Considerazioni sulla crisi in Ucraina

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Galli ha secondo me ragione nel mettere insieme il Covid e la guerra.

Tra le possibili conseguenze di questi due fenomeni potrebbero esserci:

1) l'accorciamento delle catene di produzione per diminuire il rischio legato al fattore umano e geopolitico
2) un cambiamento globale delle politiche di magazzino rispetto alla produzione just in time
3) un ritorno a politiche neocoloniali legate all'accaparramento di materie prime
4) uno spostamento delle produzioni energivore verso zone dove è maggiore la disponibilità di rinnovabili

...

Queste "ricette" possono anche venire formulate nella teoria.
E magari anche messe in pratiche da alcuni paesi che hanno aspirazioni suicide (vedi alla voce Europa).
Il punto è che se l'occidente è veramente serio su questa strada rischia un'ulteriore marginalizzazione economica.
Qui stiamo parlando di un'idea balorda nata in ambienti geopolitici che produrebbe danni ai paesi che la mettessero in pratica.
Per questo motivo non ha futuro.
Basta considerare anche solo i danni che le sanzioni alla Russia stanno producendo, all'Europa in particolare, per capire come un soggetto razionale scarterebbe subito un'ipotesi del genere.
Nessuno al di fuori degli Stati Uniti e dei derelitti europei la prende in seria considerazione.
E gli europei probabilmente ne discutono solo su induzione statunitense perchè altrimenti non avrebbe senso. Non corrisponde in alcun modo agli interessi europei.
Ma anche se effettivamente l'occidente scegliesse la strada del suicidio (shit happens), la globalizzazione continuerebbe senza l'occidente.
Magari con la Cina al centro. E con una nuova Wall Street fra Shanghai, Shenzen e Hong Kong. Il mondo andrà avanti se una fetta minoritaria della popolazione mondiale decide di rinchiudersi in una riserva a memoria dell'uomo bianco.
 
Sai vero che l’asse portante della globalizzazione deve essere un paese importatore che strutturalmente e’ in deficit commerciale ??

Quindi escludiamo Russia e Cina…. Forse gli alieni su Marte

Mi sembra che tu conosca solo il modello attuale con al centro gli Stati Uniti. Poca fantasia.
E in ogni caso gli Stati Uniti nella loro fase espansiva erano come la Cina, con una forte ecomomia produttiva e con una bilancia commerciale in attivo.
Se gli Stati Uniti decidono di ritirarsi dalla globalizzazione la Cina può essere quel candidato che ne sostituisce il ruolo. Non è difficile vedere come la Cina potrebbe diventare da paese esportatore un paese importatore.
Però penso che la globalizzazione verrà rivista nei suoi termini monetari perchè attualmente il sistema incentrato sugli Stati Uniti si basa sull'imposizione violenta di una moneta, il dollaro, che mostra molti difetti e che ha perso credibilità.
Può essere che sarà un sistema più equilibrato e multipolare senza la necessità di un buco nero attorno a cui ruotare.
 
Mi sembra che tu conosca solo il modello attuale con al centro gli Stati Uniti. Poca fantasia.
E in ogni caso gli Stati Uniti nella loro fase espansiva erano come la Cina, con una forte ecomomia produttiva e con una bilancia commerciale in attivo.
Se gli Stati Uniti decidono di ritirarsi dalla globalizzazione la Cina può essere quel candidato che ne sostituisce il ruolo. Non è difficile vedere come la Cina potrebbe diventare da paese esportatore un paese importatore.
Però penso che la globalizzazione verrà rivista nei suoi termini monetari perchè attualmente il sistema incentrato sugli Stati Uniti si basa sull'imposizione violenta di una moneta, il dollaro, che mostra molti difetti e che ha perso credibilità.
Può essere che sarà un sistema più equilibrato e multipolare senza la necessità di un buco nero attorno a cui ruotare.

