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Si parte a rialzo poi scattano le prese di beneficio, ti dico anche l'ora, a partire dalle 9,30. Naturalmente è solo un pronostico. Nell'azionario questo giochetto di partire bene dopo il corposo rialzo del giorno prima l'ho visto fare spesso, poi scattano improvvisamente le vendite. Il sentiment è positivo ma per un rally è prematuro.
immagino anche io...per me il decennale torna al 4 prossima settimana
 
io ieri avevo piazzato un ordine a 99 sul btp 4,45% :angel:
dite che potremo tornare ai livelli dell'altro ieri? perchè questo balzo non l'ho capito tanto bene...
 
io ieri avevo piazzato un ordine a 99 sul btp 4,45% :angel:
dite che potremo tornare ai livelli dell'altro ieri? perchè questo balzo non l'ho capito tanto bene...
per me è una classica bull trap...gia ad agosto e in parte a dicembre aveva fatto un movimento simile
 
Si parte a rialzo poi scattano le prese di beneficio, ti dico anche l'ora, a partire dalle 9,30. Naturalmente è solo un pronostico. Nell'azionario questo giochetto di partire bene dopo il corposo rialzo del giorno prima l'ho visto fare spesso, poi scattano improvvisamente le vendite. Il sentiment è positivo ma per un rally è prematuro.
Potrebbero lasciare correre nella mattinata e partire le vendite anche nel pomeriggio poi intensificate più verso la chiusura ...oramai il mercato è praticamente in mano loro e non credo vadano oltre per comprare a rendimenti troppo bassi i lunghi si darebbero la zappa sui piedi da soli
 

La «strana» reazione dei mercati: ecco perché volano nonostante la stretta Bce​


La «strana» reazione dei mercati: ecco perché volano nonostante la stretta Bce

C'è qualcuno che ha la possibilità di leggere l'articolo x abbonati, copiare e incollare sul 3d ?
Sarei curioso di sapere cosa ne pensano quelli del sole 24 ore

Capire i mercati finanziari, a volte, è quasi come cercare di interpretare i sogni. La Bce ha mantenuto un’atteggiamento duro, da «falco». Ha già preannunciato il prossimo rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo. Ha fatto capire che altre strette potrebbero arrivare, tanto che c’è chi - come Fitch - prevede ulteriori 100 punti base nel 2023. Insomma: la Bce ha annunciato bastonate. E i mercati cosa fanno? Volano.

Letteralmente volano: le Borse europee sono salite tra l’1,26% di Parigi, l’1,49% di Milano e il 2,16%% di Francoforte, i titoli di Stato sono stati colpiti da forti acquisti che hanno fatto scendere i rendimenti (quelli dei BTp sono caduti di 30 punti base tra le 14 e le 15) e l’euro è scivolato sotto 1,09 sul dollaro (per poi tornare sopra in serata). Perché? Cosa ha detto Christine Lagarde per infondere un tale entusiasmo tra gli investitori? L’aspetto curioso è che leggendo i commenti dei vari economisti, ognuno offre motivazioni diverse a questo comportamento apparentemente poco coerente.

La riffa delle motivazioni

Gli economisti di Mps Capital Services sostengono che «il mercato festeggia i minori rischi dello scenario inflattivo». Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sostiene invece che «il mercato non crede alle parole da falco di Lagarde». E più o meno la stessa lettura la offre Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam: il mercato - scrive - «non crede davvero che la Bce possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto». Poi c’è il partito di chi ritiene che la Bce sia stata - nonostante tutto - meno dura del previsto. È l’opinione di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte: «Lagarde falco in fase di addolcimento», scrive.

Poi c’è chi - come Dave Chappell, gestore di Columbia Threadneedle - pensa che la Bce non potrà restare sola ad alzare i tassi, per cui dovrà fermarsi prima del previsto. «La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito», scrive. Infine c’è chi, come Pimco, che guarda fuori dall’Europa: «La reazione da colomba del mercato non è del tutto intuitiva e probabilmente è stata influenzata anche dalle riunioni della Fed e della Banca d’Inghilterra». Tante idee, ben confuse.

Le ragioni dietro le quinte

Probabilmente tutte queste motivazioni hanno giocato a favore dei mercati. Sicuramente hanno avuto un ruolo anche le ricoperture di investitori che - alla vigilia - speculavano su un andamento opposto dei mercati: sui BTp, per esempio, il movimento è stato fatto in buona parte da investitori ribassisti che si sono presi lo schiaffo in faccia e hanno dovuto comprare BTp in fretta e furia per chiudere le posizioni.

