Come sta? Non bene? Prego si spogli e dica 33!

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Ricercatori, scienziati e singoli cittadini hanno effettuato delle analisi chimiche del terreno, polveri e acqua nelle zone sottostanti spazi aerei irrorati con le scie chimiche. Le analisi più accreditate a livello mondiale accertano la presenza e l’alta concentrazione di sostanze chimiche quali sali di bario, ossido di alluminio, calcio, potassio, magnesio, torio, quarzo.

Le prime analisi sono state effettuate nel 1998 in Canada.
Gli abitanti di Espanola cominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione o simili a quelli influenzali.
Dalle analisi chimiche di campioni di acqua e neve risultò una quantità di particolato di alluminio 20 volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile. In seguito ad analisi effettuate ad Edmonton, risultò che la conduttività del campione di terra analizzato era 7 volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio.
Fra le sostanze rinvenute in diverse zone saturate dalle scie, si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri che normalmente vivono negli alti strati dell'atmosfera e che inglobati da questi aerosol chimici sono trasportati a terra, con inimmaginabili conseguenze sulla salute dell'uomo.

I primi a risentirne gli effetti sono gli anziani, i giovani e le persone indebolite da malattia o in cattive condizioni fisiche.
I sintomi più ricorrenti riportati dagli abitanti in zone largamente irrorate: tosse secca persistente, malessere respiratorio e intestinale, polmonite, affaticamento, letargia, capogiro, disorientamento, forte emicrania, dolori muscolari e alle giunture, epistassi, diarrea, feci sanguinolente, depressione, ansietà, incontinenza e tic nervosi.

Le conseguenze sulla salute umana possono raggiungere livelli drammatici: aumento vertiginoso di tumori e leucemie di vario tipo, incremento del numero e della gravità di affezioni all'apparato respiratorio specialmente sui bambini, infiammazioni ai muscoli e alle giunzioni muscolari, contaminazione da funghi e batteri sconosciuti, inquinamento ambientale balzato alle stelle. Tutte concause che negli ultimi anni hanno provocato la morte di milioni di persone in tutto il mondo. Altri elementi quali torio radioattivo, carbone, fibre sintetiche, sangue essiccato, virus e batteri sintetizzati in laboratorio, tutti sotto forma di nanoparticelle, possono venire ingeriti e assimilati dal nostro organismo, non predisposto a filtrare materiali di così piccole proporzioni.

PERCIO' E' FONDAMENTALE PRESERVARE IL NOSTRO CORPO DA QUESTI VELENE ALTAMENTE TOSSICI, CON LA ZEOLITE AD AZIONE CHELANTE.
In ambito salutistico, la zeolite viene utilizzata come rimedio di origine naturale ad azione disintossicante per l'organismo e il tratto digerente, allo scopo di allontanare tossine, metalli pesanti, radicali liberi o altre sostanze dannose che potrebbero essersi accumulate nel corpo. Agisce prevalentemente nel lume intestinale dove chela i metalli pesanti. La zeolite è poco indicata in caso di malattie infiammatorie intestinali in fase acuta.

Zeolite Clinoptilolite per uso esterno
La zeolite clinoptilolite viene impiegata anche per via esterna, solitamente in forma di polvere, per alleviare la sintomatologia di patologie e disturbi cutanei come eczemi, acne, dermatiti e psoriasi. Si crea una sorta di pasta miscelando un po' di minerale polverizzato con piccole quantità di acqua.




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Ottimo Mafalda, mi hai ricordato che devo acquistarla insieme al Silicio.

Io prendo questa marca in gel:


Vedi l'allegato 2859726

Grazie del consiglio_OK!Lo voglio provare prossimamente anch'io...anche se sono, ehm ehm, un po' Kapò, nel senso che ho sempre "costretto"
gli altri a sorbire macerati glicerinati e TM mentre io ...glissons!:D:censored:

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L'intossicazione da alluminio mi preoccupa in maniera particolare...siamo circondati e irrorati da questo metallo!

Quando l’alluminio fuoriesce dalle parti del vostro corpo nelle quali è immagazzinato può agire come irritante.
Per esempio, esso ha una tendenza ad irritare le terminazioni nervose, il che può irritare i muscoli. Perciò, quando qualcuno si disintossica dall’alluminio, questo può provocargli un disagio. E, dal momento che i reni sono gli organi che gestiscono questo disintossicazione, ci può essere anche dolore alla schiena, ai reni.

Poiché l’alluminio tende a concentrarsi nel cervello, il processo di disintossicazione può essere accompagnato da confusione mentale.

Esso può anche causare sintomi simil-influenzali con febbre, brividi e scarico delle mucose. La disintossicazione farà il suo corso ed i sintomi scompariranno. Poiché ogni secrezione nasale è tossica, sputatela invece di inghiottirla.

Mentre il vostro corpo può tollerare bassi livelli di alluminio, si deve essere sicuri che il livello rimanga basso e non salga. Questo richiede attenzione e un monitoraggio continuo.
Ci sono test, come i l’analisi del capello/delle urine/ del sangue che si possono fare per aiutare a controllare i livelli di alluminio nel vostro organismo.

