cosa hanno loro che noi non abbiamo???

Secondo me i fattori che rendono un imprenditore degno di essere chiamato tale sono:
- l'accettazione del fallimento come mezzo per evolversi (già citato)
- la passione, che ti abilita il successivo fattore (già citato)
- il lavoro! Solo gli sforzi che nessuno del 99% del resto della popolazione riuscirebbe a sopportare rendono grande l'1% rimanente
- il mindset: che sia dato da un'intelligenza fuori dal comune e/o da una disciplina di ferro; unendo questi fattori i grandi achiever possono distinguersi dalla massa e raggiungere obiettivi ambiziosi che la maggior parte delle persone non si sognerebbero neanche di immaginare
Concordo su tutti i punti e mi permetto di aggiungerne uno: la competenza.
Magari non valeva per forza per tutti gli imprenditori partiti negli anni 70 dove potevi farcela anche se non eri poi un genio in quel che facevi.
Ma oggi secondo me è imprescindibile che tu conosca benissimo il mercato in cui fai business e il prodotto/servizio che porti sul mercato.

Magari mi sbaglierò ma quando leggo di gente che senza arte né parte si mette a fare impresa in settori dove non ha esperienza vedo solo possibilità quasi pari a zero di successo.

Leggevo un commento di SanSiro sulle “scuole per diventare programmatori”, al netto che, da programmatore e avendo visto un po’ i loro corsi nutro qualche dubbio sulla qualità, ce ne sono assolutamente anche in Italia, ti faccio giusto i primi due nomi che mi vengono in mente: Boolean ed Epicode ;)
 
(...)

Leggevo un commento di SanSiro sulle “scuole per diventare programmatori”, al netto che, da programmatore e avendo visto un po’ i loro corsi nutro qualche dubbio sulla qualità, ce ne sono assolutamente anche in Italia, ti faccio giusto i primi due nomi che mi vengono in mente: Boolean ed Epicode ;)

La didattica è un grosso problema, praticamente in tutti i campi dello scibile umano.

Mi hanno parlato bene di corsi di programmazione gratuiti che fanno le università americane, frequentate per esempio da moltissimi indiani.

Una mia amica si è azzardata a frequentarne uno messo in piedi in Germania e ha visto i sorci verdi.

Non è un caso.
 
Quello che voglio dire è che i contadini in Italia, nel loro piccolo, avevano un ventaglio di competenze piuttosto ampio, e questo ha costituito la base su cui è cresciuta la piccola industria, che in alcuni casi è diventata media o addirittura grande.

Tempo fa lessi un'interessante osservazione di uno scrittore sud americano che disse che l'America Latina è sede di un esperimento originale, ovvero il voler creare degli stati moderni senza passare per la piccola proprietà terriera, cioè quell'ambiente denso di piccole imprese integrate in grado di generare con il tempo diversità e competenze.

Lui metteva l'accento sull'aspetto proprietario, ma probabilmente quello formativo ha un peso altrettanto importante.

Penso che la piccola proprietà terriera sia stata e sia ancora fondamentale per un certo tipo di sviluppo. Io ho 46 anni e due figli, e noto la differenza fra me, cresciuto con una piccola azienda agricola quindi con lo SPAZIO necessario per creare certe competenze, e i miei figli, che questa possibilità non ce l'hanno. Penso che il mondo occidentale su questo dovrà tornare indietro, cè troppo gap perchè il salario non riesce a compensare questo gap.
 
cosa ci manca? Se qualche cosa Ci manca.
Come ha fatto Elon Musk ad esempio a mettere su imprese su imprese e colossi con bilanci simili a un piccolo stato. Ha intelligenza estrema? Fame Assoluta di emergere? accettazione del rischio estremo? fortuna sfacciata simile a chi vince al superenalotto? una voglia di emergere che supera ogni umano determinazione?

Cosa hanno loro , questi superman, che noi non abbiamo? noi ci accontentiamo di briciole, di cosa minime, mentre questi uomini guadagnano o perdono in qualche minuto stipendi di un anno di un impiegato.

