C/C "protestato"

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TriplaC

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19/5/02
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Ammettiamo per ipotesi che abbia due conti correnti a me intestati presso due istituti bancari diversi. Su uno ho “appoggiato” carta di credito, bancomat, domiciliazione delle utenze e accredito dello stipendio. Sull’altro vado in “protesto” per il mancato pagamento di una piccola somma (un centinaio di euro) che non ho assolutamente intenzione di pagare per una questione di principio. E possibile che abbia ripercussioni sul conto in cui tutti pagamenti sono regolari, per esempio con la revoca della carta di credito?

Grazie
 
può accadere, ma tu cerca di non farti protestare per 100 euro....
 
TriplaC ha scritto:
Ammettiamo per ipotesi che abbia due conti correnti a me intestati presso due istituti bancari diversi. Su uno ho “appoggiato” carta di credito, bancomat, domiciliazione delle utenze e accredito dello stipendio. Sull’altro vado in “protesto” per il mancato pagamento di una piccola somma (un centinaio di euro) che non ho assolutamente intenzione di pagare per una questione di principio. E possibile che abbia ripercussioni sul conto in cui tutti pagamenti sono regolari, per esempio con la revoca della carta di credito?

Grazie

Per quanto ne so io avendo già un rapporto con la banca non ci dovrebbero essere problemi (aprirlo ex novo è già più difficile).
Considera però che nel caso venisse rilasciato un assegno la banca
incorrerebbe nelle sanzioni amministrative e penali (oltre alla concorrenza
del pagamento del titolo) come previsto dalla legge CAI (Centrale d'allarme
interbancaria).
Come dice Lee per 100 euro meglio non rischiare... anche se devo ammettere che se è per principio non pagherei, neanche se fossero 10 cent :D :D
Preferirei pagare molto di + per farmi cancellare il protesto! :wall:
 
Ecco perchè mi trovo nella situazione descritta.

Ho già un conto on line che al momento mi soddisfa pienamente. Verso la fine dell’anno scorso ho avuo la necessità di aprire un altro conto presso una banca fisicamente presente vicino la mia abitazione, che affiancasse il conto virtuale.
Ho fatto un giro per gli istituti presenti sul territoro e ne ho scelto uno che apparentemento senza canoni e con spese di gestione ridotte. In particolar modo, secondo uno delgi impiegati, anche la carta di credito e l’internet banking era a canone zero
Un po’ titubante ho aperto il conto, anche perché sul prospetto informativo con le condizioni di conto PIU’ SIGNIFICATIVE non c’erano grosse apparentemente spese da sostenere.
Non ho sottoscritto tutti i moduli il primo giorno. Sono dovuto, a vario titolo tornare diverse volte. Il primo giorno ho sottoscritto solo i moduli per l’apertura del conto. Per una carenza di tessere a disposizione mi hanno fatto tornare dopo qualche giorno per la richiesta del bancomat. Alla sottoscrizione dei moduli del bancomat con un altro impegato scopro che devo pagare un canone circa 7 euro l’anno ciascuno. Volevo prendere un anche per mia moglie, cointestataria del conto, ma desisto e ne prendo solo uno, visto i costi e l’incazzatura che cominciava a montare. Con un pretesto, che non ricordo, mi fanno tornare dopo alcuni giorni per l’intenet banking. Arriva il giorno; i documenti sono pronti. Nel momento in cui li sottopongono alla mia firma il direttore fa: “Signore, lei sa sicuramente che è previsto un canone annuale di 20 €?”. “No che non lo so – rispondo io – Il suo impiegato mi aveva assicurato che era senza canone”. “Un tempo era così – mi fa lui – adesso, se le interessa c’è questo canone”. Faccio mentalmente due calcoli. Concludo che anche in questo modo dovrai trovarmi al di sotto dei prezzi praticati dalla concorrenza. Quindi il conto aveva per me ancora un margine di convenienza, seppure piccolo. Ok, accetto a denti stretti. Il comportamento non mi sembra dei più rispettosi. Prima mi fanno credere una cosa. Poi piano piano mi trovo di fronte ad un’altra realtà. Anzi più che poco rispettoso, mi sembra più propriamente da str***i, anche se formalmente nei limiti della legalità.
Penso che le sorprese siano finite, ma mi sbaglio. Dopo le prime operazioni mi accorgo che la commissione per i bonifici ammonta a quattro euro e tre giorni di valuta. La commissione è applicata sia per bonifici effettuati allo sportello, sia per quelli disposti on line. CIÒ NON ERA SEGNALATO ASSOLUTAMENTE NEL PROSPETTO CON LE PIÙ SOGNIFICATIVE COPNDIZIONI DI TENUTA CONTO.
A questo punto ne ho le pive piene, tanto per usare un eufemismo.
Sono abituato a Iwbank con la carta di credito a gratis, i bonifici gratis, il bancomat gratis, all’1,95 per mille per seguito su una infinità di mercati mondiali.
E che cavolo! In quest’altra banca, quando ho chiesto se era possibile operare sugli etf , mi hanno guardato strano. Solo il direttore sapeva cosa fossero tali strumenti e manco a dirlo l’operatività presso di loro non era disponibile. Piuttosto invece mi proponeva l’acquisto di un etf che stavano per emettere loro sul mercato (!!!).

