❤️ BTP TF 2072/2067/2051/2045... News, A.T, View, Trading & Cassetto - Vol. 16+1 ❤️

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Formalmente c'è differenza ma temo che se si dovesse mai arrivare a fare un haircut sui nostri tds temo che anche quelli senza cacs subiscano effetti devatanti.
NB. Le notizie che ogni tanto qualcuno tira fuori con possibili allusioni a HC di questo tipo, gli attribuisco la stessa importanza delle foglie secche sugli alberi in autunno in una giornata ventosa.
Si sta come d'autunno
Sugli alberi...lo spread

Ungaretti mi perdonerà, ma con le poesie non si mangia. E questo mercato è la nostria trincea. Dove il poeta componeva poesie nelle tremende trincee della prima guerra mondiale, noi al massimo ci illudiamo di schivare qualche bomba dei mercati, ma seduti comodi in casa :D

Haircut e cacs? Mi fa ridere questa cosa...chi pensa alla protezione delle cacs è un illuso: dovesse arrivare un haircut il loro btp 2037 4 avrebbe già dimezzato la quotazione e intesa varrebbe un mucchietto di cenere.

Se uno pensa a possibili haircut non deve toccare i btp
 
È vero quello che dici ma se posso comprare una mela con il 10% di sconto ci provo. Cosi i btp a questi livelli mi sembrano cari dato che non sappiamo il livello di arresto della Fed bce

Poi c'è il discorso del bund che rende appena il 2,2 con tassi al 3 e all'orizzonte si vedono altri rialzi. Ed il btp che ha lo spread più basso del periodo, io con spread a 180 non compro aspetto almeno 200-220


Mi accontento di un 4,4-4,5% ormai al 5% non ci credo più.

Su un decennale parliamo di un calo di circa 4%
99-100 per il btp 2033 4,4
Su un trentennale il calo potrebbe essere di 6-8%

Difficile che il future torni in area 112? Difficile ad oggi ma non impossibile se si ripresentano dati macro forti.



Bce non più credibile? BTP e spread snobbano Lagarde - FinanzaOnline
Articolone dell'ottima laura, per adesso i mercati hanno snobbato la bce e vedono tutto rosa. Prezzi del gas in calo danno ragioni ai mercati, occupazione e dati core torto. Vedremo chi prevale.
Copia-Incolla

Ti consiglio di regolare il portafoglio in modo da avere il rendimento che cerchi senza subire la volatilità di questo periodo e il conseguente mal di mare: cioè cosa fara/non farà la Fed, cosa farà /non fara la BCE, cosa farà/non farà lo spread, l'economia, i mercati, la politica, ecc., e stare sempre lì in balia del "quando compro quando vendo quando shorto, il minimo il massimo il medio".
Consigliavo a un utente che diceva d'essere immune agli insulti della volatilità attuale di entrare e basta, evitando le scadenze oltre 15 anni.
Stiamo parlando di BTP, non di virgin galactic (tanto per dirne una), la febbre da small cap non è giustificata.
Poi se si parte dal presupposto di voler fare l'affare del secolo...


+ aggiunta: stai vagando senza meta.
Trova qualcosa, qui, o da qualche altra parte, che ti dia una direzione.

Il mio contributo è questo:

dep.png


Il Bund 10Y è andato in negativo rispetto al tasso di deposito BCE solo tre volte dal 1998 e c'è rimasto pochissimo, anche in zona QE. Le probabilità che questo avvenga sono di circa il 5%, sempre su 20 anni (su elaborazione dati reali, non modelli matematici).

dep-1.png
 
Ultima modifica:
Ciao francs, stamattina a mente fresca ho provato ad effettuare varie simulazioni ed effettivamente non ho avuti problemi pertanto volevo ringraziarti. Diciamo che mi ero spaventato delle altre tabelle presenti ma al momento basta ignorarle :clap:

Di niente.
Quelle in grigio servono solo per far vedere da dove vengono i numeri, se hai domande mandamele in pm.
 
