CLANDESTINI a pagamento.

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Nuovo attacco all'Italia: "Ritirate il dl sui migranti"


3 Febbraio 2023 - 06:00

Il Consiglio d'Europa difende le Ong. La replica del premier: "Più sicuri se difendiamo i confini"



Avatar di Fausto Biloslavo Fausto Biloslavo

0
Nuovo attacco all'Italia: Ritirate il dl sui migranti


Il governo italiano deve ritirare il decreto legge sulle Ong o modificarlo in Parlamento per permettere alle navi che recuperano migranti di fare quello che vogliono in mare. L'intervento a gamba tesa è della bosniaca, Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. Un'organizzazione internazionale che ha in comune solo il nome con una delle più importanti istituzioni Ue, ma spesso si gioca sull'ambiguità. Non solo: Mijatovic, che ha studiato all'università di Bologna, è un'attivista filo Ong, che ha più volte bacchettato l'Italia facendo gongolare la sinistra.

Il 26 gennaio ha scritto una lettera di due pagine al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sostenendo che «il governo italiano deve considerare la possibilità di ritirare il decreto legge» sulle Ong oppure adottare durante il dibattito parlamentare tutte le modifiche necessarie «per assicurare che il testo sia pienamente conforme agli obblighi del Paese in materia di diritti umani e di diritto internazionale».

Il tempismo è perfetto con la discussione in aula del decreto, che sta mobilitando l'opposizione. Secondo Mijatovic la norma «potrebbe ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso delle Ong». Il commissario punta il dito, come se seguisse un copione scritto dai talebani dell'accoglienza, che «sono stati assegnati luoghi sicuri lontani per sbarcare le persone soccorse in mare, come i porti del Centro e Nord Italia». In pratica l'Italia rischia «di privare le persone in difficoltà dell'assistenza salvavita delle Ong sulla rotta migratoria più mortale del Mediterraneo».

Il Viminale risponde che l'assegnazione di porti nell'Italia centrale e settentrionale trova «fondamento nell'imprescindibile necessità di operare una più equa redistribuzione tra le regioni () degli oneri organizzativi e logistici correlati alla gestione degli sbarchi».
Nella lettera del primo febbraio inviata da Michele Giacomelli, rappresentante permanente del nostro paese al Consiglio d'Europa, si definiscono «prive di fondamento» anche altre accuse «sulle idoneità tecnico nautiche» al soccorso utilizzate come strumento per sottoporre «a lunghi e ripetuti controlli» le navi.

Il Viminale ribadisce, però, che non si deve alzare bandiera bianca ovvero abdicare alla «potestà delle autorità governative competenti in materia di ricerca e soccorso in mare, né possono eludersi le norme in tema di controllo delle frontiere e di immigrazione». Il decreto «intende evitare () la sistematica attività di recupero dei migranti nelle acque antistanti le coste libiche o tunisine, al fine di condurli esclusivamente in Italia, senza alcuna forma di coordinamento». Secondo Piantedosi «tale modus operandi, diffuso tra le Ong» provoca «nei trafficanti di esseri umani l'aspettativa di un sicuro e immediato intervento appena al largo delle aree di partenza». E in serata è il premier Giorgia Meloni ha chiudere la polemica: «Le proposte serie portano risultati, la difesa dei confini è una questione di sicurezza».
Il commissario del Consiglio d'Europa invita l'Italia a sospendere il Memorandum d'intesa con la Libia, che si è rinnovato automaticamente ieri, e «qualsiasi cooperazione sulle intercettazione in mare» che lo scorso anno ha riportato indietro oltre 26mila migranti diretti in Italia. Mijatovic difende a spada tratta la linea delle Ong anche sui «soccorsi multipli» con l'obiettivo palese di fare saltare il decreto nella discussione in Parlamento. Il commissario non è nuovo negli attacchi al nostro Paese, che sembrano in linea con la sinistra: nel 2020 aveva puntato il dito contro i decreti sicurezza dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini. L'anno dopo, con un lungo comunicato, ha criticato l'Italia perché non approvava il decreto Zan sulle persone Lgbt.

L'obiettivo di fondo, come conferma il giurista Fulvio Vassallo Paleologo, filo Ong, sono le «conseguenze su future decisioni della Corte europea dei diritti dell'Uomo e della Corte di Cassazione italiana». In pratica influenzare la magistratura italiana ed europea in vista dei ricorsi dei talebani dell'accoglienza che sfideranno il decreto.
 
Io so solo che l'Italia ha legalizzato l'immigrazione clandestina e l'operato delle ONG anziché combatterle come aveva promesso. È un tradimento clamoroso della volontà degli elettori.
 
