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FaGal

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22 maggio 2003
I broker: il vincolo dei contrassegni è una delle cause del caro-polizze
Il sole 24ore



MILANO - «Un pezzetto di carta impedisce ai broker di operare ad armi pari nella Rc auto e di offrire ai clienti le polizze più convenienti». La recente indagine conoscitiva dell'Antitrust sul mercato dell'assicurazione obbligatoria ha indicato, tra le ragioni che tengono alti i prezzi, anche le rigidità del sistema distributivo. Tutto ciò impedisce agli automobilisti di sfruttare pienamente la elevata dispersione dei prezzi esistente tra le diverse compagnie. Ma la categoria di intermediari che più di ogni altra dovrebbe aiutarli in questo compito, i broker assicurativi, sono in difficoltà nel farlo. Il motivo? «L'Isvap - spiega Fausto Paparella, presidente dell'associazione italiana dei broker (Aiba) - non ci permette di avere i contrassegni assicurativi nelle nostre sedi. Dobbiamo richiederlo alla compagnia la quale ce lo invia dopo qualche giorno. Per tutto quel periodo gli assicurati non possono esibire l'attestazione della copertura assicurativa. Il risultato è che, spesso, evitano di sottoscrivere i contratti». L'organo di vigilanza del settore ha imposto il vincolo per un motivo che, a giudizio di Paparella, è soltanto formale. «Interpretando a suo modo la legge l'istituto sostiene che il fatto di detenere il contrassegno assicurativo prima ancora di sottoscrivere un contratto rappresenti un impedimento alla nostra indipendenza quasi che il nostro ruolo, solo per questo, ne venisse snaturato. Ma la libertà del broker sta nel decidere autonomamente, dopo aver fatto un'analisi del mercato, quali sono le 4-5 compagnie che a suo giudizio offrono il servizio migliore e con le quali intende lavorare». Il ramo della Rc auto "vale" circa il 12% della raccolta premi intermediata ogni anno dai broker assicurativi. Normalmente a simili intermediari si ricorre per trovare coperture assicurative per flotte aziendali o quando la polizza Rc viene richiesta nell'ambito di un rapporto assicurativo di più vasta portata (ad esempio un imprenditore che copre i rischi aziendali e che, al contempo, intende assicurare l'auto di sua proprietà). Normalmente però il mercato al dettaglio è trascurato dai broker, anche per le difficoltà regolamentari. «Ci siamo rivolti anche all'Antitrust - incalza Paparella - con un esposto nel quale segnalavamo che la mancanza del contrassegno di poneva in una condizione oggettivamente sfavorevole per poter competere con gli agenti assicurativi. Curiosamente la commissione per la concorrenza, nel presentare le conclusioni della sua indagine sul mercato dell'assicurazione obbligatoria, ha rimarcato le rigidità della struttura distributiva del settore ma non ha fatto cenno alla nostra iniziativa. Le conclusioni dell'Antitrust - preannuncia Paparella - ci spingono ora a tornare alla carica ed ha presentare all'authority di vigilanza un nuovo esposto. Speriamo che abbia un esito diverso da quello che l'ha preceduto». R.SA.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/sole220503rca2.html
 
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