Commento mio a caldo: secondo me, il sig. Drusiani ne sa quanto o forse meno di noi... :o Pero' lui, per quello che scrive, viene pagato :clap:

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

di Angelo Drusiani05 feb 2023


Manca poco alla due giorni delle principali banche centrali, la statunitense Fed e la Bce. Ambedue protese, da un lato, a perseguire una politica restrittiva dei tassi d’interesse, ma, al tempo stesso, consce che i rialzi dei tassi stessi già attuati stanno producendo i risultati sperati. Ancorché il ritorno del livello di incremento del costo della vita al 2% resti un obiettivo di medio termine. È quasi certo che il valore dei tassi ufficiali continuerà ad aumentare, seppure per valori non aggressivi, com’è accaduto nei mesi passati. L’effetto immediato, seppure graduale, sarà quasi certamente il lento incremento dei rendimenti delle emissioni obbligazionarie a cedola fissa.


Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Il traguardo

Fin d’ora, probabilmente, il rendimento dell’emissione decennale del nostro Paese potrebbe salire dall’attuale 4%. A fronte, come accade in questi casi, di un ritorno del valore di mercato a prezzi via via cedenti. All’atto pratico, nell’ipotesi che i rendimenti di mercato salgano o scendano di un punto, il prezzo dell’emissione decennale subisce una variazione di circa otto punti. In discesa, se i tassi salgono, in ripresa, nel caso opposto. Tatticamente, a fronte di un aumento del rendimento dell’emissione decennale che tenda al 4,5% , sarebbe una buona strategia immettere in portafoglio una parte del capitale non investito di cui si dispone. Non si può escludere che il rendimento di questa scadenza possa salire solo marginalmente, nel caso la tendenza del costo della vita, manifestatasi negli ultimi mesi, soprattutto oltre Atlantico, tenda ad arrestarsi.

Leggi anche su bond e obbligazioni


Le durate

L’offerta di titoli del Tesoro italiano, naturalmente, non si limita alla scadenza decennale, ma la presenza di emissioni governative varia dalla durata biennale a quella quinquennale, per superare di non pochi anni anche quella decennale, già ricordata. Le scadenze con durata inferiore ai dieci anni propongono rendimenti via via inferiori a quello indicato per l’emissione decennale. Al tempo stesso, se si opta per durate a quindici o venti anni, la redditività aumenta, seppure in misura non fortissima. Ed è la ragione che induce a ritenere l’investimento in Btp con durata decennale il più interessante, perché rappresenta il migliore indicatore per scegliere quale strategia adottare in questa complessa fase dei mercati finanziari. Alle prese certamente con l’aumento dei prezzi delle materie prime, sempre meno invasivo, ma anche con una situazione politica internazionale inaspettata, causa la spaccatura tra Occidente e Oriente del pianeta.

Quanto puoi rischiare

Come agire, in attesa non solo e non tanto delle decisioni delle due banche centrali? Per chi dispone di una propensione al rischio abbastanza contenuta, meglio optare per la scadenza massima quinquennale, con una modesta presenza di titoli con durata decennale. Si rovescia la strategia per chi, viceversa, ama investire su scadenze foriere di ipotetici risultati medio alti. In questo caso, la presenza rilevante sarà quella della scadenza decennale. Percentualmente, nel caso della media propensione al rischio, la quota da destinare a questa tipologia potrebbe attestarsi al 15% della componente obbligazionaria. Valore che sale al 30% circa per la scadenza quinquennale. Per le emissioni con durata superiore ai dieci anni, il peso percentuale scende al 15%. La parte rimanente, 40%, andrebbe suddivisa tra emissioni societarie, anziché governative, e titoli di Stato a cedola variabile, i Cct. L’obiettivo è quello, da un lato di difendere il patrimonio, se i rendimenti dovessero salire in misura inattesa, e, dall’altro, di diversificare .
 
Copia-Incolla

Ti consiglio di regolare il portafoglio in modo da avere il rendimento che cerchi senza subire la volatilità di questo periodo e il conseguente mal di mare: cioè cosa fara/non farà la Fed, cosa farà /non fara la BCE, cosa farà/non farà lo spread, l'economia, i mercati, la politica, ecc., e stare sempre lì in balia del "quando compro quando vendo quando shorto, il minimo il massimo il medio".
Consigliavo a un utente che diceva d'essere immune agli insulti della volatilità attuale di entrare e basta, evitando le scadenze oltre 15 anni.
Stiamo parlando di BTP, non di virgin galactic (tanto per dirne una), la febbre da small cap non è giustificata.
Poi se si parte dal presupposto di voler fare l'affare del secolo...