https://m.youtube.com/watch?v=bRFCXvg6iu8
 

La globalizzazione sarebbe appannaggio degli Stati Uniti perchè essi avrebbero la Marina più forte?
Mi sentirei di dire che Dario Fabbri ti fa navigare con l'immaginazione su un mare di minchhiate, amico mio.
In tutte le epoche ci sono discipline che cercano di dire le loro verità sulla base di affabulazioni. Ma tali discipline non hanno alcun valore scientifico, sono pseudo scienze. E spesso si riconoscono dall'uso di affermazioni aprioristiche, spesso magari anche palesemente infondate come in questo caso.
La geopolitica in particolare si potrebbe definire la scienza dei balordi. Ossia di coloro che hanno tempo da perdere e a cui il fascino dei soldatini è ancora impresso nella mente. Adulti che sono rimasti un po' bambini nei loro interessi.
Proprio per questo tale "scienza" è pericolosa perchè può trovarsi in risonanza con le menti dei politici, in quanto una preponderanza di costoro sono balordi per eccellenza.
Così l'amico Putin decide di invadere l'Ucraina sulla base di motivazioni geopolitiche.
Così i dottor stranamore americani decidono di giocare una proxy war alle porte dell'Europa.
Se al posto della geopolitica tornassero alla "scienza" divinatoria basata sulle ispezione delle interiora, forse farebbero più bella figura nei risultati finali.
Fabbri vende con un certo successo il suo prodotto, viste le sue comparsate televisive. E' il suo leggittimo modo di procurarsi il pane.
Ma questo non nasconde il fatto che racconta una marea di cavolate.
In particolare mi sembra che Fabbri con la sua "disciplina" cerchi più o meno sempre di giustificare le assurdità fatte dagli americane.
E questo non è difficile visto che con una pseudo scienza si può giustificare sia il dritto che il rovescio.
Prendendo sul serio queste cavolate puoi anche giustificare discorsi di sapore fascista. Cosa che agli americani torna probabilmente
comodo.
 
le ideone della geopolitica

Comunque divertente constatare come sia il sistema europeo a collassare piuttosto che altri.
Non solo le sanzioni imposte alla Russia hanno creato danni economici e sfiducia degli investitori verso l'area europea.
Dopo Draghi e Lagarde la credibilità della BCE è anche ai minimi termini per la scarsa efficacia nel contenimento dell'inflazione.
Per di più il debito italiano è una bomba ad orologeria con lo spread in turbo.
L'euro allo stesso tempo sprofonda contro tutte le valute contribuendo a peggiorare la situazione dei prezzi.
E i clowneschi leader europei continuano a fare la processione verso Kiev per ottenere selfie con Zelensky.
Che non manca di bacchettarli per le loro mancanze.
Certo che è difficile servire lo zio Sam e allo stesso tempo non apparire ridicoli.
E naturalmente in questo contesto mettiamoci anche le ideone come quella di tornare indietro sulla globalizzazione e di seguire gli americani nella loro crociata anticinese.
Direi che è proprio quello di cui l'economia europea necessita: ideone e indirizzi geopolitici.
Magari dopo la Lagarde si potrebbe nominare Fabbri a capo della BCE.
 
@piof

interessante a proposito del futuro della globalizzazione:

https://www.youtube.com/watch?v=v86w53N3ai8


sì, video con spunti interessanti; magari con punti da chiarire, ad esempio sul terrorismo arabo causato dalla globalizzazione, idea secondo me non molto convincente.