Può darsi che questa banca abbia ragione da un punto di vista strettamente legale, ma per come si sono comportati sono dei rubagalline. Per una questione di principio non sono intenzionato a pagare le spese di chiusura conto. Non è nella mia natura. Sono stato sempre corretto, Ma quando fanno gli stro**i con me, allora anche io divento str**o, mio malgrado.
L’idea è di lasciare sul conto solo pochi centesimi, poi estinguerlo e non dare risposta alla loro richiesta per le spese di estinzione. Alla “Banca Bassotti” la spesa per un recupero crediti di un centinaia di euro dovrebbe costare molto di più, pertanto non dovrebbe intentare nessuna azione, perché non conveniente. Però, non vorrei che la situazione inficiasse l’altro rapporto. Non emetto assegni e al momento non bisogno di credito (grazie al cielo) se non per una carta di credito che uso per i pagamenti a distanza.
Vorrei dargli uno schiaffo morale, più che altro. Con 100 euro io non mi arricchisco e loro non vanno a gambe all’aria, ma è il principio quello conta.
:specchio:
 
TriplaC ha scritto:
Ecco perchè mi trovo nella situazione descritta.

Ho già un conto on line che al momento mi soddisfa pienamente. Verso la fine dell’anno scorso ho avuo la necessità di aprire un altro conto presso una banca fisicamente presente vicino la mia abitazione, che affiancasse il conto virtuale.
Ho fatto un giro per gli istituti presenti sul territoro e ne ho scelto uno che apparentemento senza canoni e con spese di gestione ridotte. In particolar modo, secondo uno delgi impiegati, anche la carta di credito e l’internet banking era a canone zero
Un po’ titubante ho aperto il conto, anche perché sul prospetto informativo con le condizioni di conto PIU’ SIGNIFICATIVE non c’erano grosse apparentemente spese da sostenere.
Non ho sottoscritto tutti i moduli il primo giorno. Sono dovuto, a vario titolo tornare diverse volte. Il primo giorno ho sottoscritto solo i moduli per l’apertura del conto. Per una carenza di tessere a disposizione mi hanno fatto tornare dopo qualche giorno per la richiesta del bancomat. Alla sottoscrizione dei moduli del bancomat con un altro impegato scopro che devo pagare un canone circa 7 euro l’anno ciascuno. Volevo prendere un anche per mia moglie, cointestataria del conto, ma desisto e ne prendo solo uno, visto i costi e l’incazzatura che cominciava a montare. Con un pretesto, che non ricordo, mi fanno tornare dopo alcuni giorni per l’intenet banking. Arriva il giorno; i documenti sono pronti. Nel momento in cui li sottopongono alla mia firma il direttore fa: “Signore, lei sa sicuramente che è previsto un canone annuale di 20 €?”. “No che non lo so – rispondo io – Il suo impiegato mi aveva assicurato che era senza canone”. “Un tempo era così – mi fa lui – adesso, se le interessa c’è questo canone”. Faccio mentalmente due calcoli. Concludo che anche in questo modo dovrai trovarmi al di sotto dei prezzi praticati dalla concorrenza. Quindi il conto aveva per me ancora un margine di convenienza, seppure piccolo. Ok, accetto a denti stretti. Il comportamento non mi sembra dei più rispettosi. Prima mi fanno credere una cosa. Poi piano piano mi trovo di fronte ad un’altra realtà. Anzi più che poco rispettoso, mi sembra più propriamente da str***i, anche se formalmente nei limiti della legalità.
Penso che le sorprese siano finite, ma mi sbaglio. Dopo le prime operazioni mi accorgo che la commissione per i bonifici ammonta a quattro euro e tre giorni di valuta. La commissione è applicata sia per bonifici effettuati allo sportello, sia per quelli disposti on line. CIÒ NON ERA SEGNALATO ASSOLUTAMENTE NEL PROSPETTO CON LE PIÙ SOGNIFICATIVE COPNDIZIONI DI TENUTA CONTO.
A questo punto ne ho le pive piene, tanto per usare un eufemismo.
Sono abituato a Iwbank con la carta di credito a gratis, i bonifici gratis, il bancomat gratis, all’1,95 per mille per seguito su una infinità di mercati mondiali.
E che cavolo! In quest’altra banca, quando ho chiesto se era possibile operare sugli etf , mi hanno guardato strano. Solo il direttore sapeva cosa fossero tali strumenti e manco a dirlo l’operatività presso di loro non era disponibile. Piuttosto invece mi proponeva l’acquisto di un etf che stavano per emettere loro sul mercato (!!!).

