China's giant step: Red moon rising

Guerra del Fentanyl dietro all'opposizione cinese alla (ri)adesione di Taiwan all'Interpol?

Per comprendere pienamente le implicazioni di oggi, è essenziale ricordare il passato. La Guerra dell'Oppio del XIX secolo, in cui il Regno Unito impose il commercio dell'oppio alla Cina, lasciò cicatrici profonde nella psiche collettiva cinese, portando a quello che è stato descritto come il "secolo dell'umiliazione".

La Cina sta usando il Fentanyl come strumento di "vendetta storica" contro l'Occidente, in particolare gli Stati Uniti. Il potente oppioide sintetico è causa di buona parte dei 150 decessi quotidiani (in media) negli USA.

La Cina è uno dei maggiori produttori di Fentanyl e dei suoi precursori. Una parte significativa di questi narcotici si fa strada illegalmente negli Stati Uniti.

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La guerra dei chip tra Usa e Cina è arrivata al momento della verità

A settembre, la Cina era riuscita a stupire gli Stati Uniti introducendo sul mercato interno il Mate 60 Pro. L’ultimo smartphone di Huawei, letteralmente andato a ruba tra i consumatori cinesi – si parla di 1,6 milioni di vendite in appena sei settimane dal suo lancio – è subito diventato lo specchio ideale dell’ottimo stato di salute dell’industria cinese dei semiconduttori.

Quel dispositivo si affida infatti al chip Kirin 9000s partorito dal colosso di Shenzhen, che a sua volta utilizza un processore avanzato da 7 nanometri, fabbricato in Cina, dal principale produttore di chip del Paese, la Semiconductor Manufacturing International Corp (Smic).

Ebbene, considerando che nel 2019 gli Stati Uniti avevano limitato l’accesso di Huawei agli strumenti di chipmaking essenziali per produrre i modelli di telefoni più avanzati, almeno in teoria la società cinese avrebbe potuto lanciare solo lotti limitati di modelli 5G utilizzando chip accumulati.

Al contrario, il Mate 60 Pro era il primo, chiaro segnale di come le limitazioni di Washington non fossero riuscite a neutralizzare le ambizioni di Huawei. Che, in maniera inaspettata, ha saputo sfruttare i propri progressi negli strumenti di progettazione dei semiconduttori, insieme alla produzione di chip di Smic, per rimettersi in carreggiata.

Pochi giorni fa, non a caso, la stessa azienda ha presentato il laptop Qingyun L540, alimentato – stando alle brochure aziendali – dal chip Kirin 9006C, che utilizzerebbe addirittura un processore da 5 nanometri, presumibilmente sempre realizzato da Smic. Detto altrimenti, Pechino starebbe producendo tecnologie considerate al di là delle sue possibilità, in barba alle misure restrittive statunitensi.

Permangono, tuttavia, ancora dubbi sulle reali capacità di Pechino in materia di semiconduttori. In merito Qingyun L540, il sito Politico ha scritto che i chip utilizzati per produrre il laptop sarebbero stati immagazzinati prima che entrassero in vigore i controlli sulle esportazioni varati dagli Usa. “I cinesi tendono a raccontare bugie. Il fatto che possano realizzarne uno non significa che possano realizzarli su larga scala”, ha inoltre spiegato James Lewis, vicepresidente senior e direttore del programma di tecnologie strategiche del Center for Strategic and International Studies (Csis).


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Piange il telefono...

Stati Uniti a corto di spie in Cina: così la Cia non ha la minima idea dei piani della leadership di Pechino - MilanoFinanza News

Le spie di Pechino hanno quasi accecato gli Stati Uniti in Cina un decennio fa, quando hanno sistematicamente rastrellato una rete di agenti cinesi che lavoravano per la Cia. Ben due dozzine di risorse che fornivano informazioni agli Stati Uniti furono giustiziate o imprigionate, tra cui anche funzionari cinesi di alto livello.

La Cia sta ancora lottando per ricostruire le sue capacità di spionaggio umano in Cina, il principale obiettivo di intelligence dell'agenzia, secondo le interviste con funzionari statunitensi attuali ed ex. Le lacune lasciano agli Stati Uniti una comprensione limitata delle deliberazioni segrete tra il leader cinese Xi Jinping e la sua cerchia ristretta su questioni chiave di sicurezza come Taiwan e altri argomenti, hanno detto i funzionari.

«Non abbiamo alcuna visione reale dei piani e delle intenzioni della leadership cinese», ha dichiarato un ex alto funzionario dell'intelligence che fino a poco tempo fa leggeva rapporti riservati.

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US must beat China back to the moon, Congress tells NASA

'It's no secret that China has a goal to surpass the United States by 2045 as global leaders in space. We can't allow this to happen.'

"The Chinese Communist Party is actively soliciting international partners for a lunar mission — a lunar research station — and has stated its ambition to have human astronauts on the surface by 2030," he added. "The country that lands first will have the ability to set a precedent for whether future lunar activities are conducted with openness and transparency, or in a more restricted manner."

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Artist's illustration of NASA astronauts near the moon's south pole, a region thought to be rich in water ice, a key resource that could help humanity extend its footprint out into the solar system.(Image credit: NASA)
 
Ambiente, i paradossi della Cina: campionessa di emissioni ma prima in ogni classifica sul clima

Nelle classifiche che riguardano ambiente e clima, la Cina occupa quasi sempre il primo posto. A prescindere che si tratti di primati positivi o negativi. Il Paese guidato da Xi Jinping è primo per quantità di CO2 immessa nell’atmosfera, ma è anche leader mondiale nella produzione di tecnologie net zero. È di gran lunga il Paese che installa più rinnovabili, ma è responsabile anche per metà del carbone che viene bruciato in tutto il mondo. Il ruolo della Cina nella lotta ai cambiamenti climatici è racchiuso in tutti questi dati, apparentemente in contraddizione fra loro.

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Bellina la cover...

Bing sotto accusa: ritenuto conforme alla censura cinese, contrario ai principi di democrazia e diritti umani dell'azienda

Microsoft Bing è al centro di una controversia dopo che un nuovo rapporto ha rivelato il grado di conformità con le rigide leggi cinesi sulla censura. Il rapporto, pubblicato da Bloomberg Businessweek, descrive in dettaglio come Bing filtra le informazioni ritenute sensibili dal governo cinese.

Il rapporto analizza il funzionamento interno dell'operazione di Bing in Cina, rivelando a sistema fortemente dipendente dalle liste nere e dal filtraggio automatizzato. Migliaia di siti Web, parole e frasi vengono bloccati, che comprende argomenti che vanno dai diritti umani e dal cambiamento climatico al massacro di piazza Tiananmen e riferimenti a importanti dissidenti. Un completo contrasto con ciò che ha il mondo al di fuori della Cina.


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