Perchè loro si e noi no...perchè noi stiamo qui a discutere se possiamo riuscire a mettere su un baretto del *****, o una panetteria o una farmacia o prendere una stupidissima licenza per taxi quando loro fanno decine di miliardi di euro su idee incredibili....Ma nessuno di voi in un certo momento ci ha pensato? cosa non ho che loro hanno?

consiglio di studiare statistica. forma gaussiana. se siamo 7 miliardi e ti paragoni coi primi 7 probabilmente sarai frustrato.
poi puoi anche avere nessuna idea idea ed essere semplicemente il più veloce al mondo a correre i 100 mt piani. secondo me saresti soddisfatto lo stesso.
diciamo che se sei il primo al mondo stai bene. POtresti essere anche il chitarrista più famoso al mondo e non ti preoccuperesti della tabaccheria.
 
Concordo su tutti i punti e mi permetto di aggiungerne uno: la competenza.
sì assolutamente, la conoscenza del dominio è fondamentale e la profondità di padronanza nell'ambito è l'unica arma che hai per eccellere. Ci vuole sangue, sacrificio, volontà sovrannaturale per primeggiare in qualcosa. Ci vogliono anni di dedizione e studio per conoscere come nessun altro anche una sola nicchia di mercato; devi essere il migliore, non ci sono alternative e scorciatoie. Ecco perché il 99% delle persone non riesce a emergere: ci vogliono così tanti sforzi e così reiterati nel tempo che una la presenza di comportamenti ossessivi compulsivi è quasi imprescindibile: per fortuna di pazzi non ce ne sono così tanti :)
 
Mercato di capitali immenso dove ricevono finanziamenti con la pala anche aziende che con il tempo si dimostrano essere delle penny stock;
Stato che non ti tassa a morte;
Stato che quando comprende le potenzialità di una nuova tecnologia, di un nuovo settore ti mette sotto la sua ala protettiva, te lo blinda e ti permette di diventare un oligarca su base mondiale, in più ti chiama filantropo invece che oligarca.
 
Penso che la piccola proprietà terriera sia stata e sia ancora fondamentale per un certo tipo di sviluppo. Io ho 46 anni e due figli, e noto la differenza fra me, cresciuto con una piccola azienda agricola quindi con lo SPAZIO necessario per creare certe competenze, e i miei figli, che questa possibilità non ce l'hanno. Penso che il mondo occidentale su questo dovrà tornare indietro, cè troppo gap perchè il salario non riesce a compensare questo gap.

Esatto. Io ho una casa con un terreno sull'Appennino, dove vado saltuariamente, e negli anni mi sono trovato a dover affrontare una miriade di problemi.

Avendo limiti di budget, faccio da me e ho notato che col tempo ho acquisito una mentalità pratica che prima non avevo.

Poi, parlando con la gente del luogo ho notato che mi trovo bene a parlare di questi argomenti, anche loro hanno una mentalità aperta e se mi dicono che una cosa non funziona è perché c'è un motivo preciso o l'hanno sperimentata loro stessi, spesso più di una volta.

Se invece mi capita di parlare con un ingegnere, quasi mai trovo un terreno comune.

Tutte le volte che ho fatto una domanda a un tecnico, non ho mai avuto risposta. Mai.

O meglio, mi rispondono con un'altra domanda: "Perché lo vuoi sapere".

Gli spiego il motivo e nella maggior parte dei casi non capiscono cosa sto dicendo, nel restante mi dicono che non può funzionare (senza mai dirmi il motivo e soprattutto senza MAI rispondere alla mia domanda iniziale).

Tu in che cosa ti senti migliorato grazie all'esperienza in campagna?
 
sì assolutamente, la conoscenza del dominio è fondamentale e la profondità di padronanza nell'ambito è l'unica arma che hai per eccellere. Ci vuole sangue, sacrificio, volontà sovrannaturale per primeggiare in qualcosa. Ci vogliono anni di dedizione e studio per conoscere come nessun altro anche una sola nicchia di mercato; devi essere il migliore, non ci sono alternative e scorciatoie. Ecco perché il 99% delle persone non riesce a emergere: ci vogliono così tanti sforzi e così reiterati nel tempo che una la presenza di comportamenti ossessivi compulsivi è quasi imprescindibile: per fortuna di pazzi non ce ne sono così tanti :)

Non so. C'è anche gente molto dotata che non deve lavorare un numero di ore sovrumano per far funzionare le cose.

A vedere che fine fanno certi imprenditori che hanno imbroccato l'idea giusta, non mi danno l'idea di avere applicato su loro stessi una ferrea disciplina.

Chi riesce a dominare se stesso per lungo tempo se poi decide di volersi divertire lo fa con intelligenza, mica rovinandosi.
 
