Convenzioni SSN, come scavare un buco da 110 mln di euro

Mojito F.C.

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Quelle fatture pagate due volte
dal Lazio a un istituto religioso di Roma


Truffa da almeno 110 milioni. Sul buco dell'Istituto Dermatologico dell'Immacolata, inchieste di magistratura e Parlamento. Bondi al Senato: analogie con Parmalat?

di SERGIO RIZZO

ROMA - Il giochetto dev'essere andato avanti per anni. Perché un buco di 244 milioni di euro, anche in una struttura sanitaria grande come l'Idi, l'Istituto dermopatico dell'Immacolata di Roma, su cui da mesi indaga la magistratura, non
si scava in un giorno. Come facevano? Un mese fa
il commissario straordinario per la sanità della Regione Lazio, Enrico Bondi, lo ha spiegato ai senatori della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale
di Palazzo Madama presieduta da Ignazio Marino. Lasciandoli di stucco.


Molte fatture, per almeno 110 milioni, venivano pagate due volte: la Regione le pagava all'Idi, istituto religioso di proprietà della Congregazione dei figli dell'Immacolata Concezione convenzionato con il servizio sanitario nazionale, e l'Idi le scontava ugualmente, facendosi dare altri soldi, presso banche o società di factoring. Le quali adesso battono cassa alla Regione. E non vogliono soltanto quei 110 milioni. Ma anche i 51 di «fatture non riferibili a prestazioni sanitarie, contestate dalla Asl» (lo dice Bondi), che l'Idi ha comunque scontato. Oltre agli 83 relativi invece a «prestazioni non riconoscibili», sempre anticipati dalle stesse banche. Totale: 244 milioni.
Il bello è che la giunta di Renata Polverini non era certo all'oscuro di tutto, almeno se è vero quanto dichiarato davanti alla stessa commissione d'inchiesta del Senato da Edoardo Polacco, direttore amministrativo della Asl Roma E che gestisce i rapporti con l'Idi. «In quest'ultimo anno ho visto una serie di documenti amministrativi inviati alla Regione Lazio in cui si informava la Regione Lazio pedissequamente, numerose volte, che stava pagando somme assolutamente superiori, non dovute. Mi sono passate tra le mani moltissime comunicazioni di questo genere da parte degli uffici e ho la certezza che la Regione Lazio non ha risposto neanche una volta a tali comunicazioni. Erano somme non dovute e soprattutto già cedute. In alcuni casi, come ho comunicato personalmente alla Regione Lazio, erano crediti ceduti due volte», ha fatto mettere a verbale. «Due volte», proprio così ha detto. Parole incredibili, che nella migliore delle ipotesi lasciano intuire un contesto di sconcertante superficialità.

Più che un «rischio», come l'ha diplomaticamente definito Bondi al Senato il 21 novembre, questa è una bomba innescata nei conti sanitari regionali. A chi gli domandava spiegazioni sul meccanismo che avrebbe consentito di pagare due volte le stesse fatture, ha risposto: «Le norme della pubblica amministrazione, per come mi sono state illustrate, prevedono che lo sconto di fatture si possa fare solo con l'Inps e debba essere autorizzato. Scontare due volte le fatture o prendere i soldi dalle fatture e poi scontarle dimostra che non c'era liquidità. Poi, come sia stata utilizzata questa liquidità non lo posso sapere».
Ma non ha potuto, Bondi, non ricordare qualche precedente di scuola. Come la vicenda Parmalat. «In quel caso, su 13,2 miliardi di buco 2,2 erano per destinazioni non definite. Anche una parte degli altri 11 miliardi è stata spesa in banche e commissioni varie, per tenere in piedi il debito. Ma 2 miliardi e 200 milioni sono scomparsi. Dove? Dalle analisi effettuate è emerso che sono scomparsi nelle tasche di Tizio, Caio o Sempronio: yacht e via dicendo... Non voglio dire che in Idi si ripeta questo, me ne guardo bene. Ma ho partecipato alla ristrutturazione del San Raffaele ed è sotto gli occhi di tutti cosa è venuto fuori...».

Non che la storia dell'Idi, come ha ben documentato Ilaria Sacchettoni in una lunga serie di articoli sul Corriere , non abbia già offerto abbondanti spunti di cronaca. Fondata nel 1857, la congregazione che ha dato vita all'Idi era diventata celebre nel secolo scorso per le sue miracolose pomate contro la tigna. Arrivando a costruire un piccolo impero privato, alimentato con fondi pubblici del servizio sanitario nazionale. Finché i debiti (600 milioni? 800 milioni?) e scelte strategiche scellerate non l'hanno messo in ginocchio: con 1.578 dipendenti senza stipendio per mesi e mesi e una inchiesta giudiziaria affidata al procuratore della Repubblica di Roma Nello Rossi.

È stata un'inchiesta di Report di Milena Gabanelli, otto mesi fa, a rivelare dettagli di una gestione imbarazzante: l'acquisto di una villa in Toscana comprata (pare) in contanti, la realizzazione di un lussuoso centro benessere, i soldi investiti in un inceneritore in Puglia... Per non parlare dei bonifici a una società di proprietà di un dirigente. O degli 11 (undici) telefonini acquistati per l'ex consigliere delegato, padre Franco Decaminada, indagato insieme ad alcuni suoi collaboratori. Fra questi anche un ex funzionario del Sismi, Antonio Nicolella, ingaggiato come direttore della logistica.

