Come affrontare il cigno nero?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Riprendo questo post di @Abaddon per capire se è possibile (e come) inserire una "componente cigno nero" nel proprio portafoglio (anche pigro):
- strumenti (opzioni su SP500? VIX?)
- costi (marginali per deep out of the money?)
- operatività (rollaggi mensili/trimestrali/annuali?)
Mi permetto di chiamare a contribuire @Lumaca e @robinbreak che mi pare operino correntemente con opzioni (io da molti anni non le uso più, non avendo comunque mai avuto un'operatività di routine). Se ci leggesse, sarebbe assai gradito @Cren, che ha competenze davvero notevoli in materia.

Se ci saranno spunti interessanti, potrei impegnarmi a mantenere dei fogli online per l'operatività conseguente (i calcoli delle greche non sono un grosso problema).

Intanto buon 2023 a tutti e che questo 3D sia di buon auspicio (mi chiederete "in che senso?" :ambulanza:)
 
Anzitutto specifichiamo come vogliamo definire un "cigno nero", perche' di solito il cigno nero viene spesso associato ad una caduta repentina dei mercati, e quindi potremmo pensare ad andare short o all'acquisto di put o robe simili.

In verita' , per come lo intendo io, un "cigno nero" e' un momento storico in cui cambiano drasticamente i presupposti che diamo ogni giorno per scontato.
E quindi: pandemie, guerre, disastri finanziari, iperinflazione, bank holiday, crash di infrastrutture energetica/idrica/alimentare/internet, ribaltone militare al governo/dittatura, debt default dello stato sovrano di residenza, istituzione di leggi fortemente punitive, sciopero generale della figa, conflitto termonucleare globale, invasioni aliene...
Come potete notare, andare short in questi casi non risolve i vostri problemi, che non sono certamente dovuti alla performance del portafoglio, ma piuttosto limitazioni della liberta' personale ed impossibilita' di accesso a risorse vitali.

E quindi nell'ordine di importanza, gli asset migliori per affrontare un cigno nero sono:
- personale capacita' lavorativa/imprenditoriale nel senso lato, cioe' disciplina, impegno, salute, studio, energia fisica e mentale
- una figa non-rompicoglioni, propensa ad aiutare e ad elargire frequenti pompini nonostante la difficile situazione
- un network di persone fidate su cui contare (familiari, parenti, amici, colleghi, fornitori e clienti, etc)
- real estate decentemente attrezzato in zona semi-sperduta dove poter svernare
- metallo prezioso fisico in vostro possesso (non per forza lingotti/monete, ma anche anelli collane oggettistica varia etc, che contribuiscono pure alla gia' citata elargizione di pompini)

Ovviamente dipende molto dalla situazione che si viene a creare.
Ma come potete vedere, con le opzioni potete pulirvi il chiulo :D :shit:
 
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Ovviamente non si può che condividere l'approccio filosofico. Ed è anche vero che in caso di catastrofi le opzioni potrebbero vedersi bloccato il rimborso, per cui...

Purtroppo non ricordo come Taleb definiva il cigno nero. Per la verità mi ricordo molto poco di quel libro che 15 anni fa sembrava la manna dal cielo, ma mi aveva abbastanza deluso
Lo scenario che si potrebbe ipotizzare (ma probabilmente non è un vero cigno nero) potrebbe essere un calo del 30% su SP500. Ma direi che anche su come vogliamo definire questo evento ci possono essere margini di libertà
 
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Io volendo garantirmi un po' dal rischio Italia, tengo qualcosina (tra i 2 e i 3 k) su tre conti correnti differenti, qualcosina sul libretto postale (4k). In questo modo se dovessero venir messi limiti sui prelievi (tot per conto corrente), potrei prelevare qualcosa in più.

Vorrei aumentare il contante ma ho paura di rapine e di dover dimostrare che è di provenienza lecita (lo è ma vallo a dimostrare :D ).

Poi sono passato da investimenti italiani a europei (VWCG), e da titoli di stato italiani a europei (Austria, Belgio, Olanda, Francia, Germania).