Fonti di Alluminio

I farmaci da banco possono essere una delle maggiori fonti di alluminio: coloro che assumono spesso aspirina tamponata, come le persone con artrite, possono assumere fino a 700 mg di questo metallo ogni giorno. Ma dal momento che l’alluminio contribuisce al danno osseo, l’aspirina aumenta effettivamente l’artrite.
I medicinali per l’apparato digerente, come i farmaci contro la diarrea, gli antiacidi e quelli per le emorroidi, possono contenere anche alluminio. Una dose tipica di antiacidi contenenti alluminio può contenerne fino a 200 mg., e l’uso di un’intera giornata può fornire 800-5000 mg. di alluminio.
L’alluminio è spesso aggiunto ai prodotti per l’igiene, come gli antitraspiranti e i bagnoschiuma.
I cibi che sono stati cotti o conservati in pentole di alluminio e in fogli di alluminio sono un’altra fonte. Le stime dicono che fino a 4 milligrammi di alluminio possono essere trasferiti ad ogni porzione di alimenti acidi come i pomodori o gli agrumi che sono stati riscaldati o conservati con alluminio.
Anche le pentole in acciaio inossidabile possono essere una fonte, in quanto vengono prodotte saldando l’acciaio inox con strati di alluminio. Il mio test e l’esperienza dimostrano che, dopo che il pentolame in acciaio inox è stato utilizzato per un breve periodo di tempo, tracce di alluminio iniziano a passare nel cibo.
Ci sono sei sali di alluminio che sono stati approvati come additivi alimentari negli Stati Uniti. I sali più comunemente usati sono i fosfati di sodio e alluminio. Essi si aggiungono a torte, minestre, pasta surgelata, pancake mix, farine autolievitanti, formaggio fuso, cibi a base di formaggio e birra (in lattine di alluminio). Una singola fetta di formaggio fuso confezionata singolarmente può contenere fino a 50 mg di alluminio. Si pensa che il cheeseburger possa avere uno dei contenuti più alti di alluminio rispetto a qualsiasi alimento. I prodotti da forno hanno circa 5-15 mg per porzione.
Un sottaceto media grandezza contiene da 5 a 10 mg se è stato trattato in una soluzione di allume, come comunemente avviene. L’allume è una forma di solfato di alluminio che viene utilizzata nella soluzione di decapaggio per rassodare i cetrioli.
I Vaccini: il Dr. Hugh Fudenberg, uno dei leader mondiali in immunologia e genetica, ha affermato che i pericoli dei vaccini sono dovuti tra l’altro “all’alluminio e al mercurio che quasi ogni vaccino anti-influenzale contiene. Il graduale accumulo di alluminio e mercurio nel cervello porta a disfunzioni cognitive”.
Le Scie Chimiche spruzzate nel cielo contengono alluminio: il il Dottore e Professore Russel L.Blaylock della National Health Federation in un articolo parla specificatamente delle particelle dei composti di alluminio di dimensioni nanometriche, affermando come sia dimostrato scientificamente che tali particelle siano infinitamente più reattive e che inducano ad intense infiammazioni in uno svariato numero di tessuti. Il professore prosegue affermando quanto queste nanoparticelle di alluminio stianoaumentando le malattie neurodegenerative del cervello, tra cui cita demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (S.L.A.) e di come queste malattie sia scientificamente correlate all’esposizione all’alluminio ambientale.


FONTE: http://ambientebio.it/effetti-dellalluminio-sul-nostro-corpo-e-rimedi-naturali/

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Evitare di assumere Alluminio

Sostituire le pentole in alluminio. Su quali sono le pentole più salutari e quali da evitare pubblicherò a breve un articolo.
Evitare di usare Caffettiere in alluminio che possono essere lentamente corrosi, favorendo la dissoluzione di alluminio negli alimenti
Non cucinare con foglio di alluminio, e ridurne al minimo l’uso per la conservazione degli alimenti.
Non usarlo mai per avvolgere cibi acidi (arance, limoni, pomodori, ecc) o cibi cotti ancora caldi.
Evitare di bere bibite in lattina.
Usate cestelli per cottura al vapore in bamboo invece che di metallo.
Controllate le etichette di tutti i prodotti alimentari, medicinali ed igienici che acquisti, evitando quelli che contengono alluminio.
Ridurre al minimo il consumo di formaggio, in particolare dei formaggi fusi.
Ridurre al minimo l’assunzione di eventuali prodotti da forno che non sono fatti in casa senza additivi alluminio.
Alcuni Lieviti Artificiali e Cosmetici contengono alluminio.

Rimuovere naturalmente l’Alluminio dal corpo

Zeolite – La Zeolite è un minerale di origine vulcanica che protegge e disintossica i nostri organi dalle tossine che invadono quotidianamente il nostro corpo (pesticidi, smog, etc.), combattere i radicali liberi, espellere i metalli pesanti ed altre sostanze dannose come i radionuclidi e lo ione ammonio. E’ il minerale con il più alto valore di scambio cationico che esista. La clinoptilolite, un tipo di zeolite, ha una struttura cristallina costituita da due tetraedri di SiO4 ed AlO4 legati mediante ponti ossigeno che genera ampi spazi liberi e canali a carica negativa nei quali possono essere accolti i cationi dei metalli pesanti. La Zeolite viene poi espulsa con le feci insieme a tutte le sostanze che ha catturato, senza quindi affatticare i reni.

