Casa, calano i prezzi in Piemonte

  • Ecco la 59° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana a doppia velocità per le principali piazze internazionali. In Europa gli indici Euro Stoxx 50 e Dax hanno aggiornato oggi i record assoluti, mentre negli Stati Uniti gli indici di Wall Street S&P 500 e Nasdaq 100 hanno ritracciato dai recenti massimi storici. Martedì scorso è stato diffuso il rapporto di febbraio sui prezzi al consumo degli Usa, che ha evidenziato una lieve accelerazione dell’inflazione. L’indice mostra una crescita del 3,2% su base annua, rispetto al 3,1% di gennaio, mentre il dato core ha rallentato meno del previsto, da 3,9% a 3,8%. Nel complesso, i dati confermano la tesi prudente della Fed sui tagli dei tassi, togliendo qualche certezza a chi spera in una prima mossa nel meeting di giugno. Per continuare a leggere visita il link

Dopo circa un anno di attesa, ho venduto un appartamento di 105 mq commerciali sito in un paesino del Canavese a 80.000 euro. L'appartamento era in buono stato e necessitava solo di dare una rinfrescata ai muri. Nel 2001 l'avevo pagato 205.000.000 di lire. Devo però anche dire che contestualmente ho comprato una casetta indipendente che mi ha permesso di compensare la minusvalenza della vendita.

Accidenti , ti e' andata proprio male...
Sei uno dei pochi che pur avendo acquistato in lire e' andato in minus...mi dispiace :(
 
Accidenti , ti e' andata proprio male...
Sei uno dei pochi che pur avendo acquistato in lire e' andato in minus...mi dispiace :(

neh, se ci ha vissuto dentro per 13 anni, è come se avesse pagato ...

160 euro al mese di affitto, e senza lo stress del proprietario che ti tormenta per come tieni l'immobile

per me si è salvato in corner, ad altri andrà decisamente peggio
 
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il valore medio delle abitazioni italiane in termini reali nel 2014 è praticamente lo stesso del 2001 (linea nera),
ma nel caso specifico la vendita è ben sotto la media nazionale: 205.000.000 rivalutati ISTAT da Giugno 2001
a Giugno 2014 diventano 135.400 Euro a prezzi correnti. Vendendo a 80.000 si va sotto di oltre 55K.
Che in 13 anni possono comunque esser soldi ben spesi a fronte di una buona qualità della vita offerta dalla zona.
 
Tenete conto che avevo messo in vendita l'appartamento a 108.000 euro, dopo sei mesi e nessuna visita l'ho abbassato a 99.000 euro, dopo altri 6 mesi e nessuna visita l'ho ulteriormente abbassato a 85.000 euro per poi concludere poche settimane dopo a 80.000 euro netti.

L'affitto mensile risulta un po' più alto rispetto a quello prospettato da Mib30 (circa il doppio) in quanto dovetti fare dei lavori di ristrutturazione, accendere un mutuo pagando pertanto interessi passivi e saldare il notaio per il rogito ed il mutuo stesso.

Sono comunque contento perchè contestualmente ho comprato una casetta indipendente di 126 mq con circa 300 mq di giardino a 110.000 euro.

Ho finito inoltre di stressarmi per le beghe condominiali, per i condomini che non pagano le spese (uno ha raggiunto una cifra consistente ed ogni anno bisogna ripianare i suoi debiti con anticipi), per l'amministratore che latita ecc. ecc.
 
Tenete conto che avevo messo in vendita l'appartamento a 108.000 euro, dopo sei mesi e nessuna visita l'ho abbassato a 99.000 euro, dopo altri 6 mesi e nessuna visita l'ho ulteriormente abbassato a 85.000 euro per poi concludere poche settimane dopo a 80.000 euro netti.

L'affitto mensile risulta un po' più alto rispetto a quello prospettato da Mib30 (circa il doppio) in quanto dovetti fare dei lavori di ristrutturazione, accendere un mutuo pagando pertanto interessi passivi e saldare il notaio per il rogito ed il mutuo stesso.

Sono comunque contento perchè contestualmente ho comprato una casetta indipendente di 126 mq con circa 300 mq di giardino a 110.000 euro.

Ho finito inoltre di stressarmi per le beghe condominiali, per i condomini che non pagano le spese (uno ha raggiunto una cifra consistente ed ogni anno bisogna ripianare i suoi debiti con anticipi), per l'amministratore che latita ecc. ecc.



Purtroppo anche qui dove risiedo ci sono tanti che non pagano piu le spese , parlo di 20000-30000 euro di arretrati e non succede nulla da parte dell'amministratore ,in piu ci sono dentro inquilini che si riscaldano e consumano acqua a piu non posso .Ma che paese siamo diventati?
 
Purtroppo anche qui dove risiedo ci sono tanti che non pagano piu le spese , parlo di 20000-30000 euro di arretrati e non succede nulla da parte dell'amministratore ,in piu ci sono dentro inquilini che si riscaldano e consumano acqua a piu non posso .Ma che paese siamo diventati?

ma cosa aspettate a cambiare amministratore?
se parte subito con i decreti ingiuntivi se possono pagare pagano!
 
Torino, analisi del mercato immobiliare (Fonte: datamanager.it - 18/09/2014)

Nel primo semestre del 2014 le quotazioni delle abitazioni di Torino sono diminuite del 3,9% rispetto al semestre precedente. Sostanzialmente stabili i valori immobiliari delle zone centrali. La macroarea della Collina è quella che ha subito il calo più forte con -7,1%

DOMANDA E disponibilità DI SPESA: vince il trilocale

L’analisi della domanda vede una maggiore concentrazione delle richieste sul trilocale (35,8%), seguita dal bilocale (29,1%). In aumento la concentrazione sui tagli più grandi.

I potenziali clienti esprimono budget fino a 119 mila€ nel 35,6% dei casi e tra 120 e 169 mila € nel 27,0% dei casi (percentuali in aumento rispetto al semestre precedente).

LOCAZIONI: domanda sostenuta

L’andamento dei canoni di locazione vede un calo dell’1,5% sui bilocali e del 2,3% sui trilocali. Interessante la domanda di affitto nelle zone centrali e in quelle a ridosso delle facoltà universitarie.

ANALISI SOCIO – DEMOGRAFICA:

L’83,1% degli acquirenti ha comprato l’abitazione principale, a seguire con il 16,9% gli investitori (percentuale in calo rispetto al II sem 2013 quando era pari al 18,1%).

Per quanto riguarda l’età degli acquirenti si evince che la maggioranza ricade tra i 18 e i 44 anni.

COMPRAVENDITE

Aumenta il numero di compravendite a Torino nei primi tre mesi del 2014: 2.292 in crescita del 10,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.

AUMENTANO LE COMPRAVENDITE NELLA CITTA’ DELLA MOLE

2007 +2,7%
2008 -5,6%
2009 -3,5%
2010 +0,4%
2011 -2,1%
2012 -10,8%
2013 -10,9%
2014 -3,9%

MACROAREA CENTRO

I prezzi immobiliari nelle zone centrali di Torino sono diminuiti dell’1,1%. Stabili i valori nel Centro storico, quisorge l’Università e quindi c’è una buona domanda di studenti universitari. In diminuzione la richiesta dei genitori che acquistano pei figli. Particolarmente apprezzate le abitazioni situate in via Po, una strada servita e dove il mercato immobiliare è molto dinamico; ci sono appartamenti di piccolo taglio, spesso ricavati da operazioni di frazionamento di palazzi costruiti nel XVIII secolo che se in buone condizioni si scambiano mediamente a prezzi 3500 € al mq. Nella zona di via Roma, via Battisti, piazza Carlo Alberto, piazza Castello e piazza Vittorio Veneto si concentrano soluzioni di prestigio, dalle metrature superiori a 100 mq e che ristrutturate hanno quotazioni medie di 4000 € al mq. Più signorili le abitazioni posizionate sul Lungopo Diaz. Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda alimentata da studenti universitari e da lavoratori fuori sede. La presenza di investitori è determinata dalla forte richiesta di affitti da parte di studenti universitari provenienti da tutta Italia ed in particolare dal Piemonte. Valori invariati per le abitazioni che si trovano nell’ area di via Roma, via Lagrange e via Carlo Alberto; in queste vie una tipologia d’epoca, in buono stato, si acquista con una spesa media di circa 4000 € al mq. Le zone più signorili sono quelle che affacciano su via Lagrange, via XX Settembre e via Alfieri e tra le vie più prestigiose da segnalare via Della Rocca, dove si trovano anche soluzioni signorili riqualificate e valutate circa 6000 € al mq.

Le quotazioni delle abitazioni nella zona di San Salvario, Sacro Cuore, Valentino sono in leggera diminuzione. La zona più prestigiosa è quella che si affaccia sul Po e limitata da corso Massimo D’Azeglio: immobili d’epoca dei primi anni del 1900, tra cui dei villini che costano mediamente 3000 € al mq, con punte di 3500 € al mq per le soluzioni che godono della vista Collina e sul Parco del Valentino. Progetti in corso: sono in fase di realizzazione alcune nuove costruzioni in luogo dell’ex sede della Fiat in Corso Massimo d’Azeglio angolo Corso Dante e che sono proposte a prezzi medi di 3500 € al mq. Le quotazioni immobiliari della zona Crocetta sono ancora in leggera diminuzione e questo ha comportato una ripresa delle compravendite. A muoversi sul mercato sono persone alla ricerca della prima casa e della casa ad uso investimento. Infatti non lontano sorge il Politecnico di Torino e sono numerosi coloro che comprano per mettere a reddito. Le soluzioni immobiliari più signorili sono concentrate nel tratto compreso tra Corso De Gasperi e Corso Galileo Ferraris: le soluzioni d’epoca e quelle signorili hanno prezzi medi di 3400 € al mq. Soluzioni meno prestigiose sono disponibili tra Corso Duca degli Abruzzi e corso Mediterraneo: prezzi medi di 2600 € al mq.

MACROAREA DELLA COLLINA

Qui i prezzi immobiliari sono scesi in modo più importante (-7,1%). Nei quartieri di Collina, Borgata Rosa, Lomellina, Madonna del Pilone e Sassi si sono registrati prezzi in ribasso. La maggioranza delle richieste proviene da famiglie in cerca dell’abitazione principale, non mancano comunque domande da parte di investitori e, in numero minore, anche da persone che acquistano la casa vacanza in questa area residenziale e verde della città, caratterizzata dalla presenza di vigneti. La zona di Lomellina-Borgo Po è tra le più richieste, si sviluppa nella fascia pre-collinare ed ospita tipologie di primi anni del ‘900 che grazie alla vista panoramica sulla città hanno prezzi medi di 3500 € al mq. A Madonna del Pilone per una soluzione ristrutturata si spendono 2600 € al mq. L’area di Borgata Rosa offre edifici degli anni ’60,’80,’90 e dei primi del 2000: un appartamento recente si valuta circa 1800 € al mq. Nella parte collinare del quartiere ci sono ville d’epoca edificate tra il 1500 ed il 1600, si tratta di soluzioni molto ampie con vasti terreni annessi, che possono superare abbondantemente il milione di euro. In zona Sassi si possono acquistare ville storiche, mentre la restante parte del quartiere è caratterizzata da edilizia economica degli anni ’60 e ‘70 con valori che oscillano tra 1100 e 1400 € al mq. Il mercato delle locazioni è attivo, soprattutto grazie alla vicinanza con alcune importanti aziende come la Ferrero e l’Iveco. La domanda di case in affitto proviene quindi soprattutto da professionisti fuori sede e, in parte minore, anche da studenti universitari. Per l’affitto di bilocali si registrano canoni che possono variare in base alla zona da 220 a 400 € al mese.

MACROAREA DI BORGO VITTORIA – BARRIERA DI MILANO

In questa Macroarea le quotazioni immobiliari sono diminuite del 3,7%. Il quartiere di Borgo Vittoria è ad alta vocazione operaia. L’offerta immobiliare nella zona di corso Grosseto, a ridosso di piazza Rebaudengo, è quella più popolare, con immobili dei primi anni del 1900 che si vendono a prezzi inferiori a 1000 € al mq. Ci sono anche abitazioni ex Fiat valutate 1100 € al mq. Infine, una zona molto economica, intorno a via Reiss Romoli, registra prezzi medi di 900 € al mq. Il nuovo costa 1400 € al mq. La zona di Borgo Vittoria ha prezzi medi di 1300 € al mq. Questo tipo di immobili e questa zona attirano anche acquirenti provenienti dai quartieri limitrofi dove le quotazioni sono più elevate. Sono presenti anche delle recenti costruzioni, risalenti a 3-4 anni fa che si scambiano a prezzi medi di 2300 € al mq. In diminuzione i valori nella zona di Barriera di Milano – Vercelli – Crispi. L’offerta include soluzioni dei primi anni del 1900 spesso da ristrutturare a valutate 800-900 € al mq; ci sono anche delle nuove costruzioni edificate tra il 2010 e il 2011, immesse sul mercato a 2000 € al mq ma ancora invendute.

MACROAREA FRANCIA – SAN PAOLO

Il ribasso delle quotazioni (-3,7%) è stato determinato dall’andamento del quartiere di Pozzo Strada – Monte Cucco e del quartiere San Paolo – Largo Racconigi. Corso Monte Cucco e corso Peschiera sono tra le strade più apprezzate del quartiere Pozzo Strada – Monte Cucco dove ci sono tipologie degli anni ’70 dotate di portineria e giardino interno a 1800-1900€ al mq se da ristrutturare ed a 2400€ al mq se già ristrutturate. Per quanto riguarda il mercato degli affitti si registra una buona richiesta da parte di coppie e famiglie ed in misura minore anche da parte di studenti universitari. Si registra inoltre una discreta componente di domanda da parte di persone anziane: un bilocale si affitta mediamente a 380€ al mese, mentre il trilocale costa circa 430€ al mese. Progetti in corso: Da segnalare che in via Fattori, traversa di corso Monte Cucco, è in fase di realizzazione una nuova palazzina con facciata in paramano ed in classe energetica A, i cui valori partono da 2800€ al mq. Prezzi in calo nel quartiere San Paolo – Largo Racconigi: un buon usato costa 1500 € al mq, con punte di 1800-1900 € al mq per la zona di via Malta, dove si trovano condomini con giardini, ben posizionati e con appartamenti luminosi. Da segnalare che in via Spalato, angolo piazza Marmolada, è stato costruito un nuovo condominio con prezzi a partire da 2800€ al mq (per gli appartamenti posizionati al primo piano). Anche in via Caraglio è possibile acquistare tipologie nuove con una spesa di 2500-2600 € al mq. Sono in corso i lavori per la riqualificazione di piazza Marmolada che prevede la creazione di spazi verdi ed il restyling dell’arredo urbano. Vivace il mercato delle locazioni in zona San Paolo – Largo Racconigi: a cercare casa in affitto sono sia studenti universitari sia coppie e famiglie, mentre è praticamente scomparsa la domanda da parte di lavoratori fuori sede dopo il trasferimento di alcune aziende in altre aree della città. Un bilocale si affitta mediamente a 400 € al mese.

MACROAREA DI SANTA RITA – MIRAFIORI NORD

Nel Isemestre2014 le quotazioni sono in diminuzione (-7,1%). Tra i quartieri con trend al ribasso si segnalano Santa Rita – corso Siracusa e Mirafiori Nord – Mercato Coperto. Quest’ultimo quartiere registra prezzi di 1000 € al mq per le soluzioni popolari in buone condizioni, mentre il prezzo di un appartamento in edilizia civile degli anni ’70 in buono stato non supera i 2000 € al mq. Da segnalare nuove costruzioni in corso Tazzoli. Buona la domanda di appartamenti in affitto, in particolare da parte di giovani coppie e qualche volta da lavoratori trasfertisti. Mercato ancora a rilento nell’area di Santa Rita – Corso Siracusa dove appartamenti degli anni ’70 in buone condizioni si possono acquistare a 1500 € al mq. Valutazioni più elevate per le tipologie posizionate in via Barletta, corso Sebastopoli e corso Correnti, le strade più richieste del quartiere. Un appartamento in buono stato costa 2000 € al mq. Vivace il mercato degli affitti. Progetti in corso: in via Barletta è stato realizzato un palazzo con 12 unità abitative i cui prezzi si attestano su 3000 € al mq. Sempre in via Barletta stanno sorgendo due palazzi gemelli; il primo, in classe energetica B, è stato già completato ed il valore è di 2800 € al mq.