Lo step successivo potrebbe essere aprire un account su un broker estero, però d'altra parte se io dovessi schiattare i miei familiari potrebbero far fatica a riprendersi i soldi, e pure io potrei avere più problemi a farmeli ridare in caso di problemi (causa internazionale? avvocati internazionali?). Inoltre se dovessimo dichiarare guerra alla Germania ad esempio probabilmente il broker tedesco freezerebbe gli asset (o se i nazionalisti vincessero in Germania ed essa mandasse l'UE a ca*are, uscisse violentemente dall'Euro dicendo chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, i soldi che sono qui ce li teniamo noi). Forse potrei tenere l'ETF azionario in Italia negoziato su Borsa Italiana e l'ETF di Titoli di Stato in Germania negoziato su XETRA. Però non so se ho voglia di sbattermi fino a questo punto, potrei semplicemente arrendermi e accontentarmi di affondare insieme alla Patria :)

Buon Anno e che l'Italia sorprenda tutti, auguro un rating AAA ai Titoli di Stato e un FTSE Italia che prenda il 10% del VWCE :)

Ciao
 
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Ecco, una buona descrizione di cigno nero è riportata in questo blog, dove poi viene riportato il classico elenco
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Una esaustiva collezione di eventi è invece riportata qui
 
Riprendo questo post di @Abaddon per capire se è possibile (e come) inserire una "componente cigno nero" nel proprio portafoglio (anche pigro):
- strumenti (opzioni su SP500? VIX?)
- costi (marginali per deep out of the money?)
- operatività (rollaggi mensili/trimestrali/annuali?)
Mi permetto di chiamare a contribuire @Lumaca e @robinbreak che mi pare operino correntemente con opzioni (io da molti anni non le uso più, non avendo comunque mai avuto un'operatività di routine). Se ci leggesse, sarebbe assai gradito @Cren, che ha competenze davvero notevoli in materia.

Se ci saranno spunti interessanti, potrei impegnarmi a mantenere dei fogli online per l'operatività conseguente (i calcoli delle greche non sono un grosso problema).

Intanto buon 2023 a tutti e che questo 3D sia di buon auspicio (mi chiederete "in che senso?" :ambulanza:)
Ciao, buona idea.

Io dico la mia:
  • parlando di opzioni ci sono molti aspetti tecnici da conoscere o dare per scontati. @Cren ne sa molto (moltissimo) più di me, io cercherò di usare concetti basici da condividere
  • per la definizione classica di Cigno Nero io prendo il Covid-19 e quanto successo du S&P500 tra il 21 febbraio 2020 e il 23 marzo 2020
  • il buon auspicio deve essere sempre positivo, anche per chi è short
Per definizione un Cigno Nero è un evento totalmente inatteso e altamente improbabile, quindi non ha senso pensare ad una asset allocation indirizzata all'evento. Nell'ipotesi di inserire un livello di scommessa dobbiamo decidere se puntiamo alla difesa del capitale o alla speculazione e quindi a guadagnare sull'evento.

Per ripetermi...per definizione...il cigno nero vive e si alimenta in uno spike di volatilità e quindi banalmente l'acquisto di volatilità è la difesa migliora, ma ha un costo, spesso molto oneroso.

Facciamo un esempio sul Covid usando l'etf LVO (lascio stare la leva maggiore di 1 per evitare ulteriori complicazioni) e tralascio i cambi visto che la differenza è insignificante nel contesto.

Nel periodo in oggi (21/2-23/3/2020) LVO è passato da un valore iniziale di 3,25 a un valore finale di 9.95 (quindi +300% circa) passando per un massimo intraday del 19/3 pari a 14. Diciamo che nel culmine dell'evento si poteva negoziare facilmente in area 11/11.50 con un risultato pari a un multiplo di 3,5 volte (per difetto) il capitale iniziale.
Traduciamo: sullo spike Covid ogni 10.000 euro investiti in LVO avevo un ritorno medio di 35.000 euro di cui quindi 25k di guadagno.
Se usavo VIXL a leva l'ordine di grandezza cambia radicalmente con un capitale iniziale che si rivaluta di 20 volte e quindi i miei 10k diventavano 200.000 euro.

