Circle Spa

Buonasera. Sono azionista.
Aspetto con fiducia almeno i 4€ anche se si leggono target fantasiosi sopra i 5€.
Titolo che scambia pochissimo…negli ultimi 4gg ZERO scambi…
Hanno pure votato riacquisto azioni proprie….
Mah
 
Buonasera. Sono azionista.
Aspetto con fiducia almeno i 4€ anche se si leggono target fantasiosi sopra i 5€.
Titolo che scambia pochissimo…negli ultimi 4gg ZERO scambi…
Hanno pure votato riacquisto azioni proprie….
Mah
Ciao

Il titolo paga uno dei tanti periodi di scarsa liquidità sul mercato EGM ex AIM.
Ma è un problema generale, purtroppo. Ne consegue la difficoltà a fare andare avanti il BB nonostante il vincolo del 25% vs daily volume.
Riguardo ai target fantasiosi non concordo: 1,3 mln di ebitda 2021 dovrebbero essere sorpassati facilmente nel 2022. C'è liquidità in cassa da utilizzare per M&A (pfn adj + 3,2 mln post contributo PNRR) e prospettive di settore molto bullish.
Complice la transizione dalla gomma alla rotaia, più green, Circle è in prima linea per cogliere le numerose opportunità del momento.
 
Ciao

Il titolo paga uno dei tanti periodi di scarsa liquidità sul mercato EGM ex AIM.
Ma è un problema generale, purtroppo. Ne consegue la difficoltà a fare andare avanti il BB nonostante il vincolo del 25% vs daily volume.
Riguardo ai target fantasiosi non concordo: 1,3 mln di ebitda 2021 dovrebbero essere sorpassati facilmente nel 2022. C'è liquidità in cassa da utilizzare per M&A (pfn adj + 3,2 mln post contributo PNRR) e prospettive di settore molto bullish.
Complice la transizione dalla gomma alla rotaia, più green, Circle è in prima linea per cogliere le numerose opportunità del momento.

Grazie per la risposta.
Mi auguro davvero le prospettive siano buone e che si possa crescere. I quasi 4,5 Di agosto scorso sembrano lontani secoli.
Non mi do però tempi infiniti, max un anno. Poi, al solito, una volta venduta, diventerà un top pick 😀
 
https://www.geopolitica.info/italia-logistica-sistema-portuale/

L’Italia alla prova della logistica
di RAIMONDO FABBRI

08/09/2022
Spunti e riflessioni dell’Amministratore di RAM spa, Ivano Russo, a proposito delle sfide che attendono i nostri porti.

Nel suo Manuale di logistica Giovanni Leonida scrive “Nessuno ha mai vinto una guerra perché aveva una logistica molto forte. In compenso molti l’hanno persa perché avevano una logistica al di sotto delle loro ambizioni” evidenziando la fondamentale importanza di una chiara ed efficiente organizzazione logistica nel determinare il ruolo geoeconomico degli attori internazionali, purché questi ultimi si dotino degli strumenti più idonei al raggiungimento di tali obiettivi. RAM spa, società in house del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, controllata dal MEF e nata nel 2004 per erogare i vari bonus economici al settore del trasporto, ha rimodulato le proprie funzioni sino a diventare, sul finire del 2021, il soggetto che dovrà attuare la digitalizzazione del sistema portuale italiano. In questa sua nuova veste, la società si appresta a vivere una nuova stagione di pianificazione, programmazione e progettazione del settore. In tale direzione sarà infatti promotrice dell’elaborazione, dell’attuazione e della gestione delle linee di intervento in materia di trasporto e logistica nell’ambito di un effettivo sistema integrato. Dal mese di luglio, alla guida della società, in qualità di Amministratore è stato nominato Ivano Russo, Dottore di Ricerca all’Università Federico II in Storia delle Relazioni Internazionali. Dal 2001 ad oggi ha lavorato presso il Parlamento Europeo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per l’Innovazione della Pubblica Amministrazione, il Ministero per la Coesione Territoriale ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti occupandosi sempre di connessioni materiali ed immateriali, Corridoi UE, Reti Ten-T, commercio internazionale, politiche di partenariato e libero scambio Euromed, digitalizzazione dei processi amministrativi nel settore dei trasporti, portualità e logistica. È stato anche Responsabile del Centro Studi della Confindustria di Napoli e Direttore Generale di Confetra. Con lui abbiamo parlato di alcune importanti sfide che attendono l’Italia nel settore logistico.

