BPI: i giorni dei lunghi coltelli

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Beteldue

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BPI - Banca Popolare di Intra

Ragazzi il precedente thread è esaurito, riprendiamo da qui
 
Beteldue ha scritto:
BPI - Banca Popolare di Intra

Ragazzi il precedente thread è esaurito, riprendiamo da qui

sperem in ben.................... :D ;)
 
Sul sole hanno scritto un trafiletto,in cui il curatore fallimentare di Fimpart,chiede all'Intra la bellezza di 300milioni di €,imputando ad essa la responsabilita del fallimento :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: bannato
Ma si può??? :clap: :D
 
Gabri ha scritto:
Sul sole hanno scritto un trafiletto,in cui il curatore fallimentare di Fimpart,chiede all'Intra la bellezza di 300milioni di €,imputando ad essa la responsabilita del fallimento :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: bannato
Ma si può??? :clap: :D

Non è una novità,nel senso che molte aziende che falliscono subiscono poco prima del tracollo la chiusura dei fidi.(causa-effetto)
Qui a vicenza nel fallimento del gruppo Dalle Carbonere sono stati riconosciuti colpevoli e condannati 25 banchieri.Le motivazioni precise non le sò,mà le immagini.Finche non rientrano dagli eurini prestati tengono aperti i rubinetti,poi quando lo ritengono conveniente chiudono.
Il curatore ha l'obbligo verso i creditori del fallimento di tentare tutte le strade per recuperare quattrini,e giusto che sia così.
 
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Gabri ha scritto:
Sul sole hanno scritto un trafiletto,in cui il curatore fallimentare di Fimpart,chiede all'Intra la bellezza di 300milioni di €,imputando ad essa la responsabilita del fallimento :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: bannato
Ma si può??? :clap: :D


Mi puoi essere preciso sulla data e pagina del Sole?

Comunque "si può", nel senso che il comportamento della Lago potrebbe ben e ssere stata una delle prime concause del fallimento Finpart

In questo caso i primi danneggiati sono gli obbligazionisti, esposti - appunto - per quasi 300 milioni di euro
 