Nello stesso periodo S&P si svalutava di -21% (valore finale) con un picco di -33% circa

Su questi numeri una allocazione 95% SPX e 5% riduceva le perdite (su 1 mln long) a -14% circa al picco rispetto a -33% con LVO

Con 1% di vixl invece la loss scende a -12.5%, con il 2% di vixl ribaltava in un profitto di +7.6%, con 5% di VIXL eri un uomo felice e chiudevi il mese con +68.65% ovvero, ogni 1 milione investito, con 1.686.500 euro

Ma quanto costa questa opportunità ? VIXL come ogni altro derivato strutturato, distrugge soldi ad una velocità incredibile:
  • nel 2019 VIXL segna -95%
  • nel 2018 grazie allo spike di vola di dicembre si salva e fa -8% altrimenti -60%
  • nel 2020 nonostante il covid chiudeva a -65%

Ala fine in prativa si azzera ogni 1,2 anni e quindi 1% di vixl in 10 anni può costare sino a 10% del capitale totale.

Molto diverso il comportamento di LVO:
  • +45% nel 2020
  • +33% nel 2018
  • -35% nel 2019
  • ma nel 2022 nonostante la debolezza del mercato segna -7%
Ne abbiamo parlato in passato, l'unica possibilità di usare il VIXL prevede ribilanciamento continuo, almeno su base settimanale, ma così facendo ti perdevi anche gran parte dello spike al rialzo.

LVO richiede meno attenzioni ma non è un pasto gratis.

In alternativa c'è il "metodo Taleb" anche se Nassim è più famoso per la dialettica che per i profitti (che forse nessuno ha mai visto) e in pratica si base su acquisto di opzioni estremamente dip out of the money. Direi per blasfemia non importa se call o put...in questo caso hai un piccolo costo ricorrente per un ipotetico guadagno futuro.

Qualche numero: la caduta del -50% di S&P porta l'indice in area 2.000, l'open interest sulle put 2000 dicembre '23 è già molto alto (circa 25.000 put ad oggi). Oggi la put costa in teoria (il mercato è chiuso) 17 dollari o meglio paghi volatilità 40 (tantissimo). Ogni put che possiamo comprare noi normalmente (il futures S&P telematico è un "mini") ha un valore ha un valore nozionale di 100.000 usd (strike * 50 usd) mentre la put regolare alle grida sarebbe *100. Il costo di 1 put è quindi 850 usd.

La vola spot è circa 20 sull pur S&P quindi io sto cmq pagando un premio pari al 100% della volatilità. ergo se sale un po' la vola con la discesa del mercato potrei anche non vedere immediati benefici sulla posizione.

Tornando ai prezzi, da qui a un anno, ho due scenari di base (ma è molto più complicato, non solo un se arrivo il cigno ma anche quando e come...): ho ragione oppure torto. Se ho torto perdo tutto il premio e devo comprare una nuova put per fine 2024.

Mettiamo invece che ho ragione e che S&P arriva a 2000 a giugno '23. Devo stimare la vola (tutt'altro che banale) mettiamo che la vola spot nel giorno in cui venderà sarà 35 rispetto al 40 pagato oggi, la mia opzione varrà circa 150 usd (o 7500 usd), con vola a 40 varrà 205, a 50 di vola premio 258...ma con vola che scende a 20 il premio crolla a 100...

Quindi tutt'altro che semplice. Spesso si useranno strutture di opzioni che vanno a finanziare l'acquisto di PUT con la vendita di call, ma se il mercato salirà sarò nei guai seri...
 
Riprendo questo post di @Abaddon per capire se è possibile (e come) inserire una "componente cigno nero" nel proprio portafoglio (anche pigro):
- strumenti (opzioni su SP500? VIX?)
- costi (marginali per deep out of the money?)
- operatività (rollaggi mensili/trimestrali/annuali?)
Mi permetto di chiamare a contribuire @Lumaca e @robinbreak che mi pare operino correntemente con opzioni (io da molti anni non le uso più, non avendo comunque mai avuto un'operatività di routine). Se ci leggesse, sarebbe assai gradito @Cren, che ha competenze davvero notevoli in materia.

