Che sia colpa del grillino Fico?

  • ANNUNCIO: 36° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Sui mercati azionari prevale l’avversione al rischio, dopo i toni restrittivi della Fed che in settimana ha segnalato tassi più elevati e per più tempo. Mercoledì scorso la banca centrale americana ha deciso di mantenere i tassi invariati ma al tempo stesso le nuove proiezioni indicano che la maggior parte dei funzionari è favorevole ad un nuovo rialzo entro fine anno. Giovedì si è riunita la Bank of England che non ha toccato i tassi e c’è chi parla della fine del ciclo restrittivo. Al termine della riunione, i tassi sono rimasti invariati al 5,25%, interrompendo così la striscia di 14 strette consecutive. Venerdì, invece, è stato il turno della Bank of Japan che ha mantenuto i tassi negativi e ha lasciato inalterata la politica monetaria, confermando la visione secondo cui l’inflazione sta decelerando. Per continuare a leggere visita il link

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Rai, ecco a chi vanno i due miliardi di euro all’anno di appalti pubblici

In un documento segreto di 20 pagine, consegnato dal dg Gubitosi alla Commissione di Vigilanza, ci sono i nomi delle 2400 società che si sono divise la torta: dall'ex dalemiano Velardi ai fratelli 'berlusconiani' Casella, per finire a Dino Vitola, 'protetto dall'ex An Rositani




"Le pagine, venti. Le società, 2400. Le scatole, infinite. Il denaro, 2 miliardi di euro. Ogni anno, a ogni sussulto di canone che rispetta l’inflazione, la Rai distribuisce centinaia di appalti e commesse per le serie televisive e per la ristorazione, per i varietà e i trasporti. Un documento di viale Mazzini, che il Fatto Quotidiano ha visionato e la Commissione di Vigilanza dovrà esaminare, prova a servire la trasparenza: le tabelle, in ordine alfabetico, sembrano un elenco telefonico. Ma di nome e in nome, di sigla in sigla, si scoprono le aziende che lavorano con i migliori contratti.

I fratelli Casella, Losito e Mediaset
Per fare impresa in viale Mazzini, società pubblica che può apparire inespugnabile, non occorrono grossi capitali: una società a responsabilità limitata, 10mila euro per cominciare, un preventivo, un progetto. I fratelli Casella, Cristian e Marco, avevano esperienza. Il minore Marco ha in carriera sette anni e mezzo nell’ufficio stampa di Silvio Berlusconi e un incarico nei giovani per la libertà. Il maggiore Cristian, l’amministratore, aveva gestito la televisione di propaganda berlusconiana. Il passato di rilievo, seppur politicamente non imparziale, fa scorrere il cancello di viale Mazzini. Qualche sospetto e qualche accusa nascono presto e finiscono ancora prima. I ragazzi sono cresciuti e, in questa stagione, possono vantare un programma (costato 600mila euro, una parte ai fratelli) su Rai1 condotto da Paola Perego e i 10mila euro di 2B Team Group valgono ancora di più.

La presenza di amici al quadrato di Silvio Berlusconi non è un’ossessione per la Rai, anzi, è quasi una prassi, una tradizione che si rinnova e si amplifica. Quando Teodosio Losito, rinomato ammiratore e produttore di Gabriel Garko e Manuela Arcuri su Canale 5, ha incassato un paio di commesse per la televisione pubblica, subito il pensiero è volato a Mediaset, a Cologno Monzese. Proprio a Cologno Monzese, Losito ha residenza: una curiosità, nulla più. Perché fra i soci di Ares Film c’è Rti, acronimo di Reti televisive italiane, una controllata di Mediaset. Losito non si è fatto impressionare, non ha mai commentato né smentito, finché la quota di Rti è scesa al 5 per cento. Non si è mai mossa dal 10 per cento, né un passo avanti né un passo indietro, l’ex compagna di Paolo Berlusconi, Patrizia Marrocco. La Luxvide di Ettore Bernabei e figli non è mai la novità, né in negativo né in positivo: la torta per la fiction si riduce di qualche milioni di euro, ma i santi e i poeti raccontati non perdono spazio né puntate. Anche se il franco-tunisino Tarak Ben Ammar, da sempre alleato di Berlusconi, vorrebbe vendere il 18 per cento del pacchetto azionario che detiene attraverso Prima Tv. L’ennesima edizione di Don Matteo, il prete interpretato da Terence Hill, sarà pronta al prezzo di oltre 15 milioni di euro. E la presenza di Banca Intesa fra i soci trasforma la Luxvide in un colosso multinazionale, non soltanto per le propaggini che si estendono sino a Londra.

