compagnie di assicurazione

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

FaGal

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7 febbraio 2004
Vento di riscossa per le polizze lontane dai crac


Un’incisiva azione di contenimento dei costi ha restituito il colore nero ai saldi tecnici

Il 2004 sarà l’anno delle assicurazioni. Le compagnie hanno ricominciato a macinare profitti lasciandosi alle spalle un 2002 disastroso e sui conti del settore torna il sereno. Anche grazie agli effetti delle drastiche politiche di miglioramento delle gestioni tecniche poste in essere dalle compagnie per assicurarsi profittabilità indipendentemente dall’andamento delle Borse. Al risultato hanno però concorso anche fattori esterni. A cominciare dalla ritrovata redditività dell’Rc auto, conseguenza diretta degli aumenti tariffari e soprattutto del drastico calo dei sinistri dopo l’introduzione della patente a punti, fino al business delle polizze Vita tornato in grande spolvero in vista della riforma della previdenza. Ma ad accelerare la ripresa delle assicurazioni hanno sicuramente contribuito i grandi crac dell’ultimo anno. Se il caso Cirio ha introdotto il problema, non v’è dubbio che il terremoto di Collecchio ha scosso fin nelle fondamenta la fiducia verso il sistema bancario; sicchè l’attenzione degli investitori si è spostata sull’isola meno affaticata delle assicurazioni. Il settore è infatti rimasto indenne dagli effetti del crac Parmalat, come ha sottolineato di recente il presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini. «Gli investimenti in attivi direttamente o indirettamente riconducibili alla Parmalat - ha precisato - al 31 dicembre 2003 erano pari a 125 milioni, lo 0,05% del totale degli investimenti complessivi del settore».
A guidare la classifica dei rialzi messi a segno in Borsa negli ultimi dodici mesi è certamente la Milano Assicurazioni (più 88,3%) seguita dalla controllante Fondiaria-Sai (più 85,4%). Per Ras il guadagno è stato del 34,3%, spinta soprattutto dalle prospettive positive della raccolta nel ramo Vita e dall’acquissto di Bnl Investimenti che ha messo il turbo alla compagnia. Significativo anche il rally di Alleanza, che nello stesso periodo ha guadagnato il 28,5% superando la soglia di 9 euro; e quello della controllante Generali, che ha portato a casa un rialzo dell’8,64 per cento. Gran balzo anche per Ergo Previdenza (più 81,2%) e per Mediolanum (più 29,3%): a esse fa da contrappeso Unipol, che ha lasciato sul campo il 6,5% a causa della politica espansiva che tarda a produrre frutti tangibili. A trascinare verso l’alto le azioni assicurative non è stato però solo la crisi delle banche. L’Isvap ha infatti calcolato che nel primo semestre del 2003 le imprese assicurative hanno realizzato un utile netto complessivo di 2,1 miliardi, il 10,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2002 (1,9 miliardi), con un netto miglioramento sia del Vita (1,2 miliardi contro 576 milioni) sia del ramo Danni (1,1 miliardi contro 683 milioni). L’obiettivo adesso è confermare la buona performance tecnica, attraverso uno stretto controllo dei costi, per tenere accesi i riflettori della Borsa anche quando i bancari torneranno sulla cresta dell’onda.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204as2.html

febbraio 2004
Ribolle il pentolone dei riassetti


In casa SanPaolo Imi sta per nascere il secondo polo vita in Italia. Lavori in corso anche nel gruppo Capitalia, mentre in FonSai si va a caccia di canali bancari