Se ci saranno spunti interessanti, potrei impegnarmi a mantenere dei fogli online per l'operatività conseguente (i calcoli delle greche non sono un grosso problema).

Intanto buon 2023 a tutti e che questo 3D sia di buon auspicio (mi chiederete "in che senso?" :ambulanza:)
Io sono molto materialista, inserire una componente cigno nero significa andare sempre con il freno a mano tirato in attesa che qualcuno o qualcosa ti attraversi la strada. Non è decisamente il mio approccio, preferisco andare veloce e qualora dovesse attraversarmi la strada un cigno nero aspettare che passi cercando il più possibile di cavalcarlo, magari short e magari con qualche tradata veloce. E' come giocare ad 1,2,3 stella :) Vado il più veloce possibile, fermo mentre si gira il mercato e poi riparto a razzo una volta che si è voltato nuovamente sul long; c'è il rischio di essere eliminati ma è remoto e lo preferisco piuttosto che arrivare ultimo nell'attesa che il mercato volga al peggio. Abbiamo una operatività che in linea di massima ti consente di puntare sul rosso e sul verde, bisognerebbe essere così duttili ed elastici da saper maneggiare il rosso ed il verde alla stessa maniera, dal mio nick si capisce che io non ho questa dote per cui in caso di mercato avverso o laterale mi limito a limitarmi :)
 
Quindi tutt'altro che semplice. Spesso si useranno strutture di opzioni che vanno a finanziare l'acquisto di PUT con la vendita di call, ma se il mercato salirà sarò nei guai seri...

Non semplice e abbastanza costoso.
Il cigno nero potrebbe capitare entro i due mesi e provocare un crollo di oltre 20%, quindi andrebbe coperto con acquisto di PUT con strike a -15/20%. Si potrebbe rollare ogni mese oppure aspettare del tutto la scadenza. Il costo non sarebbe affatto proibitivo, ma...
C'è il rischio di mettere una PUT a -20% e arrivare a -19%, prendendosi il danno e la beffa

E poi c'è la lateralità che ammazza tutte queste strategie. Vediamo se riusciamo a pensare a qualcosa di ragionavole e fattibile...
 
Non stai realmente diversificando se non c'è una porzione del tuo portafoglio che odi.

Scherzi a parte il cigno nero indica un evento di grande impatto ed imprevedibile quindi di per sè oltre a questo è difficile prevedere anche gli esiti.

Discorso diverso è prendere un fatto grave ma non critico e gonfiarlo fino a poterlo utilizzare come cigno nero (e sapete a cosa mi riferisco).

Parlando di mercati il cigno nero più che permettere una difesa da parte dell'investitore è probabile che permetta un attacco se si è sopravissuti all'urto.

In ogni caso bisogna essere spietati nel prendere le decisioni.
 
Nell'interpretazione (neo)keynesiana, il cigno nero è una "unknown unknown" quindi per sua natura non solo imprevedibile, ma di cui non ci si pone neanche il problema di prevederlo. Questo significa che lo si può, come dice giustamente il titolo del thread, solo "affrontare". Non c'è una struttura di portafoglio che faccia arrivare apriori un portafoglio meglio di un altro al cigno nero. Paradossalmente, anche la diversificazione, la regola base della finanza, non offre una garanzia maggiore rispetto alla non-diversificazione.
 
Riprendo questo post di @Abaddon per capire se è possibile (e come) inserire una "componente cigno nero" nel proprio portafoglio (anche pigro):
- strumenti (opzioni su SP500? VIX?)
- costi (marginali per deep out of the money?)
- operatività (rollaggi mensili/trimestrali/annuali?)
Mi permetto di chiamare a contribuire @Lumaca e @robinbreak che mi pare operino correntemente con opzioni (io da molti anni non le uso più, non avendo comunque mai avuto un'operatività di routine). Se ci leggesse, sarebbe assai gradito @Cren, che ha competenze davvero notevoli in materia.
Puoi inserire tutti i livelli di copertura che vuoi, il punto è quanto ti costa.

