genioarcipelago
la borsa e la vita
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PARMALAT: SCANDALOSO IL COMPENSO DI 32 MILIONI DI EURO CHE IL MINISTERO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE, DOVREBBE LIQUIDARE AL “RISANATORE” (DEI SUOI BILANCI) ENRICO BONDI. CONTRO L’IMMORALE PARCELLA,ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI HANNO CHIESTO A SCAJOLA DI CONGELARE TALE SOMMA INGENTE, DA UTILIZZARE AL 90 PER CENTO A FAVORE RISPARMIATORI TRADITI. IMMORALE RETRIBUIRE BONDI CON 1.230.769 EURO AL MESE (IL SALARIO DI 1.230 LAVORATORI), 41.025 EURO AL GIORNO, L’EQUIVALENTE DEI SALARI CORRISPOSTI DA PARMALAT IN UN ANNO A 3.200 LAVORATORI.
Il compenso di 32 milioni di euro (64 miliardi di vecchie lire) che il ministero delle Attività Produttive (per delega al direttore della sezione sviluppo e competitività dell’ex ministero all’Industria) starebbe per firmare per liquidare al “risanatore” (dei suoi bilanci) Enrico Bondi è scandaloso ed offensivo per i poveri risparmiatori che hanno visto una distruzione totale o parziale del loro sudato risparmio.
Adusbef e Federconsumatori,che già in passato denunciarono lo scandalo delle parcelle miliardarie richieste dal dr. Bondi e dal suo nutrito staff di legali con una precisa lettera inviata all’ex ministro Marzano nel maggio 2004, rinnovano al ministro Scajola la richiesta di congelare il pagamento di una somma enorme, che rappresenta uno schiaffo a 135.000 risparmiatori (azionisti ed obbligazionisti Parmalat), parzialmente o totalmente scremati, sui quali è stato principalmente addossato dal “risanatore” il crack di Collecchio.
“In vista dell’udienza civile del 31 maggio, relativa alla richiesta di sequestro preventivo dei beni dei vecchi amministratori di Parmalat spa e Parmalat Finanziaria, gli avvocati che rappresentano il commissario straordinario BONDI hanno allegato -a corredo della documentazione - anche la loro nota spese. parcella, comprensiva di Iva ed Epa (Cassa previdenziale avvocati), è di oltre 30 milioni di euro” - scriveva un quotidiano di Parma nel maggio 2004.
Alle lodi sperticate verso il “risanatore” Bondi, in merito alla gestione della nuova Parmalat, non si sono mai associate Adusbef e Federconsumatori,che oltre ad aver criticato un piano costato lacrime e sangue a 135.000 risparmiatori, soprattutto anziani,con le banche che invece hanno ottenuto rimborsi superiori a quelli dei piccoli azionisti,tornano oggi a chiedere al ministro delle Attività Produttive ed al Comitato di sorveglianza (dove è stata designata anche una rappresentanza dei consumatori),di concedere il 10 per cento della somma richiesta, ossia 3,2 milioni di euro,che è sempre un rimborso pari a 1,5 milioni di euro l’anno,destinando il 90 per cento (28,8 milioni di euro) al fondo di risarcimento delle vittime Parmalat.
Sarebbe uno scandalo ed una incredibile offesa,retribuire il signor Bondi per 26 mesi di lavoro con un compenso di 32 milioni di euro,ossia 41.025 euro al giorno, 1.230.769 euro al mese,l’equivalente di quanto guadagnano 3.200 lavoratori della Parmalat in un anno.
Adusbef- Federconsumatori
Roma,16.3.2006
16/03/2006
Il compenso di 32 milioni di euro (64 miliardi di vecchie lire) che il ministero delle Attività Produttive (per delega al direttore della sezione sviluppo e competitività dell’ex ministero all’Industria) starebbe per firmare per liquidare al “risanatore” (dei suoi bilanci) Enrico Bondi è scandaloso ed offensivo per i poveri risparmiatori che hanno visto una distruzione totale o parziale del loro sudato risparmio.
Adusbef e Federconsumatori,che già in passato denunciarono lo scandalo delle parcelle miliardarie richieste dal dr. Bondi e dal suo nutrito staff di legali con una precisa lettera inviata all’ex ministro Marzano nel maggio 2004, rinnovano al ministro Scajola la richiesta di congelare il pagamento di una somma enorme, che rappresenta uno schiaffo a 135.000 risparmiatori (azionisti ed obbligazionisti Parmalat), parzialmente o totalmente scremati, sui quali è stato principalmente addossato dal “risanatore” il crack di Collecchio.
“In vista dell’udienza civile del 31 maggio, relativa alla richiesta di sequestro preventivo dei beni dei vecchi amministratori di Parmalat spa e Parmalat Finanziaria, gli avvocati che rappresentano il commissario straordinario BONDI hanno allegato -a corredo della documentazione - anche la loro nota spese. parcella, comprensiva di Iva ed Epa (Cassa previdenziale avvocati), è di oltre 30 milioni di euro” - scriveva un quotidiano di Parma nel maggio 2004.
Alle lodi sperticate verso il “risanatore” Bondi, in merito alla gestione della nuova Parmalat, non si sono mai associate Adusbef e Federconsumatori,che oltre ad aver criticato un piano costato lacrime e sangue a 135.000 risparmiatori, soprattutto anziani,con le banche che invece hanno ottenuto rimborsi superiori a quelli dei piccoli azionisti,tornano oggi a chiedere al ministro delle Attività Produttive ed al Comitato di sorveglianza (dove è stata designata anche una rappresentanza dei consumatori),di concedere il 10 per cento della somma richiesta, ossia 3,2 milioni di euro,che è sempre un rimborso pari a 1,5 milioni di euro l’anno,destinando il 90 per cento (28,8 milioni di euro) al fondo di risarcimento delle vittime Parmalat.
Sarebbe uno scandalo ed una incredibile offesa,retribuire il signor Bondi per 26 mesi di lavoro con un compenso di 32 milioni di euro,ossia 41.025 euro al giorno, 1.230.769 euro al mese,l’equivalente di quanto guadagnano 3.200 lavoratori della Parmalat in un anno.
Adusbef- Federconsumatori
Roma,16.3.2006
16/03/2006