Dott. Russo, l’Italia è da sempre definita come una piattaforma al centro del Mediterraneo, pur non riuscendo apparentemente ad avere un approccio coerente con la propria dimensione marittima. Lei cosa ne pensa?

Essere una piattaforma in mezzo al Mediterraneo vuol dire poco, dato che il nostro paese, rispetto agli altri, ha notevoli problemi di continuità territoriale, legati proprio alla sua conformazione, alla presenza di due grandi isole. A differenza ad esempio della Germania, l’Italia ha poco della piattaforma logistica, nonostante l’invidiabile posizione che però da sola non basta a produrre logistica. Infatti, uno dei maggiori limiti cui dobbiamo porre rimedio e senz’altro il mancato incontro fra logistica e manifattura oltre alla necessità di uscire dal concetto logistico che tende a identificarci solamente con il nastro trasportatore, per il quale l’Italia viene diviene esclusivamente un luogo di approdo e di trasferimento delle merci verso altre destinazioni. Sarebbe invece più importante agire affinché alle merci, che transitano nel nostro paese, si possa aggiungere la fase di valorizzazione, rendendo in questo modo protagonista il nostro settore manifatturiero.

I processi di digitalizzazione, di cui RAM spa si dovrà occupare, tendono a caratterizzare anche la portualità, generando in tal modo l’attrattività degli scali. Da questo punto di vista come si muoveranno o si stanno già muovendo le autorità portuali italiane?

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il capitolo dedicato alla digitalizzazione dei porti può contare sulla cospicua somma di 250 milioni di euro, che RAM gestirà in qualità di soggetto attuatore. RAM dalla fine del 2021 ha come obiettivo specifico proprio quello di realizzare una piattaforma in grado di armonizzare la catena logistica italiana attraverso lo scambio informativo di tutti gli attori. Per mezzo dei PCS (Port Community System) delle Autorità Portuali si potrà favorire l’interoperabilità delle banche dati in possesso delle pubbliche amministrazioni, permettendo agli operatori di accedere ai sistemi digitalizzati delle PA per effettuare qualsiasi operazione. Superando anche l’eccesso di procedimenti amministrativi che rendono più complicato il raggiungimento degli obiettivi sfidanti che ci siamo posti.

L’assetto organizzativo dei porti ha generato una serie di ricorsi e controricorsi con l’Unione Europea, la quale considera il regime della tassazione dei porti italiani compatibile con la normativa sugli aiuti di Stato. In questa prospettiva è possibile pensare a nuove soluzioni per la governance dei nostri porti?

Sono scelte che attengono alla sfera politica e su cui si sta dibattendo molto in questo periodo, però nella discussione sulla natura pubblicistica delle Autorità di Sistema Portuale non può entrare RAM.

La transizione energetica riguarda anche le attività connesse alla portualità e alla limitazione delle emissioni. Ciò potrebbe in un certo qual senso trasformare i porti per come li abbiamo fin ad ora intesi. Crede che, come sostenuto da più parti, gli scali marittimi debbano trasformarsi in un vero e proprio hub energetico?

C’è un impegno molto forte del Governo e del MIMS su progetti avanzati come quello di Trieste e che vede i porti come importanti comunità energetiche. A maggior ragione l’impennata dei costi per l’energia cui stiamo assistendo, potrebbe mettere in difficoltà i nostri scali. Spesso dimentichiamo come l’Italia riesca a mantenere il proprio tenore di vita, grazie alla capacità dei porti commerciali che svolgono un ruolo fondamentale. In prospettiva futura la ripresa dei porti potrà coincidere anche con la ripresa industriale del nostro paese.

In un contesto come quello attuale, segnato prima dalla pandemia ed ora dal conflitto russo-ucraino, appare quantomai stringente l’attuazione della strategia logistica e portuale nazionale. In tale scenario quale può essere il ruolo di una società come RAM?