Può darsi che questa banca abbia ragione da un punto di vista strettamente legale, ma per come si sono comportati sono dei rubagalline. Per una questione di principio non sono intenzionato a pagare le spese di chiusura conto. Non è nella mia natura. Sono stato sempre corretto, Ma quando fanno gli stro**i con me, allora anche io divento str**o, mio malgrado.
L’idea è di lasciare sul conto solo pochi centesimi, poi estinguerlo e non dare risposta alla loro richiesta per le spese di estinzione. Alla “Banca Bassotti” la spesa per un recupero crediti di un centinaia di euro dovrebbe costare molto di più, pertanto non dovrebbe intentare nessuna azione, perché non conveniente. Però, non vorrei che la situazione inficiasse l’altro rapporto. Non emetto assegni e al momento non bisogno di credito (grazie al cielo) se non per una carta di credito che uso per i pagamenti a distanza.
Vorrei dargli uno schiaffo morale, più che altro. Con 100 euro io non mi arricchisco e loro non vanno a gambe all’aria, ma è il principio quello conta.
:specchio:
forse non hai chiaro la disciplina in materia di protesti. Si protestano solo titoli esecutivi come a/b e cambiali , se vai sotto col c/c per le spese non vai in protesto...al più se la situazione "dare" si protrae potrebbero delegare la gestione ad una società di recupero crediti
 
TriplaC ha scritto:
Ammettiamo per ipotesi che abbia due conti correnti a me intestati presso due istituti bancari diversi. Su uno ho “appoggiato” carta di credito, bancomat, domiciliazione delle utenze e accredito dello stipendio. Sull’altro vado in “protesto” per il mancato pagamento di una piccola somma (un centinaio di euro) che non ho assolutamente intenzione di pagare per una questione di principio. E possibile che abbia ripercussioni sul conto in cui tutti pagamenti sono regolari, per esempio con la revoca della carta di credito?

Grazie

Se vai in rosso e non copri su richiesta della banca, esiste la possibilità non remota che tu venga segnalato alla CAI e quindi ti ritrovi nella "black list" dei cattivi pagatori. Non sei protestabile, ma la cancellazione da questa banca dati è un'odissea. Una volta iscritto in CAI, non hai scampo : niente carte, niente prestiti, niente conti correnti. Se me lo permetti, suggerisco di coprire e poi scrivere una bella lettera di reclamo in qualità di cliente insoddisfatto :)
 
TriplaC ha scritto:
Ecco perchè mi trovo nella situazione descritta.

Ho già un conto on line che al momento mi soddisfa pienamente. Verso la fine dell’anno scorso ho avuo la necessità di aprire un altro conto presso una banca fisicamente presente vicino la mia abitazione, che affiancasse il conto virtuale.

I nomi, bisogna che ci scambiamo i nomi!!

Inutile stare qui a lamentarsi, e poi li tuteliamo con questa riservatezza.
Se tu sgarri, ti segnalano alla lista nera?
Danno il tuo nome e cognome?

E allora fuori il nome di costoro.
Almeno l'istituto di credito, non pretendo la filiale...