Rimango dell'idea che al netto di avere l'idea rivoluzionaria che bho sarà uno su 100000 aziende per avere una qualsiasi attività che sia diciamo normale servono un sacco di skill che secondo me non servivano negli anni 70-80-90-00.

Oggi un imprenditore deve cmq sapere di fiscalità, deve sapere di tasse, personale ( parlo di quanto costano) di finanza ( sapere quando prendere un finanziamento e scegleire se fisso o variabile) e oltre a questo portare avanti la baracca.

Se già inizia a mancare un pilastro la vedo dura perchè poi lo stato sicuro non ti iuta come all'estero dove nn penso ti regalino soldi x aprire ma almeno ti fanno lavorare in pace.

Già scegliere un personale competente e felice che quindi voglia rimanere è tanta roba ma se poi hai un comemrcialista che ti consiglia male sei kaput x me.

Attualmente è dura da me nella mia zona ci sono 10000000 locali vuoti x aprire negozi e quei pochi che aprono chiudono tutti in 12 mesi. si salva qualcosa sul food ma pochissima roba.

Onestamente io sono demoralizzato perchè non vedo la voglia di imprenditoria nelle nuove generazioni ma forse fanno anche bene. Qua da me stanno tutti cercando di andare nelle 2-3 aziende grosse a fare i turni in fabbrica perchè li ci sono i sindacati e non si verificano cose oscene nelle piccole aziende sopratt ora in tempi di crisi...

Assurdo
 
sì assolutamente, la conoscenza del dominio è fondamentale e la profondità di padronanza nell'ambito è l'unica arma che hai per eccellere. Ci vuole sangue, sacrificio, volontà sovrannaturale per primeggiare in qualcosa. Ci vogliono anni di dedizione e studio per conoscere come nessun altro anche una sola nicchia di mercato; devi essere il migliore, non ci sono alternative e scorciatoie. Ecco perché il 99% delle persone non riesce a emergere: ci vogliono così tanti sforzi e così reiterati nel tempo che una la presenza di comportamenti ossessivi compulsivi è quasi imprescindibile: per fortuna di pazzi non ce ne sono così tanti :)
Esatto, mettiamo sul piatto competenza e perseveranza non mutualmente esclusive.

Ho una domanda di attualità: è morto Leonardo Del Vecchio, personalmente non ho mai approfondito la sua storia ma sicuramente è stato un grande imprenditore, non si discute, tra l'altro la sua azienda ha il grosso della produzione e del management italiano.

Secondo voi, se fosse nato diciamo negli ultimi 20 anni, sarebbe riuscito ad avere lo stesso successo che ha avuto e a costruire l'impero che ha lasciato?

Intanto vi dico la mia: NO e provo ad argomentare.
Secondo me il problema non sarebbero tanto la politica o le tasse,
quanto il fatto che in Italia si ha sempre un atteggiamento protezionistico dove i "diritti acquisiti" sono sacri e inviolabili.

Siamo pieni di aziende "decotte" che vanno avanti decenni tra aiuti e trascinamenti vari, questo perché spesso i sindacati proteggono i posti di lavoro e non le persone/lavoratori.
Quando invece sarebbe decisamente più efficace far fallire aziende che ormai non hanno più futuro e riconvertire i lavoratori verso nuovi settori, chi lo può sapere se dalle ceneri di un'azienda decotta ne potrà nascere una nuova con un futuro più prospero.

Quindi spesso chi arriva dopo e vuole fare impresa si trova un muro difficilissimo da oltrepassare: fatto magari da aziende queste stesse aziende di cui sopra che non fanno profitto ma che per rendite acquisite/aiuti/contratti statali o parastatali ti impediscono di entrare nel mercato.
Oltre ai problemi di accesso al credito, etc..

Io vedo che le medio-grandi aziende in italia sono tutte nate negli anni 80-90, di aziende medio-grandi nate negli ultimi 20 anni sinceramente non me ne vengono in mente.

Mentre negli US, complici sicuramene gli investimenti ed un mercato del lavoro più dinamico, succede spesso che aziende decotte chiudano e che di contro ne aprano di nuove con prospettive future sicuramente più floride.
 
Ultima modifica:
Esatto, mettiamo sul piatto competenza e perseveranza non mutualmente esclusive.

Ho una domanda di attualità: è morto Leonardo Del Vecchio, personalmente non ho mai approfondito la sua storia ma sicuramente è stato un grande imprenditore, non si discute, tra l'altro la sua azienda ha il grosso della produzione e del management italiano.

