il gruppo Bolzoni Auramo è uno dei primari costruttori di attrezzature per carrelli elevatori in europa ed a livello mondiale. In particolare, presidia, attraverso la progettazione, la produzione e la distribuzione di una vasta gamma di accessori, la nicchia delle attrezzature per carrelli elevatori e per la movimentazione industriale.

Qualcuno ne sa di più?
 
Azz... l'ipo andrà deserta visto l'interesse...
 
Stracchino ha scritto:
Azz... l'ipo andrà deserta visto l'interesse...
Non visto l'interesse, ma bensì visto Saras, Pierrel, Marazzi, anima, ecc. ecc..
 
L'unica che è andata bene è stata Nice!
 
E vabbè, ma mica siamo parco buoi in questo forum.
non è che prima era tutto oro, e dopo un paio di sberle, tutto me*da!
Siamo così emozionali?

cmq volevo sapere cosa ne pensate dell'azienda.
 
EEMS AL 2° GIORNO è SALITA DEL +45%
mentre NICE al max ha hatto +15% nelle prime ore
 
secondo me potrebbe essere positivo ma bisogna crederci e resistere in caso non vada per il meglio.
io chiesto ansaldo in collocamento,non le ho avute,comprate 1500 prezzo medio 8,96
me le tengo strette,adda passà a nuttat'.
per maggiori info.Quotazioni SoldiOnlin...
per le altre opv erano molto dettagliate OK!
 
ho visto il prospetto di bolzoni l'industria ha buoni numeri con industrie in tutti il mondo anche in cina il prezzo non è esorbitante ma neanche da saldo,le uniche cose negative sono il settore che non tira piu' come una volta, ma la cosa grave è che il fatturato è in dollari cosa negativissima per il momento nero del dollaro
 
fonte : http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/7D1076891DAEA5A1C12571780029C104/

Bolzoni, tre anni di crescita
di Edoardo Fagnani
24 maggio 2006 10.30

Scopriamo insieme gli ultimi risultati del gruppo dei carrelli elevatori, che verrà quotato tra qualche giorno al segmento Star. Fatturato, redditività, struttura patrimoniale e flussi di cassa. Per una scelta consapevole.

Fatturato
I tassi di crescita registrati da Bolzoni negli ultimi esercizi sono stati superiori al 10% e testimoniano la forte espansione del gruppo.
Lo scorso anno il fatturato dell’azienda ha sfiorato i 96 milioni di euro, in aumento del 12,5% rispetto all’esercizio precedente. Il giro d’affari aveva mostrato lo stesso tasso di crescita anche nel 2004. Secondo quanto precisato dai vertici di Bolzoni nel prospetto informativo, il motivo principale di questo incremento va ricercato nel completamento dell’integrazione commerciale e gestionale delle attività della finlandese Auramo. Nel 2005 il 76% del giro d’affari era denominato in euro. Il rischio derivante dall’oscillazione sui tassi di cambio ha pesato su un quarto dei ricavi del gruppo.
La prima parte del 2006 ha confermato, se non migliorato, questo trend. Nei primi tre mesi dell’anno i ricavi di Bolzoni sono cresciuti del 14,9% a oltre 25 milioni di euro.

Redditività
Anche la redditività ha mostrato tassi di crescita elevati, alla luce del miglioramento dell’efficienza produttiva e alla razionalizzazione dei costi di produzione.
Nel 2005 il margine operativo lordo ha superato di slancio quota 10 milioni, con un incremento del 20% rispetto ai 9 milioni dell’anno prima. Nel 2003 l’Ebitda si era fermato a 7,7 milioni. Bolzoni ha beneficiato di un aumento limitato (rispetto al fatturato) dei costi per servizi (25% dei ricavi) e per il personale (25% dei ricavi), riuscendo a compensare il forte aumento dei costi per le materie prime, che nel 2005 hanno rappresentato quasi il 40% dei ricavi. Questo significa che su 100 euro fatturati, 40 se ne vanno in acquisti di materie prime. Secondo il management, l’incremento dell’Ebitda può essere imputato anche alla forte crescita delle vendite di attrezzature per carrelli elevatori, prodotti che garantiscono una redditività elevata. Il miglioramento del margine operativo lordo è stato più sostenuto nel primo trimestre del 2006, con un incremento superiore al 58%, a 3,2 milioni di euro.
Nessuna sorpresa dal risultato operativo, che dal 2003 al 2005 è passato 4,2 milioni a 7,4 milioni di euro.
Da non trascurare neppure l’ottimo tasso di crescita dell’utile netto, nonostante lo scorso anno il tax-rate si sia attestato intorno al 40%. Nel 2005 il risultato netto di Bolzoni è stato positivo per 4,4 milioni di euro, che si confrontano con i 2,7 milioni del 2004 e con gli 1,4 milioni del 2003. Ancora più soddisfacente è stato il risultato ottenuto nel primo trimestre del 2006, con un utile netto che è quasi triplicato a 1,35 milioni di euro, rispetto ai primi tre mesi del 2005.

