consulente finanziario

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Fuggi rapidamente qualunque sia la sua qualifica.
Ha già violato il 90% delle leggi del settore (in primis la MIFID) non cercando neppure di capire il tuo profilo ma "convincendoti" ad "affidargli" i tuoi soldi per investirli in quello che dice lui.
Fuga fuga e avvisa se conosci altre persone che hanno a che fare con lui.
Sempre se quello che hai descritto è vero.

Posso consolarti dicendo che purtroppo anche se spesso persone dicono che 'esagero' ritengo che la tua esperienza sia molto più frequente di quanto si pensa (la regola quasi).

P.S.
Come per il discorso di quello che voleva essere seguito da un CFA di terzo livello laureato in fisica e consigliere delegato di Bank of Singapore... la preparazione teorica personale è solo un elemento, tanto meno il titolo di studio. Per fare il consulente finanziario basta il diploma, qualsiasi diploma (anche alberghiero). Ti assicuro che non è detto che un consulente diplomato in ragioneria che in 30 anni ha gestito risparmi di migliaia di persone sia operativamente, teoricamente, praticamente meno preparato della consulente laureata di 28 anni che mostra la scollatura su Instagram ripetendo a pappagallo quanto hanno fatto detto i suoi 'capi' nella riunione commerciale facendo confusione tra gestori, consulenti, promotori, analisti finanziari (e sto citando casi reali) e affermando che il suo 'Team' ha preservato i risparmi dei clienti da qualsiasi discesa da inizio 2022 grazie a gestioni patrimoniali costose come 'Il Foglio'.

Ci sono poi altri due elementi: primo con i consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede tu sei in CONFLITTO d'interessi (e temo certe volte pure con alcuni CFA) quindi avere uno che gioca a Poker contro di te competentissimo non è detto sia un vantaggio... se è bravissimo ed è un 'mostro' è anche capace di girarsi la gente meglio come un calzino portandola dove vuole lui (guarda cosa fece Gianfranco Lande... se si fosse presentato "er Crosta" difficilmente avrebbe ottenuto gli stessi risultati). Secondo le esigenze che tu descrivi (selezione di conti deposito e BTP) sono molto semplici, quasi più da sportello di consigli di un'associazione dei consumatori, che da esperto in wealth management (che poi appunto vorrà 'venderti' i suoi servizi ricchi di azioni, opzioni, derivati etc... ma che non è detto che di questi tempi rendano 2,75% l'anno sicuro come un conto deposito di Illimity o 2,5% come un BTP che scade a novembre 2023).

Bow, alla base delle qualità di un consulente finanziario c'è l'etica. Puoi avere 12 lauree ma se manca l'etica un consulente non sarà mai "buono". L'etica non è un concetto astratto: ci sono delle regole da seguire, delle cose da fare e altre da non fare. Serve anche capirne il perché, non tutto è intuitivo o basta essere "onesti" per essere nel giusto. Molti consulenti semplicemente non le sanno e nessuno gliele insegna (anzi, spesso si insegna ai consulenti a fare il contrario).

Continuare con questa corsa "al ribasso" ripetendo ancora e ancora che, ad esempio, alla fine un diplomato alberghiero è uguale a un CFA non aiuta la professione a evolvere. Fa soltanto il gioco di chi vuol mantenere un settore con zero trasparenza dove la vendita che sfrutta l'asimmetria informativa è mascherata da consulenza.
 
Bow, alla base delle qualità di un consulente finanziario c'è l'etica. Puoi avere 12 lauree ma se manca l'etica un consulente non sarà mai "buono". L'etica non è un concetto astratto: ci sono delle regole da seguire, delle cose da fare e altre da non fare. Serve anche capirne il perché, non tutto è intuitivo o basta essere "onesti" per essere nel giusto. Molti consulenti semplicemente non le sanno e nessuno gliele insegna (anzi, spesso si insegna ai consulenti a fare il contrario).

Continuare con questa corsa "al ribasso" ripetendo ancora e ancora che, ad esempio, alla fine un diplomato alberghiero è uguale a un CFA non aiuta la professione a evolvere. Fa soltanto il gioco di chi vuol mantenere un settore con zero trasparenza dove la vendita che sfrutta l'asimmetria informativa è mascherata da consulenza.

