Bond Cirio

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esse.erre

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Una sgr o sim è tenuta a dichiarare, se richiesto dal sottoscrittore, se nei fondi da loro gestiti e da lui detenuti sono presenti e in che percentuale bond Cirio ?

Grazie.
 
Soprattutto, dovrebbero essere loro stessi a prendere l'iniziativa e comunicarlo in maniera adeguata.
 
Ciao Volt,
dal tuo intervento non riesco a capire se sono obbligati o meno a rispondere ad un investitore che pone un simile quesito, potresti chiarirmi le idee ?
Grazie
 
Scusa, nello scrivere le mie considerazioni ho dimenticato di rispondere.

Il rendiconto annuale e la relazione semestrale dei fondi prevedono l'obbligo di indicare i primi 50 titoli in portafoglio (per peso, ovviamente) o comunque i titoli che hanno un peso superiore allo 0.50% del patrimonio.

Anni fa il rendiconto era trimestrale, e non semestrale, e c'era l'obbligo di indicare tutti i titoli posseduti, con addirittura la specifica movimentazione trimestrale (saldo iniziale, acquisti, vendite, saldo finale) titolo per titolo.

Una SGR che tiene alla trasparenza, però, dovrebbe rispondere al sottoscrittore dei fondi che desidera informazioni specifiche, e soprattutto su un simile caso.

Probabile che non ci siano bonds nel portafoglio del fondo (anche in virtù dell'assenza di rating), tanto sono stati ammollati ai borsini.
 
Volt mi hanno chiamato oggi da B.121:

Ci dispiace ma nella nostra gestione ci sono BOND CIRIO+ risultato l'investimento e' sotto del 70% e scade il 31/12/2002!!!

Che posso fare?????
 
DOPO IL CRACK Rispettati i tempi della legge 270: in un anno cedute le principali attività. Del Monte e De Rica cedute al di sopra delle medie di mercato

«Cirio, entro giugno il via ai rimborsi»

DOPO IL CRACK Rispettati i tempi della legge 270: in un anno cedute le principali attività. Del Monte e De Rica cedute al di sopra delle medie di mercato