Struttura patrimoniale
Al 31 marzo 2006 (ultimo dato ufficiale a disposizione) la posizione finanziaria netta di Bolzoni evidenziava un indebitamento netto di 18,4 milioni di euro, simile al risultato di fine 2005 (18,5 milioni di euro), ma migliore rispetto ai 19,4 milioni di fine 2004.
Nel dettaglio, a fine marzo Bolzoni disponeva di risorse liquide per quasi 4 milioni di euro, a cui si aggiungono attività finanziarie facilmente smobilizzabili per 1,4 milioni. Al contrario, l’esposizione del gruppo a breve verso gli istituti bancari ammontava 15,1 milioni di euro, a cui si aggiungono 8,6 milioni di debiti con scadenza superiore ai 12 mesi.
Nel prospetto informativo il management di Bolzoni ha specificato che al 31 marzo l’esposizione finanziaria nei confronti di Banca Intesa ammontava a 8,2 milioni di euro, contro gli 8,6 milioni di fine 2005. Questa precisazione era doverosa, in quanto Banca Intesa è uno degli azionisti principali della società. Senza trascura il fatto che Caboto, la banca d’affari del gruppo Intesa, agisce da Global Coordinator e da Specialista per il collocamento dell’azienda a Piazza Affari.
Alla fine del 2005 il patrimonio netto di Bolzoni era pari a 23,6 milioni di euro, rispetto ai 20,2 milioni di 12 mesi prima. Al 31 marzo, invece, il patrimonio netto del gruppo era sceso a 22,7 milioni di euro, in seguito a 2 milioni di dividendi, che sono stati distribuiti nel mese di aprile, e che la società ha contabilizzato nel bilancio del primo trimestre.

Cash flow
I dati relativi al flusso di cassa sono riferiti al primo trimestre del 2006 e all’intero 2005.
Nei primi tre mesi del 2006 l’attività operativa di Bolzoni ha generato liquidità per quasi 1,6 milioni di euro, mentre nell’intero 2005 la generazione di cassa era stata superiore ai 7,2 milioni.
Sempre nel primo trimestre l’attività di investimento ha assorbito risorse per 1,6 milioni di euro, rispetto ai 5,5 milioni del 2005. Nel prospetto informativo i vertici di Bolzoni hanno precisato lo scorso anno l’azienda ha dovuto registrare un esborso finanziario per circa 3,1 milioni di euro, necessari per il completamento dello stabilimento in provincia di Piacenza.
L’attività di finanziamento ha assorbito risorse per 0,8 milioni di euro nei primi tre mesi del 2006 e per 1,9 milioni di euro nell’intero 2005. Il management della società ha precisato che la variazione delle risorse è correlata al rimborso dei finanziamenti a medio e a lungo termine.
 
Ultima modifica:
fonte : http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/A0A88122BDCB40AFC1257179002979BC/

Bolzoni vuole crescere in Europa
di Edoardo Fagnani
25 maggio 2006 10.30

Dopo gli ultimi conti del gruppo, diamo uno sguardo a previsioni, strategia e multipli della società che tra qualche giorno esordirà al segmento Star. Sulla base del prezzo massimo la capitalizzazione iniziale potrebbe attestarsi intorno ai 92 milioni di euro.