Nikkei
 
Non ho fatto volutamente i nomi perchè non mi trovo nella condizione di poter dimostrare quello che sostengo.
A parole mi hanno prospettato un quadro, poi la reltà è stata ben diversa.
Se avessi potuto dimostrare le loro promesse verbali, avrei già agito legalmente e li avrei sputtati ben bene su intenet, ma non sono in questa condizione. "Verba Volant et scripta manent".
Se un impegato di quell'istituto legesse il nome della sua banca nel mio intervento, potrebbe tranquillamente citarmi per diffazione. A chi accusa spetta l'onere della prova. Pertanto mi sono limitato a citare il fatto senza i nomi al duplice scopo di informarmi sulla condotta migliore da tenere da un lato e per mettere in guardia qualche altro "sventurato"dall'altro.
Non ti preoccupare, però. E' difficile che tu possa incappare in qualche sportello di questo isituto, perchè si tratta di una banca regionale microscopica che ha solo quattro sportelli in tutta Italia.
 
TriplaC ha scritto:
Ammettiamo per ipotesi che abbia due conti correnti a me intestati presso due istituti bancari diversi. Su uno ho “appoggiato” carta di credito, bancomat, domiciliazione delle utenze e accredito dello stipendio. Sull’altro vado in “protesto” per il mancato pagamento di una piccola somma (un centinaio di euro) che non ho assolutamente intenzione di pagare per una questione di principio. E possibile che abbia ripercussioni sul conto in cui tutti pagamenti sono regolari, per esempio con la revoca della carta di credito?

Grazie
si certo, alla centrale rischi dal giorno successivo al protesto risulterai protestato e quindi varieranno tutte le condizioni del conto più il rientro immediato perchè normalmente non si concedon o fidi ai protestati ecc. ecc.
 
ho lavorato in banca e per esperienza ti dico che non ti fanno gli atti per 100 euro ma segnalano il tuo debito e se un giorno vuoi una nuova carta o rinnovi la tua in scadenza, sei inserito tra i cattivi pagatori. loro mi dicono per quale motivo sei a debito. saluti sergio
 
Forse qualcuno dovrebbe chiarire anche che andare in rosso sul conto non significa essere "protestabile". Si protestano solo assegni e cambiali. Il conto in rosso non coperto nei termini e non affidato è segnalabile alla CAI.
 
TriplaC ha scritto:
Non ho fatto volutamente i nomi perchè non mi trovo nella condizione di poter dimostrare quello che sostengo.
A parole mi hanno prospettato un quadro, poi la reltà è stata ben diversa.
Se avessi potuto dimostrare le loro promesse verbali, avrei già agito legalmente e li avrei sputtati ben bene su intenet, ma non sono in questa condizione. "Verba Volant et scripta manent".
Se un impegato di quell'istituto legesse il nome della sua banca nel mio intervento, potrebbe tranquillamente citarmi per diffazione. A chi accusa spetta l'onere della prova. Pertanto mi sono limitato a citare il fatto senza i nomi al duplice scopo di informarmi sulla condotta migliore da tenere da un lato e per mettere in guardia qualche altro "sventurato"dall'altro.
Non ti preoccupare, però. E' difficile che tu possa incappare in qualche sportello di questo isituto, perchè si tratta di una banca regionale microscopica che ha solo quattro sportelli in tutta Italia.
Il problema è che i clienti sono sempre troppo ligi alle regole, anche troppo, mentre le banche se ne fregano altamente delle stesse e se c'è da fare una scorrettezza te la fanno senza troppi problemi, anzi senza alcun problema.

Quindi fuori il nome :D

Ora pensare che un qualcuno che legga il tuo intervento poi ti denunci per diffamazione è fantascienza.
 
comunque la magistratura punisce i soprusi....


Centrale rischi – Anatocismo - Erronea segnalazione di sofferenza – Periculum in mora – Sussistenza – Ricorso ex art. 700 c.p.c. – Ammissibilità.