Così sono cambiate le aspettative sulla Bce

Ma a prescindere dai motivi tecnici (che hanno avuto un ruolo), la sostanza non cambia: gli investitori hanno percepito nelle parole di Christine Lagarde la prospettiva di minori rialzi dei tassi in futuro rispetto a quanto non fosse previsto fino a due giorni fa. Lo dimostrano i futures sui tassi della Bce: le aspettative in un giorno sono infatti scese di 22 punti base. Tantissimo. Significa che oggi i mercati scontano praticamente un rialzo in meno rispetto a quanto non prevedessero due giorni fa. Oggi il mercato crede infatti che i tassi Bce saliranno dal 2,50% attuale al 3,20% tra tre mesi (dunque è scontato il rialzo da 50 punti base a marzo e non del tutto un secondo rialzo da 25) e crede che poi arriveranno al 3,40% tra sei mesi. Tra un anno, invece, è già previsto sul mercato un taglio dei tassi per riportarli al 3,20%.

Reazione coerente con le nuove aspettative

Questa convinzione si è riflessa sui mercati. Che si sono mossi con coerenza con queste previsioni (giuste o sbagliate che siano). Infatti sono scesi i rendimenti dei titoli di Stato. Soprattutto quelli dei BTp italiani, che sono più sensibili alla politica monetaria: dal 4,29% di mercoledì sera, i rendimenti (che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi) sono caduti a un minimo di 3,87% per chiudere al 3,89%. Così lo spread sui Bund è calato da 200 a 181 punti base. Poi sono scese in Borsa le banche (nell’indice Eurostoxx quello creditizio è stato l’unico settore in calo), perché scontano minori rialzi dei tassi. E anche la curva dei rendimenti si è mossa con coerenza con le nuove aspettative della Bce.

La domanda da porsi, però, è un’altra: se le nuove aspettative dei mercati siano coerenti con quello che ha detto Christine Lagarde...
 
Potrebbero lasciare correre nella mattinata e partire le vendite anche nel pomeriggio poi intensificate più verso la chiusura ...oramai il mercato è praticamente in mano loro e non credo vadano oltre per comprare a rendimenti troppo bassi i lunghi si darebbero la zappa sui piedi da soli
Domani ci sono pochi dati importanti solo alle 10/ 11 qualcosa sui prezzi alla produzione...vediamo sono dubbioso pure io, dati in Usa ne pomeriggio invece
 
Capire i mercati finanziari, a volte, è quasi come cercare di interpretare i sogni. La Bce ha mantenuto un’atteggiamento duro, da «falco». Ha già preannunciato il prossimo rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo. Ha fatto capire che altre strette potrebbero arrivare, tanto che c’è chi - come Fitch - prevede ulteriori 100 punti base nel 2023. Insomma: la Bce ha annunciato bastonate. E i mercati cosa fanno? Volano.

Letteralmente volano: le Borse europee sono salite tra l’1,26% di Parigi, l’1,49% di Milano e il 2,16%% di Francoforte, i titoli di Stato sono stati colpiti da forti acquisti che hanno fatto scendere i rendimenti (quelli dei BTp sono caduti di 30 punti base tra le 14 e le 15) e l’euro è scivolato sotto 1,09 sul dollaro (per poi tornare sopra in serata). Perché? Cosa ha detto Christine Lagarde per infondere un tale entusiasmo tra gli investitori? L’aspetto curioso è che leggendo i commenti dei vari economisti, ognuno offre motivazioni diverse a questo comportamento apparentemente poco coerente.

La riffa delle motivazioni

Gli economisti di Mps Capital Services sostengono che «il mercato festeggia i minori rischi dello scenario inflattivo». Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sostiene invece che «il mercato non crede alle parole da falco di Lagarde». E più o meno la stessa lettura la offre Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam: il mercato - scrive - «non crede davvero che la Bce possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto». Poi c’è il partito di chi ritiene che la Bce sia stata - nonostante tutto - meno dura del previsto. È l’opinione di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte: «Lagarde falco in fase di addolcimento», scrive.

Poi c’è chi - come Dave Chappell, gestore di Columbia Threadneedle - pensa che la Bce non potrà restare sola ad alzare i tassi, per cui dovrà fermarsi prima del previsto. «La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito», scrive. Infine c’è chi, come Pimco, che guarda fuori dall’Europa: «La reazione da colomba del mercato non è del tutto intuitiva e probabilmente è stata influenzata anche dalle riunioni della Fed e della Banca d’Inghilterra». Tante idee, ben confuse.

Le ragioni dietro le quinte

Probabilmente tutte queste motivazioni hanno giocato a favore dei mercati. Sicuramente hanno avuto un ruolo anche le ricoperture di investitori che - alla vigilia - speculavano su un andamento opposto dei mercati: sui BTp, per esempio, il movimento è stato fatto in buona parte da investitori ribassisti che si sono presi lo schiaffo in faccia e hanno dovuto comprare BTp in fretta e furia per chiudere le posizioni.

