Concetti base per la costruzione di un portafoglio

Ok, letti entrambi :yes:
 
Disclaimer:


Winston Churchill era solito dire:

"Vi sono tre tipi di menzogne:le menzogne, le grandi menzogne e le statistiche"

Nella costruzione di una strategia o TS o costruzione di portafoglio diversificato, bisogna assolutamente tener presente che saremo contrapposti al Mercato ed alla Sua efficienza in forma più o meno debole.

Per far capire l'entità dell'avversario il teorema di Bernoulli risalente al 1713 (Ars Conjectandi) indica le nostre probabilità di bancarotta, in un'ipotetica sfida con culmine nella disfatta di uno dei due contendenti, tendenti al 100%.

Il motivo é piuttosto semplice: siamo infinitamente meno ricchi del mercato e pur ipotizzando di aver individuato la strategia ottimale per fare trading, le probabilità che essa involva a nostro sfavore non saranno MAI nulle. Per quante perdite possiamo infliggere al Mercato, esso non subirà mai gli stessi danni che subiremo noi in caso di evoluzione negativa, potendo perpetuare la scommessa molto più a lungo di noi.

L'obiettivo che a mio avviso ci si dovrebbe porre è durare nella competizione, erodendo con oculatezza, costanza e parsimonia capitali al nostro avversario, rifuggendo dalle superperformances sbandierate da tanti e prendendoci delle giuste pause tra una giocata e l'altra.
LCTM,AMARANTH,ENRONN...etc..etc.. giungendo alle recenti SUBPRIME VICTIMS hanno sperimentato la correttezza dell'assunto di Bernoulli in prima persona.

Sig.E


P.s: per riconoscere le statistiche menzognere dalle statistiche aderenti bisogna infarinarsi statisticamente...sembra un controsenso ma non lo è.



Condivido e sottoscrivo. :yes:
 

Salve,

per continuare mi potrebbe fare un favore con un'implementazione della teoria su un caso concreto?

Le propongo il mio, così si unisce l'utile al dilettevole e si potrà incominciare ad afrrontare un'altra variabile: la posizione rispetto alla variazione attesa.

Attualmente ho il portafoglio così suddiviso:

a) 50% long in leva 15% su Telecom;
b) 50% short in leva 15% su Unicredito.

Supponendo che il prezzo di carico sia per entrambi i titoli quello della chiusura di venerdì, potrebbe dirmi qual'è il mio grado di rischio? Penso che lei abbia i mezzi per farlo.
 
38.5% nel peggiore dei casi circa.

27% come max perdita attesa circa.

Ovviamente non é un portafoglio ma una scommessa (che sinceramente trovo difficoltà a comprendere..)

Sono ovviamente valutazioni personalissime..:)

Sig.E

Sono stupefatto, ho fatto un po' di calcoli e i suoi risultati mi portano ad un livello di stop per le posizioni aperte pressochè coincidente a quello che risulta dalla mia analisi grafica.

Allora riporto il calcolo che ho fatto, probabilmente sbagliatissimo:

Volatilità attesa: 38,5%;
Max perdita prevista 27%;

0.385 x 0.27 = 0.10395;
0.10395 x 0.15 = 0.0155925;
0.0155925/2 = 0.00779625;

Per Telecom: 2.1725 x 0.00779625 = 0.01693; 2.1725-0.01693 = 2.1555.
Io avrei un livello di stop a 2,1525

Per Unicredito: 5,825 x 0.00779625 = 0.04541; 5.825+0.04541 = 5.8704.
Io avrei lo stop a 5,875.