Entro giugno i creditori di Cirio (dipendenti, fornitori e titolari di obbligazioni), riceveranno una parte di quanto loro dovuto. «È un impegno che ci prendiamo pubblicamente - dicono Luigi Farenga, Mario Resca e Attilio Zimatore, i tre commissari nominati a gestire, sanare e liquidare il gruppo che fu di Sergio Cragnotti -. Entro la prima metà di quest’anno procederemo con il primo riparto parziale a favore dei creditori Cirio». Nelle casse dell’ex impero agro-alimentare stanno per arrivare circa 700 milioni di euro, frutto delle vendite fin qui realizzate e di quelle che giungeranno a compimento nel corso delle prossime settimane. Delle prime fanno parte Cirio e Del Monte Food, delle seconde il 39,9% delle azioni di Del Monte Pacific quotate alla Borsa di Singapore, alcune attività italiane come Cisim Food (ristorazione aeroportuale), opere d’arte e un castello, quello di Brignano, che nei Promessi Sposi il Manzoni indicò come la residenza dell’Innominabile.
«Una delle maggiori difficoltà che abbiamo incontrato in questi quasi 18 mesi di lavoro in comune - dice Resca - è stata proprio far chiarezza in un patrimonio estremamente confuso, che andava dalle proprietà immobiliari ai quadri, da una squadra di calcio a una cartiera in Spagna, fino alla più grande piantagione mondiale di ananas. Tutto sotto lo stesso cappello».
Farenga, Resca e Zimatore hanno iniziato la loro attività nell’agosto 2003, all’indomani del no delle assemblee al piano di salvataggio approntato dalla società. E dall’8 gennaio 2004 hanno avviato l’amministrazione secondo i criteri della legge 270/99, che prevedevano 12 mesi di tempo per vendere e recuperare parte degli attivi, in modo da evitare il fallimento.
«Abbiamo rispettato i tempi - dice Resca -. Cirio e Del Monte sono state vendute a un buon prezzo e rapidamente. Per la cessione di Del Monte Pacific serve invece ancora qualche settimana, ma si tratta di una società in bonis e per la cui cessione il più è stato fatto».
Quel 6 novembre 2002, quando il gruppo Cragnotti annunciò l’incapacità di rimborsare un prestito obbligazionario in scadenza per complessivi 150 milioni di euro, appare oggi lontanissimo. Cragnotti è finito anche in carcere ed ora, a 65 anni, è fuori dalla società che fu sua. Una società che ha smesso di vendere debiti e promesse ed ora è stata asciugata e risanata. Operazione di pulizia e di marketing, perché l’industria agro-alimentare che era finita nascosta da una montagna di debiti ha sempre continuato a rappresentare un business solido e redditizio. Se solamente fosse stato seguito. «Di quanto di buono c’era in quel gruppo - dice Farenga - non manca nulla. Anzi, c’è tutto e vale più di quanto valesse un tempo».
«Quando abbiamo iniziato la nostra attività di commissari - spiega Zimatore - i fornitori per consegnarci la merce, e badate che stiamo parlando di pomodori, esigevano fidejussioni a garanzia del pagamento futuro. Siamo riusciti a ottenere la loro fiducia, innestando un ciclo virtuoso, senza fare ricorso al sostegno del sistema bancario e senza neppure poter contare sui circa 55 milioni di crediti che il gruppo vanta nei confronti dell’erario italiano».
Ceduta Del Monte Food per 275 milioni di euro (a Del Monte Fresh), Cirio-De Rica-Sopragol per 168 milioni (a Conserve Italia), e il Panificio Moderno per 6 milioni (a Tognetti), la cassa del gruppo attende ora circa 145 milioni dalla cessione della partecipazione in Del Monte Pacific. Con la vendita delle piccole società italiane e delle attività immobiliari (2 stabilimenti dismessi a Pagani e Sezza, il castello di Brignano, palazzo Giovannelli a Venezia, oltre alle opere d’arte), si dovrebbero raggiungere i 700 milioni. Una cifra considerevole, ma sempre pari a un terzo del totale dei debiti rilevato al termine della gestione Cragnotti, quando a fronte di un miliardo di euro di fatturato vi erano 2,2 miliardi di passività (bilancio 2002), con bond emessi per complessivi 1,125 miliardi e 510 milioni di crediti del gruppo nei confronti delle società finanziarie della famiglia Cragnotti. «L’entità della voragine che si era formata - dice Resca - rese impossibile il salvataggio del gruppo. E francamente dopo le prime settimane di lavoro nessuno di noi pensava di riuscire a realizzare dalle vendite una somma molto superiore ai 250 milioni di euro, 300 milioni nell’ipotesi più rosea. Abbiamo ormai in cassa più del doppio e lo riteniamo un risultato estremamente importante, soprattutto perché ottenuto con la forza di quanti hanno creduto nell’azienda, manager e dipendenti prima di tutti gli altri».
E per capire bene il turn around basta riflettere sui numeri: «Le vendite sono state realizzate a 0,8 volte il fatturato, con multipli del mol (margine operativo lordo, ndr ), pari per Del Monte a 16 volte e per De Rica a 12 volte - dice Franco Gaudenti, partner di Envent, l’advisor finanziario delle vendite Cirio -, contro una media di mercato che si colloca sul 7,5%».
Il futuro di Cirio si giocherà a partire dalla seconda metà dell’anno. Avviati i rimborsi ai creditori, i commissari saranno chiamati a seguire soprattutto le attività di revocatoria, le azioni di responsabilità e il recupero crediti. Tempi biblici annuncia la giustizia italiana. «Noi percorreremo tutte le strade possibili - dice Resca - siamo convinti di poter portare a casa qualcosa anche dalla brasiliana Bombril. Abbiamo già avviato alcune azioni legali, altre le stiamo studiando. Se ci saranno margini per farlo, anche Cragnotti verrà perseguito civilmente e con lui ex consiglieri ed ex amministratori».
Le speranze per chi sottoscrisse le 7 emissioni obbligazionarie emesse dalle cinque società del gruppo Cirio (3 basate in Lussemburgo, una in Olanda e una in Italia), non mancano. Certo, l’investitore rientrerà solo in parte del suo capitale, ma quest’ipotesi non è mai stata concreta come ora. «Per esperienza - dice Farenga - so che quando si arriva a pagare i creditori chirografari si è raggiunto un buon risultato. Quando poi questi vengono pagati con percentuali non infime come avverrà per Cirio, con rientri tra il 10 e il 95%, allora il risultato è più che buono. Certo, il bondholder vedrà il suo credito variare in funzione della società che ha emesso il bond e della sottostante attività…». L’obiettivo primario posto all’attività dei tre commissari (mantenimento dei livelli di occupazione e dell’italianità della proprietà), è stato raggiunto. E nel complesso, conclude Zimatore con uno sforzo di ottimismo, «per come si erano messe le cose nell’estate del 2003 i risultati ottenuti in questi ultimi 12 mesi rappresentano una sorpresa estremamente positiva».

