[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

Il rendimento derivante dalla deducibilità vale solo per l'anno in cui investi la quota, negli anni successivi da zero quindi non é mica un rendimento annuale.
Il capitale puoi spesso prelevarlo parzialmente dopo 8 anni.
Alla fine il capitale lo prendi tutto se fai in modo di non superare certi limiti.
Non conosco strumenti che garantiscono il rendimento derivante da contributo datoriale + deducibilità, soprattutto negli ultimi 10 anni che ti portano alla pensione.

Grazie Kakashi, difatti io sto facendo la avvocato del diavolo da ignorante sui FP ma vorrei aderirvi. Ma ho appunto queste riserve.

Se ogni anno io investo 5000 o 10000 nel FP, ogni anno io ho 23-35% in deducibilita'. Qual è quello Istituto di Credito che può reggere?

Mi dite il vantaggio dello Stato su tutto ciò? I CD investiti non so dove di Istituti Privati danno l'un per cento e qui si parla di fatto di rendimenti pari alla deducibilità 23-35% Nessuno si e' mai chiesto - oltre a chiedersi se Pfizer fa male, se la mascherina porta anemia, se la terra e' piatta o se e' papa Bergoglio o Ratzinger o se e' meglio tenere un gatto o in cane - che complotto ci sia dietro a questi rendimenti?

Il contributo datoriale - per stipendi medi - e' una bazzecola sia quando e' l uno sia quando e' il due %

Viceversa la deducibilità fa gola ma secondo me sta lì lo specchietto per le allodole.

Dal resto, tutti si sono sbracciati a dire cosa ci potrà mai capitare tra dieci anni con Pfizer o Moderna; qualcuno s'e' mai chiesto - più verosimilmente - la stessa cosa con i FP? Ma intanto si incamerano il TFR, così come spingo o a chiedere il riscatto della laurea agevolandolo pure e sapendo che non serve perché esiste il requisito anagrafico dal quale non si scappa. Requisito che ora si vorrebbe aggirare o con RITA o con la penalizzazione al 3%

Grazie dell' informazione che non devo superare certo limiti se voglio "prendere tutto", chiederò. Il "prendere tutto" vale anche per il TFR che avevo creduto al FP?

Parli di ultimi dieci anni dalla pensione. Al limite si può utilizzare il FO come "cassettista"? Fare alcuni versamenti grossi per alcuni anni e beneficiare della deducibilità? Magari vedendo di non lasciarci il TFR anche se ciò comporta la cancellazione della quota datoriale (che per cinque-dieci anni non vale proprio la candela)...
 
Quindici anni fa comprai il BTP al 2037 con rendimento 4% lordo con 100.000€ ma acquistato sul mercato a 88. Era il tempo che mi si propose di aderire a un FP ma il sindacalista mi disse che quel BTP era il mio FP. Poi lo dovetti vendere ma... vi chiedo... Comprereste voi un Conto Deposito Vincolato a lunghissimo termine che si chiama "FP" che da' rendimenti annuali 23-35% o maggiori chiamati "deducibilità" che pesa sulla fiscalità generale parassitandola, con spese di entrata, di gestione, che non restituisce il capitale alla fine o lo restituisce come rendita (sperando che tu muoia prima) o restituendolo parzialmente... E in più che ti aggancia il TFR ma leggo che si può optare anche per non lasciare il TFR... Se fosse un CD, io non so se lo comprerei... Mi sembra uno schema Ponzi... che regge adesso ma che tra quindici-vent'anni...



Hai una visione molto distorta del fondo pensione.


Tema numero uno: pesa sulla fiscalità generale parassitandola.

Ti dò qualche numero , relativo alla mia posizione.

Nel 2021 ho versato nel fondo 9.325,65 €
Di questi: 4.226,54 € prelevati dal mio stipendio lordo; 938,24 gentilmente offerti dall'azienda; il resto (quindi circa la metà) è TFR.

Il recupero fiscale che ho ottenuto è di circa 1800 euro. Ma quando andrò a ritirare il montante, ci pagherò delle tasse (circa 12%) per cui il recupero fiscale sul versato 2021 sarà alla fine di circa 1300 euro.

Nello stesso anno, il montante del fondo è cresciuto di 23.523,39 € grazie al buon rendimento ottenuto dal comparto nel 2021 (11,54% netto).

