Cala il sipario sul COVID, ma i virologi non si rassegnano, vogliono le luci della ribalta e "rilanciano" sull'uso/abuso dell'alcool

Per curiosità mi sono andato a leggere cosa abbia scritto la Viola sul tema.
Onestamente mi sembra normale informazione fatta da un medico che non può scrivere di bere vino (ma lei parla generalmente di alcolici... I media insistono sul vino perché crea più polemica) tranquillamente.
Riporto

La richiesta del governo Irlandese, approvata dalla Commissione Europea, di apporre etichette su tutte le bottiglie contenenti alcolici al fine di allertare i consumatori sui rischi associati al consumo di alcol ha sollevato un gran polverone, non solo in Italia. Chiariamoci subito: questa non è una questione solamente scientifica e gli interessi in gioco sono tanti e contrapposti; si va dalla tutela della salute pubblica, da una parte, agli enormi interessi economici legati alla produzione e alla vendita di vino, birra e superalcolici, dall’altra. Non entrerò nel merito delle etichette, se queste funzionino o se invece bisognerebbe puntare su altri strumenti per ridurre il consumo di alcol. Né sulla probabile guerra economica tra vari Paesi europei e non. Cercherò invece, prove alla mano, di analizzare la questione sanitaria per rispondere ad una domanda semplice: è giusto avvisare i consumatori sui rischi legati al consumo di alcol? O, in altri termini, è vero che l’alcol fa male? Prima di rispondere a queste domande, vorrei che fosse chiaro che tutte le affermazioni riportate in questo articolo non sono opinioni, personali o di una minoranza di ricercatori, ma la posizione ufficiale della comunità scientifica che si occupa di nutrizione umana, di oncologia, di tossicologia, di patologia; tutte queste posizioni sono basate su dati accumulati negli ultimi decenni e possono essere verificate.
Cominciamo col dire che noi lo chiamiamo alcol ma in realtà si tratta di alcol etilico o etanolo, perché di sostanze appartenenti alla famiglia chimica degli alcoli ce ne sono tante, ma l’etanolo è l’unico alcol adatto al consumo alimentare. Quando beviamo una bevanda alcolica, l’etanolo viene rapidamente assorbito a livello della mucosa gastrica e, in misura maggiore, dell’intestino. L’etanolo non è utilizzabile dal nostro organismo ed è tossico per le cellule: esso viene quindi sottoposto ad una serie di reazioni chimiche che lo trasformano. Il primo passaggio è la produzione di acetaldeide, una sostanza molto pericolosa perché capace di danneggiare il DNA delle cellule in cui si accumula (Wang et al. Chemical Research in Toxicology 2000; Garaycoechea et al. Nature 2018; Hodskinson et al. Nature 2020). Quasi il 95% dell’etanolo assorbito a livello intestinale viene ossidato nel fegato che subisce quindi pesantemente gli effetti del consumo di alcol. Per liberarsi della pericolosissima acetaldeide, il fegato deve continuare a lavorare fino a trasformarla in acido acetico. Queste reazioni, che vedono il fegato impegnato a liberarsi dell’etanolo e dei suoi derivati, causano la produzione di radicali liberi e quindi uno stress ossidativo che danneggia gli epatociti e che, a lungo andare, impedisce al fegato di svolgere al meglio tutte le sue funzioni essenziali per mantenerci in vita (Das & Vasudevan, Life Sciences 2007). Se però è vero che i danni epatici visibili, come l’accumulo di grassi o in linguaggio tecnico la steatosi epatica, o l’epatite, cioè l’infiammazione del fegato, o peggio la cirrosi epatica sono certamente associati ad un consumo non occasionale di alcol, ben oltre il singolo bicchiere di vino a pasto, lo stesso non si può dire del rischio di cancro.
Già durante il suo transito nel canale alimentare, l’etanolo agisce come irritante e cancerogeno nei confronti delle mucose della bocca, della gola, dell’esofago e dell’intestino. Tra i tumori infatti associati al consumo di alcol, anche un consumo molto moderato, rientrano i tumori di bocca, laringe, faringe, esofago, stomaco e colon-retto, oltre a quello del fegato (Schutze et al. The British Medical Journal 2011; Bagnardi et al. Annals of Oncology 2013; Bagnardi et al. British Journal of Cancer 2015; Rumgay et al. The Lancet Oncology. 2021; Alcoholic drinks and cancer risk - WCRF International Alcohol and Cancer Risk Fact Sheet ). L’etanolo è infatti tossico per le cellule umane e così nei tessuti danneggiati dal contatto con l’alcol parte una reazione che, nel tentativo di riparare i danni, innesca meccanismi che favoriscono lo sviluppo di tumori. Inoltre, quando si consuma alcol regolarmente e oltre il bicchiere di vino a pasto, in questi tessuti l’etanolo provoca una risposta infiammatoria che nel tempo può sfociare in esofagite, gastrite o colite.
Nelle donne, però, il rischio associato al consumo di alcol è maggiore che negli uomini. Uno studio inglese ha calcolato che su 1000 donne e 1000 uomini che consumano in media una bottiglia di vino a settimana, 14 donne e 10 uomini svilupperanno un tumore a causa dell’alcol (Hydes et al. BMC Public Health 2019). Naturalmente il rischio aumenta moltissimo se oltre a bere si fuma, se si è sovrappeso, se si hanno particolari fattori di rischio legati alla genetica o allo stile di vita. Diversi studi hanno confermato che nelle donne anche un consumo moderato di alcol, anche un singolo bicchiere di vino al giorno, può infatti favorire non solo lo sviluppo dei tumori di cui ho già parlato prima, che ovviamente colpiscono anche gli uomini, ma anche di quello che è il tumore più diffuso in Italia: il cancro al seno. L’alcol, qualunque tipo di alcol, anche quello contenuto nella birra o nel vino dell’aperitivo è un cancerogeno e ogni singolo drink aumenta nella donna il rischio di tumore della mammella (Willet et al. The New England Journal of Medicine, 1987; Hamajima et al. The British Journal of Cancer, 2002; Key et al. The British Journal of Cancer, 2011; https://www.who.int/europe/news/ite...f-the-biggest-risk-factors-for-breast-cancer; https://www.cancer.org/healthy/cancer-causes/diet-physical-activity/alcohol-use-and cancer.html#:~:text=Breast%20cancer%3A%20Drinking%20even%20small,their%20risk%20of%20breast%20cancer). Come? Probabilmente agendo attraverso più meccanismi: l’acetaldeide può causare danni al DNA e alle proteine che regolano il funzionamento delle nostre cellule; le specie reattive dell’ossigeno (molecole altamente reattive che si generano nella trasformazione dell’etanolo in acido acetico) danneggiano DNA, proteine e lipidi, ossidandoli; e il consumo di alcol aumenta i livelli di estrogeni in circolo, aumentando il rischio di cancro al seno. Non a caso, già nel 1988 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno inserito l’etanolo nella lista dei carcinogeni di primo livello, cioè quelle sostanze, come per esempio l’amianto o il benzene, per cui è certa la correlazione tra la sostanza e l’induzione di tumori negli esseri umani (https://www.iarc.who.int/wp-content/uploads/2018/07/WCR_2014_Chapter_2-3.pdf; List of Classifications – IARC Monographs on the Identification of Carcinogenic Hazards to Humans ).
Se tutto questo non bastasse a scoraggiare il consumo di alcol per scopo ricreativo, non vanno dimenticati gli effetti del consumo moderato di etanolo sul cervello. Solo per citare un recente lavoro (Daviet et al. 2022, Nature Communications), i ricercatori hanno dimostrato in maniera molto solida che le persone che bevono da uno a due bicchieri di bevande alcoliche al giorno hanno un volume del cervello inferiore e presentano visibili alterazioni strutturali rispetto a chi non beve mai. Quindi anche un consumo moderato danneggia il cervello, non solo l’abuso.

