Come sta? Non bene? Prego si spogli e dica 33!

RAME Di solito si trova negli stessi alimenti in cui è contenuto ferro, ne favorisce l'assorbimento.

Necessario per la formazione della melanina e per il metabolismo del ferro, necessaria per la produzione di RNA, favorisce lo sviluppo regolare di ossa, cervello, nervi, globuli rossi. Necessario per la cura dei capelli. Importante per le difese immunitarie. Essendo un elemento metallico non è facilmente assorbito dall'organismo umano. Soltanto il 30% del rame ingerito viene assorbito; il resto viene eliminato durante il processo di evacuazione.

La carenza di rame causa problemi di anemia, degenerazione del sistema nervoso e lesioni cardiovascolari, disturbi nella formazione della ossa, nella pigmentazione di pelle e capelli. L'eccesso di rame può provocare intossicazioni e danneggiare la flora intestinale, irrita mucose dell'esofago, faringe e stomaco.

Alcune malattie congenite (morbo di Wilson) favoriscono un'elevata deposizione di rame nei tessuti che si evidenzia con scarsa pigmentazione della cornea oculare.

Il rame influenza anche il metabolismo del colesterolo: adulti sottoposti ad una dieta povera di rame hanno registrato un aumento dei livelli del colesterolo LDL (Low Density Lipoprotein quello 'cattivo') e una diminuzione del colesterolo HDL (High density Lipoprotein quello 'buono'). Basse assunzioni di rame influenzano negativamente il corretto metabolismo del glucosio e la pressione sanguigna.

Il rame è necessario anche durante la gravidanza. Il feto dipende completamente dalla madre per il suo fabbisogno di rame. Il feto accumula rame alla velocità di 0,05 mg/giorno (soprattutto nell'ultimo trimestre) e alla nascita ha mediamente 15 mg di rame, di cui più della metà immagazzinata nel fegato. Queste riserve sono importanti nella primissima infanzia, quando l'assunzione di rame è relativamente bassa. Gran parte del restante rame si trova nel cervello.

Per i neonati, il rame si trova nel latte materno. La concentrazione media di rame nel latte materno è 0,32 mg/litro; sebbene questa concentrazione sia più bassa rispetto al latte artificiale, il rame del latte materno viene assorbito meglio essendo maggiormente biodisponibile. A dimostrazione dell'importanza del rame, il latte artificiale per i neonati prematuri arriva a contenere fino a 1-2 mg/litro: questo è necessario poiché hanno avuto meno tempo per accumulare rame durante la gestazione.

Presente in fegato, reni, ortaggi, lievito, arachidi, avena, cozze, funghi, lenticchie, miele, pepe nero, orzo, capesante.
 

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SELENIO

Necessario per difendere le cellule dai radicali liberi, è infatti un potente antiossidante (ritarda l'invecchiamento dei tessuti in generale).

La popolazione di sesso maschile ha un maggior fabbisogno di selenio perché esso viene eliminato con il liquido seminale.

La medicina naturale lo usa per prevenire la cataratta e i cali di vista legati all'età.

Gli shampoo che lo contengono sono utili per combattere la forfora. Riduce l'effetto dei metalli pesanti tossici, come cadmio, mercurio, ed eventualmente piombo. Infarti cardiaci e cancro al seno si presentano molto meno nelle regioni dove si consuma un'alimentazione più ricca di selenio.

Presente in cereali, aglio, soia, broccoli, sedano, broccoletti, cavoli, tonno, funghi, cipolle, alghe, pomodori, fegato, frutti di mare, noci di cocco, funghi porcini.
 

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SODIO

La quantità di sodio nel nostro organismo (adulti) è di circa 100 g. La fonte di sodio più importante è il sale da cucina, ma anche altri sali sodici che si trovano negli alimenti, soprattutto in prodotti affumicati, salse, salumi, formaggi, carne pane ma anche il lievito in polvere.
Necessario per regolare gli scambi di liquidi nel nostro corpo.
In genere nella nostra dieta si hanno più facilmente eccessi che carenze di sodio e questo comporta ipertensione. Il sodio è fondamentale per mantenere il giusto tasso di acqua, soprattutto è importante nella regolazione del metabolismo adulto e in più necessario allo stabilizzarsi degli ormoni adrenalinici, come l'aldosterone.

Presente in burro, margarina, pancetta, pane, pelati, prosciutto, sale da cucina, snack... Attenzione agli eccessi!!

Qualche esempio: in 100 g di prosciutto cotto ci sono circa 753 mg di sodio, in 100 di gorgonzola 1400 mg, in 100 g di crackers 530 mg! Gli eccessi portano frequenti mal di testa, disturbi a cuore e reni, edemi (gonfiori).

I segreti per diminuire le quantità di sale
Consumare meno sale è necessario se si vuole preservare la propria salute. Per farlo, basta cambiare le proprie abitudini e, soprattutto, resistere anche se l'alimentazione sembra insipida. Dopo 3-4 settimane circa, le papille gustative diventeranno più sensibili al sapore salato e si accontenteranno di meno sale.
- Togli la saliera della tavola. Spesso aggiungiamo altro sale sui piatti dopo aver assaggiato! È meglio salare in cucina: metti solo il sale necessario. Evita di usare il sale grosso, i cui cristalli ingombranti favoriscono il sovra-consumo. È meglio optare per i “sali falsi”, dei miscugli di sale e di spezie, a volte arricchiti in vitamine, minerali... (li trovi in farmacia e nei supermercati).
- Modera il consumo di alimenti salati. Attenzione all’abuso di salumi, formaggi, conserve, piatti pronti. Vacci piano con l’acqua minerale.
- Evita i piatti che contengono più di 1gr di sale per porzione. Spesso, il tasso di sale è indicato sull’etichetta o, in caso contrario, è calcolabile moltiplicando per 2,5 quello di sodio.
- Truffa. Per la maggior parte, il sale può essere sostituito da condimenti, aromi e spezie che hanno il potere di aumentare il gusto degli alimenti.
- Mangia molta frutta e verdura. La loro ricchezza di potassio neutralizza, in parte, gli effetti nocivi del sodio.
 