+ aggiunta: stai vagando senza meta.
Trova qualcosa, qui, o da qualche altra parte, che ti dia una direzione.
Perché stai dicendo che sto vagando senza meta?
Ho fatto il mio riassuntino su come la penso, la mia view dei mercati ed i dati macro usa quantomeno indicano di fare attenzione a dare per scontato lo scenario migliore

Economia forte fa bene alle aziende ed alle azioni, utili in crescita. Ma ciò spinge al rialzo i prezzi e la Fed/bce possono avere più mano libera per rialzare i tassi



Se è sbagliata entrerò in corsa sul rialzo dei btp.
 
Copia-Incolla

Ti consiglio di regolare il portafoglio in modo da avere il rendimento che cerchi senza subire la volatilità di questo periodo e il conseguente mal di mare: cioè cosa fara/non farà la Fed, cosa farà /non fara la BCE, cosa farà/non farà lo spread, l'economia, i mercati, la politica, ecc., e stare sempre lì in balia del "quando compro quando vendo quando shorto, il minimo il massimo il medio".
Consigliavo a un utente che diceva d'essere immune agli insulti della volatilità attuale di entrare e basta, evitando le scadenze oltre 15 anni.
Stiamo parlando di BTP, non di virgin galactic (tanto per dirne una), la febbre da small cap non è giustificata.
Poi se si parte dal presupposto di voler fare l'affare del secolo...


+ aggiunta: stai vagando senza meta.
Trova qualcosa, qui, o da qualche altra parte, che ti dia una direzione.

Il mio contributo è questo:

Vedi l'allegato 2877038

Il Bund 10Y è andato in negativo rispetto al tasso di deposito BCE solo tre volte dal 1998 e c'è rimasto pochissimo, anche in zona QE. Le probabilità che questo avvenga sono di circa il 5%, sempre su 20 anni (su elaborazione dati reali, non modelli matematici).
 
Molti a questi prezzi non entrano, aspettando un calo per avere uno 0, in più.
Il Problema è,,,,,,,e se questo calo non ci fosse?
Il treno passa, la liquidità è parcheggiata allo 0, su qualche conto .
A quel punto che si fa ?
Personalmente mi accontento dei tassi attuali, poi magari mi sbaglio, ma va a indovinarla .
Uno 0, non mi cambia la vita, cedolo e buonanotte.
 
Buongiorno e buona domenica
Ho letto un po tutto.. sempre grande 3d..

Ps: io ho comprato a step 51 e 72 da sotto 59 nella prima sbracata anche negli inferi.. e sotto pmc 56.4 nn sono andato..
A meno che non avessi comprato
1% a 59
1% a 57
98% a 54.29..
Ma come pac sarebbe stato tanto per vedere se funzionava la piatta nell acquisto
 
Commento mio a caldo: secondo me, il sig. Drusiani ne sa quanto o forse meno di noi... :o Pero' lui, per quello che scrive, viene pagato :clap:

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

di Angelo Drusiani05 feb 2023


Manca poco alla due giorni delle principali banche centrali, la statunitense Fed e la Bce. Ambedue protese, da un lato, a perseguire una politica restrittiva dei tassi d’interesse, ma, al tempo stesso, consce che i rialzi dei tassi stessi già attuati stanno producendo i risultati sperati. Ancorché il ritorno del livello di incremento del costo della vita al 2% resti un obiettivo di medio termine. È quasi certo che il valore dei tassi ufficiali continuerà ad aumentare, seppure per valori non aggressivi, com’è accaduto nei mesi passati. L’effetto immediato, seppure graduale, sarà quasi certamente il lento incremento dei rendimenti delle emissioni obbligazionarie a cedola fissa.


Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Il traguardo

Fin d’ora, probabilmente, il rendimento dell’emissione decennale del nostro Paese potrebbe salire dall’attuale 4%. A fronte, come accade in questi casi, di un ritorno del valore di mercato a prezzi via via cedenti. All’atto pratico, nell’ipotesi che i rendimenti di mercato salgano o scendano di un punto, il prezzo dell’emissione decennale subisce una variazione di circa otto punti. In discesa, se i tassi salgono, in ripresa, nel caso opposto. Tatticamente, a fronte di un aumento del rendimento dell’emissione decennale che tenda al 4,5% , sarebbe una buona strategia immettere in portafoglio una parte del capitale non investito di cui si dispone. Non si può escludere che il rendimento di questa scadenza possa salire solo marginalmente, nel caso la tendenza del costo della vita, manifestatasi negli ultimi mesi, soprattutto oltre Atlantico, tenda ad arrestarsi.