Clorella – La Clorella è uno degli alimenti più ricercati. Siccome è un alimento, è difficile assumerne troppo. E’ considerato uno dei migliori disintossicanti ed è in grado di eliminare l’alcol dal fegato, e i metalli pesanti, i pesticidi e i PCB nei tessuti dell’organismo. La clorella può anche assorbire le tossine dall’intestino, alterare la flora batterica intestinale (in meglio), eliminare i gas intestinali e contribuire ad alleviare la costipazione cronica. Circa un terzo di coloro che provano la clorella la tollerano.

Coriandolo – Il coriandolo mobilita mercurio, cadmio, piombo e alluminio nel cervello e nel sistema nervoso centrale. Probabilmente è l’unico integratore in grado di mobilitare il mercurio immagazzinato negli spazi intracellulari e nel nucleo della cellula. Esso, tuttavia, può mobilitare più tossine di quante non possa espellerne dal corpo, e quindi può solo spostare i metalli pesanti in un’altra parte del corpo. A causa della incapacità del coriandolo di rimuovere il mercurio dal corpo dopo che esso è stato mobilitato, non dovrebbe mai essere assunto da solo. E’ stato accertato che la Zeolite e la Clorella lavorano in sinergia con il coriandolo in quanto essi riescono ad intrappolare i metalli mobilitati dal coriandolo.

Aglio – L’aglio contiene zolfo, che ossida il mercurio, il cadmio e il piombo e li rende solubili in acqua. E’ anche un potente antimicrobico e antimicotico, il che rende lo efficace contro la Candida albicans e i parassiti. L’aglio contiene un minerale che protegge il corpo dalla tossicità del mercurio. Si chiama selenio bioattivo. Il selenio contenuto nell’aglio è la migliore forma di selenio disponibile. L’aglio crudo, ovviamente, sarebbe il migliore. Ma se non ti piace crudo, la forma migliore immediatamente successiva sarebbe l’estratto di aglio invecchiato come il marchio Kyolic. Poiché lo zolfo che si trova nell’aglio è la ragione principale per cui esso è in grado di ossidare i metalli pesanti, potrebbe anche essere utile integrare con MSM, in quanto è una forma di zolfo.

Clorofilla – La clorofilla è un pigmento che si trova in piante a foglia verde intenso e che è importante per il processo fotosintetico. Questo pigmento, tuttavia, fa qualcosa di più che agevolare la produzione di energia nelle piante. La Chlorella prende il suo nome per l’elevato contenuto di clorofilla. Spinaci, fagiolini verdi, porro, cavolo verde e altri vegetali a foglia molto verde sono una buona fonte di clorofilla.

Acido Malico – L’acido malico è uno dei più potenti disintossicanti dall’alluminio. Aiuta a ridurre la tossicità di alluminio per il cervello, e per questo motivo potrebbe essere utilizzato per aiutare nei casi di morbo di Alzheimer. L’acido malico ha dimostrato di aumentare l’escrezione fecale e urinaria di alluminio. Può anche ridurre la quantità di alluminio che si trova negli organi e nei tessuti del corpo. L’acido Malico si trova in natura, soprattutto nel rabarbaro, nell’aceto di mele e nel vino.


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Va bene, però con l'alluminio non corri il pericolo estetico di arrugginire :).
 


Colesterolo: l'olio d'oliva fa male? - Superquark 10/07/2019

il grande Piero Angela:) un fiore per lui:flower:

100 g di olio di oliva apportano circa 900 Calorie sotto forma di lipidi. In particolare, 100 g di olio di oliva apportano: 16,16 g di grassi saturi.
...
22,4 mg di vitamina E.
36 µg di vitamina A (retinolo equivalenti)
0,2 mg di ferro.
sodio in tracce.
potassio in tracce.
zinco in tracce.
rame in tracce.
selenio in tracce.

E' il mio condimento principale e lo uso soprattutto a crudo e su tutte le verdure e insalate. Cosa c'è di più buono di una bella fetta di pane ca.fone con olio e sale. oppure una bella bruschetta con i pomodorini, mmmm una goduria OK!
 
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PENTOLE E TOSSICITA'

Prestiamo molta attenzione agli ingredienti che usiamo in cucina, ma altrettanta ne dobbiamo prestare ai materiali che
compongono pentole e le padelle.
Per quanto molto diffusi, numerosi materiali che compongono le nostre batterie di pentole sono responsabili di provocare - a fronte di un uso quotidiano e prolungato nel tempo - importanti effetti collaterali

Politetrafuoroetilene (PTFE) o Teflon: utilizzato nelle padelle antiaderenti tradizionali, il Teflon è accusato di rilasciare, se surriscaldato, un gas inodore capace di causare disturbi polmonari. In presenza di graffi o usura, la superficie rilascia il PFOA, una sostanza inquinante, bandita dall'Unione Europea, tossica per il fegato e la tiroide. L'ingestione a lungo termine di PTFE e PFAS è stata collegata con lo sviluppo di masse cancerogene, basso peso alla nascita, funzionalità tiroidea anormale, infiammazione del fegato, ipercolesterolemia, problemi riproduttivi e disfunzione immunitaria.

GenX: sostituto del primo nella maggioranza delle pentole italiane a basso costo, è comunque sconsigliabile perché in grado a sua volta di rilasciare sostanze dannose nell'aria.

Alluminio: comunemente usato nelle pentole poiché si riscalda rapidamente e in modo uniforme, è stato bandito in vari paesi europei poiché produce idrossido, legato allo sviluppo di problemi gastrointestinali come colite e ulcere. Il foglio di alluminio può anche filtrare particelle nel cibo, specialmente se riscaldato ad alta temperatura. L'alluminio è, inoltre, stato collegato all'insorgenza del morbo di Alzheimer.

