Conti deposito e vincoli: morte / decesso dell'unico intestatario e successione - thread unificato

Buongiorno a tutti.
Volevo chiedervi: in caso una persona apra un conto deposito intestato solo a lei, vincoli una cifra su quel conto deposito e poi muoia, il vincolo potrebbe restare in essere fino alla sua scadenza, o nel momento in cui la banca apprende del decesso (magari in prossimità della maturazione degli interessi dopo anni di vincolo) automaticamente cesserebbe? Il secondo caso non sarebbe un danno per gli eredi? Ci sono modi per evitarlo?
Grazie in anticipo.
 
Discussione esistente Conti deposito e successione : cosa succede alla morte dell'intestatario
Nella discussione troverai conferma che non si può generalizzare : bisogna leggere cosa dice il contratto ,ad esempio,Rendimax/BancaIFIS ha inserito una clausola che prevede che il vincolo viene portato a scadenza e solo allora gli eredi possono dividersi il deposito

Grazie mille.
Avevo letto un po' delle discussioni in merito qui sul FOL, ma ho pensato comunque di aprirne una nuova perché quasi tutte le discussioni vertono, mi pare, sulla casistica/desiderio opposto al mio. Cioè, leggo di persone che ereditando vorrebbero poter chiudere PRIMA un vincolo (sia esso svincolabile o meno) sottoscritto dalla persona defunta. Io invece mi ponevo il caso opposto: può la banca OBBLIGARE a chiudere un vincolo (svincolabile o meno) in caso di decesso dell'unico intestatario - di fatto facendo perdere agli eredi molti degli interessi (o tutti, a seconda delle condizioni) maturati fino a quel momento?
Su questo non so se i regolamenti delle singole banche aiutino, né le precedenti discussioni che ho letto e sto leggendo - anche perché molti dei conti deposito su cui la risposta mi interesserebbe (MeglioBanca, ad esempio) non erano ancora esistenti al momento di quelle discussioni...
 
Il codice civile prevede che con la morte di un soggetto di base i rapporti giuridici in essere decadano ma ovviamente esistono una serie di fattispecie su cui lo stesso codice civile interviene però nel caso specifico dei conti di deposito mi risulta che tutto è rimandato ad eventuali clausole contrattuali quindi se un contratto non è stata inserita una clausola specifica valgono le norme generali del diritto civile che prevedono l’estinzione del contratto e la naturale successione dei rapporti
 
se un contratto non prevede di inserire una clausola specifica valgono le norme generali del diritto civile che prevedono l’estinzione del contratto e la naturale successione dei rapporti
Ti ringrazio, intanto. Ma questo, indipendentemente dalla volontà degli eredi e anche quando l'estinzione comporta per loro un danno in termini di perdita di interessi? In generale, non è previsto che l'erede possa "succedere" nel vincolo, scegliendo di mantenerlo attivo fino a naturale scadenza per non perdere gli interessi?
 
Devi considerare che al vincolo sta un contratto sottoscritto dal de cuius quindi perché un erede possa “succedere” al de cuius dovrebbe essere previsto cambiare l’intestazione del contratto ma non è così : è necessario sottoscrivere un nuovo contratto con conseguenze estinzione del vecchio ; quanto detto non tiene conto però del aspetto realmente fondamentale ovvero che la banca non sa ex-ante quali siano gli eredi ,e ne può avere certezza solo dopo la successione,se traslasse il contratto da un soggetto a un altro senza la successione potrebbe essere chiamata a risponderne in sede civile
 
Devi considerare che al vincolo sta un contratto sottoscritto dal de cuius quindi perché un erede possa “succedere” al de cuius dovrebbe essere previsto cambiare l’intestazione del contratto ma non è così : è necessario sottoscrivere un nuovo contratto con conseguenze estinzione del vecchio ; quanto detto non tiene conto però del aspetto realmente fondamentale ovvero che la banca non sa ex-ante quali siano gli eredi ,e ne può avere certezza solo dopo la successione,se traslasse il contratto da un soggetto a un altro senza la successione potrebbe essere chiamata a risponderne in sede civile

Quindi, se ho capito bene e tornando a ragionare su quello che scrivevi di ciò che è specificato nel contratto della singola banca, se oggi una persona anziana volesse sottoscrivere un vincolo a lungo termine (5 anni o più, per dire) sicuro che in caso di morte poco prima della scadenza il suo erede non perda gli interessi, l'unica via sarebbe farlo con quelle banche che mettono espressamente nero su bianco la clausola che anche in caso di sopraggiunto decesso del titolare il vincolo verrà portato a scadenza e solo dopo l'accredito degli interessi verrà avviata la pratica successoria... è corretto?

Approfitto per chiedere: qualcuno sa quali siano queste banche? Dalle discussioni trovate qui sul FOL mi pare sia il caso di Rendimax, ad esempio...

E già che ci sono: ma se ci sono due cointestatari, in caso di morte di uno dei due il vincolo comunque potrebbe essere mantenuto fino a scadenza visto che l'altro è ancora vivo?
 