Previsioni
Come per tutte le aziende che si quotano, i vertici di Bolzoni non hanno potuto fornire stime puntuali per l’esercizio in corso.
Tuttavia, nel prospetto informativo, il management ha anticipato che, alla luce dei risultati ottenuti nei primi tre mesi del 2006, Bolzoni potrebbe chiudere l’esercizio con una crescita del fatturato rispetto allo scorso anno. I manager, comunque, non hanno precisato di quanto possa essere l’entità di questo incremento. Nessuna indicazione, invece, sulle tendenze previste per la redditività. Da questo lato, un’influenza particolare arriverà dall’andamento dei prezzi delle materie prime, considerando che questi costi, nei primi tre mesi del 2006, sono stati pari a oltre il 40% dei ricavi realizzati.
I vertici di Bolzoni ritengono che, sulla base degli investimenti effettuati nei precedenti esercizi e dell’attuale livello di efficienza degli impianti produttivi, il gruppo ritiene che le esigenze di mantenimento di tale efficienza comportino un esborso per nuovi investimenti di circa 2-3 milioni di euro all’anno. Con riferimento al solo esercizio in corso, il management ha previsto investimenti per poco più di 6 milioni di euro, 4,2 milioni per l’acquisizione di nuovi impianti produttivi e 2 milioni per la messa in atto di un nuovo sistema di software per la gestione delle attività aziendali.
Negli ultimi esercizi Bolzoni ha sempre premiato i propri azionisti. Nel 2004 e nel 2005 l’azienda ha distribuito dividendi per oltre un milione di euro ogni anno. Inoltre, a metà aprile del 2006 Bolzoni ha staccato una cedola di oltre due milioni di euro, pari a poco meno della metà dell’utile realizzato dal gruppo lo scorso anno. Quindi, coloro che avessero intenzione di sottoscrivere le azioni con l’obiettivo di approfittare dello stacco delle cedole dovranno pazientare almeno fino al prossimo anno. Nel prospetto informativo il management di Bolzoni non ha dettagliato quale sarà la politica dei dividendi che sarà seguita nei prossimi esercizi. Tuttavia, i finanziamenti ricevute dalle banche non prevedono limitazioni particolari all’attività di impresa. Quindi, i vertici di Bolzoni avrebbero le mani libere per decidere in maniera autonoma sulla politica dei dividendi.

Strategia
Nel caso di sottoscrizione integrale delle nuove azioni e supponendo che il prezzo di collocamento coincida con i 3,6 euro del prezzo massimo, Bolzoni potrebbe raccogliere nuove risorse per circa 15 milioni di euro.
Nel prospetto informativo, il management del gruppo ha precisato che la liquidità sarà utilizzata per la realizzazione del piano di sviluppo industriale di Bolzoni.
La strategia futura di Bolzoni sarà focalizzata su tre punti principali:
- Consolidamento e penetrazione dei mercati geografici. Bolzoni vuole rafforzare la propria presenza nel mercato nordamericano e crescere verso i paesi emergenti dell’Asia e dell’Est Europa. Negli Stati Uniti la società italiana vuole prendere quote di mercato a Cascade Corporation, il leader in quel paese con una quota dell’86%. In Asia, Bolzoni punterà a rafforzare la joint-venture siglata nel 2004 con la cinese Tiger Technology. L’ingresso nell’Est Europa, invece, avverrà tramite la creazione di una propria rete commerciale e distributiva.
- Lancio di una nuova categoria di prodotti. Oltre alle attrezzature per carrelli elevatori e per la movimentazione industriale, Bolzoni sta ponendo le basi per l’ingresso del gruppo nel mercato delle forche per carrelli elevatori. A questo proposito il management ha già programmato investimenti per circa 6 milioni di euro. Secondo i vertici di Bolzoni, l’ingresso in questo segmento di mercato potrà garantire al gruppo ulteriori margini di crescita e, sfruttando le sinergie con gli attuali prodotti, potrebbe migliorare la marginalità.
- Miglioramento dei processi aziendali. Questo obiettivo sarà ottenuto attraverso il miglioramento del processo di sviluppo del prodotto, la messa in atto di un sistema di produzione più snello, il miglioramento del processo logistico interno ed esterno, un migliore controllo della qualità, lo sviluppo del sistema informativo attualmente in essere e l’introduzione di un nuovo sistema di gestione dl magazzino.
Nel prospetto informativo i vertici di Bolzoni hanno anticipato la possibilità di poter aumentare la propria quota di mercato nel breve periodo, attraverso l’acquisizione di aziende operanti nello stesso settore della società italiana. Tuttavia, il management, prima di procedere con la campagna acquisti, ne valuterà le opportunità, sia dal punto di vista strategico che economico.