Direi che filosofi e storici sovente tendono a cercare ( o meglio, ritengono di trovare) un filo conduttore per gli eventi ed i cambiamenti, anche se non è così chiaro. Sugli errori della gestione economica europea post 2008 e sino a dopo il 2011 concordo; e concordo con l'idea che abbia favorito la nascita di movimenti euroscettici e populisti. Però non è solo una questione di idee tedesche; ruolo molto significativo han giocato il degrado politico e l'inaffidabilità di paesi come Italia e Grecia.
Inoltre, per quanto riguarda l'Italia, credo abbia avuto un impatto per nulla trascurabile il rapporto personale tra il nostro politico degli ultimi decenni e Putin. Credo che il motivo essenziale per il quale all'estero perse consenso e fu considerato nel 2011 un uomo particolarmente inaffidabile, sia stato il sospetto di rapporti economici personali molto importanti, molto grossi, con l'uomo russo.
Ed anche negli anni successivi, la scelta pessima e nefasta di alcuni uomini in politica è legata essenzialmente a rapporti con la russia.
Quindi certo, si cerchi pure un filo conduttore, ma poi credo vada ricercato ben altro per spiegare gli eventi. Perlomeno il filo conduttore non dovrebbe esser sopravvalutato; altrimenti si finisce per credere in meccanicismi e determinismi che tendono a deresponsabilizzare eccessivamente chi è responsabile diretto dell'andamento delle cose.
E' che in 47 minuti non si può dir tutto; video piacevole in linea con il parere di numerosi filosofi e storici "sinistri" italiani
 
sì, video con spunti interessanti; magari con punti da chiarire, ad esempio sul terrorismo arabo causato dalla globalizzazione, idea secondo me non molto convincente.

Direi che filosofi e storici sovente tendono a cercare ( o meglio, ritengono di trovare) un filo conduttore per gli eventi ed i cambiamenti, anche se non è così chiaro. Sugli errori della gestione economica europea post 2008 e sino a dopo il 2011 concordo; e concordo con l'idea che abbia favorito la nascita di movimenti euroscettici e populisti. Però non è solo una questione di idee tedesche; ruolo molto significativo han giocato il degrado politico e l'inaffidabilità di paesi come Italia e Grecia.
Inoltre, per quanto riguarda l'Italia, credo abbia avuto un impatto per nulla trascurabile il rapporto personale tra il nostro politico degli ultimi decenni e Putin. Credo che il motivo essenziale per il quale all'estero perse consenso e fu considerato nel 2011 un uomo particolarmente inaffidabile, sia stato il sospetto di rapporti economici personali molto importanti, molto grossi, con l'uomo russo.
Ed anche negli anni successivi, la scelta pessima e nefasta di alcuni uomini in politica è legata essenzialmente a rapporti con la russia.
Quindi certo, si cerchi pure un filo conduttore, ma poi credo vada ricercato ben altro per spiegare gli eventi. Perlomeno il filo conduttore non dovrebbe esser sopravvalutato; altrimenti si finisce per credere in meccanicismi e determinismi che tendono a deresponsabilizzare eccessivamente chi è responsabile diretto dell'andamento delle cose.
E' che in 47 minuti non si può dir tutto; video piacevole in linea con il parere di numerosi filosofi e storici "sinistri" italiani

Ma infatti, è sempre interessante ascoltare analisi, specie se presentate in modo piacevole, senza necessariamente cercare dei guru che ti spieghino tutto dell'universo mondo.

Comunque sulla globalizzazione, penso che dovremo aspettare due eventi del prossimo autunno:

1) Il congresso del PC Cinese per capire meglio come la Cina vede il mondo futuro

2) Le elezioni di mid term americane a novembre per capire se il pendolo volgerà di nuovo verso il protezionismo.
 
Ma infatti, è sempre interessante ascoltare analisi, specie se presentate in modo piacevole, senza necessariamente cercare dei guru che ti spieghino tutto dell'universo mondo.

sì, indubbiamente; si ascoltan video, si legge; poi direi che la sintesi spetta a noi che di economia probabilmente capiamo molto più di gran parte degli storici e dei filosofi.