Stefano Righi http://www.assinews.it/rassegna/articoli/ce170105ci.html
 
Cirio, scade venerdì la prelazione dei Lorenzo per Del Monte Pacific
Sca de dopodomani il diritto di prelazione della famiglia Lorenzo sulla Del Monte Pacific, l’ultima grande cessione del commissario della Cirio Mario Resca. Per ora la famiglia già socia della società che ha delle piantagioni di ananas nelle Filippine non avrebbe ancora preso una decisione ma per la stampa orientale starebbe tentando di tutto per mettere insieme una cordata. Una ricerca sul filo di lana che difficilmente dovrebbe andare in porto lasciando il campo libero alla First Pacific che ha già firmato un contratto . (m. sid.) corriere
 
Ricorsi Bond Cirio: Consob segna punto a favore
Dà ragione, quasi in toto, alla Consob la prima sentenza sulle sanzioni alla banche collocatrici dei bond Cirio. Multe che si sono abbattute su 400 banchieri italiani nel febbraio scorso e contro le quali sono piovuti i ricorsi. La corte d’Appello di Ancona ha riconosciuto l’intero impianto accusatorio, dimezzando tuttavia l’importo della sanzione alla Banca Popolare del capoluogo marchigiano. corriere
 
io dei rimborsi non vedo nessuna traccia.

anche se dicono il contrario...

Da MiaEconomia.it

Cirio, primi sorrisi per gli obbligazionisti
(15/11/2005)


Da una parte i primi rimborsi del piano di riparto, dall’altra una sentenza che dà ragione ai 35 mila obbligazionisti rimasti invischiati nel default dei bond della Cirio.
Piccoli sorrisi anche per gli investitori nelle obbligazioni dell’ex società di Sergio Cagnotti che dopo mesi di attesa intravedono qualche risultato.
Ha iniziato Antonio La Malfa, il giudice delegato per la procedura Cirio al tribunale fallimentare di Roma, che ha dato il via libera al primo piano di riparto parziale di Cirio Del Monte Italica: tre emissioni di bond per complessivi 500 milioni, che saranno rimborsati al 6,2%.
Ma la vera novità riguarda la cessione del 40% nella Del Monte Pacific di proprietà del gruppo Cirio alla First Pacific Company. Si parla di 163,6 milioni di dollari,che dovrebbero andare a rimborsare gli obbligazionisti Del Monte Finance Luxembourg e Cirio Del Monte Nv.
Il mercato valuta positivamente l’operazione anche perché la cifra stabilita è superiore del 25% rispetto alla quotazione attuale dei titoli Del Monte ed è pari a 2,1 volte il fatturato della stessa.
Passando alle azioni legali è da segnalare il successo ottenuto da un risparmiatore che si vedrà restituire 125 mila euro dalla Banca Veneto. La sentenza è molto importante perché condanna l’istituto di credito nonostante la risparmiatrice avesse mostrato un alta propensione al rischio.
Per il giudice ''la dichiarata esperienza e la propensione al rischio del cliente non esimono comunque l'intermediario finanziario dal fornire un’informazione precisa sulle caratteristiche delle singole operazioni d'investimento''.
Secondo il giudice di Treviso, quindi, la banca è tenuta all’informazione, con la diligenza di un operatore che deve essere particolarmente qualificato e informato.
 