Così sono cambiate le aspettative sulla Bce

Ma a prescindere dai motivi tecnici (che hanno avuto un ruolo), la sostanza non cambia: gli investitori hanno percepito nelle parole di Christine Lagarde la prospettiva di minori rialzi dei tassi in futuro rispetto a quanto non fosse previsto fino a due giorni fa. Lo dimostrano i futures sui tassi della Bce: le aspettative in un giorno sono infatti scese di 22 punti base. Tantissimo. Significa che oggi i mercati scontano praticamente un rialzo in meno rispetto a quanto non prevedessero due giorni fa. Oggi il mercato crede infatti che i tassi Bce saliranno dal 2,50% attuale al 3,20% tra tre mesi (dunque è scontato il rialzo da 50 punti base a marzo e non del tutto un secondo rialzo da 25) e crede che poi arriveranno al 3,40% tra sei mesi. Tra un anno, invece, è già previsto sul mercato un taglio dei tassi per riportarli al 3,20%.

Reazione coerente con le nuove aspettative

Questa convinzione si è riflessa sui mercati. Che si sono mossi con coerenza con queste previsioni (giuste o sbagliate che siano). Infatti sono scesi i rendimenti dei titoli di Stato. Soprattutto quelli dei BTp italiani, che sono più sensibili alla politica monetaria: dal 4,29% di mercoledì sera, i rendimenti (che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi) sono caduti a un minimo di 3,87% per chiudere al 3,89%. Così lo spread sui Bund è calato da 200 a 181 punti base. Poi sono scese in Borsa le banche (nell’indice Eurostoxx quello creditizio è stato l’unico settore in calo), perché scontano minori rialzi dei tassi. E anche la curva dei rendimenti si è mossa con coerenza con le nuove aspettative della Bce.

La domanda da porsi, però, è un’altra: se le nuove aspettative dei mercati siano coerenti con quello che ha detto Christine Lagarde...
Grazie. Articolo da incorniciare.
 
Capire i mercati finanziari, a volte, è quasi come cercare di interpretare i sogni. La Bce ha mantenuto un’atteggiamento duro, da «falco». Ha già preannunciato il prossimo rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo. Ha fatto capire che altre strette potrebbero arrivare, tanto che c’è chi - come Fitch - prevede ulteriori 100 punti base nel 2023. Insomma: la Bce ha annunciato bastonate. E i mercati cosa fanno? Volano.

Letteralmente volano: le Borse europee sono salite tra l’1,26% di Parigi, l’1,49% di Milano e il 2,16%% di Francoforte, i titoli di Stato sono stati colpiti da forti acquisti che hanno fatto scendere i rendimenti (quelli dei BTp sono caduti di 30 punti base tra le 14 e le 15) e l’euro è scivolato sotto 1,09 sul dollaro (per poi tornare sopra in serata). Perché? Cosa ha detto Christine Lagarde per infondere un tale entusiasmo tra gli investitori? L’aspetto curioso è che leggendo i commenti dei vari economisti, ognuno offre motivazioni diverse a questo comportamento apparentemente poco coerente.

La riffa delle motivazioni

Gli economisti di Mps Capital Services sostengono che «il mercato festeggia i minori rischi dello scenario inflattivo». Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sostiene invece che «il mercato non crede alle parole da falco di Lagarde». E più o meno la stessa lettura la offre Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam: il mercato - scrive - «non crede davvero che la Bce possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto». Poi c’è il partito di chi ritiene che la Bce sia stata - nonostante tutto - meno dura del previsto. È l’opinione di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte: «Lagarde falco in fase di addolcimento», scrive.

Poi c’è chi - come Dave Chappell, gestore di Columbia Threadneedle - pensa che la Bce non potrà restare sola ad alzare i tassi, per cui dovrà fermarsi prima del previsto. «La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito», scrive. Infine c’è chi, come Pimco, che guarda fuori dall’Europa: «La reazione da colomba del mercato non è del tutto intuitiva e probabilmente è stata influenzata anche dalle riunioni della Fed e della Banca d’Inghilterra». Tante idee, ben confuse.

Le ragioni dietro le quinte

Probabilmente tutte queste motivazioni hanno giocato a favore dei mercati. Sicuramente hanno avuto un ruolo anche le ricoperture di investitori che - alla vigilia - speculavano su un andamento opposto dei mercati: sui BTp, per esempio, il movimento è stato fatto in buona parte da investitori ribassisti che si sono presi lo schiaffo in faccia e hanno dovuto comprare BTp in fretta e furia per chiudere le posizioni.