Leggi anche su bond e obbligazioni


Le durate

L’offerta di titoli del Tesoro italiano, naturalmente, non si limita alla scadenza decennale, ma la presenza di emissioni governative varia dalla durata biennale a quella quinquennale, per superare di non pochi anni anche quella decennale, già ricordata. Le scadenze con durata inferiore ai dieci anni propongono rendimenti via via inferiori a quello indicato per l’emissione decennale. Al tempo stesso, se si opta per durate a quindici o venti anni, la redditività aumenta, seppure in misura non fortissima. Ed è la ragione che induce a ritenere l’investimento in Btp con durata decennale il più interessante, perché rappresenta il migliore indicatore per scegliere quale strategia adottare in questa complessa fase dei mercati finanziari. Alle prese certamente con l’aumento dei prezzi delle materie prime, sempre meno invasivo, ma anche con una situazione politica internazionale inaspettata, causa la spaccatura tra Occidente e Oriente del pianeta.

Quanto puoi rischiare

Come agire, in attesa non solo e non tanto delle decisioni delle due banche centrali? Per chi dispone di una propensione al rischio abbastanza contenuta, meglio optare per la scadenza massima quinquennale, con una modesta presenza di titoli con durata decennale. Si rovescia la strategia per chi, viceversa, ama investire su scadenze foriere di ipotetici risultati medio alti. In questo caso, la presenza rilevante sarà quella della scadenza decennale. Percentualmente, nel caso della media propensione al rischio, la quota da destinare a questa tipologia potrebbe attestarsi al 15% della componente obbligazionaria. Valore che sale al 30% circa per la scadenza quinquennale. Per le emissioni con durata superiore ai dieci anni, il peso percentuale scende al 15%. La parte rimanente, 40%, andrebbe suddivisa tra emissioni societarie, anziché governative, e titoli di Stato a cedola variabile, i Cct. L’obiettivo è quello, da un lato di difendere il patrimonio, se i rendimenti dovessero salire in misura inattesa, e, dall’altro, di diversificare .
Drusiani ha una competenza pari a quella di un promotore finanziario :D
 
Copia-Incolla

Ti consiglio di regolare il portafoglio in modo da avere il rendimento che cerchi senza subire la volatilità di questo periodo e il conseguente mal di mare: cioè cosa fara/non farà la Fed, cosa farà /non fara la BCE, cosa farà/non farà lo spread, l'economia, i mercati, la politica, ecc., e stare sempre lì in balia del "quando compro quando vendo quando shorto, il minimo il massimo il medio".
Consigliavo a un utente che diceva d'essere immune agli insulti della volatilità attuale di entrare e basta, evitando le scadenze oltre 15 anni.
Stiamo parlando di BTP, non di virgin galactic (tanto per dirne una), la febbre da small cap non è giustificata.
Poi se si parte dal presupposto di voler fare l'affare del secolo...


+ aggiunta: stai vagando senza meta.
Trova qualcosa, qui, o da qualche altra parte, che ti dia una direzione.

Il mio contributo è questo:

Vedi l'allegato 2877038

Il Bund 10Y è andato in negativo rispetto al tasso di deposito BCE solo tre volte dal 1998 e c'è rimasto pochissimo, anche in zona QE. Le probabilità che questo avvenga sono di circa il 5%, sempre su 20 anni (su elaborazione dati reali, non modelli matematici).

Vedi l'allegato 2877042
👍

Non intendo discutere questa volta sull'affidabilità della statistica, ma almeno leggerla pienamente nelle deduzioni che se ne possono trarre.

È un grafico rilevante, allo stesso modo di come ci fornisce quel 5% di probabilità... ci dice soprattutto che quando il tasso BCE sarà a Marzo al 3,5% avremo una probabilità maggiore del 50% (quindi più probabile del contrario) di avere il Bund-10Y sopra il tasso BCE di 130 punti.
Ovvero è più probabile che il Bund a 10 anni a Marzo abbia rendimento >4,80% che minore.
Tenendo conto di uno spread a 200-220 (ma col Bund così alto dovrebbe essere ben di più), il grafico ci racconta che i Btp a 10 anni, a Marzo staranno con maggiore probabilità con rendimento sopra il 7% che sotto.

