GOLD, SILVER ed altri metalli (sia nobili che plebei) Vol. 20

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Tutto si trova ma se a fronte di tirature ufficiali uguali trovi 10 volte una sterlina e 1 volta un marengo italiano, qualche valutazione sorge spontanea

Marenghi italiani comuni di VE II e Umberto I ne sono stati coniati in tutto 20 milioni di pezzi di cui una buona parte fusi. Per questo ne girano pochi.
 
Marenghi italiani comuni di VE II e Umberto I ne sono stati coniati in tutto 20 milioni di pezzi di cui una buona parte fusi. Per questo ne girano pochi.

I marenghi sono stati tolti dalla circolazione e fusi negli anni 40 durante la seconda guerra mondiale.

Ma la carenza di pezzi sul mercato oggi rispetto a 10 anni fa deriva ESCLUSIVAMENTE dall'accumulo da parte di mani forti.
Ma scusatemi fatevi una domanda. Voi credete che il mercato dell'oro sia in mano a occhialuti privati numismatici che si scambiano monete ai mercatini dell'antiquariato? O che i principali detentori di tali asset siano grosse banche, assicurazioni, alti apparati burocratici, fondi pensione, assieme al top 1% delle aziende private italiane?

Sapete quanto oro c'è circolante sul pianeta? 6 miliardi di once. 1 oncia per ogni essere umano. È parecchio. L'oro era moneta cioè TUTTI avevano oro fisico nel portamonete. Quando mi si viene a parlare di "carenza di prodotto" mi vien da ridere. Di oro ce n'è a tonnellate e tonnellate. Il focus va messo su chi la detiene questa montagna d'oro, e a che condizioni verrebbe messo sul mercato.

State tranquilli che se a marzo 2020 non ci fosse stato l'intervento delle banche centrali e alcuni player grossi (aziende, banche, assicurazioni, etc) fossero falliti, ad oggi avreste una vasta scelta di marenghi sul mercato.

Detto questo, che l'oro sia destinato a salire nel lungo periodo mi sembra abbastanza naturale.
Poi se uno invece dei marenghi compra monete moderne, certe sono anche piu' belle dei marenghi.

È altrettanto possibile che siamo entrati in un periodo storico nel quale non viene fatto fallire più nessuno, e se fosse vero di marenghi non ne vedrete sul mercato per molto tempo.
 
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Vecchio articolo del 2017... fa sempre piacere leggerlo...



Molto spesso capita di sentire dire che il prezzo dell’oro è aumentato rispetto a qualche decina di anni fa. Effettivamente è vero. Ci è capitato di trovare una ragione per cui ciò avviene in un’analisi fatta da Mazziero Research - Ricerca finanziaria indipendente

Secondo questo studio il quantitativo di oro già estratto nel mondo è pari a 171.300 tonnellate e costituisce un cubo di meno di 21 metri per lato, meno del volume d’acqua contenuto in 4 piscine olimpioniche.

Sotto terra si stima però che vi siano ancora meno: circa 25.000 tonnellate. Volendo mettere in relazione l’oro già estratto con quello ancora da estrarre (si veda la figura), si potrebbe rappresentare quest’ultimo con una base di solo 3 metri di altezza del cubo.

A questo si aggiunge anche il fatto che ogni anno si abbassa il numero di tonnellate estratte e si capisce bene che al ritmo attuale di estrazione la produzione di oro potrebbe terminare.

In realtà l’oro non finirà mai per due ragioni: prima di tutto perché, diminuendo l’offerta, ci penserà l’aumento dei prezzi a razionarlo ed inoltre è abbastanza presumibile che nuovi giacimenti verranno scoperti.

Ipotesi confortante direte voi ma al tempo stesso con una conseguenza nel lungo termine che abbiamo già sperimentato: l’aumento del prezzo dell’oro!

Tale aumento è giustificato anche da un costante ed inesorabile calo del numero di tonnellate estratte a fronte di investimenti crescenti nel corso del tempo per la ricerca di nuove vene d’oro da parte delle compagnie minerarie. Il successivo processo di raffinazione comporta poi una serie di ulteriori passaggi piuttosto costosi.
 
Altra lettura piacevole del 2018... Sole 24 Ore...