I primi minirimborsi per gli obbligazionisti dell’ex impero ...
I primi minirimborsi per gli obbligazionisti dell’ex impero di Cragnotti dovrebbero arrivare a settimane. Si tratta dei detentori delle obbligazioni Del Monte Italia (per un totale di 500 milioni) per i quali è previsto un primo risarcimento in contanti pari al 6,25%. Anche se - hanno promesso i commissari straordinari guidati da Mario Resca - si tratta di «una prima tranche». L’integrazione sarà possibile se andranno a buon fine le revocatorie. Ben più consistente, ma anche in ritardo, il rimborso per i detentori di obbligazioni Del Monte Finance che grazie alla cessione, in attesa di perfezionamento, del 40% della Del Monte Pacific dovrebbero rientrare dell’80% corriere
 
17 gennaio 2006

Al via i primi rimborsi per Cirio da oggi in distribuzione 70 milioni


MILANO - Partono i primi pagamenti agli obbligazionisti e ai creditori della Cirio, vittime del crac in cui è rimasto coinvolto il gruppo agro-alimentare. Oggi, il giudice del tribunale fallimentare di Roma, Antonio La Malfa, depositerà il provvedimento che rende effettivo il piano di riparto messo a punto dai tre commissari straordinari. In una settimana ai risparmiatori e ai creditori del gruppo arriveranno 70 milioni di euro.
In questa prima tranche di rimborsi rientrano i creditori di tre delle sette emissioni obbligazionarie (una di Cirio Finance Luxembourg e due del Monte Finance Luxembourg) per un valore di 500 milioni di euro. Inoltre, saranno rimborsati i creditori di Cirio Del Monte Italia. Il crac Cirio (un buco di 1,125 miliardi di euro di bond andati in default) ha coinvolto migliaia di piccoli risparmiatori che da oltre due anni attendono di essere rimborsati.
Secondo i calcoli delle Associazioni dei consumatori, sono circa 300.000 i risparmiatori travolti dagli scandali finanziari che si sono susseguiti negli ultimi anni, da Cirio a Parmalat ai bond argentini: meno di 14.000 quelli finora rimborsati.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/rep170106ba3.html
 
17 gennaio 2006

«Da domani via ai rimborsi Cirio»

I risparmiatori e i creditori di Cirio Del Monte Italia riceveranno entro domani i primi rimborsi. Oggi il giudice del tribunale di Roma, Antonio La Malfa, depositerà il provvedimento per rendere effettivo il piano di riparto elaborato dai tre commissari. «Si tratta di rimborsi parziali, 70 milioni di euro - spiega a Finanza & Mercati il commissario Mario Resca - Ora i creditori riceveranno circa il 6,2% del capitale, ma nei prossimi mesi le percentuali saliranno con quote comprese tra il 10 e il 70-80 per cento». I commissari contano altresì di distribuire la maggior parte dei rimborsi nei primi sei mesi del 2006. Intanto, vanno avanti le procedure per la vendita di Cisim Food, società che col marchio Piazza di Spagna opera in 21 punti vendita all’interno degli scali romani di Fiumicino e Ciampino. «Alcuni giorni fa - prosegue Resca - abbiamo incontrato i candidati azionisti ai quali abbiamo chiesto di fare un’offerta più alta. Entro fine mese ci sarà un nuovo appuntamento e lì decideremo». In corsa per aggiudicarsi Cisim, oltre alla cordata italiana composta da Cremonini, Save e Autogrill, ci sono i francesi di Elior e una società di ristorazione lussemburghese. Entro gennaio, infine, i tre commissari decideranno anche il termine per presentare l’offerta vincolante per il Castello Visconti di Brignano Gera d’Adda (Bergamo), il cosiddetto Castello dell’Innominato. In pole position ci sarebbero il Comune di Brignano, la Provincia di Bergamo e la Regione Lombardia.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/fm170106ba4.html
 