Multipli
La marginalità di Bolzoni ha evidenziato un costante miglioramento nel corso degli ultimi esercizi. L’Ebitda margin (rapporto tra margine operativo lordo e ricavi) del gruppo nel 2005 si è attestato all’11,2%, che si confronta con il 10,5% del 2004 e il 10,2% del 2003. Questo trend attesta il miglioramento della gestione operativa messo in luce dal management dell’azienda. Stessa tendenza per l’Ebit margin (rapporto tra risultato operativo e fatturato), passato dal 5,5% del 2003 al 7,7% dello scorso anno. La tendenza al miglioramento della marginalità è continuata anche nei primi tre mesi del 2006. Nella prima parte dell’esercizio l’Ebitda margin e l’Ebit margin sono arrivati rispettivamente al 12,5% e al 9,8%.
Sulla base del prezzo massimo indicato dai vertici della società (3,6 euro per azione) e supponendo la sottoscrizione integrale delle azioni offerte, la capitalizzazione iniziale di Bolzoni potrebbe attestarsi intorno ai 92 milioni di euro. Sulla base di questi numeri e dei risultati realizzati nel 2005 il rapporto tra prezzo e utile netto si attesta poco sopra a 21. Il rapporto tra Enterprise value (dato dalla somma tra capitalizzazione e posizione finanziaria netta stimata post quotazione) e margine operativo lordo del 2005 è pari a 9, mentre l’EV/Ebit è circa a 13. Nel prospetto informativo, Bolzoni ha riportato anche i multipli di Cascade Corporation, il leader del settore e principale concorrente dell’azienda italiana. Il p/e e l’Ev/Ebitda della società statunitensi sono pari a 15 e a 7-8, quindi inferiori a quelli di Bolzoni. Non va, comunque, trascurato il fatto che, se nell’intero 2006 l’azienda italiana dovesse confermare i tassi di crescita dei primi tre mesi, i multipli potrebbero mostrare una consistente riduzione.
Il rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto al 31 marzo era pari a 0,8, quindi di poco inferiore all’unità, considerata una prima soglia di attenzione per l’equilibrio finanziario di un’azienda. Tuttavia, se Bolzoni riuscisse a incassare i 15 milioni di euro stimati con il collocamento, l’indebitamento netto dovrebbe praticamente azzerarsi, rendendo poco significativo questo rapporto.
 
fonte : http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/7D9AA40A5F5D4885C1257177002E059E/

Bolzoni non si spaventa e punta allo Star
di Edoardo Fagnani
23 maggio 2006 10.30 stampa l'articolo invia l'articolo

L’effetto "Saras" non preoccupa Bolzoni, che, a differenza di altre aziende, non blocca l’iter della quotazione. La società emiliana ha confermato così l’intenzione di sbarcare al segmento Star.