L’ultimo caso di riorganizzazione nel settore vita sta avvenendo in casa Sanpaolo Imi. La banca torinese sta studiando infatti l’ipotesi di concentrare in un’unica realtà le controllate che operano nel settore, e cioè San Paolo Vita, l’irlandese Sanpaolo life, Fideuram vita e Noricum, la piccola compagnia rilevata da Cardine. I lavori sono ancora in corso e i dettagli saranno definiti nei prossimi giorni, ma se i progetti andranno in porto la nuova realtà si collocherà al secondo posto tra le compagnie assicurative vita in Italia, forte di una raccolta che nel 2002 ha superato quota 8 miliardi di euro.
Un fatto, comunque, è certo: il caso Sanpaolo Imi non rappresenterà un fenomeno isolato di ristrutturazione nel ramo Vita in Italia. Nel settembre scorso è partita infatti la riorganizzazione all’interno del gruppo Capitalia, mentre a luglio era stata la volta di FonSai che aveva ridefinito l’assetto organizzativo dopo la fusione. Più nel dettaglio, il 19 settembre è partito il nuovo polo assicurativo di Capitalia. Il consiglio di amministrazione di Romavita e quello di Cisalpina previdenza hanno infatti approvato la fusione tra le due compagnie per incorporazione della prima nella seconda e la nuova società è stata battezzata Fineco vita. La nuova realtà, considerando la raccolta realizzata nel 2002 dalle sue strutture, conta su premi complessivi per 2,4 miliardi e riserve tecniche per 9,7 miliardi. La gran parte dell’attività proviene però da Roma vita che, che prima della fusione, aveva una quota di mercato del 3,21% (con una raccolta premi di 2,39), mentre Cisalpina ha una penetrazione dell’1,10% con una raccolta premi di 612 milioni. L’obiettivo della banca capitolina è ora di ridurre i costi grazie all’unificazione delle masse.
E in casa FonSai? Lo sviluppo nel ramo Vita è tra le priorità del gruppo che vanta una forte presenza nel comparto danni. Del resto i vertici del gruppo non hanno fatto mistero della volontà di crescere anche grazie ad accordi bancari. Intanto Maa vita è entrata a luglio in Milano assicurazioni.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204as3.html

7 febbraio 2004
Doppia blindatura per Generali in assemblea

Con la conferma dei vertici il Leone lascia alle spalle le incertezze. Boom nel Vita per la controllata Alleanza

«Antoine Bernheim sarà ancora presidente delle Generali nel 2005. Il mandato sarà rinnovato». Il sigillo alla riconferma del presidente di Generali è arrivato martedì 3 febbraio da Tarak Ben Ammar, il finanziere franco-tunisino azionista di Mediobanca. Il Leone può dunque presentarsi al consiglio del 16 marzo e soprattutto all’assemblea dei soci fissata per il 24 aprile con una pace blindata (prima dalle banche azioniste Capitalia, Unicredito, Intesa; ora anche dai soci francesi) sul rinnovo dei vertici. Sul fronte dei conti, dopo la perdita di 754 milioni registrata nel 2002, il 2003 dovrebbe chiudersi con un utile netto di 948 milioni e l’obiettivo di raggiungere quota 1,33 miliardi nel corso di quest’anno. L’amministratore delegato Giovanni Perissinotto ha confermato i target: 503 milioni di nuova produzione nel 2003 e 660 milioni nel 2005. Dalla prima metà del 2002 alla prima metà del 2003 l’embedded value è aumentato del 3,5% passando da 20,7 a 21,4 miliardi. E grazie anche al boom del ramo Vita gli analisti si attendono per il 2004 un incremento del 26% della nuova produzione e del 20% degli utili di ramo. Anche il titolo ha ripreso quota, aiutato fra l’altro dalla definitiva chiusura dell’operazione con la quale Unicredito uscirà dal capitale. Operazione che ha tolto un elemento di incertezza in vista dei prossimi appuntamenti societari. A sorprendere il mercato è stata però soprattutto la controllata Alleanza, che dal primo gennaio 2003 ha guadagnato in Borsa il 28,5 per cento. E la crescita continua grazie ad alcuni jolly: la rotazione dei gestori dai bancari agli assicurativi, gli ambiziosi target sulla raccolta dei premi annui, l’aumento altrettanto rilevante della raccolta di Intesa Vita. Ma anche le aspettative di un maxidividendo e di operazioni straordinarie con la controllante Generali. La compagnia guidata da Sandro Salvati conta comunque di chiudere il 2003 con una raccolta premi di nuova produzione pari a 4,4 miliardi (compresa la raccolta Intesa Vita), in crescita del 120% rispetto al 2002. La raccolta complessiva ha superato 6,6 miliardi (+57%).