Ceramica: la maggior parte delle padelle in ceramica sono in realtà rifinite con vernici e smalti tossici.

Pietra ollare: a meno di essere accompagnato da un certificato che ne attesti l'assenza, il materiale potrebbe contenere fibre di amianto.

Acciaio inossidabile: potenzialmente sicuro se di alta qualità, nei prodotti più economici può rilasciare cromo, piombo, nichel e ferro.

Rame: questo materiale, usato e apprezzato nelle cucine delle nostre nonne, necessita tuttavia di un accurato lavoro di manutenzione (primo fra tutti, una periodica stagnatura) per essere utilizzati in sicurezza nel tempo


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Gli stampi da forno in silicone sono pericolosi per la salute?

In cucina è l'ultimo arrivato ed è consigliato per i dolci e le pietanze al forno in genere (incluso il microonde) per la sua capacità di far cuocere più in fretta, perché non richiede burro o strati di grasso e può essere sfornato più facilmente. Gli stampi in silicone possono essere impiegati in un ampio raggio di temperature (da – 40 a +250°C).
Nel test di Altrocunsumo è emerso che la migrazione più elevata di sostanze tossiche dal silicone agli alimenti si verifica durante la prima cottura. Una migrazione limitabile con un primo lavaggio in lavastoviglie oppure con la cottura di un impasto di prova da buttare.

Il silicone per alimenti si presenta come una gomma elastica, è considerato un ibrido, in quanto costituito da miscele organiche di idrogeno e carbonio (idrocarburi), nonché derivato da polimeri inorganici contenenti silicio e ossigeno. Il silicone liquido platinico – di qualità superiore – è lo stesso che si usa in medicina, e in genere viene messo in forma con una lavorazione a iniezione liquida in stampi d’acciaio. Studiato per essere inerte e privo di prodotti di decomposizione, non deve reagire con i cibi o sprigionare sostanze nocive a temperature elevate.

Verifica sempre la provenienza dello stampo e la presenza del marchio CE sul prodotto, che assicura la conformità alla normativa europea.
Non porre lo stampo a contatto con fiamme dirette. Gli stampi in silicone possono essere usati in forno, microonde, ma non porli a contatto diretto con le fiamme, si rovinano e diventano inutilizzabili
Cottura al microonde. Va benissimo il microonde, ma non usare la funzione crisp



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Io sono tornata alle pentole d'acciaio, salvo qualche eccezione.
Poi, seguendo una dieta fruttariana (non facile) non si usano neanche le pentole.

...così facendo elimini ogni dubbio in partenza:D
Le pentole che mi danno più sicurezza sono quelle in vetro borosilicato, adatte anche a contenere gli avanzi di un ragù o di una minestra potenzialmente acidi.
In vendita si trovano solitamente le solite teglie in pyrex... ma con Amazon nessun problema e i prezzi ho visto
sono anche contenuti.

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Pyrex: padelle in vetro (a parte a quelle in pyrex da forno e per conservare il cibo nel frigorifero).
A volte sono in vetro borosilicato;
una padella prodotta interamente in vetro borosilicato non teme la corrosione da detersivi o sostanze acide, altamente resistente al calore. Inoltre l’utilizzo del vetro borosilicato garantisce una discreta robustezza e resistenza agli urti accidentali, rendimento sicuramente migliore rispetto al classico vetro.


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Non siamo tipi tutti uguali

Ectomorfo, Mesomorfo e Endomorfo - William Herbert Sheldon fu il medico e psicologo statunitense che classificò i soggetti in base alle loro caratteristiche fisiche.
Questi tre tipi di corpi ad oggi servono per la definizione di importanti informazioni sui soggetti sia nel campo della psicologia che nella criminologia, fino ad arrivare in quello che ci interessa a noi, ossia la salute, la nutrizione e lo sport.

Quasi nessuna persona rientra perfettamente in una sola di queste categorie, perché è molto più facile avere un mix di caratteristiche di ognuna. Tuttavia la maggior parte di noi si rispecchia quasi completamente in uno dei tre gruppi.



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Il fisico ectomorfo

Un ectomorfo è il tipico fisico magro. Di solito ha gambe lunghe e magre e le sue spalle tendono ad essere non molto ampie oltre che sottili. Pensa al classico atleta di resistenza (il maratoneta per esempio). Il funzionamento dell’organismo di questo fisico è prevalentemente comandato dalla tiroide e dal sistema nervoso simpatico.

I tratti che caratterizzano l' ectomorfo sono:

il petto piatto
le spalle strette
la magrezza
la massa muscolare magra
la difficoltà a prendere peso
il metabolismo veloce


Se un ectomorfo vuole aumentare di peso deve assumere molte calorie, visto che normalmente il suo metabolismo brucia velocemente quelle di un regime alimentare normale. La sua caratteristica principale è proprio legata a un tasso metabolico veloce e ad un’alta tolleranza ai carboidrati. Se da una parte ha il vantaggio di non accumulare peso facilmente, guadagnare muscoli per questo tipo di fisico può essere delicato e complesso.
Il somatotipo ectomorfo dovrà seguire uno specifico regime alimentare, tendenzialmente più alto in carboidrati e meno in proteine e grassi.

