CamFin: The Final Battle.

Gotha

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Tronchetti-Malacalza, è finita: Mr Pirelli in cerca di un socio
Venerdì, 28 settembre 2012 - 18:06:00

L’idillio tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza era finito da tempo, ma in pochi credevano che una rottura così netta si sarebbe consumata nell’arco di poche settimane. Invece il Cda di Prelios (l’ex Pirelli Re), oltre a prendere tempo sulle due offerte avanzate dal gruppo americano Fortress e dalla cordata italiana guidata da Massimo Caputi e dalla famiglia Haggiag riunita nel veicolo societario Feidos ha deciso anzitutto di coinvolgere direttamente i “soggetti finanziatori della società” (ossia le banche cui fanno capo circa 500 milioni di debito, da ridurre entro fine anno a non più di 380-390 milioni) e poi di sparare una bordata contro Davide Malacalza.

Il consigliere di amministrazione, infatti, avrebbe diffuso alla stampa “informazioni e documenti riservati” ed in particolare l’esistenza di una lettera indirizzata al Cda e al Collegio Sindacale della stessa Prelios nella quale sarebbero state nuovamente evidenziate alcune “criticità che farebbero mancare i presupposti per la continuità aziendale di Prelios. in mancanza di operazioni straordinarie”. Il vero oggetto del contendere non sembra tuttavia la società immobiliare, quanto Camfin e, a cascata, la stessa Pirelli & C. intorno alle quali i Malacalza, entrati in rotta di collisione con Marco Tronchetti Provera dopo la decisione di non procedere a una ricapitalizzazione di Camfin ma all’emissione di un bond convertibile in azioni Pirelli & C. col quale rimborsare il debito in scadenza (137 milioni di euro) entro fine anno, avrebbero valutato in agosto anche l’ipotesi “estrema”, ossia il lancio di un’Opa ostile.

Tra il dire e il fare ci sono di mezzo troppi soldi, tuttavia: la famiglia di imprenditori liguri (ma originari di Bobbio, nel piacentino) è stata chiamata dal presidente di Pirelli & C. ad entrare ai vertici della catena societaria nel 2010 e con un investimento di circa 80 milioni di euro ha rilevato il 12,1% di Camfin e il 30,94% di Gpi - Gruppo partecipazioni industriali (la holding della famiglia Tronchetti Provera che comanda l’intera catena societaria). Gpi è blindata, Tronchetti Provera ha il 57,52% del capitale ed ha già deciso, a maggioranza, un aumento di capitale da 45 milioni di euro che rischia di mettere ulteriormente in un angolo i Malcalza. Camfin dal canto suo è pressoché altrettanto blindata, essendo Tronchetti Provera al 41,71% e con azionisti “fidati” come Carlo Acutis (8,62%) e Massimo Moratti (2,49%) che difficilmente opteranno per un cambio di campo.

Resterebbe Pirelli & C., ma capitalizza 4,1 miliardi: troppi per pensare a una scalata come quella attuata dai Salini in Impregilo se non ci saranno banche disposte a sostenere l’operazione (e non sembrano esservene né in Italia né in Europa al momento). Oppure la stessa Prelios, che però con una capitalizzazione attorno agli 82 milioni e vista l’incertezza attuale in merito al futuro immediato non sembra, come detto, essere l’oggetto del desiderio. Se poi aggiungete che la sola quota in Camfin vale oggi oltre 40 milioni e quella in Gpi altri 100-110, il gruppo genovese non può neppure troppo lamentarsi del risultato del proprio investimento, raddoppiato in un biennio certamente non facile sui mercati.