Fiduciarie anonime e scatole cinesi
Ecco, per rintracciare un committente di spessore, per la quantità dei prodotti offerti, vale la pena fare un salto nella capitale inglese. E magari, però non sarà facile, capire chi si nasconde (o non vuole farsi riconoscere) dietro la fiduciaria Reynolds Advisor Limited, azionista di maggioranza relativa (40%) di Albatros Entertainment di Maurizio Momi e Alessandro Jacchia, entrambi italianissimi, entrambi riferimenti costanti per i palinsesti di viale Mazzini. Albatros ha un’estrazione di centro più destra, molte volte si è speso (a parole, sia chiaro) l’ex ministro Maurizio Gasparri. L’esterofilia può farci sbarcare persino in Olanda. Paypermoon Italia fu un’invenzione di Claudio Velardi, all’epoca reduce dagli anni di Palazzo Chigi con Massimo D’Alema. Il referente italiano di Paypermoon, che realizza serie televisive con i vari Neri Marcorè e Anna Valle, si chiama Mauro Mari. Le quote italiane sono divise in tre pezzi: il 3% sta a Londra, il 37% fa capo ad Aislin Italia e il restante a un’omonima olandese.

La parte italiana, però, è di proprietà olandese: leggendo l’ultimo bilancio disponibile, dichiara 714 euro di utile. Sarà che le buone idee premiano e così, nonostante una finanzia non certo multinazionale, la Paypermoon ha tante serate da girare e occupare per circa 8 milioni di euro. Ci sono produttori che non beccano una voce di spesa da anni e colleghi che non mancano mai. I direttori apprezzano la fantasia (e il successo) di Lorenzo Mieli, che non va legato soltanto a Fremantle Italia. Wildside, uffici in viale Mazzini, raccoglie giovani di talento e cognomi, il bravo regista figlio di Maurizio Costanzo, Saverio; l’esegeta di Notte prima degli esami, Fausto Brizzi e Mario Gianani, da poco marito di Marianna Madia, deputata Pd.

I grandi affari dei soliti noti
Il calabrese Dino Vitola si è ritrovato in mezzo a una polemica sterminata perché durante il suo Canzoni e Sfide, al teatro Politeama di Catanzaro, in sala c’era il camorrista Gaetano Marino (poi ammazzato) che ascoltava la figlia cantare. Il nome di Vitola figura ancora fra i fornitori di viale Mazzini, quelli che, esaminati e vagliati, possono partecipare a una gara. Per vicinanza territoriale, di origine, s’intende, il consigliere d’amministrazione Guglielmo Rositani l’ha sempre difeso in Cda. In ascesa, va segnalata la Tunnel Produzioni di Ferdinando Mormone che, per Rai2, ha confezionato il contenitore di satira Made in Sud con Elisabetta Gregoraci, moglie di Flavio Briatore. Il fallimento di soldi pubblici per Barbarossa, Umberto Bossi protagonista di un cameo, non ha stroncato il rapporto fra il regista Renzo Martinelli e viale Mazzini. Roberto Sessa ha cambiato tanto, ma non ha smarrito la sintonia con la Rai e ritorna operativo con Picomedia.

Di Benedetto & C. passato di ritorno
L’ex direttore generale Agostinò Saccà ha preso il largo, non senza qualche imbarazzo interno (ha i suoi amici e i suoi nemici) e, da ex capo di tutto in viale Mazzini, fa lievitare la Pepito. C’è un gruppo storico, plasmato nelle ultime stagioni, che conferma la presenza. C’è sempre la Goodtime di Gabriella Buontempo, ex moglie di Italo ********. Come la Titania di Ida Di Benedetto, consorte di Giuliano Urbani. La Itc di Beppe Caschetto va bene anche con la cinepresa. E l’agente Lucio Presta, Arcobaleno 3, presidia sempre il territorio. Questa settimana, i parlamentari in Vigilanza Rai avranno le venti pagine che il dg Gubitosi – dopo aver iniziato a ripulire l’albo – ha consegnato al presidente Roberto Fico: può annoiare e ricordare un elenco telefonico, ma ci sono notizie e incroci che possono aiutare la televisione pubblica a sconfiggere brutti sprechi e cattive abitudini
."


