BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.25

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
non mi pare affatto che siano corrispondenti...:unsure:
ovviamente trascuro la stagionalità, anche perchè vista la situazione mondiale non mi sembra utile considerarla: altri fattori potenziali peserebbero molto di più.


scusa POW cosa sarebbe?
A mio avviso @Tramaglino ha prima inteso dire che in finanza non si procede in genere per divisioni ma per elevamento a potenza (e per il suo "inverso" - radici). POW (in italiano POTENZA) se guardi su Google è proprio la funzione excel di elevamento a potenza/estrazione radici. Io, che ero rimasto ad Excel-non-ricordo-quale-ma-vecchissimo l'ho imparata proprio qui. Prima usavo solo il simbolo ^n o ^1/n però vedevo con problemi con n molto grande (tipo 12 come i mesi). Con la funzione POTENZA è un attimo. Grazie a tutti quelli che me l'hanno fatta conoscere!
In sintesi se scrivi =POTENZA(inflaz-anno;1/12) hai l'inflazione mensile (ovvero quel tasso mensile che composto porta all'inflazione annuale)
 
Ultima modifica:
Mi aggancio a Tramaglino, ma di riflesso rispondo anche a gino88 (manca la risposta multipla in questo nuovo forum, ed era una cosa utile)....
C'è sempre solo che devi cliccare replica su tutti i commenti ai quali vuoi rispondere e poi posizionarti dopo il [/QUOTE] del primo messaggio al quale vuoi rispondere e via discorrendo...

Mooooolto interessante....
Quoto questo di Altor solo per fare un esempio. Cmq Si, prima era più "intuitivo" e meno macchinoso, speriamo sistemino. C'è una discussione con tutte le segnalazioni, già questa è stata segnalata cmq...
 
Buona domenica a tutti!
Mi rivolgo a tutto al FOL con l’auspicio che qualche anima pia voglia (sappia) rispondermi

Attualmente m ritrovo in portafoglio 280k di Btp Italia Apr23 acquistato tra il 24.11 ed il 01.12 ad un prezzo fiscale di carico di 102,95%
Considerato l’aumento del CI ho provato a fare una simulazione dell’evolversi della posizione a diversi ipotetici prezzi di vendita (100, 101 e 102) nel mese di dicembre
Come potete vedere dall’immagine allegata verrebbe un gain non male :)

Il mio dubbio e sul trattamento fiscale dell’operazione dato che mi sono “fregato” già una volta ed il gain realizzato è praticamente finito tutto in una super minus inseritami nello zainetto fiscale

Premetto che opero con Banca Sella

  • Se ad esempio vendessi a 102 in data 13 dicembre avrei un gain di oltre 4600 € o per qualche meccanismo che fatico a comprendere incasserei meno e mi ritroverei con una mega minusvalenza?

  • Se non vendo in dicembre quanto incasserei di cedola a fine mese e quanto incasserei ad una ipotetica vendita a 100 ad inizio gennaio 2023?
Spero che la spiegazione a questo caso operativo possa essere di aiuto e spiegazione anche ad altri

Vedi l'allegato 2862403
Come ti hanno già detto confermo che Sella (sinora sembra l'unica) applica il regime fiscale "disaggio" appena noti i coefficienti. La discussione è stata fatta alla fine dei vol 23 o 22 (vado a memoria ma con pazienza dovresti ritrovarla). Quindi entri in area "a rischio fisco" (diciamo) verso metà marzo.
Per fare le simulazioni prima di quella data é utile il foglio di Giamyx
 
Innegabilmente, abbiamo una differenza. Vorrei provare a capire il perché e che stiamo parlando delle stesse cose...
Domani spero di trovare il tempo per controllare le serie come mi hai chiesto.
Comunque penso di aver capito da dove derivi il problema della tua stagionalità:
Dunque, tutto parte dai dati mensili dell'indice FOI (pubblicati dall'Istat per il passato, o previsionali per il futuro) da questo si ricavano i numeri indice giornalieri (posticipati di 2 mesi) e da questi ultimi si ricavano i CI giornalieri.
Solo i numeri indice giornalieri e i CI possono avere una data comprensiva del giorno, gl'indici FOI invece hanno una data che comprende solo mese ed anno, per l'esattezza si riferirebbero all'ultimo giorno del mese, ma nelle formule indicate dal MEF il giorno non serve a nulla!
Pertanto, il fatto che tu calcoli la stagionalità sui FOI del primo del mese, indica l'esistenza di un errore di fondo.
La stagionalità deve applicarsi alla previsione dei futuri indici FOI mensili, che in quanto tali, hanno come data mese ed anno, ma non il giorno (che sarebbe l'ultimo del mese, ma non serve a nulla)!