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ZINCO

Necessario per il sistema riproduttivo e immunitario. Serve anche al recupero e rinnovo dei tessuti.
Importante per la digestione dei carboidrati. Regolarizza gusto e odorato, favorisce la cicatrizzazione delle ferite, promuove la crescita regolare del feto, meglio integrare durante il ciclo mestruale. E' intimamente associato alle proteine dei cibi ed è predominante in alcuni tipi di grano naturale e nei pesci.

Le disfunzioni causate dalla mancanza di zinco spiegano i problemi di anemia e ipoghiandolari. Recenti studi indicano che lo zinco ha un rapporto diretto con la potenza sessuale e complicazioni genitali-urinarie. Nella maggior parte degli uomini le prostatiti sono causate dalla deficienza di zinco. Lo zinco prende parte all'immagazzinamento dell'insulina e regola la sua produzione. La carenza di zinco può portare all'indebolimento di olfatto e gusto, perdita di capelli, pelle squamosa, indebolimento del sistema immunitario, disturbi della crescita e infertilità. L'eccesso di zinco inibisce l'efficacia di altri elementi, specialmente del ferro. Ampiamente usato nella medicina naturale, aiuterebbe chi soffre di artrite, acne, eczemi, ulcere cutanee, ulcere peptiche, sterilità, perdita del gusto e dell'olfatto, ingrossamento della prostata. Nei casi di diabete e arteriosclerosi il fabbisogno di zinco può essere più elevato.

Presente in carne, latte, pollame, agnello, cereali grezzi, patate, pesce, molluschi, fegato, lievito di birra, noci, semi di girasole e sesamo, soia.
 

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Omeopatia
Si è sviluppata e diffusa dal 1800. Il suo principio base è contenuto nella frase latina "Similia similibus curentur", cioè il simile cura il simile. Infatti Omeopatia deriva dalle parole greche "homois" cioè simile e "pathos" cioè sofferenza, emozione. La medicina occidentale si basa sulla cosiddetta "legge dei contrari", cioè ad ogni situazione risponde con un contrario per rimuovere i sintomi, ad esempio in corso di infiammazione si somministra un anti-infiammatorio, in corso di infezione un anti-biotico.
In omeopatia invece i sintomi sono considerati l'espressione della risposta dell'organismo che tenta di riportarsi in una situazione di salute, che cerca di autoguarirsi. Il medico che prescrive il farmaco omeopatico quindi sceglie il principio attivo per similitudine tra i sintomi del paziente e quelli ottenuti somministrando il medesimo rimedio a soggetti sani nel corso delle sperimentazioni. I rimedi omeopatici derivano dai regni vegetale, animale e minerale, ma ne esistono di più recenti ottenuti dall'esposizione di granuli di lattosio ad agenti fisici (es raggi X). I rimedi in commercio sono ottenuti con processi standardizzati, sotto forma di granuli, soluzioni idroalcoliche (a diversa concentrazione a seconda della diluizione alcolica), e fiale iniettabili.


1. II principio di similitudine. E’ il fondamento di questa terapia ed è noto fin dalla medicina greca di Ippocrate. Egli aveva individuato due modi diversi di affrontare le malattie: la via dei simili e la via dei contrari.

Per comprendere il significato ricorriamo ad alcuni semplici esempi. Quando per il freddo si gelano le mani possiamo agire essenzialmente in due modi opposti: o le scaldiamo sul termosifone, o le mettiamo a contatto del ghiaccio o della neve per un attimo.
Se mettiamo sul termosifone utilizziamo la via dei contrari perché applichiamo il caldo del termosifone per curare gli effetti del freddo. Utilizziamo invece, la via dei simili, se applichiamo il freddo intenso dei ghiaccio per curare gli effetti dei freddo. Qual è la differenza fondamentale tra i due metodi opposti? Usando i contrari operiamo un intervento esterno che lascia passivo l'organismo (nell'esempio viene somministrato calore) e lo stato di benessere che risulta è limitato nel tempo di somministrazione dell'agente esterno o poco più.

Nell'esempio proposto la sensazione di calore cessa presto quando togliamo le mani dal calorifero ed anzi può seguire un nuovo rapido e più intenso raffreddamento. Usando i simili, operiamo una stimolazione sull'organismo che viene energicamente spinto a superare il problema esistente. Nel nostro esempio l'uso del freddo provoca una risposta riscaldante attiva da parte dell'organismo che proprio perché attiva sarà intensa e duratura nel tempo. In modo analogo all'esempio riportato, dove sì sono utilizzati mezzi fisici secondo la legge dei simili, si possono utilizzare omeopaticamente le sostanze più diverse. Usando il freddo dell'esempio noi non abbiamo usato soltanto il simile, ma l'identico, cioè la stessa sostanza che ha causato i disturbi. E questa una situazione eccezionale in omeopatia dove normalmente viene utilizzato il simile, il più simile possibile (chiamato simillimum) che è sufficiente a provocare la reazione guaritrice da parte dell'organismo. Le sostanze che vengono usate per curare disturbi, simili a quelli che tossicamente sono in grado di produrre.