Secondo voi, se fosse nato diciamo negli ultimi 20 anni, sarebbe riuscito ad avere lo stesso successo che ha avuto e a costruire l'impero che ha lasciato?

Intanto vi dico la mia: NO e provo ad argomentare.
Secondo me il problema non sarebbero tanto la politica o le tasse,
quanto il fatto che in Italia si ha sempre un atteggiamento protezionistico dove i "diritti acquisiti" sono sacri e inviolabili.

Siamo pieni di aziende "decotte" che vanno avanti decenni tra aiuti e trascinamenti vari, questo perché spesso i sindacati proteggono i posti di lavoro e non le persone/lavoratori.
Quando invece sarebbe decisamente più efficace far fallire aziende che ormai non hanno più futuro e riconvertire i lavoratori verso nuovi settori, chi lo può sapere se dalle ceneri di un'azienda decotta ne potrà nascere una nuova con un futuro più prospero.

Quindi spesso chi arriva dopo e vuole fare impresa si trova un muro difficilissimo da oltrepassare: fatto magari da aziende queste stesse aziende di cui sopra che non fanno profitto ma che per rendite acquisite/aiuti/contratti statali o parastatali ti impediscono di entrare nel mercato.
Oltre ai problemi di accesso al credito, etc..

Io vedo che le medio-grandi aziende in italia sono tutte nate negli anni 80-90, di aziende medio-grandi nate negli ultimi 20 anni sinceramente non me ne vengono in mente.

Mentre negli US, complici sicuramene gli investimenti ed un mercato del lavoro più dinamico, succede spesso che aziende decotte chiudano e che di contro ne aprano di nuove con prospettive future sicuramente più floride.

Veramente la crisi italiana non è così misteriosa da capire. L'aggancio valutario e i differenziali di inflazione tra noi e i tedeschi hanno fatto sì che ad ogni prodotto uscito da una fabbrica Italiana venisse applicato un sovrapprezzo del 20%.

Davvero un bello shock per la nostra industria...

Poi il nesso fra chiudere le aziende e aprirne di nuove e più avanzate, nel senso che una cosa aiuta l'altra, non lo vedo.

Anche perché le aziende in difficoltà, semplicemente chiudono. (Non siamo più ai tempi delle partecipazioni statali).

E molte di quelle che chiudono gli impianti in difficoltà non sono. Semplicemente delocalizzano.

Morale: gente a spasso ce n'è; se qualcuno ha un'idea buona, il personale li trova.
 
Interessante la tua domanda su Del Vecchio. Oggi credo che difficilmente qualcuno, anche se molto intelligente e preparato, possa partire da una bottega e riuscire a fondare un impero economico come il suo. Si ritroverebbe contro la concorrenza di aziende ben radicate e conosciute oltre a quella dei giganti dell'e-commerce, senza contare la pressione fiscale e la burocrazia italiane attuali.

Ricordo ancora quello che mi disse un imprenditore (ormai passato a miglior vita) della generazione di Del Vecchio: "Ai miei tempi, quando ho aperto la mia attività, era facile", e questo signore i soldi li ha fatti, si è comprato vari appartamenti, macchine costose e ha fatto in generale la bella vita. Si è trovato (senza sminuire le sue capacità) nel posto giusto al momento giusto (ha aperto a metà anni 50, in pieno boom economico) e ha colto l'occasione. I suoi eredi ora campano di rendita, ovviamente.
 
Veramente la crisi italiana non è così misteriosa da capire. L'aggancio valutario e i differenziali di inflazione tra noi e i tedeschi hanno fatto sì che ad ogni prodotto uscito da una fabbrica Italiana venisse applicato un sovrapprezzo del 20%.

Davvero un bello shock per la nostra industria...
Riesci ad argomentare meglio?
Cioè, non mi risulta che i tedeschi vendano prodotti a prezzi più bassi dei nostri.. o sbaglio?
I loro stipendi sono mediamente più alti dei nostri, a mio avviso, in generale, un'azienda può permettersi di far pagare di più i propri prodotti se questi hanno un valore aggiunto maggiore della concorrenza (vedi Audi, BMW, etc.. solo per fare qualche esempio)
Da quale tuo calcolo esce questo nostro sovrapprezzo del 20% rispetto ai tedeschi?