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204as5.html

febbraio 2004
Fondiaria-Sai raccoglie i frutti della ristrutturazione e conquista il mercato

A soli dodici mesi dalla svolta targata Ligresti, per Fondiaria-Sai è finita la fase del risanamento ed è arrivata l’ora del rilancio. Il terzo gruppo assicurativo italiano (numero uno nel ramo Danni con il 19% del mercato) guidato da Jonella Ligresti e Fausto Marchionni comincia a raccogliere i frutti della ristrutturazione e del piano industriale conquistando anche Piazza Affari: in un anno il titolo ha messo a segno un balzo dell’85,4% con una plusvalenza di tutto rispetto per Premafin, la cassaforte della famiglia Ligresti. Gli analisti ritengono che la società debba ancora beneficiare in pieno delle sinergie derivanti dalla fusione delle due compagnie, Fondiaria e Sai. L’ultimo upgrade è arrivato dagli esperti di Ubs che hanno di nuovo iniziato a «coprire» la società assicurativa, emettendo un rating di buy e indicando un target di prezzo a 24 euro. Giovedì 5 gennaio l’ad Marchionni ha confermato i target di redditività e crescita del piano industriale 2003-2006 con un boom nel Vita dove il progresso sarà più rapido. La stima per il 2003 è di un aumento del 20% a 2,4 miliardi (2,1 la previsione contenuta nel piano industriale presentato nell’aprile scorso). I premi emessi dal gruppo sono stimati per il 2003 a 9,2 miliardi (8,6 miliardi nel 2002) su una base di 8 milioni di clienti. Per il 2003 nei danni è previsto un aumento del 4,3% del lavoro diretto a 6,8 miliardi e un combined ratio del 94,2 per cento. La compagnia resta leader in Italia nel business assicurativo dei danni e verrà sicuramente favorita dall’effetto della patente a punti, con l’attesa di una minore incidenza dei sinistri.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204as6.html

7 febbraio 2004
Ras centra i target e mette il turbo
sulle stime 2006

Ras scommette sul boom del ramo Vita facendo leva sulla qualità dei consulenti e sulla strategia multicanale per aumentare la quota di mercato. I risultati del 2003 lo dimostrano: la compagnia guidata da Mario Greco chiuderà l’esercizio con una crescita del 10% (a 16,57 miliardi di euro) dei premi consolidati lordi e un aumento del 24% dei premi Vita di nuova produzione a 5,893 miliardi. E per il 2006 è stata confermata la previsione di un utile netto di 820 milioni, contro una stima iniziale fatta solo lo scorso anno di 520-550 milioni, con un Roe al 16,5% (13% lo scorso anno). La raccolta premi nel ramo Vita si attesterà, sempre al 2006, a 11,2 miliardi (più 34% rispetto al 2002), mentre quella del ramo Danni raggiungerà gli 8,1 miliardi (+21%). «Quello del Vita - spiega il direttore pianificazione strategica di Ras, Claudia Motta - non è un mercato facile perchè si sposta verso un segmento di prodotto a basso valore. Negli ultimi due anni la crescita è stata trainata dal boom delle polizze Index Linked, caratterizzate da un valore temporale breve e da un basso livello di servizio e quindi con margini ridotti per reti e compagnie. Una tendenza che è stata supportata dalla volatilità dei mercati ma che ha disorientato sia il cliente sia il distributore di polizze. Ma lo scenario sta cambiando. La riforma del sistema previdenziale sta avendo un impatto positivo e lo stesso crac Parmalat ha cambiato le prospettive: «È mutata la percezione del rischio, è aumentato l’appeal dei prodotti garantiti ed è stato valorizzato il ruolo dei promotori finanziari indipendenti». La strada scelta da Ras nel Vita è creare prodotti assicurativi specifici, costruiti attorno al cliente. «Una sorta di kit previdenziale per un’utenza che dopo il calo di fiducia è sempre più competente e attenta agli acquisti che compie», aggiunge Alessandro Scarfò, direttore di Vita e Previdenza. «Senza dimenticare che la sfida si giocherà sul mantenere alta la profittabilità del business. Per raggiungere l’obiettivo - prosegue Scarfò - Ras ha messo in campo anche una crescita aggressiva sul fronte dei promotori per creare una sorta di fidelizzazione con il cliente». Crescere nel Vita per Ras non significherà abbandonare lo sviluppo nei Danni: il combined ratio del ramo nel 2003 è migliorato, scendendo al 99,2% per l’Italia dal 103,2% del 2002. La stima per il 2006 è di un rapporto totale, sempre relativo all’Italia, del 96,2 per cento.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204as7.html
 