Così sono cambiate le aspettative sulla Bce

Ma a prescindere dai motivi tecnici (che hanno avuto un ruolo), la sostanza non cambia: gli investitori hanno percepito nelle parole di Christine Lagarde la prospettiva di minori rialzi dei tassi in futuro rispetto a quanto non fosse previsto fino a due giorni fa. Lo dimostrano i futures sui tassi della Bce: le aspettative in un giorno sono infatti scese di 22 punti base. Tantissimo. Significa che oggi i mercati scontano praticamente un rialzo in meno rispetto a quanto non prevedessero due giorni fa. Oggi il mercato crede infatti che i tassi Bce saliranno dal 2,50% attuale al 3,20% tra tre mesi (dunque è scontato il rialzo da 50 punti base a marzo e non del tutto un secondo rialzo da 25) e crede che poi arriveranno al 3,40% tra sei mesi. Tra un anno, invece, è già previsto sul mercato un taglio dei tassi per riportarli al 3,20%.

Reazione coerente con le nuove aspettative

Questa convinzione si è riflessa sui mercati. Che si sono mossi con coerenza con queste previsioni (giuste o sbagliate che siano). Infatti sono scesi i rendimenti dei titoli di Stato. Soprattutto quelli dei BTp italiani, che sono più sensibili alla politica monetaria: dal 4,29% di mercoledì sera, i rendimenti (che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi) sono caduti a un minimo di 3,87% per chiudere al 3,89%. Così lo spread sui Bund è calato da 200 a 181 punti base. Poi sono scese in Borsa le banche (nell’indice Eurostoxx quello creditizio è stato l’unico settore in calo), perché scontano minori rialzi dei tassi. E anche la curva dei rendimenti si è mossa con coerenza con le nuove aspettative della Bce.

La domanda da porsi, però, è un’altra: se le nuove aspettative dei mercati siano coerenti con quello che ha detto Christine Lagarde...
La vera domanda da porsi è la lacessa si è lasciata le.mani.libere da aprile perche ha proiezioni sulla inflazione sulla economia che vedono.inflasiome.in calo e un.po.di recessione?

Stamattina o oggi pomeriggio prima dei dati comunque e della conferenza dicevo che se la lacessa avesse avuto previsioni disastrose avrebbe Mazzolato bene con gli aumenti anche per il dopo marzo.
Vale.lo stesso ragionamento al contrario....

Saluti
 
Capire i mercati finanziari, a volte, è quasi come cercare di interpretare i sogni. La Bce ha mantenuto un’atteggiamento duro, da «falco». Ha già preannunciato il prossimo rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo. Ha fatto capire che altre strette potrebbero arrivare, tanto che c’è chi - come Fitch - prevede ulteriori 100 punti base nel 2023. Insomma: la Bce ha annunciato bastonate. E i mercati cosa fanno? Volano.

Letteralmente volano: le Borse europee sono salite tra l’1,26% di Parigi, l’1,49% di Milano e il 2,16%% di Francoforte, i titoli di Stato sono stati colpiti da forti acquisti che hanno fatto scendere i rendimenti (quelli dei BTp sono caduti di 30 punti base tra le 14 e le 15) e l’euro è scivolato sotto 1,09 sul dollaro (per poi tornare sopra in serata). Perché? Cosa ha detto Christine Lagarde per infondere un tale entusiasmo tra gli investitori? L’aspetto curioso è che leggendo i commenti dei vari economisti, ognuno offre motivazioni diverse a questo comportamento apparentemente poco coerente.

La riffa delle motivazioni

Gli economisti di Mps Capital Services sostengono che «il mercato festeggia i minori rischi dello scenario inflattivo». Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sostiene invece che «il mercato non crede alle parole da falco di Lagarde». E più o meno la stessa lettura la offre Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam: il mercato - scrive - «non crede davvero che la Bce possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto». Poi c’è il partito di chi ritiene che la Bce sia stata - nonostante tutto - meno dura del previsto. È l’opinione di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte: «Lagarde falco in fase di addolcimento», scrive.

Poi c’è chi - come Dave Chappell, gestore di Columbia Threadneedle - pensa che la Bce non potrà restare sola ad alzare i tassi, per cui dovrà fermarsi prima del previsto. «La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito», scrive. Infine c’è chi, come Pimco, che guarda fuori dall’Europa: «La reazione da colomba del mercato non è del tutto intuitiva e probabilmente è stata influenzata anche dalle riunioni della Fed e della Banca d’Inghilterra». Tante idee, ben confuse.

