Cinema - thread libero

Se vi capita di vederlo passare ... "71", un film del 2014 a cavallo tra il drammatico e il thriller.
Belfast 1971: nel corso di un 'operazione di appoggio alla polizia in un quartiere cattolico, gli scontri con la popolazione isolano un giovane soldato inglese dal suo reparto. Fuggito a stento al tentativo di ucciderlo, inizia un'odissea notturna tra i quartieri, fatta di fughe, incontri e scontri. Al dunque si troverà solo. Sulle sue tracce militanti cattolici decisi a ucciderlo, altri a consegnarlo in cambio di "favori" politici per nulla ortodossi; improbabili alleati tra i milanti protestanti e agenti di polizia infiltrati con il solo intento di creare caos e sfruttare la situazione.
Decisamente più interessante, amaro e valido, di quanto traspaia dal mio commento.
P.S.
Se vi domandate come diavolo mi sia venuto in mente ... sappiate che è frutto di una concatenazione di pensieri che è partita dalla vittoria dell'Irlanda al 6 Nazioni, la ricerca della storia del torneo e la lettura delle ripercussioni politiche che nei primi anni 70 ci furono in quello che era all'epoca il 5 Nazioni (noi siamo entrati nel 2000 credo)
 
No, è in lista per futura visione..

Altro buonissimo film del 1953 di ambientazione romana è il film di esordio di Pietrangeli.. Il sole negli occhi.


:bye:
Ho visto Il sole negli occhi (1953) qualche anno fa, trovandolo ottimo pur non essendo di un genere tra i miei preferiti.

Nei giorni scorsi ho proseguito con film più o meno collegati con quelli precedenti, e ho prima riguardato Roma ore 11 (1952) di De Santis (bellissimo), poi guardato per la prima volta Alle soglie della vita (1958) di Bergman, film minore interessante che non avevo mai visto, ed infine guardato pure per la prima volta il film che collega i due sopra: Tre storie proibite (1952) di Genina, incuriosito da Mereghetti, che gli ha alzato il voto da 2 a 3 stelle e gli dedica molte più righe rispetto a prima.

Come nel film di De Santis c'é il fatto di cronaca del crollo della scala con le aspiranti dattilografe, e come in quello di Bergman ci sono come protagoniste tre giovani donne una a fianco all'altra in ospedale. Le analogie però ho scoperto essere tutte qui, e i tre film sono completamente diversi. Devo dire che Tre storie proibite mi è piaciuto molto, forse anche più che a Mereghetti. Non c'entra nulla col neorealismo: fantascienza esclusa, sembra quasi un precursore italiano della serie TV Ai confini della realtà! Rivalutare film così è uno dei grandi punti di forza del dizionario secondo me.

 
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Ho visto Il sole negli occhi (1953) qualche anno fa, trovandolo ottimo pur non essendo di un genere tra i miei preferiti.

Nei giorni scorsi ho proseguito con film più o meno collegati con quelli precedenti, e ho prima riguardato Roma ore 11 (1952) di De Santis (bellissimo), poi guardato per la prima volta Alle soglie della vita (1958) di Bergman, film minore interessante che non avevo mai visto, ed infine guardato pure per la prima volta il film che collega i due sopra: Tre storie proibite (1952) di Genina, incuriosito da Mereghetti, che gli ha alzato il voto da 2 a 3 stelle e gli dedica molte più righe rispetto a prima.

Come nel film di De Santis c'é il fatto di cronaca del crollo della scala con le aspiranti dattilografe, e come in quello di Bergman ci sono come protagoniste tre giovani donne una a fianco all'altra in ospedale. Le analogie però ho scoperto essere tutte qui, e i tre film sono completamente diversi. Devo dire che Tre storie proibite mi è piaciuto molto, forse anche più che a Mereghetti. Non c'entra nulla col neorealismo: fantascienza esclusa, sembra quasi un precursore italiano della serie TV Ai confini della realtà! Rivalutare film così è uno dei grandi punti di forza del dizionario secondo me.


Roma ore 11 è un top film anche se non molto conosciuto all'estero.

Il film di Bergman non l'ho mai visto ma lo conoscevo (è sostanzialmente in lista quando rivedrò un po' di roba di Bergman.. quasi tutta a distanza di decenni.. negli anni 70/80/90 erano in programmazione tv in buona frequenza).. è stato anche indirettamente citato in un mio vecchio post.

Del film di Genina.. so nulla.
 
Tanto per parlare di Cinema: due visioni/revisioni al mese (non di più, che serve materiale per il thread dei fotogrammi quiz).

Mese un po' particolare febbraio: parecchi film di buon valore, anche alcune sorprese positive, ma nessun vero filmone. Però un film ha qualcosa in più degli altri.. per il mese di febbraio il top è: Segreti di famiglia (Tetro, Francis Ford Coppola, 2009).. un 'esplorazione degli effetti, delle dinamiche interne ad una famiglia (ampia) quando un componente è dotato di talento, genio e gli altri no o forse sì..chissà.. ambientato soprattutto in una Buenos Aires (alla Boca..) minimalista, fredda, solitaria, sottilmente egoista.. poco adatta a rapporti umani.

La sorpresa del mese è: Una donna chiamata Maixabel (Maixabel, Icíar Bollaín, 2021).. Spagna di fine millennio, al crepuscolo del terrorismo basco restano da fare un mucchio di conti.. Blanca Portillo.. parecchia televisione.. molto teatro ma poco cinema e spesso in ruoli secondari, qui invece protagonista.


Si trovano entrambi in rete (Tetro a volte scompare).
 
A voi dottori cinefili. Nel Film "Vacanze intelligenti" 1978 con Alberto Sordi e la moglie Anna Longhi...chi é (o interpreta) il paziente et ineffabile professore/guida che commenta le varie opere della Biennale?

 
Tanti auguri al regista italiano Lamberto Bava, che oggi compie 80 anni. Specialista del genere thriller/horror, molto bravo a creare tensione e dotato di grande talento visivo. Noto al grande pubblico soprattutto per la serie TV fantasy/sentimentale Fantaghirò, che ebbe grande successo nei primi anni '90 sui canali Mediaset.

Come avevo già consigliato in un vecchio messaggio: guardate prima l'ottimo Le verità nascoste (2000) di Robert Zemeckis, con Harrison Ford e Michelle Pfeiffer, e poi a breve distanza La casa con la scala nel buio (1983) di Bava, forse il suo film migliore. Non c'é confronto come budget a disposizione e qualità degli attori, ma come regia e messa in scena il nostro è ancora più bravo del suo illustre collega.

Molti altri suoi film, pur soffrendo spesso a causa di attori incapaci, sceneggiature improvvisate e budget risicatissimi, sono comunque più che discreti grazie alla bravura del regista, con alcune sequenze girate magnificamente: ad esempio quella nel teatro abbandonato in Morirai a mezzanotte (1986), e quella di Le foto di Gioia (1987) ambientata nel centro commerciale, girata negli ex magazzini MAS di Piazza Vittorio a Roma.

Ombra con coltellaccio - La casa con la scala nel buio (1983).png


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