Useremo gli estratti diluiti del veleno di ape per curare le punture di ape (identico) e tutte le punture d'insetto che provocano sintomi simili a quelli della puntura dell'ape (simillimum). Utilizzeremo l'arsenico per curare tutti i disturbi simili a quelli prodotti dall'avvelenamento da arsenico; useremo coffea (il caffè per curare quegli stati di eccitazione simili a quelli che produce l'eccesso di caffè.

2. La dose infinitesimale. È il secondo cardine della terapia omeopatica. Tornando all'esempio del freddo alle mani, è evidente che esagerando con il ghiaccio non otterremo una reazione riscaldante da parte dell'organismo bensì un congelamento. Così, esagerando con l'arsenico provocheremo danni al paziente In tutte le stimolazioni secondo la legge dei simili vengono utilizzate le quantità minime.

Nei rimedi omeopatici, sostanze diverse vengono diluite fino a quantità infinitesimali. Le diluizioni sono spinte ad un punto tale da costituire il bersaglio principale delle critiche verso la terapia omeopatia che se non ha tuttora dimostrato il suo iter chimico-clinici, ha tuttavia offerto una quantità impressionante di risultati clinici
 

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La terapia omeopatica si suddivide in quattro momenti fondamentali.

1. Lo studio del paziente. La prima fase è un attento studio dei sintomi dei paziente. Di ogni evento viene indagato il modo di presentarsi, di evolvere, di sparire. Se si tratta di un dolore, ad esempio, si tratterà di localizzarlo precisamente, di caratterizzarlo, di stabilirne le irradiazioni, la sensibilità al caldo, al freddo, al movimento, alla pressione etc; le modalità di comparsa e di scomparsa secondo le influenze climatiche; le eventuali cause specifiche e così via.

2. La ricerca dei rimedi La seconda fase sarà trovare sulla materia medica quali siano le sostanze capaci di causare i disturbi che il paziente presenta queste quale in assoluto provochino i sintomi più simili a quelli del paziente. Le descrizioni delle patogenesi (disturbi causati tossicamente) sono estremamente particolareggiate proprio perché il confronto minuzioso con i disturbi del paziente porti a scegliere, confrontando differenze anche minime, un rimedio solo con le caratteristiche più simili possibili (= simillimum).

3. La scelta della diluizione. La dinamizzazione sarà la fase successiva alla scelta dei rimedi simili. Essa viene fatta tenendo conto di molti parametri. Schematicamente ci si può rifare a una regola generale che indica l'uso di diluizioni basse (fino alla sesta diluizione decimale o alla settima o alla nona diluizione centesimale) quando il paziente presenta disturbi locali o si tratta di lesioni organiche in organi importanti; diluizioni medie (dalla settima fino alla trentesima centesimale) quando i disturbi coinvolgono tutto l'organismo e si manifestano alterazioni generali della reattività (al caldo, al freddo, eco.). Sono indicate infine le diluizioni più alte (sopra la trentesima centesimale) quanto alle condizioni generali si aggiungono segni e sintomi psichici.

4. L'assunzione dei rimedi. Di solito é affidato al paziente. II medico somministra direttamente solo quando la via è inusuale o quando vi siano condizioni straordinarie per gravità o complessità. La via normalmente più usata è la via sublinguale perché è rapida e le sostanze assunte passano direttamente nel circolo sanguigno senza mischiarsi con il cibo, saltando quindi il transito dello stomaco. Si può dire, con molta approssimazione che meno è progredita la malattia di cui si soffre, migliori sono le possibilità di curare e anche di guarire con l'omeopatia. Ma quel che è più importante ricordare è che l'omeopatia può curare sia malattie organiche malattie funzionali, acute o croniche.
 

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LE TIPOLOGIE COSTITUZIONALI IN OMEOPATIA

Nella terapia omeopatica (e non medicina omeopatica perché la medicina è una sola, variano soltanto i metodi) l'approccio del medico verso il paziente è diverso rispetto alla terapia classica. Scopo dell'anamnesi e dell'intera visita non è soltanto la precisazione dei sintomi espressi dal paziente o rinvenuti nell'esame obiettivo da parte del medico. La finalità è invece individuare la costituzione del soggetto.
Gli omeopati storici, scoprivano il cosiddetto remedium simillimum cioè quel preparato di origine vegetale, animale o minerale che se fosse assunto in dosi massive causerebbe gravi danni all'organismo in questione.

Attraverso un'anamnesi minuziosa e seguendo tutti gli apparati, il medico può essere in grado di classificare il paziente in una determinata costituzione in base alla convergenza di alcuni sintomi o comportamenti precisi. In altre parole: se un paziente riferisce in neurologia un'ansia e un umore mutevole, un'assenza di sete; modesti segni di allergia per il respiratorio; turbe all'apparato ginecologico etc. il medico già presta orecchio che potrebbe essere di fronte a un tipo Pulsatilla. Se gli sta parlando un buongustaio e forse fumatore, con problemi di peso e di digestione gastrica forse sarà una Nux Vomica. Se a un paziente a un pessimismo di fondo si aggiungono problemi al fegato e alla cistifellea, probabilmente sta ascoltando un Lycopodium. Se un paziente è venuto per problemi seri di allergia respiratoria, il medico ha diverse e precise possibilità: una persona un pò diffidente ma precisa e addirittura maniaca dell'ordine in neurologia, con episodi ricorrenti di diarrea sarà ascrivibile al tipo Arsenicum Album; un pessimista conclamato con dermatiti pruriginose e desfolianti sarà probabilmente uno Psorinum etc. Una donna magra e con cute secca, quasi screpolata che predilige il nero e la solitudine sarà forse una Sepia; una donna in eccesso di peso e con cute oleosa ma ugualmente pessimista, forse sarà una Graphites.