PRIMA TRANCHE
Obbligazioni Cirio, oggi via ai rimborsi
Via ai primi pagamenti agli obbligazionisti e ai creditori della Cirio, vittime del «default» firmato da Sergio Cragnotti. Oggi il giudice delegato del tribunale fallimentare di Roma, Antonio La Malfa, depositerà il provvedimento che rende effettivo il piano di riparto. Nel giro di una settimana nelle tasche dei risparmiatori arriveranno i primi soldi, per un totale di 70 milioni di euro. corriere
 
Al via rimborsi Cirio. MDC fa il punto sulle conciliazioni
17/01/2006 - 14:48
Il 46% dei richiedenti nel Gruppo Banca Intesa ha ottenuto il rimborso con la conciliazione. Il 98,8% in Capitalia e il 50% in Unicredit. Antonio Longo, presidente MDC: "La procedura extragiudiziale ha permesso di risolvere la maggior parte delle controversie tra i risparmiatori e le banche".

Arrivano finalmente i primi rimborsi disposti dalla magistratura per le migliaia di risparmiatori vittime due anni fa del crac Cirio, firmato da Sergio Cagnotti. Oggi, infatti, il giudice delegato del tribunale fallimentare di Roma, Antonio La Malfa, depositerà il provvedimento che rende effettivo il piano di riparto dei pagamenti. Intanto, il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha fatto il punto sui risultati ottenuti dai risparmiatori che hanno scelto la via extragiudiziale delle conciliazioni.

Con il Gruppo Banca Intesa hanno ottenuto il rimborso (totale o parziale) 7.445 (46%) su 16.331 richieste di indennizzo relative ai titoli Cirio (7.661), Giacomelli (491) e Parmalat (13.499), discusse per circa 12 mesi nell'ambito dei 528 tavoli di conciliazione con le associazioni dei consumatori. Attualmente Banca Intesa sta trattando con le associazioni i casi dei bond Finmatica e Finmek.

Con il Gruppo Capitalia, il 98,8% dei casi trattati è stato risolto dopo quattro mesi di attività conciliative nell'ambito del programma "Protezione Investimento": 3.753, sui 3.798 aventi diritto, i clienti interessati ai rimborsi per le obbligazioni Cirio, Parmalat e Giacomelli.

Infine, con Unicredit, sulle 3.009 richieste per i bond Cirio esaminate nell'ambito dei tavoli di conciliazione, è stato proposto un indennizzo in 1.506 casi (circa il 50%): per 40 clienti sono state formulate proposte di indennizzo pari al 100%, per 235 clienti proposte di indennizzo tra il 60% e il 90%; per 807 risparmiatori tra il 30% e il 55% e a 424 clienti sono stati proposti indennizzi tra il 15% e il 25%.

I dati sulla conciliazione, elaborati dal Movimento Difesa del cittadino (MDC), confermano quanto dichiarato da Antonio Longo, presidente MDC: "È stata la conciliazione la procedura che ha permesso di risolvere la maggior parte delle controversie tra i risparmiatori e le banche, in seguito alle crisi che hanno caratterizzato in questi ultimi anni il mondo finanziario italiano - spiega Antonio Longo, - Le associazioni dei consumatori hanno giocato un ruolo importante nella negoziazione e nell'orientamento delle parti verso accordi reciprocamente soddisfacenti".



HC 2005 - redattore: LS

http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=5419
 
18/01/2006 - 13:27
Il Tribunale Civile di Brindisi ha sancito la nullità dei contratti di acquisto di obbligazioni Cirio e My Way presso il Monte dei Paschi di Siena da parte di due cittadini, assistiti da Confconsumatori. Il Giudice ha disposto il rimborso delle somme versate, oltre gli interessi.