Comunque sulla globalizzazione, penso che dovremo aspettare due eventi del prossimo autunno:

1) Il congresso del PC Cinese per capire meglio come la Cina vede il mondo futuro

2) Le elezioni di mid term americane a novembre per capire se il pendolo volgerà di nuovo verso il protezionismo.

e poi, più avanti, le elezioni americane per il futuro presidente
*********
qualche dato interessante:

Peace versus Justice: The coming European split over the war in Ukraine – European Council on Foreign Relations
 
Seminerio, non del tutto ottimista sulla questione gas e sull'autunno-inverno

https://www.youtube.com/watch?v=cl8xjMe92kM

E' l'effetto stesso delle sanzioni. La Russia non ha più alcun interesse nel vendere gas all'Europa. I dollari e gli euro in sè non valgono nulla se non possono essere scambiati con merci utili. Probabilmente già solo gli introiti delle vendite ai cinesi sono già in eccesso.
Le sanzioni sono uno strumento demenziale. Se gli Stati Uniti subissero le conseguenze economiche dell'Europa, le sanzioni non sarebbero nemmeno mai state implementate. Per fortuna invece che ci sono gli europei che amano prendersi le croci lasciando ai britannici e agli americani il divertimento.
Per il resto il podcast è abbastanza condivisibile in merito ai banchieri centrali del mondo occidentale.
Non lo è tanto quando il Seminerio cerca di salvare Draghi dal mucchio.
Draghi è stato inadeguato quanto gli altri. Un pagliaccio al soldo della politica.
Anzi a vederlo come primo ministro è ancora peggio. Oltre che pagliaccio anche servo dello zio Sam.
Perchè non si può definirlo altrimenti per il suo entusiastico endorsement delle sanzioni.
Perchè o è uno stupido o un cameriere.
Sicuramente non è uno statista. Fa sicuramente il paio con Di Maio.
 
Seminerio, non del tutto ottimista sulla questione gas e sull'autunno-inverno

https://www.youtube.com/watch?v=cl8xjMe92kM

Sì, ora Seminerio si è ritagliato il ruolo del pessimista e vabbè, però ipotizzare difficoltà e razionamenti in finale di anno è del tutto plausibile.

Poi, come ho detto più volte, io sono scettico sulle sanzioni. Tra l'altro, fai caso a un fatto: mentre sull'andamento strettamente militare, attraverso siti specializzati, puoi conoscere la situazione sul terreno quasi in tempo reale, ed hai un preciso riscontro ad esempio sugli effetti degli armamenti che stiamo mandando, sugli effetti delle sanzioni sento grandi discorsi, ma studi approfonditi zero, il che mi mette in sospetto.
 
Poi, come ho detto più volte, io sono scettico sulle sanzioni. Tra l'altro, fai caso a un fatto: mentre sull'andamento strettamente militare, attraverso siti specializzati, puoi conoscere la situazione sul terreno quasi in tempo reale, ed hai un preciso riscontro ad esempio sugli effetti degli armamenti che stiamo mandando, sugli effetti delle sanzioni sento grandi discorsi, ma studi approfonditi zero, il che mi mette in sospetto.

è che applicando sanzioni su petrolio e gas, ma tra molti mesi, si lascia alla Russia un tempo importante per riorganizzarsi e cercare altri mercati. Inoltre altri produttori mondiali tendenzialmente non collaborano con l'occidente accettando di produrre di più per far calare i prezzi (perchè dovrebbero?). Penso però che vi saranno comunque effetti importanti sulla Russia, visto l'insieme di sanzioni di vario genere, costo della guerra, morti, possibile fuga di cervelli...
 
è che applicando sanzioni su petrolio e gas, ma tra molti mesi, si lascia alla Russia un tempo importante per riorganizzarsi e cercare altri mercati. Inoltre altri produttori mondiali tendenzialmente non collaborano con l'occidente accettando di produrre di più per far calare i prezzi (perchè dovrebbero?). Penso però che vi saranno comunque effetti importanti sulla Russia, visto l'insieme di sanzioni di vario genere, costo della guerra, morti, possibile fuga di cervelli...