MILANO - Dalla Trevitex, al Bagaglino, passando per Sasea e Sci. Sono alcuni tra i casi che hanno coinvolto il sistema bancario nelle bancarotte delle società negli ultimi anni, rinviando a giudizio amministratori e consiglieri al termine di lunghe indagini e di altrettanti processi, quasi tutti ancora in corso. All'origine finanziamenti che si è scoperto, in alcuni casi, servivano per costituire fondi neri all'estero, oppure concedere linee di credito a società sull'orlo del fallimento. In cima alla lista c'è il caso della Sasea dell'ex finanziere italo-svizzero Florio Fiorini. Specializzata in immobili e nell'acquisto e vendita di società, nella bancarotta da 3 mila miliardi scoppiata nel 1992, vennero trascinati anche il Credit Lyonnais e la Banca Popolare di Novara. Jean Marie Griffault che aiutò Fiorini a scalare la Metro Gold Mayer patteggiò, insieme ad altri, un anno e dieci mesi di reclusione, risarcendo i creditori italiani per circa 220 miliardi di lire. Restituiti dalla Novara altri 180 miliardi di lire. Fiorini venne condannato dal Tribunale di Milano a 8 anni e 7 mesi, dopo avere scontato sei anni in Svizzera per il fallimento da 5mila miliardi di lire della Sasea holding. Ora nel processo di appello, l'ex finanziere ha chieso l'applicazione delle nuove norme del patteggiamento allargato. È lungo l'elenco delle banche coinvolte nel crack della Trevitex del gruppo Dalle Carbonare, crollato nel 1993 sotto il peso di 870 miliardi di lire di debito: consiglieri, manager e consulenti del Credit, Ambroveneto, Banca di Roma, Banco di Napoli, il San Paolo di Torino, il Montepaschi, la Carive. La Bil (Banca internazionale lombarda, controllata da Comit e Mediobanca oggi fusa nella Banca di Legnano) fungeva da advisor. Le accuse vanno dalla bancarotta fraudolenta per distrazione, alla bancarotta semplice e falso in bilancio. Il manager chiamato a studiare il salvataggio era Giuseppe Maranghi. Dopo avere tentato di tenere in vita il vasto agglomerato di aziende (una quarantina, con oltre 4mila dipendenti) acquisite alla fine degli anni '80 (la Fiasc di Como, l'Olcese veneziano, il Cotonificio Cotorossi, la Tiberghien Italia, alcune centrali elettriche nel Triveneto), alla fine fu impossibile evitare il fallimento. Per fare rientrare le banche dai crediti verso il gruppo, dietro consiglio dei curatori, vennero ceduti numerosi asset della Trevitex, già in liquidazione, che secondo l'accusa dovevano servire per costituire provviste di fondi all'estero da utilizzare per ripagare alcuni istituti di credito, a danno degli altri creditori. Banche in primo piano anche nel fallimento del Bagaglino di Brescia, la holding immobiliare del settore alberghi e residence di Mario Bertelli. In questo caso gli istituti di credito coinvolti (Capitalia, Banca agricola mantovana del gruppo Monte Paschi e la Banca nazionale dell'agricoltura, poi incorporata nell'Antonveneta), accusati di bancarotta fraudolenta e preferenziale, avrebbero continuato a finanziare il gruppo nonostante l'evidente stato di dissesto. Tra le tante vicende finiti male, qualcuna è risorta dalle ceneri. É l'immobiliare Sci di Genova, quotata in Borsa fino al 1998. Dal dicembre 2002 la società è uscita dal fallimento e ha ripianato il passivo. Archiviata anche l'indagine della procura di Milano per insider trading trading e aggiotaggio a carico delle banche che, nell'estate del '97, avevano venduto titoli pari a quasi l'80% della società immobiliare genovese. MARA MONTI
 
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Parterre

Comunque la banca ha maturato la convinzione che quelle richieste siano molto eccessive! :yes: :D
 
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Beteldue ha scritto:
BPI - Banca Popolare di Intra

Ragazzi il precedente thread è esaurito, riprendiamo da qui

Scusa se te lo faccio notare ma BPI=Banca Popolare Italiana...PIN=Intra :o
 
Intervista di Ponti su La Stampa. Dice che è stata fatta chiarezza sui conti ed ora la banca non è più preda ma può scegliere con chi allearsi. Per i tempi si auspica che tutto sia concluso entro luglio.
 
aston ha scritto:
Per i tempi si auspica che tutto sia concluso entro luglio.



3 mesi sono lunghi da passareee.... :bye:
 
maxpop ha scritto:
Scusa se te lo faccio notare ma BPI=Banca Popolare Italiana...PIN=Intra :o


E' vero solo in parte. In verità la Banca Popolare di Intra si chiama BPI da oltre cent'anni. Come abbia potuto l' Italiana utilizzarne lo stesso abbreviativo, è cosa che nn ho mai capito
 
Veneto Banca, shopping all'estero

....meglio ...cosi lascia spazio ...a vicenza... :D :censored: :bye:
 
aston ha scritto:
Intervista di Ponti su La Stampa. Dice che è stata fatta chiarezza sui conti ed ora la banca non è più preda ma può scegliere con chi allearsi. Per i tempi si auspica che tutto sia concluso entro luglio.

mahhhh
frà poco viene fuori che sarà intra a comprare l'altra banca......

il buco è grande(rispsetto alle dimensioni della banca),non mi sembra sia stata fatta chiarezza su dove siano andati i dindini,sul perchè siano stati erogati finanziamenti corposi a certi soggetti,e sui risvolti giudiziari del fallimento fin part....
 
