L'assemblea di Cherry Bank ha approvato il bilancio
d'esercizio 2021, il primo dalla nascita dell'istituto avvenuta
dall'operazione di fusione per incorporazione di Cherry 106 in Banco delle
Tre Venezie dello scorso 6 ottobre, che ha comportato l'assegnazione ai
soci di Cherry 106 del 51% del capitale sociale della Banca. Il bilancio
e' stato approvato all'unanimita' dai 41 soci presenti in assemblea,
rappresentanti l'81% del capitale sociale della banca, detenuto per il
49,6% da Giovanni Bossi.
L'operazione di aggregazione aziendale e' rappresentata nel bilancio
2021 come una reverse acquisition, cosi' come previsto dal principio
contabile internazionale IFRS 3. Pertanto, la lettura dei numeri che ne
deriva e' di difficile interpretazione oltre ad essere scarsamente
comparabile con il precedente esercizio 2020.
Rispetto alle voci patrimoniali, Cherry Bank chiude il 2021 con un
attivo totale di oltre un miliardo di euro, di cui 406 milioni derivanti
da attivita' finanziarie valutate a fair value, che includono titoli di
proprieta' - prevalentemente riferiti a Titoli di Stato - e 504 milioni da
crediti verso la clientela. Dal lato passivo, i debiti verso le banche a
fine 2021 sono pari a 248 milioni di euro, riferiti integralmente alle
tranche Tltro sottoscritte con la Bce, mentre la raccolta dalla clientela
ammonta a 695 milioni di euro, in aumento del 26% rispetto ai 551 milioni
di euro alla fine dell'anno precedente nonostante la politica di riduzione
dei tassi attuata nel corso dell'esercizio. Un dato, quest'ultimo,
destinato a crescere, grazie anche al lancio a febbraio del nuovo conto
corrente online a canone zero, che attraverso la funzionalita' di deposito
consente di ottenere rendimenti fino al 2% all'anno. Il patrimonio netto,
infine, si attesta a 44,2 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto ai
40,6 milioni di euro dell'anno precedente, con Cet1 a 13,10% rispetto al
13,17% della fine del 2020 e al 12,23% pre-fusione.
.....
"La fusione tra Cherry 106 e Btv ha dato vita a un nuovo soggetto
bancario, piu' forte e con competenze maggiori per poter stare sul
mercato", afferma Giovanni Bossi, Ceo di Cherry Bank. "Sotto il profilo
economico, l'integrazione consentira' di concentrare l'azione della Banca
in segmenti ad alta redditivita` e rischio controllato, o in settori a
redditivita` piu` contenuta ma con assorbimento di patrimonio
regolamentare minimo e rischio (di credito o operativo) particolarmente
contenuto. I tre pilastri dell'azione di Cherry Bank saranno il controllo
della liquidita`, il controllo del capitale assorbito, il controllo della
redditivita` complessiva, anche attraverso l'utilizzo della tecnologia
piu` avanzata come abilitatore ed acceleratore di profitti sostenibili
nelle aree di intervento".
d'esercizio 2021, il primo dalla nascita dell'istituto avvenuta
dall'operazione di fusione per incorporazione di Cherry 106 in Banco delle
Tre Venezie dello scorso 6 ottobre, che ha comportato l'assegnazione ai
soci di Cherry 106 del 51% del capitale sociale della Banca. Il bilancio
e' stato approvato all'unanimita' dai 41 soci presenti in assemblea,
rappresentanti l'81% del capitale sociale della banca, detenuto per il
49,6% da Giovanni Bossi.
L'operazione di aggregazione aziendale e' rappresentata nel bilancio
2021 come una reverse acquisition, cosi' come previsto dal principio
contabile internazionale IFRS 3. Pertanto, la lettura dei numeri che ne
deriva e' di difficile interpretazione oltre ad essere scarsamente
comparabile con il precedente esercizio 2020.
Rispetto alle voci patrimoniali, Cherry Bank chiude il 2021 con un
attivo totale di oltre un miliardo di euro, di cui 406 milioni derivanti
da attivita' finanziarie valutate a fair value, che includono titoli di
proprieta' - prevalentemente riferiti a Titoli di Stato - e 504 milioni da
crediti verso la clientela. Dal lato passivo, i debiti verso le banche a
fine 2021 sono pari a 248 milioni di euro, riferiti integralmente alle
tranche Tltro sottoscritte con la Bce, mentre la raccolta dalla clientela
ammonta a 695 milioni di euro, in aumento del 26% rispetto ai 551 milioni
di euro alla fine dell'anno precedente nonostante la politica di riduzione
dei tassi attuata nel corso dell'esercizio. Un dato, quest'ultimo,
destinato a crescere, grazie anche al lancio a febbraio del nuovo conto
corrente online a canone zero, che attraverso la funzionalita' di deposito
consente di ottenere rendimenti fino al 2% all'anno. Il patrimonio netto,
infine, si attesta a 44,2 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto ai
40,6 milioni di euro dell'anno precedente, con Cet1 a 13,10% rispetto al
13,17% della fine del 2020 e al 12,23% pre-fusione.
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"La fusione tra Cherry 106 e Btv ha dato vita a un nuovo soggetto
bancario, piu' forte e con competenze maggiori per poter stare sul
mercato", afferma Giovanni Bossi, Ceo di Cherry Bank. "Sotto il profilo
economico, l'integrazione consentira' di concentrare l'azione della Banca
in segmenti ad alta redditivita` e rischio controllato, o in settori a
redditivita` piu` contenuta ma con assorbimento di patrimonio
regolamentare minimo e rischio (di credito o operativo) particolarmente
contenuto. I tre pilastri dell'azione di Cherry Bank saranno il controllo
della liquidita`, il controllo del capitale assorbito, il controllo della
redditivita` complessiva, anche attraverso l'utilizzo della tecnologia
piu` avanzata come abilitatore ed acceleratore di profitti sostenibili
nelle aree di intervento".