Nell’ultimo decennio, secondo uno studio di Standard & Poors’, sono state scoperte solo 41 miniere d’oro di dimensioni rilevanti, per un totale di 215,5 milioni di once: un risultato che impallidisce di fronte ai successi di un tempo. Tra il 1990 e il 2007 le scoperte erano state 222, per un totale di 1,73 miliardi di once. Si è investito troppo poco? Al contrario. Anche se oggi le società aurifere sono più disciplinate e hanno ridotto i budget rispetto al picco del 2012, la spesa in esplorazioni negli ultimi dieci anni è stata di 54,3 miliardi di dollari, il 60% in più rispetto ai 32,2 miliardi spesi – con successi incomparabili – nei 18 anni precedenti.

Icosti sono aumentati, si dirà. E in parte è vero. Ma anche su questo fronte le società aurifere sono diventate molto più oculate: Barrick, forse la più diligente di tutti, riesce a produrre oro al costo (tutto compreso) di appena 856 dollari l’oncia. Anche gli altri hanno fatto enormi progressi: il cosiddetto costo «all-in» – parametro oggi molto in voga, che considera tutte le voci, dall’esplorazione per trovare nuove risorse alla vendita dell’oro – è sceso in media a 934 $/oncia nel settore, da 1.199 $ nel secondo trimestre 2013, stima Bloomberg Intelligence.

Come se non bastasse, anche la qualità delle riserve aurifere sta peggiorando. Negli anni ’60 da ogni tonnellata di roccia estratta in miniera si recuperavano oltre 10 grammi di oro, ricorda Bloomberg. Oggi i cinque big del settore – Barrick, Newmont, AngloGold Ashanti, Goldcorp e Newcrest – riescono a ricavare appena 1,12 grammi per tonnellata: in pratica si tratta di un paio di cucchiaini di polvere d’oro dispersi in una massa grande come la Statua della Libertà. E va già bene, perché cinque anni fa la “resa” era crollata a 1,04 grammi (dieci anni fa era di 1,42 grammi). Con meno di un grammo per tonnellata probabilmente nessuna miniera d’oro riesce a fare profitti. A maggior ragione se il prezzo del metallo continuerà a scendere.
 
Sapete quanto oro c'è circolante sul pianeta? 6 miliardi di once. 1 oncia per ogni essere umano. È parecchio. L'oro era moneta cioè TUTTI avevano oro fisico nel portamonete. [/QUOTE]

6 miliardi di once ? Cioè un valore inferiore alla capitalizzazione di Apple moltiplicata per 5 volte ? C'è qualcosa che mi sfugge.
 
La situazione in Ucraina non è delle migliori....Gli USA mandano due navi da guerra nel Mar Nero, I Russi consigliano loro di non avvicinarsi alla Crimea perché potrebbe finir male. C'è chi soffia sul fuoco ....
Forse sarebbe il caso di incrementare il Gold in portafoglio.
 
metalli preziosi

l'oro pare avere un'accelerazione al rialzo....
 
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Il forziere di Robin è bello ordinato. C'è una logica? penso di si.
Interessante.
Mi incuriosisce la colonna a dx, quella dei contenitori verdi con l'anno. Puoi descrivere?
 
Oro: aggiornamento all'articolo del 31 maggio

Nel nostro ultimo articolo "Oro: perché tutti aspettano luglio col fiato sospeso?" pubblicato il 31 maggio, avevamo dato la notizia che a luglio dovrebbe entrare in vigore una norma della BIS (Bank of International Settlement) che obbligherebbe tutte le istituzioni finanziarie a ridurre le transazioni prive di collaterale.

Dal momento che il prezzo ufficiale dei metalli preziosi viene determinato mediante transazioni (manipolate) che rientrano proprio in questa categoria, ci chiedevamo quale impatto avrebbe avuto la norma sulla possibilità di portare avanti legalmente tali transazioni farlocche e quindi sulla possibilità che le banche coinvolte in questa manipolazione possano continuare o meno le loro oscure manovre.

In sostanza, la domanda finale era: le banche coinvolte (che lavorano per conto delle banche centrali) hanno un asso nella manica per aggirare questa norma o si troveranno in difficoltà una volta che la norma verrà adottata?

Bullionstar, il nostro sito di riferimento per i metalli preziosi, ha appena pubblicato un documento che proverebbe come le banche coinvolte si stiano preparando a trovare una forma di esenzione da questa norma.