E' un discorso complesso quello dell'etica, posso dirti che il mio background di storico mi ha fatto capire (pur non avendo una formazione classica da storico, ma solo storico dell'economia, mai fatto un esame di filosofia) che l'Etica varia da epoca ad epoca. Non c'è nulla di più sbagliato che giudicare e valutare eventi distanti nel tempo con gli occhi di un contemporaneo. Un giudice che condannava a morte una strega, un omosessuale o un nero in epoche antiche in quanto tali poteva essere una persona molto etica, coltissima, competente e timorata di Dio (a differenza di un brigante, un pirata o un affarista senza scrupoli della stessa epoca). Per estensione posso allargare il discorso alla consulenza in particolare: l'etica dipende dal contesto.
Ti faccio due esempi:

- L'azienda per cui lavori paga per le tue ore e per la struttura in cui ti trovi (nell'ordine delle decine di migliaia di euro al mese di costi). Guadagna zero dai conti deposito, guadagna poco dai BTP ed oltretutto perde delle possibilità di guadagno che non capitano tutti i giorni (se uno ti fa 1 milione di conti deposito non è che entra un altro milionario il pomeriggio). E' ETICO non '''piazzargli''' invece il prodotto più redditizio possibile per l'azienda 'convinto' (da altri? da te stesso? da auto-indulgenza?) che comunque farai il possibile per dargli un buon risultato? Non è un gran figlio di quel collega che 'brucia' queste possibilità per un suo concetto di correttezza quando tanti colleghi si fanno il mazzo per racimolare qualcosa?

- Una persona anziana e sola si ritrova il tipico milione e mezzo dovuti a eredità, vendite di appartamenti dello zio etc... e magari non ha neppure la dimensione o percezione dei soldi che ha. Come molti anziani è anche stanco e 'lento' e perde i suoi colpetti. Sicuramente alla sua morte finiranno a persone già anziane, illustri semi-sconosciuti, badanti di chissà dove o nipotastri cocainomani. E' etico non far 'fruttare al massimo' quei soldi, che tanto che deve farci, per te (che sei magari un CFAOFS con famiglia ed hai bisogno di clienti così in Polizza o Gestione Patrimoniale) o per la tua azienda, che può crescere con quelle 'masse'?

La mia risposta puoi immaginarla, ma è per dire che si può fare il "male" (visto dalla giusta prospettiva... ovviamente quando poi si trova il parente o amico cui hanno piazzato bond argentini al posto del conto deposito o ha pagato 200mila euro l'anno di commissioni senza saperlo a 85 anni con l'alzheimer in Unit e Gestioni truffaldine - e ho visto entrambi questi casi - la 'natura dei fatti' appare chiara) senza essere "malvagi".

Una persona brava, laureatissima e anche etica, ma in conflitto d'interessi che per 'suoi ragionamenti' (solitamente indotti) ha piena intenzione di portare avanti, può concentrare tutte le sue competenze nell'ampliare il baratro del conflitto d'interessi anziché dare un 'colpo al cerchio ed uno alla botte' o mettersi totalmente a disposizione del servizio e dei risparmiatori.

P.S.
Aggiungo al grassetto: se ha incremento diretto di reddito (es. Partita IVA) dal farlo, il fatto di aver trascorso decenni di studi o conseguito il CFA e paragonarsi ai redditi degli amministratori delegati di Bank of Singapore spesso spinge queste persone a 'giustificare' ancor di più questa condotta dicendo 'il mio lavoro vale/finalmente i meritati risultati'. Lo scarsamente diplomato di 26 anni che si vede arrivare 9000 euro al mese dopo aver fatto polizze a tutte le amiche di zia lo capisce che c'è 'qualcosa che non va' e quindi o mette consapevolmente da parte l'etica o qualche dubbio se lo pone (sempre in base a CFAOFS che ho conosciuto in passato).
 
Ultima modifica:
Ma è un consulente vero? Sembra incredibile :(

Ho letto un paio di volte il suo intervento ed un paio di volte il tuo. Non capisco cosa c'è di incredibile. Presupponendo che abbia fatto tutto quello che doveva a termine di legge, vedo due categorie di professionisti. Quelli che per prendere il cliente fanno quello che dice lui, salvo magari aggiustarsi quando arrivano i problemi e quelli che invece ti dicono chiaramente che i professionisti sono loro e che se ti affidi a loro, bene o male decidono loro, anch'essi aggiustandosi per venire incontro al cliente.
 
Sul discorso finanza ed etica siamo su un terreno minato. Temo che chi fa milioni di dollari siano persone estremamente preparate e possono essere gli stessi che spacciavano cdo; l'etica si tende a vederla verso il singolo cliente finale, penso che però chi dirige i giochi siano persone eccellenti a livello tecnico che però spesso per far soldi cercano e creano e applicano pratiche non proprio ortodosse e le conseguenze non sono sul singolo ma sull'intero globo.
 
penso che però chi dirige i giochi siano persone eccellenti a livello tecnico che però spesso per far soldi cercano e creano e applicano pratiche non proprio ortodosse e le conseguenze non sono sul singolo ma sull'intero globo.