L’offerta pubblica avrà inizio lunedì 22 maggio e si concluderà la settimana seguente, il 1° giugno alle ore 13.30. L’esordio al segmento Star è previsto per l’8 giugno.
Il collocamento avverrà tramite un’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione. Le azioni che saranno messe sul mercato arriveranno dagli attuali azionisti, in particolare da Banca Intesa che cederà 2,3 milioni delle oltre 6 milioni di azioni detenute, e da un aumento di capitale dedicato all’operazione per 4,25 milioni di titoli. L’azionista di controllo, la Penta Holding, costituita nel 2006 e a cui attualmente fa capo più del 61% della società, non venderà un’azione. Tuttavia, in seguito alla ricapitalizzazione, la quota della holding si ridurrà al 51%. Quindi, di fatto, l’azienda non sarà contendibile.
L’offerta globale di Bolzoni prevede il collocamento di 8,5 milioni di azioni, a cui se ne potrebbero aggiungere altre 940mila, nel caso in cui il collocatore decidesse di esercitare l’opzione di sottoscrivere questi titoli (greenshoe) entro trenta giorni dall’inizio della quotazione.
L’offerta pubblica (la parte di offerta riservata al pubblico indistinto) ammonta a un minimo di 2,1 milioni di titoli, pari circa il 25% dell’intera offerta. Per gli investitori istituzionali resteranno a disposizione 6,4 milioni di azioni, esclusa la greenshoe.
In caso di sottoscrizione integrale delle azioni, sul mercato andrà il 33,4% di Bolzoni, che potrebbe salire al 37,1% nel caso di esercizio della greenshoe. Il flottante potrebbe, però, ridursi al 36,4% qualora i dirigenti di Bolzoni esercitassero le stock option assegnate.
La forchetta di prezzo indicativa è stata fissata in un intervallo compreso tra i 3 euro e i 3,6 euro per azione. Il prezzo massimo è già stato ufficializzato e corrisponde a 3,6 euro. Quindi, l’intera società è stata valorizzata tra i 76,6 e i 91,9 milioni di euro, capitalizzazione comprensiva delle azioni rivenienti dall’aumento di capitale.
Il lotto minimo è di 1000 azioni (5mila per il lotto minimo maggiorato). Per partecipare all’offerta, quindi, bisogna essere disposti a investire, come minimo tra i 3mila e i 3,6mila euro. Nel prospetto informativo Bolzoni ha precisato che il 30% delle azioni destinate all’offerta pubblica è riservata al soddisfacimento delle richieste che arriveranno per il lotto minimo maggiorato.
Sempre nel prospetto informativo, Bolzoni ha ricordato che i vertici societari sono i beneficiari di un piano di stock option di 462mila azioni che potranno essere sottoscritte entro i prossimi mesi. Il prezzo di sottoscrizione è di 2,04 euro, decisamente inferiore rispetto alla forchetta indicata dalla società per il collocamento. La società ricorda che Banca Intesa era entrata nel capitale di Bolzoni nel 2001 sborsando complessivamente 12,3 milioni di euro, che, sulla base delle 6,03 milioni di azioni detenute, corrispondono a un valore di carico unitario di poco superiore ai 2 euro.