Non posso dire di averle provate tutte negli anni, tuttavia mi sento di dire che la storia per cui le protezioni mediamente si pagano sempre troppo è vera.

Si possono tuttavia fare semplici esempi di strategie molto blindate per cercare di saltare dentro la capitalizzazione composta - che è l'unico vero modo per diventare ricchi - rischiando di meno l'incastro o lo stop-loss immediato.

A parte la "barbell" di cui vedo che alcuni utenti stanno discutendo altrove riprendendo uno spunto che ho dato tempo fa, mi ricordo di aver fatto un paio di annate molto divertenti usando un altro stratagemma piuttosto banale: come al solito, l'obiettivo era quello di entrare in diverse posizioni rischiose a dei prezzi di carico interessanti e "pagare" il lusso di poter stare più o meno coperti finché non si capisce se si decolla, si resta al palo o si sprofonda.

Nella fattispecie la mia strategia sui mercati azionari USA consisteva nei seguenti passi:
  1. individuare delle azioni per cui la volatilità implicita a medio-lungo termine era sufficientemente a buon mercato (qui libera scelta sul modo di farlo) ma il premio al rischio sufficientemente alto (anche qui libera scelta). Purtroppo quando i mercati sono efficienti le due cose non vanno quasi mai a braccetto;
  2. come mossa iniziale, comprare delle Put e altrettante azioni per aprire la partita con una posizione Delta-neutrale;
  3. nel caso il prezzo dell'azione fosse sceso, azzeravo quotidianamente il Delta incrementando la posizione sull'azione e abbassando il prezzo di carico. Questa mossa è equivalente a bloccare piccoli profitti sulle Put in modo da renderle meno costose, ovviamente rinunciando all'effetto "palla di neve" (Gamma) di una discesa devastante. Per chi usa con disinvoltura le opzioni, è semplice Delta-hedging;
  4. nel caso il prezzo dell'azione fosse salito, non facevo niente e restavo dentro.
Niente di nuovo sotto al sole, ma quantomeno il rischio di vedere il proprio timing sull'azione completamente sbagliato era barattato col rischio di vedere le proprie Put scadere OTM senza aver portato a casa sufficienti profitti per compensare: con premio al rischio sufficientemente alto ma volatilità implicita sufficientemente piatta, a volte può valere la pena tentare.

Va da sé che se l'azione salicchia ma non lo fa a lungo, il break-even della Put diventa difficile da raggiungere e alla fine non ne vale la pena.
 
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Puoi inserire tutti i livelli di copertura che vuoi, il punto è quanto ti costa.

Non posso dire di averle provate tutte negli anni, tuttavia mi sento di dire che la storia per cui le protezioni mediamente si pagano sempre troppo è vera.

Si possono tuttavia fare semplici esempi di strategie molto blindate per cercare di saltare dentro la capitalizzazione composta - che è l'unico vero modo per diventare ricchi - rischiando di meno l'incastro o lo stop-loss immediato.

A parte la "barbell" di cui vedo che alcuni utenti stanno discutendo altrove riprendendo uno spunto che ho dato tempo fa, mi ricordo di aver fatto un paio di annate molto divertenti usando un altro stratagemma piuttosto banale: come al solito, l'obiettivo era quello di entrare in diverse posizioni rischiose a dei prezzi di carico interessanti e "pagare" il lusso di poter stare più o meno coperti finché non si capisce se si decolla, si resta al palo o si sprofonda.