E pur esistendo in mezzo banditi e cocainomani da film, in realtà molti, conoscendoli, sono persone ottime ed eccellenti anche a livello morale nella vita di tutti i giorni. Quindi il discorso dell'etica è molto complesso. Per tanti che fanno il mio lavoro il disgraziato sono sicuramente io che metto certe cose in una certa luce. Il problema grosso è che io mi vedo prima risparmiatore.
 
E' un discorso complesso quello dell'etica, posso dirti che il mio background di storico mi ha fatto capire (pur non avendo una formazione classica da storico, ma solo storico dell'economia, mai fatto un esame di filosofia) che l'Etica varia da epoca ad epoca. Non c'è nulla di più sbagliato che giudicare e valutare eventi distanti nel tempo con gli occhi di un contemporaneo. Un giudice che condannava a morte una strega, un omosessuale o un nero in epoche antiche in quanto tali poteva essere una persona molto etica, coltissima, competente e timorata di Dio (a differenza di un brigante, un pirata o un affarista senza scrupoli della stessa epoca). Per estensione posso allargare il discorso alla consulenza in particolare: l'etica dipende dal contesto.
Ti faccio due esempi:

- L'azienda per cui lavori paga per le tue ore e per la struttura in cui ti trovi (nell'ordine delle decine di migliaia di euro al mese di costi). Guadagna zero dai conti deposito, guadagna poco dai BTP ed oltretutto perde delle possibilità di guadagno che non capitano tutti i giorni (se uno ti fa 1 milione di conti deposito non è che entra un altro milionario il pomeriggio). E' ETICO non '''piazzargli''' invece il prodotto più redditizio possibile per l'azienda 'convinto' (da altri? da te stesso? da auto-indulgenza?) che comunque farai il possibile per dargli un buon risultato? Non è un gran figlio di quel collega che 'brucia' queste possibilità per un suo concetto di correttezza quando tanti colleghi si fanno il mazzo per racimolare qualcosa?

- Una persona anziana e sola si ritrova il tipico milione e mezzo dovuti a eredità, vendite di appartamenti dello zio etc... e magari non ha neppure la dimensione o percezione dei soldi che ha. Come molti anziani è anche stanco e 'lento' e perde i suoi colpetti. Sicuramente alla sua morte finiranno a persone già anziane, illustri semi-sconosciuti, badanti di chissà dove o nipotastri cocainomani. E' etico non far 'fruttare al massimo' quei soldi, che tanto che deve farci, per te (che sei magari un CFAOFS con famiglia ed hai bisogno di clienti così in Polizza o Gestione Patrimoniale) o per la tua azienda, che può crescere con quelle 'masse'?

La mia risposta puoi immaginarla, ma è per dire che si può fare il "male" (visto dalla giusta prospettiva... ovviamente quando poi si trova il parente o amico cui hanno piazzato bond argentini al posto del conto deposito o ha pagato 200mila euro l'anno di commissioni senza saperlo a 85 anni con l'alzheimer in Unit e Gestioni truffaldine - e ho visto entrambi questi casi - la 'natura dei fatti' appare chiara) senza essere "malvagi".

Una persona brava, laureatissima e anche etica, ma in conflitto d'interessi che per 'suoi ragionamenti' (solitamente indotti) ha piena intenzione di portare avanti, può concentrare tutte le sue competenze nell'ampliare il baratro del conflitto d'interessi anziché dare un 'colpo al cerchio ed uno alla botte' o mettersi totalmente a disposizione del servizio e dei risparmiatori.

P.S.
Aggiungo al grassetto: se ha incremento diretto di reddito (es. Partita IVA) dal farlo, il fatto di aver trascorso decenni di studi o conseguito il CFA e paragonarsi ai redditi degli amministratori delegati di Bank of Singapore spesso spinge queste persone a 'giustificare' ancor di più questa condotta dicendo 'il mio lavoro vale/finalmente i meritati risultati'. Lo scarsamente diplomato di 26 anni che si vede arrivare 9000 euro al mese dopo aver fatto polizze a tutte le amiche di zia lo capisce che c'è 'qualcosa che non va' e quindi o mette consapevolmente da parte l'etica o qualche dubbio se lo pone (sempre in base a CFAOFS che ho conosciuto in passato).

Ti rispondo solo sul grassetto: etica, intesa come rispetto del codice etico o deontologico di un consulente finanziario, e conflitto di interessi non vanno d'accordo. Decidi: o quella brava e laureatissima persona rispetta il codice etico della sua professione, oppure opera in conflitto di interessi. Delle due l'una.

Ovviamente, io mi riferisco sempre e solo all'etica della professione della consulenza finanziaria. Quello che ne è estraneo - almeno fino al punto che non inficia sulla professionalità - non lo prendo in considerazione (essenzialmente, vita privata). Sennò sembra che per fare i consulenti bisogna essere il buddha... non c'entra niente.
 