Poi il nesso fra chiudere le aziende e aprirne di nuove e più avanzate, nel senso che una cosa aiuta l'altra, non lo vedo.

Anche perché le aziende in difficoltà, semplicemente chiudono. (Non siamo più ai tempi delle partecipazioni statali).
Il nesso è che se i sindacati battono cassa per decenni per far cacciare soldi alla collettività e tenere aperte aziende decotte chi ci lavora, anche se potenzialmente valido,
sta attaccato alla sedia fino a che riesce a prendere soldi per non fare nulla.. al posto di rimettersi in gioco, specializzarsi e imparare magari un altro lavoro ed essere produttivo altrove.

Non siamo più ai tempi delle partecipazioni statali dici? Sicuro?
Elenco delle partecipazioni dirette del Ministero dell'Economia e delle Finanze - MEF Dipartimento del Tesoro

In ogni caso non sono tanto le partecipazioni, quanto le sovvenzioni a babbo morto che spesso vengono date (vedi Alitalia, Whirpool, etc.. ).

E molte di quelle che chiudono gli impianti in difficoltà non sono. Semplicemente delocalizzano.

Morale: gente a spasso ce n'è; se qualcuno ha un'idea buona, il personale li trova.
Ok, delocalizzano, quindi?
Lo faranno anche le aziende tedesche se non conviene più stare in un paese.. che fai, metti la catena alle caviglie degli imprenditori?

Se la gente è a spasso vuol dire che non ha skills rivendibili sul mercato del lavoro di oggi, non quello di 20 anni fa.
Se tu fossi un imprenditore cosa faresti, prenderesti gente competente e skillata che alza la produttività e il valore aggiunto della tua azienda o gente a spasso che ha lavorato 30 anni in catena di montaggio e che ora puoi sostituire da un robot antropomorfo?
Non mi sembra che con tutta la gente a spasso qui Elon Musk abbia aperto qui la sua Gigafactory ma in Germania.. guarda un po il caso..
 
Riesci ad argomentare meglio?
Cioè, non mi risulta che i tedeschi vendano prodotti a prezzi più bassi dei nostri.. o sbaglio?
I loro stipendi sono mediamente più alti dei nostri, a mio avviso, in generale, un'azienda può permettersi di far pagare di più i propri prodotti se questi hanno un valore aggiunto maggiore della concorrenza (vedi Audi, BMW, etc.. solo per fare qualche esempio)
Da quale tuo calcolo esce questo nostro sovrapprezzo del 20% rispetto ai tedeschi?


Il nesso è che se i sindacati battono cassa per decenni per far cacciare soldi alla collettività e tenere aperte aziende decotte chi ci lavora, anche se potenzialmente valido,
sta attaccato alla sedia fino a che riesce a prendere soldi per non fare nulla.. al posto di rimettersi in gioco, specializzarsi e imparare magari un altro lavoro ed essere produttivo altrove.

Non siamo più ai tempi delle partecipazioni statali dici? Sicuro?
Elenco delle partecipazioni dirette del Ministero dell'Economia e delle Finanze - MEF Dipartimento del Tesoro

In ogni caso non sono tanto le partecipazioni, quanto le sovvenzioni a babbo morto che spesso vengono date (vedi Alitalia, Whirpool, etc.. ).


Ok, delocalizzano, quindi?
Lo faranno anche le aziende tedesche se non conviene più stare in un paese.. che fai, metti la catena alle caviglie degli imprenditori?

Se la gente è a spasso vuol dire che non ha skills rivendibili sul mercato del lavoro di oggi, non quello di 20 anni fa.
Se tu fossi un imprenditore cosa faresti, prenderesti gente competente e skillata che alza la produttività e il valore aggiunto della tua azienda o gente a spasso che ha lavorato 30 anni in catena di montaggio e che ora puoi sostituire da un robot antropomorfo?
Non mi sembra che con tutta la gente a spasso qui Elon Musk abbia aperto qui la sua Gigafactory ma in Germania.. guarda un po il caso..

La faccenda del 20% è molto semplice.

Dall'adozione dell'euro vi è stato un differenziale di inflazione del 20% tra Italia e Germania.

Non potendo aggiustare il tasso di cambio, hai pagato con la deindustrializzazione e con la deflazione salariale.

Quanto alle delocalizzazioni non è solo un problema italiano, ma comune a tutti i paesi occidentali.

Da lì nascono i Trump e i populismi vari.