ANSA) - TREVISO, 29 APR - Il moldavo Eximbank e il croato Gospodarska creditna banca, sono i due istituti esteri candidati ad entrare nel Gruppo Veneto Banca. Lo ha detto il presidente Trinca, citando le ragioni che hanno indotto il cda a proporre ai soci, nell'assemblea straordinaria, una delega per deliberare un aumento del capitale fino a 45 mln di euro, mediante emissione di 15 mln di azioni ordinarie. Le banche straniere dovrebbero portare il Gruppo ad aggiungere, rispettivamente, 56 e 10 filiali.
 
aston ha scritto:
Intervista di Ponti su La Stampa. Dice che è stata fatta chiarezza sui conti ed ora la banca non è più preda ma può scegliere con chi allearsi. Per i tempi si auspica che tutto sia concluso entro luglio.

E' davvero encomiabile che colui che ha certamente contribuito a causare (ed a tacciare) tutto lo sfacelo a cui stiamo assistendo, si erge oggi a Salvatore Della Patria; almeno fin che può.
 
Muffle ha scritto:
E' davvero encomiabile che colui che ha certamente contribuito a causare (ed a tacciare) tutto lo sfacelo a cui stiamo assistendo, si erge oggi a Salvatore Della Patria; almeno fin che può.
domani mi apposto fuori dal palazzetto gia' dall' alba :) vediamo subito gli umori... al mattino si capiscono mooolte cose ... ma tanto la borsa e' chiusa dunque serve a poco, attendo... :cool:
 
Muffle ha scritto:
E' davvero encomiabile che colui che ha certamente contribuito a causare (ed a tacciare) tutto lo sfacelo a cui stiamo assistendo, si erge oggi a Salvatore Della Patria; almeno fin che può.

Per fortuna che entro alcune settimane decidono (almeno spero). :confused:
Ormai mi sto convicendo che c'è la facciamo e questo senza considerare tutto quello che dicono consiglieri, sindaci e amministratori della banca.
Dalle notizie apparse sta settimana le uniche a cui ho dato peso sono queste : Draghi ha sottolineato che l'istituto che aggregherà Intra dovrà dimostrare una certa solidità patrimoniale, in base a ciò il Creval e VB sono già tagliate fuori visto che la loro dimensione è uguale se non minore rispetto ad Intra e la necessaria ricapitalizzazione credo possa anche non andare in porto visto che l'ultima parola spetta ai soci delle rispettive banche, mentre BPVN e BPVI questi problemi neanche gli hanno.
Quindi da tale scrematura voglio proprio vedere dove andranno ad appigliarsi Ponti e soci......, certo che l'affermazione di Ponti ci fa capire che abbiamo a che fare con un imbranato. E' come se ora alla Lodi tornasse Fiorani :eek: :eek: visto che anche loro hanno fatto un reset del bilancio.....
 
topogigio ha scritto:
Non è una novità,nel senso che molte aziende che falliscono subiscono poco prima del tracollo la chiusura dei fidi.(causa-effetto)
Qui a vicenza nel fallimento del gruppo Dalle Carbonere sono stati riconosciuti colpevoli e condannati 25 banchieri.Le motivazioni precise non le sò,mà le immagini.Finche non rientrano dagli eurini prestati tengono aperti i rubinetti,poi quando lo ritengono conveniente chiudono.
Il curatore ha l'obbligo verso i creditori del fallimento di tentare tutte le strade per recuperare quattrini,e giusto che sia così.

Credo di non sbagliarmi, vado a memoria, il curatore di fimpart è lo stesso che ha gestito il fallimento Delle Carbonare :yes: :'(
Sicuramente le aziende tessili del comasco del gruppo.
 
