Premesso che il calcolo del rendimento effettivo di un piano previdenziale integrativo non è affatto banale a causa della molteplicità delle situazioni individuali (FP specifico di categoria, RAL, orizzonte temporale, tassazione locale, stima dei rendimenti, etc).
Vado per ordine cercando di essere sufficientemente esplicativo nella trattazione.
MODELLO DI COMPARAZIONE TRA FPN (FONDO PENSIONE NEGOZIALE) ED EXCHANGE TRADED FUND (ETF).
Autore: rrupoli
Revisione 2.4
Caso di milanese con RAL 50K e fondo pensione di categoria FONTE.
INTRODUZIONE:
La scelta di aderire al proprio fondo pensione di categoria piuttosto che investire il medesimo capitale in uno strumento alternativo come un ETF implica l'analisi di almeno una dozzina di parametri:
- RAL percepita = 50000 Euro
- comune e regione di residenza = Milano,Lombardia
- quota % versamenti INPS = 9,49%
- Fondo di categoria = FONTE CCNL Commercio
- inquadramento lavorativo = non rilevante
- quota datoriale = 1,55% della RAL
- quota aderente minima = 0,55% della RAL
- eventuale quota extra versata con bonifico = nessuna
- durata dell'investimento = 35 anni
- composizione del portafoglio = 100% azionario
- rendimento annuo lordo dell'FP = 5%
- rendimento annuo lordo dell'ETF = 8%
Ogni singolo parametro concorre a modificare il montante finale netto ottenibile con le rispettive scelte allocative, rendendo molto complesso pensare di poter generalizzare il confronto FP vs ETF.
Si tratta di un sistema con molteplici incognite, ognuna delle quali ha un peso specifico, solo un software o un foglio di calcolo può essere in grado di gestire ogni combinazione possibile.
E' stato quindi necessario concentrarci su uno specifico caso a titolo esemplificativo: milanese con RAL di 50k e fondo pensione di categoria FONTE.
La trattazione è basata su un modello semplificato di busta paga in cui:
RAL = Imponibile INPS = Imponibile TFR
Imponibile IRPEF = RAL - versamenti INPS (9,49%) - quota aderente
La forchetta dei versamenti INPS dipende dal settore e dalle dimensioni aziendali e va in genere da un minimo di 9,19% ad un massimo di 9,49% della RAL.
L'attuale sistema di tassazione prevede un contributo INPS aggiuntivo per RAL maggiori di 47379 Euro (pari all'1% sull'eccedenza).
Per questo esempio si è scelto di applicare il massimo della forchetta (9,49%) ignorando il contributo aggiuntivo (che in questo caso è di appena 26 Euro).
Ai fini del confronto FP vs ETF possiamo ignorare il contributo aggiuntivo perchè è una gabella cmq presente a prescindere dalla nostra scelta allocativa.
Attribuito un valore ai parametri rilevanti, metteremo a confronto le seguenti 3 scelte allocative:
a) adesione all'FP saturando la quota di deducibilità di 5165 Euro annui.
b) non adesione all'FP ed investimento dell'equivalente capitale netto in un ETF 100% azionario.
c) soluzione mista: adesione all'FP con minimo sindacale ed investimento del capitale netto residuo in un ETF.
PRIMA PARTE: individuazione della quota netta investita annualmente nel fondo.
Ci troviamo a dover compiere una scelta allocativa ovvero se versare la quota dipendente nel nostro FP di categoria oppure se investirla altrove sul mercato finanziario.
La quota che ci troveremo a scegliere di allocare non è affatto di 5165 Euro annui (il limite di deducibilità IRPEF è pari a 5164,57 Euro ma è sfruttabile fino a 5165 Euro grazie agli arrotondamenti).
Tale quota infatti rappresenta il montante che il fondo ci riconoscerà a fine anno (escluso il TFR che non tratteremo perchè non rilevante ai fini della simulazione rappresentando una scelta allocativa distinta), ma NON rappresenta l'entità del nostro investimento netto annuo.
Perchè?
Perchè di quei 5165 Euro versati annualmente nel fondo, una quota di essi ci verrà gentilmente donata dall'azienda (contributo datoriale) e un'altra quota ci verrà donata dallo Stato sotto forma di deduzione (ovvero lo Stato ci abbuona l'IRPEF su quella quota).
Prendiamo come riferimento una RAL di 50k e il fondo FONTE: il contributo datoriale corrisponde all'1.55% della RAL pari a 775 Euro annui.
Il nostro personale investimento lordo annuo si riduce quindi a 5165 - 775 = 4390 Euro lordi.
Da questa quota dobbiamo dedurre non solo la tassazione IRPEF che risparmieremo ma anche le addizionali regionale e comunale all'IRPEF (pari al 2.52% per un milanese con RAL di 50k).
Ci troviamo quindi ogni anno a risparmiare l'aliquota marginale IRPEF + addizionali pari al 38% + 2,52% = 40,52%
La cifra netta quindi che dovremo allocare annualmente sarà di 4390 Euro - 40,52% = 2611 Euro
E non è finita.
Il solo fatto di abbattere il nostro imponibile IRPEF (ovvero lo Stato decide di non farci pagare l'IRPEF sulle somme versate al fondo) ci regala l'ulteriore effetto collaterale di aumentare le detrazioni per lavoro dipendente, ovvero godiamo di un extra sconto sull'IRPEF oltre a quello già evidenziato.
Quanto vale questo extra sconto IRPEF?
Per saperlo dobbiamo calcolare le detrazioni dipendente nei due casi: senza adesione all'FP e con adesione all'FP.
La detrazione differenziale costituisce lo sconto extra IRPEF (nell'ipotesi che non vi siano altri redditi oltre quello da lavoro).
Imponibile IRPEF no FP = RAL - contributi INPS = 50000 - 9,49% = 45255 Euro
Detrazioni dipendente no FP = 978 * (55000 - 45255)/27000 = 353 Euro
Imponibile IRPEF con saturazione FP = RAL - contributi INPS - quota aderente = 50000 - 9,49% - 4390 = 40865 Euro
Detrazioni dipendente con saturazione FP = 978 * (55000 - 40865)/27000 = 512 Euro
Detrazione dipendente differenziale = 512 - 353 = 159 Euro
Quota netta annua investita nell'FP = 2611 - 159 = 2452 Euro
In altre parole, abbiamo ricavato la cifra netta realmente investita ogni anno dall'aderente all'FP. Nella scelta allocativa alternativa investiremo quindi la stessa identica cifra in un ETF e verificheremo chi avrà fatto meglio.
Per una RAL di 50k non vi sono altri regali da parte dello Stato ma per RAL inferiori sarà possibile fruire di un'ulteriore gratifica ovvero del cosiddetto bonus ex Renzi, il quale abbasserà ulteriormente la cifra netta annua investita nel fondo dall'aderente.
Ricapitolando, la scelta allocativa è se investire questi 2452 Euro annui nel nostro fondo oppure se investirli in un ETF.
Decidendo di versarli in FONTE, il fondo ci riconoscerà al termine di ogni anno un montante di 5165 Euro (quota dipendente lorda + quota datoriale lorda), che (al netto dei costi amministrativi) verrà capitalizzato per 35 anni al tasso di rendimento interno lordo che abbiamo ipotizzato.