(E nessuno si azzardi a dire che queste probabilità non siano affidabili perché ci sono premi Nobel su premi Nobel, risme di premi Nobel, che le sostengono!).
 
Ultima modifica:
Perché stai dicendo che sto vagando senza meta?
Ho fatto il mio riassuntino su come la penso, la mia view dei mercati ed i dati macro usa quantomeno indicano di fare attenzione a dare per scontato lo scenario migliore

Economia forte fa bene alle aziende ed alle azioni, utili in crescita. Ma ciò spinge al rialzo i prezzi e la Fed/bce possono avere più mano libera per rialzare i tassi



Se è sbagliata entrerò in corsa sul rialzo dei btp.

Ok, giusto: hai preso posizione/regolato il pt sulla base delle tue assunzioni?
Hai un obiettivo rendimento/tempo di entrata-uscita?
Se sei già dentro, quello di uscita.

Se hai tutto quanto sopra non stai vagando senza meta, ma non lo vedo nelle tue considerazioni, non ci sono numeri.

A entrare di corsa puoi far male al partner.
 
Ultima modifica:
Commento mio a caldo: secondo me, il sig. Drusiani ne sa quanto o forse meno di noi... :o Pero' lui, per quello che scrive, viene pagato :clap:

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

di Angelo Drusiani05 feb 2023


Manca poco alla due giorni delle principali banche centrali, la statunitense Fed e la Bce. Ambedue protese, da un lato, a perseguire una politica restrittiva dei tassi d’interesse, ma, al tempo stesso, consce che i rialzi dei tassi stessi già attuati stanno producendo i risultati sperati. Ancorché il ritorno del livello di incremento del costo della vita al 2% resti un obiettivo di medio termine. È quasi certo che il valore dei tassi ufficiali continuerà ad aumentare, seppure per valori non aggressivi, com’è accaduto nei mesi passati. L’effetto immediato, seppure graduale, sarà quasi certamente il lento incremento dei rendimenti delle emissioni obbligazionarie a cedola fissa.


Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Il traguardo

Fin d’ora, probabilmente, il rendimento dell’emissione decennale del nostro Paese potrebbe salire dall’attuale 4%. A fronte, come accade in questi casi, di un ritorno del valore di mercato a prezzi via via cedenti. All’atto pratico, nell’ipotesi che i rendimenti di mercato salgano o scendano di un punto, il prezzo dell’emissione decennale subisce una variazione di circa otto punti. In discesa, se i tassi salgono, in ripresa, nel caso opposto. Tatticamente, a fronte di un aumento del rendimento dell’emissione decennale che tenda al 4,5% , sarebbe una buona strategia immettere in portafoglio una parte del capitale non investito di cui si dispone. Non si può escludere che il rendimento di questa scadenza possa salire solo marginalmente, nel caso la tendenza del costo della vita, manifestatasi negli ultimi mesi, soprattutto oltre Atlantico, tenda ad arrestarsi.

Leggi anche su bond e obbligazioni


Le durate

L’offerta di titoli del Tesoro italiano, naturalmente, non si limita alla scadenza decennale, ma la presenza di emissioni governative varia dalla durata biennale a quella quinquennale, per superare di non pochi anni anche quella decennale, già ricordata. Le scadenze con durata inferiore ai dieci anni propongono rendimenti via via inferiori a quello indicato per l’emissione decennale. Al tempo stesso, se si opta per durate a quindici o venti anni, la redditività aumenta, seppure in misura non fortissima. Ed è la ragione che induce a ritenere l’investimento in Btp con durata decennale il più interessante, perché rappresenta il migliore indicatore per scegliere quale strategia adottare in questa complessa fase dei mercati finanziari. Alle prese certamente con l’aumento dei prezzi delle materie prime, sempre meno invasivo, ma anche con una situazione politica internazionale inaspettata, causa la spaccatura tra Occidente e Oriente del pianeta.