Non bastano certamente i segni più eclatanti; a volte la diagnosi si fa difficile e il medico cercherà sempre di più la collaborazione del paziente nell'anamnesi patologica remota. Fondamentale è, lo ripeto, non la presenza di tutti i segni e i sintomi che la costituzione il tipo potrebbe manifestare ma la contemporanea convergenza di alcuni di essi.

Insomma la definizione che oggi potrebbe meglio far intendere questa delicata ricerca è una sorta di DNA Clinico.

Una volta individuato il biotipo, il medico ne conosce i complementari e gli antidoti: una specie di corte che accompagna il rimedio costituzionale e che ne rafforzano l'attività o lo sostituiscono in episodi acuti che riguardano singoli apparati.

Individuata la costituzione si è già a metà strada nella prescrizione della terapia.

Anche nella pratica clinica dell'agopuntura è importante conoscere il biotipo. I cosiddetti Punti di Weihe permettono di inserire l'ago su precise regioni del corpo secondo la costituzione del paziente.

Le tipologie costituzionali sono quattro:
Carbonica
Sulfurica
Fosforica
Fluorica


E' veramente affascinante scoprire come ci si può rispecchiare nelle varie tipologie...e riscoprire un nuovo approccio alla malattia, che viene vista con meno timore, un qualcosa che possiamo riequilibrare in modo del tutto naturale!
 

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IL BIOTIPO CARBONICO

Il carbonico alla nascita si presenta veramente un bel bambino, pesa più di quattro kg, ha un visetto tondo, braccia e gambe in carne, torace corto e largo, pelle piuttosto chiara, capelli biondi o castani, grossi e ricci.

Cresce in modo moderato ma molto regolare, suda molto specie alla testa, tanto da bagnare il cuscino E’ un neonato “orale” che mangia e dorme, tranquillo si nutre di latte ed affetto. E’ un tipo calmo che mangia pure troppo e non sopporta né l’agitazione né i cambiamenti che lo circondano. Il rumore lo infastidisce ma si calma subito nelle braccia della mamma con il succhiotto in bocca.

Lo sviluppo psicomotorio è lento: tarda a svegliarsi, a camminare, a mettere i primi dentini. Poiché è un ghiottone e mangia molto mette su chili, desidera le uova e pur amando il latte, spesso non lo sopporta. Verso i tre-quattro anni ha sempre una testa un po’ grossa, cresce lentamente ma regolarmente: le ossa sono spesse e solide. Compaiono quindi verso i sei-sette anni i dentini permanenti talora cariati ma ben localizzati, larghi e di colore bianco.

E’ un bambino tranquillo, metodico, logico, perseverante, talora anche un po’ apatico, molle, affaticato, pigro e svogliato. Non è certo un chiacchierone, ama le costruzioni “lego”, collezionare figurine, vede i cartoni animati e anche i film dell’orrore. A scuola è nella media, disciplinato, con un buon spirito d’osservazione, segue sempre un filo logico.

Ammala più facilmente di raffreddori, disturbi digestivi e di malattie cutanee. L’adolescente sembra robusto ma è più spesso flaccido pur sopportando bene gli esercizi fisici. Testardo, regolare e disciplinato negli studi, grazie al suo metodo logico ed alla buona concentrazione, può eccellere a scuola. E’ bravo in matematica, fisica e chimica…il migliore in condotta. Pur avendo un buon intelletto ed un buon equilibrio psichico ha talvolta numerose fobie: del buio, della solitudine, di far brutta figura, di essere deriso ecc…

La sua sessualità si sveglia tardi. Del resto non è molto interessato all’argomento, con grande vantaggio per i suoi studi. Da adulto si presenta, da un punto di vista psicologico ed emozionale, ben inserito nella realtà circostante, razionale ma pur sempre dominato da un senso di ansia per il futuro e per tutto ciò che lo circonda, lamenta ansia per la salute, paura di infezioni, paura di malattie cardiache e paura del cancro e spesso abbattimento, tristezza, malinconia, inquietudini e angoscia.

Nella costituzione carbonica la persona fa spesso affidamento sulle sue potenzialità e ciò lo porta non di rado a stressarsi. Tuttavia lo stress prolungato e l’affaticamento conducono al crollo, prima a livello fisico e, successivamente, a livello emotivo e mentale. Ed è proprio il grande sovraffaticamento sia fisico che mentale il grande nemico del tipo carbonico.

Il punto debole è rappresentato dall’apparato muscolo – scheletrico, non di rado soprattutto con clima umido, i tipi carbonici e con tendenza all’obesità lamentano male alle ossa, dolori artritici e reumatici.Tendenti ad un crollo mentale vivono spesso con la paura che gli altri si possano accorgere di queste loro debolezze .

Tra le indicazioni terapeutiche il farmaco principe è rappresentato dalla Calcarea carbonica; si ricava dal guscio triturato delle ostriche e trova ottima indicazione nella fase pediatrica, adolescenziale e senile delle patologie metaboliche ed energetiche.

Per gli adulti trovano ottima applicazione i farmaci a base di sulfur (= zolfo) per le patologie dell’ intestino retto, dei reni, della cute e del fegato e farmaci a base di calcium carbonicum ottimo per le patologie a carico dell’apparato osteo – articolare, della circolazione e del fegato
 

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BIOTIPO SULFURICO

Il sulfurico neutro corrisponde all’ideale greco della bellezza umana
.