Io so solo che l'Italia ha legalizzato l'immigrazione clandestina e l'operato delle ONG anziché combatterle come aveva promesso. È un tradimento clamoroso della volontà degli elettori.
Il bello è che meloni e ex fascisti sono stati votati per fare piazza pulita e ora sono a livello di pd
 

Nuovo attacco all'Italia: "Ritirate il dl sui migranti"


3 Febbraio 2023 - 06:00

Il Consiglio d'Europa difende le Ong. La replica del premier: "Più sicuri se difendiamo i confini"



Avatar di Fausto Biloslavo Fausto Biloslavo

0
Nuovo attacco all'Italia: Ritirate il dl sui migranti'Italia: Ritirate il dl sui migranti


Il governo italiano deve ritirare il decreto legge sulle Ong o modificarlo in Parlamento per permettere alle navi che recuperano migranti di fare quello che vogliono in mare. L'intervento a gamba tesa è della bosniaca, Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. Un'organizzazione internazionale che ha in comune solo il nome con una delle più importanti istituzioni Ue, ma spesso si gioca sull'ambiguità. Non solo: Mijatovic, che ha studiato all'università di Bologna, è un'attivista filo Ong, che ha più volte bacchettato l'Italia facendo gongolare la sinistra.

Il 26 gennaio ha scritto una lettera di due pagine al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sostenendo che «il governo italiano deve considerare la possibilità di ritirare il decreto legge» sulle Ong oppure adottare durante il dibattito parlamentare tutte le modifiche necessarie «per assicurare che il testo sia pienamente conforme agli obblighi del Paese in materia di diritti umani e di diritto internazionale».

Il tempismo è perfetto con la discussione in aula del decreto, che sta mobilitando l'opposizione. Secondo Mijatovic la norma «potrebbe ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso delle Ong». Il commissario punta il dito, come se seguisse un copione scritto dai talebani dell'accoglienza, che «sono stati assegnati luoghi sicuri lontani per sbarcare le persone soccorse in mare, come i porti del Centro e Nord Italia». In pratica l'Italia rischia «di privare le persone in difficoltà dell'assistenza salvavita delle Ong sulla rotta migratoria più mortale del Mediterraneo».

Il Viminale risponde che l'assegnazione di porti nell'Italia centrale e settentrionale trova «fondamento nell'imprescindibile necessità di operare una più equa redistribuzione tra le regioni () degli oneri organizzativi e logistici correlati alla gestione degli sbarchi».
Nella lettera del primo febbraio inviata da Michele Giacomelli, rappresentante permanente del nostro paese al Consiglio d'Europa, si definiscono «prive di fondamento» anche altre accuse «sulle idoneità tecnico nautiche» al soccorso utilizzate come strumento per sottoporre «a lunghi e ripetuti controlli» le navi.

Il Viminale ribadisce, però, che non si deve alzare bandiera bianca ovvero abdicare alla «potestà delle autorità governative competenti in materia di ricerca e soccorso in mare, né possono eludersi le norme in tema di controllo delle frontiere e di immigrazione». Il decreto «intende evitare () la sistematica attività di recupero dei migranti nelle acque antistanti le coste libiche o tunisine, al fine di condurli esclusivamente in Italia, senza alcuna forma di coordinamento». Secondo Piantedosi «tale modus operandi, diffuso tra le Ong» provoca «nei trafficanti di esseri umani l'aspettativa di un sicuro e immediato intervento appena al largo delle aree di partenza». E in serata è il premier Giorgia Meloni ha chiudere la polemica: «Le proposte serie portano risultati, la difesa dei confini è una questione di sicurezza».
Il commissario del Consiglio d'Europa invita l'Italia a sospendere il Memorandum d'intesa con la Libia, che si è rinnovato automaticamente ieri, e «qualsiasi cooperazione sulle intercettazione in mare» che lo scorso anno ha riportato indietro oltre 26mila migranti diretti in Italia. Mijatovic difende a spada tratta la linea delle Ong anche sui «soccorsi multipli» con l'obiettivo palese di fare saltare il decreto nella discussione in Parlamento. Il commissario non è nuovo negli attacchi al nostro Paese, che sembrano in linea con la sinistra: nel 2020 aveva puntato il dito contro i decreti sicurezza dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini. L'anno dopo, con un lungo comunicato, ha criticato l'Italia perché non approvava il decreto Zan sulle persone Lgbt.

L'obiettivo di fondo, come conferma il giurista Fulvio Vassallo Paleologo, filo Ong, sono le «conseguenze su future decisioni della Corte europea dei diritti dell'Uomo e della Corte di Cassazione italiana». In pratica influenzare la magistratura italiana ed europea in vista dei ricorsi dei talebani dell'accoglienza che sfideranno il decreto.
"Il governo DEVE ritirare il decreto" certo, come ha ritirato quello sul green pass...spiace ma draghi ha certificato l'irrilevanza, pari alla loro arroganza, del consiglio di Europa
 
In tema di immigrazione nessuno è meglio di qualcun altro, e tutto quello che si posta di sbarchi in questa discussione è del tutto marginale.
E' sufficiente leggere cosa prevede il CEDU Tribunale sovranazionale per i diritti dell'uomo e l'accoglienza. Ecco perchè e Ong veleggiano con il vento in poppa senza trovare ostacoli.
Ci vorrebbe una mobilitazione di popolo come in altri Paesi.
 