Quanto puoi rischiare

Come agire, in attesa non solo e non tanto delle decisioni delle due banche centrali? Per chi dispone di una propensione al rischio abbastanza contenuta, meglio optare per la scadenza massima quinquennale, con una modesta presenza di titoli con durata decennale. Si rovescia la strategia per chi, viceversa, ama investire su scadenze foriere di ipotetici risultati medio alti. In questo caso, la presenza rilevante sarà quella della scadenza decennale. Percentualmente, nel caso della media propensione al rischio, la quota da destinare a questa tipologia potrebbe attestarsi al 15% della componente obbligazionaria. Valore che sale al 30% circa per la scadenza quinquennale. Per le emissioni con durata superiore ai dieci anni, il peso percentuale scende al 15%. La parte rimanente, 40%, andrebbe suddivisa tra emissioni societarie, anziché governative, e titoli di Stato a cedola variabile, i Cct. L’obiettivo è quello, da un lato di difendere il patrimonio, se i rendimenti dovessero salire in misura inattesa, e, dall’altro, di diversificare .
Drusiani tra tutti lo ritengo una persona pacata e ricca di una esperienza che gli ha fatto acquisire oltre alle capacità anche quella saggezza da buon padre di famiglia per i risparmi in gestione , da parte mia le sue analisi le ritengo sempre interessanti,nel 2010-2012 in mezzo alla peggiore crisi sistemica mai vissuta sui mercati , ricordo ha tenuto sembra la barra a dritta consolidando ottimi risultati !
mai una parola di troppo e sempre composto ,non è ne catastrofista ma sa di poter sfruttare le occasioni che il mercato offre OK!
 
Ultima modifica:
Già il fatto che te lo chiedi è un segnale importante di maturità finanziaria, ho conosciuto troppi trader che si fissavano su asset allocation fisse, tf fissi, stop loss fissi, pt fissi ecc ecc e davvero pochi hanno reso profittevoli i loro investimenti. Il segreto è sempre quello di modulare le entrate e le uscite in base a tanti fattori, strumento, duration, situazione grafica, benchmark di riferimento, situazione macro ecc ecc. Non è certo un compito facile ma come hanno sempre detto non esistono pasti gratis. Ad esempio considerando il future btp graficamente abbiamo raggiunto area 109/110 a metà 2013 e tale livello l'abbiamo rivisto dopo 10 anni a fine 2022 con relativo rimbalzo fino ad area 116. Io a questo fatto attribuisco un valore enorme, un floor che dopo 10 anni viene riconosciuto ha una valenza ben precisa ed è per questo che ho scritto che anche un bambino ad analizzare il grafico darebbe molte più probabilità che il movimento sia up piuttosto che down. Capisco che per chi opera su 20 tick di future la mia analisi fa ribrezzo ma con un andamento tale passato del future, tra l'altro anche in momenti economici non certo brillanti, essere catastrofisti o seriamente negativi lo considero fuorviante. Poi ognuno ragioni con la propria testa e le proprie aspettative.

Comprensibile che affermi che sopra il 4% il margine di salita sia minore del margine di discesa (almeno negli ultimi anni è stato così).

Quello che però devi considerare è che nessuno può garantire inflazione bassa per i prossimi anni.
Il mondo, con il conflitto in atto Usa Russia, è cambiato.
Il sistema produttivo è cambiato, in un nuovo mondo dove i paesi Nato dovranno ricominciare a produrre tecnologia, diventare autosufficienti sull'energia e su altre materie prime.

Nei supermercati non ci saranno più frutta e verdura a basso costo, benzina a 1,3 euro al litro o la pasta di qualità a 0,50 al kilo. Grafico dei prezzi del carburante in Italia - myLPG.eu

Se fino a 4-5 anni fa ti serviva X per vivere bene adesso ci vuole X + 30%.
X = al tuo tenore di vita

In questo momento un tasso al 4% NON SPAVENTA NESSUNO AL GOVERNO .

Solo dal 2014 al 2022 i tassi mediamente sono stati più bassi in Italia per via della liquidità enorme immessa dalle banche centrali. Grafico Italia 10 anni - Investing.com

Quindi è ritenibile che avremo tassi su questi valori per i prossimi 3-5 anni. Poi non ti so prevedere se saranno il 3 il 4 o il 5%

I tassi a zero non credo torneranno anche in caso di recessione. Solo in caso di nuovo QE si tornerebbe a quei tassi 0, .. ma se stiamo iniziando il QT sarebbe come fare la dieta mangiando dolci
 
Commento mio a caldo: secondo me, il sig. Drusiani ne sa quanto o forse meno di noi... :o Pero' lui, per quello che scrive, viene pagato :clap:

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

di Angelo Drusiani05 feb 2023


Manca poco alla due giorni delle principali banche centrali, la statunitense Fed e la Bce. Ambedue protese, da un lato, a perseguire una politica restrittiva dei tassi d’interesse, ma, al tempo stesso, consce che i rialzi dei tassi stessi già attuati stanno producendo i risultati sperati. Ancorché il ritorno del livello di incremento del costo della vita al 2% resti un obiettivo di medio termine. È quasi certo che il valore dei tassi ufficiali continuerà ad aumentare, seppure per valori non aggressivi, com’è accaduto nei mesi passati. L’effetto immediato, seppure graduale, sarà quasi certamente il lento incremento dei rendimenti delle emissioni obbligazionarie a cedola fissa.