Il documento è una lettera del LBMA (London Bullion Market: il mercato dove viene fissato il prezzo ufficiale dei preziosi e che manipola le quotazioni per conto delle banche centrali) indirizzata al PRA (Prudential Regulation Authority: il dipartimento della banca centrale britannica che regola tutte le banche del paese).

Ribadiamo dal nostro precedente articolo che la BoE (Bank of England, la banca centrale britannica) è coinvolta in prima linea nella manipolazione dei preziosi, non solo perché le banche delinquenziali del LBMA sono quasi tutte inglesi, ma anche perché la banca centrale stessa effettua prestiti farlocchi di oro fisico a queste banche, contribuendo a mantenere in vita questa attività criminale.

Quindi, usando una metafora presa dalla cronaca giudiziaria, la lettera in questione va considerata come il documento ufficiale con cui la LBMA (la "cupola mafiosa") propone al PRA (i "servizi segreti deviati" dello stato) la scappatoia legale con cui la BoE (lo stato) dovrebbe mettere la LBMA al riparo dalla nuova norma tanto temuta.

A pag. 5 del documento, leggiamo che la proposta proviene dalla Svizzera (in che senso? dal governo svizzero? dalla Banca Centrale Svizzera?).

L'idea svizzera è di considerare il fatto che i depositi di oro fisico delle banche derivano da prestiti. In tal caso, tali depositi sarebbero esenti dagli obblighi fissati dalla norma che entrerà in vigore a luglio.

Spiego meglio...

Avevamo detto che la BoE effettua continuamente prestiti farlocchi di oro fisico alle banche.

Per tale ragione, gran parte dell'oro delle banche risulta in effetti un debito verso la BoE.

La proposta svizzera è quindi di applicare la norma europea sui depositi bancari, che all'articolo 428f prevede la possibilità di trattare un asset della banca sia come asset che come debito allo stesso tempo (ossia, secondo la convenienza).

Sulla base di tale norma europea, i depositi di oro, essendo debiti e asset allo stesso tempo, potrebbero essere esentati dalla terribile norma che entrerà in vigore a luglio.

(Di sfuggita notiamo che le istituzioni di due paesi che non fanno parte dell'Unione Europea non abbiano scrupoli ad appellarsi ai regolamenti europei quando fa comodo...).

In conclusione, una prima risposta alla domanda che ci eravamo fatti nell'articolo precedente è che la LBMA sta lavorando dietro le quinte per ottenere un'esenzione che liberi la propria attività manipolatoria dai lacci della norma attesa per luglio.

Resta pero' una questione aperta.

Come abbiamo detto nel precedente articolo, l'argento non viene prestato dalla BoE alle banche, in quanto la BoE (come tutte le altre banche centrali) NON ha depositi di argento.

Di conseguenza, la scappatoia proposta dalla LBMA non si applicherebbe per l'argento, che tuttavia è proprio l'anello debole del sistema, in quanto gli Etf legati a questo metallo hanno una cronica scarsità di collaterale che sta mettendo in crisi tutto il castello di carte.

Deve esserci quindi una qualche trattativa segreta anche su questo argomento.

Al momento, non abbiamo alcuni riscontro su quale possa essere.

Continueremo a vigilare sul web in attesa di novità in tal senso.

Ti terremo informato...
 
Il forziere di Robin è bello ordinato. C'è una logica? penso di si.
Interessante.
Mi incuriosisce la colonna a dx, quella dei contenitori verdi con l'anno. Puoi descrivere?

Non e' roba mia.
Comunque, le monster box gialle sono Canadian Maple Leaf, le rosse sono Austrian Philharmoniker, le verdi sono American Eagle.

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Ultima modifica:
Aggiornamento sulla questione dell'oro

Questo è il secondo aggiornamento all'articolo pubblicato il 31 maggio, in cui si rivelava che entro il 1 luglio dovrebbe entrare in vigore una norma della BIS (la banca centrale delle banche centrali) che limiterebbe i movimenti delle banche che manipolano a ribasso il mercato dei futures sui metalli preziosi.

Nel primo aggiornamento del 4 giugno abbiamo segnalato che il LBMA (il mercato dei preziosi inglese dove viene stabilito il prezzo ufficiale di questi metalli manipolandolo con i futures) ha inviato a un dipartimento della banca centrale britannica la proposta di esentare le banche che operano in tale mercato dalle restrizioni previste dalla BIS.