Delocalizzazioni/globalizzazione hanno distrutto il tessuto sociale dei paesi occidentali.

Il discorso della ricollocazione dei lavoratori licenziati è molto semplice: non si fa nessuna riqualificazione. Costa troppo. Ci dovevano pensare loro. Questo vale per tutti i paesi a anzati.

E spiega anche l'euforia che ha contagiato i media per la guerra in Ucraina. Finalmente hanno qualcos'altro di cui occuparsi, che non di un'economia che non può ripartire perché la gente è disoccupata o sottoccupata e non ha quindi soldi da spendere.
 
La faccenda del 20% è molto semplice.

Dall'adozione dell'euro vi è stato un differenziale di inflazione del 20% tra Italia e Germania.

Non potendo aggiustare il tasso di cambio, hai pagato con la deindustrializzazione e con la deflazione salariale.

Quanto alle delocalizzazioni non è solo un problema italiano, ma comune a tutti i paesi occidentali.

Da lì nascono i Trump e i populismi vari.

Delocalizzazioni/globalizzazione hanno distrutto il tessuto sociale dei paesi occidentali.

Ancora non ho capito il calcolo che hai fatto e le fonti che ti fanno arrivare a questa conclusione.
In generale credo che non ci siano risposte semplici a domande complesse e secondo me questa è una questione assai complessa.
Il tuo ragionamento secondo me fa acqua da molte parti, ma sicuramente non sono la persona più competente in materia quindi aspetto commenti più esperti.

A me sembra che la Germania riesca a pagare mediamente di più i propri lavoratori, comprando materie prime in euro come tutti i paesi euro, perchè riesce a creare più valore aggiunto ai suoi prodotti/servizi in modo che puntino a target medio-alti di mercato, motivo per il quale sono mediamente più ricchi di noi.

Quello che stavo cercando di capire qui, in accordo con il titolo della discussione è cosa manca a noi per alzare quel livello.
Non è di certo facendo concorrenza a paesi in cui le aziende vanno a delocalizzare che si alza il livello, anzi, diventa una guerra al ribasso sui prezzi che porta solo a guerre tra poveri.
Guerra che abbiamo già perso in partenza dato che non siamo comunque competitivi visto il differenziale del nostro tenore di vita rispetto a quello di quei paesi.

Il discorso della ricollocazione dei lavoratori licenziati è molto semplice: non si fa nessuna riqualificazione. Costa troppo. Ci dovevano pensare loro. Questo vale per tutti i paesi a anzati.

E spiega anche l'euforia che ha contagiato i media per la guerra in Ucraina. Finalmente hanno qualcos'altro di cui occuparsi, che non di un'economia che non può ripartire perché la gente è disoccupata o sottoccupata e non ha quindi soldi da spendere.
Scusa però ti contraddici, anche in germania le aziende delocalizzano, però mi sembra che non ci siano così tanti inoccupati, forse perché tutti i lavoratori pensano da se alla formazione oppure c'è un sistema di welfare che fa si che ti debba formare?
Da quel che so io in molti paesi quando sei in disoccupazione non è che ti danno soldi per stare sul divano, ma se vuoi prendere quei soldi devi frequentare corsi che spesso sono a tempo pieno e che vengono finanziati anche dalle aziende stesse per formare professioni che servono alle aziende.
Non ti risulta? Pensi che da noi non si possa fare? Quali alternative proporresti?
 
Ultima modifica:
cosa ci manca? Se qualche cosa Ci manca.
Come ha fatto Elon Musk ad esempio a mettere su imprese su imprese e colossi con bilanci simili a un piccolo stato. Ha intelligenza estrema? Fame Assoluta di emergere? accettazione del rischio estremo? fortuna sfacciata simile a chi vince al superenalotto? una voglia di emergere che supera ogni umano determinazione?

Cosa hanno loro , questi superman, che noi non abbiamo? noi ci accontentiamo di briciole, di cosa minime, mentre questi uomini guadagnano o perdono in qualche minuto stipendi di un anno di un impiegato.

Perchè loro si e noi no...perchè noi stiamo qui a discutere se possiamo riuscire a mettere su un baretto del *****, o una panetteria o una farmacia o prendere una stupidissima licenza per taxi quando loro fanno decine di miliardi di euro su idee incredibili....Ma nessuno di voi in un certo momento ci ha pensato? cosa non ho che loro hanno?

Amazon e Tesla ?