Così alla fine, secondo alcuni operatori contattati da Affaritaliani.it, tutto il polverone “mediatico” sollevato attorno alla vicenda non sarebbe servito ad altro se non a far ripartire Camfin in borsa (il titolo nell’ultimo mese ha incrementato di oltre un terzo il proprio valore, mentre Pirelli & C. ha perso il 5% e Prelios è in calo di oltre 16 punti), nel tentativo di ottenere un assegno il più rotondo possibile da Marco Tronchetti Provera. Il quale, a questo punto, avrebbe deciso che è meglio trovare un altro socio che prenda il posto dei Malacalza, avvalendosi semmai della rete di relazioni posseduta da intermediari di fiducia come Banca Leonardo o Banca Imi, tramite cui selezionare un socio meno ambizioso e disponibile a lasciare la gestione e la governance in mano a Tronchetti Provera, in cambio di futuri buoni dividendi e dei possibili capital gain. Un’impresa giudicata non semplice ma neppure impossibile vista la qualità degli asset.








 
Tronchetti-Malacalza, è finita: Mr Pirelli in cerca di un socio
Venerdì, 28 settembre 2012 - 18:06:00

L’idillio tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza era finito da tempo, ma in pochi credevano che una rottura così netta si sarebbe consumata nell’arco di poche settimane. Invece il Cda di Prelios (l’ex Pirelli Re), oltre a prendere tempo sulle due offerte avanzate dal gruppo americano Fortress e dalla cordata italiana guidata da Massimo Caputi e dalla famiglia Haggiag riunita nel veicolo societario Feidos ha deciso anzitutto di coinvolgere direttamente i “soggetti finanziatori della società” (ossia le banche cui fanno capo circa 500 milioni di debito, da ridurre entro fine anno a non più di 380-390 milioni) e poi di sparare una bordata contro Davide Malacalza.

Il consigliere di amministrazione, infatti, avrebbe diffuso alla stampa “informazioni e documenti riservati” ed in particolare l’esistenza di una lettera indirizzata al Cda e al Collegio Sindacale della stessa Prelios nella quale sarebbero state nuovamente evidenziate alcune “criticità che farebbero mancare i presupposti per la continuità aziendale di Prelios. in mancanza di operazioni straordinarie”. Il vero oggetto del contendere non sembra tuttavia la società immobiliare, quanto Camfin e, a cascata, la stessa Pirelli & C. intorno alle quali i Malacalza, entrati in rotta di collisione con Marco Tronchetti Provera dopo la decisione di non procedere a una ricapitalizzazione di Camfin ma all’emissione di un bond convertibile in azioni Pirelli & C. col quale rimborsare il debito in scadenza (137 milioni di euro) entro fine anno, avrebbero valutato in agosto anche l’ipotesi “estrema”, ossia il lancio di un’Opa ostile.

Tra il dire e il fare ci sono di mezzo troppi soldi, tuttavia: la famiglia di imprenditori liguri (ma originari di Bobbio, nel piacentino) è stata chiamata dal presidente di Pirelli & C. ad entrare ai vertici della catena societaria nel 2010 e con un investimento di circa 80 milioni di euro ha rilevato il 12,1% di Camfin e il 30,94% di Gpi - Gruppo partecipazioni industriali (la holding della famiglia Tronchetti Provera che comanda l’intera catena societaria). Gpi è blindata, Tronchetti Provera ha il 57,52% del capitale ed ha già deciso, a maggioranza, un aumento di capitale da 45 milioni di euro che rischia di mettere ulteriormente in un angolo i Malcalza. Camfin dal canto suo è pressoché altrettanto blindata, essendo Tronchetti Provera al 41,71% e con azionisti “fidati” come Carlo Acutis (8,62%) e Massimo Moratti (2,49%) che difficilmente opteranno per un cambio di campo.

Resterebbe Pirelli & C., ma capitalizza 4,1 miliardi: troppi per pensare a una scalata come quella attuata dai Salini in Impregilo se non ci saranno banche disposte a sostenere l’operazione (e non sembrano esservene né in Italia né in Europa al momento). Oppure la stessa Prelios, che però con una capitalizzazione attorno agli 82 milioni e vista l’incertezza attuale in merito al futuro immediato non sembra, come detto, essere l’oggetto del desiderio. Se poi aggiungete che la sola quota in Camfin vale oggi oltre 40 milioni e quella in Gpi altri 100-110, il gruppo genovese non può neppure troppo lamentarsi del risultato del proprio investimento, raddoppiato in un biennio certamente non facile sui mercati.