Btp e Cct, il decennale verso un rendimento del 5%: come cambia la strategia per investire

Il traguardo

Fin d’ora, probabilmente, il rendimento dell’emissione decennale del nostro Paese potrebbe salire dall’attuale 4%. A fronte, come accade in questi casi, di un ritorno del valore di mercato a prezzi via via cedenti. All’atto pratico, nell’ipotesi che i rendimenti di mercato salgano o scendano di un punto, il prezzo dell’emissione decennale subisce una variazione di circa otto punti. In discesa, se i tassi salgono, in ripresa, nel caso opposto. Tatticamente, a fronte di un aumento del rendimento dell’emissione decennale che tenda al 4,5% , sarebbe una buona strategia immettere in portafoglio una parte del capitale non investito di cui si dispone. Non si può escludere che il rendimento di questa scadenza possa salire solo marginalmente, nel caso la tendenza del costo della vita, manifestatasi negli ultimi mesi, soprattutto oltre Atlantico, tenda ad arrestarsi.

Leggi anche su bond e obbligazioni


Le durate

L’offerta di titoli del Tesoro italiano, naturalmente, non si limita alla scadenza decennale, ma la presenza di emissioni governative varia dalla durata biennale a quella quinquennale, per superare di non pochi anni anche quella decennale, già ricordata. Le scadenze con durata inferiore ai dieci anni propongono rendimenti via via inferiori a quello indicato per l’emissione decennale. Al tempo stesso, se si opta per durate a quindici o venti anni, la redditività aumenta, seppure in misura non fortissima. Ed è la ragione che induce a ritenere l’investimento in Btp con durata decennale il più interessante, perché rappresenta il migliore indicatore per scegliere quale strategia adottare in questa complessa fase dei mercati finanziari. Alle prese certamente con l’aumento dei prezzi delle materie prime, sempre meno invasivo, ma anche con una situazione politica internazionale inaspettata, causa la spaccatura tra Occidente e Oriente del pianeta.

Quanto puoi rischiare

Come agire, in attesa non solo e non tanto delle decisioni delle due banche centrali? Per chi dispone di una propensione al rischio abbastanza contenuta, meglio optare per la scadenza massima quinquennale, con una modesta presenza di titoli con durata decennale. Si rovescia la strategia per chi, viceversa, ama investire su scadenze foriere di ipotetici risultati medio alti. In questo caso, la presenza rilevante sarà quella della scadenza decennale. Percentualmente, nel caso della media propensione al rischio, la quota da destinare a questa tipologia potrebbe attestarsi al 15% della componente obbligazionaria. Valore che sale al 30% circa per la scadenza quinquennale. Per le emissioni con durata superiore ai dieci anni, il peso percentuale scende al 15%. La parte rimanente, 40%, andrebbe suddivisa tra emissioni societarie, anziché governative, e titoli di Stato a cedola variabile, i Cct. L’obiettivo è quello, da un lato di difendere il patrimonio, se i rendimenti dovessero salire in misura inattesa, e, dall’altro, di diversificare .
È una strategia prudente, buona in realtà per tutte le stagioni.

Cioè se uno avesse previsione di rendimenti in salita dovrebbe stare su brevi scadenze; se in discesa, lunghe scadenze. E lo sappiamo tutti.

Drusiani non lo sa, come non lo sappiamo noi, e quindi dice:
15% >10 anni
15% a 10 anni;
30% a 5 anni.
Faceva direttamente una scaletta di laddering da 1 a 14 anni (come si fa se non premetti nessuna previsione sui tassi), col 60% del ptf, il risultato sarebbe stato identico (pure qualcosa meglio).
Ma poi è chiaro che non lo avrebbero pagato per questo...
 