In questo secondo aggiornamento ci occupiamo invece del COMEX, cioè il gemello americano del LBMA (soprannominato "CRIMEX", per ragioni facilmente intuibili).

Secondo SprottMoney, un autorevole sito che si occupa di preziosi, le banche del COMEX si sarebbero già rassegnate al cambiamento (oppure stanno preparandosi a qualche cambio di strategia globale sul controllo dei preziosi).

Cosa stanno combinando in pratica?

Inizio col ricordare che la modalità principale con cui le banche manipolano a ribasso i preziosi è quella di mantenere costanti posizioni a ribasso (short) sui derivati legati a questi metalli.

Al COMEX operano circa 25 banche. Alcune di esse sono americane (JPM, MS, Citi, Goldman e BofA), mentre la maggior parte sono banche globali (HSBC, UBS, Credit Suisse, Barclays, DB, BNP, etc.).

Ebbene, sembra che tutte queste banche stiano alleggerendo le loro posizioni short su oro e argento.

SprottMoney cita il rapporto periodico pubblicato dal CFTC, l'autorità americana che regola il mercato dei derivati.

In questo rapporto, chiamato Bank Participation Report, vengono pubblicate regolarmente le posizioni long e short nei futures delle banche americane che partecipano al "CRMIEX".

Se uno avesse consultato regolarmente questo report dal 2008 a oggi (cioè a partire da quando è iniziata la manipolazione a ribasso dei preziosi orchestrata dalle banche centrali), avrebbe visto che le posizioni nette di queste banche sono state costantemente short, cioè le banche hanno sempre avuto molte piu' posizioni short che long, in modo da tenere sotto pressione le quotazioni di oro e argento.

Due sole eccezioni a questa costante sono avvenute in occasione di importanti punti di minimo raggiunti dai preziosi (a fine 2015 e a fine 2018), a ridosso dei quali non era necessario avere una posizione netta short, oppure non si voleva far scendere i preziosi ulteriormente sotto quei minimi.

A parte questi casi isolati, la manipolazione mediante un'eccedenza di posizioni short è stata applicata rigidamente ed ha funzionato egregiamente per tutto il decennio e oltre.

Anche negli ultimi due anni, le posizioni mensili medie di queste banche sono state tenute costantemente a favore degli short, con una media mensile di 10.000 posizioni long contro 100.000 posizioni short.

Ora, consultando l'ultimo Bank Participation Report, guarda cosa risulta negli ultimi tre mesi:

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Come si vede, da aprile di quest'anno le posizioni short (piu' a destra) stanno drasticamente scendendo, mentre le posizioni long stanno lievemente aumentando.

Anche qui non siamo in grado di dare una spiegazione certa al 100%, ma l'impressione è che queste banche si stiano preparando all'appuntamento di luglio con un bilancio piu' "presentabile", rispetto a quello che hanno avuto nell'ultimo decennio, riequilibrando il loro storico sbilanciamento a favore delle posizioni short e arrivando a una neutralità tra long e short sui preziosi.

Ripeto: è solo un'ipotesi. Magari c'è qualcos'altro in ballo e queste strane mosse servono a una nuova strategia concordata fra queste banche disoneste e che non è stata ancora rivelata.

Ma di primo acchito, non riusciamo a dare una spiegazione diversa a questi dati fuori dal normale: la speranza di rivedere i bilanci di queste banche tornare alla normalità dopo un decennio sembrerebbe abbastanza fondata...

Come al solito, terremo gli occhi aperti e ti aggiorneremo ancora.

Luglio è sempre piu' vicino...
 
discese farlocche approfittando della forza del dollaro?
attutite per chi ragiona in €
 
Aggiornamento sulla questione dell'oro

Questo è il secondo aggiornamento all'articolo pubblicato il 31 maggio, in cui si rivelava che entro il 1 luglio dovrebbe entrare in vigore una norma della BIS (la banca centrale delle banche centrali) che limiterebbe i movimenti delle banche che manipolano a ribasso il mercato dei futures sui metalli preziosi.

Nel primo aggiornamento del 4 giugno abbiamo segnalato che il LBMA (il mercato dei preziosi inglese dove viene stabilito il prezzo ufficiale di questi metalli manipolandolo con i futures) ha inviato a un dipartimento della banca centrale britannica la proposta di esentare le banche che operano in tale mercato dalle restrizioni previste dalla BIS.