Lo stato, nel 2021 ha tassato il rendimento al 12,5% sui TDS in pancia (30%) e al 20% per il restante. Con una rapida botta di conti, lo stato nel 2021 mi ha concesso quindi 1800 euro di risparmio fiscale, e mi ha tassato i rendimenti per circa 3200 euro. Inoltre mi chiederà circa 500 euro di tasse differite.


Lo stato, sulla mia posizione, incassa più di quanto spende da almeno 4 anni (cioè da quando il montante ha superato grossomodo i 70k) E da ora in poi andrà così negli anni a venire.

Non credo si possa dire lo stesso delle pensioni INPS :cool:


Tema numero due: vincolato a lunghissimo termine
Come detto, il 50% del mio versamento è dal TFR, che lasciato in azienda sarebbe PIU' vincolato rispetto al fondo.
Se uno si limita a versarci il minimo contrattuale, la % di TFR è fra l'altro ben più alta.

Tema numero tre: spese di entrata, di gestione
L'indicatore di costo del mio fondo a 35 anni è 0,16 A 20 anni è 0,20. Come un ETF.


Tema numero quattro: non restituisce il capitale alla fine o lo restituisce come rendita

Utilizzando il FP in modo standard, alla fine avrai il 50% in capitale che equivarrà grossomodo al TFR se l'avessi lasciato in azienda, e la rendita come PLUS che non avresti avuto. Per la stragrande maggioranza degli italiani è la cosa migliore.

Per chi se la sente di fare da sè, esiste più di un modo per ritirare il montante al 100% (ad es con la RITA) e a quel punto la rendita se vuoi te la fai da solo.
 
Chiedo: ma il TFR dei Dipendenti Pubblici e forse anche di qualche categoria dei Privati non e' "figurativo" nel senso che c'e' sulla carta ma non c'e'? E il contributo datoriale (almeno quello dei dipendenti pubblici) non e' esso pure "figurativo"? Quindi se la parte maggiore dei FP sono derivati dai TFR...

Altro aspetto di Schema Ponzi: qual è quello strumento finanziario che ha interessi 23-38% o più? Nessuno. Il FP ha questi "tassi di interesse" perché poggia sulla fiscalità generale, parassitandola. Quindi, siccome la fiscalità generale e la Previdenza e l Assistenza, poggia su un grande schema Ponzi, per la proprietà transitiva...

E tutto ciò, al lordo dei rischi connessi all investimento in se nei vari strumenti finanziari di cui si serve il FP. Affidereste voi i vostri versamenti ad un CD chiamato FP vincolato a lunghissimo termine che restituisce il capitale a rate in vent'anni dalla data del pensionamento o permette svincoli parziali, che ha tasse da pagare, che ti sequestra il TFR ma che ti offre rendimenti da isole Kaiman al 23-38% parassitando la fiscalità generale?

Il TFR nel fondo pensione non e' figurativo, e' reale. Cosi' come sono reali i contributi datoriali. Il TFS so che ha regole diverse, ma non le guardo perche' altrimenti rischio l'ulcera.
Non c'e' nessun interesse del 30%, solo deduzioni dall'imponibile. Perche' ci sono questi vantaggi? Perche' ci si rende conto che un domani la pensione statale potrebbe essere a rischio e lo stato incentiva una previdenza complementare proprio per evitare che un domani ci siano milioni di persone in difficolta'. L'obiettivo e' proprio quello di evitare di parassitare la fiscalità' generale in futuro, per usare le tue parole. Da un punto di visto egoistico sarebbe meglio non accantonare niente e attendere l'intervento di Pantalone in caso di bisogno, molti infatti scelgono questa strada: "Dotto', ho lavorato 42 anni e ho 500 euro di pensione, dovete aiutarmi"
Poi aiutiamo pure lui, ma far passare chi si e' creato una integrazione sacrificando parte del suo salario come un parassita anche no, eh.

Infine mi pare abbastanza confuso e non calzante questo paragone CD-fondo pensione: sequestro del tfr, rate dopo vent'anni dal pensionamento...di cosa stiamo parlando ? :confused:
 
Ringrazio Marble e Ludovico per le spiegazioni, che mi rileggerò. Sto pensando ad un appuntamento col Fondo, arrivato a 50 anni di età e vedendo se allora e' proprio il caso di accantonare 1000€ al mese per 5 anni con Depo SPARKASSE all'1,4 netto o a questo punto decidermi per il FP di categoria... Io sempre BTP e CD, quindi capirete il salto e pure la mia ignoranza sui FP. Se però lo Stato ci "guadagna" come dici Marble, che ringrazio per la dettagliata risposta, allora questo e' sinonimo di garanzia e quindi ci posso fare un pensiero.
 