Sappi che settembre per il FOI è oggettivamente e palesemente sempre ritenuto il mese meno inflattivo dell'anno. Usalo come riferimento per verificare la tua stagionalità.
 
non mi pare affatto che siano corrispondenti...:unsure:
ovviamente trascuro la stagionalità, anche perchè vista la situazione mondiale non mi sembra utile considerarla: altri fattori potenziali peserebbero molto di più.
Sì, scusami, avrei dovuto farti i calcoli (sono stato superficiale):

Ottobre:
(117,1965/117.2)-1=0.0%
Novembre;
(116,8710/116.8745)-1=0.0%
Dicembre:
(116.4176/116.4211)-1=0.0%

Ci sarebbe uno zero anche sulla seconda decimale, ma essendo l inflazione definita operativamente fino alla prima decimale (variazioni dei prezzi di ordine inferiore sono considerati non misurabili), la compatibilità della simulazione di @pvpn è già su quella.


Sulla stagionalità, ricordo un paio di post (o di grafici) di Encadenado che avevano mostrato come il sottostante effetto stagionale fosse evidente anche quest'anno (casuale o meno).
 
Inflazione transitoria o persistente? Domanda cruciale.

E' stato fatto uno studio per vedere in quanto tempo l'inflazione torna a livelli considerati accettabili dopo essersi alzata sopra determinate soglie.

Nei principali paesi sviluppati (14 paesi tra cui l'Italia) sono stati considerati tutti i casi dal 1970 in poi in cui l'inflazione ha superato il 4% e si è andati a vedere in quanto tempo l'inflazione è rientrata sotto il 3% (limite superiore per inflazione benigna).
I risultati sono stati divisi in quintili.

Per i particolari dello studio con grafici etc. vi lascio alla lettura del link in fondo.

  • Reverting to 3% inflation, which we view as the upper bound for benign sustained inflation, is easy from 4%, hard from 6%, and very hard from 8% or more. Above 8%, reverting to 3% usually takes 6 to 20 years, with a median of over 10 years.

History Lessons: How “Transitory” Is Inflation? | Research Affiliates
Grazie per aver postato questo articolo. L'ho letto ed è davvero interessante.

Ancora un'altra prova come la FED abbia dormito, volutamente o meno non lo sapremo mai.

Empiricamente, si capisce come l'inflazione sia un fenomeno che impiega molto per dispiegarsi con tutta la sua forza in tutti i settori e per tornare a livelli ritenuti normali (2%).

Consiglio la lettura, perchè qui invece di parlare di senzazioni personali, vengono analizzate le precedenti ondate inflattive ed i risultati sono ben peggiori di ogni ipotesi che mi ero fatto.

Aggiungerei che per il decennio che stiamo affrontando, le sfide che ci stanno follemente imponendo sulla decarbonizzazione a tutti i costi, potrebbero essere degli altri drivers che spingono contro un rapido ritorno a prezzi bassi.

Diciamo che questo articolo non fa altro che rafforzare un possibile scenario al quale avevo pensato senza un supporto scientifico, che troviamo nel paper fornito.
 
Non ho mai effettuato controlli, data la "semplicità" di calcolo del rendimento di un fisso davo per scontato fossero giusti. Per fortuna non ho mai comprato in base a quel sito...
Ma sono tutti sballati e quindi cmq confrontabili tra loro oppure a random? E di che range di errore, centesimi o decimali?
Sono tutti matematicamente sballati, in quanto calcolati con la formula dell'interesse semplice, mentre, per i titoli pluriennali, andrebbe usata quella dell'interesse composto.
In altre parole, si guarda solo il totale che entra, e non quando entra. Per la caratteristica dell'interesse semplice e di quello composto, iIl rendimento dovrebbe essere abbastanza corretto per i titoli che quotano a 100 e per quelli a breve scadenza (diciamo 1-2 anni?), mentre risulta totalmente sballato per i lunghi.
 
