reganam
Nuovo Utente
- Registrato
- 19/11/09
- Messaggi
- 23.429
- Punti reazioni
- 737
Casa, non si vende più
nuovo crollo del 30%
I dati dell'Agenzia delle Entrate affermano che nel secondo semestre del 2012 il calo è ancora più marcato. Rispetto al 2004 siamo al -47,7%. Un crollo vertiginoso a ponente
Casa, non si vende più nuovo crollo del 30% - Genova - Repubblica.it
L'ANNO scorso non si vendeva una casa nemmeno per sbaglio. Quest'anno, rispetto ai dati già orrendi registrati nel 2011 (ma anche nel 2010, 2009 e 2008) siamo ulteriormente calati del trenta per cento. Chiamatela bolla immobiliare, chiamatela speculazione internazionale, chiamatela mattone congelato, chiamatela tempesta perfetta, ma la sostanza resta precisa: i prezzi potranno pure diminuire sostanzialmente (un altro meno tre per cento nel 2012, rispetto al 2011) ma la situazione immobiliare - semestre dopo semestre - non si sblocca.
Questa volta, a piangere miseria, non sono gli agenti immobiliari. A fotografare una situazione disastrosa è lo Stato in prima persona, cioè l'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate che, in collaborazione con l'Ufficio del Territorio di Genova, ha presentato ieri mattina l'identikit di un incubo. Perché - in questo caso - ad essere presi in considerazione non sono i contratti (non) stipulati dalle singole agenzie immobiliari, piccole o grandi che siano: qui si discute di "Ntn", orribile crasi che sta per "numero di transazioni normalizzate", che a sua volta - tradotto in italiano - significa numero di alloggi (meglio: unità immobiliari) che sono passati effettivamente da un proprietario ad un altro.
"La flessione del meno 28,8 per cento per le compravendite di abitazioni a Genova, nel secondo semestre 2012 è notevole - spiega Stefano Silvano, responsabile
ligure dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare - ma i dati assoluti fanno ancora maggior impressione: le unità scambiate negli ultimi sei mesi del 2012 sono state 2.441, comprendendo tutta Genova e la sua provincia. Stessa tendenza per il mercato regionale che, se confrontato con l'anno precedente, ha subito un calo degli scambi del meno 26,1%, equivalente a 15.432 transazioni, un dato sostanzialmente in linea con quello medio nazionale del settore, che è meno 25,8 per cento".
Duole infierire, ma significa che l'intero universo delle millanta agenzie immobiliari - che ancora adesso e inspiegabilmente continuano a proliferare in un clima in cui nessuno può vendere niente a nessuno - riesce a concludere, tra tutta Genova e provincia, tredici compravendite al giorno: è come se da un intero stabilimento Fiat uscisse, ogni giorno, solo una sfigatissima Panda.
Scendendo nel dettaglio, "la crisi del mercato residenziale ha comportato una riduzione dei volumi di circa un terzo. Le analisi del secondo semestre 2012 confermano quanto monitorato nel primo: la contrazione degli scambi interessa sia la costa che l'entroterra", e questa è una novità. Normalmente la costa ha avuto un mercato di riferimento decisamente dinamico mentre la fascia collinare è da sempre interessata da una blanda domanda locale per la
villeggiatura nei mesi estivi.
Non tutta la Liguria è omogenea: la crisi picchia in maniera particolare sulla Riviera di Ponente (meno 44,6 per cento, con una incredibile punta di meno 56,3 per Cogoleto, che indossa la maglia nera). Parlando di prezzi, le quotazioni medie hanno avuto un andamento sostanzialmente stabile dal 2006 al 2010, poi dal 2011 è iniziata una prima discesa sebbene in forma decisamente più contenuta rispetto alle compravendite.