L’attività
Bolzoni è stata costituita nel 1972, anche se le origini dell’attività risalgono al 1945, quando i capostipiti della famiglia Bolzoni cominciarono a produrre mezzi meccanici per l’agricoltura, convertendo a tale scopo le Jeep abbandonate dall’esercito americano dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Attualmente Bolzoni è la capofila di un gruppo, attivo nella progettazione, produzione e commercializzazione di attrezzature per carrelli elevatori e per la movimentazione industriale.
Nel 2001, l’ingresso di Banca Intesa nel capitale di Bolzoni ha favorito l’espansione dell’azienda, culminata con l’acquisizione, sempre nel 2001, della società finlandese Auramo OY. Questa acquisizione ha dato il via alla forte crescita internazionale dell’azienda. Attualmente Bolzoni controlla, direttamente od indirettamente, quindici società, localizzate in diversi paesi del mondo, di cui sei (inclusa la capogruppo) svolgono attività produttive, con stabilimenti situati in Italia, Finlandia, Stati Uniti d’America, Estonia, Spagna e Cina. Le restanti dieci svolgono unicamente attività commerciale e distributiva servendo direttamente i principali mercati mondiali della logistica e della movimentazione delle merci.
I prodotti di Bolzoni possono essere suddivisi in tre categorie:
- Attrezzature per carrelli elevatori. Le attrezzature comprendono una gamma di venti famiglie di prodotti applicati ai carrelli elevatori frontali ed utili ad ottimizzare la movimentazione dei carichi. Questa tipologia di prodotti resta il core business del gruppo, considerando che nel 2005 ha contribuito all’82,5% del fatturato di Bolzoni.
- Piattaforme elevatrici. Sono ricomprese tutte le macchine di sollevamento elettro-idraulico a pantografo, escluse quelle per le attività di manutenzione (pantografi multipli), quali prodotti suscettibili di un utilizzo autonomo. Nel 2005 il contributo di questa tipologia di prodotti è stato limitato al 9,5%.
- Transpallet manuali. Si tratta del carrello a sollevamento idraulico e trazione manuali per lo spostamento su brevi distanze di carichi limitati (massimo trenta quintali), generalmente utilizzato anche nella grande distribuzione per spostamenti interni ai magazzini di vendita. Da questa tipologia di prodotto Bolzoni ha realizzato nel 2005 poco più del 3% del giro d’affari.
Ad oggi, Bolzoni è presente con i propri prodotti in oltre quaranta paesi nel mondo. Secondo i dati forniti dalle società di ricerca, l’azienda è leader in Europa nel mercato delle attrezzature per carrelli elevatori (quota di mercato del 30%) e si colloca al secondo posto a livello mondiale (quota del 20%). Non a caso, nel 2005 l’83% del giro d’affari del gruppo è stato realizzato fuori dai confini italiani. Il mercato europeo ha contribuito al 62% dell’intero fatturato. Bolzoni è direttamente presente, per mezzo delle società che compongono il gruppo, in tutti i paesi del mondo in cui il mercato delle attrezzature per carrelli elevatori assume una dimensione rilevante ovvero presenta margini di sviluppo ed espansione. Nei paesi in cui, al contrario, il mercato dei carrelli elevatori ha dimensioni ridotte, il gruppo è presente indirettamente, per mezzo della rete di vendita e di assistenza, costituita da rivenditori o distributori indipendenti.
Il modello di business di Bolzoni prevede la presenza diretta del gruppo dalla produzione alla distribuzione del prodotto finito. Secondo la società, questo modello garantisce flessibilità ed efficienza nella produzione e nella distribuzione, nonché il mantenimento di uniformi standard qualitativi del prodotto a prescindere dallo stabilimento d’origine. Bolzoni si avvale anche di fornitori indipendenti, principalmente dislocati nelle aree limitrofe ai singoli stabilimenti, ai quali viene affidata la produzione di componenti non strategici e semilavorati a disegno, nonché la produzione di modelli poco complessi. Con questi fornitori i rapporti sono gestiti sulla base di singoli ordinativi.
 
scozia ha scritto:
ho visto il prospetto di bolzoni l'industria ha buoni numeri con industrie in tutti il mondo anche in cina il prezzo non è esorbitante ma neanche da saldo,le uniche cose negative sono il settore che non tira piu' come una volta, ma la cosa grave è che il fatturato è in dollari cosa negativissima per il momento nero del dollaro

Detta così sembra che tutto il fatturato sia espresso in dollari ma non è così...
Dal prospetto informativo"...al 31 dicembre 2005 i ricavi sono denominati per circa il 76% in euro, per circa il 15% in dollari Usa, per circa il 3% in sterline inglesi e per circa il 6% in altre valute diverse da quelle anzi citate."
Se vogliamo dire le cose, diciamole corrette :o :yes:
 
ma mi pare che sia gia andato tutto eaurito ho letto su borse e mercati di oggi balla da giornalisti o verità?
 
umby1975 ha scritto:
ma mi pare che sia gia andato tutto eaurito ho letto su borse e mercati di oggi balla da giornalisti o verità?

Ipo Bolzoni già coperta a una settimana dalla chiusura - fonti
venerdì, 26 maggio 2006 7.09

MILANO, 26 maggio (Reuters) - L'offerta globale Bolzoni, che sarà chiusa l'1 giugno, risulta coperta sia per la tranche retail che per quella istituzionale.

Lo dice una fonte finanziaria, mentre il management sta proseguendo le varie tappe del roadshow estero che proseguirà anche la prossima settimana.

Un'altra fonte finanziaria aggiunge una ulteriore indicazione precisando che "al minimo del range la tranche istituzionale è più che coperta una volta".

La forchetta di prezzo Bolzoni è stata fissata tra 3 e 3,6 euro, per un valore di offerta - senza greenshoe - tra 25,5 e 30,6 milioni. Il gruppo, specializzato nel segmento dei carrelli elevatori, offre 8,5 milioni di titoli di cui 2,13 sono riservati al pubblico indistinto.