Ectomorfo, alimentazione corretta
L’ectomorfo può abusare di pane e pasta senza ingrassare! Ha un metabolismo veloce che lo aiuta a bruciare le calorie e con difficoltà accumula grassi e peso. Ha altresì una massa muscolare più esile che va comunque sostenuta e stimolata sia con l’alimentazione che con lo sport. I pasti possono essere così suddivisi: 55% di carboidrati, 25% di proteine e 20% di grassi. Ideale sarebbe mangiare piccole dosi più volte al giorno.


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Il fisico mesomorfo

Il somatotipo mesomorfo è caratterizzato da una struttura ossea grande, muscoli forti ed ha di natura un fisico da atleta. Il mesomorfo è il corpo idoneo a qualsiasi tipo di sport. Può acquistare peso facilmente, ma anche perderlo. Sono forti per natura ed è la base perfetta per una buona costruzione muscolare.

I tratti tipici di un mesomorfo sono:

il corpo rettangolare
la forza innata
è muscoloso e atletico
guadagna muscoli facilmente
perde peso abbastanza facilmente


Questo tipo di fisico ha il vantaggio di poter allenarsi e vedere risultati più velocemente, la crescita muscolare soprattutto all’inizio è più evidente e in generale risponde in maniera rapida all’acquisto e alla perdita di peso. Il mesomorfo però deve fare attenzione all’ingestione delle calorie perché accumula facilmente e può aumentare di peso velocemente.
Questo fisico atletico ha una notevole quantità di massa magra ed è ‘comandato’ da testosterone e ormone della crescita. Quindi è portato a una predisposizione naturale per guadagnare muscoli e a smaltire l’eccesso di grasso corporeo.
Il regime alimentare di un fisico mesomorfo è tendenzialmente misto, bilanciato tra carboidrati, proteine e grassi.

Mesomorfo alimentazione corretta
Le persone appartenenti al somatotipo mesomorfo possono definirsi fortunate. La loro corretta alimentazione deve solo guardare all’equilibrio dei macronutrienti e alla qualità degli alimenti per mantenersi in forma ed in salute. In generale si può optare per un’alimentazione che preveda il 40/ 50 % dei carboidrati abbinati al 30% di proteine e al 20/30 % di grassi sani. I carboidrati complessi sono da preferire in quanto apportano energia ed aiutano a mantenere più a lungo il senso di sazietà.


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Il fisico endomorfo

Il tipo di corpo endomorfo di solito morbido, tendente ad accumulare grasso facilmente. Questo somatotipo spesso ha braccia magre e gambe grosse. Ha muscoli forti, soprattutto nelle gambe e sono particolarmente portati per le attività che sfruttano la parte bassa del corpo.

Le caratteristiche fisiche di un fisico endomorfo sono:

un corpo morbido e rotondo e grande
accumula grasso corporeo e muscoli facilmente
non perde peso facilmente
ha un metabolismo lento
fatica per definire i muscoli


Essendo tendente ad accumulare grasso corporeo, per riuscire a definire i muscoli deve svolgere attività aerobiche. Purtroppo chi ha questo fisico tende anche ad essere meno attivo, unito al fatto che accumula più facilmente l’energia sotto forma di grasso, ha una tolleranza inferiore ai carboidrati.
Il suo regime alimentare infatti deve prevedere un’assunzione di carboidrati controllata, mentre grassi e proteine hanno una percentuale maggiore rispetto ai somatotipi accennati sopra.

Endomorfo alimentazione corretta
In questo caso l’equilibrio nutrizionale cambia: gli endomorfi devono aumentare le proteine, i grassi buoni e ridurre drasticamente i carboidrati. La distribuzione dei macronutrienti ideale per loro vede circa il 25/ 30 % di carboidrati, il 35/ 40% di proteine e il 30/ 35 % di grassi. Rispetto all’alimentazione standard, più in generale, occorre ridurre di circa il 15% l’apporto di calorie quotidiano, preferire sempre carni magre ed introdurre tra i carboidrati buone quantità di frutta e verdura
.


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La dieta chetogenica (con me ha funzionato!)

La dieta chetogenica o cheto è un piano alimentare ricco di grassi, moderato in proteine e con uno scarso apporto di carboidrati. Aiuta a dimagrire modificando il metabolismo e la fisiologica fonte di energia.
E’ un regime nutrizionale squilibrato, molto rigido e complesso, per cui è bene sapere quali alimenti sono concessi e quali invece sono assolutamente vietati.

Nella dieta chetogenica l’organismo è condotto allo stato metabolico di chetosi. Significa che in assenza di carboidrati e quindi di zuccheri, per provvedere al proprio fabbisogno energetico si attiva in un’alternativa: bruciare i grassi.

Lo schema base per arrivare ad uno stato di chetosi prevede un regime alimentare così composto:

Carboidrati 5-10%
Grassi 60-75%
Proteine ​​20-35%.
E’ chiaro che si tratta di una dieta fortemente squilibrata e difficile da seguire: va sottolineato che sgarrare anche minimamente con i carboidrati (in genere sono concessi tra i 20 ed i 50 gr al giorno) può bloccare lo stato di chetosi che si raggiunge in 2-4 giorni e quindi inibire la perdita di peso. Per questo è importante capire bene quali alimenti sono concessi e quali vietati, in quanto non tutti gli zuccheri ed i grassi sono eguali sia dal punto di vista della dieta chetogenica che più in generale della salute. Quei pochi carboidrati permessi ad esempio andranno scelti tra quelli a basso indice glicemico, mentre andranno evitate grandi quantità di grassi saturi a favore di altri.