E pur esistendo in mezzo banditi e cocainomani da film, in realtà molti, conoscendoli, sono persone ottime ed eccellenti anche a livello morale nella vita di tutti i giorni. Quindi il discorso dell'etica è molto complesso. Per tanti che fanno il mio lavoro il disgraziato sono sicuramente io che metto certe cose in una certa luce. Il problema grosso è che io mi vedo prima risparmiatore.

Stai facendo confusione tra etica professionale e "moralità" nella vita di tutti i giorni. Non c'entra nulla l'una con l'altra. O, almeno, non è questo ciò a cui mi riferisco.
 
Un bravo consulente, secondo me, oltre che una buona conoscenza dei mercati e del mondo della finanza, deve essere soprattutto un buono psicologo. Entrare in sintonia con il cliente e conoscerne a fondo le esigenze e le aspettative. Se mira soprattutto alla salvaguardia del capitale, gli puoi fare tutti i discorsi più complessi sull'erosione del capitale dall'inflazione, gli puoi mostrare i grafici di lungo periodo degli indici azionari e del loro aumento con il passare del tempo, ma non puoi raccontargli menzogne e proporgli fondi o polizze unit linked. Assecondare invece le sue richieste con prodotti semplici come conti di deposito, TdS con buon rating e scadenze adeguate e, al massimo, polizze a gestione separata. Un consulente indipendente questo lo può fare, uno bancario è difficile che lo faccia.
 
Assecondare invece le sue richieste con prodotti semplici come conti di deposito, TdS con buon rating e scadenze adeguate e, al massimo, polizze a gestione separata. Un consulente indipendente questo lo può fare, uno bancario è difficile che lo faccia.

In realtà in tutte le filiali in cui ho lavorato anche per pochi giorni (ho perso il conto a 25, all'inizio giravo) circa il 50% del patrimonio dei clienti è in 'amministrato' (titoli di Stato, conti deposito e una volta obbligazioni bancarie) l'altro 50% forse è investito.
Ovviamente è molto improbabile che se ti presenti a inizio mese ed a fine trimestre dal titolare della filiale quello se ne esca con un "faccia un conto deposito, valuti bene e poi magari iniziamo con un investimento", ma colleghi che per non avere rogne o perché a fine budget (ultimamente difficile) piazzano il cliente che potrebbe generargli problemi (anche semplicemente perché anziano o non capisce molto) in conto deposito ce ne sono tantissimi. In periodi in cui c'era ancora un minimo di 'etica' (pre 2015, prima che le banche con la liquidità in cui sguazzare spostassero tutti gli utili sul gestito) anche colleghi meno 'morali' avevano dei paletti: al nuovo cliente senza esperienza si fa il conto deposito, scaduto il conto deposito fai l'obbligazione e vedi come reagisce, a fine obbligazione proponi fondi obbligazionari magari con la cedola, dopo che ha preso il via con quelli passi a tutto il resto. Quindi ci si impiegava anni a portare una famiglia (per dire) dal tasso sul conto alle Unit.
Ovviamente quando ti chiama il direttore di turno (o peggio ancora il 'manager venuto apposta dalla direzione') per proporti importanti novità non è mai perché è uscito il tasso migliore sul conto deposito... :D

Dagli CFAOFS/promotori nel 2000 come nel 2003, nel 2008, come nel 2015 come nel 2022 vedo solo quello che ha descritto @Nhio82 e parlo di tanti casi. Ovviamente c'è quello più competente/bravo/morale/etico (in ordine di rarità) e quello meno o per nulla (che spesso ha molto successo).
 
Come per il discorso di quello che voleva essere seguito da un CFA di terzo livello laureato in fisica e consigliere delegato di Bank of Singapore...

Il "quello" sono sicuramente io.
Mi sembra un tono eccessivamente sarcastico, ma rispetto le critiche anche le più dure. Ma mi permetto di correggerti, il consigliere delegato di Singapore non era tra le mie preferenze. Sul resto ricordi bene ;)
 
In realtà in tutte le filiali in cui ho lavorato anche per pochi giorni (ho perso il conto a 25, all'inizio giravo) circa il 50% del patrimonio dei clienti è in 'amministrato' (titoli di Stato, conti deposito e una volta obbligazioni bancarie) l'altro 50% forse è investito.
Ovviamente è molto improbabile che se ti presenti a inizio mese ed a fine trimestre dal titolare della filiale quello se ne esca con un "faccia un conto deposito, valuti bene e poi magari iniziamo con un investimento", ma colleghi che per non avere rogne o perché a fine budget (ultimamente difficile) piazzano il cliente che potrebbe generargli problemi (anche semplicemente perché anziano o non capisce molto) in conto deposito ce ne sono tantissimi. In periodi in cui c'era ancora un minimo di 'etica' (pre 2015, prima che le banche con la liquidità in cui sguazzare spostassero tutti gli utili sul gestito) anche colleghi meno 'morali' avevano dei paletti: al nuovo cliente senza esperienza si fa il conto deposito, scaduto il conto deposito fai l'obbligazione e vedi come reagisce, a fine obbligazione proponi fondi obbligazionari magari con la cedola, dopo che ha preso il via con quelli passi a tutto il resto. Quindi ci si impiegava anni a portare una famiglia (per dire) dal tasso sul conto alle Unit.
Ovviamente quando ti chiama il direttore di turno (o peggio ancora il 'manager venuto apposta dalla direzione') per proporti importanti novità non è mai perché è uscito il tasso migliore sul conto deposito... :D