CAMPAGNA ELETTORALE DUE LISTE PER ILCDA
Ultime manovre prima del voto
VERBANIA
Mancano poche ore all’assemblea dei soci e le due liste scatenano grandi manovre. Quella proposta 4al cda e condivisa dagli Amici della Intra è composta Ernesto Pao]illo, Francesco Amendola, Raffaele Bruni, Marco Fortis, Antonio Zacchera, Luigi Terzoli, Mario Ubertini, Giuliano Marini. L’all, quella dei «tre nomi», candida
- olando Ballestroni, CarlpRoberto Cincpiini, Gerardo Mellonì e in àssemblea chiederà di aggiungere
-nelle righe bianche Pao]illo, Amendola e Maurizio Novelli.
Ballestroni ha pagato subito l’adesione all’altra lisfa con il silùramento dall’ufficio -di presi denza degli «Amici della hitra» —che in un comunicato si dissocia- no dall’iniziativa «in contripposizione alla lista approvata dal consiglio della banca e condivisa dall’Associazione e dalla rappresentanze istituzionali del territorio». Ballestròni, con ogni probabilità, sarà espulso dagli. «Amici» che intanto invitato a partecipare e votare gli -
otto nomi.

C'è distinguo, invece, nel comunicato unitario sindacale che ribadisce la posizione a favore della lista con gli otto nomi: «Saranno sottoposti democraticamente all’assemblea e i soci confermeranno o meno il gradimento». Il nodo riguarda i nomi cli due cooptati (Zacchera e Fortis) che non hanno ancora sottoscritto quel «patto per il territorio» che è una sorta di impegno a difendere ora e sempre la Banca: «In difetto di ulteriori positivi sviluppi non possiamo che esprimere le riserve del caso». E qualche riga dopo si ricorda che i soci possono anche cancellare i nomi e, sulla riga corrispondente, indicarne altri.
Presidente della Provincia e sindaco di Verbania ricordano che non faranno campagna elettorale. Ravaioli: «Noi abbiamo fatto dialogare soci e gruppo dirigente della Banca. Che sia uscita un’altra lista è stata una novità anche per noi ma non è nostro compito
entrare nel merito dei nomi». Zanotti: «Non tocca a noi andare in assemblea e votare. Abbiamo accompagnato un processo lavò- rancio con gli ‘Amici’, gli interlocutori che si sono. presentati per favorire un percorso di conoscenza diretta. Cbiediamo discontinuità rispetto al passato, sui tasso di cambiamento delle due proposte non entro nel merito». Diversa, invece, la posizione di Alberto Buzio, sindaco di Oniegna: «Il documento Ravaloli-Zanotti chiede un grosso cambiamento, la lista della Banca non va in quella direzione. Perfortunac’è un’alternativa. Anche il collegio sindacale va completamente azzerato come chiesto da Banca d’Italia. I soci riflettano».
Intanto il socio omegnese Lorenzo Lazzari ieri ha presentato
l’ennesimo esposto in Procura dopo aver ricevuto una comunicazione del collegio sinda ale: «Sostengono - dice Lazzari - di non poter dare risposta ad alcune mie segnalazioni di marzo perchè non hanno a disposizione la documentazione. Sconvolgente».
E sui motivi che hanno portato la Iopolare ad im rosso’di 125,4 milioni torna )fturizio -Novelli, -ex- direttore finanziario, della Banca fino al- l’inizio 2002 e accreditato protagonista di quest’assemblea: «Nel corso del 2000-2001 ho iniziato ad avere forti contrasti con Brumana. Gli impieghi crescevano in quantità tale (+35% all’anno) da non stare al passo con tutto il sistema (+5/6%). Già da questo un amministratore doveva accorgersi che qualcosa non andava, era evidente che si stava crescendo fuori dall’area tradizionale della Banca, accrescendo i rischi operativi. E gli amministratori che finanziavano le società offshare cosa pensavano quando firmavano le-pratiche? Anche con Ferrari, dopo l’era Brumana, si è andati avanti azzerando i quadri dirigenti locali (anch’io ne ho fatte le spese). Si è accresciuto il distacco dal territorio, occorre
invertire la rotta». [c. ho.]
C’è un Domànì l’assemblea al PalaBpi


La Stampa, sabato 29/4/2006 , pag 37
 
Dal Sole di oggi:
Veneto banca,sì all'aumento di cap per Pop Intra 650 ML.
 
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