Deve ritenersi oramai pacifica in giurisprudenza l’adottabilità del ricorso ex art. 700 c.p.c. a fronte di una segnalazione illegittima effettuata dall’istituto bancario alla centrale rischi, risultando tale segnalazione potenzialmente idonea a pregiudicare in modo irreparabile la posizione del soggetto segnalato. Qualora quest’ultimo sia un imprenditore, il periculum in mora consiste nel pericolo di danno causato dalla erronea segnalazione che mal si presta ad essere oggetto di risarcimento per equivalente in quanto, per effetto della segnalazione, la situazione patrimoniale dei soggetti potenzialmente censiti in sofferenza potrebbe degenerare in senso negativo proprio in conseguenza dell’erronea segnalazione, rimanendo il provvedimento d’urgenza l’unico rimedio possibile ed idoneo a tutelare chi sia rimasto vittima di un’erronea segnalazione dall’aggravamento del pregiudizio insito nel decorso del tempo necessario per ottenere una decisione sul merito a cognizione piena. (Nella specie, il ricorrente aveva agito al fine di ottenere la cancellazione della segnalazione di sofferenza presso la centrale rischi deducendo che gran parte della sua posizione debitoria era riconducibile alla illegittima applicazione di interessi anatocistici).
 
TriplaC ha scritto:
Non ho fatto volutamente i nomi perchè non mi trovo nella condizione di poter dimostrare quello che sostengo.
A parole mi hanno prospettato un quadro, poi la reltà è stata ben diversa.
Se avessi potuto dimostrare le loro promesse verbali, avrei già agito legalmente e li avrei sputtati ben bene su intenet, ma non sono in questa condizione. "Verba Volant et scripta manent".
Se un impegato di quell'istituto legesse il nome della sua banca nel mio intervento, potrebbe tranquillamente citarmi per diffazione. A chi accusa spetta l'onere della prova. Pertanto mi sono limitato a citare il fatto senza i nomi al duplice scopo di informarmi sulla condotta migliore da tenere da un lato e per mettere in guardia qualche altro "sventurato"dall'altro.
Non ti preoccupare, però. E' difficile che tu possa incappare in qualche sportello di questo isituto, perchè si tratta di una banca regionale microscopica che ha solo quattro sportelli in tutta Italia.

Non siamo in un'aula di tribunale, e nessuno potrà mai collegare il tuo nick a te.
Cioè, si può, ma da lì a dimostrare che su quel computer quel giorno ci fossi tu, ne passa.
In sostanza, questo strumento di scambio deve servire anche a informarci reciprocamente proprio delle cose che su un giornale non potranno mai apparire per ovvii motivi legali.

Per quanto riguarda l'istituto, dicevi che sta collocando un ETF suo, forse non è proprio così 'micro'.

Ciao

Nikkei
 
cleopatra758 ha scritto:
Forse qualcuno dovrebbe chiarire anche che andare in rosso sul conto non significa essere "protestabile". Si protestano solo assegni e cambiali. Il conto in rosso non coperto nei termini e non affidato è segnalabile alla CAI.
esatto segnalabile, ma generalmente non segnalato ...
 
Nikkei ha scritto:
Non siamo in un'aula di tribunale, e nessuno potrà mai collegare il tuo nick a te.
Cioè, si può, ma da lì a dimostrare che su quel computer quel giorno ci fossi tu, ne passa.
In sostanza, questo strumento di scambio deve servire anche a informarci reciprocamente proprio delle cose che su un giornale non potranno mai apparire per ovvii motivi legali.

Per quanto riguarda l'istituto, dicevi che sta collocando un ETF suo, forse non è proprio così 'micro'.

Ciao

Nikkei

1 - Per quanto riguarda le dimensioni, la banca fa attualmente parte di un network di istituti che collaborano per fornire servizi alla clientele e condividere infrastrutture e costi (non sono propriamente sicuro che la terminologia sia quella giusta, ma il concetto è quello).
2 - Se il computer in questione si trova a casa mia, è un po' difficile professare la mia estraneità a quanto scritto con il mio nick.
3 - Quando ero più giovane (sic) ho scritto per quattro anni sulle colonne della stampa locale e collaborato con alcune testate radiotelevisive della mia zona.
Spesso si facevano inchieste "scottanti" che andavano a toccare degli interessi non sempre legittimi.
Nelle redazioni le querele per diffamazione fioccavano a ripetizione. Talune volte arrivavano denunce per danni morali e materiali, che hanno anche risvolti penali.
Sono stato sempre ferreo. Ho sempre scritto cose dimostrabili. Ho sempre portato prove oggettive a sostegno delle mie tesi.
Forse sarà stata questa condotta o forse sarò stato solo fortunato, ma in quattro anni non mi sono beccato neanche una querela, nonostante le svariate minacce.
(Ciò, comunque, non mi ha evitato un'inifinità di telefonate anonime ed una volta persino un'aggressione fisica).
Mi spiace, ma non voglio cambiare condotta in questa sede. Al momento sono in grado di "riportare solo il peccato, ma non il peccatore"
Ciao
 
