- Registrato
- 17/7/01
- Messaggi
- 6.813
- Punti reazioni
- 512
Cnp corre in aiuto di Capitalia «In caso d’attacco ci siamo noi»
di Fiorina Capozzi del 10-05-2006
da Finanza&Mercati del 10-05-2006
[Nr. 90 pagina 7]
La compagnia partner in Fineco Vita si schiera a favore dell’indipendenza della banca romana. Messaggio tutto in lingua francese (di Stato) ai cugini dell’Agricole
Cnp assurances è pronta a difendere l’indipendenza di Capitalia. Il gruppo assicurativo francese, che lo scorso anno ha comprato il 57,5% di Fineco Vita, fa sapere dalle colonne del quotidiano Les Echos di essere disponibile a rilevare una quota dell’istituto guidato da Matteo Arpe. «Considerato lo stretto legame con il management, potremmo manifestare in concreto il nostro interesse all’indipendenza della banca e, all’occorrenza, diventarne soci», ha detto il presidente di Cnp, Gilles Benoist, il cui gruppo ha chiuso il 2005 con un fatturato da 26 miliardi e utili per 1,68 miliardi.
Alle dichiarazioni di Benoist ieri dall’Italia ha fatto eco Gerard Cuzin, amministratore delegato della controllata Cnp Capitalia Vita: «Abbiamo la volontà, per non dire la determinazione, di far sì che il buon lavoro che è stato realizzato con Capitalia possa essere consolidato». Per Cnp, controllato dal braccio operativo dello Stato francese, la Cdc (al 37%), e dalla Sopassure (36) del gruppo Caisse d’Epargne, l’impegno a fianco di Capitalia è «un segnale forte». Ma diretto a chi? Naturalmente a Banca Intesa, che ambisce a Capitalia. Ma non solo. «Ci sono francesi e francesi», aveva detto qualche tempo fa il presidente delle Generali, Antoine Bernheim. E infatti ci sono francesi che puntano all’indipendenza di Capitalia e, a cascata, di Mediobanca e delle Generali, come la Cnp, Vincent Bolloré e lo stesso Bernheim. E ce ne sono altri come Crédit Agricole, interessati a valorizzare nel lungo periodo il loro investimento in Intesa. Come? L’idea di un’offerta ostile su Intesa è da scartare. La soluzione sarebbe costosa e si scontrerebbe con l’opposizione italiana. «Accompagnare Intesa nei suoi progetti», come ha dichiarato il presidente dell’Agricole, Réné Carron, è la via migliore. D’altro canto, però, rafforzare Intesa con l’acquisto di Capitalia equivarrebbe a mutare la struttura azionaria di Mediobanca e, a cascata, delle Generali. Fatto che non piace a Bernheim. Mentre magari potrebbe piacere alla concorrente Axa.
di Fiorina Capozzi del 10-05-2006
da Finanza&Mercati del 10-05-2006
[Nr. 90 pagina 7]
La compagnia partner in Fineco Vita si schiera a favore dell’indipendenza della banca romana. Messaggio tutto in lingua francese (di Stato) ai cugini dell’Agricole
Cnp assurances è pronta a difendere l’indipendenza di Capitalia. Il gruppo assicurativo francese, che lo scorso anno ha comprato il 57,5% di Fineco Vita, fa sapere dalle colonne del quotidiano Les Echos di essere disponibile a rilevare una quota dell’istituto guidato da Matteo Arpe. «Considerato lo stretto legame con il management, potremmo manifestare in concreto il nostro interesse all’indipendenza della banca e, all’occorrenza, diventarne soci», ha detto il presidente di Cnp, Gilles Benoist, il cui gruppo ha chiuso il 2005 con un fatturato da 26 miliardi e utili per 1,68 miliardi.
Alle dichiarazioni di Benoist ieri dall’Italia ha fatto eco Gerard Cuzin, amministratore delegato della controllata Cnp Capitalia Vita: «Abbiamo la volontà, per non dire la determinazione, di far sì che il buon lavoro che è stato realizzato con Capitalia possa essere consolidato». Per Cnp, controllato dal braccio operativo dello Stato francese, la Cdc (al 37%), e dalla Sopassure (36) del gruppo Caisse d’Epargne, l’impegno a fianco di Capitalia è «un segnale forte». Ma diretto a chi? Naturalmente a Banca Intesa, che ambisce a Capitalia. Ma non solo. «Ci sono francesi e francesi», aveva detto qualche tempo fa il presidente delle Generali, Antoine Bernheim. E infatti ci sono francesi che puntano all’indipendenza di Capitalia e, a cascata, di Mediobanca e delle Generali, come la Cnp, Vincent Bolloré e lo stesso Bernheim. E ce ne sono altri come Crédit Agricole, interessati a valorizzare nel lungo periodo il loro investimento in Intesa. Come? L’idea di un’offerta ostile su Intesa è da scartare. La soluzione sarebbe costosa e si scontrerebbe con l’opposizione italiana. «Accompagnare Intesa nei suoi progetti», come ha dichiarato il presidente dell’Agricole, Réné Carron, è la via migliore. D’altro canto, però, rafforzare Intesa con l’acquisto di Capitalia equivarrebbe a mutare la struttura azionaria di Mediobanca e, a cascata, delle Generali. Fatto che non piace a Bernheim. Mentre magari potrebbe piacere alla concorrente Axa.