In conclusione, quello che possiamo dire è che quando parliamo di alcolici non esiste una dose che possa essere definita sicura (Anderson et al. The Lancet Public Health 2013; GBD 2016 Alcohol Collaborators, The Lancet 2018; No level of alcohol consumption is safe for our health ). Naturalmente, bere molto è decisamente peggio che bere poco, ma questo vale per tutte le sostanze tossiche e non è un argomento valido per negare i fatti. Noi oggi facciamo fatica a far passare questo messaggio, molto di più di quanto sia stato difficile farlo passare per il tabacco. Le ragioni sono molte: c’è la tradizione enologica del nostro paese, il fatto innegabile che il vino fa parte della nostra cultura; e ci sono i legittimi interessi economici di un’intera categoria di produttori e commercianti. Ma tutto questo non si difende negando la realtà, mentendo ai consumatori ed esponendoli a gravi rischi per la salute.
 
Per curiosità mi sono andato a leggere cosa abbia scritto la Viola sul tema.
Onestamente mi sembra normale informazione fatta da un medico che non può scrivere di bere vino (ma lei parla generalmente di alcolici... I media insistono sul vino perché crea più polemica) tranquillamente.
Riporto
dicono vino perché si sta parlando di etichettare (anche) il vino come pericoloso per la salute
inoltre lei stessa nel testo che hai riportato cita studi che riguardano chi beve vino
e dice che la dose di alcol sicura non esiste, solo zero è sicura.
poi l'alcol è alcol, se bevi 330 ml di birra, 125 di vino o 40 di superalcolico, la quantità di alcol ingerita è uguale.

ad ogni modo è già stata smentita da altri colleghi oncologi

ps è pieno di foto della Viola che brinda con vino o spritz :asd:
 
dicono vino perché si sta parlando di etichettare (anche) il vino come pericoloso per la salute
inoltre lei stessa nel testo che hai riportato cita studi che riguardano chi beve vino
e dice che la dose di alcol sicura non esiste, solo zero è sicura.
poi l'alcol è alcol, se bevi 330 ml di birra, 125 di vino o 40 di superalcolico, la quantità di alcol ingerita è uguale.