RAM svolge un’importante funzione di assistenza tecnica alla Conferenza di coordinamento delle Autorità di sistema portuale e segretariato del Partenariato per la logistica e i trasporti. Come detto in precedenza sarà protagonista del progetto di digitalizzazione oltre a garantire la gestione operativa degli incentivi all’intermodalità, erogati dal Ministero, al settore dell’autotrasporto come Marebonus e Ferrobonus. In prospettiva vogliamo lavorare per rendere sempre più RAM il centrale implementing body dell’Amministrazione. Le sfide innanzi a noi saranno molte e tutte decisive per il futuro di un Settore assolutamente strategico per la competitività dell’intera economia nazionale.
 
https://marketinsight.it/2022/09/19...uccesso-della-strategia-del-gruppo/?mktins=au

CIRCLE – GLI HIGHLIGHTS DEL 1H22 CERTIFICANO IL SUCCESSO DELLA STRATEGIA DEL GRUPPO

19/09/2022 17:15

Circle Group ha recentemente diffuso alcuni dati relativi al primo semestre 2022, che evidenziano una continua crescita del business e rafforzano gli obiettivi della roadmap strategica 2024, grazie anche alle opportunità derivanti dal PNRR e dalla Next Generation Eu. Nel dettaglio, il valore della produzione consolidato ha registrato un incremento del 25% a quota 5,2 milioni, con una crescita più che proporzionale dei prodotti software proprietari, proposti anche in modalità SaaS (+33%) e dei servizi federativi Milos® (+149%). In aumento del 20% il valore della produzione della capogruppo Circle, pari a 2,4 milioni.


Indice:
Boom di vendite per le soluzioni “federative”
L’incremento dei Software as a Service
Le sfide future
Focus sull’internazionalizzazione

“I risultati sono in linea con le nostre attese e persino migliori in alcuni segmenti”, spiega Luca Abatello, Ceo e Presidente del Gruppo specializzato, da un lato, nell’analisi e sviluppo di prodotti per la digitalizzazione dei settori portuale e della logistica intermodale e, dall’altro, nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica.

“Siamo particolarmente soddisfatti perché abbiamo saputo rispondere positivamente ad un contesto sfidante, caratterizzato in questa prima parte dell’anno da diversi fattori di incertezza: dagli elevati prezzi dei noli marittimi, allo scoppio della guerra, oltre all’aumento dell’inflazione e dei costi energetici.”

Boom di vendite per le soluzioni “federative”
Colpisce soprattutto la crescita esponenziale dei servizi federativi, pari al 149% su base annua. “Stiamo beneficiando in particolar modo del successo della suite Milos® Global Supply Chain Visibility for Manufacturing & Distribution, una soluzione unica per il continuo monitoraggio e controllo della catena di approvvigionamento”.

L’innovativa suite pensata per le aziende industriali consente una gestione automatizzata e una condivisione in tempo reale delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti nel processo (compagnie di navigazione, agenzie marittime, trasportatori, MTO, spedizionieri, dogane ecc). Questo permette di migliorare l’efficienza dei processi decisionali e ottimizzare l’operatività, grazie anche ad una interoperabilità rapida e semplice tra le esistenti piattaforme della supply chain intermodale.

“Riteniamo che l’industria, in questo momento, sia il segmento di mercato che più necessita di informazioni in tempo reale. Per questo abbiamo integrato la suite Milos® con la piattaforma evolutiva MasterSPED®, sviluppata appositamente per Spedizionieri e Operatori Doganali, e con un pacchetto di servizi – Milos® Federative & Customs Services – che permettono di condividere informazioni doganali tra le parti coinvolte nel processo di importazione/esportazione, garantendo la sicurezza e l’affidabilità dei dati. In questo modo, forniamo soluzioni caratterizzate da una forte componente qualitativa di valore aggiunto, grazie alla combinazione tra il servizio umano e la gestione automatizzata dei dati”.

L’incremento dei Software as a Service
I prodotti software proprietari, proposti anche in modalità SaaS, hanno riportato una crescita del 33% su base annua, anche in questo caso più che proporzionale rispetto all’incremento dei ricavi.

“Da un lato abbiamo riscontrato una continua espansione del mondo dei Software as a Service, forniti tramite “abbonamento”, ma dall’altro, negli ultimi mesi, abbiamo constatato un recupero delle soluzioni in licenza d’uso, derivante dal rafforzamento al 50% dei contributi per il credito d’imposta per la transizione 4.0, valida ancora fino a fine anno e quindi opportunità aperta per le imprese”, spiega Abatello.