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7 febbraio 2004
I riflettori della Borsa accesi su Cattolica col nuovo diritto societario

La riforma Vietti può favorire il sistema delle cooperative. Il titolo della compagnia veronese ha chiuso il 2003 con un balzo di oltre il 32%

Cattolica festeggia il nuovo anno a Piazza Affari sulla spinta della svolta Vietti. Con l’entrata in vigore della riforma del diritto societario, la compagnia veronese, finora assimilata alle banche popolari, potrà infatti godere di un nuovo status giuridico, vedendosi riconosciuta la natura di cooperativa. Il gruppo dovrà affiliarsi a un’associazione di categoria ed è probabile che il punto di riferimento possa diventare la Confcooperative. Con le nuove regole, inoltre, sarà sufficiente il consenso del 20% dei soci per cambiare lo statuto e trasformare Cattolica in una società per azioni. Il gruppo veronese guidato dal direttore generale Ezio Paolo Reggia può contare su una crescita del 44% dell’utile netto, salito a 72 milioni nei nove mesi, e su una raccolta premi che nel periodo gennaio-settembre 2003 ha superato i 3 miliardi con un balzo del 21,81 per cento. L’anno dovrebbe chiudersi al di sopra delle stime: nel piano industriale l’utile atteso era di 96 milioni per l’intero 2003 e 108 milioni era la previsione per il risultato consolidato con un roe al 10,2 per cento. Al termine dei tre anni il roe dovrebbe più che raddoppiare, superando il 12 per cento. «Il piano era stato giudicato aggressivo e invece adesso si sta rivelando prudenziale», ha sottolineato Reggia. E i risultati si vedono anche a Piazza Affari: in dodici mesi le azioni della compagnia assicurativa hanno portato a casa una crescita del 47,8 per cento. Gli investitori, anche stranieri, stanno cominciando a vedere il gruppo sotto un’altra luce: Cattolica è entrata in numerosi fondi di gestione patrimoniale e sono aumentati gli analisti che seguono il titolo. Nel frattempo, Reggia ha anche riordinato le partecipazioni: ha trasferito alla controllata Duomo, per 679.775 euro, il 29% del capitale di Cattolica Investimenti Sim, mentre l’Isvap ha autorizzato San Miniato Previdenza, controllata al 66% da Cattolica e al 34% da Cassa di Risparmio San Miniato, all’esercizio dell’attività assicurativa nel ramo Vita. Il gruppo veronese ha anche aumentato il controllo su Risparmio&Previdenza, formalizzando l’acquisto per 8,175 milioni dell’intera quota detenuta dal Banco di Sardegna, pari al 15%, e portando Cattolica al 90% della compagnia attiva nel ramo Vita. L’altro 10% è diviso pariteticamente fra Carifabriano e Banca Lombarda. E non è tutto. Il 2004 è stato inaugurato con il lancio del network di agenzie Tua, la nuova compagnia di assicurazioni del gruppo. Da poche settimane è stata aperta a Carpi (Modena) la prima affiliata, che sarà seguita nel trimestre in corso da 10 punti vendita nel centro nord per arrivare a fine 2004 a oltre 50 agenzie. Tua conta di raggiungere, alla fine del 2006, 88mila clienti, 940 agenti, 560 collaboratori e un portafoglio di 135 milioni.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204as9.html
 