Ultima modifica:
Chiedo: ma il TFR dei Dipendenti Pubblici e forse anche di qualche categoria dei Privati non e' "figurativo" nel senso che c'e' sulla carta ma non c'e'? E il contributo datoriale (almeno quello dei dipendenti pubblici) non e' esso pure "figurativo"? Quindi se la parte maggiore dei FP sono derivati dai TFR...

Altro aspetto di Schema Ponzi: qual è quello strumento finanziario che ha interessi 23-38% o più? Nessuno. Il FP ha questi "tassi di interesse" perché poggia sulla fiscalità generale, parassitandola. Quindi, siccome la fiscalità generale e la Previdenza e l Assistenza, poggia su un grande schema Ponzi, per la proprietà transitiva...

E tutto ciò, al lordo dei rischi connessi all investimento in se nei vari strumenti finanziari di cui si serve il FP. Affidereste voi i vostri versamenti ad un CD chiamato FP vincolato a lunghissimo termine che restituisce il capitale a rate in vent'anni dalla data del pensionamento o permette svincoli parziali, che ha tasse da pagare, che ti sequestra il TFR ma che ti offre rendimenti da isole Kaiman al 23-38% parassitando la fiscalità generale?

Stai facendo un mega minestrone.
Un fondo pensione è un investimento a capitalizzazione: non c'è nessuno schema Ponzi.

Semmai ad.uno schema Ponzi è molto più vicino il meccanismo dei titoli di stato, che pagano le ricche cedole del passato rifinanziandosi ai tassi attuali tenuti bassi da politiche monetarie espansioniste ma temporanee.

Se invece sei un dipendente pubblico aderente a perseo sirio, allora certo il rischio concentrazione è differente (di fatto il comparto del TFR non è un vero e proprio fondo pensione).
 
Ringrazio Marble e Ludovico per le spiegazioni, che mi rileggerò. Sto pensando ad un appuntamento col Fondo, arrivato a 50 anni e vedendo se e' proprio il caso di accantonare 1000€ al mese per 5 anni con Depo SPARKASSE all'1,4 netto o a questo punto decidermi per il FP di categoria... Io sempre BTP e CD, quindi capirete il salto e pure la mia ignoranza sui FP. Se però lo Stato ci "guadagna" come dici Marble, che ringrazio per la dettagliata risposta, allora questo e' sinonimo di garanzia e quindi ci posso fare un pensiero.

Attenzione. Lo stato guadagna sulla mia posizione, ciò non significa che guadagni tout court. Non conosco i dati nazionali aggregati.

I primi anni, con montante zero, lo stato ti incentiva ad iniziare.

Se si aderisce ad un comparto aggressivo e ben gestito , nel medio lungo termine si arriva ad un punto di pareggio in cui lo stato inizia a guadagnare più di quel che spende. Purtroppo - e questo è il vero male dei FP - la stragrande maggioranza degli aderenti sottoscrive comparti prudenti e garantiti, facendo male a se stessi e facendo perdere soldi allo stato. Ma non è lo strumento in sè ad essere sbagliato, è che la maggior parte degli italiani lo usa male.
 
Stai facendo un mega minestrone.
Un fondo pensione è un investimento a capitalizzazione: non c'è nessuno schema Ponzi.

Semmai ad.uno schema Ponzi è molto più vicino il meccanismo dei titoli di stato, che pagano le ricche cedole del passato rifinanziandosi ai tassi attuali tenuti bassi da politiche monetarie espansioniste ma temporanee.

Se invece sei un dipendente pubblico aderente a perseo sirio, allora certo il rischio concentrazione è differente (di fatto il comparto del TFR non è un vero e proprio fondo pensione).

Grazie Benjamin.
 
Non c'è nessuno schema Ponzi sulla previdenza complementare, e nemmeno guadagni annuali del 30%.

Il fondo pensione è un veicolo di investimento agevolato, in cui lo Stato ti permette di investire il tuo reddito lordo anziché il tuo reddito netto, come saresti costretto a fare in altri investimenti.
Se compri un BTP, sei costretto a farlo con i fondi derivanti dal tuo reddito netto: non puoi certo dire al datore di lavoro "per favore, trattienimi 1000€ di stipendio lordo e pagami con 1 BTP".

Con il fondo pensione, la legge ti consente invece di investire trattenendo parte del tuo reddito lordo. Questo significa che ogni anno puoi investire il 23-43% in più circa (a seconda della tua aliquota marginale IRPEF) di quello che investiresti in un veicolo tassato (come ETF, BTP, azioni), a parità di reddito netto "sacrificato".