Il Tribunale Civile di Brindisi, con due importantissime sentenze, ha sancito la nullità dei contratti di acquisto di obbligazioni del Gruppo Societario Cirio e del famigerato My Way disponendo il rimborso delle somme versate, oltre interessi. I giudizi erano stati promossi da due associati della Confconsumatori di Brindisi, i quali, dopo aver cercato invano di addivenire ad un accordo di tipo transattivo con la ex Banca 121, ora Monte dei Paschi di Siena, (banca venditrice sia dei Bond Cirio sia del My Way), si erano visti costretti ad esperire delle azioni giudiziarie per il riconoscimento dei propri diritti.

In entrambi i casi i Giudici hanno statuito che "l'istituto di credito convenuto ha violato i primari doveri di informazione stabiliti dal TUF. Invero, sussiste in capo alla banca una palese violazione dei doveri di informazione e correttezza sanciti dall'art. 21 TUF, posto che detta Banca ha taciuto all'attore circostanze decisive nell'economia del contratto". Entrambi i contratti, quindi, sono stati posti in essere in violazione delle norme imperative previste nel nostro ordinamento e sono, pertanto, da considerarsi nulli. La detta pronuncia, sottolinea Emilio Grazioso, Presidente Provinciale Confconsumatori Brindisi, ha stabilito l'invalidità di numerose clausole contenute nel contratto predisposto e venduto dalla Banca 121, oggi Monte dei Paschi di Siena, per violazione della normativa relativa alle clausole abusive.
Le due sentenze- conclude Grazioso - costituiscono una concreta e rilevante evoluzione nella tutela dei consumatori, rimasti vittima del c.d. "Risparmio Tradito".



HC 2005 - redattore: NZ

http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=5455
 
27 gennaio 2006

Primi rimborsi ai creditori Cirio



«I risparmiatori e i creditori di Cirio Del Monte Italia stanno già ricevendo sui loro conti correnti i primi riparti». A confermarlo a Finanza & Mercati è Mario Resca, uno dei tre commissari straordinari di Cirio. «Come ho già spiegato - continua Resca - per ora si tratta solo di rimborsi parziali, circa 70 milioni di euro. I creditori riceveranno circa il 6,2% del capitale, ma nei prossimi mesi le percentuali saliranno con quote comprese tra il 10 e il 70-80 per cento». Il commissario ha anche confermato che entro i prossimi sei mesi verranno distribuiti la maggior parte dei rimborsi. Intanto i tre commissari Cirio hanno ceduto l’intera partecipazione (pari al 39,7%) detenuta nella quotata Del Monte Pacific. «Il 20 gennaio - conclude Resca - attraverso l’Opa totalitaria lanciata da Nutriasia abbiamo ceduto l’ultimo 10,9% incassando circa 43 milioni di dollari». In precedenza Cirio aveva venduto alla famiglia Lorenzo (azionista di minoranza di Del Monte Pacific con il 20% del capitale) il 20% per 110 milioni. Per la cessione di Cisim Food, società che col marchio «Piazza di Spagna» si occupa della ristorazione degli scali di Fiumicino e Ciampino, novità dovrebbero arrivare entro due settimane. «I possibili acquirenti - ha precisato Resca - sono al lavoro per presentarci offerte economiche più alte rispetto a quelle ricevute lo scorso dicembre». In lizza per Cisim ci sono la cordata italiana composta da Cremonini, Save e Autogrill, i francesi di Elior e una società di ristorazione lussemburghese.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/fm270106ba4.html
 
RISPARMIO. Bond Cirio, multa da un milione di euro per San Paolo Imi. Codacons: "Passo importante"
31/01/2006 - 13:17