“Questo ha fatto sì che le aziende che prima puntavano più sulla parte SaaS siano tornate a valutare anche modalità alternative, in maniera più strutturata. Non è altro che un ulteriore volano positivo del PNRR, che sicuramente ci accompagnerà fino a fine anno e probabilmente vedrà evoluzioni nel 2023”.

Un altro aspetto da sottolineare secondo il Ceo è “la ‘democratizzazione’ dell’accesso alle tecnologie e ai dati, determinato dalle soluzioni federative e dalla fruizione di servizi in modalità as-a-service. Questi strumenti, infatti, consentono a tutti gli attori, anche di dimensioni meno rilevanti, di inserirsi in una logica di interscambio costante e istantaneo delle informazioni, con evidenti benefici in termini di efficientamento e ottimizzazione della catena logistica. Fino a poco tempo fa questo non era possibile, poiché le grandi piattaforme erano appannaggio dei pochi player in grado di permettersi gli ingenti investimenti necessari.”

Le sfide future
“Uno degli aspetti su cui intendiamo concentrarci nei prossimi mesi è un’ulteriore evoluzione della nostra piattaforma per il mondo ferroviario e intermodale”, afferma Abatello. “Un filone su cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto e che si collega ai grossi investimenti infrastrutturali e ferroviari in corso in tutta Europa, legati all’implementazione del Next Generation Eu. Abbiamo avviato e stiamo tuttora lanciando una serie di progetti, sempre più focalizzati sul tema Green e rispondenti a specifiche criticità del mercato, come il contesto di shortage di camionisti e autisti”.

“Un’altra area di intervento riguarda l’evoluzione e la digitalizzazione delle procedure a valenza doganale intermodale. Stiamo partecipando a una serie di progetti fortemente innovativi, ultimo dei quali il lancio del fast corridor dal porto di Gioia Tauro a Bologna. A breve seguiranno l’implementazione dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli e le operazioni doganali a valere sul settore aeroportuale, che hanno vissuto un grosso boom durante la pandemia.”

“L’evoluzione di una dogana sempre più digitalizzata e l’attuazione del PNRR possono rappresentare un forte elemento di attrazione delle merci a livello di sistema Paese. Nonostante l’incertezza politica, in vista delle elezioni, i programmi di tutti i partiti pongono una attenzione nei confronti delle tematiche marittime, aeroportuali e ferroviarie e questo ci conforta.”

Focus sull’internazionalizzazione
In parallelo alle iniziative in Italia, “stiamo portando avanti una serie di attività internazionali che riguardano sia il Nord Africa sia il resto d’Europa”, sottolinea il Ceo, “nell’ottica di continuare a spingere costantemente su quella componente di digitalizzazione che da sempre ci caratterizza e che ci ha dato tante soddisfazioni in questi anni. Questo, anche grazie ad una presenza diretta all’estero con le sedi di Bruxelles e a Oporto, oltre alla Turchia, che nel complesso ci garantiscono una copertura sempre più forte a livello europeo e non solo.”

Ricordiamo che il Gruppo, tramite le controllate Magellan Circle e Connecting EU, supporta autorità pubbliche e aziende private nel raggiungimento dei loro obiettivi strategici, sfruttando la visibilità e le proprie relazioni internazionali per individuare opportunità di finanziamento a livello europeo e nazionale. Dal Next Generation EU sono attesi investimenti destinati alla digitalizzazione della catena logistica in Italia per circa 500 milioni nei prossimi 3 anni, oltre a un ammontare simile di risorse anche in altri paesi in cui Circle è attiva.

“Crediamo che il Next Generation EU stia entrando nel vivo e quindi a partire dalla fine del 2022 e per tutto il 2023 ci attendiamo che si sblocchino progetti via via sempre più interessanti e importanti. L’ultimo in ordine di tempo riguarda Conciliamo, un progetto co-finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia, con un contributo di € 167.000 destinato ai dipendenti delle società italiane del gruppo CIRCLE. L’obiettivo è quello di consentire un miglior equilibrio tra vita privata e lavorativa alle nostre risorse, che rappresentano il nostro asset più importante.”
 

