Commercio, in 2 mesi 7.000 nuovi esercizi

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Commercio, in 2 mesi 7.000 nuovi esercizi Il caso di Asti: come rianimare i centri storici
http://www.dirittiglobali.it/home/c...-di-asti-come-rianimare-i-centri-storici.html
Scritto da DARIO DI VICO, Corriere della Sera | 29 Luglio 2013


I primi a rimanere sorpresi sono stati i promotori della rilevazione, i dirigenti della Confesercenti. I numeri, infatti, sono inequivocabili: tra maggio e giugno 2013, in piena recessione e crisi dei consumi, sono stati aperti in Italia ben 7.546 negozi. I nuovi punti vendita sono 3.532 in più rispetto a quanti ne erano stati inaugurati nel bimestre precedente e il piccolo boom di aperture ha addirittura compensato, solo nel lasso di tempo preso in considerazione, la morìa di piccoli esercizi dovuta al ristagno delle vendite.

Il saldo positivo, infatti, a maggio-giugno è stato di +1.422 negozi. Chi sono i protagonisti di questo strappo in avanti che reca con sé il segno del coraggio (se non dell’ottimismo)? Incrociando i dati resi noti ieri all’analisi delle dinamiche quotidiane viene fuori che due sono i profili prevalenti: giovani in cerca di sbocco sul mercato del lavoro e stranieri. Subito dopo arrivano gli italiani attorno ai 50 anni che cercano di reinventarsi un’attività imprenditoriale dopo essere stati espulsi dalle fabbriche e dagli uffici. Gli stranieri stanno diventando una componente stabile del mondo del commercio e le loro aperture non destano meraviglia, l’aumento è sempre stato costante. In qualche caso è l’ultimo tentativo prima di far le valigie e lasciare l’Italia. Mentre per quanto riguarda i giovani la novità è che il commercio è diventato centrale nelle strategie di ingresso sul mercato del lavoro. Sta sostituendo in parte la ricerca del posto fisso perché sembra presentare meno barriere all’ingresso.

Commenta Mauro Bussone, segretario generale della Confesercenti: «E’ vero. Il lavoro autonomo sta assolvendo un ruolo di assorbimento dello shock della disoccupazione rivitalizzando la tradizione imprenditoriale degli italiani». Un contributo alle aperture di nuovi punti vendita viene sicuramente dal franchising organizzato dalle grandi catene commerciali mentre se c’è un settore che non riesce a riemergere è l’abbigliamento. Ancora: il boom è quasi tutto nordista, le regioni settentrionali fanno infatti registrare il 73% del saldo positivo tra aperture e chiusure, il Centro e il Sud invece contribuiscono all’80% delle cancellazione di imprese di maggio e giugno.

Se queste sono le tendenze del mercato e se l’avvertenza è di prenderle con le pinze perché molto spesso ci si improvvisa commercianti in una fase che si presenta tutt’altro che «romantica», questi dati ci dovrebbero comunque spingere ad aggiornare programmi e proposte. Le organizzazioni del commercio in questi mesi hanno sottolineato come si corra il rischio della «desertificazione» dei centri storici, ovvero della chiusura dei negozi in intere vie delle nostre città. E quasi sempre si tratta di esercizi con una storia pluriennale e persino dotati di un proprio brand riconoscibile. Le saracinesche chiuse diventano quindi la fotografia della Grande Crisi che ci colpisce di più perché davanti a quelle serrande ammainate ci passiamo davanti tutti i giorni. Per far fronte a questa situazione — sulla scia dei dati Confesercenti — occorrerebbe che le amministrazioni comunali si muovessero per assicurare una rotazione agli esercizi chiusi aiutando i giovani ad aprire anche in posizioni commerciali di sicuro interesse e grande circolazione di potenziali clienti. L’ostacolo a operazioni di questo genere è rappresentato dagli affitti che in centro sono elevati. Esiste però un precedente ad Asti dove, in virtù di un accordo tra il Comune, la Confcommercio e le altre organizzazioni di Rete Imprese Italia, sarà applicata un’aliquota Imu agevolata ai proprietari di immobili commerciali che li daranno in locazione a nuove iniziative commerciali, a canoni calmierati e garantiti per almeno 3 anni. Il Comune di Asti interviene tramite un apposito fondo (la dotazione è di 30 mila euro) e garantisce il proprietario contro eventuali inadempienze del neo-commerciante fino a un massimo di 6 mensilità. Al di là comunque dei dettagli di funzionamento si tratta sicuramente di una best practice che potrebbe essere facilmente estes
 
di questi 7000, quanti sono compro, ricevitorie/scommesse, sigarette elettroniche e centri massaggi cinesi ?
 
di questi 7000, quanti sono compro, ricevitorie/scommesse, sigarette elettroniche e centri massaggi cinesi ?
Che c'entra? è naturale che chiudono le attività obsolete e aprono quelle che sono di moda.
A parte che da me hanno appena chiuso un comprooro e un centro massaggi, tutti e due aperti da 1 anno, per le sigarette elettroniche bisogna vedere se aumentaranno la tassazione...
 