Le ragioni dietro le quinte

Probabilmente tutte queste motivazioni hanno giocato a favore dei mercati. Sicuramente hanno avuto un ruolo anche le ricoperture di investitori che - alla vigilia - speculavano su un andamento opposto dei mercati: sui BTp, per esempio, il movimento è stato fatto in buona parte da investitori ribassisti che si sono presi lo schiaffo in faccia e hanno dovuto comprare BTp in fretta e furia per chiudere le posizioni.

Così sono cambiate le aspettative sulla Bce

Ma a prescindere dai motivi tecnici (che hanno avuto un ruolo), la sostanza non cambia: gli investitori hanno percepito nelle parole di Christine Lagarde la prospettiva di minori rialzi dei tassi in futuro rispetto a quanto non fosse previsto fino a due giorni fa. Lo dimostrano i futures sui tassi della Bce: le aspettative in un giorno sono infatti scese di 22 punti base. Tantissimo. Significa che oggi i mercati scontano praticamente un rialzo in meno rispetto a quanto non prevedessero due giorni fa. Oggi il mercato crede infatti che i tassi Bce saliranno dal 2,50% attuale al 3,20% tra tre mesi (dunque è scontato il rialzo da 50 punti base a marzo e non del tutto un secondo rialzo da 25) e crede che poi arriveranno al 3,40% tra sei mesi. Tra un anno, invece, è già previsto sul mercato un taglio dei tassi per riportarli al 3,20%.

Reazione coerente con le nuove aspettative

Questa convinzione si è riflessa sui mercati. Che si sono mossi con coerenza con queste previsioni (giuste o sbagliate che siano). Infatti sono scesi i rendimenti dei titoli di Stato. Soprattutto quelli dei BTp italiani, che sono più sensibili alla politica monetaria: dal 4,29% di mercoledì sera, i rendimenti (che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi) sono caduti a un minimo di 3,87% per chiudere al 3,89%. Così lo spread sui Bund è calato da 200 a 181 punti base. Poi sono scese in Borsa le banche (nell’indice Eurostoxx quello creditizio è stato l’unico settore in calo), perché scontano minori rialzi dei tassi. E anche la curva dei rendimenti si è mossa con coerenza con le nuove aspettative della Bce.

La domanda da porsi, però, è un’altra: se le nuove aspettative dei mercati siano coerenti con quello che ha detto Christine Lagarde...
Nell articolo non citano peppuccio75 e 6percento che sul più 5% provavano short e se la prendevano intercooler
 
A me quel grafico mi è piaciuto moltissimo. Molto di più delle varie analisi tecniche. Quanto meno ci sta mostrando una situazione storica e inedita. È una settimana che sto a farmi pippe mentali sulle cause e possibili conseguenze.
Non so quanto possa valere e quanto possa servire, però... GRAZIE DI AVERLO FATTO E DI AVERLO POSTATO!

Di niente, tra l'altro nemmeno è nuovo.

Cmq, dopo appassionata discussione facebook che risparmio tra correlazioni, curtosi, frequenze, ecc.:

L'esperto di segnali F.R. mi ha detto che una distribuzione gaussiana è "abbastanza applicabile" (dopo "test normalità" sui dati di partenza superato).

L'ex fisico oggi "pezzo grosso" in S&P (ag. rating), mi ha detto che - come pensavo visto il nobel che hanno dato a B&S - l'interpretazione gaussiana delle serie storiche oggi si applica anche dove le distribuzioni non sono affatto gaussiane, soltanto con a disposizione media e deviazione standard, a volte normali a volte lognormali, per la determinazione del prezzo delle opzioni (conferma di quanto si sa). E' proprio questa applicazione "damblè" che da alcuni è contestata, ma è universalmente accettata.

Questa la distribuzione reale (che purtroppo dipende dalla risoluzione, a buon intenditor poche parole), che è molto più gaussiana di tante altre "interpretate gaussiane" in ambito B&S.

distribuzione-reale.png
 
Comunque il nervosismo di alcuni utenti che non avevo mai visto nei mesi precedenti è un interessante indicatore…
Nessuno si immaginava quello che è successo oggi e alla stazione ci si o rimasti in tanti…
Questa è la bravura di chi ha gestito i prezzi nelle ultime settimane.