In questo secondo aggiornamento ci occupiamo invece del COMEX, cioè il gemello americano del LBMA (soprannominato "CRIMEX", per ragioni facilmente intuibili).

Secondo SprottMoney, un autorevole sito che si occupa di preziosi, le banche del COMEX si sarebbero già rassegnate al cambiamento (oppure stanno preparandosi a qualche cambio di strategia globale sul controllo dei preziosi).

Cosa stanno combinando in pratica?

Inizio col ricordare che la modalità principale con cui le banche manipolano a ribasso i preziosi è quella di mantenere costanti posizioni a ribasso (short) sui derivati legati a questi metalli.

Al COMEX operano circa 25 banche. Alcune di esse sono americane (JPM, MS, Citi, Goldman e BofA), mentre la maggior parte sono banche globali (HSBC, UBS, Credit Suisse, Barclays, DB, BNP, etc.).

Ebbene, sembra che tutte queste banche stiano alleggerendo le loro posizioni short su oro e argento.

SprottMoney cita il rapporto periodico pubblicato dal CFTC, l'autorità americana che regola il mercato dei derivati.

In questo rapporto, chiamato Bank Participation Report, vengono pubblicate regolarmente le posizioni long e short nei futures delle banche americane che partecipano al "CRMIEX".

Se uno avesse consultato regolarmente questo report dal 2008 a oggi (cioè a partire da quando è iniziata la manipolazione a ribasso dei preziosi orchestrata dalle banche centrali), avrebbe visto che le posizioni nette di queste banche sono state costantemente short, cioè le banche hanno sempre avuto molte piu' posizioni short che long, in modo da tenere sotto pressione le quotazioni di oro e argento.

Due sole eccezioni a questa costante sono avvenute in occasione di importanti punti di minimo raggiunti dai preziosi (a fine 2015 e a fine 2018), a ridosso dei quali non era necessario avere una posizione netta short, oppure non si voleva far scendere i preziosi ulteriormente sotto quei minimi.

A parte questi casi isolati, la manipolazione mediante un'eccedenza di posizioni short è stata applicata rigidamente ed ha funzionato egregiamente per tutto il decennio e oltre.

Anche negli ultimi due anni, le posizioni mensili medie di queste banche sono state tenute costantemente a favore degli short, con una media mensile di 10.000 posizioni long contro 100.000 posizioni short.

Ora, consultando l'ultimo Bank Participation Report, guarda cosa risulta negli ultimi tre mesi:

Vedi l'allegato 2773653


Come si vede, da aprile di quest'anno le posizioni short (piu' a destra) stanno drasticamente scendendo, mentre le posizioni long stanno lievemente aumentando.

Anche qui non siamo in grado di dare una spiegazione certa al 100%, ma l'impressione è che queste banche si stiano preparando all'appuntamento di luglio con un bilancio piu' "presentabile", rispetto a quello che hanno avuto nell'ultimo decennio, riequilibrando il loro storico sbilanciamento a favore delle posizioni short e arrivando a una neutralità tra long e short sui preziosi.

Ripeto: è solo un'ipotesi. Magari c'è qualcos'altro in ballo e queste strane mosse servono a una nuova strategia concordata fra queste banche disoneste e che non è stata ancora rivelata.

Ma di primo acchito, non riusciamo a dare una spiegazione diversa a questi dati fuori dal normale: la speranza di rivedere i bilanci di queste banche tornare alla normalità dopo un decennio sembrerebbe abbastanza fondata...

Come al solito, terremo gli occhi aperti e ti aggiorneremo ancora.

Luglio è sempre piu' vicino...

Se confermato questo riguarderebbe solo oro e argento o anche platino e palladio? Fosse cosi a luglio dovtebbe esserci uno spike di prezzo epocale.. OK! Finger crossing
 
BRAVO PER COME HAI PRESENTATO E GESTITO I FATTI E LE NEWS.
ricordo 10 anni fa, qui su F.O. , che gia' tu e altri , compreso me, si parlava di questa operazione/truffa delle B.C. su oro e ag . Avevi , avevamo ragione. vedremo come cercheranno di svicolare per continuare il loro giochino.
 
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