L'Ipo, curata da Banca Imi e Caboto, è partita il 22 maggio e l'esordio a listino è previsto l'8 maggio allo Star.
 
Un'altra fonte finanziaria aggiunge una ulteriore indicazione precisando che "al minimo del range la tranche istituzionale è più che coperta una volta".

scusa mi spieghi questa parte che non ho compreso?
 
umby1975 ha scritto:
Un'altra fonte finanziaria aggiunge una ulteriore indicazione precisando che "al minimo del range la tranche istituzionale è più che coperta una volta".

scusa mi spieghi questa parte che non ho compreso?

Gli investitori istituzionali hanno la possibilita' di fissare il prezzo a cui aderirebbero (naturalmente compreso nel range dell'opv) mentre i comuni mortali (noi) se vogliamo aderire "subiamo" il prezzo imposto, che naturalmente viene comunicato ad opv conclusa (quindi senza possibilita' di "recesso" :mad: )
 
dagoweb ha scritto:
Gli investitori istituzionali hanno la possibilita' di fissare il prezzo a cui aderirebbero (naturalmente compreso nel range dell'opv) mentre i comuni mortali (noi) se vogliamo aderire "subiamo" il prezzo imposto, che naturalmente viene comunicato ad opv conclusa (quindi senza possibilita' di "recesso" :mad: )

Voglio essere istituzionale anche io! :)
Come si fa? ;)
 
Per lavoro ,io frequendo Decine di aziende,manifatturiere.meccaniche,magazzinaggio ecccc ecccc.; non ho mai visto in tanti anni un carrello elevatore Bolzoni; forse loro forniscono parti meccaniche ed accessori.....boh. Vedo CESAB ed Hungary..a centinaia.
 
DANYeuro ha scritto:
Per lavoro ,io frequendo Decine di aziende,manifatturiere.meccaniche,magazzinaggio ecccc ecccc.; non ho mai visto in tanti anni un carrello elevatore Bolzoni; forse loro forniscono parti meccaniche ed accessori.....boh. Vedo CESAB ed Hungary..a centinaia.

Forse non hai letto bene il prospetto informativo...la Bolzoni non vende carrelli elevatori ma bensì accessori destinati ai cosidetti "muletti".... :o :D
 
fonte : http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/28F4FD33B09002A3C125717A002E88B2/

Bolzoni, punti di forza e di debolezza
di Edoardo Fagnani
26 maggio 2006 10.30 stampa l'articolo invia l'articolo

Dopo aver conosciuto le caratteristiche del gruppo, le sue strategie e i suoi conti ci soffermiamo sui punti di forza e di debolezza. Dalla leadership al trend di miglioramento dei risultati, fino ad arrivare alla valutazione e ai dividendi.

Punti di forza

- Posizione di leadership
Bolzoni occupa un ruolo di primo piano nel settore di riferimento. Secondo una ricerca condotta da Bain & Company sui dati di vendita del 2004, l’azienda italiana si trova al secondo posto a livello mondiale nel segmento delle attrezzature per carrelli elevatori, con una quota di poco inferiore al 20%. Il leader assoluto è la statunitense Cascade Corporation, a cui è attribuita una quota di mercato superiore al 50%. Il terzo produttore a livello mondiale è Kaup, con una quota nell’ordine del 15%.
Disaggregando i risultati per area geografica, Bolzoni diventa il leader assoluto in Europa, Con una quota di mercato di poco superiore al 30%. A poca distanza seguono Cascade e Kaup, accreditate di una fetta di mercato rispettivamente del 28,3% e del 25,5%. Al contrario, non c’è battaglia nel Nord America, dove il padrone incontrastato è Cascade Corporation, con una quota dell’86%. In quest’area Bolzoni deve accontentarsi della seconda piazza ma con una fetta di mercato ridotta al 10%. Per il momento Kaup ha preferito non addentrarsi nel mercato nordamericano.
Il settore di riferimento è molto concentrato, considerando che i quattro principali produttori (Cascade, Bolzoni, Kaup e Meyer) detengono il 90% del mercato.
Nel segmento dei traslatori integrali Bolzoni è leader assoluto, con una quota dell’81% a livello mondiale.