Molti a questi prezzi non entrano, aspettando un calo per avere uno 0, in più.
Il Problema è,,,,,,,e se questo calo non ci fosse?
Il treno passa, la liquidità è parcheggiata allo 0, su qualche conto .
A quel punto che si fa ?
Personalmente mi accontento dei tassi attuali, poi magari mi sbaglio, ma va a indovinarla .
Uno 0, non mi cambia la vita, cedolo e buonanotte.
Sarò tarato io, ma se in questi 1+1 anni siamo concordi nel dire che l'inflazione media è al di sopra di ogni grazia di Dio, io dal mercato mi aspetterei rendimenti che rispecchino tale costo diabolico.
Finché si naviga a vista, resto su IL per difendermi e azionario per attaccare. Secondo me avere l'ansia di cedolare i TF passivamente, con questa inflazione e questi tassi, ha persino meno senso che rimane fermi.
"Passivamente" inteso sia come cassetto che come cedole che non supereranno l'inflazione.
 
👍

Non intendo discutere questa volta sull'affidabilità della statistica, ma almeno leggerla pienamente nelle deduzioni che se ne possono trarre.

È un grafico rilevante, allo stesso modo di come ci fornisce quel 5% di probabilità... ci dice soprattutto che quando il tasso BCE sarà a Marzo al 3,5% avremo una probabilità maggiore del 50% (quindi più probabile del contrario) di avere il Bund-10Y sopra il tasso BCE di 130 punti.
Ovvero è più probabile che il Bund a 10 anni a Marzo abbia rendimento >4,80% che minore.
Tenendo conto di uno spread a 200-220 (ma col Bund così alto dovrebbe essere ben di più), il grafico ci racconta che i Btp a 10 anni, a Marzo staranno con maggiore probabilità con rendimento sopra il 7% che sotto.

(E nessuno si azzardi a dire che queste probabilità non siano affidabili perché ci sono premi Nobel su premi Nobel, risme di premi Nobel, che le sostengono!).
Il 7% effettivamente sarebbe molto più coerente dell'attuale 4%
 
Il 7% effettivamente sarebbe molto più coerente dell'attuale 4%
Certo che è coerente!
Se facciamo un grafico sul debito-pil visto che quando lo avevamo al 110% i btp rendevano il 6-7%; oggi sarebbe anche coerente un bel 12-13%.
Semplicemente: scegli il tuo storico ed esci i tuoi numeri coerenti! 👍
(Vale anche il viceversa).
 
Buongiorno, finalmente una decina di messaggi no ot.
Speriamo si continui così.

A volte su 100 messaggi la metà sono di chiacchere che nulla hanno a che fare con l argomento indicato nel thread.
Buon gain a tutti !
Fine ot.
La domenica :mmmm:
Da domani altri mille (come questo mio ed il tuo d'altronde)
 
Quello che però devi considerare è che nessuno può garantire inflazione bassa per i prossimi anni.
Il mondo, con il conflitto in atto Usa Russia, è cambiato.
Il sistema produttivo è cambiato, in un nuovo mondo dove i paesi Nato dovranno ricominciare a produrre tecnologia, diventare autosufficienti sull'energia e su altre materie prime.

Nei supermercati non ci saranno più frutta e verdura a basso costo, benzina a 1,3 euro al litro o la pasta di qualità a 0,50 al kilo. Grafico dei prezzi del carburante in Italia - myLPG.eu

Se fino a 4-5 anni fa ti serviva X per vivere bene adesso ci vuole X + 30%.
X = al tuo tenore di vita

In questo momento un tasso al 4% NON SPAVENTA NESSUNO AL GOVERNO .

Solo dal 2014 al 2022 i tassi mediamente sono stati più bassi in Italia per via della liquidità enorme immessa dalle banche centrali. Grafico Italia 10 anni - Investing.com

Quindi è ritenibile che avremo tassi su questi valori per i prossimi 3-5 anni. Poi non ti so prevedere se saranno il 3 il 4 o il 5%

I tassi a zero non credo torneranno anche in caso di recessione. Solo in caso di nuovo QE si tornerebbe a quei tassi 0, .. ma se stiamo iniziando il QT sarebbe come fare la dieta mangiando dolci
se nei prossimi mesi il setiment degli investitori in base alle notizie e dati che usciranno andrà nella tua direzione, il bund per un breve periodo potrebbe addirittura stare sopra ai tassi bce ;)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro