Casa, non si vende più nuovo crollo del 30%

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Casa, non si vende più
nuovo crollo del 30%

I dati dell'Agenzia delle Entrate affermano che nel secondo semestre del 2012 il calo è ancora più marcato. Rispetto al 2004 siamo al -47,7%. Un crollo vertiginoso a ponente
Casa, non si vende più nuovo crollo del 30% - Genova - Repubblica.it
L'ANNO scorso non si vendeva una casa nemmeno per sbaglio. Quest'anno, rispetto ai dati già orrendi registrati nel 2011 (ma anche nel 2010, 2009 e 2008) siamo ulteriormente calati del trenta per cento. Chiamatela bolla immobiliare, chiamatela speculazione internazionale, chiamatela mattone congelato, chiamatela tempesta perfetta, ma la sostanza resta precisa: i prezzi potranno pure diminuire sostanzialmente (un altro meno tre per cento nel 2012, rispetto al 2011) ma la situazione immobiliare - semestre dopo semestre - non si sblocca.

Questa volta, a piangere miseria, non sono gli agenti immobiliari. A fotografare una situazione disastrosa è lo Stato in prima persona, cioè l'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate che, in collaborazione con l'Ufficio del Territorio di Genova, ha presentato ieri mattina l'identikit di un incubo. Perché - in questo caso - ad essere presi in considerazione non sono i contratti (non) stipulati dalle singole agenzie immobiliari, piccole o grandi che siano: qui si discute di "Ntn", orribile crasi che sta per "numero di transazioni normalizzate", che a sua volta - tradotto in italiano - significa numero di alloggi (meglio: unità immobiliari) che sono passati effettivamente da un proprietario ad un altro.

"La flessione del meno 28,8 per cento per le compravendite di abitazioni a Genova, nel secondo semestre 2012 è notevole - spiega Stefano Silvano, responsabile
ligure dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare - ma i dati assoluti fanno ancora maggior impressione: le unità scambiate negli ultimi sei mesi del 2012 sono state 2.441, comprendendo tutta Genova e la sua provincia. Stessa tendenza per il mercato regionale che, se confrontato con l'anno precedente, ha subito un calo degli scambi del meno 26,1%, equivalente a 15.432 transazioni, un dato sostanzialmente in linea con quello medio nazionale del settore, che è meno 25,8 per cento".
Duole infierire, ma significa che l'intero universo delle millanta agenzie immobiliari - che ancora adesso e inspiegabilmente continuano a proliferare in un clima in cui nessuno può vendere niente a nessuno - riesce a concludere, tra tutta Genova e provincia, tredici compravendite al giorno: è come se da un intero stabilimento Fiat uscisse, ogni giorno, solo una sfigatissima Panda.

Scendendo nel dettaglio, "la crisi del mercato residenziale ha comportato una riduzione dei volumi di circa un terzo. Le analisi del secondo semestre 2012 confermano quanto monitorato nel primo: la contrazione degli scambi interessa sia la costa che l'entroterra", e questa è una novità. Normalmente la costa ha avuto un mercato di riferimento decisamente dinamico mentre la fascia collinare è da sempre interessata da una blanda domanda locale per la
villeggiatura nei mesi estivi.

Non tutta la Liguria è omogenea: la crisi picchia in maniera particolare sulla Riviera di Ponente (meno 44,6 per cento, con una incredibile punta di meno 56,3 per Cogoleto, che indossa la maglia nera). Parlando di prezzi, le quotazioni medie hanno avuto un andamento sostanzialmente stabile dal 2006 al 2010, poi dal 2011 è iniziata una prima discesa sebbene in forma decisamente più contenuta rispetto alle compravendite.
In particolare, in Riviera, dove fino a poco tempo fa qualche affare si riusciva ancora a concludere, nel secondo semestre del 2012 i comuni dove l'indice è stato più alto sono Rapallo (138 compravendite), Chiavari (120), Sestri Levante (64), Arenzano (57) e Santa Margherita (56). In ben 29 comuni della fascia collinare, nel secondo semestre del 2012, sono stati venduti meno di dieci appartamenti. In controtendenza solamente Torriglia, con trenta case passate da un proprietario all'altro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

(20 giugno 2013)
 
Casa, non si vende più
nuovo crollo del 30%

I dati dell'Agenzia delle Entrate affermano che nel secondo semestre del 2012 il calo è ancora più marcato. Rispetto al 2004 siamo al -47,7%. Un crollo vertiginoso a ponente
Casa, non si vende più nuovo crollo del 30% - Genova - Repubblica.it
L'ANNO scorso non si vendeva una casa nemmeno per sbaglio. Quest'anno, rispetto ai dati già orrendi registrati nel 2011 (ma anche nel 2010, 2009 e 2008) siamo ulteriormente calati del trenta per cento. Chiamatela bolla immobiliare, chiamatela speculazione internazionale, chiamatela mattone congelato, chiamatela tempesta perfetta, ma la sostanza resta precisa: i prezzi potranno pure diminuire sostanzialmente (un altro meno tre per cento nel 2012, rispetto al 2011) ma la situazione immobiliare - semestre dopo semestre - non si sblocca.