Dagli CFAOFS/promotori nel 2000 come nel 2003, nel 2008, come nel 2015 come nel 2022 vedo solo quello che ha descritto @Nhio82 e parlo di tanti casi. Ovviamente c'è quello più competente/bravo/morale/etico (in ordine di rarità) e quello meno o per nulla (che spesso ha molto successo).

E' proprio questo il problema dei consulenti bancari, vuoi o non vuoi, se vuoi mantenere il ruolo devi comunque conciliare le esigenze del cliente con il budget che ti assegna la Direzione che si basa sulle commissioni che i prodotti proposti retrocedono all'Istituto. Con i conti di deposito o i TdS i budget non si raggiungono.
 
Il "quello" sono sicuramente io.
Mi sembra un tono eccessivamente sarcastico, ma rispetto le critiche anche le più dure. Ma mi permetto di correggerti, il consigliere delegato di Singapore non era tra le mie preferenze. Sul resto ricordi bene ;)

Scusa, non volevo essere offensivo. Citavo il caso come estremo (anche magari non conoscendo la situazione della consulenza e delle varie certificazioni) e ne ho fatto un'iperbole. Ho avuto dei testi del CFA e ho detto non solo che sono cose per me lontane, ma oltretutto che onestamente non saprei come applicare (moltissima analisi di aziende). Poi conosco un giovane consulente finanziario indipendente che ad esempio vuole prendersi il Primo livello. Allo stesso modo ho visto i danni che dei preparatissimi e bravissimi matematici/fisici puri hanno fatto nei prodotti finanziari (in Veneto Banca assumevano con PHD in fisica e mettevano nelle fabbriche prodotto), non per loro mancanze, giustamente al matematico dici "risolvimi questo" e te lo risolve. Una volta un membro di una fabbrica prodotto di una certa compagnia assicurativa venne a spiegarmi con naturalezza i vantaggi di una 'polizza unit sintetica': compriamo un floor che da protezione al capitale, poi con poco capitale possiamo riprodurre un indice tramite un'opzione asiatica, senza investirci direttamente... blabla. Io gli dissi "si rende conto che è stato investito in questo prodotto 1 milione di euro di una persona anziana che dopo tre mesi è morta e ci hanno rimesso il 10%"? E lui "beh, si, ma li è colpa del consulente". Certo, ma non dovrebbe proprio circolare roba complessa sparata sulla rete che poi, dato che è stato creato (onerosamente) il prodotto viene budgettizzato e viene fatto credere ai 'consulenti' per primi che visto che c'è un floor matematico ed un'opzione è una cosa 'prudente' che si comporterà come una sorta di Ramo I.

E' proprio questo il problema dei consulenti bancari, vuoi o non vuoi, se vuoi mantenere il ruolo devi comunque conciliare le esigenze del cliente con il budget che ti assegna la Direzione che si basa sulle commissioni che i prodotti proposti retrocedono all'Istituto. Con i conti di deposito o i TdS i budget non si raggiungono.

Se vuoi mantenere il ruolo mi fa sorridere... credo che il 90% di quelli che conosco fuggirebbe volentieri via dal ruolo. Diciamo che quando sei in prima fila nella Prima Guerra Mondiale l'obiettore di coscienza non è un'opzione.
 
Ultima modifica:
Un bravo consulente, secondo me, oltre che una buona conoscenza dei mercati e del mondo della finanza, deve essere soprattutto un buono psicologo. Entrare in sintonia con il cliente e conoscerne a fondo le esigenze e le aspettative. Se mira soprattutto alla salvaguardia del capitale, gli puoi fare tutti i discorsi più complessi sull'erosione del capitale dall'inflazione, gli puoi mostrare i grafici di lungo periodo degli indici azionari e del loro aumento con il passare del tempo, ma non puoi raccontargli menzogne e proporgli fondi o polizze unit linked. Assecondare invece le sue richieste con prodotti semplici come conti di deposito, TdS con buon rating e scadenze adeguate e, al massimo, polizze a gestione separata. Un consulente indipendente questo lo può fare, uno bancario è difficile che lo faccia.
Menzogne ? C è gente che nel 2021 accettava prodotti volatili perché i mercati salivano, e ora ( magari anche in buona fede) dice " ho sbagliato, buttiamo tutto sulla ramo I.
Chi non lavora a contatto con la clientela, ha questa idea dell essere umano monolitico, sempre coerente con se stesso . Non è affatto cosi
 
Scusa, non volevo essere offensivo. Citavo il caso come estremo (anche magari non conoscendo la situazione della consulenza e delle varie certificazioni) e ne ho fatto un'iperbole.