MACROAREA DI NIZZA – LINGOTTO – MIRAFIORI SUD

Le quotazioni immobiliari hanno segnalato un ribasso del 3,7%. Prezzi in diminuzione nella zona di Nizza-Millefonti: tipologie degli anni ’60 e ’70 da ristrutturare costano tra 1900 e 2000 € al mq, mentre per gli appartamenti già ristrutturati si spendono circa 2300 € al mq. Condomini senza ascensore degli anni ’50 sono presenti nell’area di via Spotorno e di piazza Filzi, dove ci sono soluzioni da ristrutturare dal valore di 1000 € al mq, quotazioni di 800-900 € al mq per quelle più popolari. In aumento il numero di persone in cerca di soluzioni in affitto, il canone di bilocali e trilocali è rispettivamente di 400 e 500 € al mese. Progetti in corso: Il quartiere Nizza-Millefonti è interessato dai lavori per il prolungamento della metropolitana nel tratto compreso tra il capolinea di Lingotto-Fiera e piazza Bengasi. Inoltre in via Nizza, all’altezza di via Caramagna, è in fase di realizzazione il nuovo Palazzo della Regione.
Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Luglio 2014 2,7% 29,1% 35,8% 23,8% 8,6%
Gennaio 2014 3,0% 29,9% 35,3% 23,6% 8,2%

L’analisi della domanda rileva un aumento della concentrazione delle richieste di trilocali (+0,5%), quattro locali (+0,2%) e cinque locali (+0,4%). In diminuzione la concentrazione dei monolocali (-0,3%) e dei due locali (-0,8%).

Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Luglio 2014 3,1% 32,7% 36,6% 18,6% 8,8%
Gennaio 2014 2,3% 33,0% 36,8% 19,5% 8,4%

In aumento la concentrazione dell’offerta immobiliare sui monolocali (+0,8%) e sui cinque locali (+0,4%). In diminuzione quella su tutte le altre tipologie immobiliari.
 
Asti: rispetto al 2006, i valori medi di mercato sono scesi di circa il 30%

Compravendite di case giù del 50% Calati di un terzo i valori di mercato (Fonte: lanuovaprovincia.it - 22/09/2014)

E' una fotografia a tinte scure quella scattata dall'ottava edizione del Borsino immobiliare 2014 della provincia di Asti, presentata giovedì all'Enofila, nell'ambito della Douja d'Or, in presenza di diversi relatori e autorità. Frutto delle rilevazioni effettuate dagli Agenti immobiliari che formano la rete dei rilevatori della Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari) di Asti ed elaborate dall'apposita Commissione a fine 2013, la stesura del Borsino, sulla base dei prezzi appunto dello scorso anno, è stata particolarmente difficile, proprio a causa dell'andamento del settore, colpito da una crisi che in passato non si era mai vista.

«Con mille difficoltà, considerata l'altalena dei prezzi, siamo riusciti a stabilire una tabella di valori dichiara Enrico Fenoglio, presidente Fimaa Asti Basti dire che il numero delle transazioni di compravendita immobiliare nel settore residenziale si è ridotto del 50% rispetto agli anni precedenti: siamo quindi passati da 845 mila transazioni nel 2006 a poco più di 400 mila nel 2013. Siamo così tornati al numeri del 1968. Inoltre gli scambi, cioè le vendite nel capoluogo, sono passati da 918 nel 2008 a 563 oggi, nel resto della provincia da 1.711 a 927, sempre nel medesimo periodo».