Non saprei dirti chi oltre Rendimax prevede contrattualmente che il vincolo sia portato fino a scadenza anche dopo la morte del de cuius ,per te può essere normale e auspicabile che un vincolo sia portato a scadenza ma se il de cuius ha parecchi eredi metterli d’accordo tutti non è affatto semplice e sicuramente ci potrebbe essere qualcuno che considererebbe una clausola simile a quella prevista da Rendimax vessatoria,anche se non mi risulta che sia stata messa in discussione davanti a un giudice
 
Non saprei dirti chi oltre Rendimax prevede contrattualmente che il vincolo sia portato fino a scadenza anche dopo la morte del de cuius ,per te può essere normale e auspicabile che un vincolo sia portato a scadenza ma se il de cuius ha parecchi eredi metterli d’accordo tutti non è affatto semplice e sicuramente ci potrebbe essere qualcuno che considererebbe una clausola simile a quella prevista da Rendimax vessatoria,anche se non mi risulta che sia stata messa in discussione davanti a un giudice
Sì, nella fattispecie sono tranquillo nel senso che mi sto informando per mia madre, molto anziana, di cui io sono amministratore di sostegno, unico erede e anche - ormai da vent'anni - persona che gestisce direttamente tutti i risparmi (lei non ha nessuna dimestichezza con i computer). Ora il problema è che stiamo per vendere la sua casa e come amministratore di sostegno potrò metter il ricavato solo su conti intestati a lei. Ovviamente vorrei anche poter vincolare il capitale per farlo rendere almeno un po' e non lasciarlo erodere dall'inflazione... ma non posso sottovalutare il rischio che inevitabilmente, prima o poi, capiterà che mia madre possa venire a mancare prima della scadenza di un vincolo... e non vorrei che si perdessero tutti gli interessi (che, calcolando magari vincoli a 5 anni, potrebbero essere pure consistenti...).

L'altra possibilità, ma svantaggiosa e faticosa, sarebbe quella di fare sempre vincoli (o in generale investimenti) sotto i 12 mesi, visto che credo che legalmente quello sia il tempo concesso agli eredi per avvisare la banca dell'avvenuto decesso, oppure quei CD che danno gli interessi anticipati (trimestralmente ad esempio) di modo tale che non si rischi di perdere quello che si è maturato magari per anni...
 
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Considera che ci sono strumenti finanziari che evitano questo rischio e mi riferisco alle obbligazioni in particolare sia ai TDS che i Buoni Fruttiferi Postali per i quali non perdi interessi e sono facilmente gestibili nella successione perché vengono trasferiti come sono,ovviamente come prodotto finanziario presentano altri rischi
 
Considera che ci sono strumenti finanziari che evitano questo rischio e mi riferisco alle obbligazioni in particolare sia ai TDS che i Buoni Fruttiferi Postali per i quali non perdi interessi e sono facilmente gestibili nella successione perché vengono trasferiti come sono,ovviamente come prodotto finanziario presentano altri rischi
Eh, finora di obbligazioni e TDS non me ne sono occupato proprio perché preferirei strumenti ancora più semplici e lineari come i conti deposito appunto... di Buoni Fruttiferi Postali invece in passato ne abbiamo avuti (tra cui una meravigliosa serie legata all'inflazione che presi grazie ai consigli qui sul FOL) ma mi sembra che di questi tempi rendano davvero pochissimo, o sbaglio? Non vorrei avere chissà quale guadagni, eh, ma giusto riuscire a reggere un minimo l'impatto dell'inflazione, appunto...

Ma giusto per capire: se una persona comprasse delle obbligazioni che maturano dopo tot anni e poi morisse prima di quella scadenza, le obbligazioni passerebbero direttamente agli eredi che potrebbero decidere se venderle oppure se aspettare la "naturale" scadenza?
 
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Se acquisti una obbligazione ,essendo l’unico erede, puoi decidere di lasciare che il titolo giunga a scadenza ,ma puoi anche decidere di vendere prima se ci fosse convenienza a farlo
Se ci fossero più eredi le cose non cambierebbero ma ovviamente in questa situazione si deve trovare un accordo tra gli eredi
 
Per superare il limite FITD in genere si aprono CD cointestati tra marito e moglie ma mi chiedevo se ai fini successori e per avere dopo le cose più semplici, conviene aprire i CD separatamente monointestati ? Quali sono i pro e i contro tra cointestati e i monointestati ? Grazie.
 
Io sono dell’idea che sia sempre meglio aprire conti monointestati e,se ritenuto indispensabile ,aprirne uno cointestato su cui far confluire somme dai conti personali per spese in comune ; se poi il percettore del reddito è uno solo al interno della famiglia ,al di là di discorsi sulla fiducia che deve esserci tra coniugi, è preferibile che il soggetto che ha le entrate magari ne bonifichi una parte sul conto del coniuge per garantirli la possibilità di fare spese per la famiglia ma anche personali oppure ,forse anche meglio,li fornisca una carta di credito familiare (come offrono alcuni emittenti); in sintesi per me prevalgono i contro sui pro per i conti cointestati considerato gli aspetti legati sia ad eventuali ,anche se remote,possibilità di separazione e in caso di successione per morte di un coniuge
Il discorso che un conto cointestato raddoppia la copertura del FITD appare residuale per due motivi ,il primo perché presuppone che uno non consideri alternative di investimento al semplice conti di deposito ,e secondo su conti di banche sistemiche è frequente che che dispone di redditi molto elevati si superi il limite del FITD ,ovviamente se una famiglia ha 200.000€ di risparmio liquidi piuttosto che aprire un conto cointestato sarebbe logico lasciare al massimo 100.000€ di liquidità su un conto monointestato e mettere il restante su un altra banca (o su un CD)
 
Ciao, hai trovato poi delle soluzioni? Anch'io sono nella tua stessa situazione...
 
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