Intelligenza, creatività allo stesso tempo senso pratico e propensione al rischio sicuramente spiccano di più nella creatività, cosa c’è di creativo in una licenza taxi ?
Penso che guadagnino o perdano stipendi di impiegato in qualche secondo più che minuto, specie Amazon
Per me è chapeu per questi due imprenditori, e per molti altri. Hanno pieno merito di possedere quello
Che possiedono.
 
Ancora non ho capito il calcolo che hai fatto e le fonti che ti fanno arrivare a questa conclusione.
In generale credo che non ci siano risposte semplici a domande complesse e secondo me questa è una questione assai complessa.
Il tuo ragionamento secondo me fa acqua da molte parti, ma sicuramente non sono la persona più competente in materia quindi aspetto commenti più esperti.

Non c'è nessun calcolo da fare. Quando entri in un regime di cambio fisso se ci sono differenziali di inflazione fra gli aderenti all'accordo sono guai, guai seri.

Comunque il disastro dell'Euro è documentato in numerosi libri.

Ad esempio, quello di Stiglitz, intitolato semplicemente "L'Euro".


A me sembra che la Germania riesca a pagare mediamente di più i propri lavoratori, comprando materie prime in euro come tutti i paesi euro, perchè riesce a creare più valore aggiunto ai suoi prodotti/servizi in modo che puntino a target medio-alti di mercato, motivo per il quale sono mediamente più ricchi di noi.

Quello che stavo cercando di capire qui, in accordo con il titolo della discussione è cosa manca a noi per alzare quel livello.
Non è di certo facendo concorrenza a paesi in cui le aziende vanno a delocalizzare che si alza il livello, anzi, diventa una guerra al ribasso sui prezzi che porta solo a guerre tra poveri.
Guerra che abbiamo già perso in partenza dato che non siamo comunque competitivi visto il differenziale del nostro tenore di vita rispetto a quello di quei paesi.

Non è così che funziona l'economia internazionale. Il teorema di base di Ricardo (integrato con quello di Hume) afferma il sostanziale equilibrio degli scambi commerciali fra paesi.

Per questo si dice che il commercio internazionale è mutualmente benefico.

L'idea che il commercio distrugga le nazioni e le riduca in miseria è pura fantasia.

Scusa però ti contraddici, anche in germania le aziende delocalizzano, però mi sembra che non ci siano così tanti inoccupati, forse perché tutti i lavoratori pensano da se alla formazione oppure c'è un sistema di welfare che fa si che ti debba formare?
Da quel che so io in molti paesi quando sei in disoccupazione non è che ti danno soldi per stare sul divano, ma se vuoi prendere quei soldi devi frequentare corsi che spesso sono a tempo pieno e che vengono finanziati anche dalle aziende stesse per formare professioni che servono alle aziende.
Non ti risulta? Pensi che da noi non si possa fare? Quali alternative proporresti?

La Germania ha ottenuto grandi risultati perché ha operato con. una moneta svalutata.

Se hai forti surplus commerciali è perché hai distorto il mercato, e uno dei modi per distorcerlo è alterare il tasso di cambio.

La Cina fa la stessa cosa.
 
Amazon e Tesla ?

Intelligenza, creatività allo stesso tempo senso pratico e propensione al rischio sicuramente spiccano di più nella creatività, cosa c’è di creativo in una licenza taxi ?
Penso che guadagnino o perdano stipendi di impiegato in qualche secondo più che minuto, specie Amazon
Per me è chapeu per questi due imprenditori, e per molti altri. Hanno pieno merito di possedere quello
Che possiedono.

Il problema è che quello americano è un sistema fortemente meritocratico,non è solo questione di intelligenza,senso pratico,propensione al rischio etc.perchè se solo così fosse dovremmo concludere che noi Italiani,siam meno intelligenti e pragmatici geneticamente rispetto a un americano.A far la differenza è soprattutto una questione di facilità di accesso al credito e ovviamente facilità del pignoramento in caso di problemi a fare la differenza.Non a caso il boom economico italiano degli anni 50/60 è avvenuto in un contesto di credito molto favorevole.
 
Non c'è nessun calcolo da fare. Quando entri in un regime di cambio fisso se ci sono differenziali di inflazione fra gli aderenti all'accordo sono guai, guai seri.

Comunque il disastro dell'Euro è documentato in numerosi libri.

Ad esempio, quello di Stiglitz, intitolato semplicemente "L'Euro".