Morfologicamente è infatti un normolineo, con armonia tra le singole parti: il viso è rettangolare, con equilibrio tra i piani frontale, nasale e orale; i denti, di norma ben impiantati, sono giallastri ed anch’essi rettangolari; l’occlusione delle ossa mascellari è buona; le dita, anch’esse di aspetto rettangolare, presentano estremità a spatola con ultima falange più larga delle prime due; la mano è allungata, con buone inserzioni muscolari, adatta al lavoro fisico; l’angolo braccio-avambraccio in estensione è di poco inferiore ai 180 gradi; la tonicità muscolare è nel complesso buona. Questa armonia dell’aspetto è il risultato di un altrettanto armonico sviluppo dei foglietti embrionali, che si traduce, funzionalmente, in un buon equilibrio neuroendocrino, semmai caratterizzato da una lieve preponderanza pituitarica.
Analogo equilibrio, pertanto, si riscontra anche sul piano temperamentale, che si caratterizza per un atteggiamento, verso gli eventi della vita, quasi sempre positivo e ottimista, e per di più teso all’azione ed alla realizzazione. Tutti i sulfurici equilibrati, dunque, presentano un livello di autostima piuttosto elevato, sono dotati di una certa destrezza manuale - dovuta anche al loro spirito pratico - e di una notevole resistenza agli sforzi e all’opposizione ambientale. La consapevolezza delle proprie capacità, spesso raffrontata all’indecisione e alla indeterminatezza di soggetti appartenenti alle altre costituzioni, spingono tuttavia i soggetti sulfurici ad appropriarsi anzitempo di quello da cui si sentono istintivamente attratti, spingendoli spesso verso un atteggiamento prevaricante il prossimo, e conseguentemente improntato al superamento dei limiti salutari imposti loro dalla natura, comportamenti che finiscono col tempo per rendere il sulfurico un soggetto decisamente impulsivo e impaziente, nonché portato alla collera più intransigente.

Dal punto di vista patologico, le prime manifestazioni dello squilibrio funzionale di questa costituzione hanno sulla cute e sugli organi emuntori più superficiali (vie respiratorie superiori) le principali localizzazioni: la cute andrà dunque incontro a processi reattivi, quasi sempre violenti, caratterizzati da periodiche dermatiti (comprese diverse forme di orticaria), spesso anche a tendenza suppurativa (foruncolosi e acne pustolosa), mentre oltremodo frequenti in questa costituzione saranno le manifestazioni allergiche, e in particolare quelle coinvolgenti le mucose più superficiali (oculorinite), nonché ancora le manifestazioni a carattere spasmodico dell’apparato gastrointestinale.Si tratta di un soggetto tonico, di media statura, rosso in viso, muscoloso, sempre attivo con cute calda, rossa e ricca di peli, viso quadrato, collo taurino, denti grigi, arti corti, ed il suo gomito non si estende mai completamente. Dal punto di vista endocrino è un paziente normotiroideo ed ipercorticosurrenalico. Impulsivo, combattivo, passionale, lamenta sempre un gran caldo, sopporta grandi fatiche e ha una vita sessuale intensa: si potrebbe definire un tipo appassionato alla vita. Si muove irregolarmente con gesti pesanti e cadenzati. Nella costituzione sulfurica alcuni autori distinguono due sottotipi: il sulfurico grasso o brevilineo-stenico ed il sulfurico magro o longilineo-stenico. Quelli che considerano il sulfurico l’individuo “normale”, più vicino all’equilibrio psicofisico ideale, indicano nel sulfurico grasso un misto tra costituzione sulfurica e carbonica e nel sulfurico magro un misto tra costituzione sulfurica e quella fosforica. Il biotipo sulphurico appare equilibrato dal punto di vista psichico e reagisce bene a qualsiasi stimolo esterno; è quindi caloroso, ma gode di buona salute. Tutte queste manifestazioni patologiche, come abbiamo detto, saranno caratterizzate da rapidità di insorgenza e violenza dei sintomi, e si accompagneranno spesso a manifestazioni locali di intenso prurito, sensazione di bruciore ed evidente arrossamento della parte colpita.

I rimedi più facilmente indicati nei soggetti appartenenti a questa costituzione saranno ovviamente quelli a radicale sulfurico, e più precisamente, oltre a Sulfur, rimedio basilare della costituzione, Hepar sulfur, Magnesia sulfurica e Kali sulfuricum fintanto che prevarranno le manifestazioni spastiche e di eliminazione cutaneo-mucose (anche a carattere suppurativo), Natrum sulfuricum e Sufuric acidum quando le affezioni cominceranno ad approfondirsi, e farà la sua comparsa lo stadio iniziale del miasma sicosico. A seguire, poi, proprio per l’orientamento temperamentale precedentemente descritto, via via che l’organismo comincerà a presentare le caratteristiche psicofisiche dei miasmi successivi, saranno di volta in volta necessari rimedi di terreno come Lycopodium, Mercurius solubilis e Aurum Metallicum, con Aconitum, Pulsatilla e Nux Vomica frequentemente utilizzati nelle manifestazioni acute dei diversi stadi dello squilibrio organico.

In relazione, infine, alle principali misure igienico-dietetiche da seguire, al fine di ritardare la progressione patologica dei soggetti appartenenti a questa costituzione, le più importanti saranno quelle volte ad incoraggiare lo svolgimento di una regolare attività fisica - possibilmente anche a carattere competitivo - e a porre particolare attenzione, nella dieta, alla restrizione dei cibi (animali) a maggior contenuto proteico, con la contemporanea limitazione degli zuccheri semplici a favore di quelli più complessi (contenenti amido) e quindi a più lento assorbimento.
 