Così alla fine, secondo alcuni operatori contattati da Affaritaliani.it, tutto il polverone “mediatico” sollevato attorno alla vicenda non sarebbe servito ad altro se non a far ripartire Camfin in borsa (il titolo nell’ultimo mese ha incrementato di oltre un terzo il proprio valore, mentre Pirelli & C. ha perso il 5% e Prelios è in calo di oltre 16 punti), nel tentativo di ottenere un assegno il più rotondo possibile da Marco Tronchetti Provera. Il quale, a questo punto, avrebbe deciso che è meglio trovare un altro socio che prenda il posto dei Malacalza, avvalendosi semmai della rete di relazioni posseduta da intermediari di fiducia come Banca Leonardo o Banca Imi, tramite cui selezionare un socio meno ambizioso e disponibile a lasciare la gestione e la governance in mano a Tronchetti Provera, in cambio di futuri buoni dividendi e dei possibili capital gain. Un’impresa giudicata non semplice ma neppure impossibile vista la qualità degli asset.

L'unica cosa chiara è che lo "screzio" di agosto non è stata una semplice "incomprensione" e che nessuno sta cercando ora di recitare la parte del "pompiere"...

...e dato che nessuno (Malacalza e Tronchetti) è uno sprovveduto, la partita è ancora tutta da giocare (checchè se ne dica a mio modo di vedere la situazione non è blindata e il finale deve essere ancora scritto) e credo che ne vedremo delle belle!!!

:yes::yes::yes:
 
più che altro i malacalza secondo me non si possono accontentare di prendere i soldi che ci hanno messo due anni fa e hanno un pmc di 0,55 quindi....
 
Ripartiamo da 0,45€...........:bye:

ciao Gotha OK! in vista della battaglia finale sintesi delle posizioni attuali delle forze in campo

attuali forze in campo

azionisti attuali di Camfin

%
GPI 42,65
Acutis 8,62
Moratti 2,49
Malacalza 12,37
Unicredito 1,6
B.Intesa 1,6
Mediobanca 1,6
Generali 1,6
Totale 72,53


di cui azionisti GPI

Marco Tronchetti Provera sasa 57,50%
Malacalza 31%
Moratti 6,50%
A.Pirelli 5%
Totale 100%


In caso di assegnazione pro quota delle azioni Camfin agli azionisti GPI l'azionariato Camfin sarebbe così formato:

Famiglia Malacalza 25,59%

Alleati Tronchetti

Tronchetti24,52%
Alberto Pirelli2,13%
Moratti 5,26%
Acutis 8,62%
Totale 40,53%

Investitori Istitituzionali

Mediobanca1,60%
Generali 1,60%
Unicredito 1,60%
Intesa 1,60%
Totale 6,40%

Totale 72,52%
Flottante 27,48%
Totale 100%
 
non vedo l'ora sia domani per vedere che giornata di borsa sarà per camfin, dopo le due sedute negative e le news uscite negli ultimi giorni....
 
ciao Gotha OK! in vista della battaglia finale sintesi delle posizioni attuali delle forze in campo

attuali forze in campo

azionisti attuali di Camfin

%
GPI 42,65
Acutis 8,62
Moratti 2,49
Malacalza 12,37
Unicredito 1,6
B.Intesa 1,6
Mediobanca 1,6
Generali 1,6
Totale 72,53


di cui azionisti GPI

Marco Tronchetti Provera sasa 57,50%
Malacalza 31%
Moratti 6,50%
A.Pirelli 5%
Totale 100%


In caso di assegnazione pro quota delle azioni Camfin agli azionisti GPI l'azionariato Camfin sarebbe così formato:

Famiglia Malacalza 25,59%

Alleati Tronchetti

Tronchetti24,52%
Alberto Pirelli2,13%
Moratti 5,26%
Acutis 8,62%
Totale 40,53%

Investitori Istitituzionali

Mediobanca1,60%
Generali 1,60%
Unicredito 1,60%
Intesa 1,60%
Totale 6,40%

Totale 72,52%
Flottante 27,48%
Totale 100%

Pertanto Bonomi per salire al 50,01% insieme con Tronchetti & C. dovrebbe acquistare un 10%.