NOTA STAMPA
CIRCLE Group: primario operatore ferroviario si affida ai i Servizi Federativi Milos® per la
gestione della Temporanea Custodia per Trasferimento di Magazzino nell’ambito di corridoi
ferroviari e intermodali. Per CIRCLE il contratto vale circa € 70.000.
Genova, 21 settembre 2022
Circle S.p.A. (“Circle” o la “Società”) - PMI Innovativa quotata sul mercato Euronext Growth
Milan a capo dell’omonimo Gruppo specializzato nell’analisi dei processi e nello sviluppo di
soluzioni per l’innovazione e la digitalizzazione dei settori portuale e della logistica intermodale
oltre che nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica
- ha firmato un nuovo contratto con primario operatore ferroviario portuale per la fornitura
dei Servizi Federativi Milos®.
Più in particolare, come spiegato da Luca Abatello, CEO & Presidente di CIRCLE Group:
“Metteremo a disposizione del Cliente una soluzione full digital in modalità SaaS (ndr. Software
as a Service) comprensiva di alcuni moduli della suite Milos®: Milos Customs Register per la
gestione della Temporanea Custodia, Milos Federative Services & Milos for Corridor per la
gestione del Trasferimento di Magazzino e i Fast Corridor nazionali e corridoi ferroviari
internazionali”.
Per CIRCLE il contratto vale circa € 70.000 annui.
Continua pertanto il riconoscimento del mercato alla strategia di concreta messa a disposizione
degli operatori di soluzioni che innovano e rendono possibili procedure migliorative e dalla
immediata efficacia per i clienti finali, ossia le grandi industrie e freight forwarders che sempre
di più scelgono il Mediterraneo come porta di accesso all’Europa centrale (uno degli assi della
strategia CIRCLE Group “Connect 4 Agile Growth”).
 
NOTA STAMPA
CIRCLE Group: primario operatore ferroviario si affida ai i Servizi Federativi Milos® per la
gestione della Temporanea Custodia per Trasferimento di Magazzino nell’ambito di corridoi
ferroviari e intermodali. Per CIRCLE il contratto vale circa € 70.000.
Genova, 21 settembre 2022
Circle S.p.A. (“Circle” o la “Società”) - PMI Innovativa quotata sul mercato Euronext Growth
Milan a capo dell’omonimo Gruppo specializzato nell’analisi dei processi e nello sviluppo di
soluzioni per l’innovazione e la digitalizzazione dei settori portuale e della logistica intermodale
oltre che nella consulenza internazionale sui temi del Green Deal e della transizione energetica
- ha firmato un nuovo contratto con primario operatore ferroviario portuale per la fornitura
dei Servizi Federativi Milos®.
Più in particolare, come spiegato da Luca Abatello, CEO & Presidente di CIRCLE Group:
“Metteremo a disposizione del Cliente una soluzione full digital in modalità SaaS (ndr. Software
as a Service) comprensiva di alcuni moduli della suite Milos®: Milos Customs Register per la
gestione della Temporanea Custodia, Milos Federative Services & Milos for Corridor per la
gestione del Trasferimento di Magazzino e i Fast Corridor nazionali e corridoi ferroviari
internazionali”.
Per CIRCLE il contratto vale circa € 70.000 annui.
Continua pertanto il riconoscimento del mercato alla strategia di concreta messa a disposizione
degli operatori di soluzioni che innovano e rendono possibili procedure migliorative e dalla
immediata efficacia per i clienti finali, ossia le grandi industrie e freight forwarders che sempre
di più scelgono il Mediterraneo come porta di accesso all’Europa centrale (uno degli assi della
strategia CIRCLE Group “Connect 4 Agile Growth”).

70k....annui.
Bene, a piccoli passi si va avanti.
 
PORTI
Partito da Gioia Tauro il nuovo fast corridor con l’interporto di Bologna
Msc prevede di effettuare 600 treni (26mila Teu) nel 2022 mentre l’obiettivo per il 2023 è di salire a circa mille treni container


DI REDAZIONE SHIPPING ITALY
11 SETTEMBRE 2022


Come anticipato un mese fa da SHIPPING ITALY, fra il porto di Gioia Tauro e l’interporto di Bologna (scalo gestito da Terminali Italia) è stato attivato un nuovo fast corridor doganale. L’annuncio ufficiale è arrivato dalla port authority calabrese (Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio) che, attraverso il suo presidente Andrea Agostinelli, ha espresso grande soddisfazione per l’attenzione che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha riservato allo scalo.