Sottolineando che «l'instabilità del mercato e il calo dei prezzi sia negli affitti sia nelle compravendite hanno osteggiato le rilevazioni», Fenoglio ha aggiunto: «Possiamo dire che, rispetto al 2006, i valori medi di mercato sono scesi di circa il 30%. Di certo, l'imposizione fiscale sulla casa, tra cui Imu, Tasi e Tarsi, non ha aiutato il mercato, dato che il mattone, nonostante sia considerato dalla gente bene rifugio per eccellenza, è stato sempre più colpito. Cosa che manda in crisi anche l'intero indotto collegato al settore. Crediamo però si sia ormai raggiunto il minimo storico e gli analisti sperano in una ripresa nel 2016. Bisogna comunque essere ottimisti. In quest'ottica, anche le banche devono fare la propria parte, erogando mutui».

Per individuare meglio i diversi valori di ogni singola unità immobiliare, in base all'ubicazione, la città di Asti è stata suddivisa in 10 zone. I relativi valori hanno un carattere indicativo e sono espressi in euro per metro quadro commerciale. «I prezzi che tengono di più fa sapere Fenoglio sono quelli del centro e della zona Nord, cioè le aree più richieste e più care, che però hanno comunque avuto una caduta di valore. Nessuna zona insomma è stata risparmiata da questo fenomeno». Tanto per fare qualche esempio, il costo del mattone per un alloggio semi nuovo, che non supera i 25 anni, in centro, nel tratto di corso Dante, fino a Largo Martiri Liberazione (zona 1), va da 2.200 euro a 2.500 al mq; la stessa tipologia di prezzo oscilla in via Petrarca (zona Nord o zona 2) da 1.700 euro a 2.300 euro/mq; in corso XXV Aprile (zona 9) da 1.400 a 1700 euro/mq; in via Torchio (zona 6) da 1.100 a 1.300 euro /mq; nel quartiere Praia (zona 4) da 900 a 1.100 euro/mq.

«Più in generale annota Fenoglio il mercato astigiano soffre forse maggiormente di altre realtà più turistiche. Tale considerazione vale soprattutto per il capoluogo, rispetto a quelle aree della provincia che di recente hanno ottenuto il riconoscimento Unesco. Di conseguenza, la speranza è che qualche investitore straniero venga ad acquistare casa in queste zone». Un cenno ulteriore meritano poi i costi di locazione: «Anche gli affitti afferma Fenoglio hanno conosciuto un tracollo, a fronte del quale i proprietari risentono ancor più delle tasse». Al riguardo, Claudio Bruno, direttore Ascom Confcommercio, ha ricordato l'accordo tra lo stesso Ente, l'amministrazione comunale, la Fimaa e altre associazioni di categoria, relativo ai canoni calmierati a favore di affittuari e proprietari, in ambito commerciale.
 
La "prevista" ripresa del 2016, quasi certamente, penso che si andrà ad aggiungere alla lista: Le previste riprese e gli annus horribilis del mercato immobiliare italiano<hr style="width: 100%; height: 2px" />Crollano i prezzi degli immobili: "La ripresa? Solo tra un anno" (Fonte: torino.repubblica.it - di Stefano Parola - 17/04/2015)

In periferia valori calati di un quarto. Giù anche nell'isola della Crocetta: "E' ripartito il mercato dei mutui". Aumenti contenuti a Cit Turin e Cavoretto

Le case costano sempre meno. Dopo anni di tenuta o di lieve flessione, nel 2014 il valore degli immobili di Torino ha subito un calo piuttosto consistente: si parla di una riduzione media del 7,3 per cento. E, come tutte le medie, dietro il dato ci sono zone che tengono, come il centro, e altre in cui i prezzi sono crollati, con riduzioni anche superiori al 20 per cento. «Rispetto a prima della crisi, gli alloggi in zone come Barriera di Milano o Aurora il calo è stato anche del 50 per cento.