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COSTITUZIONE FOSFORICA

Si tratta di un soggetto longilineo, solitamente magro o comunque incline al dimagrimento. Il torace è spesso di circonferenza ridotta rispetto al normale, gli arti e le mani appaiono lunghi e sottili con muscoli lunghi ed ipotonici. A livello della colonna vertebrale spesso troviamo alterazioni quali lordosi lombare, cifosi e scoliosi.

Dal punto di vista patologico, gli aspetti più ricorrenti di questa costituzione sono la tendenza al dimagrimento e alla demineralizzazione, le affezioni a carico delle vie respiratorie e una certa vulnerabilità della funzione tiroidea.

Le affezioni che colpiscono i fosforici non sono mai estremamente violente nella loro insorgenza e nelle loro manifestazioni ma presentano in genere un andamento torpido e prolungato che fa considerare tali soggetti perennemente malaticci.

Sono frequenti: ipotensione ortostatica, anemia da carenza di ferro e ricorrente sensazione di astenia. Non sono inoltre infrequenti affezioni funzionali del tratto gastroenterico condizionate dalla tipica emotività di questi soggetti e comprendenti fondamentalmente forme di dispepsia non ulcerosa e sindrome dell’intestino irritabile.

Sul piano della termoregolazione si tratta di soggetti decisamente sensibili alle basse temperature ma che, in ambienti surriscaldati, soffrono di congestioni della circolazione venosa che li spingono a ricercare l’aria aperta.

Come temperamento si tratta di individui caratterizzati da evidenti variazioni dell’umore in cui fasi di entusiasmo e di esaltazione si alternano a stati di profondo sconforto e di introversione che possono portare alla depressione e all'isolamento. Proprio queste loro particolari inclinazioni temperamentali, decisamente poco consone all’atteggiamento pratico e concreto richiesto dalla nostra società, rendono i soggetti fosforici emotivamente fragili ed ipersensibili e orientati verso un notevole idealismo che può trovare massima realizzazione in diverse manifestazioni artistiche.
 

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credo che omeopati, oligopati, ecc, ecc, ecc...per tutto ciò che rifiuta una doverosa sperimentazione

andrebbero ARRESTATI


semplicemente
 
credo che omeopati, oligopati, ecc, ecc, ecc...per tutto ciò che rifiuta una doverosa sperimentazione

andrebbero ARRESTATI


semplicemente

Scusa, ma mi sembri esagerato. Io personalmente posso assicurarti che sono guarita da due fastidi con l'omeopatia Cercando di individuare le mia costituzione e basandomi sui miei sintomi, ho cercato di individuare i rimedi adatti .....e, dopo un tentativo non andato a buon fine, sono riuscita a trovare quello giusto.
Ero molto scettica, ma, essendo anche molto curiosa, ho voluto fare una prova su me stessa...
Inutili, personalmente, ho trovato i fiori di Bach.

La sperimentazione c'è stata e continua ad esserci. Ci sono studi a riguardo.
Poi...ognuno è libero di essere scettico, per carità!




COSTITUZIONE FLUORICA

Corrisponde ad un soggetto con asimmetria pronunciata e irregolarità morfologica del fisico, magro, dita allungate e sottili, con scheletro decalcificato, ipotonia muscolare, fragilità e lassità dei legamenti. E’ paragonabile all’acrobata per la capacità di assumere posture particolari. E’ molto intelligente ma instabile, reagisce in modo imprevedibile ed estemporaneo, è cioè il classico genialoide.

Le predisposizioni morbose sono instabilità psichica tendente alla paranoia, scoliosi, sclerosi, osteoporosi, carie dentali, problemi a carico delle articolazioni (distorsioni, lussazioni), lombalgie, ptosi di stomaco, rene e utero, ernie congenite, varici, emorroidi. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti fluoro. Il rimedio capostipite è Calcarea fluorica. Gli altri principali sono Fluoricum acidum, Mercurius solubilis, Argentum nitricum, Aurum metallicum. Diversi autori non annoverano questa costituzione tra quelle di base (si limitano a considerare solo le prime tre), in quanto sarebbe un’espressione patologica derivante dalla costituzione fosforica, corrispondente cioè al longitipo maggiormente astenico.
 

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Scusa, ma mi sembri esagerato. Io personalmente posso assicurarti che sono guarita da due fastidi con l'omeopatia.....


Ognuno è liberissimo di andare dallo stregone che vuole... ci mancherebbe... c'è gente che è guarita anche con una preghiera...

la mente è strettamente collegata al corpo e viceversa...

ma la medicina è solo quella che si pone sotto la lente della sperimentazione...

i medici che hanno una base di preparazione culturale e intellettuale su una scienza precisa basata su chimica, biochimica, fisiologia e anatomia e in cui tutta la terapia è stata sottoposta a stretti controlli...

NON POSSONO vestire i panni dello stregone e applicare terapia PURAMENTE FIDEISTICHE E TEORICHE

suflurico, fosforico e carbonico sono pure speculazioni romantiche basate sul più assoluto nulla...

una fiaba farebbe lo stesso effetto....




saluti da un medico
 
Ognuno è liberissimo di andare dallo stregone che vuole... ci mancherebbe... c'è gente che è guarita anche con una preghiera...

la mente è strettamente collegata al corpo e viceversa...ma la medicina è solo quella che si pone sotto la lente della sperimentazione...

i medici che hanno una base di preparazione culturale e intellettuale su una scienza precisa basata su chimica, biochimica, fisiologia e anatomia e in cui tutta la terapia è stata sottoposta a stretti controlli...

