Bonanni: “Si tagli pure la spesa pubblica ma in accordo con noi”

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ceck78

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Il leader Cisl: pronti a concessioni
se c’è un patto serio
francesca schianchi
roma

Vedo un dibattito interno al governo che è solo la riproposizione di frammenti di discussione di campagna elettorale, in vista presuppongo di una nuova campagna elettorale. Una situazione molto incresciosa». Per questo, all’indomani della manifestazione dei sindacati a Roma, e alla vigilia di un incontro con il governo, «ci vediamo domani» (stamattina, ndr.), il leader della Cisl Raffaele Bonanni ripete che «la condotta economica e sociale non può essere affidata solo alle discussioni dei partiti». No, insiste, ci vuole «un accordo con le parti sociali: se tu mi vieni incontro io ti sostengo», riassume in parole povere. Ad esempio sul taglio alla spesa pubblica: «Ma va decisa insieme a noi, perché la classe politica non tocca mai i suoi capisaldi».


Cosa chiederete oggi al governo?

«Bisogna dare segnali sul contrasto alla disoccupazione. E credo sia possibile: anche l’Europa ha accolto questa sfida. Per l’occupazione giovanile non ci sono molti soldi, per l’Italia si parla di mezzo miliardo di euro, ma è un segno. Ma l’occupazione si fa con la buona economia».


Cioè?

«Cioè che i pochi soldi che ci sono vengano usati bene, e che l’azione di governo abbia caratteristiche anticicliche. Ci vogliono misure strutturali».


Quali chiederete?

«Il primo problema sono le tasse. I consumi sono al lumicino perché la gente è stata caricata come muli. Ora, capisco l’operazione Imu e Iva, ma il problema vero è che bisogna dimezzare le tasse sui lavoratori, diminuire quelle sulle pensioni e anche diminuirle fortemente su chi investe».


Bisogna intervenire sul cuneo fiscale?

«Non credo ci siano i soldi per farlo, ma per noi la priorità è ridurre drasticamente le tasse su chi fa investimenti. E poi c’è un secondo problema».


Quale?

«La lotta all’evasione che deve servire a finanziare quest’operazione. Non mi piace per niente la levata di scudi contro Equitalia, che mi sembra testimoni la mancanza di volontà dello Stato, dei comuni e delle regioni di combattere veramente l’evasione».


Scusi, è vero che i comuni non si appoggeranno più a Equitalia, però gestiranno la riscossione…

«Sì, ma mentre Equitalia è organizzata in tutta Italia, i comuni possono dare appaltini senza nessun criterio e controllo, e con un aggio del 20%, mentre quello di Equitalia è dell’8%».


Dice? Rischio di nessun controllo e con aggio più alto?

«Assolutamente sì, bisogna che qualcuno lo dica».


Quindi questo dirà al governo.

«Mi aspetto che il governo voglia dare vita a un vero confronto e accordo con le parti sociali».


Un accordo presuppone che anche voi diate qualche disponibilità…

«Beh, accordo significa che se tu mi vieni incontro io ti sostengo».


Come? Siete disponibili a partecipare a un taglio della spesa pubblica?


«Senz’altro. Ma il governo lo deve stabilire insieme a noi, visto che finora la spending review è stata lineare perché la classe politica non tocca mai i suoi capisaldi. Lo Stato deve costare meno ed essere più efficiente: ma se affidi il riordino solo alla politica, succede come nella novella di Bertoldo. Se la ricorda? Deve essere impiccato, ma può scegliere lui a quale albero. Così stiamo ancora cercando l’albero…».


Tagliare la spesa pubblica vuol dire poter toccare anche i dipendenti?

«Meno di quelli che ci sono non è possibile. Sono quindici anni che non si fa il turnover».


Faccia un esempio di qualcosa su cui siete disponibili a discutere.

«L’importante è che il governo concordi gli interventi con le parti sociali: questo renderà più solide le proposte, e anche il governo».

La Stampa - Bonanni: “Si tagli pure la spesa pubblica ma in accordo con noi”
 
Bisogna intervenire sul cuneo fiscale?

«Non credo ci siano i soldi per farlo, ma per noi la priorità è ridurre drasticamente le tasse su chi fa investimenti. E poi c’è un secondo problema».
KO!

Tagliare la spesa pubblica vuol dire poter toccare anche i dipendenti?

«Meno di quelli che ci sono non è possibile. Sono quindici anni che non si fa il turnover».
:wall::wall::wall:
 
In effetti c'è carenza di forestali in Sicilia...
Bonanni ma mi faccia il piacere..
 
sentono odore di bruciato anche loro e mettono le mani avanti...:rolleyes:

se gli si rompe il giocattolo finisce la cuccagna
 
Sono pronti a fare concessioni, ma come son magnanimi. :wall: :wall: :wall:

Iniziamo col tagliare gli stipendi dei sindacalisti.........
 
..... perché la classe politica non tocca mai i suoi capisaldi. Lo Stato deve costare meno ed essere più efficiente: ma se affidi il riordino solo alla politica, succede come nella novella di Bertoldo. Se la ricorda? Deve essere impiccato, ma può scegliere lui a quale albero. Così stiamo ancora cercando l’albero…».

Una buona cosa detta


Tagliare la spesa pubblica vuol dire poter toccare anche i dipendenti?

«Meno di quelli che ci sono non è possibile. Sono quindici anni che non si fa il turnover».

eccolo che poi si rimangia quello di buono prima detto....:wall::wall::wall:



Cmq potrei anche dire OK BENISSIMO a Bonanni.

Il numero rimane invariato.....ma anzichè 40 ore ne fanno 30 settimanali (5x6) (quindi con un taglio della busta paga proporzionale) E quelle 5 devono essere molto produttive.......OK!

Giusto che un po' di sacrifici li facciano pure nel pubblico. Il lavoro sicuro dovrebbe essere già pagato meno di uno precario a logica.....:yes:

mi sembra una proposta equa........sono generoso e ti concedo più ore libere.....di modo che possiamo tenere tutti senza licenziare nessuno.......;);)
 
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