Ultima perla è la partecipazione dell'Idi, con una quota del 25%, al consorzio televisivo Alphabet di cui è azionista di maggioranza la società Interattiva. La proprietaria si chiama Ilaria Sbressa: è la consorte del direttore delle relazioni istituzionali di Mediaset Andrea Ambrogetti.

Quelle fatture pagate due volte dal Lazio a un istituto religioso di Roma - Corriere Roma
 
monti ha piu' volte ribadito che per sostenere i costi del ssn occorrerà introdurre sistemi di assicurazione privata..


ovvero fra le righe alla luce di quest'ultimo scandalo


nuove possibilità di finanziamento esterno per questi furboni della sanità....I buchi oltre che essere coperti dallo stato saranno coperti dal contribuente assicurato...


Con tutto quel che paghiamo l'idea di andare a porta a porta e dichiarare ai magnoni politici della sanità la stessa dichiarazione di guerra esternata contro gli evasori NO eh..??? Assicurazioni private e via...
Monti,sanita' pubblica deve ripensarsi - Notizie - MSN Italia
 
ma questa santissima congregazione è roba che ha a che fare con preti e vaticano?
 
monti ha piu' volte ribadito che per sostenere i costi del ssn occorrerà introdurre sistemi di assicurazione privata..


ovvero fra le righe alla luce di quest'ultimo scandalo


nuove possibilità di finanziamento esterno per questi furboni della sanità....I buchi oltre che essere coperti dallo stato saranno coperti dal contribuente assicurato...


Con tutto quel che paghiamo l'idea di andare a porta a porta e dichiarare ai magnoni politici della sanità la stessa dichiarazione di guerra esternata contro gli evasori NO eh..??? Assicurazioni private e via...
Monti,sanita' pubblica deve ripensarsi - Notizie - MSN Italia


in Italia l'introduzione del sistema privatistico in sanità è una boiata colossale

anche perchè il SSN funziona, e molto bene :yes:
 
in Italia l'introduzione del sistema privatistico in sanità è una boiata colossale

anche perchè il SSN funziona, e molto bene :yes:
:Dappunto

solo che monti s'è stufato di pagare con soldi pubblici destinabili al mes i vari maneggi magnoni regioni cliniche ...La guardia di finanza pare attiva solo da 6 mesi ma furti e sperperi durano da 20 anni;)

ed ha deciso di farlo pagare 2 volte a noi contribuendo pure alle difficoltà di risparmio gestito di banche e assicurazioni..
 
:Dappunto

solo che monti s'è stufato di pagare con soldi pubblici destinabili al mes i vari maneggi magnoni regioni cliniche ...La guardia di finanza pare attiva solo da 6 mesi ma furti e sperperi durano da 20 anni;)

ed ha deciso di farlo pagare 2 volte a noi contribuendo pure alle difficoltà di risparmio gestito di banche e assicurazioni..


le strutture private indebitate per truffe al loro interno potrebbe benissimo nazionalizzarle o lasciarle fallire salvaguardando solo gli stipendi ed il ricollocamento del personale.. ;)
 
Idi, arrestato padre Franco Decaminada
per appropriazione indebita di 4 milioni
In manette anche due imprenditori


Avviate stamattina 14 perquisizioni a Roma e in altre città. Sequestrato un immobile in Toscana

ROMA - Con l'accusa di aver effettuato fatture false e un'appropriazione indebita per circa 4 milioni di euro è stato arrestato a Roma padre Franco Decaminada, consigliere delegato dell'Idi fino al dicembre 2011. Insieme a lui, ai domiciliari, la Guardia di finanza di Roma, su disposizione del gip di Roma, ha arrestato due imprenditori: Domenico Temperini e Antonio Nicolella. Sono tutti accusati di appropriazione indebita ed emissione di fatture false.

Perquisizioni e sequestri. Questa mattina sono state avviate 14 perquisizioni a Roma e in altre città. La Guardia di finanza ha sequestrato un immobile in Toscana, acquisito con fondi distratti dall'Istituto dermatologico italiano.

La ricostruzione della Finanza. Si aggira intorno ai 4 milioni di euro la somma che padre Decaminada avrebbe distratto dalle casse dell'Idi. «Sono state ricostruite operazioni di prelevamento di denaro contante dalle casse dell'Idi - scrive in una nota la Gdf - presso il cui ufficio economato confluivano quotidianamente gli incassi giornalieri dell'intero comparto Idi-Sanità. A titolo di asseriti e non documentati "rimborsi spese" o, più frequentemente, addirittura senza alcuna formale giustificazione. Padre Decaminada risulta essersi appropriato di oltre 2,1 milioni di euro», mentre Temperini ha effettuato prelievi non giustificati per oltre 250 mila euro. Decaminada, in totale, ha accumulato circa 4 milioni di euro: almeno 2,1 milioni li ha prelevati direttamente, in contanti, dalle casse della Provincia Italiana e altri 1,8 milioni gli sono giunti da una serie di società «che ne hanno schermato la reale destinazione con una serie di fatture false emesse da un'altra società, rappresentata dal responsabile pro tempore del settore commerciale dell'Idi».
 
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