Nella fattispecie la mia strategia sui mercati azionari USA consisteva nei seguenti passi:
  1. individuare delle azioni per cui la volatilità implicita a medio-lungo termine era sufficientemente a buon mercato (qui libera scelta sul modo di farlo) ma il premio al rischio sufficientemente alto (anche qui libera scelta). Purtroppo quando i mercati sono efficienti le due cose non vanno quasi mai a braccetto;
  2. come mossa iniziale, comprare delle Put e altrettante azioni per aprire la partita con una posizione Delta-neutrale;
  3. nel caso il prezzo dell'azione fosse sceso, azzeravo quotidianamente il Delta incrementando la posizione sull'azione e abbassando il prezzo di carico. Questa mossa è equivalente a bloccare piccoli profitti sulle Put in modo da renderle meno costose, ovviamente rinunciando all'effetto "palla di neve" (Gamma) di una discesa devastante. Per chi usa con disinvoltura le opzioni, è semplice Delta-hedging;
  4. nel caso il prezzo dell'azione fosse salito, non facevo niente e restavo dentro.
Niente di nuovo sotto al sole, ma quantomeno il rischio di vedere il proprio timing sull'azione completamente sbagliato era barattato col rischio di vedere le proprie Put scadere OTM senza aver potato a casa sufficienti profitti per compensare: con premio al rischio sufficientemente alto ma volatilità implicita sufficientemente piatta, a volte può valere la pena tentare.

Va da sé che se l'azione salicchia ma non lo fa a lungo, il break-even della Put diventa difficile da raggiungere e alla fine non ne vale la pena.
Il punto 2. come si attua per ottenere una posizione delta-neutrale? La put da il diritto a vendere 100 azioni, si comprano 50 azioni? La put va comprata at the Money?
 
Il punto 2. come si attua per ottenere una posizione delta-neutrale? La put da il diritto a vendere 100 azioni, si comprano 50 azioni? La put va comprata at the Money?
Grossomodo è come dici ma dipende dal Delta.

Facciamo un esempio pratico con un caso reale: per qualche motivo mi convinco che le opzioni scadenza 16 giugno '23 su NVIDIA (NVDA) siano a buon mercato e che il titolo abbia tutte le carte in regola per fare un 2023 a cannone.

Nel momento in cui scrivo il titolo vale $164,43; la Put con prezzo di esercizio $162,5 è pressapoco ATM, ha un Delta di -0,40 ed è scritta su 100 azioni NVDA: ne segue che, oltre a comprare la Put, comprerò anche 40 azioni NVDA.
 
Grossomodo è come dici ma dipende dal Delta.

Facciamo un esempio pratico con un caso reale: per qualche motivo mi convinco che le opzioni scadenza 16 giugno '23 su NVIDIA (NVDA) siano a buon mercato e che il titolo abbia tutte le carte in regola per fare un 2023 a cannone.

Nel momento in cui scrivo il titolo vale $164,43; la Put con prezzo di esercizio $162,5 è pressapoco ATM, ha un Delta di -0,40 ed è scritta su 100 azioni NVDA: ne segue che, oltre a comprare la Put, comprerò anche 40 azioni NVDA.
Già che ci sono, il delta di -0,40 come lo hai calcolato? Con un tool? O si può facilmente impostare una formula in excel?
 
Già che ci sono, il delta di -0,40 come lo hai calcolato? Con un tool? O si può facilmente impostare una formula in excel?
Puoi farlo in Excel perché il Delta è una formulina chiusa, il "difficile" è ricavare correttamente la volatilità implicita.

Per questo motivo per fare questo genere di operatività mi sento di consigliare caldamente di usare qualche tool che abbia già tutto pronto, e in particolare suggerisco la TWS di Interactive Brokers; IB fa un ottimo lavoro nel calcolo della volatilità implicita e dei Delta anche tenendo conto dei probabili dividendi visto che si tratta di opzioni americane.

Altrimenti ogni giorno si impazzisce ad azzerare i Delta, mentre con gli strumenti giusti è questione di pochi secondi.
 
Puoi farlo in Excel perché il Delta è una formulina chiusa, il "difficile" è ricavare correttamente la volatilità implicita.

Per questo motivo per fare questo genere di operatività mi sento di consigliare caldamente di usare qualche tool che abbia già tutto pronto, e in particolare suggerisco la TWS di Interactive Brokers; IB fa un ottimo lavoro nel calcolo della volatilità implicita e dei Delta anche tenendo conto dei probabili dividendi visto che si tratta di opzioni americane.