Adesso ne vedremo delle belle.
Io non sono uno che salta sui treni in corsa…
Io sono 100% liquido, meta' liquidita' su conti depositi senza vincoli... Non posso permettermi incastri, son soldi che mi servono a comprare casa... Bilocali con prezzi in calo di £25-50k... Vediamo ora di aprile/maggio... :sperem:
 
buonasera, io sono dentro al 90% e tutto verde, con i corti, lunghi e ob. corporate. Ora sono perplesso sul da farsi, ogni volta che arrivo a questo gain globale poi d incanto nasce qualche nuova notizia magari pilotata ( la guerra?) e tutto cala giù. Sarà anche stavolta? Sono veramente perplesso sul da farsi perchè è una situazione che mi si è creata varie volte. Da una pozizione sudata di positività ad una discesa tra gli inferi (ah ah ah ).
Se sei in dubbio, vendi un po' e tieni un po'
Un colpo al cerchio e uno alla botte
 
….
Domani faccio un colpo al mio amico sarto66 x vedere come sta e sapere che ne pensa.. in due magari ragioniamo meglio..
Buona notte
Già che fine a fatto il Sarto ogni tanto passava di qua e ci suggeriva qualche buona strategia, sarà a godersi i lauti gain$$
in ogni modo @peppuccio75 salutaci il Sarto OK!
 
Grazie. Articolo da incorniciare.
Capire i mercati finanziari, a volte, è quasi come cercare di interpretare i sogni. La Bce ha mantenuto un’atteggiamento duro, da «falco». Ha già preannunciato il prossimo rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo. Ha fatto capire che altre strette potrebbero arrivare, tanto che c’è chi - come Fitch - prevede ulteriori 100 punti base nel 2023. Insomma: la Bce ha annunciato bastonate. E i mercati cosa fanno? Volano.

Letteralmente volano: le Borse europee sono salite tra l’1,26% di Parigi, l’1,49% di Milano e il 2,16%% di Francoforte, i titoli di Stato sono stati colpiti da forti acquisti che hanno fatto scendere i rendimenti (quelli dei BTp sono caduti di 30 punti base tra le 14 e le 15) e l’euro è scivolato sotto 1,09 sul dollaro (per poi tornare sopra in serata). Perché? Cosa ha detto Christine Lagarde per infondere un tale entusiasmo tra gli investitori? L’aspetto curioso è che leggendo i commenti dei vari economisti, ognuno offre motivazioni diverse a questo comportamento apparentemente poco coerente.

La riffa delle motivazioni

Gli economisti di Mps Capital Services sostengono che «il mercato festeggia i minori rischi dello scenario inflattivo». Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sostiene invece che «il mercato non crede alle parole da falco di Lagarde». E più o meno la stessa lettura la offre Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam: il mercato - scrive - «non crede davvero che la Bce possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto». Poi c’è il partito di chi ritiene che la Bce sia stata - nonostante tutto - meno dura del previsto. È l’opinione di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte: «Lagarde falco in fase di addolcimento», scrive.

Poi c’è chi - come Dave Chappell, gestore di Columbia Threadneedle - pensa che la Bce non potrà restare sola ad alzare i tassi, per cui dovrà fermarsi prima del previsto. «La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito», scrive. Infine c’è chi, come Pimco, che guarda fuori dall’Europa: «La reazione da colomba del mercato non è del tutto intuitiva e probabilmente è stata influenzata anche dalle riunioni della Fed e della Banca d’Inghilterra». Tante idee, ben confuse.

Le ragioni dietro le quinte

Probabilmente tutte queste motivazioni hanno giocato a favore dei mercati. Sicuramente hanno avuto un ruolo anche le ricoperture di investitori che - alla vigilia - speculavano su un andamento opposto dei mercati: sui BTp, per esempio, il movimento è stato fatto in buona parte da investitori ribassisti che si sono presi lo schiaffo in faccia e hanno dovuto comprare BTp in fretta e furia per chiudere le posizioni.

Così sono cambiate le aspettative sulla Bce

Ma a prescindere dai motivi tecnici (che hanno avuto un ruolo), la sostanza non cambia: gli investitori hanno percepito nelle parole di Christine Lagarde la prospettiva di minori rialzi dei tassi in futuro rispetto a quanto non fosse previsto fino a due giorni fa. Lo dimostrano i futures sui tassi della Bce: le aspettative in un giorno sono infatti scese di 22 punti base. Tantissimo. Significa che oggi i mercati scontano praticamente un rialzo in meno rispetto a quanto non prevedessero due giorni fa. Oggi il mercato crede infatti che i tassi Bce saliranno dal 2,50% attuale al 3,20% tra tre mesi (dunque è scontato il rialzo da 50 punti base a marzo e non del tutto un secondo rialzo da 25) e crede che poi arriveranno al 3,40% tra sei mesi. Tra un anno, invece, è già previsto sul mercato un taglio dei tassi per riportarli al 3,20%.

Reazione coerente con le nuove aspettative

Questa convinzione si è riflessa sui mercati. Che si sono mossi con coerenza con queste previsioni (giuste o sbagliate che siano). Infatti sono scesi i rendimenti dei titoli di Stato. Soprattutto quelli dei BTp italiani, che sono più sensibili alla politica monetaria: dal 4,29% di mercoledì sera, i rendimenti (che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi) sono caduti a un minimo di 3,87% per chiudere al 3,89%. Così lo spread sui Bund è calato da 200 a 181 punti base. Poi sono scese in Borsa le banche (nell’indice Eurostoxx quello creditizio è stato l’unico settore in calo), perché scontano minori rialzi dei tassi. E anche la curva dei rendimenti si è mossa con coerenza con le nuove aspettative della Bce.