Nessun problema, non mi offendo mai infatti ho risposto con ironia. Grazie per le scuse, apprezzo molto il gesto.
 
Scusa, non volevo essere offensivo. Citavo il caso come estremo (anche magari non conoscendo la situazione della consulenza e delle varie certificazioni) e ne ho fatto un'iperbole. Ho avuto dei testi del CFA e ho detto non solo che sono cose per me lontane, ma oltretutto che onestamente non saprei come applicare (moltissima analisi di aziende). Poi conosco un giovane consulente finanziario indipendente che ad esempio vuole prendersi il Primo livello. Allo stesso modo ho visto i danni che dei preparatissimi e bravissimi matematici/fisici puri hanno fatto nei prodotti finanziari (in Veneto Banca assumevano con PHD in fisica e mettevano nelle fabbriche prodotto), non per loro mancanze, giustamente al matematico dici "risolvimi questo" e te lo risolve. Una volta un membro di una fabbrica prodotto di una certa compagnia assicurativa venne a spiegarmi con naturalezza i vantaggi di una 'polizza unit sintetica': compriamo un floor che da protezione al capitale, poi con poco capitale possiamo riprodurre un indice tramite un'opzione asiatica, senza investirci direttamente... blabla. Io gli dissi "si rende conto che è stato investito in questo prodotto 1 milione di euro di una persona anziana che dopo tre mesi è morta e ci hanno rimesso il 10%"? E lui "beh, si, ma li è colpa del consulente". Certo, ma non dovrebbe proprio circolare roba complessa sparata sulla rete che poi, dato che è stato creato (onerosamente) il prodotto viene budgettizzato e viene fatto credere ai 'consulenti' per primi che visto che c'è un floor matematico ed un'opzione è una cosa 'prudente' che si comporterà come una sorta di Ramo I.



Se vuoi mantenere il ruolo mi fa sorridere... credo che il 90% di quelli che conosco fuggirebbe volentieri via dal ruolo. Diciamo che quando sei in prima fila nella Prima Guerra Mondiale l'obiettore di coscienza non è un'opzione.

Moltissima analisi di aziende... se parli dell'analisi dei bilanci aziendali, è circa il 15% del programma del level 1 e il 12,5% del level 2. Nel level 3 è lo 0%. Considerando che in tutto sono penso quasi 10.000 pagine, non è poco nemmeno quel 15% + 12,5%.

Cmq sono d'accordo che non sia un must per poter fare il consulente finanziario. Ma l'analisi di bilancio è alla base dell'analisi fondamentale, e conoscerla almeno un po' è importante ad esempio sia per chi decida di utilizzarla e ne faccia un mestiere (analisti e gestori), sia per chi "semplicemente" decida che è o non è importante nella costituzione di un portafoglio finanziario e, in base a ciò che crede, suggerisca o non suggerisca fondi a gestione attiva o passiva, ad esempio. E' uno dei tasselli che porta a scegliere una filosofia di investimento (non l'unico). E questo, a un consulente finanziario, può servire.
 
I gestori sono un'altra cosa rispetto ai consulenti.
Il consulente considera i mercati e l'investitore, mentre il gestore considera solo i mercati.
 
Menzogne ? C è gente che nel 2021 accettava prodotti volatili perché i mercati salivano, e ora ( magari anche in buona fede) dice " ho sbagliato, buttiamo tutto sulla ramo I.
Chi non lavora a contatto con la clientela, ha questa idea dell essere umano monolitico, sempre coerente con se stesso . Non è affatto cosi

Forse vivo in una realtà diversa ma le persone con buone disponibilità economiche hanno di solito un'età abbastanza avanzata e vogliono, come prima cosa, salvaguardare il capitale anche a scapito del rendimento. Se "accettano" prodotti volatili forse non hanno capito a fondo i rischi che corrono o il consulente di turno, che deve piazzare i prodotti della casa, gl'indora la pillola mostrando solo i lati positivi e non i rischi insiti in quello che invoglia a sottoscrivere.
 
Forse vivo in una realtà diversa ma le persone con buone disponibilità economiche hanno di solito un'età abbastanza avanzata e vogliono, come prima cosa, salvaguardare il capitale anche a scapito del rendimento. Se "accettano" prodotti volatili forse non hanno capito a fondo i rischi che corrono o il consulente di turno, che deve piazzare i prodotti della casa, gl'indora la pillola mostrando solo i lati positivi e non i rischi insiti in quello che invoglia a sottoscrivere.