Che le sanzioni abbiano conseguenze negative sulla Russia non ci piove.
Però le ripercussioni negative per l'occidente sono inferiori? Questo sarebbe forse da valutare.
L'Europa ha perso il principale fornitore di materie prime e le alternative sono costose.
Le materie prime russe continuano viceversa ad affluire a paesi come la Turchia e la Cina.
L'Europa ha perso il mercato russo come destinazione per l'export di prodotti.
L'Europa ha perso un finanziatore del suo debito e un investitore nei suoi mercati finanziari.
Per di più l'occidente con l'uso indiscriminato delle sanzioni si è autoinflitto un danno sottovalutato ma reale: ha perso di credibilità.
Quello occidentale è un sistema monetario e finanziario che il fattore zio Sam rende oggi più rischioso sia per gli investitori che per chi raccoglie capitali.
Oltre a ciò qualcosa come un centinaio di miliardi di risorse finanziarie occidentali è attualmente congelato in Russia, un danno collaterale che riguarda direttamente investitori europei ed americani. Risorse che vengono a mancare e che contribuiscono alla già non rosea situazione.
E questa è la situazione a solo pochi mesi dalla implementazione di queste meravigliose sanzioni.
I vantaggi dello strumento sanzionatorio quali sarebbero?
L'idea che possano produrre un regime change ovviamente è ridicolizzata dalle esperienze storiche e dalla percentuale di consenso raggiunto da Putin. Le sanzioni provocano danni alla popolazione sia da una parte che dall'altra. Queste persone non se la prendono con il governo russo ma con chi implementa le sanzioni.
L'unico effetto che potrebbe essere forse considerato positivo è la difficoltà per l'industria bellica russa nel trovare componenti necessari alla produzione di armamenti. Ma sono difficoltà che valgono più nel breve termine e gli stessi risultati sarebbero stati raggiunti con un insieme di sanzioni molto più limitato e meno dannoso di quello a cui si è invece ricorso.

E se le sanzioni dovessero rimanere in piedi sarà molto peggio.
L'idea che le sanzioni possano produrre il collasso dell'economia russa è risibile come lo è l'idea del regime change.
La Russia non ha più un economia socialista pianificata. Ha un'economia di mercato.
Gli imprenditori russi cominceranno a produrre quello che si importava dall'occidente. I prezzi hanno quest'effetto.
Allo stesso tempo la Russia rimarrà aperta allo scambio economico con chi lo vorrà: India, Cina, Pakistan, Turchia. Con l'Iran i rapporti economici diverranno in particolare molto più stretti.
In questo scenario se l'occidente manterrà le sue sanzioni, la Russia sarà un gigantesco rogue state alle porte dell'Europa.
Un rogue state con un'economia di mercato e con un arsenale nucleare.
Per quale motivo la Russia non dovrebbe dichiarare essa stessa una guerra agli interessi dell'occidente?
Potrebbe finanziare e favorire il terrorismo in chiave antioccidentale.
Potrebbe inviare armi ai nemici dello zio Sam, come lo zio Sam ha fatto con l'Ucraina.
Potrebbe favorire in maniera massicia azioni e attentati contro le infrastrutture chiavi europee ed americane.
Potrebbe trafugare proprietà intellettuale.
Per di più questo rogue state ha anche un seggio nel consiglio di sicurezza dell'Onu.
Cosa dovrebbe temere? Qualche altra sanzione?