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Dieta chetogenica alimenti concessi
Questa la lista degli alimenti consentiti in una dieta chetogenica, da suddividere nell’arco di un menù cheto.

Latte intero
Panna
Burro
Formaggio
Yogurt senza zucchero o frutta aggiunta
Carne di maiale (anche salsicce)
Carne di manzo
Pollo e tacchino
Uova
Pesce azzurro, ricco di grassi polinsaturi: salmone, acciughe, sgombro, ma anche trota, tonno, pesce spada
Spinaci e verdure a foglia verde
Cavolfiore
Broccoli
Asparagi
Pomodori
Cipolle
Avocado
Cetriolo
Frutta a guscio e semi: noci, mandorle, semi di zucca, semi di chia.
Olio di oliva extravergine
Sale, pepe, spezie, senape, maionese


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Dieta chetogenica alimenti vietati
In generale in tale regime alimentare sono quasi totalmente vietati i carboidrati: ne sono concessi tra i 20 ed i 50 gr al giorno. Questo quindi non significa limitarsi ad eliminare le abbuffate di pasta e mangiare solo un piccolo panino in quanto gli zuccheri sono presenti anche in altri alimenti. Questa la lista di quelli vietati o fortemente limitati:

Frutta: è ricca di fruttosio, che è un carboidrato. E’ vietata quella che ne ha maggiori concentrazioni come: datteri, fichi, uva, mango, ciliegia, banana, mandarino, mela, melone, anguria, fragola e frutti rossi
Pane, pasta, farina, riso
Cereali: vietati quelli con maggior contenuto di carboidrati come il grano soffiato, il muesli, la crusca di frumento, i fiocchi di riso, il frumento, l’orzo, i fiocchi di mais e i fiocchi d’avena
Patate
Legumi
Dolci e merendine
Bevande zuccherate e succhi di frutta
Alimenti trasformati e cibi pronti (spesso con alti livelli di grassi malsani)


Un siffatto regime nutrizionale è particolarmente complesso da seguire e bisogna prestare attenzione anche alla qualità oltre che alla quantità degli alimenti. Per tale motivo è consigliato sempre rivolgersi ad uno specialista in nutrizione per avere il proprio schema dietetico cheto.


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RIMEDI NATURALI TOSSE SECCA

Per calmare la tosse secca si possono fare i suffumigi con bicarbonato e sale grosso. Importante fare in modo che nella stanza in cui si dorme, l’aria non diventi particolarmente secca: potrebbe irritare le mucose. Per risolvere questo problema, è sufficiente attaccare ai termosifoni i classici umidificatori in ceramica.

RIMEDI NATURALI TOSSE GRASSA

Il primo tra tutti i rimedi naturali, il miele, è in grado di stimolare la secrezione di muco e favorirne lo scioglimento. Inoltre è in grado di calmare le irritazioni del tratto oro-faringeo. Preparare un infuso o una tisana e aggiungere il miele è un ottimo modo per calmare la tosse grassa.

RIMEDI NATURALI TOSSE STIZZOSA

Per la tosse stizzosa che non va via con nulla, si può provare con le tisane a base di malva che aiutano a calmare il dolore grazie all’azione anestetizzante della pianta.

TISANE PER CALMARE LA TOSSE

Vediamo insieme quali sono le migliori tisane per curare la tosse:

  • Ottima è la tisana fatta con 5 gr di edera che ha proprietà espettoranti e mucolitiche, 30 gr di timo (le parti aeree) che ha un potete antiinfiammatorio e antitussivo, 10 gr di eucalipto che è simile al timo, 40 gr di radice di liquirizia che insaporisce la tisana e possiede proprietà espettoranti e infine 15 gr di petali di papavero che contiene codeina e destrometorfano che sono antitussivi. Dopo essersi procurati tutti questi ingredienti, la tisana viene preparata versando 150 ml di acqua per ogni cucchiaio di miscela. Poi la si fa riposare per una decina di minuti. La tisana va bevuta calda, tre volte al giorno, perché abbia un effetto calmante sulla tosse. Non bisogna però assumerla per lunghi periodi, soprattutto quando si hanno patologie alle via intestinali o altre malattie. In questi casi è meglio consultare il medico curante.
  • Una delle tisane maggiormente consigliate per scogliere il catarro che provoca la tosse è quella al miele e limone. Il miele è un lenitivo naturale mentre il limone è ricco di vitamina C che rafforza il sistema immunitario e risponde in maniera egregia alle infezioni che attaccano l’organismo. Fate bollire l’acqua in un pentolino e poi versateci mezzo limone a fettine. Lasciate in infusione per circa dieci minuti a fuoco spento. Aggiungete alla tisana un cucchiaino di miele, anche integrale, poi sorteggiate la tisana e consumatela fino a quando la gola non starà meglio. Meglio non eccedere col il miele che è pieno di zucchero e può innalzare il livello della glicemia nel sangue.
  • Anche la tisana di drosera, piccola pianta carnivora antitussiva e spasmolitica, è valida contro la tosse. Preparate una tazza di acqua bollente e inseriteci 1 gr di questa pianta. Lasciate in infusione per cinque minuti e bevete dalle due alle tre tazze al giorno. Se ne sconsiglia l’assunzione alle persone con gastrite, acidità di stomaco e dispepsia. In caso di presenza di queste o altre patologie, è meglio chiedere al proprio medico curante.
  • Ecco ancora un’ottima tisana emolliente contro la tosse. Procuratevi 30 gr di fiori di verbasco, 20 gr di fiori di farfara, 25 gr di fiori di issopo, 10 gr di fiori timo selvatico, 15 gr di fiori di malva e preparate un infuso da bere non più di tre volte al giorno, lontano dai pasti, magari zuccherato con il miele. Questa tisana è bandita per le donne in gravidanza, perché contiene la farfara che possiede piccole quantità di alcaloidi pirrolizidinici epatotossici.
  • Chi soffre di tosse secca, può provare ad assumere questa tisana composta da due cucchiai rasi di radice di altea, 1 cucchiaio di malva e uno di tiglio. Preparate 150 ml di acqua e metteteci in decozione i cucchiai rasi di altea. Poi aggiungete malva e tiglio e lasciate che stiano tutti in infusione per dieci minuti. Dolcificate col miele e bevetene fino a quattro tazze al giorno.
  • La tisana con 10 gr di camomilla e 10 gr di borragine si prepara lasciando in infusione le piante per circa dieci minuti in acqua bollente. Bevetene poi fino a tre tazze al giorno, sempre lontano dai pasti.