NON POSSONO vestire i panni dello stregone e applicare terapia PURAMENTE FIDEISTICHE E TEORICHE

suflurico, fosforico e carbonico sono pure speculazioni romantiche basate sul più assoluto nulla...

una fiaba farebbe lo stesso effetto....




saluti da un medico


Credo anch'io che la mente sia collegata al corpo e viceversa.....mi hanno sempre incuriosito anche le tecniche di autoguarigione...e tutte quelle potenzialità primordiali che, sono convinta, custodiamo ma che con il passare del tempo non sappiamo più sfruttare.
 
Credo anch'io che la mente sia collegata al corpo e viceversa.....mi hanno sempre incuriosito anche le tecniche di autoguarigione...e tutte quelle potenzialità primordiali che, sono convinta, custodiamo ma che con il passare del tempo non sappiamo più sfruttare.

potenzialità primordiali? col passare del tempo? hai una concezione del passato, come la terapia medica, piuttosto romantica...

"credo anch'io...."? credere NON E' BASE DELLA BUONA MEDICINA...

la mente E' collegata al corpo... lo si sa da sempre... ma il come....

solo oggi, e grazie alle neuroscienze e a migliaia di giovani ricercatori, si stanno scoprendo CON PRECISIONE le strette connessioni che la neuroendocrinologia ha nel controllo dell'immunità e del self...

che poi una carezza, una coccola, fare l'amore, un dono, un sorriso, un buon caffè facciano meglio di uno schiaffo, di un cazzotto, di un tradimento, di un calcione, di un furto, di un lutto, del buio e del freddo.... lo sapeva anche l'uomo delle caverne
 
potenzialità primordiali? col passare del tempo? hai una concezione del passato, come la terapia medica, piuttosto romantica...

"credo anch'io...."? credere NON E' BASE DELLA BUONA MEDICINA...

la mente E' collegata al corpo... lo si sa da sempre... ma il come....

solo oggi, e grazie alle neuroscienze e a migliaia di giovani ricercatori, si stanno scoprendo CON PRECISIONE le strette connessioni che la neuroendocrinologia ha nel controllo dell'immunità e del self...

che poi una carezza, una coccola, fare l'amore, un dono, un sorriso, un buon caffè facciano meglio di uno schiaffo, di un cazzotto, di un tradimento, di un calcione, di un furto, di un lutto, del buio e del freddo.... lo sapeva anche l'uomo delle caverne


Qualcosa di primitivo lo conservo, personalmente...e un po' fattucchiera:D sono......Talvolta alle tossine delle medicine ho preferito rimedi naturali..ed ha funzionato alla grande......OK!
 
Qualcosa di primitivo lo conservo, personalmente...e un po' fattucchiera:D sono......Talvolta alle tossine delle medicine ho preferito rimedi naturali..ed ha funzionato alla grande......OK!

Le tossine non sono delle medicine ma di qualunque sostanza... di qualunque trattamento...

Le streghe, i cerusici, le fattucchiere, il farmacologo.... tutti sanno una regola base....

"E' LA DOSE CHE FA IL VELENO" (Paracelso)

anche 30 litri d'acqua pulita e fresca possono uccidere... e dare tossine letali...

...poi la medicina lo fa con criterio secondo un preciso e noto equilibrio efficacia/tossicità BASATO SU SPERIMENTAZIONI...

se poi il collega medico è un incapace
se l'industria farmaceutica si inventa malattie inesistenti
se la paziente è una drogata
se l'esigenza del benessere assoluto fa parte della follia dei tempi....

la Medicina NON C'ENTRA NULLA...



il resto pura speculazione, truffa e romanticismo....
 
Ops..nella fretta, lo riconosco, ho detto una stupidaggine. I rimedi naturali possono essere molto tossici, è verissimo....è questione di dose, quantità, qualità. Detto ciò, confesso, mi piace molto il concetto di medicina romantica.:friend::flower::smack:.....perchè l'amore aiuta a guarire e ad affrontare le malattie...è l' elisir più potente :flower::friend::smack:






Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutti li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti.

Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un dio ma nemmeno per gioco:
perché i ciliegi tornassero in fiore,
perché i ciliegi tornassero in fiore.

E quando dottore lo fui finalmente
non volli tradire il bambino per l'uomo
e vennero in tanti e si chiamavano "gente"
ciliegi malati in ogni stagione.

E i colleghi d'accordo i colleghi contenti
nel leggermi in cuore tanta voglia d'amare
mi spedirono il meglio dei loro clienti
con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale:
ammalato di fame incapace a pagare.

E allora capii fui costretto a capire
che fare il dottore è soltanto un mestiere
che la scienza non puoi regalarla alla gente
se non vuoi ammalarti dell'identico male,
se non vuoi che il sistema ti pigli per fame.

E il sistema sicuro è pigliarti per fame
nei tuoi figli in tua moglie che ormai ti disprezza,
perciò chiusi in bottiglia quei fiori di neve,
l'etichetta diceva: elisir di giovinezza.

E un giudice, un giudice con la faccia da uomo
mi spedì a sfogliare i tramonti in prigione
inutile al mondo ed alle mie dita
bollato per sempre truffatore imbroglione
dottor professor truffatore imbroglione
.
 
La fitoterapia è una medicina naturale che utilizza le sostanze contenute nelle piante come rimedi di cura.

La fitoterapia è una delle più antiche pratiche usate dall’uomo per curare i propri disturbi, se ne trovano tracce, difatti, in civiltà antichissime come quella degli egizi, degli indù, dei greci, dei cinesi, dei romani.

Con l’avvento della chimica e dei primi farmaci di sintesi, la fitoterapia è stata accantonata, per essere riscoperta, negli ultimi decenni, sia come metodo integrativo da affiancare a quello tradizionale, sia come rimedio più dolce, con molti meno problemi dal punto di vista delle controindicazioni e degli effetti collaterali.