Questa volta, a piangere miseria, non sono gli agenti immobiliari. A fotografare una situazione disastrosa è lo Stato in prima persona, cioè l'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate che, in collaborazione con l'Ufficio del Territorio di Genova, ha presentato ieri mattina l'identikit di un incubo. Perché - in questo caso - ad essere presi in considerazione non sono i contratti (non) stipulati dalle singole agenzie immobiliari, piccole o grandi che siano: qui si discute di "Ntn", orribile crasi che sta per "numero di transazioni normalizzate", che a sua volta - tradotto in italiano - significa numero di alloggi (meglio: unità immobiliari) che sono passati effettivamente da un proprietario ad un altro.

"La flessione del meno 28,8 per cento per le compravendite di abitazioni a Genova, nel secondo semestre 2012 è notevole - spiega Stefano Silvano, responsabile
ligure dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare - ma i dati assoluti fanno ancora maggior impressione: le unità scambiate negli ultimi sei mesi del 2012 sono state 2.441, comprendendo tutta Genova e la sua provincia. Stessa tendenza per il mercato regionale che, se confrontato con l'anno precedente, ha subito un calo degli scambi del meno 26,1%, equivalente a 15.432 transazioni, un dato sostanzialmente in linea con quello medio nazionale del settore, che è meno 25,8 per cento".
Duole infierire, ma significa che l'intero universo delle millanta agenzie immobiliari - che ancora adesso e inspiegabilmente continuano a proliferare in un clima in cui nessuno può vendere niente a nessuno - riesce a concludere, tra tutta Genova e provincia, tredici compravendite al giorno: è come se da un intero stabilimento Fiat uscisse, ogni giorno, solo una sfigatissima Panda.

Scendendo nel dettaglio, "la crisi del mercato residenziale ha comportato una riduzione dei volumi di circa un terzo. Le analisi del secondo semestre 2012 confermano quanto monitorato nel primo: la contrazione degli scambi interessa sia la costa che l'entroterra", e questa è una novità. Normalmente la costa ha avuto un mercato di riferimento decisamente dinamico mentre la fascia collinare è da sempre interessata da una blanda domanda locale per la
villeggiatura nei mesi estivi.

Non tutta la Liguria è omogenea: la crisi picchia in maniera particolare sulla Riviera di Ponente (meno 44,6 per cento, con una incredibile punta di meno 56,3 per Cogoleto, che indossa la maglia nera). Parlando di prezzi, le quotazioni medie hanno avuto un andamento sostanzialmente stabile dal 2006 al 2010, poi dal 2011 è iniziata una prima discesa sebbene in forma decisamente più contenuta rispetto alle compravendite.
In particolare, in Riviera, dove fino a poco tempo fa qualche affare si riusciva ancora a concludere, nel secondo semestre del 2012 i comuni dove l'indice è stato più alto sono Rapallo (138 compravendite), Chiavari (120), Sestri Levante (64), Arenzano (57) e Santa Margherita (56). In ben 29 comuni della fascia collinare, nel secondo semestre del 2012, sono stati venduti meno di dieci appartamenti. In controtendenza solamente Torriglia, con trenta case passate da un proprietario all'altro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

(20 giugno 2013)

Abbassino i prezzi del 40%.... e vedi di nuovo le vendite :D:p
 
Abbassino i prezzi del 40%.... e vedi di nuovo le vendite :D:p
Non lo vogliono capire!
Devono riportare i prezzi che c'erano prima dell'euro, altrimenti il mercato non riparte!
Unica alternativa: lavoro per tutti e raddoppio degli stipendi
Siccome questa è utopia, non resta che riportare i prezzi a livelli accessibili.
 
Non lo vogliono capire!
Devono riportare i prezzi che c'erano prima dell'euro, altrimenti il mercato non riparte!
Unica alternativa: lavoro per tutti e raddoppio degli stipendi
Siccome questa è utopia, non resta che riportare i prezzi a livelli accessibili.
sono utopie entrambe
 
il fatto è che una casa che costa 300, pagarla 250 non è che cambi tanto, se uno non ha una "lira"...
 
il fatto è che una casa che costa 300, pagarla 250 non è che cambi tanto, se uno non ha una "lira"...
BRAVO!
Il problema non sta tanto nel prezzo delle case ( che alla fin fine è fatto dal mercato) , ma dai salari sempre più risicati dai vari aumenti e balzelli di tutti i generi...e questo per chi ha la fortuna di averlo ancora un lavoro...
Chi sogna case a prezzi da discount è un illuso...se non si è con l'acqua alla gola , la casa si lascia invenduta...il problema è di chi deve comprare (purtroppo) , non di chi vende ma non ha fretta...
 
Non lo vogliono capire!
Devono riportare i prezzi che c'erano prima dell'euro, altrimenti il mercato non riparte!
Unica alternativa: lavoro per tutti e raddoppio degli stipendi
Siccome questa è utopia, non resta che riportare i prezzi a livelli accessibili.