Le sanzioni creano per un occidente già in declino la nemesi perfetta.
Con una Cina che sta a guardare e che ha pienamente le carte in regola per soppiantare gli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti peraltro sono un rogue state già da diversi anni. Solo l'Europa non se ne è accorta.
 
ovvio che le sanzioni hanno anche un effetto negativo sui paesi europei

Ma non credo si possa proseguire nel pagare centinaia di miliardi a chi usa quei miliardi per costruire armi nucleari con le quali ci minaccia

qui nessuno nega gli effetti delle sanzioni anche sull'europa
 
ovvio che le sanzioni hanno anche un effetto negativo sui paesi europei

Ma non credo si possa proseguire nel pagare centinaia di miliardi a chi usa quei miliardi per costruire armi nucleari con le quali ci minaccia

qui nessuno nega gli effetti delle sanzioni anche sull'europa

Le sanzioni possono solo peggiorare la situazione come ho già indicato nel mio precedente.
Non sono una soluzione al prolema ma un suo aggravio.
Permanendo le sanzioni l'Europa sta creando ai suoi confini un macroscopico problema.
Se vuoi ridurre i conflitti, il commercio e l'integrazione economica sono i modi migliori per farlo.
Se invece vuoi alimentare i conflitti il modo migliore per farlo è costruire barriere.
Gli Stati Uniti probabilmente hanno pensato di fare una furbata con le sanzioni, ma è probabile che non abbiano valutato nel lungo termine.
Le sanzioni genereranno miseria e guerre. Alla fine non credo proprio che lo zio Sam ne uscirà vincitore.
Di sicuro non l'Europa.
 
magari sul lungo periodo potrei concordare, ma in questi mesi Putin può pagare più mercenari, comprare più rifornimenti, più materiale per costruzione e trasporto di attrezzature militari, se non è sanzionato. Può costruire più missili, se non si limita la disponibilità di chip ecc
 
magari sul lungo periodo potrei concordare, ma in questi mesi Putin può pagare più mercenari, comprare più rifornimenti, più materiale per costruzione e trasporto di attrezzature militari, se non è sanzionato. Può costruire più missili, se non si limita la disponibilità di chip ecc

Primo: i russi hanno molti più dollari e euro di quanti gliene servano anche per merito delle stesse sanzioni. Non credo che abbiano prolemi nel pagare mercenari. E i rifornimenti li pagano in rubli ad aziende russe.
Secondo: se lo scopo era limitare la capacità dell'industria bellica russa di reperire componenti, bastavano sanzioni di gran lunga più ridotte.
Terzo: le intenzioni degli americani sono di tenere in piedi le sanzioni il più a lungo possibile. Probabilmente ritengono che creare un grosso problema ai confini dell'Europa sia il modo migliore per allineare sull'attenti i sudditi europei. Considerando il livello di stupidità dei "leader" europei non posso dare loro torto. Solo che come dicevo prima lo spauracchio per gli europei si trasformerà in un cancro per gli Stati Uniti stessi. Si trasformerà veramente in una nemesi per l'occidente. Personalmente non posso dire che mi dispiaccia. Quest'occidente arrogante e autoreferenziale mi fa piuttosto schifo.
 
Il vero problema è che non abbiamo ben chiari gli obbiettivi delle parti in gioco.

Il più chiaro è quello ucraino, perché è un obbiettivo nazionale.

La Russia: dopo il tentativo iniziale su Kiev ha "ripiegato" sul solo Donbass o questo è solo una tappa per poi aprire il corridoio con la Moldavia, Odessa e poi il resto del paese? O forse ancora, c'è un progetto di ricostituire l'URSS o addirittura di cambiare l' "ordine mondiale"?

Gli anglo-americani: hanno un obbiettivo di contenimento, cioè una pace " alla Kissiger " o c'è a questo punto un obbiettivo più vasto, che passa attraverso l'apertura di un secondo fronte baltico e magari di un terzo fronte in Kazakistan?

Perché se siamo di fronte a uno scontro locale, al "piccolo gioco", allora ha senso la posizione franco - italo - tedesca e l'idea di risolvere la questione rapidamente e cercare di tornare al mondo precedente.

Se invece si è aperto il "grande gioco" allora tutti i discorsi sulle trattative, sulle sanzioni sono il guardare la pagliuzza e non vedere la trave che sta arrivando.
 
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