La domanda da porsi, però, è un’altra: se le nuove aspettative dei mercati siano coerenti con quello che ha detto Christine Lagarde...
thanks @Cyan84, cmq è sempre un piacere leggere la penna di Morya, uno diretto senza troppi fronzoli, lucido e mai banale sopratutto imparziale, imho vale il biglietto (prezzo) del Sole24ore. OK!
 
Buondì Traders,
due appuntamenti importanti nell’ultima seduta di ottava

9:45-10:00 escono i dati PMI compositi ITA, GER, FRA, Eurozona
14:30 occhio ai Nonfarm Payrolls :cool:

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Buon gains a todos
 
thanks @Cyan84, cmq è sempre un piacere leggere la penna di Morya, uno diretto senza troppi fronzoli, lucido e mai banale sopratutto imparziale, imho vale il biglietto (prezzo) del Sole24ore. OK!
Grazie @Cyan84 .
Comunque io L avevo detto prima che “uno 0,75% Valeva più di due o,5% “…
Troppa massa monetaria ferma ad aspettare un piatto ricco.
Ieri il mercato ha fatto un bel potenziale regalo alla Mummia.
Adesso la BCE ha una grande occasione col QT, specialmente con quei paesi “allegri” con politiche insostenibili e che non vogliono accedere al MES (e legarsi il cappio al collo).
Non servirà alzare i tassi indiscriminatamente.
Da primo acquirente Basterà non ti sottoscrivere il debito in scadenza già bollato (e censurato)come
Spazzatura.
La LaGarde ha tutti gli strumenti per riportare e mantenere il valore del debito pubblico italiano dove dovrebbe stare correttamente .
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Grazie @Cyan84 .
Comunque io L avevo detto prima che “uno 0,75% Valeva più di due o,5% “…
Troppa massa monetaria ferma ad aspettare un piatto ricco.
Ieri il mercato ha fatto un bel potenziale regalo alla Mummia.
Adesso la BCE ha una grande occasione col QT, specialmente con quei paesi “allegri” con politiche insostenibili e che non vogliono accedere al MES (e legarsi il cappio al collo).
Non servirà alzare i tassi indiscriminatamente.
Da primo acquirente Basterà non ti sottoscrivere il debito in scadenza già bollato (e censurato)come
Spazzatura.
La LaGarde ha tutti gli strumenti per riportare e mantenere il valore del debito pubblico italiano dove dovrebbe stare correttamente .Vedi l'allegato 2876439

Di certo non prendo posizione solo long o solo short in queste condizioni, anche trascurando completamente le relazioni fra i vari spread - Dio me ne guardi da scriverne ancora - c'è sempre quella fra duration e tassi e allora copio borsa italiana, così se qualcuno non ci crede che andasse a scassare i cabbasisi a borsa italiana:

"L’impiego della duration nella gestione di un portafoglio di titoli obbligazionari è fondamentale, anche perché la sua sensibilità a eventuali variazioni dei tassi d’interesse può tradursi in forti perdite. Basti pensare che una crescita di due punti percentuali può comportare su un titolo di Stato a 30 anni perdite dell’ordine del 40 per cento. Nell’attesa per esempio di un rialzo dei tassi d’interesse un investitore in obbligazioni può ridurre la duration del proprio portafoglio per comprimere il rischio tassi."

Duration: spiegazione, formula e utilizzo nelle obbligazioni - Borsa Italiana


La parte sottolineata è quello che ho fatto con la parte long del PT.

I vari articoli postati e che ho letto in giro sono senz'altro un utile sercizio di lettura, ma non dicono niente di nuovo: "fight the Fed", anticipo ribasso inflazione/tassi, ecc.
 
Capire i mercati finanziari, a volte, è quasi come cercare di interpretare i sogni. La Bce ha mantenuto un’atteggiamento duro, da «falco». Ha già preannunciato il prossimo rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo. Ha fatto capire che altre strette potrebbero arrivare, tanto che c’è chi - come Fitch - prevede ulteriori 100 punti base nel 2023. Insomma: la Bce ha annunciato bastonate. E i mercati cosa fanno? Volano.