ad ogni modo è già stata smentita da altri colleghi oncologi

ps è pieno di foto della Viola che brinda con vino o spritz :asd:
quella è 1 unità alcolica
si parla di rischio moderato, non di rischio zero
poi qualche anno fa era 4/giorno per l'uomo e ora è diventata 2 al giorno (metà per la donna è rimasto invariato)
quindi in pratica lei ha ripetuto le linee guida attuali e giustamente l'hanno seppellita :D

dico giustamente perchè le linee guida sono una barzelletta da citare solo quando sono allineate, basta guardare alla piramide alimentare attuale e la propaganda alimentare che attualmente spinge sugli insetti
 
quella è 1 unità alcolica
si parla di rischio moderato, non di rischio zero
poi qualche anno fa era 4/giorno per l'uomo e ora è diventata 2 al giorno (metà per la donna è rimasto invariato)
quindi in pratica lei ha ripetuto le linee guida attuali e giustamente l'hanno seppellita :D

dico giustamente perchè le linee guida sono una barzelletta da citare solo quando sono allineate, basta guardare alla piramide alimentare attuale e la propaganda alimentare che attualmente spinge sugli insetti
unità alcolica = parità di quantità di alcol, ovviamente con concentrazione diversa.
 
....ed ecco qui l'opinione di Berrino, la + intelligente e + equilibrata.
Berrino che tra l'altro personalmente seguo, ho letto tutti i suoi libri.....
a parte sul vino, mi piace troppo, e per questo tendo ad evitarlo, per me
non è facile una volta aperto limitarmi a 2-3 bicchieri alla settimana,
per cui tendo a non comprarlo per scelta, se fosse per me lo berrei sempre:


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Comunque, come in tutte le cose, la parola chiave è "buonsenso", che non esiste
per fumo e zucchero,. In sostanza, secondo lui, ed io gli credo,fa molto
peggio bersi una lattina di coca o di qualunque bibita gassata rispetto ad
un buon bicchiere di vino bio senza solfiti aggiunti.
 
Hanno perso qualsiasi credibilità questi virostar, possono raccontare quello che vogliono
 
.......e la Viola, giusto per farsi fare un po' di pubblicità in uscita, reitera il suo concetto, ovvero che solamente
l'etanolo contenuto in due bicchieri di vino fa male, in particolare alle donne.....personalmente penso che ,
aldilà di prove di laboratorio ecc. ecc., effettivamente faccia male, e non ci sia distinzione da quel punto
di vista tra una bottiglia da 10 euro ed una da cinquanta, l'alcool è alcool.......esattamente come per le sigarette
con i fumatori che si autoprendono per i fondelli dicendo "ne fumo solo 4 al giorno, e quelle light....."

" Bevo due bicchieri di vino a pasto, ma rosso, e quello buono....." stessa cosa.
Tutti noi sappiamo come ci si sveglia al mattino dopo aver fatto una bella cena con vino, ed una senza
vino, gli effetti sul corpo si sentono, poche storie.....in + dice di aver dotato il digiuno intermittente, che ormai
è assodato "faccia bene"......

Rimane sempre la domanda di fondo, ma vale la pena campare ad esempio tra gli 85-95 con acciacchi vari,
murati praticamente in casa vedendo morire intorno tutti gli amici e parenti + cari?
A questo quesito non so rispondere:

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.......comunque, al netto dei discorsi da "virostar" che ci aveva fracassato durante il periodo COVID, dice cose assolutamente condivisibili, il digiuno fa solo che bene, al corpo ed alla mente, anche se non è di certo per tutti......
 
Si, ok le vostre discussioni se il vino faccia male o meno, ma la domanda sottesa é: questi pseudo virologi che si sono dimostrati dei cialtroni, perché devono parlare di tutto lo scibili umano?
 
Si, ok le vostre discussioni se il vino faccia male o meno, ma la domanda sottesa é: questi pseudo virologi che si sono dimostrati dei cialtroni, perché devono parlare di tutto lo scibili umano?
beh no, in questo caso parla del suo campo di competenza, visto che è un medico parla a pieno titolo di salute
umana, non di economia.
 
beh no, in questo caso parla del suo campo di competenza, visto che è un medico parla a pieno titolo di salute
umana, non di economia.
É un virologo o epidomiologo, mica é un dietologo o nutrizionista.
Allora a questo punto la intervistassero su questioni di neurologia, oncologia, psichiatria, ortopedia e ecc.
 
.......comunque, al netto dei discorsi da "virostar" che ci aveva fracassato durante il periodo COVID, dice cose assolutamente condivisibili, il digiuno fa solo che bene, al corpo ed alla mente, anche se non è di certo per tutti......
Dipende comunque molto dalla quantità di attività fisica, se si svolge un lavoro fisico digiunare non mi pare indicato...
Che l'alcool faccia male beh invece mi pare lo sappiano tutti, poi sta al singolo decidere se ignorare o no questa "verità"...
 
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