Ecco un altro esempio del magna magna statale, della spreconeria dei nostri principini, altro che evasori, scontrini o dipendenti statali.
si fottono decine di miliardi per interessi personali e poi ci dicono che c'è crisi e ci devono aumentare le tasse, perchè è anche un pò colpa nostra... in effetti hanno ragione, finchè c'è chi continua a votare i magnaccioni è colpa nostra! :wall:
 
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Rai, ecco a chi vanno i due miliardi di euro all’anno di appalti pubblici - Il Fatto Quotidiano

Rai, ecco a chi vanno i due miliardi di euro all’anno di appalti pubblici

In un documento segreto di 20 pagine, consegnato dal dg Gubitosi alla Commissione di Vigilanza, ci sono i nomi delle 2400 società che si sono divise la torta: dall'ex dalemiano Velardi ai fratelli 'berlusconiani' Casella, per finire a Dino Vitola, 'protetto dall'ex An Rositani




"Le pagine, venti. Le società, 2400. Le scatole, infinite. Il denaro, 2 miliardi di euro. Ogni anno, a ogni sussulto di canone che rispetta l’inflazione, la Rai distribuisce centinaia di appalti e commesse per le serie televisive e per la ristorazione, per i varietà e i trasporti. Un documento di viale Mazzini, che il Fatto Quotidiano ha visionato e la Commissione di Vigilanza dovrà esaminare, prova a servire la trasparenza: le tabelle, in ordine alfabetico, sembrano un elenco telefonico. Ma di nome e in nome, di sigla in sigla, si scoprono le aziende che lavorano con i migliori contratti.

I fratelli Casella, Losito e Mediaset
Per fare impresa in viale Mazzini, società pubblica che può apparire inespugnabile, non occorrono grossi capitali: una società a responsabilità limitata, 10mila euro per cominciare, un preventivo, un progetto. I fratelli Casella, Cristian e Marco, avevano esperienza. Il minore Marco ha in carriera sette anni e mezzo nell’ufficio stampa di Silvio Berlusconi e un incarico nei giovani per la libertà. Il maggiore Cristian, l’amministratore, aveva gestito la televisione di propaganda berlusconiana. Il passato di rilievo, seppur politicamente non imparziale, fa scorrere il cancello di viale Mazzini. Qualche sospetto e qualche accusa nascono presto e finiscono ancora prima. I ragazzi sono cresciuti e, in questa stagione, possono vantare un programma (costato 600mila euro, una parte ai fratelli) su Rai1 condotto da Paola Perego e i 10mila euro di 2B Team Group valgono ancora di più.

La presenza di amici al quadrato di Silvio Berlusconi non è un’ossessione per la Rai, anzi, è quasi una prassi, una tradizione che si rinnova e si amplifica. Quando Teodosio Losito, rinomato ammiratore e produttore di Gabriel Garko e Manuela Arcuri su Canale 5, ha incassato un paio di commesse per la televisione pubblica, subito il pensiero è volato a Mediaset, a Cologno Monzese. Proprio a Cologno Monzese, Losito ha residenza: una curiosità, nulla più. Perché fra i soci di Ares Film c’è Rti, acronimo di Reti televisive italiane, una controllata di Mediaset. Losito non si è fatto impressionare, non ha mai commentato né smentito, finché la quota di Rti è scesa al 5 per cento. Non si è mai mossa dal 10 per cento, né un passo avanti né un passo indietro, l’ex compagna di Paolo Berlusconi, Patrizia Marrocco. La Luxvide di Ettore Bernabei e figli non è mai la novità, né in negativo né in positivo: la torta per la fiction si riduce di qualche milioni di euro, ma i santi e i poeti raccontati non perdono spazio né puntate. Anche se il franco-tunisino Tarak Ben Ammar, da sempre alleato di Berlusconi, vorrebbe vendere il 18 per cento del pacchetto azionario che detiene attraverso Prima Tv. L’ennesima edizione di Don Matteo, il prete interpretato da Terence Hill, sarà pronta al prezzo di oltre 15 milioni di euro. E la presenza di Banca Intesa fra i soci trasforma la Luxvide in un colosso multinazionale, non soltanto per le propaggini che si estendono sino a Londra.