Ultima modifica:
TriplaC ha scritto:
Ammettiamo per ipotesi che abbia due conti correnti a me intestati presso due istituti bancari diversi. Su uno ho “appoggiato” carta di credito, bancomat, domiciliazione delle utenze e accredito dello stipendio. Sull’altro vado in “protesto” per il mancato pagamento di una piccola somma (un centinaio di euro) che non ho assolutamente intenzione di pagare per una questione di principio. E possibile che abbia ripercussioni sul conto in cui tutti pagamenti sono regolari, per esempio con la revoca della carta di credito?

Grazie

Mi vien da pensare: tanto rumore per nulla..(anzi per una questione di principio).

Le cose stanno cosi' :
se hai firmato condizioni contrattuali in forza delle quali la banca PUO' pretendere il pagamento della "piccola somma" è chiaro che tu DEVI restituirla : Questo sul piano teorico.
Sul piano pratico però, la Banca innanzitutto ti deve mettere in mora inviandoti una lettera raccomandata con l'invito a coprire entro x giorni lo scoperto di conto, trascorsi tali giorni puo' agire legalmente in diverse forme (decreto ingiuntivo - assai improbabile -, pignoramento su di un bene mobile, sullo stipendio ecc.).
Prima di ricevere tale lettera la banca non ti dovrebbe iscrivere nella lista dei "cattivi".
Per una cifra cosi' modesta credo che la banca non inizi procedure legali, al massimo ti puo' inviare lettere di sollecito a sistemare lo scoperto.
All'atto pratico credo però che impuntarsi su questioni di principio di cosi' poco conto non è opportuno, ti suggerisco di confrontarti apertamente con il responsabile dell'agenzia (non con il primo impiegatonzolo che incontri allo sportello) facendogli presente il tuo punto di vista.
Se è una persona corretta (ne esistono anche in banca) vedrai che potrai risolvere il problema anzi valuterà positivamente la segnalazione che, forse, gli permetterà di risolvere altri problemi della specie.
 
qx2 ha scritto:
si certo, alla centrale rischi dal giorno successivo al protesto risulterai protestato e quindi varieranno tutte le condizioni del conto più il rientro immediato perchè normalmente non si concedon o fidi ai protestati ecc. ecc.
Se si parla di protesti assegni....i tempi sono molto più lunghi.
Il debitore, ricevuta la R.R. dalla banca ha 60 gg per pagare
l'assegno+la penale al tasso ufficiale+lespese del notaio+quelle della banca.
trascorso questo tempo il suo nome viene segnalato al Prefetto,
e immesso nella CAI.
Qualcosa di simile per 'abuso' dell'uso della carta di credito.
Non mi pare che esista nulla di simile x chi ha semplici debiti
con la Banca.
Al limite la B. passerà la pratica (visto l'importo esiguo)
ad una soc. di recupero crediti
 
ramirez ha scritto:
Se si parla di protesti assegni....i tempi sono molto più lunghi.
Il debitore, ricevuta la R.R. dalla banca ha 60 gg per pagare
l'assegno+la penale al tasso ufficiale+lespese del notaio+quelle della banca.
trascorso questo tempo il suo nome viene segnalato al Prefetto,
e immesso nella CAI.
Qualcosa di simile per 'abuso' dell'uso della carta di credito.
Non mi pare che esista nulla di simile x chi ha semplici debiti
con la Banca.
Al limite la B. passerà la pratica (visto l'importo esiguo)
ad una soc. di recupero crediti
c'è, se la banca vuole può segnalare la tua posizione alla centrale rischi, ricorda che alla centrale rischi viene ( per esempio ) segnalato la richiesta di un mutuo e il suo esito ... è molto meno grave del protesto assegni non ha praticamente valore legale, è solo una nota informativa che la banca quando prorpio gli hai rotto gli zebedei all'inverosimile col tuo comportamento mette in pratica .... rompèendoti a quel punto a sua volta gli zebedei.
certo che i danno per il privato ci possono essere.
 
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