Funziona. :)
 
Buongiorno a tutti,

è da un pò di tempo che leggo questo forum e ho finalmente deciso di iscrivermi. Avrei bisogno di una informazione. Sono laureato in analisi finanziaria e , anche per diletto, mi sono appassionato al risk management. All'università utilizzavo datastream, costruendo portafogli azionari e ne calcolavo il var, adesso vorrei fare lo stesso con i fondi solo che non riesco a trovare le serie storiche dei nav giornalieri ( mi sono registrato gratuitamente su Moneymate versione trial ma mi danno solo 250 osservazioni) in modo da poter provare ad applicare a dei portafogli il lamba di riskmetrics di JPMORGAN o gli stimatori GARCH per poter calcolare un var (95%) decente a 30gg. qualcuno di voi potrebbe aiutarmi? Mi interessano i comparti delle varie sicav .
Grazie e un saluto a tutti

P.C.
 
Buongiorno a tutti,

è da un pò di tempo che leggo questo forum e ho finalmente deciso di iscrivermi. Avrei bisogno di una informazione. Sono laureato in analisi finanziaria e , anche per diletto, mi sono appassionato al risk management. All'università utilizzavo datastream, costruendo portafogli azionari e ne calcolavo il var, adesso vorrei fare lo stesso con i fondi solo che non riesco a trovare le serie storiche dei nav giornalieri ( mi sono registrato gratuitamente su Moneymate versione trial ma mi danno solo 250 osservazioni) in modo da poter provare ad applicare a dei portafogli il lamba di riskmetrics di JPMORGAN o gli stimatori GARCH per poter calcolare un var (95%) decente a 30gg. qualcuno di voi potrebbe aiutarmi? Mi interessano i comparti delle varie sicav .
Grazie e un saluto a tutti

P.C.
Ciao e benvenuto (anche se questa non è propriamente la mia sezione...) per le quotazioni storiche guarda i link qui di seguito
- http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=15327279&postcount=2
- http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=15346883&postcount=4

Ciao :)
 
Indubbiamente il problema principale delle serie storiche dei rendimenti è di essere leptocurtiche.
Sono convinto che il modello riskmetrics abbia un sacco di problemi (troppo semplice spt se a lamba si da il valore di default 0.97), quello garch invece, dal mio punto di vista migliora la situazione. In fondo è plausibile un fenomeno di mean reversion della volatilità nel long run legato a periodi di persistenza di alta o bassa variabilità. Certo nel mercato gli up and down fanno reagire la volatilità in modo asimmetrico ma per il mio livello di approfondimento utilizzare l'exponential Garch o l'asymmetric Garch è una perdita di tempo.
 
...

Lette le note?

"The reader should be aware that return autocorrelations, which could be present in the assets considered, is not taken into account in the Modified VaR."

E' un problema serio e finora ho ravvisato un'unica soluzione.

Sig.E


of course

OK!

kmq il 3d è 'concetti base'

step by step affrontiamo tutte le tecniche e le relative problematiche
 
Qualcuno di voi ha mai utilizzato per stimare la varianza condizionale l' ASYMMETRIC GARCH e se lo ha fatto che parametro correttivo per la skewness ha utilizzato per le varie tipologie di titoli, settori, aree geografiche ( dai più ai meno sensibili agli up and down del rendimento giornaliero).
In fondo in una analisi del rischio che non vuole essere da premio Nobel forse l'utilizzo dell' A-GARCH è il massimo a cui un comune mortale come me può aspirare.
Dopo che uno considera l'effetto volatility clustering quello mean reversion e infine il leverage effect penso che possa andare a dormire felice perchè il resto è l'ignoto allo stato puro.
Dimenticavo, grazie per il mattone appena avrò un pò di tempo lo leggerò volentieri.
Non sopravvalutare la laurea ( spt il nuovo ordinamento con il 3+2), non sono un Fisico e neppure un Matematico:).
Per i laureati in Economia e in Finanza la matematica è il mezzo, non il fine e quando troviamo la pappa pronta ( magari in un software ) siamo i più felici al mondo;)
 
il 3D mi interessa e non poco OK!

premessa: sono completamente ignorante sugli argomenti trattati. (e perdipiù pigro :D)

ora una domanda per ben capire qualche base:

negli allegati Norisk del primo post si parla di "rendimento atteso".
E' dato dalla volatilità intrinseca del singolo titolo, dalle proprie attese :D, o da particolari medie storiche ?