bancassurance

7 febbraio 2004
Rasbank vede rosa con la rete Bnl

Dopo l’acquisizione la società del gruppo Allianz aumenta le stime di utile 2006

Punta sulla finanza e assomiglia sempre più a Mediolanum e Fideuram la Ras delineata dall’amministratore delegato Mario Greco. «I promotori hanno un valore enorme e hanno mostrato di saper vendere, oltre ai prodotti gestiti, anche le polizze», ha detto Greco durante l’incontro con gli analisti del 3 febbraio scorso. Del resto, che la società del gruppo Allianz sia intenzionata ad avere un ruolo primario nel panorama della distribuzione lo dimostrano le acquisizioni: a settembre la rete dei promotori Commerzbank (Cami) per 8 milioni di euro, ora 1.000 consulenti Bnl investimenti, che gestiscono 4,1 miliardi, pagati 100 milioni. Ma come funzionerà l’integrazione? «In questi giorni incontrerò la rete di Bnl. Stiamo preparando un bonus di benvenuto e incentivi fedeltà», dichiara Massimo Arrighi, ad di Rasbank.

Le integrazioni però non sono mai semplici. Quanti promotori Bnl contate di mantenere?
Almeno l’80%. Ma le tante integrazioni fatte in passato (Lavoro e Sicurtà, Ras investimenti e Cami, ndr) hanno dimostrato che siamo bravi a gestirle. Dopo questa operazione rifocalizzeremo la strategia di reclutamento su un profilo più alto di promotori. Il nuovo piano punta a inserire 200 consulenti con un portafoglio medio di 7,5 milioni contro i 600 pf previsti in precedenza con asset medi di 6,5 milioni. La spesa per raggiungere questo obiettivo è di 40 milioni.

Facendo qualche calcolo pagherete circa il 2,6% delle masse. Quanto vi costerà integrare la rete di Bnl?
Le previsioni sono di una spesa di 36 milioni, ma già dal 2005 contiamo di avere sinergie di costo di 15-20 milioni all’anno e questo ci ha permesso di migliorare le previsioni del 2006. L’obiettivo di utile lordo che il piano precedente di Rasbank fissava a 89 milioni nel 2006 lo abbiamo portato a 120 milioni.

E sul fronte dei prodotti quali sono gli accordi con Bnl?
Per quanto riguarda gli asset finanziari abbiamo stabilito che l’80% delle commissioni incassate dai fondi vadano a noi e il 20% restante alla Bnl. Ma stiamo anche trattando per il portafoglio vita dei consulenti, che ammonta a circa un 1 miliardo e inizialmente era fuori dagli accordi. Ora appare però interessante

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204ras.html

7 febbraio 2004
Banca Generali colloca due nuove index linked

Due nuove polizze negli scaffali dei promotori Banca Generali inclusa la divisione Banca Primavera: fino al 1° marzo saranno collocate Index linked Bg global Eurostoxx 50 e Index linked Bg global call back. Nel primo caso, alla garanzia di rimborso del capitale a scadenza il prodotto unisce la possibilità di percepire una cedola minima garantita del 3% allo scadere del primo anno e negli anni successivi una cedola variabile in funzione dell’andamento dell’indice di riferimento, cioè l’Eurostoxx 50 . Mentre Index linked Bg global call back al rimborso del capitale a scadenza aggiunge la possibilità di percepire una cedola semestrale del 4% legata alle quotazioni di un paniere di 15 tra i principali titoli azionari mondiali.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/bf070204bg.html
 
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