Le sostanze usate nella fitoterapia sono moltissime e tutte completamente naturali, vengono raccolte nel loro periodo di maggiore efficacia e poi trattate in modo da esaltar nelle proprietà curative. Molti farmaci sono versioni sintetiche degli estratti vegetali, cioè contengono principi attivi che sono derivati da un componente vegetale.

I prodotti fitoterapici sono disponibili in capsule o compresse che ne semplifica non l’uso, o sotto forma di tintura madre: una miscela di alcol e acqua, in cui la pianta è stata immersa per un certo periodo.

Chiunque decida di servirsene, deve comunque tenere in considerazione il fatto che non sempre i prodotti naturali sono completamente innocui, ci possono essere rischi di iperdosaggi o di particolari controindicazioni, pertanto, è sempre bene rivolgersi ad un esperto prima di farne uso.
 

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ALOE VERA

Dai Sumeri agli Egiziani, dai Cinesi agli Indiani, dai Greci ai Romani, da migliaia di anni non c’è popolo che non abbia celebrato le virtù salutari, medicamentose, curative e terapeutiche dell’Aloe. L’incendio dell’antica Babilonia, l’attuale Bagdad, ha cancellato la città ma non i manoscritti dell’epoca perché realizzati su tavolette di argilla che, ben cotte, si sono potute conservare integre fino a noi. La scrittura cuneiforme su queste terrecotte è stata decifrata e tra i tanti documenti, che ci rivelano la civiltà dell’epoca, ce ne sono alcuni con dettagliate ricette di Aloe per numerosi disturbi e patologie interne ed esterne. Anche il Papiro egizio Ebers risalente al 1550 avanti Cristo descrive l’utilizzo dell’Aloe per uso medico e cosmetico. E’ noto, infatti, che le regine d’Egitto Nefertiti e Cleopatra mantenevano la pelle del viso e del corpo fresca e giovane con l’Aloe.

Gli Ebrei, fuggiti dall’Egitto, portarono con sé in Palestina i segreti dell’uso dell’Aloe tanto che il re Salomone ne diventò un grande estimatore delle sue proprietà aromatiche e terapeutiche. E’ citata in più punti persino nella Bibbia. I Templari si tenevano in buona salute bevendo l’ ”Elisir di Gerusalemme”, una miscela di vino di palma, polpa di Aloe e di canapa, convinti che garantisse anche una straordinaria longevità. Si narra che Alessandro Magno conquistò l’isola di Socotra perché ricca di queste piante che portava in vasi su carri nelle sue spedizioni militari per curare le ferite dei soldati. La pianta si diffuse anche in estremo oriente, in India, in Tibet, in Malesia ed in Cina dove i dottori cinesi la chiamarono “Rimedio Armonioso”, in India gli Indù “Guaritrice silenziosa”, in Russia “Elisir di Longevità”, gli indiani d’America Seminole “Fontana della Giovinezza” invano cercata dall’esploratore Ponce de Leon. Ancora oggi i Beduini ed i Tuareg del deserto chiamano questa pianta “Giglio del Deserto”. Bisogna però arrivare all’”Erbario Greco” di Dioscoride (41-68 d.C.) per trovare un vero trattato erboristico che sicuramente riprende ciò che fino ad allora si tramandava a voce di generazione in generazione.

Dioscoride, al seguito dell’esercito romano, ci fa scoprire che l’Aloe non solo veniva utilizzata come cicatrizzante per le ferite, le scottature, le emorragie, le contusioni, ma anche per l’acne ed i foruncoli, le emorroidi, per le irritazioni del prepuzio e per ammorbidire la pelle secca, per alleviare il prurito e per le ulcere ai genitali, per irritazioni delle tonsille, della gola e delle gengive. Più o meno contemporaneo di Dioscoride troviamo anche Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) che riprende ed amplia quanto affermava il famoso medico greco. Scopriamo così che l’Aloe veniva utilizzata per molti disturbi e persino per ridurre la traspirazione, forse il primo deodorante della storia. Veniva miscelata con olii vari ed altre sostanze perché non si credeva cha da sola potesse essere così potente. Nel medioevo e nel rinascimento la ritroviamo negli scritti dei Monaci, che gli aggiunsero il suffisso Vera, Aloe Vera, per distinguerla dalle numerose specie, e poi dei Gesuiti e dei Benedettini che portarono l’Aloe, insieme ad altre piante officinali, nel nuovo mondo al seguito degli spagnoli e dei portoghesi. Proprio alle Barbados la pianta trovò un terreno ed un clima ideali a tal punto che il botanico Miller la volle chiamare Aloe Vera Barbadensis Miller. Quest’ultima rimane ancor oggi la più utilizzata nel mondo perché è quella che ha le maggiori proprietà riconosciute. Ancora citata da Marco Polo nel suo lungo viaggio in Cina e da Cristoforo Colombo che ci racconta del suo utilizzo nelle isole caraibiche per le vesciche e le punture d’insetti. Venendo a tempi più recenti l’Aloe è citata anche dal Mahatma Gandhi nei suoi digiuni, e diventa oggetto di studi scientifici che, analizzando le sostanze che la compongono, vanno a confermare scientificamente le sue straordinarie proprietà. Grazie agli studi di numerosi scienziati del secolo scorso, che sarebbe lungo elencare col rischio di dimenticarne qualcuno, possiamo però esaminare le loro pubblicazioni scientifiche. Queste pubblicazioni ci confermano che certamente è il vegetale più ricco di sostanze benefiche per l’organismo, ben 160 catalogate, che, anche se talvolta presenti in tracce, lavorano comunque in una straordinaria sinergia naturale.
 

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