Potrebbero esserci due ipotesi:

a) acquistare un 10% sul mercato, circa un'ottantina di milioni di azioni;

b) acquistare un 3,5% sul mercato, circa 28 milioni di azioni, e un 6,4% da Mediobanca, Intesa, Unicredito, Generali.

Nll' ipotesi a il flottante scenderebbe al 17%, mentre nell' ipotesi b scenderebbe al 24%.
 
Ultima modifica:
quasi quasi domani vendo prelios e incremento camfin...che ne dite?
 
possiamo riprendere questi post dal vecchio 3d?
volevo avere più spiegazioni ma stamattina non ho avuto il tempo di postarle,
mi sembrano molto interessanti ora il 3d si trasferito qui

esattamente ma tutto (camfin compreso) si muoverà in una direzione appena si saprà con quale legge elettorale si andrà a votare...

*p.s. non sottovalutare mai MB...

come mai secondo te tutto dipende dalla nuova legge elettorale? Cosa c'entra con camfin?

per dirtela in maniera molto semplice, secondo la legge elettorale cambieranno le alleanze e i soggetti in campo (uno su tutti: Passera per esempio) ...
in MB ma anche da altre parti temporeggiano e aspettano per sapere dove andare a bussare e ad allearsi...

la legge elettorale darà una previsione più sicura su chi avrà maggior potere...

come già saprai/saprete il Mala è da una parte, il tronki da un'altra...

ancora più semplicemente: se basteranno le alleanze vecchie o nuove non si vendono nulla...se non basteranno più si vende tutto al miglior offerente
(capisci che questo in una guerra tronko-mala vuol dire molto)..

su MB questo influirà fortemente sulla direzione futura: scrigno del salotto buono con tutte le partecipazioni che si sanno o vendita di buona parte di queste e cash per una nuova direzione...?

senza prendermi per folle (visto che è uscito anche su qualche numero fa di MF) nella nuova direzione potrebbe esserci una clamorosa fusione con UCG...(come tu stesso hai fiutato)

chi lo sa? entro il 2012 qualche indicazione dovrebbe arrivare...più precisamente entro gennaio 2013!

ciao e grazie per il piacevole scambio di idee e per la rassegna stampa sempre utilissima OK!

*ps: su TME contano più le frequenze che il resto...

in autunno, mi pare in novembre, uscirà il libro di memorie di Geronzi,

mi sa tanto che per Nagel rappresenta l'estrema unzione.............:D

su TME conta il TG delle ore 20,00 di mentana, il programma di Lilli Gruber e qualche altro programmo sennò Esposito non presentava nessuna proposta...............:D
 
Pertanto Bonomi per salire al 50,01% insieme con Tronchetti & C. dovrebbe acquistare un 10%.

Potrebbero esserci due ipotesi:

a) acquistare un 10% sul mercato, circa un'ottantina di milioni di azioni;

b) acquistare un 3,5% sul mercato, circa 28 milioni di azioni, e un 6,4% da Mediobanca, Intesa, Unicredito, Generali.

Nll' ipotesi a il flottante scenderebbe al 17%, mentre nell' ipotesi b scenderebbe al 24%.


Credo più nell'ipotesi "B", comprare un 10% diventerebbe pericoloso anche Bonomi!!!;)
 
Credo più nell'ipotesi "B", comprare un 10% diventerebbe pericoloso anche Bonomi!!!;)

Lo penso anche io OK!


Il dilemma a questo punto, però, è:

questa è la sistemazione finale o rappresenta solo la prima battaglia ?

cioè in sostanza che cosa farà Malacalza ?

continuerà a comprare per arrivare al muro contro muro ?

Probabilmente il limite opa del 30% nel suo caso non si dovrebbe applicare se di fronte avesse un'alleanza con il 50,01% delle azioni ?


