Chiuditi nel cesso - by Marco Travaglio

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Il verbo più usato dai politici e dunque dai giornali è “blindare”. Napolitano blinda il
governo, il governo si blinda con i decreti e le fiducie, la maggioranza blinda Alfano, il Par-
lamento blindato dal governo blinda la contro- riforma costituzionale, il Pd blinda Letta, il
Pdl blinda B. contro la Cassazione che potrebbe blindarlo ma in un altro senso. Tutto
questo blindare rivela il sentimento dominante nell’èra tragicomica delle larghe intese: la
paura. Di chi? Di tutto.

Ma essenzialmente dei milioni di cittadini che, dopo decenni di
letargo, si sono svegliati con i referendum di due anni fa e da allora, nelle forme più
diverse (l’ultima è la valanga di firme all’appello sul Fatto a difesa della Costituzione),
rivendicano il diritto a partecipare alla politica. Perché Pd e Pdl governano insieme? Per
paura di perdere il potere. Perché il sinedrio del Pd è pronto a uccidere il partito pur di non
far vincere l’unico leader che oggi lo farebbe vincere? Per paura di andare a casa. Perché il
Pdl rimane appeso a un vecchio malvissuto con spiccate tendenze criminali che ha
s*******to il centrodestra italiano in tutto il mondo? Per paura di perdere soldi, poltrone e
prebende. Perché il Pd, dopo aver combattuto il presidenzialismo per vent’anni e dopo
che persino l’ex segretario Bersani aveva definito la nostra Costituzione “la più bella del
mondo”, la vuole stravolgere in senso cesarista? Per paura dei po- teri di controllo, cioè di
un Parlamento vero, di una Giustizia uguale per tutti e di una stampa libera. Perché quel
coro unanime di prefiche alla condanna di Del Turco? Per paura che, se tutti quelli che
prendono tangenti beccano 9 anni e mezzo, metà Parlamento si trasferisca in galera. E
perché Grasso e Boldrini zittiscono chiunque osi criticare l’innominabile Napolitano? Per
paura che l’arzillo vegliardo prenda cappello e li fulmini con un supermonito dei suoi.


Solo che la paura provoca eccessi di zelo: infatti il monarca ha subito diramato un
monitino sf so per far sapere che “è semplicemente ridicolo il tentativo di far ritenere
che il presidente aspiri a non essere nominato o citato in Parlamento”. Purché – aggiunge
però – ciò avvenga “in modo appropriato”. Postilla che trasforma la paura in panico, visto
che nessuno conosce esattamente il modo appropriato. Con una lieve riverenza? Col capo
chino in segno di ossequio? Con aria assorta e occhi socchiusi in atteggiamento estatico?
Con le mani giunte?
Con scappellamento a sinistra o a destra? Facendo precedere all’augusto cognome “Sua Eccellenza”, “Maestà”, “Sire”, o seguire attestati di somma laude e
sempiterna riconoscenza tipo “sempre sia lodato”? Nel dubbio, meglio continuare a non
citarlo. Non si sa mai.

E siccome la paura è contagiosa, se la fanno sotto anche i guardiani
dello status quo, terrorizzati da tutto e da tutti. Persino dal Papa che con poche mosse e
parole sta ripulendo l’immagine e le strutture della Chiesa. Piero Ostellino, dopo una vita
passata a spiegare ai giudici come si fa il giudice, insegna al Papa come si fa il papa.
Francesco “sta esagerando”, al punto di salire sull’aereo “portando con sé una cartella”.
Ennesimo sintomo del “populismo” di un pontefice rosso che si presenta ai fedeli come
“uno di loro” anziché restare assiso sul trono dorato. Guai se spezzasse “l’antico rapporto
di dipendenza dei fedeli dalle gerarchie”, trasformando la Chiesa da ”teocratica” in –
parlando con pardon – “democratica”. “Il Potere è una cosa, i Pater noster sono un’altra”.

Se no chissà dove andremo a finire, signora mia. Par di vederlo l’Ostellino tremante,
barricato in casa a rafforzare i chiavistelli alle porte e le inferriate alle finestre, che vede
nemici dappertutto, come i signorotti medievali nascosti dietro i merli del castello a
lanciare olio bollente sul popolo affamato, per paura che gli portino via l’arge teria.
Poveretto, che vita triste. Gli suggeriamo una vecchia canzone degli 883: “Chiuditi nel
cesso, porta dentro tutta la tua realtà, però fallo adesso, sennò prima o poi qualcuno
entrerà”.


:bow:


Grassetti miei :)
 
questo è quello che ogni italiano con un pò di sale in zucca e un pò informato sa e pensa :yes: quelli che difendono il duo pd-pdl hanno interessi che non vogliono perdere
 
Come ho letto "blindare" mi è venuta l'allergia.