E' giunto al termine il processo presso Corte d'Appello di Torino avviato su ricorso del San Paolo Imi. La banca torinese dovrà pagare la sanzione inflittale nel 2005 dal Ministero delle Finanze, in seguito all'accertamento da parte di Consob, di molte irregolarità nella vendita dei cirio- bond ai risparmiatori. Ad annunciarlo è il Codacons che precisa: "In quel processo i risparmiatori da noi rappresentati erano intervenuti a fianco di Consob e del Ministero delle Finanze per difendere il provvedimento ministeriale (D.M. Finanze n°19484 del 28.02.2005, pubblicato sul bollettino Consob del 15.03.2005, scaricabile dal sito www.consob.it) che ha sanzionato il San Paolo Imi e i suoi dirigenti, per le irregolarità nella vendita delle obbligazioni Cirio a migliaia di risparmiatori". Ma la forte opposizione della banca - continua l'associazione - aveva convinto la Corte a non ammettere il nostro intervento perché non espressamente previsto dalle norme che legittimano l'azione dell'associazione.

Riportiamo le violazioni contenute e sottolineate dal Codacons:

Carenza di informazioni adeguate sulla natura ed i rischi dei bond (in sostanza la banca vendeva ai clienti senza aver acquisito neppure le circolar offering , i prospetti informativi degli investimenti)
Vendita anche ai risparmiatori con profilo non adeguato alla rischiosità dell'investimento, rischio conosciuto e taciuto dal San Paolo che aveva stimato fortemente a rischio quello stesso investimento che rifilava ai clienti (la banca ha addirittura tentato di far ricadere le colpe sui dipendenti addetti allo sportello!)
Conflitto di interessi: San Paolo vendeva ai suoi clienti i bond Cirio e così facendo riduceva sensibilmente i suoi crediti verso un debitore che sapeva insolvente (in pratica perché il gurppo Cirio avesse i soldi da restituire al Sanpaolo, la banca "aiutava" la società collocando i suoi bond)
Vendita ai risparmiatori dei bond sul mercato grigio (in alcune occasioni, la vendita è avvenuta prima della stessa delibera dell'emissione - in pratica il titolo non esisteva ancora giuridicamente, ma i risparmiatori lo avevano già acquistato).
La decisione della Corte è un punto di forza - affermano i consumatori - per i risparmiatori e determinerà, necessariamente, una inversione di tendenza nelle decisioni dei giudici torinesi di primo grado, che peraltro, hanno già (sentenza n° 7130/05 del 7.11.2005) condannato il Sanpaolo al risarcimento dei danni, ponendo a base delle motivazioni proprio i fatti che hanno determinato il Ministero delle Finanze ad irrogare la sanzione. Per l'Associazione l'ormai acclarata responsabilità non potrà esimere la banca dal rivalutare la proposta di un tavolo di conciliazione per i rimborsare i risparmiatori "traditi"dalla vendita di oltre 65 mila euro di bond cirio.




