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Simone Cimino è cugino di un assessore regionale siciliano dallo stesso cognome.
Intendo dire che può parlare con i vertici regionali senza essere considerato un alieno,una persona lontana da quell'ambiente,tutto qui.
di bene in meglio
definitivo K.O. tecnico del titolo ihiihihih AMEN R.I.P.
mercoledì 24 febbraio 2010Direttore Carlo Alberto Tregua
SicilFiat, “sfoltita” ai pretendenti
di Antonio Casa
L’assessore all’Economia, Michele Cimino: “Il Governo regionale non ha deciso l’entità dei fondi da offrire a chi subentrerà”. Il gruppo di lavoro del ministero per lo Sviluppo economico ha già escluso alcune delle 14 proposte
Tags: Fiat, Termini Imerese, Michele Cimino
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PALERMO - Per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese “ci sono acquirenti potenziali, sarà compito dellaFiat, del governo e della regione Sicilia trovare la soluzione” per “altre produzioni adeguate”. Lo ha ripetuto ieri, in linea con gli altri colleghi del Governo Berlusconi, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
Secondo indiscrezioni, sarebbero ristretti a due i progetti che attirano l’interesse del gruppo creato nel ministero per lo Sviluppo economico, con il compito di vagliare le 14 manifestazioni d’interesse per rilevare lo stabilimento Fiat siciliano, dopo l’uscita della Casa torinese, a fine 2011.
Il primo è quello delle auto elettriche avanzato da Simone Cimino, che ha creato Cape Natixis, una società di gestione del risparmio dove la Regione Sicilia, che detiene il 49% delle azioni, è entrata con 14,4 milioni.
La seconda proposta sulla quale si sta concentrando l’attenzione è stata buttata sul tavolo da un amico intimo del presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo. Si tratta Gianni Punzo, definito come uno degli imprenditori più vivaci in circolazione nel Mezzogiorno. Punzo è riuscito a costruire il grande Interporto di Nola dove sorge un colossale centro commerciale disegnato da Renzo Piano.
Qualche guaio con la giustizia a parte, Punzo è diventato socio di Ntv, l’azienda che a partire dal 2011 darà filo da torcere all’Alta Velocità di Trenitalia. Nei giorni scorsi Punzo ha smentito un articolo comparso su “Il Giornale” sul proprio progetto per Termini Imerese, ma pare che l’intenzione esista davvero, proprio in funzione dell’attività ferroviaria di Ntv che sul posto sta già assumendo numerosi dipendenti. C’è chi sostiene che il presidente della Fiat, proprietaria dello stabilimento di Termini Imerese, potrebbe dare una mano all’amico napoletano. Al Qds l’assessore regionale all’Economia, Michele Cimino, precisa che i 350 milioni di euro offerti a Fiat attraverso i Fas (Fondi aree svantaggiate) non saranno automaticamente dati a chi rileverà gli impianti. “è ancora troppo presto per decidere - dichiara -sarà la Giunta a decidere, ma solo al momento opportuno e dopo avere valutato l’investimento”.
Intanto, si susseguono le dichiarazioni attorno al caso SicilFiat. Servono “iniziative reali e di mercato”, dice il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia secondo la quale, per altro tra le 14 proposte arrivate al governo per l’impiego dello stabilimento siciliano ci sono “iniziative di valore” e che non riguardano soltanto il settore auto. Per Termini “il problema vero è il reimpiego delle persone con iniziative reali e di mercato: non si trovino soluzioni che - ha aggiunto Marcegaglia - tra qualche anno mostrino di non funzionare”.
Critico Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil. “Su Termini Imerese - ha detto Epifani - passa il tempo e non si concretizza nessuna ipotesi di uscita dalla situazione. Non ci sono binari su quali lavorare”. Secondo Epifani bisogna che “il governo spinga” valuti le proposte che ci sono e si confronti con le organizzazioni sindacali. “Questo non si sta facendo - ha aggiunto - si perde troppo tempo. Si corre il rischio di sfilacciare la situazione”. La situazione, secondo Epifani è “pesante” in assenza di un piano industriale che dia certezze. Non solo. Epifani ha attaccato la scelta di “dare i dividendi agli azionisti e messo in cassa integrazione i lavoratori: non si fa così, non bisogna dare i dividendi quando c’é crisi”, sottolineando che altre aziende automobilistiche in Europa non hanno fatto così.