Un altro punto da chiarire è relativo a Tronchetti, se dopo che avrà incassato la liquidità del convertibile, procederà nel buy back fino al 10% ?

Senza contare che potrebbero arrivare altri squali che potrebbe acquistare quote del 4-5%.............
 
Lo penso anche io OK!


Il dilemma a questo punto, però, è:

questa è la sistemazione finale o rappresenta solo la prima battaglia ?

cioè in sostanza che cosa farà Malacalza ?

continuerà a comprare per arrivare al muro contro muro ?

Probabilmente il limite opa del 30% nel suo caso non si dovrebbe applicare se di fronte avesse un'alleanza con il 50,01% delle azioni ?


Un altro punto da chiarire è relativo a Tronchetti, se dopo che avrà incassato la liquidità del convertibile, procederà nel buy back fino al 10% ?


Se dovesse accadere questo, quanto flottante rimarrebbe?
Penso che ce ne sarebbe veramente poco, tanto che camfin dovrebbe scegliere o di toglierlo dal mercato o di reintegrarlo
 
Credo più nell'ipotesi "B", comprare un 10% diventerebbe pericoloso anche Bonomi!!!;)

.....e in tutto questo badsock che fa? Sta a guardare?
.......è così sprovveduto da rischiare di rimanere con il cerino in mano?
........ha alzato tutto questo polverone per cosa? Per dire che prelios è tecnicamente fallita?
...........o perche forse vuole solo vendere la sua partecipazione a qualkuno perché il troncky non è di suo gradimento?
 
Se dovesse accadere questo, quanto flottante rimarrebbe?
Penso che ce ne sarebbe veramente poco, tanto che camfin dovrebbe scegliere o di toglierlo dal mercato o di reintegrarlo

Pertanto Bonomi per salire al 50,01% insieme con Tronchetti & C. dovrebbe acquistare un 10%.

Potrebbero esserci due ipotesi:

a) acquistare un 10% sul mercato, circa un'ottantina di milioni di azioni;

b) acquistare un 3,5% sul mercato, circa 28 milioni di azioni, e un 6,4% da Mediobanca, Intesa, Unicredito, Generali.

Nll' ipotesi a il flottante scenderebbe al 17%, mentre nell' ipotesi b scenderebbe al 24%.

Qualora Tronchetti procedesse al buy back il flottante scenderebbe al 7% nel caso a, mentre nel caso b scenderebbe al 14%.
 
.....e in tutto questo badsock che fa? Sta a guardare?
.......è così sprovveduto da rischiare di rimanere con il cerino in mano?
........ha alzato tutto questo polverone per cosa? Per dire che prelios è tecnicamente fallita?
...........o perche forse vuole solo vendere la sua partecipazione a qualkuno perché il troncky non è di suo gradimento?

Senza contare che potrebbero arrivare altri squali che potrebbero acquistare quote del 4-5%.............
 
Pertanto Bonomi per salire al 50,01% insieme con Tronchetti & C. dovrebbe acquistare un 10%.

Potrebbero esserci due ipotesi:

a) acquistare un 10% sul mercato, circa un'ottantina di milioni di azioni;

b) acquistare un 3,5% sul mercato, circa 28 milioni di azioni, e un 6,4% da Mediobanca, Intesa, Unicredito, Generali.

Nll' ipotesi a il flottante scenderebbe al 17%, mentre nell' ipotesi b scenderebbe al 24%.

Qualora Tronchetti procedesse al buy back il flottante scenderebbe al 7% nel caso a, mentre nel caso b scenderebbe al 14%.

...ah ecco è tutto kiaro!!! Lo scopo è quello di ridurre il flottante!!!! Tutti rastrellano per ridurre il flottante!!!!!
Evviva saremo sempre in pochi :)
 
...ah ecco è tutto kiaro!!! Lo scopo è quello di ridurre il flottante!!!! Tutti rastrellano per ridurre il flottante!!!!!
Evviva saremo sempre in pochi :)

Senza contare che potrebbero arrivare altri squali che potrebbero acquistare quote del 4-5%.............
 
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