In particolare, in Riviera, dove fino a poco tempo fa qualche affare si riusciva ancora a concludere, nel secondo semestre del 2012 i comuni dove l'indice è stato più alto sono Rapallo (138 compravendite), Chiavari (120), Sestri Levante (64), Arenzano (57) e Santa Margherita (56). In ben 29 comuni della fascia collinare, nel secondo semestre del 2012, sono stati venduti meno di dieci appartamenti. In controtendenza solamente Torriglia, con trenta case passate da un proprietario all'altro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(20 giugno 2013)
nuovo crollo del 30%
I dati dell'Agenzia delle Entrate affermano che nel secondo semestre del 2012 il calo è ancora più marcato. Rispetto al 2004 siamo al -47,7%. Un crollo vertiginoso a ponente
Casa, non si vende più nuovo crollo del 30% - Genova - Repubblica.it
L'ANNO scorso non si vendeva una casa nemmeno per sbaglio. Quest'anno, rispetto ai dati già orrendi registrati nel 2011 (ma anche nel 2010, 2009 e 2008) siamo ulteriormente calati del trenta per cento. Chiamatela bolla immobiliare, chiamatela speculazione internazionale, chiamatela mattone congelato, chiamatela tempesta perfetta, ma la sostanza resta precisa: i prezzi potranno pure diminuire sostanzialmente (un altro meno tre per cento nel 2012, rispetto al 2011) ma la situazione immobiliare - semestre dopo semestre - non si sblocca.
Questa volta, a piangere miseria, non sono gli agenti immobiliari. A fotografare una situazione disastrosa è lo Stato in prima persona, cioè l'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate che, in collaborazione con l'Ufficio del Territorio di Genova, ha presentato ieri mattina l'identikit di un incubo. Perché - in questo caso - ad essere presi in considerazione non sono i contratti (non) stipulati dalle singole agenzie immobiliari, piccole o grandi che siano: qui si discute di "Ntn", orribile crasi che sta per "numero di transazioni normalizzate", che a sua volta - tradotto in italiano - significa numero di alloggi (meglio: unità immobiliari) che sono passati effettivamente da un proprietario ad un altro.
"La flessione del meno 28,8 per cento per le compravendite di abitazioni a Genova, nel secondo semestre 2012 è notevole - spiega Stefano Silvano, responsabile
ligure dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare - ma i dati assoluti fanno ancora maggior impressione: le unità scambiate negli ultimi sei mesi del 2012 sono state 2.441, comprendendo tutta Genova e la sua provincia. Stessa tendenza per il mercato regionale che, se confrontato con l'anno precedente, ha subito un calo degli scambi del meno 26,1%, equivalente a 15.432 transazioni, un dato sostanzialmente in linea con quello medio nazionale del settore, che è meno 25,8 per cento".
Duole infierire, ma significa che l'intero universo delle millanta agenzie immobiliari - che ancora adesso e inspiegabilmente continuano a proliferare in un clima in cui nessuno può vendere niente a nessuno - riesce a concludere, tra tutta Genova e provincia, tredici compravendite al giorno: è come se da un intero stabilimento Fiat uscisse, ogni giorno, solo una sfigatissima Panda.
Scendendo nel dettaglio, "la crisi del mercato residenziale ha comportato una riduzione dei volumi di circa un terzo. Le analisi del secondo semestre 2012 confermano quanto monitorato nel primo: la contrazione degli scambi interessa sia la costa che l'entroterra", e questa è una novità. Normalmente la costa ha avuto un mercato di riferimento decisamente dinamico mentre la fascia collinare è da sempre interessata da una blanda domanda locale per la
villeggiatura nei mesi estivi.
Non tutta la Liguria è omogenea: la crisi picchia in maniera particolare sulla Riviera di Ponente (meno 44,6 per cento, con una incredibile punta di meno 56,3 per Cogoleto, che indossa la maglia nera). Parlando di prezzi, le quotazioni medie hanno avuto un andamento sostanzialmente stabile dal 2006 al 2010, poi dal 2011 è iniziata una prima discesa sebbene in forma decisamente più contenuta rispetto alle compravendite.
In particolare, in Riviera, dove fino a poco tempo fa qualche affare si riusciva ancora a concludere, nel secondo semestre del 2012 i comuni dove l'indice è stato più alto sono Rapallo (138 compravendite), Chiavari (120), Sestri Levante (64), Arenzano (57) e Santa Margherita (56). In ben 29 comuni della fascia collinare, nel secondo semestre del 2012, sono stati venduti meno di dieci appartamenti. In controtendenza solamente Torriglia, con trenta case passate da un proprietario all'altro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(20 giugno 2013)