A mio avviso @Tramaglino ha prima inteso dire che in finanza non si procede in genere per divisioni ma per elevamento a potenza (e per il suo "inverso" - radici). POW (in italiano POTENZA) se guardi su Google è proprio la funzione excel di elevamento a potenza/estrazione radici. Io, che ero rimasto ad Excel-non-ricordo-quale-ma-vecchissimo l'ho imparata proprio qui. Prima usavo solo il simbolo ^n o ^1/n però vedevo con problemi con n molto grande (tipo 12 come i mesi). Con la funzione POTENZA è un attimo. Grazie a tutti quelli che me l'hanno fatta conoscere!
In sintesi se scrivi =POTENZA(inflaz-anno;1/12) hai l'inflazione mensile (ovvero quel tasso mensile che composto porta all'inflazione annuale)
ok.
però non mi torna... metti annuale 2 % (0.02).
POTENZA(0.02;1/12) mi dà: 0,7218038... che sarebbe cosa? :unsure:

Sì, scusami, avrei dovuto farti i calcoli (sono stato superficiale):

Ottobre:
(117,1965/117.2)-1=0.0%
Novembre;
(116,8710/116.8745)-1=0.0%
Dicembre:
(116.4176/116.4211)-1=0.0%

Ci sarebbe uno zero anche sulla seconda decimale, ma essendo l inflazione definita operativamente fino alla prima decimale (variazioni dei prezzi di ordine inferiore sono considerati non misurabili), la compatibilità della simulazione di @pvpn è già su quella.

Sulla stagionalità, ricordo un paio di post (o di grafici) di Encadenado che avevano mostrato come il sottostante effetto stagionale fosse evidente anche quest'anno (casuale o meno).
aiuto, con divisioni io mi perdo...😵‍💫😁
 
ok.
però non mi torna... metti annuale 2 % (0.02).
POTENZA(0.02;1/12) mi dà: 0,7218038... che sarebbe cosa?
Non ti torna perché devi fare POTENZA(1+i ;1/12).
Infatti POTENZA(1,02;1/12) = 1,00165
Se poi fai 1,00165-1 , ottieni 0,00165=0,165%, ovvero l'inflazione mensile che, se si ripete per tutto l'anno, restituisce un'inflazione annuale del 2%. Se invece fai 2%/12 ottieni 0,165%, che comunque è una stima in alcuni casi accettabile.
È un po' -scusa l'analogia tirata per i capelli- come la differenza tra interesse semplice e composto.
 
Grazie per aver postato questo articolo. L'ho letto ed è davvero interessante.

Ancora un'altra prova come la FED abbia dormito, volutamente o meno non lo sapremo mai.

Empiricamente, si capisce come l'inflazione sia un fenomeno che impiega molto per dispiegarsi con tutta la sua forza in tutti i settori e per tornare a livelli ritenuti normali (2%).

Consiglio la lettura, perchè qui invece di parlare di senzazioni personali, vengono analizzate le precedenti ondate inflattive ed i risultati sono ben peggiori di ogni ipotesi che mi ero fatto.

Aggiungerei che per il decennio che stiamo affrontando, le sfide che ci stanno follemente imponendo sulla decarbonizzazione a tutti i costi, potrebbero essere degli altri drivers che spingono contro un rapido ritorno a prezzi bassi.

Diciamo che questo articolo non fa altro che rafforzare un possibile scenario al quale avevo pensato senza un supporto scientifico, che troviamo nel paper fornito.
devo leggere l'articolo, ma a occhio mi sembra interessante.
una nota a proposito delle "sfide che ci stanno follemente imponendo sulla decarbonizzazione"... Il problema è che la transizione è urgentissima ed è decenni che si rinvia (il problema era già noto negli anni '70...). Il risultato sono siccità pazzesche, alluvioni pazzesche, e quindi danni e costi pazzeschi. Tutti ulteriori "driver" per aumenti di prezzi che l’inflazione attuale è una bazzeccola (=quando non c'è acqua e cibo in mezza italia, hai voglia i prezzi di cibo ed acqua...)
 
Ultima modifica:
Non ti torna perché devi fare POTENZA(1+i ;1/12).
Infatti POTENZA(1,02;1/12) = 1,00165
Se poi fai 1,00165-1 , ottieni 0,00165=0,165%, ovvero l'inflazione mensile che, se si ripete per tutto l'anno, restituisce un'inflazione annuale del 2%.
È un po' -scusa l'analogia tirata per i capelli- come la differenza tra interesse semplice e composto.
ok, ottimo grazie mille. scusate le domande probabilmente un po' elementari per voi over-the-top ;)
L'analogia dell'interesse composto mi pare pertinentissima.
procedo ad aggiornare la previsione di FOI futuri con il dato composto.
 
