Non mi riferivo ad uno tipico scenario "apocalisse zombie", ma a qualcosa di simile ad uno scenario Argentina (esplosione inflattiva etc...). In caso di disordini sociali o peggio te ne fai poco pure di conti esteri, beni immobiliari o chissà cos'altro.
Se ipotizziamo lo scenario nucleare se ti va bene salvi la pelle per qualche mese o anno.
Poi capisco che qui molti siano milionari

e si pongano il problema di dove mettere qualche tonnellata d'oro, ma nel mio caso si tratterebbe al limite di qualche chilo di monete (i lingotti pur se più economici sono sempre complicati da gestire)
Mi concedo un solo OT, visto che ormai la discussione è ampiamente deragliata sull'argomento aureo.
Come in un film di Stanlio e Olio: "Riservato agli interessati" e poi messo in calce "chi non è interessato non lo legga".


Guarda per me si tratterebbe davvero di poco spazio

, nell'ordine di 0,1-0,15 dm^3, avrei già fatto, e considerando che vivo in campagna, tra una zappata e una picconata, una cucubirtacea e una solanacea, ci starei poco a renderlo poco reperibile (a meno di metal detector).
Il problema per me è che non ho una previsione da "apocalisse"; non vedo nel mondo tutta questa intenzione di fare saltare tutto per aria e d'altro canto quale vantaggio avrebbe chi detiene il potere di sfasciare il sistema con cui il suo potere ha acquisito e mantiene.
Escluso cioè il pericolo, sul piano dell'investimento non capisco perché prendere monete con almeno un 5% di spread tra acquistò e vendita (mi sembra un lucro eccessivo), sulla cui remunerazione pagare il 22% di Iva, immagino (sto escludendo lo scambio sottobanco illegale, anche perché nell'illegalità chi mi garantirebbe che non ci sia la fregatura? Non ho i mezzi per garantirmi); e infine la volatilità: un investimento che facilmente raddoppia in un paio d'anni, dimezza pure nello stesso tempo, e sinceramente non sono perdite e rischi che posso permettermi (in generale, di qualunque strumento si tratti). Ho già estrema difficoltà a considerare la volatilità del mondo azionario come accettabile...
Nota: Se chiedi a chi accumula oro fisico, ti risponderà che ha un godimento nel vederlo luccicante e nell'accarezzarlo. Lo posso capire.
E di conseguenza capisco perché io questo piacere non l'ho: non c'è nulla di più inutile di un metallo inerte, il lusso è quanto di più disprezzabile io abbia conosciuto ("conosciuto" si fa per dire, diciamo "osservato") (solo nelle poesie di Baudelaire è piacevole, ma quella è un'altra storia), e l'oro ne è stata sempre la rappresentazione più emblematica (dicono "ce ne sia poco", da come viene accumulato e accatastato direi "che ce ne è troppo"); il seme di una pianta vale già molto di più (voi un pezzo d'oro l'avete mai visto crescere?).
Alla moneta dò infatti solo il valore funzionale insito nel permettere lo sviluppo della società, finché la società lo riconosce e lo condivide: lo scambio di beni e servizi, il salario, ecc.
La valuta nasce e muore con la società, cioè con i rapporti umani, questo ancora lo posso accettare.
Ma questo vale per me soggettivamente, che sarò pure uno zotico per questo, ci sta che per altri rappresenti un godimento.
Le mie valutazioni di investimento restano comunque quelle prima di questa nota.
Fine OT.