FINOCCHIO CONTRO LA TOSSE

Un rimedio naturale che funziona bene contro la tosse e il catarro è rappresentato dai semi del finocchio. Basta prendere da 1 a 3 volte al giorno, lontano dai pasti, un decotto a base di foglie e semi finocchio: aiuterà a sciogliere il catarro ed a rilassare i bronchi. Come si prepara il decotto a base di semi di finocchio? Ne bastano, come dose, una quantità pari a un cucchiaino di caffè per ogni tazza di acqua bollente. Devono essere lasciati, coperti, in infusione per circa 10 minuti.

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Il patchouli è una pianta originaria dell’Asia equatoriale: viene coltivato in maniera estensiva soprattutto in India e in Malesia, ma anche in Cina, in Thailandia, in Cambogia, in Vietnam e in Indonesia.
La parola deriva, si pensa, da patchai ellai, che in Tamil, una lingua parlata nell’India meridionale, significa letteralmente foglia verde.
Il patchouli ha trovato largo utilizzo già nelle civiltà dell’antichità, che lo ritenevano una pianta magica, per via delle sue numerose proprietà.

Tonificante. Combatte lo stress e l’ansia, è nemico della depressione e ha potere calmante e rilassante.
Questa pianta magica ha anche proprietà afrodisiache; infatti, stimola la ghiandola pitutaria nella produzione di endorfina, che aumenta la libido e limita le inibizioni.
Molti studi hanno confermato le sue proprietà antinfiammatorie e il suo effetto diretto nella riduzione del gonfiore.
Ha anche molteplici effetti benefici sulla pelle: combatte le infezioni cutanee e cicatrizza le screpolature e le altre imperfezioni, date dalla secchezza, dalla vecchiaia o da altri tipi di disturbi come l’acne e la dermatite.

In Asia, fin dai tempi antichi, i commercianti utilizzavano il patchouli per proteggere la seta e gli altri tessuti preziosi dalle tarme e gli altri insetti.

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Tuttavia, solamente a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo, questa pianta fu scoperta e rivalutata dal mondo occidentale.
Furono i movimenti pacifisti degli anni ’60 a promuoverne l’uso, come simbolo di una sessualità libera dai dogmi e dalla cultura dell’epoca.
Oltre che per il suo potere afrodisiaco, rappresentava anche le idee di ribellione allo status quo e dava il via a un nuovo tipo di società.
Dagli anni ’70 in poi, la sua diffusione crebbe senza fermarsi mai, spinta anche grazie alle star del cinema e del mondo dello spettacolo.
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Oggi, oltre che per gli usi terapeutici, il patchouli è un ingrediente fondamentale della profumeria, soprattutto per quella di nicchia.
Il patchouli è noto, oltre che per la sua fragranza ipnotica che conduce ad un’atmosfera seduttiva e meditativa, anche per le interessanti proprietà terapeutiche.

Per poter beneficiare delle virtù medicamentose della pianta orientale, si impiegano poche gocce di olio essenziale.

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I suffumigi sono un rimedio naturale che non presenta controindicazioni. Bisogna però porre attenzione agli oli essenziali che si utilizzano nella preparazione, perché alcuni possono provocare reazioni allergiche. Inoltre, se si soffre di asma, l'esposizione prolungata al vapore acqueo potrebbe provocare irritazioni alle vie aeree superiori.

Preparare i suffumigi è estremamente semplice: basterà mettere a bollire dell'acqua in una pentola, per poi aggiungere oli essenziali ed erbe; una volta che l'acqua arriva ad ebollizione, bisognerà inalare profondamente il vapore che emana, tenendo il volto ad una distanza di circa 30 cm e mettendo un panno o un asciugamano su testa e bacinella insieme, per evitare che il calore si disperda. Respirare a fondo per circa 10 minuti, alternando naso e/o bocca e ripetere più volte al giorno.