Fiduciarie anonime e scatole cinesi
Ecco, per rintracciare un committente di spessore, per la quantità dei prodotti offerti, vale la pena fare un salto nella capitale inglese. E magari, però non sarà facile, capire chi si nasconde (o non vuole farsi riconoscere) dietro la fiduciaria Reynolds Advisor Limited, azionista di maggioranza relativa (40%) di Albatros Entertainment di Maurizio Momi e Alessandro Jacchia, entrambi italianissimi, entrambi riferimenti costanti per i palinsesti di viale Mazzini. Albatros ha un’estrazione di centro più destra, molte volte si è speso (a parole, sia chiaro) l’ex ministro Maurizio Gasparri. L’esterofilia può farci sbarcare persino in Olanda. Paypermoon Italia fu un’invenzione di Claudio Velardi, all’epoca reduce dagli anni di Palazzo Chigi con Massimo D’Alema. Il referente italiano di Paypermoon, che realizza serie televisive con i vari Neri Marcorè e Anna Valle, si chiama Mauro Mari. Le quote italiane sono divise in tre pezzi: il 3% sta a Londra, il 37% fa capo ad Aislin Italia e il restante a un’omonima olandese.

La parte italiana, però, è di proprietà olandese: leggendo l’ultimo bilancio disponibile, dichiara 714 euro di utile. Sarà che le buone idee premiano e così, nonostante una finanzia non certo multinazionale, la Paypermoon ha tante serate da girare e occupare per circa 8 milioni di euro. Ci sono produttori che non beccano una voce di spesa da anni e colleghi che non mancano mai. I direttori apprezzano la fantasia (e il successo) di Lorenzo Mieli, che non va legato soltanto a Fremantle Italia. Wildside, uffici in viale Mazzini, raccoglie giovani di talento e cognomi, il bravo regista figlio di Maurizio Costanzo, Saverio; l’esegeta di Notte prima degli esami, Fausto Brizzi e Mario Gianani, da poco marito di Marianna Madia, deputata Pd.

I grandi affari dei soliti noti
Il calabrese Dino Vitola si è ritrovato in mezzo a una polemica sterminata perché durante il suo Canzoni e Sfide, al teatro Politeama di Catanzaro, in sala c’era il camorrista Gaetano Marino (poi ammazzato) che ascoltava la figlia cantare. Il nome di Vitola figura ancora fra i fornitori di viale Mazzini, quelli che, esaminati e vagliati, possono partecipare a una gara. Per vicinanza territoriale, di origine, s’intende, il consigliere d’amministrazione Guglielmo Rositani l’ha sempre difeso in Cda. In ascesa, va segnalata la Tunnel Produzioni di Ferdinando Mormone che, per Rai2, ha confezionato il contenitore di satira Made in Sud con Elisabetta Gregoraci, moglie di Flavio Briatore. Il fallimento di soldi pubblici per Barbarossa, Umberto Bossi protagonista di un cameo, non ha stroncato il rapporto fra il regista Renzo Martinelli e viale Mazzini. Roberto Sessa ha cambiato tanto, ma non ha smarrito la sintonia con la Rai e ritorna operativo con Picomedia.

Di Benedetto & C. passato di ritorno
L’ex direttore generale Agostinò Saccà ha preso il largo, non senza qualche imbarazzo interno (ha i suoi amici e i suoi nemici) e, da ex capo di tutto in viale Mazzini, fa lievitare la Pepito. C’è un gruppo storico, plasmato nelle ultime stagioni, che conferma la presenza. C’è sempre la Goodtime di Gabriella Buontempo, ex moglie di Italo ********. Come la Titania di Ida Di Benedetto, consorte di Giuliano Urbani. La Itc di Beppe Caschetto va bene anche con la cinepresa. E l’agente Lucio Presta, Arcobaleno 3, presidia sempre il territorio. Questa settimana, i parlamentari in Vigilanza Rai avranno le venti pagine che il dg Gubitosi – dopo aver iniziato a ripulire l’albo – ha consegnato al presidente Roberto Fico: può annoiare e ricordare un elenco telefonico, ma ci sono notizie e incroci che possono aiutare la televisione pubblica a sconfiggere brutti sprechi e cattive abitudini
."


Ecco un altro esempio del magna magna statale, della spreconeria dei nostri principini, altro che evasori, scontrini o dipendenti statali.
si fottono decine di miliardi per interessi personali e poi ci dicono che c'è crisi e ci devono aumentare le tasse, perchè è anche un pò colpa nostra... in effetti hanno ragione, finchè c'è chi continua a votare i magnaccioni è colpa nostra! :wall:

un solo grido: pizzarrotti dimettiti!!!!!!!grillo ma che quazzo sei andato in vacanza!!!!!!dimettetevi tutti..anche casaleggio.......:yes::cool::bye:
 
hihih

il carrozzone "servizio pubblico"

che arricchisce i privati
 
È uno schifus!
 