Come varia al variare dei prezzi che il titolo assume nel tempo ?

grazie ;)
Yu
 
Io sono daccordo con quello che stai scrivendo Sig. Ernesto.

Ma alla fine arriveremo a pensare che invece di "misurare" varianze , sarà meglio misurare "probabilita" ed allora di quanto sarà il rendimento atteso castrato o non non ci fregherà più niente , ci fregherà solo non capitare nell'evento "ultra-sinistro" del momentum e di stare sopra il risk free corrente.
Certo nel mio ragionamento entra il ballo la parola capitalizzazione , stare sopra anche di poco al risk free ha senso , pero ammetto che il sottocapitalizzato è piu avido di rendimento e quindi mi riderebbe in faccia per tali misere pretese di guadagno.

scappo , arrivederci.
:bye:
 
Formula CAPM:



Supponiamo che per un titolo azionario "a" il tasso risk-free (Rf) sia pari al 5%, il premio per il rischio( dato dalla differenza tra il rendimento dell'investimento in un titolo rischioso, "a", ed il rendimento dell'investimento in titoli privi di rischio, Rf moltiplicato per il coefficiente Beta , che rappresenta la volatilità caratteristica di quel particolare titolo rischioso) sia del 4,5% ed il Beta è pari a 1,5. Qual è il rendimento atteso di questo titolo azionario?

Ra = 5% + 1,5 * (9,5% - 5%) = 5% + 6,75% = 11,75%.

Un altro titolo azionario "b" presenta invece, a parità di condizioni, un Beta pari a 0,5.

Quindi avremo: Rb = 5% + 0,5 * (9,5% - 5%) = 5% + 2,25% = 7,25%.





Il rendimento atteso per titoli ad alto Beta sarà superiore a quelli a basso Beta.

Più l'investimento che scelgo è rischioso, più devo guadagnare rispetto ad un puro tasso di interesse.


Sig.E

OK OK!

il Beta di un titolo è in qualche modo legato al suo prezzo ?

cioè, per fare un esempio, il rendimento atteso di Telecom è lo stesso sia che sia a 2,23 o a 2,08 ?

mi serve capire come calcolare il grado di rischio in funzione dei prezzi che nel tempo i vari titoli del portafoglio vengono ad assumere.

grazie ;)
Yu
 
I valori di un picker efficiente sono massimamente spiegati da i parametri seguenti (abbandono temporaneamente il mio amato,sofisticatissimo Metastock per un rozzo software di analisi)

Tenendo come esempio Danieli e Trevi ecco cosa solitamnte scovano i moderni cacciatori di performance "aggiustate".

Ad osservare bene è spiegata la lieve "preferenza" per Trevi(IMO)...la minor curtosi,la migliore distribuzione della volatilità, le diverse distribuuzioni nei rendimenti mi confortano sul fatto che forse il\i picker adottati per le scelte di portafoglio non sono proprio da buttare.

I candidati comq. si assomigliano SEMPRE....evitare di riempirsi di bestrunners cercando di decorrelare mi sembra la scelta migliore(IMO. La non significante correlazione "alpha\beta" mi sembra un metodo rozzo ma discretamente efficiente..IMO).

Sig.E

(sono ovviamente esempi...la natura dei titoli non ci mette assolutamente al riparo da un'apertura a -40%, fallimento, drawdown intollerabile, scadimento generalizzato di performance e jatture similari.)

.........

non male altreva eh? :D
 
buondì a tutti! premetto che l'argomento è molto interessante...qualcuno sa come calcolare la covarianza tra 2 o più titoli per la determinazione del rischio di un portafoglio?? Usando la formula in EXCEL e facendo il calcolo a mano vengono 2 valori diversi
 
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