Piuttosto che svendere per far piacere all'Ade, se uno non ha necessità di vendere la casa, col cavolo che abbassa il prezzo. Se la tiene e aspetta tempi migliori oppure la passa a qualche famigliare. Perchè mai si dovrebbe vendere al 40% di meno? Boh!
Che tolgano l'odiata Imu, dell'odiato monti, invece. Se la situazione era pessima prima, è diventata tragica grazie a monti e tutte le tasse che ha caricato gli italiani.
 
Piuttosto che svendere per far piacere all'Ade, se uno non ha necessità di vendere la casa, col cavolo che abbassa il prezzo. Se la tiene e aspetta tempi migliori oppure la passa a qualche famigliare. Perchè mai si dovrebbe vendere al 40% di meno? Boh!
Che tolgano l'odiata Imu, dell'odiato monti, invece. Se la situazione era pessima prima, è diventata tragica grazie a monti e tutte le tasse che ha caricato gli italiani.

Ti faccio notare che l'IMU è stata introdotta da Berlusconi/Tremonti nell'estate 2011 e Monti è stato costretto ad agire come ha agito perchè zio Silvio è andato in Europa a promettere che l'Italia sarebbe rientrata dal deficit nel 2013 invece che nel 2015 come tutti gli altri.

E sul concetto di "svendita" ci sarebbe da dire. Svendere rispetto a cosa?
 
E perchè quando è entrato l'euro si è venduto al 100% in più?
Boh!
Perchè c'era chi comprava...semplice...è il mercato...
Io ho caricato ben più del 100% sul mio immobile quando l'ho venduto...ma non ho messo la pistola alla tempia di nessuno...
 
Perchè c'era chi comprava...semplice...è il mercato...
Io ho caricato ben più del 100% sul mio immobile quando l'ho venduto...ma non ho messo la pistola alla tempia di nessuno...


E adesso se i prezzi non scendono, non c'è chi compra, semplicissimo.
 
Ma il problema è da ricercarsi nel mercato del lavoro sempre più depresso...
Non ha senso adeguare il valore delle case a stipendi sempre più bassi ed incerti , ma cercare di stabilizzare e rendere più remunerativo il lavoro.
Altrimenti è una corsa al ribasso...
 
Ma in verità ai costruttori conviene di più che le case le acquistino chi i soldi non li ha...altrimenti quando smaltiscono l'invenduto...
 
E perchè quando è entrato l'euro si è venduto al 100% in più?
Boh!

Quello è un fatto.

Desiderare che i proprietari inizino a svendere, mi pare pura ideologia. Chi desidera la svendita si metta l'animo in pace, perchè finchè esisteranno risparmi privati, gli italiani non abbasseranno il prezzo.
Il cerino in mano ce l'ha chi vuole comprare, ma non può per via di salari bassi o assenza di lavoro, che non gli permettono di raggiungere il prezzo.
Poi ci sono gli speculatori che vogliono comprare a meno pur avendo il cash, perchè la moda del momento è ribassista, allora il proprietario DEVE vendere a tutti i costi a meno. ;)
 
io non vedo soluzione per chi vuole comprare, i prezzi non scenderanno più di tanto, e rimane che anche solo" mantenere una casa ora costa molto...
 
Quello è un fatto.

Desiderare che i proprietari inizino a svendere, mi pare pura ideologia. Chi desidera la svendita si metta l'animo in pace, perchè finchè esisteranno risparmi privati, gli italiani non abbasseranno il prezzo.
Il cerino in mano ce l'ha chi vuole comprare, ma non può per via di salari bassi o assenza di lavoro, che non gli permettono di raggiungere il prezzo.
Poi ci sono gli speculatori che vogliono comprare a meno pur avendo il cash, perchè la moda del momento è ribassista, allora il proprietario DEVE vendere a tutti i costi a meno. ;)

Però in giro si comincia a sentire qualcuno bisognoso di vendere ....troppe spese, eredi, ristrutturazione palazzo, gente che se ne va all'estero mollando tutto ecc. ecc.
 
Non dimenticate un altro fatto molto importante,ovvero i controlli fiscali. Credo che il credit crunch sia corresponsabile di totto il botto,ma i controlli fiscali faranno un po' di pulizia nel settore...
 
Però in giro si comincia a sentire qualcuno bisognoso di vendere ....troppe spese, eredi, ristrutturazione palazzo, gente che se ne va all'estero mollando tutto ecc. ecc.

Non ho dubbi. Io stesso vivo all'estero. Ma sono una esiguissima minoranza, altrimenti ci sarebbero molte più transazioni a prezzi inferiori. L'inasprimento fiscale voluto da monti, con gli accertamenti dell'Ade, ha senza dubbio causato un'inchiodata del mercato, posizioni pro o contro evasione fiscale, a parte.
 
Non ho dubbi. Io stesso vivo all'estero. Ma sono una esiguissima minoranza, altrimenti ci sarebbero molte più transazioni a prezzi inferiori. L'inasprimento fiscale voluto da monti, con gli accertamenti dell'Ade, ha senza dubbio causato un'inchiodata del mercato, posizioni pro o contro evasione fiscale, a parte.

Un altro segnale del desiderio di vendita, è "l'esplosione" della nuda proprietà.
 
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