La Banca centrale europea alzerà molto probabilmente i tassi di nuovo al meeting odierno e preparerà il terreno per altri ritocchi del costo del denaro nei prossimi mesi, con un solo interrogativo: a quanto ammonteranno questi rialzi. Il ritocco di oggi dovrebbe valere 50 punti base e porterebbe i tassi di deposito al 2,5%, al massimo da novembre 2008, in linea con quanto detto in dicembre.
La presidente Christine Lagarde dovrà sicuramente affrontare le domande su rialzi di importo più contenuto a partire dal mese prossimo, dopo che ieri sera la Federal Reserve ha rallentato il ritmo della stretta e dopo che alcuni indicatori macro lasciano intravedere prospettive più fosche per l'economia della zona euro.
La Fed ha detto che saranno necessari ulteriori rialzi dei tassi riconoscendo però anche che la lotta contro l'inflazione è giunta a un punto di svolta e che il processo di disinflazione è iniziato. Finora invece Lagarde ha respinto le idee che la Bce fosse alle prese con un rallentamento della stretta monetaria e gli investitori si aspettano che ribadisca anche oggi questo concetto, una prospettiva che ha spinto l'euro in rialzo.
"Pensiamo che la Bce ribadirà il suo messaggio 'hawkish' alla luce delle incertezze sulle pressioni dell'inflazione sottostante e dato che un cambio di retorica metterebbe a repentaglio la credibilità della Bce", sostiene Annalisa Piazza,analista di Mfs Investment Management. A dicembre, la Bce ha detto che i tassi sarebbero aumentati a "un ritmo costante" fino a quando l'istituto non fosse soddisfatto del percorso discendente dell'inflazione verso il target del 2%. Ma questo aspetto si sta rivelando fonte di animata discussione in seno al consiglio dato che l'inflazione è in forte calo mentre la crescita dei prezzi 'core' sta ancora salendo.
La cordata dei falchi, storicamente a favore di tassi più alti e di cui fanno parte tra gli altri il banchiere olandese Klaas Knot, lo slovacco Peter Kazimir e lo sloveno Bostjan Vasle, si è espressa chiaramente a favore di un ulteriore ritocco verso l'alto da 50 punti base sia oggi che in marzo. Sul fronte opposto le colombe, come il greco Yannis Stournaras e Fabio Panetta, sono invece inclini a ritocchi più contenuti o almeno a un impegno da parte della Bce a non legarsi le mani in vista del meeting di marzo.
Secondo gli analisti, queste tensioni contrapposte potrebbero portare a un compromesso nel wording della Bce come accaduto in dicembre con Francoforte che lega l'ampiezza del prossimo rialzo all'andamento dei dati macro. "Confortata dalla tenuta dell'economia della zona euro, la Bce probabilmente guarderà al di là del calo dell'inflazione legato all'energia e si concentrerà sulle pressioni inflazionistiche sottostanti", ha detto UniCredit, che prevede un rialzo da 50 punti base anche in marzo.
Bnp Paribas ritiene invece che la Bce potrebbe eliminare il riferimento a un "ritmo costante" di rialzi dei tassi o aggiustarlo in modo che un aumento da 50 punti base sia "non predeterminato (ma) ancora un risultato possibile". Francoforte inoltre dovrebbe spiegare nel dettaglio come intende ridurre il suo bilancio. Gli analisti di Barclays ritengono che i titoli in scadenza che la Bce non rinnoverà tra marzo e giugno, per un valore di 60 miliardi di euro, saranno suddivisi grosso modo tra titoli di Stato e altro debito
PS: a 115.2x ho raddoppiato lo short, lagaffe non deludermi