Bisogna fare tabula rasa.
Si rivisitano tutti i contratti e si rifanno da zero.
La Rai non ha soldi quindi si taglia tutto, stipendi ecc. A partire da quelli più alti, tipo
Vespa, Floris ecc. Se sono così bravi che vadano a Mediaset, se li prende.
Altrimenti si facciano una tv loro.
 
Si deve privatizzare tutto. Dove c'è pubblico c'è spreco e clientelismo.
 
Si deve privatizzare tutto. Dove c'è pubblico c'è spreco e clientelismo.

Già. In alternativa ci vorrebbero degli onesti al governo. Ma visto che finora non è mai
successo, sarà meglio vendere baracca e burattini.
Che se li paghi pure Cairo, Vespa e Floris :D
 
Ecco un altro esempio del magna magna statale, della spreconeria dei nostri principini, altro che evasori, scontrini o dipendenti statali.
si fottono decine di miliardi per interessi personali e poi ci dicono che c'è crisi e ci devono aumentare le tasse, perchè è anche un pò colpa nostra... in effetti hanno ragione, finchè c'è chi continua a votare i magnaccioni è colpa nostra! :wall:

Ma prima riuscivano a tenerle nascoste...se ora diventano di dominio pubblico e continuano a votarli allora si che si possono dichiarare non solo complici, ma anche truffatori anche loro, ne più ne meno!!!KO!
 
Ma prima riuscivano a tenerle nascoste...se ora diventano di dominio pubblico e continuano a votarli allora si che si possono dichiarare non solo complici, ma anche truffatori anche loro, ne più ne meno!!!KO!

Ma che dominio pubblico. Lo sappiamo solo noi che andiamo su internet.
La controprova la faccio sempre coi miei nonni che leggono l'Unità e guardano la Rai.
Non sanno mai niente delle porcate che fanno. N-I-E-N-T-E!
Pensi che sappiano qualcosa della Bresso e dei soldi fumati con i derivati? Z-E-R-O.
Ecc ecc.
Moltiplica per altri 30 milioni di persone...
 
Ma che dominio pubblico. Lo sappiamo solo noi che andiamo su internet.
La controprova la faccio sempre coi miei nonni che leggono l'Unità e guardano la Rai.
Non sanno mai niente delle porcate che fanno. N-I-E-N-T-E!
Pensi che sappiano qualcosa della Bresso e dei soldi fumati con i derivati? Z-E-R-O.
Ecc ecc.
Moltiplica per altri 30 milioni di persone...

Non solo, spesso chi conosce questi fatti su internet è un talebano di uno schieramento e difende loro nonostante i fatti evidenti.
 
Non solo, spesso chi conosce questi fatti su internet è un talebano di uno schieramento e difende loro nonostante i fatti evidenti.

Pensa che Pasquino e Mark sono convinti che il PD non abbia mai votato leggi a favore
dei delinquenti :D
 
Ma che dominio pubblico. Lo sappiamo solo noi che andiamo su internet.
La controprova la faccio sempre coi miei nonni che leggono l'Unità e guardano la Rai.
Non sanno mai niente delle porcate che fanno. N-I-E-N-T-E!
Pensi che sappiano qualcosa della Bresso e dei soldi fumati con i derivati? Z-E-R-O.
Ecc ecc.
Moltiplica per altri 30 milioni di persone...

sfortunatamente è proprio così, altrimenti perchè regalano soldi a pioggia a tv e giornali...
Siamo sotto scacco.
 
sfortunatamente è proprio così, altrimenti perchè regalano soldi a pioggia a tv e giornali...
Siamo sotto scacco.

Eh già. Sanno fare i propri interessi, con i nostri soldi, non c'è che dire :)
 
Già. In alternativa ci vorrebbero degli onesti al governo. Ma visto che finora non è mai
successo, sarà meglio vendere baracca e burattini.
Che se li paghi pure Cairo, Vespa e Floris :D

Quando dici ste frasi a me viene sempre in mente la mitica intervista di Fabio Volo a Flavia Vento (è irrecuperabile su youtube per diritti mediaset): "Noi buoni dovremmo unirci contro i cattivi"
 
Quando dici ste frasi a me viene sempre in mente la mitica intervista di Fabio Volo a Flavia Vento (è irrecuperabile su youtube per diritti mediaset): "Noi buoni dovremmo unirci contro i cattivi"

Il fatto che una cr*tina dica una cosa non significa automaticamente che questa cosa sia cre*tina.
 
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