- Risultati in forte miglioramento
Negli ultimi esercizi i risultati finanziari di Bolzoni hanno mostrato ottimi tassi di crescita. Nel triennio 2003-2005 il fatturato del gruppo ha evidenziato un incremento medio annuo superiore al 10%.
La crescita del giro d’affari, unita a una gestione più efficiente delle attività operative, ha portato a un elevato miglioramento della redditività e della marginalità. Sempre nel triennio in esame, il margine operativo lordo ha mostrato tassi di crescita compresi tra il 15% e il 20% ogni esercizio. Di conseguenza, l’Ebitda margin è passato in due anni dal 10,2% all’11,2%. Addirittura, l’utile netto è quasi raddoppiato da un esercizio con l’altro.
La crescita del gruppo si è confermata anche nei primi tre mesi del 2006. Anzi, è stata più sostenuta. Il fatturato è aumentato del 15%, mentre il margine operativo lordo è balzato del 58%. L’utile netto è quasi triplicato, raggiungendo quota 1,35 milioni di euro, in pratica lo stesso valore registrato nell’intero 2003.
Nonostante questi tassi di crescita, la struttura finanziaria non ha subito particolari squilibri. L’indebitamento finanziario netto è passato dai 23 milioni di fine 2003 ai 18,4 milioni al 31 marzo del 2006.



Punti di debolezza

- Multipli di valutazione superiori a quelli di Cascade Corporation
Sulla base del prezzo massimo indicato dai vertici della società (3,6 euro per azione) e supponendo la sottoscrizione integrale delle azioni offerte, la capitalizzazione iniziale di Bolzoni potrebbe attestarsi intorno ai 92 milioni di euro. Sulla base di questi numeri e dei risultati realizzati nel 2005 il rapporto tra prezzo e utile netto si attesta poco sopra a 21. Il rapporto tra Enterprise value (dato dalla somma tra capitalizzazione e posizione finanziaria netta stimata post quotazione) e margine operativo lordo del 2005 è pari a 9, mentre l’EV/Ebit è circa a 13. A livello assoluto i multipli iniziali di Bolzoni non sono eccessivamente alti. Tuttavia, lo diventano se confrontati con quelli di Cascade Corporation. Nel prospetto informativo, Bolzoni ha riportato anche il p/e e l’Ev/Ebitda della società statunitense, che sono pari a 15 e a 7,5, quindi inferiori a quelli di Bolzoni. Questa discrepanza potrebbe essere giustificata con gli elevati tassi di crescita dell’azienda italiana, che, se confermati per l’intero 2006, potrebbero riportare i multipli sui livelli di quelli del gruppo statunitense. D’altra parte la posizione di assoluta leadership detenuta da Cascade Corporation, meriterebbe un premio (multipli più elevati) rispetto ai concorrenti.

- Dividendo 2005 già distribuito
Nel comunicato stampa con cui Bolzoni ha diffuso i risultati relativi ai primi tre mesi del 2006, la società ha precisato che il dividendo relativo all’ esercizio in corso è stato già distribuito a metà aprile e, quindi, è finito nelle tasche degli azionisti storici dell’azienda. La cedola complessiva è stata superiore ai 2 milioni dei euro, che equivalgono a 0,095 euro per azione. Sulla base del prezzo massimo di 3,6 euro, il rendimento della cedola per i vecchi azionisti sarebbe stato inferiore al 3%.
Di conseguenza, coloro che diventeranno azionisti di Bolzoni dopo il collocamento dovranno aspettare almeno fino al prossimo anno per la cedola. Questa notizia non farà certo piacere per i cosiddetti cassettisti, interessati prevalentemente all’incasso delle cedole, piuttosto che al capital gain. In pratica, un dividendo è già stato “bruciato” e per il prossimo occorre aspettare almeno fino al 2007.
Nel prospetto informativo il management di Bolzoni non ha dettagliato quale sarà la politica dei dividendi che sarà seguita nei prossimi esercizi. Tuttavia, considerando che negli ultimi esercizi la società ha sempre premiato gli azionisti e che le modalità di finanziamento bancario non prevedono limitazioni alla distribuzione di dividendi, per gli azionisti interessati all’incasso delle cedole non dovrebbero esserci sorprese particolari.
 
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