Regalare un link al dizionario dei "sinonimi e contrari" ?

Altra parola, in questo caso aggettivo, devastante per la mia cute "dura" (dura replica, dura presa di posizione, dura contrapposizione, dura protesta...)

:ambulanza:
 
Il verbo più usato dai politici e dunque dai giornali è “blindare”. Napolitano blinda il
governo, il governo si blinda con i decreti e le fiducie, la maggioranza blinda Alfano, il Par-
lamento blindato dal governo blinda la contro- riforma costituzionale, il Pd blinda Letta, il
Pdl blinda B. contro la Cassazione che potrebbe blindarlo ma in un altro senso. Tutto
questo blindare rivela il sentimento dominante nell’èra tragicomica delle larghe intese: la
paura. Di chi? Di tutto.

Ma essenzialmente dei milioni di cittadini che, dopo decenni di
letargo, si sono svegliati con i referendum di due anni fa e da allora, nelle forme più
diverse (l’ultima è la valanga di firme all’appello sul Fatto a difesa della Costituzione),
rivendicano il diritto a partecipare alla politica. Perché Pd e Pdl governano insieme? Per
paura di perdere il potere. Perché il sinedrio del Pd è pronto a uccidere il partito pur di non
far vincere l’unico leader che oggi lo farebbe vincere? Per paura di andare a casa. Perché il
Pdl rimane appeso a un vecchio malvissuto con spiccate tendenze criminali che ha
s*******to il centrodestra italiano in tutto il mondo? Per paura di perdere soldi, poltrone e
prebende. Perché il Pd, dopo aver combattuto il presidenzialismo per vent’anni e dopo
che persino l’ex segretario Bersani aveva definito la nostra Costituzione “la più bella del
mondo”, la vuole stravolgere in senso cesarista? Per paura dei po- teri di controllo, cioè di
un Parlamento vero, di una Giustizia uguale per tutti e di una stampa libera. Perché quel
coro unanime di prefiche alla condanna di Del Turco? Per paura che, se tutti quelli che
prendono tangenti beccano 9 anni e mezzo, metà Parlamento si trasferisca in galera. E
perché Grasso e Boldrini zittiscono chiunque osi criticare l’innominabile Napolitano? Per
paura che l’arzillo vegliardo prenda cappello e li fulmini con un supermonito dei suoi.


Solo che la paura provoca eccessi di zelo: infatti il monarca ha subito diramato un
monitino sf so per far sapere che “è semplicemente ridicolo il tentativo di far ritenere
che il presidente aspiri a non essere nominato o citato in Parlamento”. Purché – aggiunge
però – ciò avvenga “in modo appropriato”. Postilla che trasforma la paura in panico, visto
che nessuno conosce esattamente il modo appropriato. Con una lieve riverenza? Col capo
chino in segno di ossequio? Con aria assorta e occhi socchiusi in atteggiamento estatico?
Con le mani giunte?
Con scappellamento a sinistra o a destra? Facendo precedere all’augusto cognome “Sua Eccellenza”, “Maestà”, “Sire”, o seguire attestati di somma laude e
sempiterna riconoscenza tipo “sempre sia lodato”? Nel dubbio, meglio continuare a non
citarlo. Non si sa mai.

E siccome la paura è contagiosa, se la fanno sotto anche i guardiani
dello status quo, terrorizzati da tutto e da tutti. Persino dal Papa che con poche mosse e
parole sta ripulendo l’immagine e le strutture della Chiesa. Piero Ostellino, dopo una vita
passata a spiegare ai giudici come si fa il giudice, insegna al Papa come si fa il papa.
Francesco “sta esagerando”, al punto di salire sull’aereo “portando con sé una cartella”.
Ennesimo sintomo del “populismo” di un pontefice rosso che si presenta ai fedeli come
“uno di loro” anziché restare assiso sul trono dorato. Guai se spezzasse “l’antico rapporto
di dipendenza dei fedeli dalle gerarchie”, trasformando la Chiesa da ”teocratica” in –
parlando con pardon – “democratica”. “Il Potere è una cosa, i Pater noster sono un’altra”.

Se no chissà dove andremo a finire, signora mia. Par di vederlo l’Ostellino tremante,
barricato in casa a rafforzare i chiavistelli alle porte e le inferriate alle finestre, che vede
nemici dappertutto, come i signorotti medievali nascosti dietro i merli del castello a
lanciare olio bollente sul popolo affamato, per paura che gli portino via l’arge teria.
Poveretto, che vita triste. Gli suggeriamo una vecchia canzone degli 883: “Chiuditi nel
cesso, porta dentro tutta la tua realtà, però fallo adesso, sennò prima o poi qualcuno
entrerà”.


:bow:


Grassetti miei :)

92 minuti di applausi :clap::clap::clap:
 
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