se il dato è reale, e non una delle tante balle che ci vengono sciroppate, è probabile che si tratti di disperazione, nel senso che ormai i disoccupati che hanno ancora qualche spicciolo da parte cercano purtroppo di crearsi occupazione da soli aprendo botteghe.
 
se il dato è reale, e non una delle tante balle che ci vengono sciroppate, è probabile che si tratti di disperazione, nel senso che ormai i disoccupati che hanno ancora qualche spicciolo da parte cercano purtroppo di crearsi occupazione da soli aprendo botteghe.
Adesso aprono solo attività marginali, attività di servizi ,che si aprono con 10/15000 euro, piuttosto che stare a casa disoccupati provano cosi per lavorare.
Penso che il dato sia reale perchè effettivamente anch'io per il mio negozietto ho notato molte richieste per l'affitto..
 
Certo e' che tutto si fa' e tutto si disfa.
Gli anni passati vedevano le Camere di Commercio proporre la "rottamazione" delle licenze,adesso le stesse ti offrono incentivi per incoraggiare questo tipo di investimenti.

P.S.:che non mi si dica che poi con 15000 o 20000€ tu possa fare business,con quella cifra non ci comperi nemmeno gli scaffali del magazzino...
 
Certo e' che tutto si fa' e tutto si disfa.
Gli anni passati vedevano le Camere di Commercio proporre la "rottamazione" delle licenze,adesso le stesse ti offrono incentivi per incoraggiare questo tipo di investimenti.

P.S.:che non mi si dica che poi con 15000 o 20000€ tu possa fare business,con quella cifra non ci comperi nemmeno gli scaffali del magazzino...
Sono le cifre che girano per aprire un comproro, un negozio di sigarette elettroniche,un centro massaggi ecc ecc.
Franchising.it | Il portale leader del franchising in Italia
 
Sono le cifre che girano per aprire un comproro, un negozio di sigarette elettroniche,un centro massaggi ecc ecc.
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Me lo sono messo tra i preferiti,poi daro' un'occhiata,
Posso solo dirti che il tentativo di fare impresa ha colpito anche figure
professionali sino a qualche tempo fa' considerate prestigiose,rimane da capire quali siano i risultati dell'operazione.
Questa e' la differenza tra il trovarsi lo stipendio pronto,ed il costruirselo con i propri mezzi,non e' facile,per niente.
 
Quanta gente si sta letteralmente rovinando aprendo un negozietto per disperazione......
Quando vedono gli 836€ di Inps che devono pagare ogni trimestre, la TARES, l'Inal, l'Irap, l'IMU, gli studi di settore ed il commercialista....... si rendono conto di aver fatto una follia!
 
Quanta gente si sta letteralmente rovinando aprendo un negozietto per disperazione......
Quando vedono gli 836€ di Inps che devono pagare ogni trimestre, la TARES, l'Inal, l'Irap, l'IMU, gli studi di settore ed il commercialista....... si rendono conto di aver fatto una follia!

la follia sono i costi per rilevare attività
vogliono vendere sui guadagni di 5 anni fa
mica sugli ultimi esercizi.

se il gioco valesse la candela
io mi avventurerei.
 
la follia sono i costi per rilevare attività
vogliono vendere sui guadagni di 5 anni fa
mica sugli ultimi esercizi.

se il gioco valesse la candela
io mi avventurerei.

Non te lo consiglio........... aprire un'attività commerciale oggi è puro azzardo...:rolleyes:
 
Sono le cifre che girano per aprire un comproro, un negozio di sigarette elettroniche,un centro massaggi ecc ecc.
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questa attività fa storia a sè.:D

parlando di franchising date una occhiata a una famosissima marca di caffettiere e pentole italiana.

60 e rotti k euro (con piccolo magazzino)per essere in competizione con tutti i negozi e ipermercati d'Italia.:angry:

eppure qualcuno ci cadrà dentro con tutte le gambeKO!
 
questa attività fa storia a sè.:D

parlando di franchising date una occhiata a una famosissima marca di caffettiere e pentole italiana.

60 e rotti k euro (con piccolo magazzino)per essere in competizione con tutti i negozi e ipermercati d'Italia.:angry:

eppure qualcuno ci cadrà dentro con tutte le gambeKO!
Questa MASS STUDIO MASSOFISIOTERAPIA - Cassina De' Pecchi (MI) | PagineBianche fa i massaggi e ha aperto da poco vicino a me ,si è comprata anche i muri all'asta.
E il bello che io nel raggio di mt 50 ho questa + una parrucchiera + un centro tatuaggi + estetica +massaggi cinesi,
 
Ultima modifica:
E il bello che io nel raggio di mt 50 ho questa + una parrucchiera + un centro tatuaggi + estetica +massaggi cinesi,
Il paesino e' piccolo ma non vi fate mancare niente :o
 
la follia sono i costi per rilevare attività
vogliono vendere sui guadagni di 5 anni fa
mica sugli ultimi esercizi.

se il gioco valesse la candela
io mi avventurerei.

Non serve che te lo dica io,ma i bilanci,il modello unico e tutte le scartoffie varie,non servono a far chiarezza sullo stato di salute dell'azienda?
 
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