E' così sicuramente, quasi sempre chi ha tanti anni sulle spalle e tanti soldi vuole un guadagno sicuro, possibilmente anche garantito, ad un valore di rendimento che decide lui a secondo degli input che gli arrivano dal mondo che lo circonda...a chi basta non perdere, chi vuole l'1%, chi vuole il 3%, chi si accontenta del 10% sul lungo periodo....tutti, tutti, tutti indistintamente, non hanno idea dei rischi che si devono prendere per ottenere quello che vogliono o se hanno senso le cifre di rendimento che sparano.
Tendenzialmente scendendo con l'età, cambia il rendimento atteso e si ingigantiscono certi bias dovuti al proprio lavoro, giornali, tg, ambiente, amici, quindi spunta il Vietnam, il titolo sull'idrogeno del nasdaq, l'arbitraggio sui bond, il titolo con ottimi fondamentali...tutti, tutti, tutti indistintamente, non hanno idea dei rischi che si devono prendere per ottenere quello che vogliono o se hanno senso le cifre di rendimento che sparano.
Se il consulente si mette a fare l'elenco dei rischi reali legati ad ogni scelta d'investimento, non investe più nessuno, bisogna trovare un punto di equilibrio dove i consulente interpreta l'investitore e si deve anche far carico di eventuali momenti di tensione post investimento dove deve saper difendere delle scelte corrette di allocazione, anche se i mercati girano momentaneamente al contrario.

Poi in tantissimi si dicono "tanto i mercati fanno quello che gli tira, alla fine ci sarà comunque sempre una fetta di clienti contenti(quelli che vedono il segno +) e una fetta di scontenti(quelli che vedono il segno - )...me ne frego, mi faccio un bel pelo sullo stomaco, vendo quello che mi fa più comodo, tanto alla fine tra scontenti e contenti io guadagnerò di più di quello che cerca di fare tutte le cose perbenino e perde tempo a spiegare.
Coi soldi che guadagno in più mi iscrivo al golf, al club nautico e al rotary, mi faccio il canale istagram, così aumento ancora di più i volumi e guadagno ancora di più...tanto contenti e scontenti ci saranno sempre.
 
Forse vivo in una realtà diversa ma le persone con buone disponibilità economiche hanno di solito un'età abbastanza avanzata e vogliono, come prima cosa, salvaguardare il capitale anche a scapito del rendimento.

Anche quelle giovani se hanno buone disponibilità economiche puntano prima alla conservazione e poi all'accrescimento (spesso... poi a quello che a 25 anni ha 100milioni ed è figlio di Bezos o multimilionario in crypto non gliene frega niente, ma sono pochi). Certo posso avere obiettivi di più ampio respiro, ma chi sa di aver ereditato 800mila euro o di aver rivestito una carica ad 'alto reddito' per alcuni anni magari lavorando 14ore al giorno all'estero sa anche che se fa -70 la sua vita (e la sua psiche e probabilmente anche la cartella clinica) peggiora, se fa +70 la sua vita rimane circa uguale, al massimo cambia prima casa o si toglie lo sfizio dell'audi elettrica.

Il problema è un altro: in un certo periodo (l'anno scorso) io a catalogo non avevo NESSUN prodotto che non fosse a rischio alto (anche se sul KID magari dava 'minimo' un bilanciato 20% azionario e 40% high yield non lo considero tale). Vietate Ramo I, vietati fondi monetari (che poi con i costi di gestione sono anche illogici), inesistenti CID, i grandi Gestori con il CFA di importanti aziende internazionali si 'vantavano' che tutti i loro fondi sull'azionario cinese avevano 5 stelle, in generale tutti gli azionari spostati sul Growth (e pure i bilanciati) etc...

Forse però @totuccio2 si riferisce a persone non per forza con grandi capitali, il trentenne che ha messo da parte quei 10mila euro e dice 'se li investo in azionario e li incremento ci faccio qualcosa di serio, così posso al massimo comprarci un'auto usata', oppure il pensionato che nell'attivare il PAC di 200 euro al mese per mettere nel cassetto una parte della pensione era ben disposto al bilanciato dinamico che almeno le faceva incrementare piuttosto che al PAC sul monetario che non ha proprio senso.
Certo con queste masse di Ramo I ce ne fai poca.

In generale noi tutti sappiamo che non c'è nulla di più sciocco che entrare sull'azionario (magari tematico) e l'obbligazionario long term o high yield nel terzo trimestre 2021 per poi parcheggiare tutto in liquidità nel terzo trimestre del 2022 perché il portafoglio è sceso.

