Conflitto di Interessi ??

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echoes70

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Ciao a tutti, da qualche giorno sento parlare di conflitto d'interessi nella vendita di obbligazioni argentina cirio e parmalat.

Ma forse non ho le idee chiare. Per esempio:

Se una banca e' creditrice di un gruppo in difficolta', vendendo (non collocando) obbligazioni di quel gruppo fa un' operazione in conflitto di interessi?
 
Scritto da echoes70
Ciao a tutti, da qualche giorno sento parlare di conflitto d'interessi nella vendita di obbligazioni argentina cirio e parmalat.

Ma forse non ho le idee chiare. Per esempio:

Se una banca e' creditrice di un gruppo in difficolta', vendendo (non collocando) obbligazioni di quel gruppo fa un' operazione in conflitto di interessi?
stando al tuf si , e puo' farlo, ma ha l'obbligo di informare il cliente per scritto
 
Scritto da echoes70


Se una banca e' creditrice di un gruppo in difficolta', vendendo (non collocando) obbligazioni di quel gruppo fa un' operazione in conflitto di interessi?

Come riesci a dimostrare che una banca e' creditrice di bond parmalt e te li ha venduti lei ?

grazie
 
Re: Re: Conflitto di Interessi ??

Scritto da rata_data
Come riesci a dimostrare che una banca e' creditrice di bond parmalt e te li ha venduti lei ?

grazie

Mi riferivo al fatto che una banca può essere creditrice di Parmalat (e fin qui niente di nuovo perchè lo erano quasi tutte) non perchè detentrice di bond, ma perchè ha erogato finanziamenti all'impresa; la stessa banca favorendo la negoziazione dei bond di quella stessa azienda in un certo modo aiuta la reputazione dell'azienda in difficoltà perchè sostiene gli scambi e magari i prezzi e facilità così la credibilità di questa favorendo l'immissione a mercato di altri prestiti che consentirebbero alla banca di rientrare con la sua esposizione. Fantascienza?
 
Anch' io mi sono imbattuto in questo problema. L'avv. Franchi di confconsumatori, sul suo sito sostiene con forza questa tesi: "le banche creditrici vendevano bond in conflitto di interessi"
Sotto il profilo logico non è difficile seguirlo. Se un' azienda è in difficoltà l' andamento dei corsi azionari ed obbligazionari rappresentano un evidente termometro per l' intera comunità finanziaria dello stato dell' impresa e, pertanto condizionano la possibilità di nuove emissioni, la facilità per le aziende di credito di rientrare, il costo della raccolta per ll' emittenteetc.

Esiste, quindi un chiaro interesse per chi è creditore a tenere alte le quotazioni dei corsi, aiutando in modo forte, cosi, l'azienda debitrice.

Sappiamo, inoltre, che tali operazioni di "sostegno" sono fattibili per l' alta concentrazione bancaria ed il basso flottante delle obbligazioni. L' estremizzazione della tesi sono, ovviamente, l' aggiotaggio e l' insider trading.

Il vero problema, penso sia capire se queste sono solo argomentazioni da portare in giudizio (da contrapporre allle inevitabili controindicazioni della banca) o se esistono pronunciamenti, sentenze od altro cui è possibile far riferimento per ottenere rapide soluzioni della vertenza per chi non era stato avvisato del conflitto.
Anch' io ringrazio tutti quelli che riescono a far chiarezza su questo importante e delicato punto.
 
Scritto da rena58
Anch' io mi sono imbattuto in questo problema. L'avv. Franchi di confconsumatori, sul suo sito sostiene con forza questa tesi: "le banche creditrici vendevano bond in conflitto di interessi"
Sotto il profilo logico non è difficile seguirlo. Se un' azienda è in difficoltà l' andamento dei corsi azionari ed obbligazionari rappresentano un evidente termometro per l' intera comunità finanziaria dello stato dell' impresa e, pertanto condizionano la possibilità di nuove emissioni, la facilità per le aziende di credito di rientrare, il costo della raccolta per ll' emittenteetc.

Esiste, quindi un chiaro interesse per chi è creditore a tenere alte le quotazioni dei corsi, aiutando in modo forte, cosi, l'azienda debitrice.

Sappiamo, inoltre, che tali operazioni di "sostegno" sono fattibili per l' alta concentrazione bancaria ed il basso flottante delle obbligazioni. L' estremizzazione della tesi sono, ovviamente, l' aggiotaggio e l' insider trading.

Il vero problema, penso sia capire se queste sono solo argomentazioni da portare in giudizio (da contrapporre allle inevitabili controindicazioni della banca) o se esistono pronunciamenti, sentenze od altro cui è possibile far riferimento per ottenere rapide soluzioni della vertenza per chi non era stato avvisato del conflitto.
Anch' io ringrazio tutti quelli che riescono a far chiarezza su questo importante e delicato punto.

Senza entrare nel merito dell'aggiotaggio o insider trading, la banca puo' collocare titoli in conflitto di interessi specificando sul contratto e facendo firmare al cliente un'apposita clausula che cita questa situazione; esempio:
Azioni della banca stessa.
 
Sono d' accordo apache, ma il problema è sapere se il conflitto è invocabile.Molti, infatti, non hanno firmato nè clausole specifiche nè generali, percui se l' esistenza del conflitto in questi casi fosse universalmente accettata, per questi fortunati risparmiatori si aprirebbero prospettive interessanti
 
Scritto da rena58
Sono d' accordo apache, ma il problema è sapere se il conflitto è invocabile.Molti, infatti, non hanno firmato nè clausole specifiche nè generali, percui se l' esistenza del conflitto in questi casi fosse universalmente accettata, per questi fortunati risparmiatori si aprirebbero prospettive interessanti

Effettivamente se l'operazione era palesemente in conflitto di interessi, questo è probabilmente il fattore che si deve appurare, e il cliente non ne è stato informato... altro che prospettive...CERTEZZE..!
 
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