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http://www.soldionline.it/SOL_Editoriale.nsf/alldocs/7D9AA40A5F5D4885C1257177002E059E/
Bolzoni non si spaventa e punta allo Star
di Edoardo Fagnani
23 maggio 2006 10.30 stampa l'articolo invia l'articolo
L’effetto "Saras" non preoccupa Bolzoni, che, a differenza di altre aziende, non blocca l’iter della quotazione. La società emiliana ha confermato così l’intenzione di sbarcare al segmento Star.
L’offerta pubblica avrà inizio lunedì 22 maggio e si concluderà la settimana seguente, il 1° giugno alle ore 13.30. L’esordio al segmento Star è previsto per l’8 giugno.
Il collocamento avverrà tramite un’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione. Le azioni che saranno messe sul mercato arriveranno dagli attuali azionisti, in particolare da Banca Intesa che cederà 2,3 milioni delle oltre 6 milioni di azioni detenute, e da un aumento di capitale dedicato all’operazione per 4,25 milioni di titoli. L’azionista di controllo, la Penta Holding, costituita nel 2006 e a cui attualmente fa capo più del 61% della società, non venderà un’azione. Tuttavia, in seguito alla ricapitalizzazione, la quota della holding si ridurrà al 51%. Quindi, di fatto, l’azienda non sarà contendibile.
L’offerta globale di Bolzoni prevede il collocamento di 8,5 milioni di azioni, a cui se ne potrebbero aggiungere altre 940mila, nel caso in cui il collocatore decidesse di esercitare l’opzione di sottoscrivere questi titoli (greenshoe) entro trenta giorni dall’inizio della quotazione.
L’offerta pubblica (la parte di offerta riservata al pubblico indistinto) ammonta a un minimo di 2,1 milioni di titoli, pari circa il 25% dell’intera offerta. Per gli investitori istituzionali resteranno a disposizione 6,4 milioni di azioni, esclusa la greenshoe.
In caso di sottoscrizione integrale delle azioni, sul mercato andrà il 33,4% di Bolzoni, che potrebbe salire al 37,1% nel caso di esercizio della greenshoe. Il flottante potrebbe, però, ridursi al 36,4% qualora i dirigenti di Bolzoni esercitassero le stock option assegnate.
La forchetta di prezzo indicativa è stata fissata in un intervallo compreso tra i 3 euro e i 3,6 euro per azione. Il prezzo massimo è già stato ufficializzato e corrisponde a 3,6 euro. Quindi, l’intera società è stata valorizzata tra i 76,6 e i 91,9 milioni di euro, capitalizzazione comprensiva delle azioni rivenienti dall’aumento di capitale.
Il lotto minimo è di 1000 azioni (5mila per il lotto minimo maggiorato). Per partecipare all’offerta, quindi, bisogna essere disposti a investire, come minimo tra i 3mila e i 3,6mila euro. Nel prospetto informativo Bolzoni ha precisato che il 30% delle azioni destinate all’offerta pubblica è riservata al soddisfacimento delle richieste che arriveranno per il lotto minimo maggiorato.
Sempre nel prospetto informativo,
Bolzoni ha ricordato che i vertici societari sono i beneficiari di un piano di stock option di 462mila azioni che potranno essere sottoscritte entro i prossimi mesi. Il prezzo di sottoscrizione è di 2,04 euro, decisamente inferiore rispetto alla forchetta indicata dalla società per il collocamento. La società ricorda che Banca Intesa era entrata nel capitale di Bolzoni nel 2001 sborsando complessivamente 12,3 milioni di euro, che, sulla base delle 6,03 milioni di azioni detenute, corrispondono a un valore di carico unitario di poco superiore ai 2 euro.
