Cambio polizza: conviene all'intermediario

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FaGal

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Il cambio di polizza conviene
soprattutto al nuovo consulente
Nel 1991 stipulai una polizza Moneta forte3N con Ina Assitalia della durata di 20 anni.Hoversato circa 47mila euro. Mi suggeriscono di chiuderla e aprirne una pensionistica e una vita separate. Cosa ne pensa?
Alessandro Miglioretti (via e-mail)

27 novembre 2005

Chiudendola ora credo che incasserei appena il capitale versato o poco più», continua il lettore, che infine chiede: «Devo seguire il consiglio del nuovo consulente e chiuderla o fidarmi di quello con cui l’ho attivata che mi dice invece di mantenerla attiva perché nel 2011 incasserò una buona performance?». L'assalto dei «nuovi consulenti» con la proposta di «soluzioni migliori» a chi ha sottoscritto polizze molti anni prima è già stato documentato da precedenti lettere. In generale, abbandonare un programma assicurativo a lungo termine prima della scadenza comporta un sacrificio finanziario: le strutture dei costi delle polizze sono sempre concepite per penalizzare chi esce. Può capitare che, avendo sbagliato a impegnarsi, sia consigliabile troncare il rapporto.

Ma chiudere con una polizza per aprirne un’altra fa un solo interesse certo: quello del nuovo consulente. Nella fattispecie, non conosciamo il dettaglio delle alternative offerte al signor Miglioretti, ma ci sono dati oggettivi, fiscali e normativi, che ci fanno ritenere che valga il famoso proverbio della «strada vecchia», con quel che segue. La polizza vita rivalutabile (tariffa 3N) prevede la corresponsione alla scadenza, o in caso di decesso dell’assicurato, di un capitale rivalutato sulla base dei rendimenti conseguiti dalla gestione patrimoniale «Moneta Forte», a fronte di una serie di premi annui anch’essi rivalutabili.

La gestione Moneta Forte ha conseguito performance medie annue attribuite ai contratti collegati, secondo Ina Assitalia, del 7,5% circa dal 1991 ad oggi; inoltre, comunque dovessero andare le cose nei 6 anni che restano, le rivalutazioni attribuite al contratto in questione non potranno mai essere inferiori al tasso di rendimento minimo garantito contrattualmente, pari di base al 4% annuo composto, e collegato all’inflazione. Inoltre, poiché la polizza è stata sottoscritta prima della riforma fiscale del 2001, sui versamenti futuri è dovuta l’imposta di legge del 2,5% ma si potrà continuare a beneficiare della detraibilità dalle imposte del premio versato (fino ad un massimo di 1.291,14 euro), nonché ad usufruire di una tassazione a scadenza del capital gain con aliquota del 10% e non del 12,5%.

Infatti, superato il decimo anno di vita del contratto, la percentuale di tassazione viene ridotta del 2% per ogni anno eccedente fino alla scadenza. Se il lettore ha poi interesse ad una soluzione integrativa della pensione, consigliamo piuttosto il ricorso, da subito, ad un fondo pensione complementare: nel caso sia un dipendente, godrebbe di una pari contribuzione dal datore, e di ulteriori benefici fiscali. Alla scadenza della polizza Ina in corso potrà decidere poi, sempre ai fini previdenziali, tra due alternative:1) chiedere la conversione del capitale maturato in una rendita vitalizia immediata; 2) versare il capitale liquidato in un prodotto specificamente dedicato ai clienti Ina con polizze in scadenza (eventualmente integrato anche da un ulteriore versamento), per far sì che l’investimento continui fino all’epoca della pensione per poi convertirlo in una rendita vitalizia immediata.

Di fatto, un fondo pensione parallelo. «Nel caso della prima opzione la rendita verrà quantificata utilizzando il coefficiente per la conversione del capitale in rendita in vigore alla data di stipula», fa sapere l’Ina a nostra richiesta, ed aggiunge: «Tale coefficiente, essendo relativo al 1991, sarà migliore di quello utilizzato negli anni successivi. Poiché il contratto segue la vecchia normativa fiscale, il 60% della rendita liquidata andrà ad integrare il cumulo dei redditi e verrà tassata in base alla propria aliquota fiscale. Nella seconda ipotesi, la rendita verrà calcolata secondo il coefficiente di conversione in vigore alla data di conversione, ma in base alla nuova normativa fiscale, la rendita erogata sarà esente dalle imposte sul reddito».