Non ti torna perché devi fare POTENZA(1+i ;1/12).
Infatti POTENZA(1,02;1/12) = 1,00165
Se poi fai 1,00165-1 , ottieni 0,00165=0,165%, ovvero l'inflazione mensile che, se si ripete per tutto l'anno, restituisce un'inflazione annuale del 2%. Se invece fai 2%/12 ottieni 0,165%, che comunque è una stima in alcuni casi accettabile.
È un po' -scusa l'analogia tirata per i capelli- come la differenza tra interesse semplice e composto.

Non è tirata per i capelli, hai proprio confrontato i risultati che si ottengono utilizzando l'interesse semplice e quello composto. Non è "come la differenza tra interesse semplice e composto", è proprio "la differenza tra interesse semplice e composto". Lei in persona... :)
 
Domani spero di trovare il tempo per controllare le serie come mi hai chiesto.
Comunque penso di aver capito da dove derivi il problema della tua stagionalità:
Dunque, tutto parte dai dati mensili dell'indice FOI (pubblicati dall'Istat per il passato, o previsionali per il futuro) da questo si ricavano i numeri indice giornalieri (posticipati di 2 mesi) e da questi ultimi si ricavano i CI giornalieri.
Solo i numeri indice giornalieri e i CI possono avere una data comprensiva del giorno, gl'indici FOI invece hanno una data che comprende solo mese ed anno, per l'esattezza si riferirebbero all'ultimo giorno del mese, ma nelle formule indicate dal MEF il giorno non serve a nulla!
Pertanto, il fatto che tu calcoli la stagionalità sui FOI del primo del mese, indica l'esistenza di un errore di fondo.
La stagionalità deve applicarsi alla previsione dei futuri indici FOI mensili, che in quanto tali, hanno come data mese ed anno, ma non il giorno (che sarebbe l'ultimo del mese, ma non serve a nulla)!

Sappi che settembre per il FOI è oggettivamente e palesemente sempre ritenuto il mese meno inflattivo dell'anno. Usalo come riferimento per verificare la tua stagionalità.
Ti ringrazio, solo prima di perdere tempo leggi questo mio post qui: BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.25

NB: L'ho già scritto, ma per risparmiarti il tempo necessario per leggere ripeto: I miei numeri indice e il CI che calcolo sono identici a quelli publicati dal MEF per i mesi passati. In particolare il NI di reset dei BTPi publicato nei CSV del MEF è uguale a quello da me calcolato partendo dai dati FOI che scarico dal web service del istat.

Per cercare di interpretare quanto hai scritto sopra, ho questa domanda: Cosa intendi esattamente con "Settembre è il più deflattivo" ? Che l'inflazione maturata dal 01-09 al 30-09 è statisticamente la più bassa ? Quindi usi questo dato nel calcolo del FOI del 01-10 o del 01-09 ?

PS:
Encadcenado ha scritto:
Pertanto, il fatto che tu calcoli la stagionalità sui FOI del primo del mese, indica l'esistenza di un errore di fondo.
La stagionalità deve applicarsi alla previsione dei futuri indici FOI mensili, che in quanto tali, hanno come data mese ed anno, ma non il giorno (che sarebbe l'ultimo del mese, ma non serve a nulla)!
Capisco il tuo discorso. Tuttavia, io seguo la convenzione del database del istat. Il dato FOI di settembre viene dato con data del 01-09. Il fatto che si riferisca al ultimo giorno del mese non incide su miei calcoli perché questi già compensano la differenza, come confermano dalla congruenza dei NI e dei CI che calcolo, ma forse questo introduce un problema di comunicazione tra noi due, da cui la prima incomprensione.

Per quanto riguarda la serie FOI estrapolata nel futuro, il giorno non apporta differenza. Io valuto solo la serie progressiva dei numeri, calcolando di quanto scartano rispetto al dato tendenziale che dovrebbero avere (la media) con un periodo di 12 numeri progressivi.

Per questo ti ho chiesto di controllare la serie e non il singolo mese. Tuttavia, temo, che il problema sia proprio il modello sottostante (vedi il mio post sopra).
 
Ultima modifica:
Esatto: io mi concentrerei più sulla definizione di un corretto modello per la stagionalità.
Concordo.

PS: Si, sto usando un tipo data, il giorno lo devo avere ed è importante per i numeri indici al interno del mese. Poi una convenzione vale l'altra a patto di conoscerla e tenerne conto.
 
Ultima modifica:
Inflazione transitoria o persistente? Domanda cruciale.