L’attività
Bolzoni è stata costituita nel 1972, anche se le origini dell’attività risalgono al 1945, quando i capostipiti della famiglia Bolzoni cominciarono a produrre mezzi meccanici per l’agricoltura, convertendo a tale scopo le Jeep abbandonate dall’esercito americano dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Attualmente Bolzoni è la capofila di un gruppo, attivo nella progettazione, produzione e commercializzazione di attrezzature per carrelli elevatori e per la movimentazione industriale.
Nel 2001, l’ingresso di Banca Intesa nel capitale di Bolzoni ha favorito l’espansione dell’azienda, culminata con l’acquisizione, sempre nel 2001, della società finlandese Auramo OY. Questa acquisizione ha dato il via alla forte crescita internazionale dell’azienda. Attualmente Bolzoni controlla, direttamente od indirettamente, quindici società, localizzate in diversi paesi del mondo, di cui sei (inclusa la capogruppo) svolgono attività produttive, con stabilimenti situati in Italia, Finlandia, Stati Uniti d’America, Estonia, Spagna e Cina. Le restanti dieci svolgono unicamente attività commerciale e distributiva servendo direttamente i principali mercati mondiali della logistica e della movimentazione delle merci.
I prodotti di Bolzoni possono essere suddivisi in tre categorie:
- Attrezzature per carrelli elevatori. Le attrezzature comprendono una gamma di venti famiglie di prodotti applicati ai carrelli elevatori frontali ed utili ad ottimizzare la movimentazione dei carichi. Questa tipologia di prodotti resta il core business del gruppo, considerando che nel 2005 ha contribuito all’82,5% del fatturato di Bolzoni.
- Piattaforme elevatrici. Sono ricomprese tutte le macchine di sollevamento elettro-idraulico a pantografo, escluse quelle per le attività di manutenzione (pantografi multipli), quali prodotti suscettibili di un utilizzo autonomo. Nel 2005 il contributo di questa tipologia di prodotti è stato limitato al 9,5%.
- Transpallet manuali. Si tratta del carrello a sollevamento idraulico e trazione manuali per lo spostamento su brevi distanze di carichi limitati (massimo trenta quintali), generalmente utilizzato anche nella grande distribuzione per spostamenti interni ai magazzini di vendita. Da questa tipologia di prodotto Bolzoni ha realizzato nel 2005 poco più del 3% del giro d’affari.
Ad oggi, Bolzoni è presente con i propri prodotti in oltre quaranta paesi nel mondo. Secondo i dati forniti dalle società di ricerca, l’azienda è leader in Europa nel mercato delle attrezzature per carrelli elevatori (quota di mercato del 30%) e si colloca al secondo posto a livello mondiale (quota del 20%). Non a caso, nel 2005 l’83% del giro d’affari del gruppo è stato realizzato fuori dai confini italiani. Il mercato europeo ha contribuito al 62% dell’intero fatturato. Bolzoni è direttamente presente, per mezzo delle società che compongono il gruppo, in tutti i paesi del mondo in cui il mercato delle attrezzature per carrelli elevatori assume una dimensione rilevante ovvero presenta margini di sviluppo ed espansione. Nei paesi in cui, al contrario, il mercato dei carrelli elevatori ha dimensioni ridotte, il gruppo è presente indirettamente, per mezzo della rete di vendita e di assistenza, costituita da rivenditori o distributori indipendenti.
Il modello di business di Bolzoni prevede la presenza diretta del gruppo dalla produzione alla distribuzione del prodotto finito. Secondo la società, questo modello garantisce flessibilità ed efficienza nella produzione e nella distribuzione, nonché il mantenimento di uniformi standard qualitativi del prodotto a prescindere dallo stabilimento d’origine. Bolzoni si avvale anche di fornitori indipendenti, principalmente dislocati nelle aree limitrofe ai singoli stabilimenti, ai quali viene affidata la produzione di componenti non strategici e semilavorati a disegno, nonché la produzione di modelli poco complessi. Con questi fornitori i rapporti sono gestiti sulla base di singoli ordinativi.