gino88 ha scritto:
Confermo che uso ancora i coefficienti della prima tabella, quelli a dx per la precisione e che il metodo non è variato. Probabilmente Enca li aggiorna automaticamente mensilmente sulla base dei nuovi dati FOI.
Sì, probabilmente l'incongruenza erq solo su come li avevi definiti sopra nel post
, ma di fatto se i CI noti ti vengono come al Mef, il codice è giusto.
Io penso che tutta la differenza con Encadenado e altri sia nel modo di utilizzare la stagionalità per stimare i Foi. Che poi usando metodi diversi ci sta che vengano, sui brevi, risultati differenti.
Mi aggancio a Tramaglino, ma di riflesso rispondo anche a gino88 (manca la risposta multipla in questo nuovo forum, ed era una cosa utile). Premetto che comprendo le argumentazioni di gino88 e che sostanzialmente condivido.
Dunque, immaginavo che il problema fosse il modello di stagionalità ed ora ne ho quasi la certezza (aspettiamo anche il commento di Enca che sarà benvenuto).
Prendere la media degli incrementi degli anni passati è un procedimento valido nel caso in cui la serie storia della inflazione fosse stazionaria. In altre parole, che l'inflazione fosse tendenzialmente nulla. Questo è stato il caso negli ultimi 15 anni. Ad oggi tuttavia le condizioni sono cambiate e i presupposti vengono a mancare.
Porto ad esempio un caso sintetico, ma che può far capire meglio cosa intendo.
Supponiamo un primo anno in cui nel giro di 3 mesi l'indice FOI passi da 101 nel primo mese a 103 nel terzo mese. Il mese che ci interessa è il mese centrale (secondo mese). Se la stagionalità del secondo mese fosse nulla, avremmo un indice di 102. Supponiamo invece che sia leggermente inflattivo, quindi rileviamo 102.5, con stagionalita +0.5.
Ora mettiamoci nel caso in cui nel secondo anno, per gli stessi mesi, l'indice passi da 103 nel primo mese a 101 nel terzo mese. Anche in questo caso se il mese centrale fosse neutro dovremmo misurare un indice di 102 e invece visto che è inflattivo dello 0.5 misuriamo un 102.5
Dunquue se noi calcolassimo la media degli incrementi con il metodo usato da gino88 e forse Enca, misureremmo un +0.5 nel primo anno e un -0.5 nel secondo anno. Quindi il mese centrale diventerebbe neutro, con stagionalità zero.
Eppure, sappiamo che il secondo mese è inflattivo.
Ora prendiamo un modello diverso e per semplicità userò un metodo aritmetico, ma per il geometrico che uso io le cose sono identiche.
Con il metodo che ho usato io, avremmo che nel primo anno il mese è inflattivo perchè abbiamo misurato un +0.5 (102.5) invece che 102.
Nel secondo anno misuriamo ancora un 102.5, ovvero +0.5 anche se l'inflazione nel secondo anno è negativa. Il mese risulta quindi sempre inflattivo dello 0.5 e non neutro. Questo è quello che stiamo effettivamente osservando anche in via empirica.
Resta da decidere se vogliamo fare una media di più anni oppure se vogliamo prendere l'ultimo dato come quello più attendibile.
Usando un metodo geometrico, come sto facendo io, è consigliabile nel caso in cui la serie presenti una stagionalità che dipende anche dal valore del trend. Anche qui dobbiamo scegliere, ma io penso che il livello di inflazione alto comporti anche un effetto stagionale maggiore e per questo uso il geometrico al posto del aritmetico.
Infine un breve cenno sul trend da cui si ricava la stagionalità. Nella letteratura scientifica si utilizza sempre una media centata nel punto di interesse, tendenzialmente di una durata uguale al periodo che stiamo ipotizzando. Nel nostro caso il periodo è di 12 mesi ma non è possibile fare una media centrata (deve essere o 11 o 13). Il metodo che uso io è quello di fare due media. La prima è data dai mesi -5 e +6 rispetto al mese considerato. La seconda è data dalla media dei mesi -6 e +5. La media delle due medie è assimilabile alla media annuale centrata sul mese di interesse.
Fare un conto simile in excel probabilmente non è molto semplice, ma dovrebbe essere fattibile.