Attenzione: da questo deriva che il fondo pensione ti permette di risparmiare un 23-43% in più ogni anno, ma non che i rendimenti annui sul capitale già investito siano del 23-43%!
Anzi, i rendimenti sul capitale già accumulato nel fondo pensione sono tipicamente inferiori rispetto ad ETF equivalenti, per vari motivi (tassazione annua dei profitti non realizzati al 20%, gestione attiva, costi).
 
però è meglio il TFR :wall:
 
però è meglio il TFR :wall:

Ho letto anch'io che il prof Scienza dice che è assolutamente meglio il TFR, che rende più di un FP, ecc..

Non è che si riferisce ai comparti garantiti, che rendono appunto pochissimo?

Da quello che ormai ho capito, soprattutto per chi dista anche 20/25 anni alla pensione, è che bisogna andare su comparti più rischiosi, azionari, dato il lungo termine di tale "investimento".

Da tempo vorrei aderire a FON.TE, ma sono un eterno indeciso.. ci sono giorni in cui penso che sarebbe ideale aderire e subito saturare il fondo (5k), altri in cui penso che forse è meglio aderire col minino contrattuale per avere anche la quota del datore di lavoro, e chissà, in questo modo si avrà un montante tale da poter avere subito il 100% una volta raggiunta la pensione (devo capire bene come si fa questo calcolo)...
 
Da tempo vorrei aderire a FON.TE, ma sono un eterno indeciso.. ci sono giorni in cui penso che sarebbe ideale aderire e subito saturare il fondo (5k), altri in cui penso che forse è meglio aderire col minino contrattuale per avere anche la quota del datore di lavoro

Nel frattempo che pensi, stai perdendo quote datoriali. Parti subito con la seconda ipotesi, e poi continui a valutare...
 
Dopo aver chiesto ad alcuni colleghi, mi dò la risposta e la lascio sul forum a beneneficio di tutti:
- la contribuzione minima è calcolata sul minimo contrattuale, così come lo è il contributo datoriale.
- se si sceglie di aumentare la % di contribuzione volontaria, questa passa ad essere calcolata sull'imponibile TFR mese, mentre la quota datoriale rimane calcolata sul minimo contrattuale
- i versamenti vengono fatti per 13 mensilità, a Dicembre viene versato il "doppio" contributo.

Il problema di trovare la % che saturi la deducibilità in queste condizioni è che l'imponibile TFR mese è fortemente variabile se si ha una busta paga che includa anche variable compensations, premi produzione, trasferte, etc... Immagino che la cosa migliore sia calcolare la % basandosi sull'imponibile TFR di un mese "base", e poi togliere qualche punto % per rimanere magari sotto la media dell'anno precedente...

Onestamente non ho capito bene cosa ci va nell'imponibile TFR mese...le trasferte sembra di no, il variabile si...mhhhh
 
Stai dicendo che le compagnie assicurative sono molto naif e superficiali quando stipulano polizze vita? ^^
.. Ed io che, da ignorante evidentemente, pensavo che si facessero i loro conti a modino per stare in guadagno sui grandi numeri ..

Se sei ignortante, come ammetti di essere, perché pensi che sistema pensionistico pubblico e mercato delle assicurazioni finalizzate a rendite vitalizie funzionino allo stesso modo?
Quali testi hai studiato?

Evidentemente non hai nemmeno letto la voce di Wikipedia che ti ho indicato.
E non sei stato in grado di rispondere alla banale domanda che ti ho fatto.
 
Stai dicendo che le compagnie assicurative sono molto naif e superficiali quando stipulano polizze vita? ^^
Se è per questo anche tu non hai risposto ;)
 
Tanto per aiutare anche le altre persone che non sono addentro alla materia e che non conoscono come funzionano le cose.

Si prenda invece una qualsiasi tabella di conversione di capitale in rendita di una qualsiasi compagnia assicurativa e si applichi quella al montante contributivo+pc, a qualsiasi età (non come ora che si applica solo dopo una determinata data).

Che cos'è il montante contributivo?
Il montante contributivo è l'importo complessivo dei contributi versati durante la propria carriera lavorativa, rivalutati sino al momento della liquidazione della pensione.