La Germania ha ottenuto grandi risultati perché ha operato con. una moneta svalutata.

Se hai forti surplus commerciali è perché hai distorto il mercato, e uno dei modi per distorcerlo è alterare il tasso di cambio.

La Cina fa la stessa cosa.

Sicuramente,ma non bisogna essere dei premi nobel per l'economia; l'industria italiana di oggi non è meno efficiente di quella di 40 anni fa,anzi,è vero il contrario,ma malgrado questo arranchiamo in ogni settore,mancan sempre finanziamenti,accesso al credito un privilegio per pochi eletti,concorrenza spietata da pesi dell'est asiatico ma anche est Europa a prezzi irrisori rispetto ai nostri, in 2 parole siam fuori mercato in molti settori produttivi...reggono solo i prodotti tipici che ci comprano a prescindere e le grosse industrie internazionalizzate.

Il problema italiano poi è soprattutto europeo visto che il 70%dell'export è intra UE,una parte consistente delle nostra esportazioni se l'è presa la Germania grazie alla moneta svalutata.Ma lo spirito di inferiorità per spiegare questo disastro spesso prevale su ogni considerazione economica con un autoflagellamento che non ha eguali.
 
Ancora non ho capito il calcolo che hai fatto e le fonti che ti fanno arrivare a questa conclusione.
In generale credo che non ci siano risposte semplici a domande complesse e secondo me questa è una questione assai complessa.
Il tuo ragionamento secondo me fa acqua da molte parti, ma sicuramente non sono la persona più competente in materia quindi aspetto commenti più esperti.

A me sembra che la Germania riesca a pagare mediamente di più i propri lavoratori, comprando materie prime in euro come tutti i paesi euro, perchè riesce a creare più valore aggiunto ai suoi prodotti/servizi in modo che puntino a target medio-alti di mercato, motivo per il quale sono mediamente più ricchi di noi.

Quello che stavo cercando di capire qui, in accordo con il titolo della discussione è cosa manca a noi per alzare quel livello.

A noi non manca nulla a livello produttivo e di competenze,solo che la nostra economia soffre di più di quella tedesca in un contesto internazionale,europeo in primis perchè è strutturalmente diversa; imprese medio-piccole o piccolissime con difficoltà di accesso al credito e investimenti che ti consenton di star sul mercato,rispetto a un'economia tedesca di imprese per lo più medio-grandi che han accesso al credito più facilitato.Stipendi più alti tedeschi sono solo una conseguenza di un'economia che funziona...
Invito sempre a veder e rivedere il video di Cottarelli su quali sono le cause per cui molte nostre imprese son andate fuori mercato dopo l'adesione all'euro


Non è di certo facendo concorrenza a paesi in cui le aziende vanno a delocalizzare che si alza il livello, anzi, diventa una guerra al ribasso sui prezzi che porta solo a guerre tra poveri.
Guerra che abbiamo già perso in partenza dato che non siamo comunque competitivi visto il differenziale del nostro tenore di vita rispetto a quello di quei paesi.

Scusa però ti contraddici, anche in germania le aziende delocalizzano, però mi sembra che non ci siano così tanti inoccupati, forse perché tutti i lavoratori pensano da se alla formazione oppure c'è un sistema di welfare che fa si che ti debba formare?
Da quel che so io in molti paesi quando sei in disoccupazione non è che ti danno soldi per stare sul divano, ma se vuoi prendere quei soldi devi frequentare corsi che spesso sono a tempo pieno e che vengono finanziati anche dalle aziende stesse per formare professioni che servono alle aziende.
Non ti risulta? Pensi che da noi non si possa fare? Quali alternative proporresti?

Qui non sono d'accordo una grossa parte del nostro export son beni e servizi a basso contenuto di conoscenza,noi nolenti o dolenti siamo in concorrenza con quei paesi,adottare una moneta forte ci esclude dal mercato in grosse porzioni produttive,puoi investire e innovare quanto vuoi ma settori come artigianato,vestiario,alimentari etc.quelli sono non produci televisori,automobili,elettronica etc.Sono invece d'accordo sul welfare tedesco,il sistema di cui parli è in sostanza il reddito di cittadinanza con cifre molto più alte che qua (ti pagano anche l'affitto mi pare) però è un sistema fatto proprio per finanziare la formazione e il reinserimento cosa che qui è mancato totalmente...
 
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