Sono quartieri in cui ci sono centinaia di case all'asta a causa di sfratti o di mutui spazzatura dati a persone che poi se ne sono andate», spiega Lucia Vigna della Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari. La cartina di Torino disegnata da chi aiuta a comprare e vendere case è cosparsa di segni meno. Solo in sei zone della città i prezzi degli immobili sono in aumento: Cit Turin (più 3 per cento), Regio Parco-Barca (più 2), Lingotto (più 2), la collina attorno a Cavoretto (più 1), Cenisia (più 1) e piazza San Carlo (più 0,5). Poi ci sono dei quartieri in cui i valori hanno comunque tenuto, come piazza Statuto (meno 3 per cento) e piazza Vittorio Veneto (meno 1), o anche come Nizza Millefonti (meno 2) e Pozzo Strada (meno 2).

E ancora, c'è la situazione un po' anomala della Crocetta: i prezzi sono scesi del 3 per cento, ma nella carissima isola pedonale (si viaggia sui 4.700 euro al metro quadro) il calo è stato del 15 per cento. Nel resto della città la discesa del mattone è ben più evidente. Si parte dal meno 5 per cento registrato a Falchera (dove i prezzi sono già tra i più bassi del capoluogo) e si arriva fino al meno 24 per cento delle Vallette e di Lucento, al meno 21 di Aurora e al meno 23 di Barriera di Milano, che è l'area di Torino in cui il valore medio degli alloggi è il più basso in assoluto (1.117 euro al metro). In mezzo c'è la sorprendente riduzione della pre-collina (meno 10 per cento a Borgo Po, meno 12 in piazza Gran Madre), oltre ai cali di quartieri come Santa Rita (meno 13), Mirafiori (meno 8), San Donato (meno 15) e pure di due zone che hanno goduto di un certo rilancio negli ultimi anni come San Salvario (meno 8) e Vanchiglia (meno 6,5). E quest'anno? «Prevediamo ancora un calo nel 2015 e una stabilizzazione a partire dall'anno prossimo», spiega Lucia Vigna.

La buona notizia per gli agenti immobiliari è che il mercato si è un po' rivitalizzato, con le compravendite che sono aumentate del 5 per cento nel settore residenziale e con le banche un po' più disponibili a concedere mutui Però, avverte l'esponente della Fiaip, «è presto per parlare di ripresa, tuttavia abbiamo fiducia in una ripartenza vera nel 2016». La federazione degli agenti immobiliari ha anche analizzato l'andamento dei prezzi nel resto della provincia di Torino. Nel 2014 la cintura ha subìto la perdita di valore maggiore, soprattutto Nichelino (meno 21 per cento), Moncalieri (meno 14) e Orbassano (meno 12). Perdono tra il 3 e il 9 per cento. Prezzi giù del 13 per cento anche nelle località turistiche di Valsusa e alta val Chisone.
 
parlando del >Piemonte
ma avete idea di che mazzate si siano abbattute sul piemonte ed anche in altre regioni fino ad ora?
ve le elenco
obbligo di valvole termostatiche e quindi caldaie etc etc grosso esborso di denaro
aumento tassazione a livello di crudeltà
congiuntura economica negativa
esubero di costruito.
lo stato ha applicato il motto latino MORS TUA VITA MEA.
 
-15 a san donato mi sembra tanto, cmq sicuramente continua e continuerà il calo dei prezzi
potrà esserci una ripresa delle compravendite che freni il primo, ma non so se e quanto (e soprattutto QUANDO i valori torneranno anche solo quelli di due anni fa)
 
piemonte, nel primo trimestre dell'anno i prezzi delle case scendono del 2,1% (Fonte: idealista.it - 20/04/2015)

calano ancora i prezzi delle case in piemonte, con valori in discesa del 2,1% nella prima parte dell’anno, a una media di 1.587 euro/m². e' la fotografia del portale idealista sull’andamento dei prezzi di 12.204 unità immobiliari pubblicate sul portale dai proprietari piemontesi tra l’1 gennaio e il 30 marzo