Poi in tantissimi si dicono "tanto i mercati fanno quello che gli tira, alla fine ci sarà comunque sempre una fetta di clienti contenti(quelli che vedono il segno +) e una fetta di scontenti(quelli che vedono il segno - )...me ne frego, mi faccio un bel pelo sullo stomaco, vendo quello che mi fa più comodo, tanto alla fine tra scontenti e contenti io guadagnerò di più di quello che cerca di fare tutte le cose perbenino e perde tempo a spiegare.
Coi soldi che guadagno in più mi iscrivo al golf, al club nautico e al rotary, mi faccio il canale istagram, così aumento ancora di più i volumi e guadagno ancora di più...tanto contenti e scontenti ci saranno sempre.

Ma io credo che il 99% degli CFAOFS faccia ciò... qui è la differenza con chi in filiale, comunque, budget o non budget, ti fa anche il BTP (non solo io ma anche molti colleghi) o il conto deposito, perché loro possono essere redarguiti, ma non si ficcano in tasca niente. Per quello, inutile dirlo, gli CFAOFS sono pericolosissimi, non negli anni in cui tutto 'va bene' (2012-2022), ma negli anni in cui va male e di brutto (1999-2009) perché il rischio di rovinare le famiglie è concreto, non è questione di rompiscatole 'scontenti'. Fai un portafoglio di azionari tematici nel 1999 e in tre anni bruci il 80% del capitale, una persona abbiente la lasci in mutande.
 
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Anche quelle giovani se hanno buone disponibilità economiche puntano prima alla conservazione e poi all'accrescimento (spesso... poi a quello che a 25 anni ha 100milioni ed è figlio di Bezos o multimilionario in crypto non gliene frega niente, ma sono pochi). Certo posso avere obiettivi di più ampio respiro, ma chi sa di aver ereditato 800mila euro o di aver rivestito una carica ad 'alto reddito' per alcuni anni magari lavorando 14ore al giorno all'estero sa anche che se fa -70 la sua vita (e la sua psiche e probabilmente anche la cartella clinica) peggiora, se fa +70 la sua vita rimane circa uguale, al massimo cambia prima casa o si toglie lo sfizio dell'audi elettrica.

Il problema è un altro: in un certo periodo (l'anno scorso) io a catalogo non avevo NESSUN prodotto che non fosse a rischio alto (anche se sul KID magari dava 'minimo' un bilanciato 20% azionario e 40% high yield non lo considero tale). Vietate Ramo I, vietati fondi monetari (che poi con i costi di gestione sono anche illogici), inesistenti CID, i grandi Gestori con il CFA di importanti aziende internazionali si 'vantavano' che tutti i loro fondi sull'azionario cinese avevano 5 stelle, in generale tutti gli azionari spostati sul Growth (e pure i bilanciati) etc...

Forse però @totuccio2 si riferisce a persone non per forza con grandi capitali, il trentenne che ha messo da parte quei 10mila euro e dice 'se li investo in azionario e li incremento ci faccio qualcosa di serio, così posso al massimo comprarci un'auto usata', oppure il pensionato che nell'attivare il PAC di 200 euro al mese per mettere nel cassetto una parte della pensione era ben disposto al bilanciato dinamico che almeno le faceva incrementare piuttosto che al PAC sul monetario che non ha proprio senso.
Certo con queste masse di Ramo I ce ne fai poca.

In generale noi tutti sappiamo che non c'è nulla di più sciocco che entrare sull'azionario (magari tematico) e l'obbligazionario long term o high yield nel terzo trimestre 2021 per poi parcheggiare tutto in liquidità nel terzo trimestre del 2022 perché il portafoglio è sceso.



Ma io credo che il 99% degli CFAOFS faccia ciò... qui è la differenza con chi in filiale, comunque, budget o non budget, ti fa anche il BTP (non solo io ma anche molti colleghi) o il conto deposito, perché loro possono essere redarguiti, ma non si ficcano in tasca niente. Per quello, inutile dirlo, gli CFAOFS sono pericolosissimi, non negli anni in cui tutto 'va bene' (2012-2022), ma negli anni in cui va male e di brutto (1999-2009) perché il rischio di rovinare le famiglie è concreto, non è questione di rompiscatole 'scontenti'. Fai un portafoglio di azionari tematici nel 1999 e in tre anni bruci il 80% del capitale, una persona abbiente la lasci in mutande.

no, mi riferisco a cliente che ci seguivano pedissequamente, e che facevano prodotti volatili (spiegati anche come volatili, non occultando nulla ) e che, alla prova dei fatti, si sono spaventati ed hanno buttato tutto in perdita sulla ramo i.
Per la verità, devo dire anche con estrema correttezza : il signore in questione mi ha detto 2 non ve ne faccio una colpa, sono io che ho sbagliato, ma ora non sono più tranquillo, mettiamo tutto su ramo i".
Quando è così, c'è poco da dire.
 
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