Articolo pubblicato il 24 febbraio 2010
di bene in meglio
definitivo K.O. tecnico del titolo ihiihihih AMEN R.I.P.
Bè , con 5000 euro scambiati giornalmente ... basterebbe veramente poco farla skizzare
Stò skerzando , seguo la fetekkia solo perchè possiede il 51% dell'azzienda in cui lavoro ...
24/2/2010 (21:27) - FIAT- A POMIGLIANO TROVATO L'ACCORDO, NESSUNA TENSIONE
"Termini, collaboriamo col governo"
John Elkann è il vicepresidente della Fiat
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John Elkann apre sullo stabilimento:
pronti a impegnarci per il suo futuro
ROMA
«La Fiat è assolutamente disponibile a collaborare con il gruppo di lavoro del ministero per trovare una soluzione per lo stabilimento di Termini Imerese». John Elkann garantisce l’impegno del Lingotto al premier Silvio Berlusconi e al sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, ai quali presenta il rapporto sulla scuola della Fondazione Agnelli. È uno degli incontri consueti del vicepresidente della Fiat con le istituzioni, che segue quello dei giorni scorsi con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e con il ministro Giulio Tremonti. Il futuro della fabbrica siciliana non può essere ignorato ed Elkann ribadisce quanto Sergio Marchionne aveva detto al ministro Claudio Scajola due settimana fa: dal 2012 quello stabilimento non produrrà più auto.
Una decisione contro la quale continuano le proteste nella cittadina siciliana: sindaci, sindacalisti, studenti e religiosi sabato prossimo faranno una fiaccolata a sostegno dei lavoratori della Fiat. «Non temiamo nulla - afferma il segretario generale della Cgil Gugliemo Epifani a proposito di un interesse dei cinesi per Termini - ma vogliamo un progetto serio, industriale, credibile per l’oggi e il domani, che sia in grado di dare occupazione a coloro che sono occupati direttamente e indirettamente e poi, se ci sono condizioni per avere altri insediamenti, altra occupazione, tutto questo naturalmente è benvenuto. Per noi Termini deve continuare a fare automobili».
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, accusa il governo di avere una «strategia sbagliata» e chiede di «riportare al tavolo la Fiat». Intanto Simone Cimino vola a Bruxelles per presentare al Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, il progetto Sunny Car in a Sunny Region per produrre auto elettriche a Termini.
In aprile saranno avviate - spiega - tre società (auto, sistemi solari di ricarica ed infrastrutture di ricarica), con un investimento a regime di oltre 900 mln di euro e l’assunzione fino a 3.500 dipendenti. Si attenua la tensione a Pomigliano, dopo l’accordo tra Fiat e sindacati al ministero del Lavoro, che impegna la casa torinese per future assunzioni a privilegiare gli 88 lavoratori che hanno il contratto già scaduto o in scadenza. Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania, parla di «disgelo con Fiat» e di «un buon segnale, dopo una buona intesa». Arriva altra cassa integrazione nello stabilimento Fiat Powertrain di Torino Stura. Il provvedimento riguarda circa mille dipendenti del reparto “motori” dal 22 marzo al 4 aprile. Altra cig ordinaria era stata annunciata dall’azienda due settimane fa nel reparto “ponti e cambi” dal 15 al 29 marzo per circa 1.500 lavoratori.
si queste cose si sapevano già, nel precedente thread c'erano anche i nomi delle 3 società costituende...
quello che farà da detonatore per far esplodere il titolo, però sarà a mio parere un news societaria che metterà nero su bianco l'avvio dei cantieri ( a Termini o in altro sito) per produrre l'auto elettrica...
e il grafico ci dice, ovviamente sempre a mio parere, che questa news non è così lontana...
wait and see...
Ho come l'impressione che l'auto elettrica stia diventando la panacea di tutti i mali di questo titolo.
Sarà meglio che oltre all'annuncio rendano pubblico il piano industriale, gli utili attesi, gli investimenti necessari, come intendono reperire il capitale ecc ecc ecc
tutti mali? quali sarebbero i mali ? l'unico male di questo titolo è che non sale