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giusto per sapere
chiediamolo direttamente a lui: Senatore ha mai lavorato?dubito
chiediamolo direttamente a lui: Senatore ha mai lavorato?
risposta ...
si e' spaccato la schiena
Sul finire degli anni Sessanta mi diplomai”. Il lavoro di autocostruzione dell’immagine era stato per certi versi titanico: “A quell’epoca ero molto ottimista, mi sentivo in grado di mantenere una famiglia, ormai la laurea era dietro l’angolo e pensavo di ottenere facilmente un posto, al termine di una carriera universitaria brillante anche se tardiva. Avevo in mente di diventare medico”. Peccato che sulla balla della laurea la prima contestatrice era stata proprio Gigliola Guidali, prima moglie di Umberto Bossi, che in una memorabile intervista a Oggi, raccontò: “All’inizio del 1975 decidemmo di sposarci in agosto. In aprile Umberto diede a tutti la grande notizia: mi sono laureato, presto avrò un impiego come medico. Non facemmo nessuna festa, ma corsi a comprargli un regalo, la classica valigetta in pelle marrone da dottore”. Mai usata. Però tutti i giorni usciva di casa. Finché Gigliola non scopre tutto: “Dovetti chiedere di essere ricevuta dal rettore. E lì, in quella stanza austera, un tabulato mi rivelò quello che sospettavo”. Una testimonianza che accostata alla sua compone un quadro fantastico: “Nel ‘77, se ben ricordo – aggiungeva Bossi – cominciai a collaborare con la clinica di Patologia chirurgica dell’università di Pavia, come esperto d’elettronica applicata in sala operatoria”. L’autorappresentazione non aveva limiti: “Continuavo a dilettarmi di elettronica, riuscii perfino a costruire un piccolo laser nel garage di casa”.
esperto d’elettronica applicata in sala operatoria
il figlio deve aver preso dal padre luminare
si e' spaccato la schiena
Sul finire degli anni Sessanta mi diplomai”. Il lavoro di autocostruzione dell’immagine era stato per certi versi titanico: “A quell’epoca ero molto ottimista, mi sentivo in grado di mantenere una famiglia, ormai la laurea era dietro l’angolo e pensavo di ottenere facilmente un posto, al termine di una carriera universitaria brillante anche se tardiva. Avevo in mente di diventare medico”. Peccato che sulla balla della laurea la prima contestatrice era stata proprio Gigliola Guidali, prima moglie di Umberto Bossi, che in una memorabile intervista a Oggi, raccontò: “All’inizio del 1975 decidemmo di sposarci in agosto. In aprile Umberto diede a tutti la grande notizia: mi sono laureato, presto avrò un impiego come medico. Non facemmo nessuna festa, ma corsi a comprargli un regalo, la classica valigetta in pelle marrone da dottore”. Mai usata. Però tutti i giorni usciva di casa. Finché Gigliola non scopre tutto: “Dovetti chiedere di essere ricevuta dal rettore. E lì, in quella stanza austera, un tabulato mi rivelò quello che sospettavo”. Una testimonianza che accostata alla sua compone un quadro fantastico: “Nel ‘77, se ben ricordo – aggiungeva Bossi – cominciai a collaborare con la clinica di Patologia chirurgica dell’università di Pavia, come esperto d’elettronica applicata in sala operatoria”. L’autorappresentazione non aveva limiti: “Continuavo a dilettarmi di elettronica, riuscii perfino a costruire un piccolo laser nel garage di casa”.