In tema di immigrazione nessuno è meglio di qualcun altro, e tutto quello che si posta di sbarchi in questa discussione è del tutto marginale.
E' sufficiente leggere cosa prevede il CEDU Tribunale sovranazionale per i diritti dell'uomo e l'accoglienza. Ecco perchè e Ong veleggiano con il vento in poppa senza trovare ostacoli.
Ci vorrebbe una mobilitazione di popolo come in altri Paesi.
Il popolo è il vero sovrano , solo che non fa nulla per impedire l'invasione. Ci sono mille manifestazioni , ma nessuna contro i clandestini. Tutti corrotti , sindacati , politici , associazioni varie. Un marciume unico.
 
Il popolo è il vero sovrano , solo che non fa nulla per impedire l'invasione. Ci sono mille manifestazioni , ma nessuna contro i clandestini. Tutti corrotti , sindacati , politici , associazioni varie. Un marciume unico.
Il voto del popolo è stato chiaro, vediamo se il lavoro sotto traccia di questo governo darà risultati.
Per ora non si è visto molto.
Si è capito che non si ha più sovranità degli stati.
Purtroppo troppi interessi interni ed esterni lavorano per avere nuovi poveri in Europa.
 
Il voto del popolo è stato chiaro, vediamo se il lavoro sotto traccia di questo governo darà risultati.
Per ora non si è visto molto.
Si è capito che non si ha più sovranità degli stati.
Purtroppo troppi interessi interni ed esterni lavorano per avere nuovi poveri in Europa.

Il voto è stato chiaro , ma i politici non hanno mantenuto le promesse. Forse ci sono accordi segreti che non vogliono rivelare.
 
non è un fenomeno che si ferma con la forza, ma tagliando la spesa pubblica
 
  • Like
Reazioni: ccc
Il Consiglio d'Europa non conta nulla. Non ha voce in capitolo.
La riposta del governo italiano è arrivata a stretto giro di posta. “I timori espressi dalla commissaria dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic – si legge in una lettera inviata dal governo italiano a Strasburgo – per le conseguenze che il decreto sulle Ong potrebbe avere sulla loro capacità di salvare vite nel Mediterraneo e sulle persone salvate sono infondati”.
“Il ministero dell’Interno ha replicato puntando il dito in primo luogo sul comportamento delle Ong. “Il modus operandi delle ong si pone al di fuori dalle fattispecie previste dalla Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare – si legge nella lettera del Viminale – Inoltre, ingenerando nei trafficanti di esseri umani l’aspettativa di un sicuro e immediato intervento appena al largo delle aree di partenza, ha finito con il determinare, a prescindere dalle intenzioni delle Ong, una modulazione del modello criminale che precede l’impiego di imbarcazioni inadeguate alla navigazione in alto mare che, se per un verso garantiscono maggiori guadagni alle organizzazioni criminali, per altro verso, innalzano sensibilimente l’esposizione a rischio dei migranti”.

E della questione ha parlato in TV anche Giorgia Meloni. “Le Ong vogliono stare anche settimane davanti alle coste africane: prendono dei migranti e non vanno nel porto ma aspettano di riempire la nave e la vogliono portare al porto che loro ritengono. È più un servizio di traghetto che di salvataggio…”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista a Diritto e Rovescio che andrà in onda stasera su Retequattro. “Dicono che Ancona è lontana, che i migranti stanno male… ma stanno settimane sulla nave in attesa di salvare altri migranti. Se li stanno salvando vanno portati subito al porto”.
 
Ultima modifica:
"Il sistema di asilo si è rotto". Bufera nella Ue sull'immigrazione

7 Febbraio 2023 - 10:48

Lettera dei capi di governo di Danimarca, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Grecia, Malta e Austria: chiesto il superamento dell'attuale sistema di asilo e una lotta contro i trafficanti.

"Invitiamo la Commissione a presentare un approccio europeo completo per tutte le rotte migratorie - prosegue la lettera - e tale approccio dovrebbe mirare ad affrontare i fattori di attrazione anche attraverso i necessari adeguamenti giuridici e tecnici". La missiva quindi tende non solo ad ammettere il fallimento dell'attuale sistema, ma anche a indirizzare l'Europa verso precise misure contro i trafficanti. Un modo per dire, in poche parole, che adesso è arrivato per Bruxelles il momento di affrontare alla radice il problema delle partenze verso i confini europei e ostacolare sia i trafficanti che coloro che favoriscono l'arrivo di migranti.



20anni ci hanno messo a capirlo...... :rolleyes: :rolleyes:
 
Se penso che la Meloni doveva essere l'analogo di Orban, mi viene da piangere (o ridere). Orban difende i propri confini e il proprio popolo da intromissioni esterne, la Meloni è completamente succube di UE e USA. La cosa grave rispetto a un piddino qualsiasi è che aveva promesso di fare l'Orban.
 
La cosa grave rispetto a un piddino qualsiasi è che aveva promesso di fare l'Orban.
la destra dice sempre quello che l'elettore vuol sentire, il problema è che dipendiamo totalmente dalla UE per il rifinanziamento del debito sempre crescente
 
Indietro