Letteralmente volano: le Borse europee sono salite tra l’1,26% di Parigi, l’1,49% di Milano e il 2,16%% di Francoforte, i titoli di Stato sono stati colpiti da forti acquisti che hanno fatto scendere i rendimenti (quelli dei BTp sono caduti di 30 punti base tra le 14 e le 15) e l’euro è scivolato sotto 1,09 sul dollaro (per poi tornare sopra in serata). Perché? Cosa ha detto Christine Lagarde per infondere un tale entusiasmo tra gli investitori? L’aspetto curioso è che leggendo i commenti dei vari economisti, ognuno offre motivazioni diverse a questo comportamento apparentemente poco coerente.

La riffa delle motivazioni

Gli economisti di Mps Capital Services sostengono che «il mercato festeggia i minori rischi dello scenario inflattivo». Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, sostiene invece che «il mercato non crede alle parole da falco di Lagarde». E più o meno la stessa lettura la offre Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam: il mercato - scrive - «non crede davvero che la Bce possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto». Poi c’è il partito di chi ritiene che la Bce sia stata - nonostante tutto - meno dura del previsto. È l’opinione di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte: «Lagarde falco in fase di addolcimento», scrive.

Poi c’è chi - come Dave Chappell, gestore di Columbia Threadneedle - pensa che la Bce non potrà restare sola ad alzare i tassi, per cui dovrà fermarsi prima del previsto. «La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito», scrive. Infine c’è chi, come Pimco, che guarda fuori dall’Europa: «La reazione da colomba del mercato non è del tutto intuitiva e probabilmente è stata influenzata anche dalle riunioni della Fed e della Banca d’Inghilterra». Tante idee, ben confuse.

Le ragioni dietro le quinte

Probabilmente tutte queste motivazioni hanno giocato a favore dei mercati. Sicuramente hanno avuto un ruolo anche le ricoperture di investitori che - alla vigilia - speculavano su un andamento opposto dei mercati: sui BTp, per esempio, il movimento è stato fatto in buona parte da investitori ribassisti che si sono presi lo schiaffo in faccia e hanno dovuto comprare BTp in fretta e furia per chiudere le posizioni.

Così sono cambiate le aspettative sulla Bce

Ma a prescindere dai motivi tecnici (che hanno avuto un ruolo), la sostanza non cambia: gli investitori hanno percepito nelle parole di Christine Lagarde la prospettiva di minori rialzi dei tassi in futuro rispetto a quanto non fosse previsto fino a due giorni fa. Lo dimostrano i futures sui tassi della Bce: le aspettative in un giorno sono infatti scese di 22 punti base. Tantissimo. Significa che oggi i mercati scontano praticamente un rialzo in meno rispetto a quanto non prevedessero due giorni fa. Oggi il mercato crede infatti che i tassi Bce saliranno dal 2,50% attuale al 3,20% tra tre mesi (dunque è scontato il rialzo da 50 punti base a marzo e non del tutto un secondo rialzo da 25) e crede che poi arriveranno al 3,40% tra sei mesi. Tra un anno, invece, è già previsto sul mercato un taglio dei tassi per riportarli al 3,20%.

Reazione coerente con le nuove aspettative

Questa convinzione si è riflessa sui mercati. Che si sono mossi con coerenza con queste previsioni (giuste o sbagliate che siano). Infatti sono scesi i rendimenti dei titoli di Stato. Soprattutto quelli dei BTp italiani, che sono più sensibili alla politica monetaria: dal 4,29% di mercoledì sera, i rendimenti (che si muovono in direzione opposta rispetto ai prezzi) sono caduti a un minimo di 3,87% per chiudere al 3,89%. Così lo spread sui Bund è calato da 200 a 181 punti base. Poi sono scese in Borsa le banche (nell’indice Eurostoxx quello creditizio è stato l’unico settore in calo), perché scontano minori rialzi dei tassi. E anche la curva dei rendimenti si è mossa con coerenza con le nuove aspettative della Bce.

La domanda da porsi, però, è un’altra: se le nuove aspettative dei mercati siano coerenti con quello che ha detto Christine Lagarde...

grazie mille Cyan84

articolo interessante che sono contento di aver chiesto di pubblicare sul 3d

più o meno i ragionamenti sono quelli che abbiamo scritto in molti ieri.. vediamo se anche oggi continua la giostra dei mercati sull'onda del che bello l'inflazione è passata e si faranno meno aumenti di quanto previsto.

Sembra una barzelletta perchè i tassi al 2.50 + 0.5 + 0.5 +0.25 = 3.75 è sempre stato il MASSIMO da tutti previsto, anzi personalmente ho sempre scritto che l'ultimo aumento non era forse necessario e si arrivava al 3.25-3.50

adesso siamo al 3.0% e se facciamo solo un aumento da 0.5 o al massimo due aumenti da 0.25 arriviamo già al 3.50% .

QUALE SAREBBE LA NOVITA ?
 
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