Altrimenti ogni giorno si impazzisce ad azzerare i Delta, mentre con gli strumenti giusti è questione di pochi secondi.
Grazie mille per la risposta
 
Nella fattispecie la mia strategia sui mercati azionari USA consisteva nei seguenti passi:
  1. individuare delle azioni per cui la volatilità implicita a medio-lungo termine era sufficientemente a buon mercato (qui libera scelta sul modo di farlo) ma il premio al rischio sufficientemente alto (anche qui libera scelta). Purtroppo quando i mercati sono efficienti le due cose non vanno quasi mai a braccetto;
  2. come mossa iniziale, comprare delle Put e altrettante azioni per aprire la partita con una posizione Delta-neutrale;
  3. nel caso il prezzo dell'azione fosse sceso, azzeravo quotidianamente il Delta incrementando la posizione sull'azione e abbassando il prezzo di carico. Questa mossa è equivalente a bloccare piccoli profitti sulle Put in modo da renderle meno costose, ovviamente rinunciando all'effetto "palla di neve" (Gamma) di una discesa devastante. Per chi usa con disinvoltura le opzioni, è semplice Delta-hedging;
  4. nel caso il prezzo dell'azione fosse salito, non facevo niente e restavo dentro.
Niente di nuovo sotto al sole, ma quantomeno il rischio di vedere il proprio timing sull'azione completamente sbagliato era barattato col rischio di vedere le proprie Put scadere OTM senza aver portato a casa sufficienti profitti per compensare: con premio al rischio sufficientemente alto ma volatilità implicita sufficientemente piatta, a volte può valere la pena tentare.

Va da sé che se l'azione salicchia ma non lo fa a lungo, il break-even della Put diventa difficile da raggiungere e alla fine non ne vale la pena.

Grazie @Cren , i tuoi interveneti sono sempre aria di montagna
Mi interessa vedere il modello applicato su un foglio Google. Da buon fisico sperimentale (anche se un po' anziano), finchè non vedo l'effetto su un grafico interattivo fatico a capire. E le mie passate esperienze con codici R e Hoadley alla fine sono risultate deludenti, ma proprio perchè ero io a non avere le idee chiare sugli obiettivi. Adesso è diverso.

Mi puoi cortesemente dare una semplice ricetta applicativa per il monitoraggio? Es. potremmo prendere MSFT, ma mi piacerebbe anche prendere un titolo italiano, che so, ENI (oscillazioni sull'energia) e/o Poste/Intesa (oscillazioni sul BTP)
In pratica immagino di dover attivare uno scraping sulla vola implicita o calcolarla sulla base della chain aggiornata per una determinata scadenza, dopodichè con alcuni semplici algoritmi B&S potrei valutare la posizione Delta neutral e avere sott'occhio un paio di scenari (ese. +/- 10% sul sottostante). In pratica valuteri la lateralità, quindi un possibile martingala, quindi partire con lo scenario di mediare l'azione al ribasso e costruire quindi un possibile gain sull'opzione (o viceversa).
(magari arrivasse anche @Il Conte Pedro a darmi una mano... :D )
 
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Grazie @Cren , i tuoi interveneti sono sempre aria di montagna
Mi interessa vedere il modello applicato su un foglio Google. Da buon fisico sperimentale (anche se un po' anziano), finchè non vedo l'effetto su un grafico interattivo fatico a capire. E le mie passate esperienze con codici R e Hoadley alla fine sono risultate deludenti, ma proprio perchè ero io a non avere le idee chiare sugli obiettivi. Adesso è diverso.