i prezzi in provincia
tutte le province della regione del nord-ovest chiudono il trimestre con un saggio negativo: la performance peggiore spetta a verbano-cusio-ossola (-5,5%), seguita da biella (-3,1%), sempre più fanalino di coda nel ranking nazionale dei prezzi con appena 794 euro/m²

più timidi i ribassi nelle altre aree, con contrazioni inferiori alla media del periodo per torino (-1,9%), novara (-1,5%), vercelli (-1,4%) cuneo (-1,1%) e asti (-0,2%). la provincia più cara è torino (1.783 euro/m²) su verbano-cusio-ossola, seconda nella mappa dei prezzi delle case piemontesi, con i suoi 1.659 euro al metro quadro

nelle città capoluogo l’andamento resta prevalentemente ribassista con 6 centri su 7 in terreno negativo dopo il primo trimestre del 2015. in un contesto in cui la sola cuneo (3%) fa eccezione, tutte le altre città si accodano al trend generale con valori a picco a biella (-4,2%), verbania (-3,3%) e novara (-2,8%), mentre torino (-1,9%) asti (-0,8%) e vercelli (-0,5%) calano a un ritmo meno sostenuto

dopo la performance positiva dei mesi invernali cuneo (2.053 euro/m²) sale in cima alla graduatoria delle città più care della regione davanti a verbania (1.949 euro/m²), mentre torino è solo terza con i suoi 1.940 euro al metro quadro. all’opposto della tavola c’è biella dove per le quattro mura occorrono solo 841 euro al metro quadro

idealista offre l’andamento dei prezzi a livello quartiere nella città di torino il numero di immobili presenti negli altri centri non consente ancora di fornire questo d’informazioni
 
in certe zone del nord, per esempio in larghe aree del piemonte compri ben sotto i 500 euro al mq appartamenti ben messi non certo baracche. Noi abbiamo comprato a 16K 100mq+box+taverna+cantina+solaio, in una zona dove il prezzo medio è 300 euro/mq ... a me questa cosa sembra assurda

il nuovo invece è sui 2.2-2.8K/mq
Hai dovuto fare ristrutturazioni sulla casa?
ma poi ti trovi situazioni tipo Milano che è all'estremo opposto. Che a Milano le case costino piu' che nel paesetto sperduto ci sta anche, quello che mi sembra strano è l'abisso sempre piu' vasto tra posti dove le case costano tanto e dove costano pochissimo. Senza andare troppo lontano, ma è mai possibile che vendano a 6K/mq in periferia (no centro, eh) a Milano e a meno di 1K/mq in luoghi da cui si puo' pendolare su milano?
Forse non è facile pendolare su milano senz'auto?
 
Provato sulla mia pelle, fatto tre piani su terreno donatomi, attento alle spese girando più preventivi da parte di imprese e fornitori, ma finendo le case cmq con finiture di lusso.
Ne ho venduta una a un inquilino, il cui affitto mi rendeva più o meno il 2,7/2,8% l'anno.
L'ho venduta a più o meno quello che ho speso...
Fare le case (se non sei impresa è un suicidio) o comprarle per poi rivenderle poco dopo non conviene affatto.
 
Provato sulla mia pelle, fatto tre piani su terreno donatomi...
Fare le case (se non sei impresa è un suicidio) o comprarle per poi rivenderle poco dopo non conviene affatto.
Mi stupisce che proprio tu che sei così attento alle agevolazioni fiscali hai fatto casa nuova invece di vendere il terreno e compare qualche rudere da ristrutturare...
 
Inesperienza caro, solo inesperienza…
Dopo sempre fatto ristrutturazioni infatti…
 
Inesperienza caro, solo inesperienza…
Dopo sempre fatto ristrutturazioni infatti…
Ma infatti.

Se non ci fossero le detrazioni fiscali,il numero delle Imprese che finirebbero a gambe all'aria sarebbe elevatissimo.

La stranezza è che nonostante l'incredibile mole di danaro che gira attorno agli immobili,le Imprese,spesso,finiscono i cantieri con profitti veramente ridotti.
 
sono tante le imprese che sul nuovo girano solo i soldi, ma tante!
L’immobiliare sembra un settore per pochi
 
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