HC 2005 - redattore: NZ


http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=5741
 
Cirio, primi rimborsi al 6,2% per tre emissioni di bond
Ma in altri casi si potrà ottenere fino all' 80%. Parola di Resca
FINANZA E INVESTIMENTI. magre consolazioni per una parte dei risparmiatori
Seicentoventi euro al signor Rossi in cambio dei 10 mila investiti nei bond Cirio a cavallo del 2000. In pratica, solo il 6,2% del capitale. È quanto spetta ai titolari di tre delle sette obbligazioni in stato di insolvenza dal mese di novembre del 2002. Si tratta di due emissioni Cirio finance Luxemburg (entrambe da 150 milioni) e di una da 200 milioni della Del Monte finance Luxemburg. È questo il magro bottino della prima tranche del piano dei rimborsi per gli obbligazionisti del gruppo alimentare che faceva capo a Sergio Cragnotti, varato dai commissari straordinari Mario Resca, Attilio Zimatore e Luigi Farenga. Nulla da fare, invece, per gli azionisti. Mentre per i circa 35 mila bondholder, (sono in ballo 1 miliardo e 125 milioni) iscritti collettivamente al passivo attraverso la fiduciaria Law Debenture trust, i giochi si sono aperti e i commissari parlano di un primo passo, promettendo per il futuro riparti ben più sostanziosi. Lo stesso Resca ipotizza rimborsi tra il 10 e l' 80% di quanto investito inizialmente, a seconda della tipologia di titolo. Il meccanismo alla base del piano è semplice: prima si vendono gli asset e poi si ridistribuiscono i soldi tra i vari creditori. Prima i privilegiati (tra cui fornitori e dipendenti) e poi i chirografari (tra i quali ci sono anche gli obbligazionisti). "Entro l' estate arriveranno altri rimborsi: i possessori di bond delle società finanziarie riceveranno di meno mentre ai bondholder dei veicoli industriali andranno percentuali più alte", spiega Resca. Ecco, titolo per titolo, quanto potrebbero ricevere i sottoscrittori. Il caso Del Monte finance Luxemburg. Si piazzano nella parte alta della forchetta dei rimborsi stimati i titolari di obbligazioni della Del Monte finance Luxemburg. La cessione del 40% della Monte Pacific alla famiglia Lorenzo per 163,3 milioni di dollari dovrebbe infatti garantire quote di rimborsi pari al 60 70% del capitale iniziale. A queste, poi, bisogna aggiungere il 6,2% del primo riparto, che avvicina così il totale all' 80% indicato dal commissario. La Cirio Del Monte Nv. Per le due obbligazioni da 50 e 125 milioni di euro i rimborsi potrebbero avvicinarsi al 30%. Gran parte di questi soldi arriveranno dall' operazione che nel luglio del 2004 ha portato la Fresh Del Monte (distribuzione di frutta fresca) a mettere le mani sulla Del Monte Food (succhi di frutta): un deal da 130 milioni al netto dei debiti. Ancora in divenire, invece, la cessione della Cisim food, la società controllata al 55% dalla Cirio finanziaria, che ha al suo attivo 21 punti di ristoro negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, noti con il marchio Piazza di Spagna, e che ha suscitato l' interesse di Autogrill, Save e Cremonini. "È una società che abbiamo risanato: si potrebbe chiudere se oltre al debito, circa 26 27 milioni di euro, arrivassero almeno un paio di milioni di liquidità". Non si tratta di grosse cifre ma in questo caso i beneficiari sarebbero i titolari di bond Cirio finanziaria spa (175 milioni). Il mattone frutta 50 milioni. Sono due i pezzi pregiati che saranno venduti in asta. Palazzo Giovanelli a Venezia (tra i 15 e i 20 milioni) e Castello Visconti a Brignano, in provincia di Bergamo, identificato come il castello dell' Innominato (16 milioni). Il ricavato sarà destinato al rimborso dei bondholder della Cirio finanziaria e della Cirio holding (275 milioni) che, però, difficilmente dovrebbero recuperare più del 10% di quanto investito in titoli obbligazionari. Azioni giudiziarie. Nessuna previsione, infine, da parte dei commissari sulle azioni revocatorie e di risarcimento danni e, quindi, sugli eventuali incassi da ripartire. "Aspettiamo i tempi della giustizia, ma contiamo di ottenere il massimo: ci danno fiducia in questo senso le mini multe comminate dalla Consob ad alcuni istituti come Capitalia e Sanpaolo", conclude Resca. Sette obbligazioni in default Tasso % Scadenza Importo 1| rimborso CIRIO FINANCE LU 7,750 3.11.2002 150 milioni (6,2%) CIRIO FINANCE LU Variabile 30.5.2003 150 milioni (6,2%) CIRIO DEL MONTE NV Variabile 14.3.2005 50 milioni CIRIO HOLDING 6,250 16.2.2004 275 milioni DEL MONTE FINANCE LU 6,625 24.5.2006 200 milioni (6,2%) CIRIO DEL MONTE NV 7,750 14.5.2005 150 milioni CIRIO SPA 8,000 21.12.2005 175 milioni TOTALE GRUPPO 1.125 milioni 3 feb il mondo
 
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