glauco.maggi@lastampa.it
 
non avevo dubbi che fosse cosi
sono come le sabbie mobili...non ne esci vivo
 
LA CONSULENZA DI BANCHE
E ASSICURAZIONI
MI riferisco al suo articolo del 27 novembre
2005 in risposta a un lettore che chiedeva
informazioni sull'eventualità di cambiare polizze
Ina nuove con le vecchie. Innanzitutto bisogna
dire che la naturale evoluzione del mercato
finanziario ha fatto diminuire sensibilmente i
rendimenti dei Titoli di Stato e questo ha
obbligato, pena il fallimento, le compagnie
assicurative a trasformare le polizze in nuovi
prodotti sempre penalizzanti per i clienti con
rendimenti assicurati sempre inferiori. In questo
senso è assolutamente vero ciò che lei afferma
circa gli svantaggi di cambiare polizza. Ciò che è
decisamente consigliabile per chi ha intrapreso
una polizza a fini previdenziali è invece valutare
l'ipotesi di sganciarsi dalle polizze miste che
tuttora le compagnie assicurative continuano a
proporre ai clienti e aprire invece pensioni
complementari (PIP, piani di investimento previdenziale)
legate a fondi comuni di investimento
e senza ulteriori coperture caso morte.

email tuttosoldi


L’INTERVENTO del lettore, che si definisce «consulente
», è una testimonianza dall'interno del mondo
assicurativo che registriamo volentieri come contributo
al dibattito sulla consulenza delle banche e delle
assicurazioni, finalizzata all'interesse del cliente. Ecco
dunque perché, secondo il consulente, conviene
«sganciarsi dalle polizze miste». 1) Le polizze miste
prevedono una assicurazione sulla vita (che costa):
ciò significa che su 1000 euro di premio annuo, circa
100-150 euro ogni anno vengono «bruciati» qualora
il cliente rimanga in vita sino alla scadenza (il cliente
se lo augura sempre...). 2) Il rendimento minimo
garantito è comunque garantito solo a scadenza e
viene calcolato non sui 1000 euro di premio, bensì
sul premio al netto della copertura assicurativa caso
morte. Ciò significa che dopo 20 anni io ho versato
20.000 euro ma il rendimento del 2% mi viene
riconosciuto su circa 17.000 euro. 3) Per garantire un
minimo rendimento le compagnie devono per legge
investire in gestioni separate che comprendono
mediamente oltre il 75%, e spesso di più, di titoli di
Stato o obbligazionari a breve termine in grado di
garantire almeno il minimo rendimento garantito ai
clienti. Con l'abbassamento dei tassi di interesse
automaticamente il rendimento di queste gestioni è
crollato negli ultimi anni attorno al 4,5-5% lordo. 4) Il
cliente non partecipa al 100% della crescita della
gestione ma generalmente all'80% (la cosiddetta
aliquota di retrocessione). Pertanto il rendimento
lordo per il cliente scende attorno al 3,8-4%. Tolta la
tassazione e i costi di gestione, poco rimane al
cliente. 5) Le prospettive per questi prodotti non
sono serene in quanto già oggi sappiamo che da qui
a 30 anni la curva dei tassi di interesse nell'area euro
non dovrebbe salire oltre il 4%. Ecco perché credo
che sia fondamentale perseguire singoli obiettivi con
specifici strumenti: anche qualora volessi coprirmi sia
per il caso morte che per avere una rendita vitalizia è
meglio utilizzare strumenti separati. Ai fini pensionistici
è quindi opportuno utilizzare le pensioni
integrative per alcuni semplici motivi: 1) La deduzione
deduzione
fiscale consente uno scarico maggiore pari al 12%
del reddito imponibile con un massimo di 5164 euro;
2) A partire dal 2008 i lavoratori dipendenti potranno
incrementare i versamenti già incominciati con la
loro quota di TFR creando così un accantonamento in
grado di soddisfare seriamente il problema pensionistico
(con 50 euro al mese non si possono ottenere
risultati). 3) Alcuni di questi nuovi prodotti (attivi già
dal 2001) hanno poi il vantaggio di essere unit
linked, cioè legati all'andamento di fondi di investimento,
quindi senza limitazioni tra aliquote di
retrocessione e gestioni separate vincolate all'andamento
dei tassi di interesse.
 
conosci una polizza che convenga al sottoscrittore? :D :D
 
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