Mi puoi cortesemente dare una semplice ricetta applicativa per il monitoraggio? Es. potremmo prendere MSFT, ma mi piacerebbe anche prendere un titolo italiano, che so, ENI (oscillazioni sull'energia) e/o Poste/Intesa (oscillazioni sul BTP)
In pratica immagino di dover attivare uno scraping sulla vola implicita o calcolarla sulla base della chain aggiornata per una determinata scadenza, dopodichè con alcuni semplici algoritmi B&S potrei valutare la posizione Delta neutral e avere sott'occhio un paio di scenari (ese. +/- 10% sul sottostante). In pratica valuteri la lateralità, quindi un possibile martingala, quindi partire con lo scenario di mediare l'azione al ribasso e costruire quindi un possibile gain sull'opzione (o viceversa).
(magari arrivasse anche @Il Conte Pedro a darmi una mano... :D )
I passaggi che ho descritto di loro non possono generare un vantaggio nei confronti del mercato, servono solo a trasferire il rischio dall'azzeccare il timing e il dimensionamento dello stop-loss sul titolo all'azzeccare una valutazione della volatilità; per alcuni questa può essere una complicazione più che un vantaggio, soprattutto in termini di costi di transazione, per altri - come il sottoscritto - in certi momenti di mercato è stato molto più confortevole e gestibile che azzeccare il timing sul titolo.

Inoltre non ho volutamente parlato delle parti più difficili, ovvero con quali criteri scegliere il sottostante.

Diciamo che il mercato è ormai così polarizzato ed efficiente che qualsiasi analisi certosina sul singolo titolo serve a poco perché viene affogata dalla tendenza del mercato a muoversi per grandi temi risk on/off, quindi l'unico modo sarebbe fare market neutral ma ovviamente questo complica di tanto le cose con le opzioni.

In ogni caso abbiamo una idea di quali siano i premi al rischio più "stabili" e noti per rubare qualche punticino al mercato, nonostante questo premio al rischio sia in costante declino a causa dell'effetto sovraffollamento; l'azienda ideale le cui azioni aggiungono premio al rischio a quello di mercato in genere è di dimensione medio-piccola, ha valutazione di mercato depressa rispetto al proprio valore contabile e negli ultimi 12 mesi il suo prezzo di mercato è salito: questa rassegna sintetizza il lavoro di Fama, French e Carhart.

Se aggiungiamo anche le desiderabili caratteristiche di avere poco indebitamento netto, dei margini operativi importanti, un RoE robusto e bassa volatilità, in parte strizziamo l'occhio anche alla banda del buco di AQR (Asness, Frazzini, Pedersen) che su queste cose ha costruito un impero ai tempi d'oro.

Trovare una singola azienda con tutte queste caratteristiche è impossibile, tuttavia è chiaro che è meglio stare nel capitale di società che tirano di più che nel capitale di società che tirano di meno... dove "tirare" significa sfruttare quelle inefficienze e quelle distorsioni cognitive che spingono i gestori di portafoglio tromboni a trovarsi più a proprio agio nel giustificare le proprie scelte di investimento con alcune società piuttosto che altre (questa in soldoni è la spiegazione del "factor investing") e quindi a generare un premio per squilibri di domanda & offerta di rischio.

Venendo quindi alla tua domanda, ti direi di cominciare a sceglierti un po' di nomi che possano spremere premio al rischio addizionale dal mercato; nel passo successivo sarà opportuno valutare dove quell'azione può arrivare rispetto a dove prezza il mercato (volatilità implicita) sia in positivo sia in negativo, e qui può aprirsi il libro delle tecniche più arzigogolate; infine, disponendo di uno screening robusto che gira quotidianamente, molto sporadicamente si apriranno delle opportunità al grido di «la volatilità si compra quando si può, non quando si deve».

La parte operativa è la più semplice e funziona proprio come la descrivi: apro Delta-neutrale, in ogni momento ho sott'occhio i Delta e ogni giorno decido se azzerare (qui banalmente se azzerare mi fa muovere una cifra minima stabilita a priori - ad esempio $1.000 di controvalore - lo faccio, altrimenti dico che le commissioni e lo slippage non giustificano l'intervento e aspetto).

Se vuoi fare un esempio giocattolo senza soldi veri, consiglio di scegliere aziende relativamente "growth" anche se magari sembrano un po' care in modo da beneficiare di più delle aspettative di un eventuale "Fed pivot" da recessione a metà anno; per prezzare la volatilità implicita, usa semplicemente i coni di volatilità di Burghardt e Lane per farti una idea, tanto stiamo giocando.
 
Quindi evitiamo i primi 20 (o 200, o 2000) titoli per capitalizzazione :D
 
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