E' stato fatto uno studio per vedere in quanto tempo l'inflazione torna a livelli considerati accettabili dopo essersi alzata sopra determinate soglie.

Nei principali paesi sviluppati (14 paesi tra cui l'Italia) sono stati considerati tutti i casi dal 1970 in poi in cui l'inflazione ha superato il 4% e si è andati a vedere in quanto tempo l'inflazione è rientrata sotto il 3% (limite superiore per inflazione benigna).
I risultati sono stati divisi in quintili.

Per i particolari dello studio con grafici etc. vi lascio alla lettura del link in fondo.

  • Reverting to 3% inflation, which we view as the upper bound for benign sustained inflation, is easy from 4%, hard from 6%, and very hard from 8% or more. Above 8%, reverting to 3% usually takes 6 to 20 years, with a median of over 10 years.

History Lessons: How “Transitory” Is Inflation? | Research Affiliates

Grazie per aver postato questo articolo: la situazione è peggiore di quello che nella mia ignoranza mi immaginavo!
Mi convinco sempre di più che dovrò investire ancora nei BTP Italia, capisco poco di investimenti e non mi sembra il momento giusto di entrare sulle azioni (che farei tramite ETF), altri tipi di investimento non li conosco o sinceramente non li capisco.
Pensavo di prendere quello a più lunga scadenza e guardando il grafico del BTP Italia Giugno 2030 vedo che ha fatto un minimo a 97,20 e adesso quota 100,65.
Nessuno ha la sfera di cristallo però, in generale, secondo voi quali fattori potrebbero far abbassare il prezzo di questo BTP Italia? E quali farebbero alzare il suo prezzo? In sintesi, vorrei capire quando acquistarlo (forse chiedo troppo ;))
 
Grazie per aver postato questo articolo: la situazione è peggiore di quello che nella mia ignoranza mi immaginavo!
Mi convinco sempre di più che dovrò investire ancora nei BTP Italia, capisco poco di investimenti e non mi sembra il momento giusto di entrare sulle azioni (che farei tramite ETF), altri tipi di investimento non li conosco o sinceramente non li capisco.
Pensavo di prendere quello a più lunga scadenza e guardando il grafico del BTP Italia Giugno 2030 vedo che ha fatto un minimo a 97,20 e adesso quota 100,65.
Nessuno ha la sfera di cristallo però, in generale, secondo voi quali fattori potrebbero far abbassare il prezzo di questo BTP Italia? E quali farebbero alzare il suo prezzo? In sintesi, vorrei capire quando acquistarlo (forse chiedo troppo ;))
ovviamente devi tenere d'occhio l andamento dell'inflazione perche' quando la tendenza sara' a rallentare anche i btp italia particolarmente i lunghi ne saranno influenzati, ma se i tassi si fermano almeno il 28 e il 30 hanno sempre un cuscinetto di 1,6% che fa da pavimento per i rendimenti se portati a scadenza
 
Grazie per aver postato questo articolo: la situazione è peggiore di quello che nella mia ignoranza mi immaginavo!
Mi convinco sempre di più che dovrò investire ancora nei BTP Italia, capisco poco di investimenti e non mi sembra il momento giusto di entrare sulle azioni (che farei tramite ETF), altri tipi di investimento non li conosco o sinceramente non li capisco.
Pensavo di prendere quello a più lunga scadenza e guardando il grafico del BTP Italia Giugno 2030 vedo che ha fatto un minimo a 97,20 e adesso quota 100,65.
Nessuno ha la sfera di cristallo però, in generale, secondo voi quali fattori potrebbero far abbassare il prezzo di questo BTP Italia? E quali farebbero alzare il suo prezzo? In sintesi, vorrei capire quando acquistarlo (forse chiedo troppo ;))
in generale ed empiricamente, calano se ci si aspetta che l'inflazione scenderà a breve, se lo spread sale, se la fiducia nel paese scende, se i tassi salgono.
e viceversa.
 
La spinta restrittiva della Banca centrale europea (BCE) finirà per domare la crescita dei prezzi che attualmente è cinque volte superiore al suo obiettivo. Lo hanno detto, parlando in un'intervista televisiva congiunta sul canale tedesco Phoenix, il presidente della Bundesbank Joachim Nagel e il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau.

"Riporteremo l'inflazione al 2% entro la fine del 2024 o del 2025 - ha detto Villeroy - Questa non è solo una previsione, una proiezione. È un impegno".
 
Stato
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