Come si finanziano le pensioni?
Vi sono essenzialmente due sistemi:
  • Sistemi pensionistici senza copertura patrimoniale
  • Sistemi pensionistici con copertura patrimoniale o a capitalizzazione
Il montante contributivo segue il sistema senza copertura patrimoniale.
Il TFR (equivalentemente, il FP) segue il sistema a capitalizzazione.

Qui Pensione - Wikipedia spiega sommariamente la differenza tra i due.

Che tutele sono gestite attraverso le pensioni?
Le pensioni possono avere finalità molteplici, non solo quella di tutelare situazioni al termine del rapporto di lavoro.
In Italia, come nella maggior parte degli stati del welfare pubblico, la pensione tutela:
  • situazioni al termine o con la sospensione del rapporto di lavoro:
    • assicurazione sociale per la vecchiaia;
    • assicurazione sociale per la disoccupazione;
    • assicurazione sociale per l'impiego;
  • per eventi accaduti durante l'attività lavorativa:
    • assicurazione sociale per l'invalidità;
    • assicurazione sociale per l'inabilità;
    • assicurazione sociale per i superstiti;
    • assicurazione sociale per la maternità;
    • assicurazione sociale vita;
    • assicurazione sociale per gli infortuni sul lavoro.

Quando un sistema pensionistico fallisce i suoi obiettivi?
  • Sistemi pensionistici senza copertura patrimoniale. Falliscono quando vi è denatalità e/o calo del prodotto interno lordo. Oppure anche quando la spesa pubblica previdenziale viene compressa da altri tipi di spesa pubblica che non aiutano i pensionati.
  • Sistemi pensionistici con copertura patrimoniale o a capitalizzazione. Fallisce in caso di alta inflazione.

Una volta chiarite almeno queste cose, riprendiamo la questione iniziale

Si prenda invece una qualsiasi tabella di conversione di capitale in rendita di una qualsiasi compagnia assicurativa e si applichi quella al montante contributivo+pc, a qualsiasi età (non come ora che si applica solo dopo una determinata data).

Abbiamo visto quindi che il montante contributivo è zero, nel senso che è solo un numero scritto da qualche parte, e che dice solo a quanta parte della torta che anno dopo anno si costituisce (come quota di tasse pagate e variazione del debito pubblico è destinata alle pensioni) ha diritto il pensionato. E' la politica a decidere come e quanto sia sostenibile la cosa: vi è infatti un trasferimento di risorse tra generazioni, che può essere deciso solo dalla politica. E si noti che la politica, essendo fatta da persone viventi, tenderà di norma a favorire le generazioni correnti rispetto a quelle future. Il sistema deve quindi soddisfare non solo a profili di giustizia intragenerazionale e personale, ma anche a profili di giustizia intergenerazionale.

Quindi il concetto di sommare montante e TFR (o FP) è errato perché si tratta di sommare mele con pere. Cose diverse, che hanno obiettivi diversi.

Velocemente un altro punto:
Uno scenario ideale, o per meglio dire.. civile, dovrebbe prevedere flessibilità in uscita.
In un sistema contributivo basare la data della pensione sull'età anagrafica dell'individuo e/o sul numero di anni lavorati è concettualmente sbagliato.

Una volta stabilito che il sistema ha tanti fini, e non solo quello di remunerare i lavoratori in quiescenza, ecco che quel "concettualmente sbagliato" che scrivi assume un significato diverso.
Se lo stato tutela (come tutela) il pensionato al di là di quelli che sono i suoi contributi, ecco che il sistema non può garantire una flessibilità assoluta. Ma sempre una flessibilità "socialmente equa".
Se se ne disidera di più, occorre vincere le elezioni e porvi mano. Ricordandosi di non "rubare" troppo il futuro alle generazioni a venire, perché prima o poi saranno loro a decidere sulla tua pensione, quando sarai in quiescenza.

PS. Già oggi il sistema basato sul montante contributivo prevede delle flessibilità: i lavori gravosi acquisicono il diritto alla pensione prima degli altri, la legge prevede un età minima ed un'età massima di acquisizione del diritto alla pensione (è però vero che, al momento della maturazione del diritto per raggiungimento dell'età minima, i datori di lavoro acquisiscono a loro volta il diritto alla messa in quiescenza del lavoratore); altri sistemi come la RITA e gli scivoli previdenziali sono attivi. Pochi strumenti, posso concordare, ma ci sono.
Se la querelle è tra contributivo e retributivo, direi che la questione della flessibilità è indifferente. Nel senso che si possono costruire meccanismi di flessibilità indipendentemente dal metodo di calcolo della pensione.
 