“Si tratta di una nuova e importante infrastruttura digitale, realizzata lungo la tratta ferroviaria di 1.000 km tra lo scalo portuale di Gioia Tauro e l’interporto di Bologna, che rafforza ulteriormente la leadership del porto calabrese a livello italiano e nel Mediterraneo, in quanto permette alla merce di arrivare a destinazione in modo rapido e controllato” si legge in una nota. L’annuncio ricorda poi che, grazie al ‘corridoio digitale veloce’ si avrà la possibilità di trasferire la merce di origine extra Ue, in entrata in Italia attraverso il porto di Gioia Tauro, direttamente nell’hub intermodale di Bologna dove saranno effettuare le pratiche di sdoganamento. Saranno, così, evitati eventuali ritardi causati da colli di bottiglia generati dalla congestione delle banchine portuali o delle procedure doganali.

L’Adsp calabrese sottolinea che quello di Gioia Tauro è un accordo particolarmente rilevante perché si tratta dal primo fast corridor che interessa un porto del Mezzogiorno ed è il più lungo finora mai attivato. Ad oggi, sul territorio nazionale sono attivi 22 fast corridor, 15 ferroviari e 7 su strada, coprono una rete di oltre 5mila chilometri e movimentano circa 20mila container all’anno. Tutti nelle regioni del Nord, coinvolgono i porti di Genova, La Spezia e Ravenna con i terminal interni di Rivalta Scrivia, Melzo, Padova, Rubiera, Marzaglia e Bologna. A questi ora si aggiunge Gioia Tauro, porto che dispone di un gateway ferroviario realizzato dall’Autorità di Sistema portuale che lo ha progettato, costruito e collaudato. “Si tratta di un’opera pubblica considerata strategica, realizzata in soli quattro anni, con una spesa per la parte pubblica di poco più di 19 mln di euro su 20 preventivati, che offre un asset da sempre mancante nel porto calabrese. Occupa una superficie di 325 mila metri quadrati, con una lunghezza complessiva dei nuovi binari pari a 3.825 metri e aste da 825 metri ciascuna, che consentono di fare partire convogli di lunghezza pari a 750 metri” precisa la nota, ricordando infine che Gioia Tauro oggi può vantare collegamenti ferroviari con Nola, Bari, Bologna e Padova per (tra arrivi e partenze) nove coppie di treni al giorno. Nel primo semestre del 2022 sono in questo porto stati registrati 423 convogli, con una stima previsionale di 900 treni a fine anno. “Si tratta di un risultato importante che determinerà, tramite avviso pubblico, l’individuazione del gestore unico di manovra” annuncia l’Adsp presieduta da Agostinelli, che con soddisfazione prosegue dicendo: “Come da cronoprogramma, nel 2023 il numero di treni in arrivo e in partenza nello scalo di Gioia Tauro avrà un ulteriore aumento, che amplificherà il ruolo dello scalo calabrese da piattaforma di transhipment ad hub intermodale, in linea con le politiche perseguite dal Governo nella promozione del trasporto delle merci con modalità più sostenibili.

Ad opera dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che a Gioia Tauro è guidata da Giorgio Pugliese, questo nuovo fast corridor è frutto di una sinergia che ha visto coinvolte la società Medlog Italia, gestore del viaggio e Mto di proprietà del gruppo Msc di Gianluigi Aponte. Federico Pittaluga, amministratore delegato proprio di Medlog Italia e dell’impresa ferroviaria Medway Italia, ha preannunciato al Sole24Ore che entro fine anno il gruppo prevede “di effettuare 600 treni da Gioia Tauro, movimentando complessivamente via ferro circa 26mila Teu. L’obiettivo del 2023 è salire a circa mille treni, ampliando così il ruolo dello scalo calabrese da piattaforma di transhipment a porto di arrivo e partenza caratterizzato da potenzialità di sviluppo logistico molto importanti”.
 
Buondì!

settimana di semestrale (29 settembre).

Si arriva da lontano:

2020

Valore della produzione 3,192 mln
Ebitda 400.000
Utile 40.000
PFN cassa 617.000

2021

Valore della produzione 4,180 mln
Ebitda 737.000
Utile 321.000
PFN cassa 2,296 mln

2022

Valore della produzione 5,2 mln
Ebitda ??
Utile ??
PFN ??

_______________________________________________

La piccola Circle continua la crescita. Da verificare il margine e la PFN :)
 
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