Abbinare dei prodotti fitoterapici a base di sostanze balsamiche ai suffumigi è utilissimo per potenziarne l'effetto

  • tea tree oil - aggiungere 2/3 gocce di tea tree oil all'acqua per i suffumigi aiuta a contrastare tosse e raucedine;
  • eucalipto e/o menta- aggiungere 2/3 gocce di olio essenziale di eucalipto o di menta è un rimedio efficace contro il mal di gola, per lenire il dolore e decongestionare l'infiammazione;
  • fiori di camomilla - dalle proprietà lenitive ed utilissimi per liberare le vie respiratorie e contrastare il raffreddore, i fiori di camomilla essiccati possono essere aggiunti in infusione all'acqua per i suffumigi;
  • alloro e/o rosmarino- aggiungere 3 gocce di olio essenziale di alloro, in abbinamento o in alternativa all'olio essenziale di rosmarino, per alleviare i sintomi più fastidiosi della sinusite e combattere mal di testa, dolore alle tempie e occhi che lacrimano;
  • bicarbonato - acqua calda e bicarbonato costituiscono un'ottima base per suffumigi, ma il bicarbonato può essere efficacemente aggiunto anche ai suffumigi con oli ed erbe, grazie alla sua capacità di rendere l'acqua effervescente, amplificando l'efficacia di questi ingredienti.
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Miele e curcuma contro i malanni di stagione

Un preparato naturale per sconfiggere mal di gola, raffreddore e tosse. Da bere con una tazza di tè o di latte
La curcuma associata al miele, alla cannella e al latte o al tè caldo, contrasta i sintomi influenzali senza bisogno di assumere ulteriori medicine.
Il miele ha proprietà antimicrobiche e la curcuma possiede la curcumina che è un potente antiinfiammatorio, se lo uniamo al potere riscaldante della cannella avremo un ottimo rimedio naturale da assumere senza controindicazioni contro i principali malesseri di stagione. Ecco come fare:

Ingredienti

  • 1 cucchiaino di curcuma
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 2 grani di pepe
  • 100 ml di miele
Procedimento
Mescolare insieme tutti gli ingredienti in un contenitore di vetro con coperchio
Conservare in frigorifero per 3-5 giorni

Per avere la massima efficacia dal rimedio di miele e curcuma, dobbiamo assumerlo come bevanda nel modo che segue:

  • Primo giorno: 1 cucchiaino ogni ora nel tè o nel latte
  • Secondo giorno: 1 cucchiaino ogni 2 ore
  • Terzo giorno: 1 cucchiaino ogni 3 ore
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Sollievo per il mal di schiena: lo stretching

Il mal di schiena è un problema di salute abbastanza comune, che a volte potrebbe essere un sintomo di una condizione sottostante, come calcoli renali o pancreatite acuta, ma più spesso è semplicemente un effetto collaterale di uno stile di vita sedentario o di movimenti ripetitivi.

Sebbene lo stretching non sia un rimedio per tutti i dolori lombari, in molti casi può fornire sollievo e aiutare a ridurre il dolore e rafforzare i muscoli della parte bassa della schiena. Ricordiamo che è meglio parlare con il medico prima di iniziare qualsiasi nuovo tipo di esercizio. Questi allungamenti possono essere fatti una o due volte al giorno.

Ma se il dolore sembra peggiorare o ci si sente molto doloranti, meglio sospendere, in quanto bisogna sempre ascoltare il proprio corpo e non spingerlo a fare troppo.
Usiamo il respiro come guida per assicurarci di non sforzarci troppo: finché si respira normalmente e senza intoppi tutto procede bene, se subentra qualche difficoltà meglio fermarsi e riposare.

Posizione del bambino

Questa posizione yoga tradizionale allunga delicatamente il gluteo massimo, i muscoli della coscia e gli estensori spinali e aiuta ad alleviare il dolore e la tensione lungo tutta la colonna vertebrale, il collo e le spalle. Il suo effetto rilassante sul corpo aiuta anche a sciogliere i muscoli lombari tesi, favorendo la flessibilità e la circolazione sanguigna lungo la colonna vertebrale. Ecco come procedere:

con le mani e le ginocchia a terra, abbassarsi sui fianchi per appoggiarli sui talloni. Fare perno sui fianchi mentre ci si piega in avanti, portando le mani davanti a sé. Appoggiare la pancia sulle cosce e allungare le braccia davanti o lungo il corpo con i palmi rivolti verso l'alto, stando concentrati sulla respirazione profonda e sul rilassamento di qualsiasi area di tensione o rigidità. Mantenere questa posizione per un massimo di 1 minuto.
Se si vuole un supporto extra, posizionare un asciugamano arrotolato sopra o sotto le cosce.

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Allungamento del piriforme
Questo allungamento fa lavorare il muscolo piriforme, che si trova in profondità nei glutei. Allungare questo muscolo può aiutare ad alleviare il dolore e la tensione nei glutei e nella parte bassa della schiena.

Per eseguire un allungamento del piriforme, questi sono i passaggi:
ci si sdraia sulla schiena con entrambe le ginocchia piegate e i piedi appoggiati sul pavimento, la caviglia destra va posizionata alla base della coscia sinistra, dopo di che, mettere le mani dietro la coscia sinistra e tirare verso il petto finché non si sente un allungamento. Mantenere questa posizione per 30 secondi - 1 minuto. Quindi procedere con il lato opposto. Se si vuole stare più comodi, si può mettere un cuscino sotto la testa.

Usiamo la parte bassa della schiena per fare molte cose, dal camminare e correre al semplice alzarsi dal letto la mattina. Praticare regolarmente lo stretching è un ottimo modo per creare e mantenere la flessibilità, alleviare la tensione e aiutare a costruire la forza.

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