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Se è per questo anche tu non hai risposto ;)

Io hio risposto chiaramente: la pensione pubblica e il mercato privato funzionano basandosi su principi e sistemi completamente diversi, ed hanno anche obiettivi diversi. E' scritto abbastanza chiaramente, per chi ha un minimo di conoscenze economiche, sugli articoli di wikipedia citati. Che possono peraltro essere approfonditi attraverso le pubblicazioni lì citate.
 
Ho letto anch'io che il prof Scienza dice che è assolutamente meglio il TFR, che rende più di un FP, ecc..

Non è che si riferisce ai comparti garantiti, che rendono appunto pochissimo?

Da quello che ormai ho capito, soprattutto per chi dista anche 20/25 anni alla pensione, è che bisogna andare su comparti più rischiosi, azionari, dato il lungo termine di tale "investimento".

Da tempo vorrei aderire a FON.TE, ma sono un eterno indeciso.. ci sono giorni in cui penso che sarebbe ideale aderire e subito saturare il fondo (5k), altri in cui penso che forse è meglio aderire col minino contrattuale per avere anche la quota del datore di lavoro, e chissà, in questo modo si avrà un montante tale da poter avere subito il 100% una volta raggiunta la pensione (devo capire bene come si fa questo calcolo)...

No no, Beppe Scienza è un fervido sostenitore di lasciare il TFR in azienda. Sui comparti garantiti ha già detto la sua, vedi qui: Nella prigione della previdenza integrativa si puo solo cambiare cella. Il caso del fondo pensione 'Insieme Linea Sicura' di Allianz

Personalmente non sono affatto d'accordo con Scienza, ma la sua posizione è quella.

Sulla base delle mie ricerche e di quello che ho letto su questo forum, ritengo che aderire ad un fondo pensione negoziale a basso costo con contributo datoriale sia una soluzione strettamente superiore a lasciare il TFR in azienda. Se lavori in un'azienda piccola, poi, il TFR è materialmente detenuto nei conti correnti dell'azienda e rischi di vedertelo sfumare nel caso in cui l'azienda vada a gambe all'aria.

Se convenga o meno saturare la deducibilità totale, questo dipende dai parametri della simulazione. Nelle puntate precedenti di questo topic trovi i ragionamenti e gli strumenti necessari per impostare una simulazione.
 
No no, Beppe Scienza è un fervido sostenitore di lasciare il TFR in azienda. Sui comparti garantiti ha già detto la sua, vedi qui: Nella prigione della previdenza integrativa si puo solo cambiare cella. Il caso del fondo pensione 'Insieme Linea Sicura' di Allianz

Personalmente non sono affatto d'accordo con Scienza, ma la sua posizione è quella.

Sulla base delle mie ricerche e di quello che ho letto su questo forum, ritengo che aderire ad un fondo pensione negoziale a basso costo con contributo datoriale sia una soluzione strettamente superiore a lasciare il TFR in azienda. Se lavori in un'azienda piccola, poi, il TFR è materialmente detenuto nei conti correnti dell'azienda e rischi di vedertelo sfumare nel caso in cui l'azienda vada a gambe all'aria.

Se convenga o meno saturare la deducibilità totale, questo dipende dai parametri della simulazione. Nelle puntate precedenti di questo topic trovi i ragionamenti e gli strumenti necessari per impostare una simulazione.

L'ultima simulazione che ho postato fa proprio queste comparazioni, FPN vs ETF, TFR in azienda o nel FPN. Il risultato della simulazione ovviamente dipende da molti fattori tra cui i rendimenti e la FOI attesa.
 
Ho letto anch'io che il prof Scienza dice che è assolutamente meglio il TFR, che rende più di un FP, ecc..

Non è che si riferisce ai comparti garantiti, che rendono appunto pochissimo?

Da quello che ormai ho capito, soprattutto per chi dista anche 20/25 anni alla pensione, è che bisogna andare su comparti più rischiosi, azionari, dato il lungo termine di tale "investimento".

Da tempo vorrei aderire a FON.TE, ma sono un eterno indeciso.. ci sono giorni in cui penso che sarebbe ideale aderire e subito saturare il fondo (5k), altri in cui penso che forse è meglio aderire col minino contrattuale per avere anche la quota del datore di lavoro, e chissà, in questo modo si avrà un montante tale da poter avere subito il 100% una volta raggiunta la pensione (devo capire bene come si fa questo calcolo)...

Qual è la tua RAL attuale? In che regione e comuni abiti? Quanti anni ti restano per andare in pensione?
 
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